Tumgik
morfosisgiarch · 11 years
Text
Ultima tappa per INTO A CUBE
La mostra itinerante INTO A CUBE si sposta al Mammut (CT) per l'ultima tappa che durerà fino alla fine del mese di luglio.
E' l'ultima occasione per vedere i giovani talenti vincitori del concorso.
Vi aspettiamo numerosi!
Info sull'evento: https://www.facebook.com/events/453596521390862/?fref=ts
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Text
Gabriella Mirto
Poliedricità è la prima cosa che ho pensato connessa al cubo.
Il cubo come spazio, tanto piccolo quanto mentalmente smisurato.
La progettazione del cubo mi ha da subito affascinato. Un oggetto, un concetto, una sintesi, uno strumento per coinvolgere e far immaginare, a chi lo guarda, chi sono e quello che faccio, che non è semplicemente il mio mestiere ma che rappresenta il mio mondo, il mio percorso, fatto da passione e svariate contaminazioni artistiche.
Ed è all’interno di questo cubo, che ho immaginato come un gioco, il famoso gioco del cubo di Rubik rivisitato in chiave moderna, all’interno del quale alcune delle mie più significative esperienze progettuali trovano posto tra i tasselli, immaginando quasi di ruotarli e combinarli e alcuni dei quali volutamente vuoti perché… c’ è ancora tanto da fare.
  Gabriella Mirto
Tumblr media
1 note · View note
morfosisgiarch · 11 years
Text
Fabio Listo
Un CUBO per "spiegarsi", per farsi conoscere e promuovere se stessi.
Questo è il pensiero che sta alla base della creazione del mio CUBO.
Attraverso questo supporto geometrico elementare ho mostrato foto, disegni, progetti, quadri e sculture, dando vita ad un breve racconto della mia individualità artistica.
Le sei facce del cubo svelano, usando un termine lecorbusiano, il mio laboratorio segreto, dove ricerco e sperimento al fine di nutrirmi e nutrire, mettendo in luce il mio pensiero artistico e architettonico.
Fabio Listo
web_www.facebook.com/fabio.listo.9
Tumblr media
1 note · View note
morfosisgiarch · 11 years
Text
Laura Ferrarello
Vucciria 2.0
La mia proposta per “Fatti conoscere” è un cubo interattivo con cui i visitatori possono interagire nello spazio della galleria. Il processo utilizzato per il design del cubo e la relazione che esso può stabilire con lo spazio della galleria sono sintesi del modo con cui pratico e interpreto il fare architettura nella nostra società, ibrido tra il digitale e il ‘reale’. Il cubo è per me anzitutto memoria della mia terra, la Sicilia. La grafica che lo riveste è un misto di colori e luci il cui riferimento visivo è la “Vucciria” di Renato Guttuso, opera che per me rappresenta il vivere siciliano: i mercati nelle piazze, la merce multicolore che affolla i ripiani delle bancarelle e gli stretti e labirintici percorsi che si diramano tra di esse in cui è impossibile non urtare il proprio prossimo. La grafica che riveste il cubo vuole essere quindi sintesi visiva di quel misto di colori che ricopre le bancarelle, mentre le persone che gremiscono la strada sono per me i visitatori. Nell'intenzione di ricreare la sensazione ‘caleidoscopica’ che l’opera di Guttuso suscita l’intero cubo è posizionato su un piccolo podio la cui superficie è interamente specchiata; è qui che avviene l’interazione tra visitatore e grafica i quali, riflettendosi all'unisono sul podio, ricreano l’affollata strada del dipinto di Guttuso. L’effetto caleidoscopico è raggiunto attraverso la ripetizione delle immagini riflesse, ragione per cui ho applicato degli specchi sui tagli lungo gli spigoli della forma platonica. In questo modo la proiezione geometrica ortogonale è distorta e le immagini riflesse vengono ripetute da diversi punti di vista. Si crea quindi una storia autonoma, una “Vucciria” interattiva fatti di diversi attimi che si modificano continuamente: la grafica, riflettendosi sulle superfici specchianti, modifica la forma del cubo mentre i tagli hanno il ruolo di distorcere e estendere la prospettiva in modo da fornire molteplici frammenti del reale dal medesimo punto di vista. Il taglio del cubo ha come riferimento le opere Futuriste, in particolare Umberto Boccioni, in cui la sensazione del movimento viene rappresentata attraverso figure sfaccettate, poiché distorte dal moto. In altre parole la forma realistica, così come capita e interpretata dall’occhio umano, viene distorta dal movimento.
Architettura è per me un valore applicato alla costruzione che la arricchisce di una positiva percezione sensoriale riconosciuta dall’occhio e dai sensi. Attraverso un rapporto bilanciato, l’architettura acquisisce un valore sociale che porta a un rispetto del vivere civile. L’architettura è quindi una forma di arte diretta anzitutto verso la comunità per la quale fornisce gli spazi della convivenza. In questi termini l’estetica diventa veicolo che innesca e collega parti del nostro pensiero, della nostra memoria e del nostro vivere insieme. Sebbene l’idea sia concepita da un singolo, o un gruppo ristretto di persone, la sua esposizione pubblica la rende parte di una comunità. Per me questo è il momento più importante del fare architettura. Il mio lavoro ha l’obiettivo di coinvolgere, per assenso o dissenso, le persone che vengono chiamate a interagire con esso. Il mio lavoro si ‘completa’ nel momento in cui si stabilisce un dialogo e l’atto individuale diventa collettivo. Per questa ragione ho chiamato il cubo “Vucciria 2.0”; la generazione di pagine web, come blog o social networks, che innescano l’interazione degli utenti definisce l’elemento cardine di questo progetto. “Vucciria 2.0” vuole estendere nel tempo e nello spazio sia l’atto del progettare che quello dell’esporre rendendo l’architettura stessa azione dinamica, platform, che estende l’essenza dell’opera al di là della sua estetica. 
Laura Ferrarello
web_lauraferrarello.wordpress.com
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Video
youtube
Laura Ferrarello
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Text
Magda Masano
Tu Table
Tu Table è la mia sintesi di cubo in quanto spazio-cubo.
Istintivamente la mia visione è un piccolo tavolino in pietra lavica.
Disegna > Semplifica il cubo in due quadrati uguali > da due quadrati ricava tre elementi >  un quadrato resta quadrato (figura elementare che adoro) e si chiamerà Top > un quadrato si trasforma in due elementi tra loro ad incastro (è bastata una linea continua) e si chiamerà Base.
E ora che si fa? Lo realizziamo.
Pietra lavica dell’ Etna spessore 2 cm, finitura opaca, 40 x 40 cm: presente.
Ri-disegna tutto ma con i layers di autocad > comunica alla tua macchina a controllo numerico che sta per tagliare il Tu Table > Lei risponde “Ok”
Finitura artigianale > smaltiamo i 3 elementi in pietra lavica con cristallina trasparente per la base e cristallina in azzurro per il Top.
Prendi, monta et voilà: Tu Table.
  Magda Masano [artigiano/ architetto & rock n roll]
  web_www.masanomarmi.it / www.facebook.com/Folk3.0
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
02.06.2013 —> 29.06.2013
Seconda tappa della mostra itinerante INTO A CUBE
Hotel Romano House, Catania
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
25.05.2013 --> 01.06.2013
Prima tappa della mostra itinerante INTO A CUBE
Cortile Capuana, Catania
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Text
Carmelari Design
Tutto ciò che si può immaginare si può, prima o poi, concretizzare
Immaginare:
a)   Raffigurare nella fantasia, dar figura concreta a un oggetto del pensiero
 b)    Dare nella propria fantasia un aspetto determinato a ciò che non si conosce per esperienza
 c)  Ideare, inventare, escogitare con la mente idee da tradursi in pratica
 d)   Concepire con l’immaginazione cose di cui non si ha cognizione diretta, interpretando per mezzo di induzioni e di congetture la realtà in modo più o meno veritiero, con l’opinione tuttavia di essere nella verità. In questo campo semantico, ha sign. affini ad altri verbi sinonimi, con cui può essere sostituito; ma, includendo sempre l’idea di una trasformazione del contenuto del pensiero in immagine quasi visiva, ha, rispetto a quei verbi, un valore meno astratto
[treccani.it]
  Tra il momento dell’immaginazione e quello della realizzazione c’è…il sudore!
La raccolta dati, la ricerca, le prove, la correzione degli errori, la riprova…e se tutto va bene alla fine il progetto realizzato.
A monte del momento dell’immaginazione c’è sempre un bisogno, una necessità, un problema da risolvere, una domanda (di mercato) a cui dare risposta.
Ecco questa è la sintesi del lavoro che faccio.
La mia immaginazione si rivolge per il 70% al mondo del superfluo per antonomasia: il gioiello.
Il bisogno che soddisfa questo oggetto del desiderio femminile è uguale a quello che una Ferrari o una Lamborghini soddisfa nell’animo maschile. Con qualche sfumatura in più.
Perché se è vero che il bene di lusso, sia esso gioiello o auto, è associato allo status quo di chi lo possiede, la gioielleria non è sempre necessariamente costosa.
Un bell’oggetto prescinde dal materiale in cui è fatta anzi la materia deve essere funzionale al progetto e non viceversa. Quello che serve è che risponda alla personalità di chi lo indossa. Così come una casa e un tipo d’arredamento riflette la personalità di chi abita ed usa quegli arredi.
Ecco, ora vi ho anche svelato un segreto: il perché ad una donna non sono sufficienti un paio d’orecchini o un solo anello. No, noi abbiamo bisogno di più di un gioiello: tanti quante sono le sfaccettature ed stati d’animo (infiniti).
  Carmen Russo 
  web_ www.carmelari.com
Tumblr media
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Text
Luca Lombardo
La mia idea è quella di un Dado. Sei facce numerate, ma in una chiave personale. Si parte dalla definizione dei simboli che tradizionalmente identificano le singole facce, ho scelto una soluzione lineare che alludesse ad alla serie crescente tradizionale, ma in maniera non invasiva, quindi i punti sono stati disposti linearmente e a margine dello spazio. Il compito di definire ogni parte della superficie è affidato ad un' illustrazione (tutte realizzate a mano libera, per poi essere fotografate o scannerizzate), il numero dei soggetti del disegno è corrispondente alla quello della faccia e la continuità è tradotta con lo sfondo nero, che mira a sottolineare l'idea di inversione o negativizzazione dell'idea tradizionale di Dado liberato dal bianco standard . Ciascuna delle opere usate racconta una storia:
Faccia numero Uno: "Il suo cuore è una vela che si gonfia di sospiri"- L'idea è quello di una figura femminile, con il capo coperto da un velo e in lacrime. Il busto è visto in trasparenza, si vede la gabbia toracica con le costole stilizzate e dentro il cuore si piega e trasforma in una vela, gonfia dei sospiri che la disperazione non definita della donna la costringe a produrre.  
Faccia numero Due: "Crocevia" Due figure stilizzate, un uomo sulla sinistra e una donna sulla destra, seppur fisicamente separate sembrano in comunicazione come attraverso una confessione sussurrata che segnala l'intersecarsi dei due.
Faccia numero Tre: "Nodo" connessione fisica tra tre corpi che perdono la testa e quindi la propria dimensione personale nel congiungersi creando un' unità collettiva. Questo è una metafora, con i corpi fluttuanti intorno a questo baricentro comune, della propensione ad un abbandono sentimentale e  fisico che annulla l'idea di sé stessi generando promiscuità e disordine.
Faccia numero Quattro: "Sproporzioni sentimentali" Storia di una ragazza e della sua cronica incapacità di vedere dentro i suoi amanti, che ,seppur apparentemente uguali, visti in trasparenza rivelano cuori e stature sentimentali diversissime, denotate in superficie solo dalla direzione degli sguardi, che rimarrà per la ragazza sempre un indizio troppo sottile.
Faccia Cinque: "Scacchiera senza Re" Gineceo, gruppo di donne che sfioriscono in attesa tutte dello stesso elemento risolutore.
Faccia Sei: "Foresta" Sei gambe per tre persone, rappresentazione metaforica, con le gambe disposte dal basso all'alto, di una crescita difficile e di un movimento irreale perché i piedi non toccheranno mai la terra.
  Quindi l'idea di fondo del progetto è di parlare di me attraverso sei storie che ho scritto e illustrato, ma mi descrive bene anche la stessa idea del Dado.
In particolar modo sento vicino il desiderio d'azzardo e l'idea di buona e cattiva sorte, l'attesa che si prova negli istanti che precedono il fermarsi del Dado dopo il lancio è una metafora molto calzante del mio lavoro e del mio modo di essere.
Può chiamarsi fatalismo, ma è ridisegnato "a matita" di mio pugno, così che qualsiasi faccia esca in un modo o nell'altro io possa un po’ credere d'aver scommesso bene.
Luca Lombardo
Tumblr media
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Text
Graziella Gangi
Il cubo rappresenta la misura umana - Brunelleschi docet - che ben si adatta alla mia ricerca.
L'opera nasce da una riflessione sul denaro come qualcosa di apparentemente estraneo, totalmente astratto eppure così intimo, viscerale per ognuno di noi, quasi fosse misura dei nostri desideri. Il rapporto non è solo concettuale, ma anche (ovviamente) formale: nella faccia del cubo con le mani giunte in preghiera, la banconota da 20 euro riproduce un'architettura gotica, mentre la banconota da 100 euro (architettura barocca) viene contorta, così come la carne del volto...e così via. Le tre immagini - disposte su quattro facce - sono un'indagine sul rapporto tra l'artefice e l'artefatto, che inevitabilmente possiedono delle delle analogie, poichè il secondo è fatto a immagine e somiglianza del primo, è una delle sue infinite espressioni.
Da questa analisi nascono infine le banconote "inventate", di cui si vede la fronte (con il cuore) e il retro (con la mano) unite da una sorta di circuito sanguigno. 36000 sono i miei battiti cardiaci in 8 ore, la media di una giornata lavorativa e il tempo che ho impiegato per la realizzazione della banconota. "Vita Unicum Pretium": che il tempo stesso della nostra vita sia paradigma di tutti gli altri valori, di tutti gli altri prezzi, e non viceversa.
Luogo comune è dire che la vita non HA prezzo, ma in realtà è vero: la vita E' il prezzo, il valore da cui dipende tutto il resto, la sola moneta possibile.
  Graziella Gangi
  web_ www.graziellagangi.it
Tumblr media
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Text
ACA - Amore Campione Architettura
Lo studio nasce a Catania nel 2010 e si occupa di architettura, ingegneria e design. Diretto da Sebastiano Amore e Angela M. Campione, entrambi sensibili all'architettura e alle sue molteplici espressioni, lo studio unisce la teoria architettonica e la ricerca con la preparazione tecnica e la professionalità. 
Nel 2011 si unisce al team Corrado S. Gioia.
L'esperienza accumulata dalla collaborazione con rinomati studi italiani ha permesso di sviluppare individualmente grande capacità gestionale di progetti complessi, ma anche sensibilità verso le esigenze di piccole realtà architettoniche. Nel 2012 lo studio è finalista a Young Italian Architects, selezione dei migliori 10 studi italiani under 35, e selezionato nella raccolta 30<40 fra i 30 più interessanti studi siciliani under 40.
Nel 2013 lo studio si classifica terzo al Premio NIB, selezione dei 10 più promettenti studi under 36 operanti in Italia o all'estero.
web_ www.sebastianoamore.com
Tumblr media
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Photo
Tumblr media
[SAVE THE DATE]
Inaugurazione della mostra itinerante INTO A CUBE.
24 maggio 2013 / Cortile Capuana / via Luigi Capuana 104 / Catania
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Text
CONFERMATE LE DATE DELLA MOSTRA ITINERANTE
25 maggio - 1 giugno / CORTILE CAPUANA / via Luigi Capuana 104  orari apertura: MAR-DOM 12.00-16.00 / 18.00-23.30 www.cortilecapuana.it 2 giugno - 29 giugno / HOTEL ROMANO HOUSE / via Giovanni di Prima 20  orari apertura: LUN-DOM 10.00-00.00 www.romanohouse.it 30 giugno - 25 luglio / MAMMUT / via S. Lorenzo 20 orari apertura: MER-DOM 19.30-23.30 www.mammut.ct.it
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Link
A breve il programma e le date della mostra itinerante INTO A CUBE. [STAY TUNED!]
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Tagliando e montando cubi per la mostra INTO A CUBE...
0 notes
morfosisgiarch · 11 years
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Justyna Zintek 
0 notes