Forse siamo soltanto la più esemplare reincarnazione del caos...ma una cosa la so, c'è più chimica tra me e te che su tutta la tavola periodica. Certo è assurdo, io però ti prenderei sul tavolo da pranzo. Davanti a mia madre o a tuo padre, fa lo stesso. Perchè è un peccato sprecarsi. E se il peccato con te è amore, pecchiamo ancora. Dalla prima portata al dessert.
Il caffè non mi piace, ma ne voglio uno corretto. Da versarti sulle tette. Mi va di essere scorretto. Per una volta o per tutta la vita.
Dammi e toglimi ossigeno. Fammi assaggiare le tue labbra, la tua lingua e di nuovo le tue labbra. Che conosco a memoria e mi accendono ogni notte. Quando non ci sei. Quando ti penso. Quando mi tocco.
E chissene frega di Platone o degli amori giusti per tutti. La passione non è pianto e la nostra sarà sempre una stupida pioggia di cenere che ricomincia ad ardere. Effimeri e dediti al piacere delle emozioni forti. Siamo quelli che rubano i confetti ai banchetti nuziali delle coppie senza nei. Senza difetto. Ed io vorrei far cadere una ad una tutte le forchette d'argento, per scivolare sotto il tavolo e morderti le ginocchia.
Oh, un brindisi agli orgasmi!
Tieni le gambe aperte amore mio, voglio ubriacarmi anch'io.
“Poi vai a letto. Mi piacciono i letti. Credo che il letto sia l'invenzione più grande dell'uomo. Quasi tutti siamo nati lì, si muore lì, si scopa lì, ci si abbraccia lì e si sogna lì”