Tumgik
#vendicativo
Text
La farsa falsa commissione d'inchiesta sul covid… questo è il problema?
In questa settimana appena conclusa  il governo Meloni,  un governo che non ha niente da fare sulle cose serie come il problema degli agricoltori, l’aumento incontrollato dei carburanti e dei costi energetici e di conseguenza dei prezzi generali al dettaglio nel carrello della spesa, impegna le “sue deboli forze” dove? Sull’ennesima commissione d’inchiesta, l’oramai ossessionata commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia del covid, che <ricordo agli smemorati> ha colpito solo l’Italia!!!
Ovviamente è una farsa falsa commissione d’inchiesta… per distogliere il paese Italia dai problemi reali e seri, cercando di trovare l’ennesimo “capro espiatorio” nelle persone di Roberto Speranza e Giuseppe Conte, ma non per fare giustizia ma per <pura> vendetta!
Ma la cosa più strana, più burla ed incredibile è…..continuate a leggere: La farsa falsa commissione d'inchiesta sul covid… questo è il problema?
0 notes
kon-igi · 11 months
Text
NON SONO UNA BRAVA PERSONA MA CI PROVO
L’altro giorno un’amica mi ha mandato su whatsapp lo screenshot di un post di tumblr, in cui il protagonista scriveva che aveva dovuto lasciare l’università prima di laurearsi perché doveva cominciare a lavorare per restituire i soldi ai suoi genitori.
La cosa, per chi non lo avesse conosciuto nella vita reale e ignorasse la sua vera storia, aveva anche un suo senso e scatenava una certa qual partecipazione emotiva nei confronti della sfortunata persona che aveva dovuto rinunciare ai suoi sogni.
Ma per me è stato come se Salvini avesse ricevuto una plastica facciale e si fosse messo a frignare sulle sue sfortune di uomo sensibile perseguitato da tutti, perché - vedete - io credevo che esistesse un confine di decenza oltre il quale non si poteva dipingere il personaggio in modo così difforme dalla persona. E invece.
Il primo sentimento è stata l’incredulità (’Sta sicuramente facendo autoironia!’), poi lo stupore (’No, dai... non è possibile!’), poi la rabbia (’Ma davvero si permette di offendere così chi ha vissuto sul serio queste tragedie?!’) e infine la stanchezza (’Davvero non potevo essergli d’aiuto più di così...’).
Ma questo post non vuole parlare di lui (ha scelto il suo percorso di uomo ‘adulto’ e vaya con dios... mi auguro solo per la sua preziosa privacy che tenga il suo egocentrico livore vendicativo a freno) ma di come a volte io faccia fatica a fare pace con quelli che nei momenti di grande stanchezza percepisco come fallimenti.
Per trovare la pace con me stesso mi sono lasciato contagiare dalla sindrome del salvatore e va bene così... in fondo se posso aiutare qualcuno, alla fine il mondo farà un po’ meno schifo.
Sapete chi è un’Incudine-Scudo? No, vabbe’... roba da nerd che capiranno in quattro e quindi evitate di impelagarvi in ricerche che vi confonderanno di più.
A volte immagino cosa si provi a pensare solo a se stessi e alla propria famiglia: io contro il mondo là fuori, con la mia compagna e le mie figlie sotto la mia ala... ma poi ricordo che non è mai stato così, che sono stato educato all’ascolto e alla comprensione, che la mia famiglia non ha mai lasciato nessuno indietro e che i periodi più duri sono stati quando credevo di dover lottare contro qualcosa per poter strappare la mia felicità da qualcun’altro.
Non so... può darsi che senta il peso di questi anni di pandemia, di guerra, di catastrofi ambientali, di risiko nostrani, di gente percossa, umiliata, ghettizzata e lasciata indietro.
L’altro giorno ho visto qua su tumblr questa striscia di Peanuts
Tumblr media
E boh... magari sarebbe bello se voleste condividere con me il colore e la forma di quel Pensiero Felice che una volta vi ha reso così pieni di gioia da non riuscire a trattenere le lacrime.
Ve lo ricordate?
62 notes · View notes
t-annhauser · 10 months
Text
Il Titan è imploso: come funziona l'implosione? Chiediamo all'esperto. La video ricostruzione degli ultimi istanti del sommergibile (one moment: il Post ci avverte che la dicitura corretta è sottomarino, singolare maschile, per sommergibile si intendono invece i soli natanti che possono navigare sotto il pelo dell'acqua). Dunque la video ricostruzione degli ultimi istanti del sottomarino: impossibile recuperare i corpi, a bordo non si sono accorti di nulla, una cricca invisibile all'occhio umano, un impercettibile ticchettio, tic tic tic e poi uno sbram, improvviso, fatale, senza via di scampo. Cedimento strutturale: accartocciato come una lattina. La maledizione del Titanic, il sepolcro d'acqua. La marina militare americana che sapeva da giorni, un progetto very top secret volto alla rilevazione degli U-boot tedeschi aveva rilevato subito l'implosione ma voleva vedere quanto ci avremmo messo a scoprirlo con le nostre forze. Litri di carburante, mobilitate navi, aerei, rov, sonar, droni, ipereccitate redazioni di giornali solo per proteggere un segreto spiattellato cinque giorni dopo, five days after. Citti citti in miezz o' mercato. Comunque per i miliardari scomodano i dischi volanti, per i migranti si procede a vista, strizzando bene gli occhi. Crudele e vendicativo il sottoproletariato di internet all'unisono intona: come on Elon, come on Jeff, take a trip in the yello submarine, yello submarine, yello submarine…
16 notes · View notes
francescosatanassi · 1 year
Text
È DIFFICILE
Tumblr media
Una cosa difficile che proverò a spiegare: l’idea di sconfiggere la criminalità isolando per sempre un essere umano in una cella, privandolo della dignità che ogni essere vivente dovrebbe avere e dei rapporti sociali alla base della vita stessa, non ha alcun senso. Il carcere dice di voler rieducare a non commettere più il reato per il quale una persona è stata condannata, ma ancora oggi appare come uno strumento quasi esclusivamente punitivo e vendicativo. Quindi chi sbaglia non deve pagare? Forse la domanda è sbagliata. Dovremmo chiederci: chi sbaglia deve subire per tutta la vita una punizione fine a se stessa o va aiutato a fare in modo che lui e altri non commettano più quel reato fino alla scomparsa del reato stesso? La stragrande maggioranza di chi entra in carcere né esce (se esce) distrutto, etichettato come sbagliato, emarginato, isolato, e torna recidivo nello stesso reato o in reati più gravi. Il carcere così com’è strutturato non funziona, non ha la funzione che dice di avere. Ma il mafioso? Il pedofilo? Lo stupratore? Bisogna capire se cerchiamo vendetta o se vogliamo trasformarci in una società migliore. È difficilissimo immaginarlo, io sono il primo a non riuscirci, perché la vendetta è il primo desiderio che ci assale, ma è un desiderio imposto, si accende in noi perché così è più semplice, è un metodo accettato: chi sbaglia, paga. Lo sciopero della fame di Alfredo Cospito va guardato sotto questa lente: gli anarchici sognano una società senza carcere non perché i delinquenti possano girare indisturbati, ma perché credono in una società dove la criminalità non esiste, che si autogoverna con la solidarietà, dove gli uomini provvedono ai proprio bisogni senza farli propri in modo illecito. La maggior parte di chi finisce in carcere ha commesso reati per necessità, se creiamo una società che soddisfa i bisogni di tutti, senza una gestione del potere che ci divide in sfruttati e sfruttatori, la necessità di agire in modo illecito sparirà, e sparirà anche il reato. Un'utopia, ma la costruzione di un mondo migliore è ancora possibile? Forse solo come illusione, ma può essere utile allargare lo sguardo e continuare a porsi la domanda.
25 notes · View notes
bicheco · 7 months
Text
Dio non è al governo
Mi domando perché mai, e da chi, Dio debba essere “difeso”, come dicono Meloni e Orbán nelle loro adunate cameratesche. Se si tratta del Padre Eterno della vulgata monoteista, maschio e onnipotente, il Dio delle Nazioni e della guerra, il Gott mit uns di tutte le epoche, il Dio barbuto e vendicativo del patriarca Cirillo, degli imam fanatici, dei suprematisti cristiani, il Dio che “la spada, non il Libro ha nella mano” (Guccini), allora siamo noi che dobbiamo proteggerci e metterci in salvo: ancora poche migliaia di anni e magari ce la faremo. Se invece si tratta del Motore sconosciuto che tutto muove, e tutto ha creato, non ha alcuna necessità di essere difeso da alcuno. È blasfemo considerarlo “in pericolo”. Si difende magnificamente da solo, e rimarrà a dispensare la luce e la vita quando Nazioni, Patrie, Destre (e anche Sinistre) saranno considerate solo una goffa parentesi della storia umana. Siamo un peto in mezzo alle galassie, chi ci crediamo di essere, per proclamarci Guardiani della Fede?Questo uso politico della religione non ha nulla di religioso e men che meno di spirituale. È grevemente mondano. Anche quando sia attuato in buona fede (dunque per zelo fanatico e non per cinico calcolo) è pericoloso e detestabile. È la reiterazione di un tribalismo religioso (il mio Dio è quello vero, il tuo è quello falso) che ha portato distruzione, persecuzione, terrore, guerra e morte. Quelli che hanno il copyright di Dio fanno spavento: da loro sì è necessario difenderci. Dio, a meno di imprevedibili rimpasti, non è un membro del governo Meloni.
Michele Serra
10 notes · View notes
ilmerlomaschio · 1 year
Text
Tumblr media
DRUG
By Vikibaum/WordPress
Abbiamo appena finito di litigare furiosamente, i motivi sono sempre i soliti.
La verità è una sola: non abbiamo niente in comune noi due, tu appartieni a un mondo che non è il mio, un mondo di cui non voglio sapere nulla, non ti stimo, forse ti temo, eppure ci incontriamo in segreto da ormai due anni.
Nessuno lo deve sapere.
Ma c’è il letto: è lì che il tuo potere diventa incontrastabile, sai entrare in me- e non solo fisicamente- come nessuno.
Hai le mie stesse fantasie erotiche, il mio gusto di andare oltre, sempre al di là dei confini, di azzannare tutto per assaporare anche il veleno, se necessario.
Ora, il viso scarno livido di rabbia, gli occhi socchiusi a fissare un quadro, ti abbandoni sulla sedia, sfinito e io ti sto di fronte, ansimante, l’ultimo insulto è ancora nell’aria, basta, penso, non possiamo continuare così.
Ti guardo negli occhi, poi scendo alle labbra: i tuoi denti luccicano, bagnati di saliva, denti forti, da carnivoro.
All’improvviso provo per te un desiderio talmente micidiale e vendicativo da farmi tremare da capo a piedi; te ne accorgi, ma non dici nulla, continui ad ansimare, con le braccia e le gambe abbandonate in una posizione di assoluta impotenza.
Allora, spinta da un impulso irrefrenabile e maledicendomi, sapendo che in questo modo tutto ricomincerà, mi inginocchio ai tuoi piedi e ti sbottono i pantaloni; tu ti sollevi istintivamente per aiutarmi e io comincio a baciarti con le labbra che scottano, asciutte, per poi leccarti avidamente.
Come fai presto a eccitarti, rabbia e frustrazione ti aiutano di certo.
Ora il tuo respiro stranamente si calma, come in attesa.
Mi alzo in piedi sollevo la gonna e mi metto a cavalcioni sopra di te, avvicinandomi alla tua faccia, lasciandoti il tempo di guardarla avidamente, di guardare quella tenera cosuccia che tu adori e che io ti porterò via per sempre -ora ne sono convinta, che gioia perversa solo il pensarlo- poi affondo su di te, ora gemi forte, inarcandoti , silenzioso, furioso, perché hai la sensazione che io ti stia divorando, lo so , riconosco  quello sguardo.
Cerchi di avvicinare le mani ai miei fianchi ma:-Non toccarmi- sibilo con voce rauca e tu:
-Avanti, fai tutto da sola, fammi vedere quanto sei brava-
Allora comincio lentamente a muovermi , ondeggiando i fianchi, mentre tu cerchi di penetrarmi sempre più a fondo, in modo convulso; provo a farti rallentare, inutilmente, perché sono io a essere vicinissima al paradiso; quando sono costretta ad arrendermi al piacere, mi afferri per i capelli con una mano e mi sussurri:
– Sì, madame, così, va bene, va tutto bene – finché non vengo con un grido rauco abbattendomi sopra di te.
Allora mi fai alzare con insolita gentilezza e mi porti verso la tavola da pranzo ancora disseminata dei resti del nostro pasto per piegarmi bocconi sopra i piatti che invadono il ripiano in ordine sparso
Poi mi fai allungare le braccia dietro la schiena e me le leghi con la tua cintura.
Aspettavo questa violenza che mi eccita oltremodo, perché so che cosasuccederà adesso; l e gambe mi tremano nell’attesa, le cosce fremono: eccolo il tuo potere su di me.
Mentre affondi il viso nei miei capelli con una mano mi premi i fianchi, con l’altra scivoli rigido e caldo nell’umidità del mio sesso, per poi strusciarti tra le natiche; e intanto con le dita  mi stuzzichi e io ti voglio anche lì, perché mi piace da morire quando mi prendi in quel modo, ma mi costringo al silenzio, neppure un gemito, mordendomi le labbra a sangue.
-Chiedimelo, chiedimi quello che vuoi, avanti -mormori con voce di scherno continuando ad eccitarmi.
-Sì, sì, ti prego, ti voglio – e ascolto la mia voce implorare con toni osceni, animaleschi.
Allora mi penetri con violenza, con un gemito rauco e il dolore improvviso mifa urlare.
Mi inarco all’indietro, come per spingerti fuori, ma il piacere riempie improvviso il ventre, costringendomi a piegarmi in avanti per sentirti meglio, i seni che si impiastricciano di avanzi del pasto mentre sui capelli, sparsi sulla tavola, si rovescia un bicchiere di vino.
Tenendomi saldamente per i fianchi ti muovi sempre più in fretta, fino ad arrivare ad un orgasmo che ti fa urlare: non ti avevo mai sentito così.
Rapidamente esci dal mio corpo, mi sciogli le mani e mi fai voltare di frontea te, la schiena appoggiata alla tavola.
Ansimiamo tutti e due guardandoci negli occhi: è una sfida che dura da due anni. Poi mi allontano, mi ricompongo, il respiro ancora affannato, le gambe molli e dirigendomi verso la doccia ti dico:
-Ora vattene e non ritornare mai più,  lascia le chiavi di casa sul tavolo-
Ma nel momento stesso in cui pronuncio quelle parole, penso a come farò aresistere senza di lui: è la mia droga, presto si ripresenterà la crisi di astinenza che ben conosco.
E capisco che quel “non tornare mai più”, frase decisamente abusata, è un lusso che non posso permettermi.
29 notes · View notes
anocturnalanimal · 9 months
Text
"Io non riesco a dominare la mia avversione, odio Dio e Gesù, soprattutto Gesù, ripugnante con quel suo modo di parlare, la sua torbida comunione e il suo sangue. Dio non esiste, nessuno può dimostrare che esiste. Se esiste allora è evidentemente un dio terribile, meschino, vendicativo, parziale. Prego! Leggete solo l'Antico Testamento, lì si è manifestato in tutto il suo splendore. E quello dovrebbe essere il dio d'amore, quello che ama gli uomini.
Io non ci credo a quello che dice Gesù, che nella casa di suo padre c'è posto per molti. E del resto no, grazie. Se sono finalmente riuscito ad andarmene dalla casa di mio padre non ho nessuna voglia di andare a vivere con uno che probabilmente è ancora peggio."
Ingmar Bergman, da Lanterna magica
8 notes · View notes
Text
Penso che mi stia risvegliando pian piano risvegliando, che sta ritornando il mio lato vendicativo
4 notes · View notes
coccobellos-blog · 1 year
Text
Il narcisista è vendicativo?Il narcisista è emotivamente infantile, non sopporta di gestire le frustrazioni. Pensa che abbia dei diritti, che sia meritevole, che sia una persona speciale. Tutto quello che si aspetta da qualcuno, pensa che quella persona debba farlo, esattamente come vuole lui. Quando l'altro non lo fa, è frustrato, non resiste a questa sensazione e si arrabbia profondamente. Potrebbe vendicarsi ? Sì. È capace di punire, di punire l'altro per mostrare a quella persona che avrebbe dovuto comportarsi diversamente. Ha migliaia di modi per vendicarsi della persona perché non è stato all'altezza delle sue aspettative. Il che non significa che devi essere ostaggio del narcisista e fare tutto quello che vuole per evitare che si arrabbi. Ci sono molte strade per non dover essere suo ostaggio. Ricorda: non sentirti in colpa se la tua libertà soffoca chi vuole imprigionarti.
Alessandro Ammendola
8 notes · View notes
erosioni · 4 months
Text
Per digerire vige l'Oroscòpo, parola con l'accento spostato all'uopo
Il 31 ci si sbronza di alcoli e trigliceridi per non tirare le somme sul passato che come le tasse di merda non quadrano mai. Il primo gennaio, invece, davanti alla pagina intonsa dell’illusione del cazzo di un futuro possibile, scevro da missilate putiniane o al netto di catastrofi psicocosmiche indotte dal ribollire del climate change, è possibile anche abbandonarsi agli oroscopi e alle oroscopate.
Nobody: con chi ho oroscopato meglio in vita mia?
Giaccio oziosamente sul divano cercando di smaltire in merda tutte le schifezze che ho mangiato e bevuto illecitamente e senza controllo medico da Natale, posizione naturale per le reminiscenze più zozze.
Mi appunto, senza nessun motivo, i segni che mi ricordo o quelli che ho fatto in tempo a chiedere nelle circostanze soggettive in cui ho avuto il tempo o la curiosità.
Ariete, Leone e Sagittario. Sarà che sono un segno di fuoco anche io, ma le scopate migliori della mia vita, le più passionali, più disordinate, più impulsive, più a rischio di morte, di follia, di dannazione, di vaffanculo reciproco coi vasi in testa. Vale soprattutto per le donne ma anche qualche uomo, per quanto i leoni maschi siano di un vanesio inconcepibile dando le piste a tutto il genere femminile dell’orbe terracqueo.
Segni di terra: Toro, Vergine e Capricorno. Il Toro pensa solo a magnare e scopare, è verità di fede, ma di te se ne fotte. Va bene solo il Toro maschio se bottom, altrimenti è la festa dell’insoddisfazione e della bulimia, comunque generalmente i segni di terra odiano l’anal (smentitemi se potete). Vergine ha allignato spesso nel mio letto, in versione cerebrale e intorcinata. Ossessioni, ossessioni sporche. ossessioni e discorso infinito sulle ossessioni e sul sesso fatto e da farsi. Filosofia del sesso insomma che non si capisce come non rimangano vergini davvero. Diocristo, dopo l’orgasmo la noia peggio della puzza di sigarette nelle lenzuola, ma a voi cosa frega, mocciosetti, manco fumate più. Capricorno ovvero capricazzo: il gelo della morte dell’anima. Una sola partner nel body count e il cadavere potevo essere io. Mai più. Forse. Mai più, ok, giurin giurella.
Segni d’acqua. Non crederei nell’astrologia se non fosse che metà dei miei partner sono stati del Cancro. Vabbè forse metà è un’esagerazione, diciamo due terzi. Incluse le fidanzate storiche e quello che mi ha sverginato. Che dire? Si sanno i difetti del segno, chiagni e fotti, ma il fotti arriva al sublime. I pregi degli acquatici sono infiniti, specialmente la perversione estrema che a volte sorpassa persino la mia. Belle cose, bei tempi. Vale anche per Pesci e per Scorpioni, specie scorpioni maschi che a letto sono veramente capaci di tutto, a parte che di avere un buon carattere poco vendicativo e nascondere la stronzagginità spumeggiante.
Segni d’aria. Gemelli, pazzi fottuti ma soprattutto fottenti. E specie i maschietti che tendono a infilarsi e a infilare ovunque. Razza di squilibrati mentali pericolosi e oltretutto poliamorosi, per non dire che non ce la fanno a stare in una sola relazione per volta (ammesso che ormai me ne fotta qualcosa delle relazioni fisse). Bilancia e Acquario. Pochissime occasioni e quasi tutte con esiti pessimi e mosci. Io con l’aria proprio non vado d’accordo. Sospetto che siano i Gemelli del cazzo ad andare a letto con qualunque segno, persino il mio.
E il futuro? Come lo vedo il futuro quest’anno mocciosetti? Il futuro è sempre l’avvenire del cazzo, e lo chiamano così perché bisogna farlo succedere. Da solo mica viene. Al contrario di tutti noi.
3 notes · View notes
susieporta · 6 months
Text
🧿RICONOSCERE L’ODIO CHE È IN NOI
(Per liberarcene)
📍Quando chiedo a qualcuno se odia qualcun altro la risposta che ottengo è quasi sempre negativa. La maggior parte dopo avermi chiesto con un certo disgusto dipinto in viso cosa intendo per odio, come se dovessi descrivere un extraterrestre o qualcosa che non hanno mai incontrato nella loro vita, liquidano la questione con un “l’odio non è un sentimento che mi appartiene”.
📍Ma se domando se abbiano mai provato odio per se stessi, la statistica cambia e quasi tutti con un fare quasi trionfante che non contempla dubbio sulla possibile interpretazione del concetto, ammettono che si, eccome se lo provano.
📍Come è possibile che queste due attitudini così apparentemente distanti coesistano nello stesso individuo?
📍Facciamo un passo indietro e vediamo cosa c’è dietro questo sentimento altamente contagioso. Tutti abbiamo esperienza del giudizio, della critica e dell’attacco, del confronto comparativo in negativo con gli altri, del rifiuto a cui sottoponiamo noi stessi quotidianamente, attraverso i nostri pensieri. Per qualcuno questo tipo di pensieri è continuo, ossessivo e occupa gran parte della propria attività interiore.
❓️Perché usiamo tanta violenza verso noi stessi?
📍La verità è tanto semplice quanto banale: perché ci odiamo. L’odio dunque è la forza motrice che sta dietro alla nostra incessante attività di critica e svalutazione di noi stessi oltre che degli altri.
📍Esso si origina dall’insensibilità, dalla crudeltà e dall’indifferenza verso chi siamo altrimenti come si spiegherebbe tutta questa violenza rivolta a noi stessi? Noi siamo i nostri primi ed elettivi persecutori. E perché ci sottoponiamo a tutto ciò? Anche questa risposta è banale: ci illudiamo che così facendo ci libereremo da tutte le esperienze che non desideriamo.
📍Se ci pensiamo bene dietro l’odio c’è il tentativo di rimuovere delle difficoltà, di rifarci di quello che ci ferisce, che ci ostacola o che ci impedisce di ottenere quel che vogliamo. L’odio è un energia per il tramite della quale ci illudiamo di abbattere gli impedimenti per eliminare le delusioni e le fonti di frustrazione.
📍L’odio è intrinsecamente vendicativo è ha lo scopo illusorio di pareggiare la situazione: vogliamo equilibrare le cose e riteniamo che ciò accadrà solo rimuovendo l’origine della ferita, la fonte della sofferenza e se pensiamo che la fonte di tutti i mali siamo noi ecco gli attacchi continui nei nostri confronti.
📍Questa logica è sotto gli occhi di tutti sul piano sociale ma io vorrei mantenere l’attenzione sul modo con cui agisce dentro di noi: L’ODIO E’ UN’ENERGIA CHE SCATENIAMO SU OGNI ESPERIENZA CHE RITENIAMO SIA FONTE DI FRUSTRAZIONE.
📍Dato che riteniamo un’esperienza riprovevole diciamo a noi stessi: “se questa è la causa della mia infelicità, è mia nemica ed io la cancello!”. Come tentiamo di cancellare ciò che riteniamo essere la causa della nostra infelicità? Semplicemente…odiandola! L’odio è l’energia creata per motivarci ad eliminare il nemico.
📍Essa ci permette di distruggere perché ci impedisce di sintonizzarci, di provare empatia verso l’altro e lo fa a discapito della nostra sensibilità. Più odiamo e meno siamo consapevoli e più siamo influenzabili e controllabili. Ecco perché questo sentimento può muovere così tante persone all’unisono in pochissimo tempo verso un qualsiasi obiettivo semplicemente definendolo “nemico”.
📍Qual è l’illusione con cui questa energia ci ipnotizza? Che una volta eliminato il nemico ritroveremo la pace, la tranquillità e tutto andrà bene. E chi non vuole la pace e la tranquillità? Chi non vuole la liberazione? Possiamo non condividere questo desiderio? Il problema è che dietro questo comune desiderio ci sentiamo giustificati a “rimuovere l’ostacolo” no matter what. Ecco quindi ossessionarci per il nemico perché fino a quando non l’avremo eliminato “non avremo pace”.
📍L’idea per cui se siamo oggetto di un torto siamo giustificati nel desiderio di ferire il prossimo che lo ha causato, punendolo adeguatamente, si è istituzionalizzata nel nostro diritto tanto che è normale e accettato usare espressioni del tipo “non avrò pace finchè non sarà punito adeguatamente”. Ma cosa ci può essere di soddisfacente nel dare a qualcun altro ciò che abbiamo ricevuto in misura uguale o maggiore? Dove sta la soddisfazione nell’uccidere un’altra persona o nel ferirla il più possibile?
📍La risposta è semplice: è l’odio che lo richiede. E’ lui che viene soddisfatto e nutrito. Esso dice che questa è l’unica via per ritrovare la pace. Se ci pensate, l’odio è la risultante di una visione a senso unico della realtà, tipica di chi non ha accesso alla propria consapevolezza e al proprio potere perché se non siamo in grado di ritrovare la pace finchè l ‘altro non viene punito significa che dipendiamo completamente dall’altro, ne siamo in suo potere.
📍Ne consegue che l’odio che proviamo per questa persona è una sorta di escamotage per non accorgerci che odiamo noi stessi. Perché se avessimo un po' di amore e rispetto per noi non consegneremmo il nostro destino nelle mani di qualcuno, non abdicheremmo alla nostra autorità sulla nostra vita in questo modo.
❓️Come facciamo a cessare questa distruttiva attività interiore?
🧿Il primo passo è riconoscere l’odio implicito a tanti atteggiamenti verso noi stessi, in particolare rendendoci consapevoli di come ci rifiutiamo.
🧿Il secondo passo è accorgerci che la consapevolezza dell’odio verso noi stessi può fungere da contenitore per l’odio stesso. Si impara a contenere l’odio esplorandolo il più possibile dall’interno: cerchiamo di conoscerlo, di sentirne l’energia, la forza che lo abita, esploriamo tutti i ricordi a cui si connette a da cui trae giustificazione.
💞Se osservato in maniera neutra senza giudizi esso rivelerà la sua natura. Capiremo di cosa ha fame questo demone e nutrendolo potremo scoprire la verità profonda di cui è portatore. Una volta accolta, questa verità dissolverà l’energia dell'odio trasmutandosi in pace.
💞Usciti dal giogo dell’odio ritroveremo il potere a cui stavamo rinunciando, l’amore e la libertà di quando ritorniamo ad essere chi siamo: umani.
🤗Sei interessato ad una pratica che ti accompagni nell'esplorazione di questi aspetti? "Io mi accetto" è un percorso di gruppo in cui praticare l'accoglienza della tua verità. Per saperne di più clicca sul seguente link
⏩️https://centrodivenire.net/2023/io-mi-accetto-3/
3 notes · View notes
Text
Ciao Max,
Oggi sono proprio incazzato, ma non con le altre persone, quanto con me che continuo a provarci. A provare ad avere un rapporto senza farmi calpestare com'è successo... Praticamente ogni cazzo di volta. A fare la stessa cosa che mi hanno sempre fatto gli altri dando loro la stessa importanza che loro hanno sempre dato a me. Risultato? Sembra che questa persona si sia offesa. Allarme spoiler: sti cazzi.
Sapevi che ero vendicativo, no? Non fingerò di essere un santo, perché quando voglio sono proprio stronzo. Spero abbia capito come ci si sente, anche se non penso che gli importi così tanto di me.
Solitamente si impara qualcosa ogni giorno, no? Bhe, Max, oggi ho imparato che mi sono rotto i coglioni di essere sempre gentile ed assecondare le persone. Basta, definitivamente.
@al-sapore-di-sigarette
8 notes · View notes
massimomelani58 · 6 months
Text
Che persona è G. Meloni...
2 notes · View notes
gcorvetti · 8 months
Text
Che cul...fortuna.
Ieri non c'erano clienti, giornata vuota, si qualche piatto e qualche pizza ma niente di speciale, poi la chef mi dice che il proprietario alle 20 arriva con gli operai per pulire il sistema d'aspirazione che sembra non funzioni più, ah, stando a quello che ho visto (frighi arrugginiti e roba che se la dai al museo la espongono), fatto sta che alle 20.10 ero già fuori, giornata finita YEAAAAAAH. Mi ha anche detto che è ripassato il controllo dell'igiene, ah però, infatti la moglie del proprietario appena sono arrivato mi ha chiamato in ufficio per dirmi se ho il permesso del medico, sarebbe un foglio di carta che dice che non ho malattie respiratorie o infezioni trasmissibili, infatti devo chiamare il medico di famiglia per farmi fare sto foglio che di solito è una delle prime cose che chiedono, che però non mi hanno chiesto. Ho come l'impressione che sono finiti sul mirino del dipartimento d'igiene, chissà come mai, poi dovrò fare il test online dell' HACCP che mi è scaduto perché dura due anni, va bè quello è facile.
Veniamo alle notizie, il cuoco di putin il famoso generale prigozhin è morto in un incidente aereo, strano vero, le ipotesi sono due o è un incidente e quindi capita oppure il caro vladimiro ha dato sfogo alla sua cattiveria mostrando ancora una volta di essere iper vendicativo con chi gli va contro, cosa che ha dimostrato più di una volta, anche il bidello americano dice che nulla succede se non lo vuole putin, beh anche le guerre in giro per il mondo per la maggior parte sono fomentate da voi yankee, il porco che dice maiale all'asino. Leggo poi che verrà riversata nell'oceano pacifico l'acqua radioattiva della centrale di Fukushima, sempre peggio direi, continuiamo a devastare il pianeta, c'è un articolo che dice che non c'è pericolo ma allora perché scrivono "acqua radioattiva"? Duclis in fundo c'è la notizia di un albergo in Gallura Sardegna che nel buffett dei dolci espone in bella mostra una donna in bikini ricoperta di cioccolato, non un manichino una donna vera c'è anche la foto nell'articolo, l'hotel è il Voi Colonna Hotel di Golfo Aranci del gruppo Alpitour, a denunciare il fattaccio via social un milanese in vacanza. Ma dico io "siete idioti?" a voi i commenti vi posto l'articolo
Resto sempre dell'idea che una società dovrebbe essere equa e tutti gli individui rispettati in egual misura, perché ogni singola persona ha un ruolo nella società, ma sembra che siamo ancora a quel medioevo dove le donne e chi la pensa in modo diverso siano da sminuire perché in minoranza, che poi se fate due conti le donne sono più degli uomini sul pianeta, non siamo proprio 50/50. Detto questo chiamo il medico e poi vado a suonare, posto una foto di ieri dallo studio, ho messo il rullante a riposo per ora anche se i brani prendono una piega diversa.
Tumblr media
2 notes · View notes
Text
Domino è un film thriller del 2019 diretto da Brian De Palma e interpretato da Nikolaj Coster-Waldau, Carice van Houten, Guy Pearce ed Eriq Ebouaney. Si tratta di una coproduzione internazionale girata in location europee, tra cui Danimarca, Belgio, Spagna e Italia. Racconta la storia di un agente di polizia danese (Coster-Waldau) che cerca di fare giustizia per l'omicidio del suo partner da parte di un uomo vendicativo (Ebouaney), ostacolato dal fatto che il suo obiettivo è un informatore della CIA.
Trama:
Gli agenti di polizia di Copenaghen Christian Toft e Lars Hansen vengono inviati a controllare una segnalazione di disturbo domestico in un appartamento. Quando arrivano, trovano un uomo che cerca di lasciare l'edificio con le scarpe sporche di sangue. Toft presume che si tratti dell'aggressore domestico e lo ammanetta. Hansen manda Toft al piano di sopra a controllare la moglie dell'uomo, quando Toft si accorge di aver lasciato per sbaglio la pistola a casa. Prende quella di Hansen e sale al piano di sopra, solo per trovare l'appartamento pieno di armi da fuoco, esplosivi al plastico e un uomo morto con la gola tagliata e le dita rimosse. Usando un coltello nascosto, l'assalitore si libera dai legacci e attacca Hansen, tagliandogli inavvertitamente la gola. Hansen, ferito, dice a Toft di inseguirlo prima di perdere conoscenza. Toft insegue l'aggressore sul tetto, ma entrambi cadono per diversi piani. Mentre Toft giace incapace di intendere e di volere, vede arrivare tre uomini che stendono l'aggressore e lo portano via.
La polizia identifica l'assalitore dalle impronte digitali come Ezra Tarzi, un emigrato libico ed ex agente delle forze speciali i cui genitori erano stati uccisi da Salah Al-Din, un comandante dell'ISIS noto come "sceicco". Al-Din, che contrabbanda armi ed esplosivi attraverso un importatore di pomodori con sede a Bruxelles, è responsabile di numerosi attacchi terroristici che filma e monta prima di pubblicarli online. La vittima di Tarzi, Farooq Hares, era uno dei luogotenenti di Al-Din e Tarzi stava cercando di arrivare a lui. Toft vuole perseguire Tarzi per assicurarlo alla giustizia, ma viene sospeso dal suo superiore, il detective Wold, dopo aver appreso che Toft ha smarrito la sua arma d'ordinanza, e viene interrogato dall'ispettore degli affari interni Alex Boe.
Nel frattempo, Tarzi e la sua famiglia sono stati rapiti dall'agente della CIA Joe Martin, che insegue implacabilmente Al-Din da quando, anni prima, ha ucciso cinque dei suoi colleghi. Martin spinge un riluttante Tarzi a lavorare per suo conto, minacciando di rivelare ai suoi figli le sue azioni omicide. Lo manda prima a cercare il nipote di Hares a Copenaghen, ma durante la lotta il giovane Hares si libera e si getta nella morte. Tarzi riesce a trovare diversi cellulari nascosti nell'appartamento, dai quali Martin rintraccia le chiamate da un ristorante di Almería. Ne deducono che Al-Din intende usare un traghetto per fuggire in territorio amico in Nord Africa, dove sarà effettivamente irrintracciabile. Tarzi si reca ad Almería e cerca di trovare Al-Din torturando uno dei suoi sottoposti, ma non ottiene nulla.
Nonostante la sospensione, Toft rimane deciso a trovare Tarzi. Insieme a Boe, che vuole vendicare Hansen, i due si recano a Bruxelles senza supervisione, ma durante il viaggio ricevono una telefonata dalla moglie di Hansen, Hanne, che comunica il decesso dell'uomo in un ospizio. Con il cuore spezzato, Alex rivela che lei e Lars avevano una relazione e che lui intendeva divorziare da Hanne e mettere su famiglia con lei. Quando un Toft scioccato ribatte, Boe rivela le foto intime dei due insieme e un'ecografia che indica che lei porta in grembo suo figlio.
un drone con telecamera nell'arena, con l'intenzione di filmare l'attentato suicida del loro compagno. Appena in tempo, Toft e Boe si accorgono di quanto sta accadendo e intervengono, sparando ad Al-Din.
Boe chiama Wold, che a sua volta chiama Martin, il quale propone uno scambio: Tarzi per Al-Din. I due si incontrano sul tetto, ma Al-Din muore per le ferite riportate. Un Tarzi sconvolto chiede a Toft di ucciderlo, ma Martin chiarisce che intende usare il vendicativo assassino come risorsa per gli anni a venire. All'improvviso arriva Boe che spara e uccide Tarzi, vendicando Lars. Un Martin deluso se ne va, lasciando Toft e Boe da soli e con l'emozione a pezzi.
I due non trovano indizi a Bruxelles, ma apprendono che Tarzi è stato avvistato ad Almería e cambiano rapidamente rotta verso il sud della Spagna. Mentre guidano dall'aeroporto, vedono uno dei camion di Al-Din per la consegna dei pomodori e Toft deduce il collegamento. Seguono il camion e alla fine si imbattono nello stesso Al-Din in un altro. Lo seguono fino a un'area di corride, dove lui e altri si dividono tra il ring e l'edificio vicino. Toft segue Al-Din sul tetto dell'edificio, mentre Boe segue gli altri nell'arena, dove individua uno di loro che distrae l'attenzione mentre un altro si posiziona in un punto strategico. Gli uomini di Al-Din volano.
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
7 notes · View notes
raffaeleitlodeo · 1 year
Text
'A Madonna d’e mandarine
Oggi, 8 dicembre, dalle nostre parti si celebra questa figura religiosa così particolare: Maria, la madre di Gesù. Mi piace ricordarne una particolare versione, che ci arriva grazie a un poeta e canzoniere napoletano, Ferdinado Russo: 'A Madonna d'e mandarine.
Mi commuovo sempre un po' leggendola e/o ascoltandola.
In anni come quelli che viviamo, in cui un ministro dell'Istruzione promuove pubblicamente l'umiliazione come strumento pedagogico; in cui tanti genitori e educatrici/educatori ancora sono convinti che la punizione sia un mezzo di crescita da adottare per il bene delle bambine/dei bambini; in cui ministri della Repubblica si vestono da guardie penitenziarie o parlano con leggerezza di ergastoli e di criminali da "far marcire in carcere".
Insomma, in anni in cui stiamo ancora profondamente immersi nella "mentalità punitiva"; in cui critichiamo (a mio avviso legittimamente) le esecuzioni capitali di un regime violento e alla frutta come quello in Iran, ma siamo contemporaneamente all'interno di un'alleanza militare guidata da un Paese - gli USA - in cui vige la pena di morte. 
Insomma in società come le nostre, dove ancora siamo legati all'idea di forza punitiva, di guerre giuste, di autorità che sanno cos'è bene e cos'è male per tutt*; società che non a caso sono il prodotto e al contempo le produttrici di religioni e divinità che rafforzano questa mentalità... pensare a una figura come la Madonna, in grado di provare e di esercitare la compassione e l'amore non giudicante, financo in contrapposizione a un dio arrabbiato e vendicativo, ecco, un po' mi dà speranza...
🧡  
 A MADONNA D'E MANDARINE 
Quanno ncielo n'angiulillo nun fa chello c'ha da fà, 'o Signore int'a na cella scura scura 'o fa nzerrà.
Po' se vota a n'ato e dice: -Fa venì a San Pietro ccà! E San Pietro cumparisce: -Neh, Signò, che nuvità?
-Dint' 'a cella scura scura n'angiulillo sta nzerrato: miettammillo a pane e acqua pecche ha fatto nu peccato!
E San Pietro acala 'a capa e risponne: -Sissignore! Dice Dio: -Ma statt'attiento ch'ha da stà vintiquatt'ore!
L 'angiulillo, da llà dinto, fa sentì tanta lamiente... -Meh, Signò, dice San Pietro, pè sta vota... nun fa niente.
-Nonzignore! Accussì voglio! Statte zitto! Dice Dio; si no ognuno se ne piglia! 'N Paraviso cumann 'io!
E San Pietro avota 'e spalle. Da la cella scura scura l'angiulillo chiagne e sbatte, dice 'e metterse paura
Ma 'a Madonna, quanno ognuno sta durmenno a suonne chine, annascuso 'e tuttequante va... e lle porta 'e mandarine!
(Ferdinando Russo)
.
- Urbano Grandier - Facebook
(Per ascoltarla: https://www.youtube.com/watch?v=gPQGQEIuxi8)
8 notes · View notes