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strelnik · 3 months
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Storia Di Musica #317 - Black Flag, Damaged, 1981
A me piace poco la musica punk. In primis, perchè nasce sotto aspetti che molto ipocriticamente non si prendono mai in causa (basta sentire quello che dice Malcom McLaren, il deus ex machina dei Sex Pistols in The Great Rock'n'Roll Swindle) rispetto alla vera natura del genere musicale; in secundis perchè si oppose con i suoi modi sguaiati e "puri" contro la grandezza tecnica del prog, soprattutto in Europa. Negli Stati Uniti fu invece un movimento molto più eterogeneo e diffuso, il cui obiettivo trasgressivo era soprattutto artistico (mentre da noi fu sprattutto estetico). Detto ciò, per i gruppi che hanno "black" nel titolo non potevo non parlarvi un po' di loro. Il loro nome, Black Flag, fu suggerito ai fondatori Greg Ginn e Keith Morris dal fratello del primo, Raymond, che aveva un nomignolo curioso, Pettibon: la bandiera nera è il simbolo del movimento anarchico, e lo stesso Raymond disegnò il logo della band, quattro righe spesse che davano la sensazione del movimento della bandiera stessa (e cosa importante, poteva essere facilmente riprodotta con le bombolette spray per i graffiti). Tutto nasce a Hermosa Beach, vicino Los Angeles, nel 1976: Greg Ginn e Keith Morris fondano un duo, che si chiama Panic. Quando scoprono che esiste già un altro gruppo dallo stesso nome, cambiano in Black Flag, come detto sopra. Con la prima formazione registrano 4 brani in un Ep dal titolo esplicativo, Nervous Breakdown, che viene stampato in 2000 copie, ma problemi con la piccola casa editrice che gli aveva pagato le registrazioni spingono Ginn a fondarne una propria: aggiunge infatti una "divisione" artistica alla sua Solid State Tuners, che è una piccola dittaq specializzata in riparazioni e costruzione di impianti per le registrazioni elettroniche, creando la SST Records, che oltre che i dischi dei Black Flag sarà una delle case discografiche indipendenti più importanti degli anni '80 per aver pubblicato Soundgarden, Meat Puppets, Minutemen, Hüsker Dü, Sonic Youth, Dinosaur Jr., Negativland tra gli altri. Cambiano nel frattempo due volte cantante: prima Morris se ne va, e viene sostituito da Ron Reyes: dura pochi mesi, registra comunque delle canzoni che verranno inserito nel secondo EP, Jealous Again, poi se ne va a Vancouver. Qui in un negozio di dischi trova l'EP in questione e legge nei crediti come cantante un certo Chavo Pederast, pensando che avessero trovato un nuovo cantante, ma ascoltandolo si accorge che è la sua voce, la band ha voluto omaggiare il suo abbandono con la prima di una serie sgangherata di azioni di satira nera per cui diventeranno proverbiali. Reyes viene sostituito da Dez Cadena. Durante un concerto a New York, un tizio sale sul palco e inizia a cantare con lui: piace a tutti gli altri, e prima viene ingaggiato come roadie, poi spostato a cantante perchè Cadena esprime il desiderio di suonare la chitarra. Il tizio si chiama Henry Garfield, ma per cantare sceglie il nome Henry Rollins. Nasce così la line up leggendaria che nell'ottobre 1981, messi sotto contratto dalla Unicorn, una sussidiaria della MCA, va negli studi a scrivere la pietra miliare dell'hardcore punk.
In copertina, Rollins che dà un pugno allo specchio (rotto con un martello, il finto sangue è un miscuglio di caffè e salsa di pomodoro). Damaged è uno degli album più estremi, nichilisti, sinceri e devastanti della storia della musica. È l'espressione, sincera, di esigenze che sono ancora oggi comuni denominatori della sofferenza generazionale giovanile. Si parte con la necessità di alzare la voce contro il muro di silenzio degli altri, nella storica Rise Above, in cerca di realizzazione: We are born with a chance\Rise above, we're gonna rise above\And I am gonna have my chance\Rise above, we're gonna rise above\We are tired of your abuse\Try to stop us, it's no use. L'adrenalina si sposta nei 33 secondi, deflagranti come una bomba, di Spray Paint, dedica al movimento dei writers tanto caro alla band. Rollins sputa parole e urla più che cantare, su un tappeto sonoro che sebbene sia "semplice" nella struttura (le canzoni hanno una loro struttura ricorrente e riconoscibile), dimostra al contempo che i nostri sanno suonare e ne sono esempio gli intricati assoli di Ginn e Cadena. Seguono in parte lo stile Ramones in Tv Party e Gimmie Gimmie Gimmie, ma è quando Rollins e compagni parlano di sofferenza, quando sputano rabbia e frustrazione, che mettono i bridivi: Room 13 è una disperata richiesta di aiuto (It's hard to survive\Don't know if I can do it\I need to belong\I need to hang on\I need, need) con la voce di Rollins al limite dello spasmo; No More inizia con il tamburo della batteria quasi a segnare un countdown, prima di esplodere nella furia della musica della band; c'è la rabbia politica contro le istituzioni, pienamente espresso in Police Story (Fucking city is run by pigs\They take the rights away from all the kids\Understand that we're fighting a war we can't win\They hate us, we hate them). Ma l'apoteosi dono le due Damaged: Damaged II è una sorta di delirio rabbioso, scandito dalle urla di Rollins (I'm confused, confused, don't wanna be confused), che è un misto tra una crisi di panico e la disperazione della solitudine, che si trasforma in ferite interne ed esterne. Ed è ancora più sconvolgente Damaged, che chiude il disco:
My name's Henry And you're here with me now My life It's a song, ah You're just, you won't even let it happen You won't You won't let Damaged, by attack
e continua con dei vocalizzi che assomigliano pericolosamente ad un delirio.
Il disco fu stampato il 25 mila copie dalla Unicorn, ma quando i boss della MCA sentirono il disco, ne bloccarono la distribuzione. Senza battere ciglio, i Black Flag lo pubblicarono per la SST, con un adesivo in copertina che diceva "Come genitore, credo che questo sia un album contro i genitori", parole pronunciate dal presidente della Unicorn. Questo fu preso alla lettera dalla Polizia, che non perse occasione per intervenire durante i concerti della band, in cui spesso ci saranno dei feriti. Tutta la questione finì in una causa intentata dalla Unicorn che portò al carcere, per pochi giorni, Greg Ginn. La band tra altri cambiamenti di formazione pubblicherà un altro album inno punk, My War (1982) per poi intraprendere, fino al 1986, un percorso davvero interessante in cui alla furia iconoclasta della loro musica aggiungano elementi hard rock, più melodie e persino elementi del free jazz, grande passione di Rollins. Dopo lo scioglimento, Rollins fonderà una propria band, la Henry Rollins Band in cui proseguirà questo cammino sperimentale. I Black Flag si riformeranno due volte, negli anni 2000, ma non sarà mai la stessa cosa: non era più possibile replicare il pugno in faccia che fu questo disco, la loro rabbia, la loro disperazione, che arriva qui a vette insuperate, divenendo il seme da cui negli anni a venire nascerà di tutto: dico solo che persino il rap campionerà tantissimo questo disco, soprattutto Rise Above che fa da base a inni del genere quali Buck Whylin' di Terminator X, And What You Give is What You Get dei Beastie Boys, Real Niggaz Don't Die degli NWA e Holy Rum Swig dell'X-Clan.
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strelnik · 3 months
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Un collage che ho improvvisato come copertina di "Pitchfork: scrivere di musica e ballare di economia" | via Machinapost blog
Sul recente e bislacco accorpamento di Pitchfork con GQ ecco tre interviste con persone che di musica e di giornalismo musicale ne sanno molto più di me. Per questo ringrazio di cuore le parole e le riflessioni arrivate da Enzo Baruffaldi di Memoria polaroid, Francesco Eandi di Human vs Robots e Manuel Graziani di Manwell.it.
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strelnik · 4 months
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strelnik · 4 months
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Tutte le recensioni via Machinapost
"Perfect Days" di Wim Wenders è piaciuto a quasi tutti i cineblog e alle riviste online. Poetico elogio di una analogica quotidianità o esangue cronaca di una solitudine?
(comunque il film ha un sito ufficiale che spacca)
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strelnik · 5 months
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"Siamo i vecchi che avevamo giurato di non diventare mai."
Per "L'ultima cosa bella sulla faccia della terra" di Michael Bible sono stati tirati in ballo Salinger e Faulkner: io non so se sia così, ma leggerlo è stato "un pugno nello stomaco" - come ha scritto il NYT.
📖 8 recensioni via Machinapost
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strelnik · 5 months
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«I suoi quadri sono come i miei film: parlano del nulla con esattezza». -Michelangelo Antonioni su Mark Rothko.
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strelnik · 6 months
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Quando ghigliottinarono Maria Antonietta, Napoleone non era a Parigi, ma un capitano all'assedio di Tolone.
Questa una delle imprecisioni storiche del film di Ridley Scott che, a sentire molti dei cineblog, ha convinto pochi, se non per le battaglie.
Da #Machinapost: https://machinapost.it/hh_search-4/?entities=Napoleon%20(film%202023)
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strelnik · 6 months
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"È più facile immaginare il grande piano segreto che figurarsi i molteplici flussi, progetti, processi, interessi, automatismi, consuetudini e spinte inerziali che ogni giorno muovono il capitalismo."
Wu Ming 1 analizza i complotti che ci distolgono la vista dai danni causati dal nostro modo di produzione.
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strelnik · 6 months
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"You don't know what love is, until you've learned the meaning of the blues, until you've loved a love you've had to lose."
Chet Baker.
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strelnik · 5 years
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Ούτε βήμα πίσω! Πορεία, Σάββατο 14 Σεπτέμβρη, 12:00, Προπύλαια https://www.youtube.com/watch?v=aUyyJgPijWc
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strelnik · 5 years
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#GiletJaunes #Toulouse
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photo : @illegalpainting
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strelnik · 6 years
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strelnik · 6 years
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strelnik · 7 years
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“Success Story” by Billy Burg
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strelnik · 7 years
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Quand’è stata l’ultima volta che hai guardato il cielo? Guardalo. È immenso, sconfinato e straordinario, persino nella provincia depressa di un continente moribondo.
Lusky, KarmaChimico blog - http://karmachimico.it/default.asp?id=Le_cose_ritrovate_e_poi_perse6661493182182
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strelnik · 8 years
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Ovunque tu sia. Foto via Banda Corbari | twitter.
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strelnik · 8 years
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Solidarity
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