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#Policlinico Umberto I
restopersempre · 6 months
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L'altro ieri sono usciti i reparti per il primo tirocinio del 3° anno, tutti felici e contenti di essere entrati in un reparto di Area Critica (Pronto soccorso, rianimazione, piastra trauma, triage, trapianti ecc..) . Io felicissima di essere capitata nel reparto "Primo Lattanti", per capirci, bambini da 1 mese a 11/12 mesi di vita. Era dal primo anno che desideravo capitare in un reparto pediatrico e finalmente è arrivato il mio momento. Anche perché in questo semestre ho molto da studiare e sinceramente, un reparto tranquillo, mi serviva proprio. Poi, che per l'ennesima volta probabilmente imparerò poco, non è discutibile, però mi va bene così. In tutto ciò inizio il 31 con mattina, quindi smonterò dalla notte venerdì e riposerò sabato. Come prima settimana direi che mi è andata di lusso. Speriamo sia un bel reparto.
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donaruz · 1 month
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Sono passati 30 anni da quel 5 aprile del 1994, quando Kurt Cobain, leader del gruppo Nirvana, si suicidò con un fucile calibro 20 compratogli dall’amico Dylan Carlson, il frontman degli Earth.
Il corpo verrà ritrovato solo l’8 aprile dall’elettricista Gary Smith presso il garage della casa di Seattle sul lago Washington. "
Accanto al corpo, una scatola contenente droga, un cucchiaio, aghi, sigarette e un paio di occhiali da sole, così come hanno rivelato alcune immagini scattate dopo il ritrovamento del corpo e rese note alcuni giorni fa. Poco sangue, quasi nulla, e una lettera indirizzata alla moglie Courtney Love e alla figlia Frances Bean.
Il leader dei Nirvana, da molti considerato il vero padre del grunge, è morto come aveva vissuto, stordito dai farmaci e dalla droga, imprigionato - le parole sono le sue - nella paura di vivere e “avverso al genere umano”, a tal punto da non avere più “nessuna emozione”. “It’s better to burn out then to fade away (E’ meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente)”, scrive Cobain nel suo commiato, citando Neil Young (che oggi dice: “Se avessi avuto la possibilità di parlare con lui gli avrei detto di mollare tutto, di fare altre cose, di allontanarsi da quel mondo”).
L’inizio - letterale - della sua fine ha una data ben precisa. Due mesi prima del suicidio, il 3 marzo, in una suite dell’hotel Excelsior in via Veneto a Roma, Cobain andò in overdose. Con lui c’erano la moglie e la figlia, nella capitale per trascorrere qualche giorno di relax dopo l’ultimo concerto del tour europeo dei Nirvana, a Monaco. Già in quella occasione molti parlarono di tentato suicidio. Ricoverato al Policlinico Umberto I, Cobain fu poi trasferito all’American Hospital, prima di tornare negli States.
Le settimane successive furono un lungo preludio alla fine annunciata. Depressione, droga, molta droga, tranquillanti, e nessuna voglia di vedere la luce del sole. L’uomo simbolo del grunge aveva semplicemente scelto di morire. Da solo. Un altro nome nella macabra lista del ‘Club 27’, che allora contava, fra gli altri, anche Jim Morrison, Janis Joplin, Jimi Hendrix e Brian Jones, tutti geni della musica morti tragicamente a 27 anni. A loro, il 23 luglio 2011, si è unita anche Amy Winehouse.
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lupo64sblog · 1 year
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Il Dott. Giuseppe Barbaro parla della correlazione tra “vaccino” mRNA e morte cardiaca
E' specialista in Medicina Interna e in Cardiologia al Policlinico Umberto I° di Roma.
Pure lui sospeso dall'ordine dei medici.
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fridagentileschi · 1 year
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🇮🇹 Accoltellata alle spalle, mentre sta comprando i biglietti per la metro: è il drammatico video, nella sequenza ripresa dalle telecamere interne di Stazione Termini sulla 24enne turista israeliana accoltellata. Attualmente la ragazza versa in gravi condizioni al Policlinico Umberto I. È caccia all’accoltellatore. Non certo un italiano sennò lo avrebbero preso. Non siamo più sicuri da quando è entrata la feccia islamica e la stazione principale di Roma è territorio islamico ormai. La polizia non fa nulla, ha l'ordine di non fare nulla...lo ha dimostrato durante la pandemenza: hanno mezzi, droni, arsenali...per poveri cristi senza mascherina tutti quei mezzi hanno funzionato, ovviamente solo per italiani. Anche durante la pandemenza gli islamici erano intoccabili. D'altronde i porti erano sempre aperti.
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personal-reporter · 11 months
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Addio a Francesco Nuti, l’arte di ridere alla toscana
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Si è spento questa mattina a Roma, all’età di 68 anni, l’attore Francesco Nuti, a darne notizia è stata  la figlia Ginevra assieme ai familiari che ringraziano di cuore il personale sanitario e tutti coloro che hanno avuto in cura l’attore durante la sua malattia.  Francesco Nuti nacque  a Prato il 17 maggio 1955 e da studente iniziò a esibirsi come attore dilettante, scrivendo da sè i propri testi e fu notato da Alessandro Benvenuti ed Athina Cenci, coppia già attiva nel panorama cabarettistico con il nome di Giancattivi. Nuti si unì ai due  e in un primo periodo i successi sembravano  arrivare grazie a trasmissioni televisive come Non stop e Black Out. I Giancattivi arrivano al cinema nel 1981 con Ad ovest di Paperino, dove viene riproposto parte del loro repertorio cabarettistico. Nel 1982 Nuti deceise di separarsi dai compagni e  interpretò tre titoli per la regia di Maurizio Ponzi Madonna, che silenzio c'è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983) che gli diedero una straordinaria notorietà. Dal 1985 passò dietro la telecamera e Casablanca, Casablanca fu il suo esordio registico,  dove ammiccava  garbatamente al mitico film di Bogart-Curtiz e nel quale ripropose i personaggi di Io, Chiara e lo Scuro,  poi scrisse, girò e interpretò storie ricche di bizzarro romanticismo come Tutta colpa del paradiso (1985) e Stregati (1986). Anche i lavori successivi come Caruso Pascoski di padre polacco (1988), Donne con le gonne (1991) e Willi Signori e vengo da lontano (1989), ebbero un buon riscontro. Nel 1988 partecipò come cantante al Festival di Sanremo con Sarà per te, canzone che verrà poi incisa da Mina e, nel 1992, duettò con Mietta nel brano Lasciamoci respirare. Al 1995 risale la travagliata lavorazione di OcchioPinocchio, costosa pellicola dalle grandi ambizioni, che purtroppo ebbe un bassissimo successo. Nuti tornò nel 1998 con Il signor Quindicipalle, che riuscì a recuperare almeno in parte il pubblico, poi diresse "Io amo Andrea nel 1999, con Francesca Neri e nel 2000 Caruso, zero in condotta. Nel mese di maggio 2006 Nuti fu il  protagonista di un intervista per Radio 24 durante quale si notarono i vari problemi psico-fisici di cui ormai da tempo si parlava. All'inizio di settembre dello stesso anno fu ricoverato d'urgenza al Policlinico Umberto I di Roma in prognosi riservata, a causa di un grave ematoma cranico provocato da un incidente domestico. Costretto su una sedia a rotelle e muto dal giorno dell'incidente, a Nuti fu dedicato un documentario, Francesco Nuti... e vengo da lontano, presentato al Roma Film Festival del 2010. Read the full article
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giornoxgiorno · 1 year
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Profezie
Il 2 giugno 1981 Rino Gaetano muore al policlinico Umberto I di Roma, a seguito di un incidente stradale. L'ospedale, sprovvisto di un reparto di traumatologia che fosse in grado di operarlo, chiese dei trasferimenti agli ospedali San Camillo, San Giovanni e altri ospedali di Roma, ma le richieste furono vane.
Agghiacciante è la somiglianza della circostanza di morte del cantautore con quella del protagonista di una canzone che egli stesso scrisse dieci anni prima, "la ballata di Renzo". La canzone infatti descrive la morte di Renzo, causata da un incidente stradale.
Quel giorno Renzo uscì, andò lungo quella strada quando un auto veloce lo investì quell’uomo lo aiutò e Renzo allora partì per un ospedale che lo curasse, per guarir.
Non solo, anche Renzo venne rifiutato in diversi ospedali, esattamente gli stessi che non vollero nemmeno Rino.
La strada molto lunga s’andò al san Camillo e lì non lo vollero per l’orario. la strada tutta scura s’andò al San Giovanni.
… S’andò al Policlinico ma lo respinsero perché mancava il vice capo.
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lamilanomagazine · 1 month
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Morte di Andrea Purgatori, la consulenza: «Bastava un antibiotico per salvargli la vita»
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Morte di Andrea Purgatori, la consulenza: «Bastava un antibiotico per salvargli la vita». Nessuno dei medici comprese davvero la patologia di cui era affetto. Andrea Purgatori è morto a causa di un’endocardite (infezione delle valvole cardiache) che conviveva con un tumore ai polmoni. Una terapia antibiotica ordinaria avrebbe potuto allungargli la vita. È quanto viene rivelato dalla consulenza richiesta dal pm Giorgio Orano (a firma Luigi Marsella e Alessandro Mauriello) sulla morte del giornalista, avvenuta il 19 luglio 2023. Nella consulenza voluta dalla Procura si legge, come riportato dal Corriere della Sera, che il dottor Laudani, medico curante di Purgatori, “ometteva la prescrizione di accertamenti clinici, laboratoristici e strumentali finalizzati alla diagnosi di endocardite infettiva. Tali omissioni risultano a nostro avviso ascrivibili ad imperizia e non rispondenti alle buone pratiche cliniche da noi individuate in letteratura”. Il giornalista, inutilmente sottoposto a terapia anticoagulante ma anche a radioterapia per aggredire ipotetiche metastasi cerebrali diagnosticate dal professor Gianfranco Gualdi, lamentava un malessere significativo: la febbre era salita, l’autonomia era compromessa. I segnali di una malattia importante apparivano clamorosi. In quel caso "sulla base dei dati clinici, radiologici e della terapia impostata era opportuno valutare altre ipotesi diagnostiche oltre a quella proposta dalla dottoressa Giallonardo di un’embolia conseguente a una fibrillazione atriale", scrivono i consulenti del pm. Il giornalista fu sottoposto a verifiche anche al Policlinico Umberto I, ma solo successivamente, troppo tardi. La perizia ha escluso anche la presenza di metastasi cerebrali indicate dal professor Gualdi (indagato assieme al collaboratore Claudio Di Biasi, alla dottoressa Maria Chiara Colaiacomo e allo stesso Laudani) e aggredite con una radioterapia dagli effetti collaterali problematici. Sulla vicenda interviene la famiglia, assistita dall’avvocato Alessandro Gentiloni Silveri: «Ad Andrea sono state diagnosticate e curate con urgenza metastasi cerebrali che al momento della morte si è scoperto non esistere. E questo ha portato ad uno sviamento della corretta diagnosi e terapia».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Medico aggredito a Roma:perzia, indagato può affrontare processo
“Diminuita capacità di intendere e di volere al momento del fatto” ma “può affrontare il processo”. E’ quanto afferma la perizia psichiatrica disposta dal gip di Roma per l’uomo che nell’ottobre scorso ha aggredito violentemente l’immunologo Francesco Le Foche, 65 anni, nel suo studio medico.     Le Foche, responsabile del reparto di immunoinfettivologia al Policlinico Umberto I e medico in prima…
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agrpress-blog · 5 months
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Mercoledì 13 dicembre 2023 si inaugura presso Palazzo Venier- Salita del Grillo, 17 - lamostra di Francesca Cesaroni Ultimi, che presenta una moltitudine di volti realizzati in argilla cruda e patinati, pezzi unici che verranno messi in vendita per un contributo tangibile a chi si occupa da sempre degli “ultimi” del mondo. Sono anni complessi, questi che stiamo attraversando. Pandemie, guerre e disastri naturali stanno rendendo il mondo sempre più duro. La distanza fra ricchezza e povertà si sta allargando concedendo spazio all’individualismo e all’insensibilità. È dunque facilmente interpretabile il gesto dell’artista Francesca Cesaroni, che ha deciso di disperdere la preziosa collezione Ultimi - installazione di trentatré teste in argilla cruda recentemente realizzata -, che vedrà devolvere l’intero ricavato a favore di Emergency, una delle più importanti associazioni umanitarie internazionali che da un trentennio lavora ogni giorno, attraverso la propria struttura, per offrire cure immediate alle vittime della guerra e della povertà. Emergency - associazione fondata nel 1994 da Gino Strada (1948-2021) - promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani, «Ultimi è il titolo di un’installazione che porta su di sé la rappresentanza di chi non ha voce», scrive F. Cesaroni sulla sua opera e prosegue: «Volti che emergono dal basso sfidando la nostra indifferenza ma non in grado di affiorare ed entrare a far parte di una umanità compiuta e partecipe». Dunque Ultimi rappresenta quelle genti che entrano in contatto con noi spaventandoci perché ci pongono il dilemma delle nostre mancanze; anime prive di diritti fondamentali che si presentano per come sono, di fatto o attraverso i media, «violati nei corpi e nella dignità». È un impatto forte l’entrare in una sala dell’affascinante spazio espositivo e rendersi immediatamente conto che quelle teste appoggiate per terra - come impossibilitate a muoversi - emettono un grido afono. Ed è come se, alla loro vista, fossimo fortemente richiamati ad un silenzio rispettoso per liberare la mente verso un pensiero intimo, né irrispettoso forse neanche doloroso, solo profondo. D’altronde questa è la funzione dell’Arte e, come scrive acutamente Angelo Bucarelli, curatore della mostra: «L'arte non è solo ricerca del linguaggio ma in Cesaroni è anche, e fortemente, riflessione sulla condizione umana nell’espressività formale come anche nella scelta “povera” della materia, quella che Dio praticò per dare vita all’umanità, un’umanità che sembra avere perso direzione e coscienza. Sottolinearlo con un generoso scopo ne rafforza il gesto». Il ricavato della mostra sarà infatti interamente devoluto a favore di Emergency e l’artista, per questa ragione, ha voluto fissare valori di vendita sensibilmente al di sotto delle proprie quotazioni di mercato proprio per favorirne la rapida dispersione e accelerare al massimo l’aiuto a chi ne ha bisogno. Francesca Cesaroni è nata, vive e lavora a Roma. Psicologa, psicoanalista junghiana, formata in ambiente psichiatrico - fenomenologico, ha praticato privatamente e prevalentemente in ambito universitario - Policlinico Umberto, I Università La Sapienza di Roma; ha insegnato come professore a contratto per sei anni Psicopedagogia alla facoltà di Psichiatria del Policlinico Universitario di Napoli. Nel 2006 ha lasciato la pratica e la ricerca teorico-clinica a favore della ricerca artistica, realizzando un cambiamento radicale nelle modalità e negli strumenti espressivi, scegliendo la scultura e le immagini fotografiche come mediatori preferenziali, pur mantenendo la centralità della sua attenzione sull’Uomo e il suo mondo interiore, sulle relazioni dinamiche con “l’altro da Sé” e sui temi del Narcisismo, leitmotiv di tutta la sua ricerca intellettuale. Nel 2008 ha realizzato una mostra personale di scultura e fotografia a Roma in Via Giuseppe Montanelli 11, in spazi di sua progettazione architettonica, dal titolo Luoghi per Narciso,
a cura di Ludovico Pratesi (Rassegna stampa: «La Repubblica» 12- 1-08 di Cecilia Cirinei, «AD Architectural Digest» aprile 2008). Nel dicembre 2013 ha realizzato una mostra-performance personale, con fotografie di grande formato, a cura di Achille Bonito Oliva dal titolo Architetture del Sé a Roma, Palazzo Venier. (Catalogo video online - YouTube - Architetture del sè) rass st. Arte.it, Artribune, Exibart, il Giornale dell’Arte. A giugno 2019 ha realizzato una mostra personale dal titolo Eros e sue ombre, dodici sculture in bronzo e otto fotografie di grande formato a cura di Gianni Mercurio, presso la Temporary Gallery di Marisa Del Re - Salita del Grillo, 17, Roma - (rass st. «Ansa», «Il Corriere», «Il Tempo», Tg3 Rai, «Artribune», «Exibart», Sky Tg 24, «AgrPress», «Parallel Vision»). Nell’aprile 2022 ha inaugurato, sempre a Roma, la personale di trenta sculture e sei fotografie dal titolo Afrodite, il suo amante Ares e i loro figli, sul tema della guerra e sulla possibile composizione dei conflitti attraverso riferimenti al mito, mettendo in evidenza la complessa e articolata relazione fra Amore (Afrodite) e Guerra (Ares). Ha esposto in varie mostre collettive italiane: Galleria Enzo Mazzarella, Roma; Palazzo Principi di Carpegna, Carpegna; Electronic Art Cafè, a cura di Umberto Scrocca e Achille Bonito Oliva, ed altre.
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stranotizie · 5 months
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Squadre dei Vigili del Fuoco sono intervenute al Policlinico Umberto I a Roma per la fuoriuscita di "vapore dovuto alla rottura di una tubazione Vigili del fuoco all'Umberto I Squadre dei Vigili del Fuoco sono intervenute al Policlinico Umberto I a Roma per la fuoriuscita di "vapore dovuto alla rottura di una tubazione di acqua calda in un locale del reparto Utm posto sopra al pronto soccorso". Per precauzione sono stati evacuati 30 pazienti durante le operazioni. Fonte
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gaiaitaliacom · 7 months
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L’immunologo Francesco Le Foche aggredito nel suo studio da un paziente
di P.M.M. Era schiavo della sua idea che il medico lo avesse curato male e tanto è bastato perché la sua furia lo accecasse e decidesse di massacrare a calci e pugni il suo medico, Francesco Le Foche, notissimo immunologo del Day Hospital del reparto di immunoinfettivologia al Policlinico Umberto I. Si tratta di un 36enne italiano, curato in passato dal medico che ha oggi aggredito, accusato ora…
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restopersempre · 8 months
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Dimmi che sei esaurit*, senza dirmi che sei esaurit*, comincio io:
48 casi clinici, almeno 3 diagnosi per ciascun caso, una procedura clinico-infermieristica associata, tutta l'anatomia, le malattie infettive, oncologiche e autoimmuni. Nonché tutti i presidi come drenaggi, medicazioni, dispositivi di protezione, ossigenoterapia con le relative venticinquemila tipologia di maschere facciali, tipi di prelievo, tipo di esami colturali, tipologie di cateteri, stomie e chi più ne ha più ne metta, calcoli per diluizioni farmaci.
Esame scritto tra 12 giorni, una volta superato (se verrà superato) esame orale e pratico tra circa 13/14 giorni.
E poi ti dicono: "Ma ad infermieristica non si studia niente, questo non è studiare"
Dillo al mio esame da 20CFU, dillo al mio libro da 900 pagine, più quello di 500 sulle procedure e alle varie sbobine e dispense. Dillo al mio unico appello disponibile in tutto l'anno. Dillo a noi studenti, che se non superiamo questo esame non possiamo entrare in reparto a novembre, accumulando ore da recuperare e di conseguenza essere per forza fuori corso, tutto questo perché, nonostante per legge devono essere garantiti almeno 2 appelli a sessione, noi ne abbiamo uno solo, bocciato quello sei fuori.
PER NON PARLARE DEL FATTO CHE LA DATA DELL'ESAME L'ABBIAMO SAPUTA L'ALTRO IERI.
Evviva la Sapienza, evviva il Policlinico Umberto I.
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lavoripubblici · 8 months
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⌚ Inerzia della PA: interviene ANAC
🔎 Sotto esame la riqualificazione di un complesso ospedaliero
🙄 Dopo 20 anni si è ancora alla fase di progettazione
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isacopraxolu · 1 year
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La #Pasqua2023 dei #sorrisi e della #solidarietà #tfnews #9aprile #cronaca #umanità #cooperazione #diritti #aggregazione #italia #news 
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roma-sera-giornale · 1 year
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Si disputa “La partita del cuore” il 19 marzo,
Centro Sportivo RAI di Saxa Rubra per il reparto pediatrico del Policlinico Umberto I. In campo anche la Nazionale Italiana Calcio Pugili
Riportiamo quando comunicato dall’Ufficio Stampa della FPI a nome del Dr. Mirko Parisi, manager e matchmaker, procuratore sportivo boxe , cutman e organizzatore Domenica 19 Marzo 2023 – ore 10 – Partita del Cuore – Quadrangolare di calcio al Centro Sportivo RAI – SAXA RUBRA. Evento in beneficenza per il reparto pediatrico Umberto I – Roma. Squadre partecipanti:  Nazionale Italiana Calcio Pugili,…
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lamilanomagazine · 3 months
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Roma: Policlinico Umberto I, controlli straordinari della Polizia di Stato in sinergia con altri enti
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Roma: Policlinico Umberto I, controlli straordinari della Polizia di Stato in sinergia con altri enti. Un nuovo servizio antidegrado coordinato dalla Questura di Roma. Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Università, del VII Distretto San Giovanni, del XI Distretto San Paolo, della Polizia Stradale, insieme alla Polizia Locale, con l'ausilio di personale della Sala Operativa Sociale per l'assistenza a persone in stato di disagio e personale dell'A.M.A. per le operazioni di bonifica delle aree degradate, hanno effettuato un servizio di controllo straordinario nei pressi del Policlinico Umberto I. Nel corso dell'attività i poliziotti hanno identificato 70 persone e controllato 51 veicoli. 11 persone sono state sanzionate amministrativamente con contestuale ordine di allontanamento per aver violato il Regolamento di Polizia Urbana e 4 persone sono state collocate presso un apposito centro di accoglienza da personale della Sala Operativa Sociale. Infine, 3 persone sono state denunciate e sono state altresì contestate 15 violazioni del Codice della Strada.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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