Tumgik
solo che mi ricordata inevitabilmente che userò le sue canzoni come ninna nanna per mio figlio, sarò una brava mamma, oh si!
rega ma, iniziare la giornata con pop-x?
mi ero dimenticata che gas dava.
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rega ma, iniziare la giornata con pop-x?
mi ero dimenticata che gas dava.
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ho lasciato la finestra aperta, e la camera si è indonadata di quel buon profumo che lasciano le sere a inizio estate, quell’odore di sere fresce, nuove ma allo stesso tempo nostalgiche.
quello che ti fa sognare l’inizio delle vacanza e la fine della scuola, quello che ti proietta già a urlare mezza sbronza per le vie dalla città a tarda notte perché “a rega, è state!”, quello che ti porta già stesa sulla sabbia al mare o prontana correre su quella bollente per tuffarti in acqua, quello delle sere che passi fuori città persa nei tuoi viaggi, che siano fisici o solo mentali percorsi nel balcone di casa tua con una sigaretta fra le labbra, quello che ti ricorda di come si stava a passare l’esatate quando eravate in due e inevitabilmente ti fa domandare quale sarà la tua prossima avventura estiva, quello che ti ricorda l’aria viziata di un aliscafo per raggiungere gli amici perduto di un tempo ma non smette mai, mai, di farti sognare.
quello che ti fa sentire inevitabilmente, viva.
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comunque cocchi, è uscito il primo episodio di new girl e mi fa un sacco strano.
raga ma quel piercing?
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adesso, cara vicina, io non sono madre e non ho idea di come si educhino dei figli ma non le pare esagerato minacciare sua figlia di prenderla a schiaffi se non smette di piangere?
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che odiose le tastiere che ti mettono la e accentata senza che tu lo chieda.
GRAZIE CORRETTORE PER ACCENTUARE OGNI VOLTA LA MIA LATENTE DISLESSIA.
che poi, ogni volta che gli sclero contro ho paura che si offenda e non mi corregga più. . .
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oggi è stata una delle giornate più belle della mia vita per ora diciannovenne -eccezzione a parte per aver perso la custodia delle cuffie ma vabhè.- sono tornata da scuola che già ero gasata dal viaggio in bus accompagnato dalla voce di brondi che sa sempre quale corda giusta del cuore tocccare per regalarmi un sorriso ad ogni raggio di sole che sta nascendo in queste giornate calde, vado a mangiare dalla nonna e nonostante l’accesa discussione sul perché e il percome due genitori divorziati non possano viaggiare insieme, si finisce a ridere e scherzare davanti a una tazzina bollente di caffè.
il caffè qui non è mai buono come quello che ero abituata a bere dai miei amici al sud ma ci si accontenta, e resta sempre uno dei miei momenti preferiti della giornata, o uno dei pochi a tirarmi -letteralmente- su, ecco.
poi vado con mamma in uno dei miei posti preferiti: l’enorme negozio di animali anni luce fuori città dove ho preso quel batuffolino rincoglionito che è il mio criceto ormai quasi un anno fa.
adoro sempre andarci, mi ricorda di quando vedendolo per la prima volta mi sia innamorata di quella sottospecie di enorme palla di ciccia che è il suo culatto spelacchiato.
e insomma, abbiamo comprato due gabbie davvero eeeenormi perché si, maurizio -è questo il nome della sfortunata vittima capitata nelle mani di questa bambina scema che altro non sono- ha poi in seguito incontrato priscilla, la mia seconda -ormai ex- “new” entry nella famiglia dei roditopolis.
maurizio e priscilla sfornano niente popò di meno che quattro pargoletti, anche se sarebbe meglio dire pargolettE perché sono incredibilmente nate tutte femmine di cui, strano ma vero, due gemelle con macchie simmetriche.
un delle gemelline ahimè ma anche no perché è adorabile è rimasta a noi, così da due ecco che ammontiamo a tre, ragion per cui oggi abbiamo comprato questa enorme reggia come loro casa.
sono troppo felice dovreste vedere come si divertono ad arrampicarsi ovunque.
uno problema: gli abituati e viziati così tanto a magiare il cibo spazzatura che mangio io quando sono in camera che ora stanno facendo una fatica incredibile ad adattarsi alle crocchette salutari e vitaminiche che gli ho comprato ahahah.
passo e chiudo.
vado a fumarmi la prima è meritata sigaretta della giornata!
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sono una pianta, non un posacenere
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Blu.
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vanno bene i progressi ma tu, come ti senti?
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questi periodi neri, spettacolari.
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è solo un momento di crisi di passaggio, che io e il mondo stiamo superando.
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allora, oggi l’oroscopo mi ha palesemente detto di dover iniziare a procacciarmi il manzo perché è il periodo giusto per farlo.
lo ha definito “grande amore”, quindi si presume che se cercassi un ragazzo ora pianeti e satelliti mi darebbero tutta la loro forza ed energia per trovare quello che finalmente si possa definire un ragazzo sano?
(si spera vivamente!)
insomma, una cosa grande non è grande mica a caso, significa che deve essere importante quindi ora, manca che mettersi in gioco, suppongo.
cioè, magari domani, eh..
mo c’ho sonno, scusami grande amore ma credo che se mai sarà, mi incontrerai profondamente assopita su uno dei letti dell’ikea e dovrai svegliarmi che manco la bella addormentata.
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stamattina mi è parso di aver chiuso gli occhi e di essere stata svegliata subito dopo.
ho dormito due giorni quasi consecutivamente e mi sembra di non averlo fatto per niente.
lunedì mattina cocchi, forza è coraggio!
(una domenica pomeriggio per ogni lunedì che non ho saputo iniziare..)
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*piccola postilla:
prima di uscire, mentre mi stavo vestendo fra il marasma di vestiti che avevo buttato sul letto alzo per caso lo sguardo sulla cassettiera e vedo una scritta nuova -si perché cocchi, dovete sapere che camera mia è un delirio di scritte su muri, mobili e quant’altro misti a post-it che un manicomio sarebbe nulla in confronto-: “è come se il karma stesse giocando con le nostre vita” la calligrafia, la sua.
non me ne sono mai accorta fino ad adesso, e ammetto di essere rimasta a fissarla perplessa per un po’, per poi fare spallucce e decidere che sarà l’unica delle sue scritte che non cancellerò.
per il semplice fatto che, è vero, è forse l’unica cosa vera che abbia mai detto in tutto l’arco della nostra relazione.
più vera di qualsiasi “ti amo” sussurrato o di scritta fin troppo smielata che ha lasciato.
non so di preciso quando lo abbia scritto ma penso sia quella notte in cui venne a dormire qui e il caso ha voluto che io la notassi prorpio ora che le nostre strade si sono divise per sempre.
è buffa la vita a volte, non trovate?
il karma ha giocato con noi, punendoci per la nostra stupidità e lentezza, abbiamo aspettato tanto per averci che quando è successo ormai non era più quello che volevamo realmente.
ha punito lui, facendolo smettere di amare la ragazza che ha voluto per anni non appena l’ha stretta troppo fra le braccia, ha punito me, togliendomi dalle sue non appena mi sono resa conto di amarlo sopra ogni altra cosa.
essì, è proprio buffa la vita a volte.
ma mio caro karma, fammi pure del male che io sono pronta, ormai mi sono rialzata da questa caduta: sono in attesa della prossima.
giochiamo.*
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però poi, mi sono detta di non volere sprecare la giornata ma visto che ormai era finita, ho deciso di chiedere al mio nuovo fratellino patrick di uscire per un kebab.
è stata una serata a dir poco emozionante, finalmente ho dato sfogo ad una delle mie fantasie più segrete ed incalzanti: visitare un edificio abbandonato.
siamo entrati in quello che ormai, è il vecchio palzzetto dello sport luogo dove ormai cinque anni fa -che non sono tanti per mandare un posto in disuso ma in una piccola città succede che ci si dimentica delle cose per dare spazio a quelle nuove- andavo a tirare con l’arco o vedere il mio primo fidanzatino del tempo fare parcour -ammetto di non avere minimante lo sbattimento di andare a vedere come si scrive quindi visto che sono le 01:05 me lo date per buono.- ed era di solito così tanto affollato da far sentire una ragazzina fin troppo bassa davvero a disagio e fuori luogo.
fatto sta che, è stato davvero divertente correre per quelle enormi stanze vuote illuminate solo dalle luci dei lampioni che rifletteva dall’esterno sulle finestre mi sono sentita per la prima volta dopo gli ultimi mesi, libera.
girare per il campo da basket completante buio fissando gli spalti un tempo pieni di persone e ormai impolverati, frugare fra i vecchi cassetti e scatoloni portandomi a casa fiera e vittoria gianna: la racchetta da volano con la quale non farò mia nulla ma che mi ha dato una certa aria da bulletta mentre me la portavo sulle spalle in giro per il centro.
ho perfino avuto il coraggio di entrare nella gelateria dove è solito bazzicare il mio ex a testa alta come a dire “non mi fate più paura ricordi, adesso sono più forte io.” e lo sono.
il bello dei periodi brutti e che prima o poi passano, e il sapersi godere questa sensazione di gioiosa malinconia è una della cose più belle che ricorderò di questi anni zero che altro non sono l’andamento della mia ormai quasi andata adolescenza.
ho dei buoni presentimenti che forse, questi ultimi mesi e questa estate, non saranno poi così male.
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oggi mi sono alzata verso le due, fuori c’era un sole surreale se lo si paragona al clima che abbiamo avuto fino al mese scorso in urbino.
sono restata ferma a letto a godermi il silenzio per un po’, ho cazzeggiato col telefono, mi sono alzata, ho preso una sigaretta, l’ho messa fra le labbra e dopo un’attenta riflessione ho deciso di fumarmela in terrazzo sfoggiando a tutti i vicini il mio pigiama scoordinato e il mio ciuffo terribilmente arruffato.
poi mi sono messa a ballare intorno al tavolo della cucina cantando ad un livello di voce discreto “siamo morti insieme” di coez che stamattina, senza un perché apparente, mi andava di sentire.
salto il pranzo, e mi butto nella vasca dove rimango per quasi due ore filate a fumare di nuovo e perdendomi su Netflix.
lo stato d’animo è.. buono.
inquieto, diciamo.
quella finta calma di una che sta bene, ma se potesse crollerebbe inevitabilmente ma non può, perché sa che sarebbe un punto di non ritorno e quindi riempie le sue giornate in modo stupido.
il fatto è che, io sono felice sul serio, ma è l’estate, mi fa lo stesso effetto del natale, e chi mi conosce lo sa che sotto quel periodo di presunta gioia io, divento intrattabile.
ebhè, in estate divento particolamte depressa, in un modo che non so spiegare e l’unica cosa che mi fa stare bene, è friggere al sole sul terrazzo come le lucertole.
summer depressione comes every eyar, i just want to desapear.
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