nascerannofiori

[nascerannofiori]

Interior ,  Corridor with figure  -   Bertram Schmiterlöw , 1984

Swedish, 1920-2002

Oil on canvas,

[nascerannofiori]

Penso, che ho gli occhi impastati di sonno,

questi giorni sembrano settimane senza tempo,

non esistono più esami a cui sottoporsi per misurare la distanza, e gli anni

a guardarsi indietro paiono così lontani.

Cosa è stato di noi,

del nostro ridere e delle frequentazioni durate la grandezza di una briciola di pane

delle giornate in aula studio o in biblioteca,

di tutte le facce che non vedrò mai più,

o meglio, mai nello stesso modo.

Ripeto a me stessa quello che sento da sempre:

ogni cosa ha una fine, e questo periodo dell’anno è quello che più nella mia giovinezza mi ci ha abituato,

al vedere le cose finire.

Eppure,

rimango sorpresa e incredula davanti alla scoperta che non mi ci abituerò mai,

a questa sensazione di incompiutezza che mi assale

così repentinamente

così violentemente

come una nostalgia millenaria.

[nascerannofiori]

Hai sanato il pianto

attraverso un corpo nudo,

come lo sono tutti i corpi appena nati.

Incastrare parti di te con altri

ti ha sempre portato sollievo finché

raggiunta la cima, la tristezza tracimava come vino

dall’otre del tuo occhio sinistro.

Il destro fissava le stelle,

nella notte di San Lorenzo

sperando in un miracolo di Agosto.

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Imparare a disinnescare, forse a non reagire con una cascata di pensieri a ciò che viene detto, ad una frase o una parola, che risuonano in me cosi familiari e dolorose. Eppure, sento una eco forte, nella voce che le pronuncia. Viene da lontano, dall’infanzia, la percepisco con le orecchie di una bambina a cui viene sussurrato che suo padre altro non è che un estraneo. Una persona che non ha mai conosciuto davvero. Ti chiederei di non dirle mai più, ma il respiro si ferma tra le costole, l’aria non filtra, non più. Sembra di stare senza ossigeno e risale in gola quel desiderio di chiudere ogni porta, far saltare ogni ponte, gettare via ogni chiave mai posseduta. Sento di stare pian piano imparando a disinnescare, credo di poter lavorare per riuscirci, eppure alla fine può essere che io non conosca chi avrò di fronte a quel punto. Come forse non ho mai conosciuto davvero mio padre. Sarà allora un regalo alla ragazza futura, ti dico. Che verrà dopo, forse lei mi ringrazierà. E anche solo per questo, ripensandoci un po’, potrò farmi un sorriso. È allora che tu, con quella tua spontaneità che amo, con i tuoi piedi storti, il tuo naso tondo, i tuoi denti non perfettamente allineati, le tue mani lisce come la pelle di un bambino, la tua voce rassicurante, mi dici semplicemente ‘Sei tu la ragazza futura, B.’ Appare sciocco, infantile, puerile, come vorrei poter dire che l’ho pensato. Invece, ti credo profondamente mentre sento pronunciare queste parole. Le sento risuonare in me, accantono le voci grigie di un tempo, imparo a disinnescare le mine, le paure, le bombe di un tempo lontano. Capire lentamente che la Guerra può finire, e che ciò non significa morire ancora.

[nascerannofiori]

Domani sono 27.

Ti vorrei dire tante cose, che tutto passerà, B. Il dolore, passerà, e ‘sarai sempre tu’.

Ogni giorno mi ricordo di te e ti voglio più bene, ci provo ogni giorno. Lo faccio per noi, per te.

Ogni compleanno sento che una parte di me va avanti, ed inevitabilmente sono triste. Ogni anno che passa mi porta lontano da loro. Da casa, dalla vita che conosco e in cui sono cresciuta insieme a te. Ed è doloroso, ed è la vita.

Spero passerai migliori compleanni, anzi, so che lo farai, anche se sarai sempre un po’ triste. È semplicemente la tua natura.

19 anni e non sentirli proprio, soprattutto oggi. #tantiauguriame

#amare #dolore #compleanno #auguri #b #nascerannofioriscrivecose

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Art by Brecormark 

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cento metri di garza nello stomaco

e non si finisce mai di srotolare

così sei tu

questa sei tu

è questo il tuo segreto

riconosco i tagli

perché conosco i coltelli

Jolanda Insana

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[nascerannofiori]

Prendimi, tienimi.

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-Se il sole muore, Oriana Fallaci

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Il tempo consuma ogni cosa dentro di noi e brucia tutte le menzogne. Ciò che rimane è la realtà.

Sándor Márai, da "L'eredità di Eszter"

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"Il guaio non è il dolore. Il dolore ti fa soffrire, ma non ti distrugge. Il guaio è la solitudine generata dal dolore. È quella che ti uccide a poco a poco, che ti isola dagli altri e dal mondo. E che risveglia tutto ciò che è peggio di te."

Guillaume Musso, Perché l'amore qualche volta ha paura

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