Tumgik
#viaggi
Text
C'è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da sé stessi non si può fuggire.
Andrej Arsen'evič Tarkovskij
164 notes · View notes
principe17 · 1 year
Text
Tumblr media
Dovrei.
1K notes · View notes
rienziera · 5 months
Text
Tumblr media
84 notes · View notes
ilciambellano · 8 months
Text
Tumblr media
81 notes · View notes
lalucyart · 9 days
Text
La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte.
Omar Khayyam
Tumblr media
18 notes · View notes
stayawakee · 7 months
Text
Tumblr media
49 notes · View notes
plantey · 1 year
Text
Tumblr media
firenze 🤍
60 notes · View notes
lecieldansmachambre · 2 years
Text
Tumblr media
Positano, Costiera Amalfitana
417 notes · View notes
enryka82 · 8 months
Text
Il giglio di mare, la pianta sacra sulle dune dello Ionio
Cresce sulle spiagge del Mediterraneo il giglio di mare. La pianta “sacra”, infatti, germoglia sulle dune di diverse località turistiche e non. Perché il giglio di mare o giglio marino cresce e si trova alle Canarie, sulle coste atlantiche del Portogallo, le rive del Mar Morto e la costa meridionale del Mar Nero. In Italia il pancratium maritimum, pianta perenne appartenente alla famiglia delle…
Tumblr media
View On WordPress
21 notes · View notes
gregor-samsung · 5 months
Text
“ Le giornate di Amel erano vuote: non si organizzava, si alzava tardi, perdeva tempo, cosa fino a un mese prima impensabile. Per attraversare questo vuoto ha pensato che forse era il caso di cambiare aria, andare dai nonni in Tunisia; forse laggiú si sarebbe sentita meglio. Cosí ha anticipato le vacanze; è partita con i libri, ma non è servito. Neanche lí è riuscita a rasserenarsi, a studiare. Si sentiva persa tanto quanto a Saint-Denis, e altrettanto incapace di concentrarsi. Si è ritrovata, a fine agosto, sul volo di ritorno, ancora persa, ancora senza energie, e senza un’idea di come affrontare quell’ultimo ostacolo. Allora, senza sapere perché, Amel si è messa a raccontare la sua storia al suo vicino, sull’aereo. Si erano salutati, in inglese, poi lui aveva aperto il suo giornale e lei si era messa a guardare fuori dal finestrino. Ma Amel aveva qualcosa che avvicinava gli sconosciuti; a un certo punto, e dice che non si ricorda nemmeno come è successo, non sa dire perché è successo, si è trovata a raccontargli la sua storia, questa. Stava pensando, gli ha detto, che l’unico posto dove si sentiva veramente a casa era l’aereo, anzi, la sala d’aspetto degli aeroporti. Non contava se stava imbarcandosi dalla Francia per la Tunisia o dalla Tunisia per la Francia. Lí, mentre aspettava che chiamassero il suo volo, avvertiva al tempo stesso, con forza, la mancanza delle persone che stava per rivedere e la nostalgia per le persone che stava lasciando, e invece di sentirsi lacerata si sentiva riconciliata, e pensava che voleva bene a entrambe. Hanno continuato per tutto il tempo a parlarsi in inglese, anche se non era la lingua di nessuno dei due. Il signore ascoltava facendo di sí con la testa, interrompendola ogni tanto per farsi spiegare meglio un dettaglio; aveva un accento che Amel non aveva mai sentito; ha pensato che potesse essere greco, ma non gliel’ha chiesto. Quando Amel ha finito, lui ci ha pensato su, e poi le ha detto che sentirsi spaesati, con un piede di qua e uno di là, senza un’identità precisa, o a volte tirati di qua e di là da identità diverse; tutto questo capita probabilmente a ogni essere umano che non sia rimasto tutta la vita barricato nel suo mondo e nelle sue certezze. Ha detto proprio cosí, barricato. Forse la sensazione di non avere una casa, ma tante, e nessuna sufficiente, è molto piú comune di quello che si creda. Sono sentimenti che vanno e vengono, non sono sempre con noi, ma riemergono, e inquietano, e a volte addirittura creano angoscia, le ha detto con dolcezza il signore che forse era greco. Forse, gli veniva da dirle, sentirsi divisi in tanti pezzi ormai fa parte della condizione umana, noi esseri umani siamo tutti in qualche misura espatriati. C’è chi ne è piú consapevole, chi meno, ma è cosí. Per questo sentimento, lei, rispetto agli altri, aveva a disposizione una spiegazione semplice: sono un’emigrata, sono figlia di emigrati. Ma a pensarci bene, in fondo, forse non era neanche vero che gli altri fossero meno espatriati di lei. E ascoltando queste parole, le parole di uno sconosciuto che non avrebbe piú rivisto, Amel si è sentita invadere da una grande tranquillità. Avvertiva un po’ meno, sempre meno, il peso che la opprimeva dal 13 novembre 2015, e pensava che forse al suo ritorno non tutto sarebbe stato difficile come temeva. Poi, guardando le nuvole fuori dal finestrino, ha chiuso gli occhi e si è addormentata. “
Guido Barbujani, Soggetti smarriti. Storie di incontri e spaesamenti, Einaudi (collana Super ET Opera Viva), febbraio 2022¹; pp. 18-20.
11 notes · View notes
la-pilli · 11 months
Text
Tumblr media
Nuove possibilità e nuovi orizzonti da esplorare ⛵
34 notes · View notes
ilciambellano · 6 months
Text
16 notes · View notes
morelin · 4 months
Text
Deserto del Qatar
Mi sembra doveroso concludere il racconto di viaggio in Qatar con un post dedicato al deserto che abbiamo vissuto in diversi modi.
Tumblr media
Chi ama l'arte, in particolare le installazioni situate in luoghi particolari, saprà che all'interno della riserva naturale del Brouq si trova l'installazione “East-West/West-East” dello scultore Richard Serra: quattro gigantesche lamine di metallo (ognuna è alta più di 14 metri) che trafiggono il suolo del deserto del Zekreet. Essere lì poco prima del tramonto ci ha permesso di godere di uno spettacolo unico nel silenzio più totale.
Tumblr media
Il deserto è anche adrenalina ed avventura: mi sono divertita come una matta durante il dune bashing, volteggiando tra le dune con i nostri SUV 4x4 guidati dagli abili driver.
Tumblr media
Oltre a farci divertire, ci hanno portato alla scoperta del Mare Interno, il Khor Al Adaid che è una riserva naturale riconosciuta Patrimonio Unesco: qui il mare avanza nel deserto creando una vasta insenatura circondata dalle dune.
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Durante il percorso abbiamo fatto anche una breve sosta per un tuffo perché, seppur con qualche piccola alga, è stato impossibile resistere alle acque cristalline.
Tumblr media
Trascorrere la notte in un campo tendato è un'esperienza da provare almeno una volta nella vita, meglio ancora se si affaccia sulle acque del Golfo Persico per godersi un tramonto ed un'alba spettacolari.
Tumblr media
7 notes · View notes
Text
Tumblr media
Rastoke
16 notes · View notes
ilterzouomo · 4 months
Text
Tumblr media
6 notes · View notes
frammenti--di--cuore · 9 months
Text
✈️sai che sarebbe bellissimo
se senza dirlo partissimo
e mi mostrassi di te
quello che in rete non c'è ✈️
14 notes · View notes