A lavoro mi sto facendo tanti amici (spero) ma anche nemici, solo che i nemici si mischiano nella folla, non parlano in faccia e fingono sorrisi per le convenzioni sociali e lavorative. Mi fa ridere che il lavoro di squadra possa essere così falso e pieno di invidie. Come se i miei meriti siano solo colpe
Non so per quale evento mistico sono arrivati i turni di prossima settimana e mi hanno dato due giorni liberi (di solito ne danno uno, stavolta due) nei giorni che mi servivano assolutamente. COSA STA SUCCEDENDO, OGNI TANTO UNA BOTTA DI CULO
Comodissimo lavorare a due minuti a piedi da casa, se non fosse che mi sento quasi pedinato considerando che lavorando a turni, incontro a qualsiasi orario i miei colleghi in uscita o in entrata
Più vado avanti, più mi rendo conto delle dinamiche tossiche di questo posto. Ogni giorno un gossip diverso, ogni giorno una persona falsa che ti attacca e prova a distruggerti perché non riesce ad arrivare dove vorrebbe. Come se rovinare la carriera degli altri inventando stupidaggini sia un modo per migliorare la propria. Che schifo che mi fanno le persone
Un anno fa raccontavo ca**ate sul palco insieme a Pantanoemanuele e penso a quante cose sono cambiate in così poco tempo, mi ritrovo in una città nuova, lontano da amici e familiari con 40 kg in meno ad affrontare ciò che la vita mi sta buttando addosso. Avrei voluto fare il comico o il professore di storia, alla fine mi sono appassionato di grafica e social, per poi arrivare qui e fare tutt'altro. Torino mi piace, sia chiaro, ma è come sentirsi lontano dalle proprie radici.
Diicono che c'è ancora tempo, ma la realtà dei fatti è che mi sembra sempre di correre e non aver mai la possibilità di prender fiato. Sono felice della mia vita però mi guardo alle spalle e vedo tante occasioni perse, ma con l'idea che vorrei sentirmi sempre come su quel palco quel giorno. Spensierato, ma soprattutto me stesso.
Sulle note di Portami degli Eugenio in via di Gioia, penso in quanti posti mi hai portato anche solo con uno sguardo o con una mano sul viso. Io che ho sempre avuto paura di guardare oltre, io che mi sono sempre sentito nel posto sbagliato al momento sbagliato, io che ho sempre avuto il desiderio di viaggiare, ma mai il coraggio di farlo.
E poi arrivi e mi porti dove vuoi, come nessun altro