comevuoi-che-glialtri-tichiamino

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@itsmyecho

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“Ho sempre osservato gli altri. Non capivo perché tutti sapevano chi erano e io no. Avevo paura di sbagliare, avevo paura di deludere. Io non ho mai capito.”

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Fai l’infermiera, perciò immagino che tu l’abbia già capito. Ho una malattia che mi fa dimenticare le cose.

Se continuerò a perdere la memoria, sono sicuro che saresti capace di mettere da parte i tuoi sentimenti e di prenderti cura di me con il distacco di un’infermiera, e che lo faresti qualsiasi cosa dovessi dire o fare, per strana che fosse, anche se dovessi dimenticare chi sei.

Perciò ti chiedo di non dimenticare mai una cosa. Tu sei mia moglie, e se la vita si farà troppo dura per restare mia moglie, voglio che mi lasci.

Non mi devi fare da infermiera. Se non sarò più un bravo marito, voglio che mi lasci. Ti chiedo solo di fare il possibile per come moglie. Anche se perderò la memoria, voglio che restiamo insieme come marito e moglie. Non posso sopportare l’idea che tu resti con me per compassione.

È una cosa che non riesco a dirti in faccia, e perciò te la scrivo per lettera.

#toshikazu kawaguchi

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Capitano Angelo Magnano

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Ho capito che casa non è un luogo ma un sentimento. Quanta verità può esserci dietro una frase “fatta”?

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Ungaretti lo scrisse in un contesto ben definito e molto diverso. Ma io mi sento sempre come d’autunno sugli alberi le foglie.

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La teoria dello spazio-tempo ha senso anche nella vita reale perché il passato non scompare, ma rimane con noi, dentro al nostro presente. È un rullino che riporta davanti agli occhi gli stessi fotogrammi, un vecchio motorino, un ginocchio sbucciato, un semplice gesto. Andare avanti è un'illusione, proprio come dice Einstein. Le cose cambiano in superficie, ma nel profondo rimangono le stesse. E se il dolore non fosse un ostacolo da superare? Forse è solo una strada su cui cammini. Un dettaglio inciso sul paraurti di quel motorino che non ti abbandona mai.

#netflix #baby netflix #damiano younes

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- Franco Arminio

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-Moravia, poesie

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Quando vuoi scrivere non sai da dove iniziare, un po’ come un tema in classe, ti attieni alla traccia ma non sai cosa scrivere pur volendo scrivere tante di quelle inutili banalità senza senso che magari per te hanno il senso.

Così penso che sia la mia vita.. caratterizzata da tante inutili banalità senza senso che magari per me c’è l’hanno. Non sai mai cosa fare tra tutte queste o ti sembra di dover fare tanto anche se non devi fare niente.

Ci sono sensazioni di pienezza contrapposte a sensazioni di vuotezza.

Kenosis dal greco vuol dire letteralmente svuotamento o svuotarsi, il suo sostantivo è kenós ovvero vuoto, così ti senti in certi momenti.. vuoto.

Non c’è il senso in certe vite o forse non si riesce a trovarlo, lo cerchi, cerchi di darglielo.. ma non c’è, non l’hai ancora trovato.

Sarà li da qualche parte, vicino o lontano non importa, ma c’è. Qualcuno o qualcosa può dare senso alla tua vita, ciò che tanto cercavi non lo troverai se continuerai a cercare, cercare è inutile forse, nulla dovrebbe essere cercato perché tutto arriva quando meno te lo aspetti, quando non pensi di aver bisogno di tale cosa. Nel frattempo?

Nel frattempo dovremo continuare a seguire la nostra traiettoria, i nostri “sogni” quelli che non li cerchi direttamente ma indirettamente, forse per questo si chiamano sogni, non li cerchi, non li desideri, avvengono e basta.

Così dovrebbe essere la vita, un sogno.. viverla perché esige di essere vissuta e trovarci piacere nel farlo, viverla perché è così che deve essere, come un sogno, lo sogni perché ti è stato imposto da chissà chi.