Tumgik
conversiamoalcaff · 3 years
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dal Tibet
Piccola gru bianca
Prestami le tue ali.
Non andrò lontano,
passerò appena per Litang e sarò di ritorno.
Tsangyang Gyatso (1683-1706), sesto Dalai Lama.
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conversiamoalcaff · 4 years
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Benedizione per i campi dei quattro angoli del mondo
Nelle plaghe d’Oriente 
sia pace sulla terra… 
non più sangue, ma sudore
 irrori le vene dei campi, 
e al tocco della campana di ogni paese 
sia un canto di benedizione.
Nelle plaghe dell’Occidente
 sia fertilità sulla terra… 
Che da ogni stella sgorghi la rugiada 
e ogni spiga si fonda in oro, 
e quando gli agnelli pascoleranno sul monte
 germoglino e fioriscano le zolle. 
Nelle plaghe dell’Aquilone
 sia pienezza sulla terra…
 Che nel mare d’oro del grano
 nuoti la falce senza posa, 
e quando i granai s’apriranno al frumento
 si espanda la gioia. 
Nelle plaghe del Meridione
 sia ricca di frutti la terra… 
Fiorisca il miele degli alveari, 
trabocchi dalle coppe il vino, 
e quando le spose impasteranno il pane buono
 sia il canto dell’amore.
                                                   Daniel Varujan
https://www.centroculturaledimilano.it/wp-content/uploads/2018/02/Poesia-armena.pdf
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conversiamoalcaff · 4 years
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Però (poesia Masai)
Amo i però fragili spesso prepotenti fastidiosi ai più potenti s’insinuano tra le certezze calpestano le bugie e non ti stanno ad ascoltare giocano a nascondino vincono molto spesso e se non li ascolti ti inseguono nella notte e negli anni nati solo per far danni piccoli serpentelli t’aspettano sul traguardo e quando meno te l’aspetti preceduti da uno sguardo son sempre pronti a farti gli sgambetti amo i però perché amore quando parli di me sai già quando li dirò http://www.paroledelcuore.com/poesia.php?poesia=326113
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conversiamoalcaff · 4 years
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Il proprietario del gonnellino blu scuro
Vestito di un gonnellino lacero egli vive in un piccolo riparo,
Costruito in un accampamento divorato dagli insetti,
In fango putrido, presso un canale o una pozza.
Oh... sebbene la liberà è giunta da molto,
Le condizioni rurali sono ancora come descritto.
L’epoca è cambiata,
Ma il vecchio modello persiste. 
           Htilar Sitthu, poeta birmano.
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conversiamoalcaff · 4 years
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Ho sentito il battito del tuo cuore!
Ti ho trovato in tanti posti, Signore. Ho sentito il battito del tuo cuore nella quiete perfetta dei campi, nel tabernacolo oscuro di una cattedrale vuota, nell’unità di cuore e di mente di un’assemblea di persone che ti amano. Ti ho trovato nella gioia, dove ti cerco e spesso ti trovo. Ma sempre ti trovo nella sofferenza. La sofferenza è come il rintocco della campana che chiama la sposa di Dio alla preghiera. Signore, ti ho trovato nella terribile grandezza della sofferenza degli altri. Ti ho visto nella sublime accettazione e nell’inspiegabile gioia di coloro la cui vita è tormentata dal dolore. Ma non sono riuscito a trovarti nei miei piccoli mali e nei miei banali dispiaceri. Nella mia fatica ho lasciato passare inutilmente il dramma della tua passione redentrice, e la vitalità gioiosa della tua Pasqua è soffocata dal grigiore della mia autocommiserazione. Signore, io credo. Ma aiuta la mia fede.
  Madre Teresa di Calcutta
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conversiamoalcaff · 4 years
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Un invito alla speranza
VOGLIO ALZARMI
Voglio alzarmi dalla polvere della terra. Essere poesia pura, essere parola, ascendere nel giusto pensiero di equilibrio, di frutto, di preghiera. Così potrò pregare se piange il Cielo convertendo il dolore in speranza. Con dolcezza nelle mani, in punta di piedi, asciugherò con amore lacrime tanto dolci.
Voglio alzarmi dalla polvere della terra. Vagare per lo spazio in pace, silenziosa, meditando gli errori nel tempo fino a ripulirmi di tutte le mancanze. Così potrò cantare se canta il Cielo versando allegria nell’alba. La forza espressiva del mio accento smusserà gli spigoli che mi saranno nati.
Matilde Camus
(da Canzoniere di Liébana, 1977)
https://cantosirene.blogspot.com/2019/09/centenario-di-matilde-camus.html
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conversiamoalcaff · 4 years
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Speranza, secondo Totò
TOTO' - 'A speranza
Ogne semmana faccio 'na schedina: mm a levo 'a vocca chella ciento lire, e corro quanno è 'o sabbato a 'mmatina 'o Totocalcio pe mm' 'a ji a ghiucà.
Cuccato quanno è a notte, dinto 'o lietto, faccio castielle 'e n'aria a centenare; piglio 'a schedina 'a dinto 'a culunnetta, 'a voto, 'a giro, e mm' 'a torn' 'a stipà
Io campo bbuono tutta na semmana, sultanto 'o lluneri stongo abbacchiato, ma 'o sabbato cu 'a ciento lire mmano io torno n'ata vota a gghi a ghiucà.
Nun piglio niente, 'o ssaccio... e che mme 'mporta? io campo solamente cu 'a speranza. Cu chi mm'aggia piglià si chesta è 'a sciorta, chisto è 'o destino mio... che 'nce aggia fà?
'A quanno aggio truvato stu sistema io songo milionario tutto ll'anno. 'A ggente mme pò ddi: - Ma tu si scemo? Ma allora tu nun ghiuoche pe piglià? -
Si avesse già pigliato 'e meliune a st'ora 'e mo starrie già disperato. Invece io sto cu 'a capa dinto 'a luna, tengo sempe 'a speranza d' 'e ppiglià.
(da Cultura & Svago)
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conversiamoalcaff · 4 years
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Un Fiore di Speranza
RABINDRANATH TAGORE - Cogli questo piccolo fiore Cogli questo piccolo fiore e prendilo. Non indugiare! Temo che esso appassisca e cada nella polvere. Non so se potrà trovare posto nella tua ghirlanda, ma onoralo con la carezza pietosa della tua mano - e coglilo. Temo che il giorno finisca prima del mio risveglio e passi l'ora dell'offerta. Anche se il colore è pallido e tenue è il suo profumo serviti di questo fiore finché c'è tempo - e coglilo.
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conversiamoalcaff · 4 years
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NON DIRE MAI
Non dire mai che hai percorso l'ultimo cammino anche se le nuvole nascondono l'orizzonte verrà ancora la nostra ora tanto attesa risuonerà ancora il nostro passo "noi siamo qui" verrà ancora la nostra ora tanto attesa risuonerà ancora il nostro passo "noi siamo qui" Dalle terre delle verdi palme alla terra delle bianche nevi noi veniamo con il dolore delle nostre sofferenze e dove è caduta una stilla del nostro sangue lì fiorirà il nostro coraggio, il nostro eroismo e dove è caduta una stilla del nostro sangue lì fiorirà il nostro coraggio, il nostro eroismo Il sole del mattino illuminerà d'oro il nostro oggi e il nostro ieri si dissolverà con il nemico ma anche se il sole e l'alba tardassero come una parola d'ordine, questo canto andrà di generazione in generazione ma anche se il sole e l'alba tardassero come una parola d'ordine, questo canto andrà di generazione in generazione. Questo canto è scritto con il sangue, non con l'inchiostro non è un canto di un uccello in libertà questo l'ha scritto un popolo fra muri che crollavano l'ha cantato con i mitra in mano questo l'ha scritto un popolo fra muri che crollavano l'ha cantato con i mitra in mano Non dire mai che hai percorso l'ultimo cammino anche se le nuvole nascondono l'orizzonte verrà ancora la nostra ora tanto attesa risuonerà ancora il nostro passo "noi siamo qui" verrà ancora la nostra ora tanto attesa risuonerà ancora il nostro passo "noi siamo qui".
“Questo canto è stato scritto da Hirsh Glik di Vilno, che viveva nel Ghetto e che divenne poi inno partigiano, ed ucciso dai tedeschi. Questo canto era l'inno degli Ebrei partigiani nella lotta contro i tedeschi, ed oggi lo cantano gli Ebrei di tutto il mondo.”
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=1022
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conversiamoalcaff · 4 years
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Giovedì 16 gennaio
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Un incontro che merita
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conversiamoalcaff · 4 years
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Epifania
Notte, la notte d’ansia e di vertigine quando nel vento a fiotti interstellare, acre, il tempo finito sgrana i germi del nuovo, dell’intatto, e a te che vai persona semiviva tra due gorghi tra passato e avvenire giunge al cuore la freccia dell’anno… e all’improvviso la fiamma della vita vacilla nella mente. Chi spinge muli su per la montagna tra le schegge di pietra e le cataste si turba per un fremito che sente ch’è un fremito di morte e di speranza.
In una notte come questa, in una notte come questa l’anima, mia compagna fedele inavvertita nelle ore medie nei giorni interni grigi delle annate, levatasi fiutò la notte tumida di semi che morivano, di grani che scoppiavano, ravvisò stupita i fuochi in lontananza dei bivacchi più vividi che astri. Disse: è l’ora. Ci mettemmo in cammino a passo rapido, per via ci unimmo a gente strana.
Ed ecco Il convoglio sulle dune dei Magi muovere al passo dei cammelli verso la Cuna. Ci fu ressa di fiaccole, di voci. Vidi gli ultimi d’una retroguardia frettolosa. E tutto passò via tra molto popolo e gran polvere. Gran polvere.
Chi andò, chi recò doni o riposa o se vigila non teme questo vento di mutazione: tende le mani ferme sulla fiamma, sorride dal sicuro d’una razza di longevi.
Non più tardi di ieri, ancora oggi.
Mario Luzi
https://www.filastrocche.it/contenuti/epifania-6/
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conversiamoalcaff · 5 years
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Le isole fortunate
Quale voce giunge sul suolo delle onde che non è la voce del mare? È la voce di qualcuno che ci parla, ma che, se ascoltiamo, tace, perché si è ascoltato.
E solo se, mezzo addormentati, senza sapere di udire, udiamo, essa ci dice la speranza cui, come un bambino dormiente, dormendo sorridiamo.
Sono isole fortunate, sono terre che non hanno sito, ove il Re dimora aspettando. Ma, se ci andiamo svegliando, tace la voce, e c’è solo il mare.
Fernando Pessoa
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conversiamoalcaff · 5 years
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L’abito non fa il monaco
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conversiamoalcaff · 5 years
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Conoscerete...
Conoscerete che son stato vivo da un’ombra che avrà la mia fronte. Solo sulla mia fronte l’inquietudine presente ch’è oggi in me, del dolore imprigionato.
Bianco il volto, senz’ardor lascivo, privo del sonno che s’impiglia alla mente. Ormai su me, silenzioso eternamente, la rosa di carta e il verde di ulivo.
Qual sonno senza sogni angosciosi, l’anima aperta a tremule carezze, immobili le mani sopra il cuore.
Com’è lontana la voce dell’amore. Con che gusto avvicino la bocca alle delizie di tutti gli oceani sereni.
Nicolàs Guillèn, Poeti delle Antille (Guanda, 1963), trad. it. Giuseppe Bellini, in
https://internopoesia.com/tag/poeti-antillani/
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conversiamoalcaff · 5 years
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Invito x 1° novembre 2019
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conversiamoalcaff · 5 years
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Veniamo solo per sognare
Non è vero, non è vero, che veniamo sulla terra per vivere! Veniamo solo per dormire. Veniamo solo per sognare.Il nostro corpo è un fiore. L’erba diventa verde in primavera, così i nostri cuori si aprono e sbocciano come fiori.Alcuni aprono la corolla, poi appassiscono.
                                           Tochihuitzin Coyolchiuhqui
https://tonykospan21.wordpress.com/tag/poesia-azteca/
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conversiamoalcaff · 5 years
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Presetazione Libreria Feltrinelli
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