Tumgik
#alleanza veneto-toscana is real
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Miksi kohtelet kaltoin elämääni mun
Vaikka kaikkeni annoin edessäsi sun?
Tulee ruoskaa, tulee ruoskaa
Ja kipu kiihottaa
Vaikka antaisit armoo ja syliäsi sun
Mä en tuntisi eläväni ennen kun
Tulee ruoskaa, tulee ruoskaa
Ja kipu kiihottaa
@theclockworkkid IS THE LOVELY GENIOUS WHO MADE THIS FOR ME!!
hun thank you soso much for this one ( and the others that i'll post 💖) now Pesca and Ghiaccio can finally jam at the karaoke!! He convinced her to listen to finnish music and she fell into the rabbit's hole...trust me friends, Pesca doesn't regret it one bit as you can see ahahah
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paoloxl · 6 years
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Appello a tutte le Istituzioni democratiche Noi, cittadine e cittadini democratici, lanciamo questo appello alle Istituzioni repubblicane. Attenzione: qui ed ora c'è una minaccia per la democrazia. Si stanno moltiplicando nel nostro Paese sotto varie sigle organizzazioni neofasciste o neonaziste presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web. Esse diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell'odio verso chi bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia, a ottant'anni da uno dei provvedimenti più odiosi del fascismo: la promulgazione delle leggi razziali. Fenomeni analoghi stanno avvenendo nel mondo e in Europa, in particolare nell'est, e si manifestano specialmente attraverso risorgenti chiusure nazionalistiche e xenofobe, con cortei e iniziative di stampo oscurantista o nazista, come recentemente avvenuto a Varsavia, persino con atti di repressione e di persecuzione verso le opposizioni. Per questo, uniti, vogliamo dare una risposta umana a tali idee disumane affermando un'altra visione delle realtà che metta al centro il valore della persona, della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento di partecipazione e di riscatto sociale. Per questo, uniti, sollecitiamo ogni potere pubblico e privato a promuovere una nuova stagione di giustizia sociale contrastando il degrado, l'abbandono e la povertà che sono oggi il brodo di coltura che alimenta tutti i neofascismi. Per questo, uniti, invitiamo le Istituzioni a operare perché lo Stato manifesti pienamente la sua natura antifascista in ogni sua articolazione, impegnandosi in particolare sul terreno della formazione, della memoria, della conoscenza e dell'attuazione della Costituzione. Per questo, uniti, lanciamo un allarme democratico richiamando alle proprie responsabilità tutti i livelli delle Istituzioni affinché si attui pienamente la XII Disposizione della Costituzione (“E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”) e si applichino integralmente le leggi Scelba e Mancino che puniscono ogni forma di fascismo e di razzismo. Per questo, uniti, esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicato, e a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati, prendendo esempio dalle buone pratiche di diverse Istituzioni locali. Per questo, uniti, chiediamo che le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano messe nella condizione di non nuocere sciogliendole per legge, come già avvenuto in alcuni casi negli anni 70 e come imposto dalla XII Disposizione della Costituzione. Per questo, uniti, come primo impegno verso una più vasta mobilitazione popolare e nazionale invitiamo a sottoscrivere questo appello le cittadine e i cittadini, le associazioni democratiche sociali, civili, politiche e culturali. L'esperienza della Resistenza ci insegna che i fascismi si sconfiggono con la conoscenza, con l'unità democratica, con la fermezza delle Istituzioni. Nel nostro Paese già un'altra volta la debolezza dello Stato rese possibile l'avventura fascista che portò sangue, guerra e rovina come mai si era visto nella storia dell'umanità. L'Italia, l'Europa e il mondo intero pagarono un prezzo altissimo. Dicemmo “Mai più!”; oggi, ancora più forte, gridiamo “Mai più!”. 3 gennaio 2018 ACLI – ANED – ANPI – ANPPIA – ARCI – ARS – ARTICOLO 21 – CGIL – CISL – COMITATI DOSSETTI – COORDINAMENTO DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE – FIAP – FIVL – ISTITUTO ALCIDE CERVI – L'ALTRA EUROPA CON TSIPRAS – LIBERA – LIBERI E UGUALI – LIBERTA' E GIUSTIZIA – PCI – PD – PRC – UIL – UISP ADERISCONO: AICVAS - ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE DI MODENA - ANEI - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA ITALIA CUBA - ASSOCIAZIONE RADICALI SARDI - AUSER - CIRCOLO DI CULTURA OMOSESSUALE MARIO MIELI - FEDERAZIONE DEI CIRCOLI GIUSTIZIA E LIBERTÀ - GIOVANI DEMOCRATICI - I SENTINELLI DI MILANO - LA RETE PER LA COSTITUZIONE - LINK COORDINAMENTO UNIVERSITARIO - MEMORIA ANTIFASCISTA - MOVIMENTO FEDERALISTA EUROPEO TOSCANA - MOVIMENTO GIOVANILE DELLA SINISTRA - PMLI - RETE DEGLI STUDENTI MEDI - RETE DELLA CONOSCENZA - UGO NESPOLO - ALDO TORTORELLA - UNIONE DEGLI STUDENTI - UNIONE DEGLI UNIVERSITARI Firma l'appello su change.org http://www.anpi.it/articoli/1908/mai-piu-fascismi «Vietare la presentazione di liste legate ai neofascisti» Per l’occasione si potrebbe rispolverare un vecchio slogan usato dai Radicali negli anni ’80: «Fermali con una firma». Chi va fermato è l’arcipelago di gruppi e grupposcoli di estrema destra che sotto una miriade di sigle – alcune più conosciute, altre meno – da troppo tempo si sono appropriati della scena e della strade italiane. A volte appendendo uno striscione inneggiante al fascismo, altre volte, purtroppo la maggioranza, con aggressioni contro stranieri, militanti di sinistra o semplici cittadini finiti nel mirino solo perché aiutano i migranti, come dimostra l’irruzione compiuta lo scorso novembre dal Veneto fronte skinhead nella sede dell’associazione «Como senza frontiere». Ma anche dando vita a una sorta di welfare, distribuendo cibo e vestiti «solo agli italiani». «Casapound e Forza Nuova esercitano esplicitamente un presunto compito di vicinanza alla popolazione che in realtà è un modo di instillare paura, proporre l’idea della fine delle libertà, della caccia di chi è diverso da te», spiega Susanna Camusso. La leader della Cgil interviene al Museo della Liberazione di via Tasso, a Roma, dove ieri è stato presentato l’appello «Mai più fascismi» con cui 23 tra associazioni laiche e cattoliche (tra le quali Anpi, Arci, Acli, Aned, Articolo 21, Libera, Uisp), partiti (Leu, Pd, Pci, Prc, L’altra Europa per Tsipras) e sindacati (Cgil, Cisl, Uil) chiedono alle istituzioni di impedire alle formazioni neofasciste di presentarsi alle elezioni e di sciogliere le loro organizzazioni, come previsto dalla Costituzione ma anche dalle leggi Scelba e Mancino. «Il fascismo che riemerge è il sintomo di una democrazia malata o almeno pallida e di una politica che serve poco il bene comune» dice il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti. La recrudescenza di movimenti legati all’estrema destra non è un fenomeno che riguarda solo l’Italia, come dimostra la legge appena approvata in Polonia che punisce chi ricorda la partecipazione di singoli polacchi alla persecuzione degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Nel nostro Paese sembra però avere particolare vigore. Non a caso mentre ricorrono gli ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali, ci sono politici che tornano a usare senza imbarazzo la parola «razza». Attenzione, avverte allora don Ciotti, perché «quando su riparla di razza bianca la rinascita dei fascismi è un fatto reale e non folcloristico». In pochi giorni più di ventimila persone hanno sottoscritto l’appello delle 23 associazioni, e gli organizzatori sperano che molte altre facciano lo stesso (si può fare nelle sedi delle organizzazioni promotrici oppure on-line sulla piattaforma change.org). «Vogliamo dare una risposta umana a idee disumane», aggiunge la presidente dell’Anpi, Carla Nespolo. «L’appello esprime una preoccupazione molto forte per i rischi della nostra democrazia per il risorgere del fascismo, ma anche per atteggiamenti di nostalgia. Ci sono formazioni come Casapound o Forza Nuova – prosegue Nespolo – che anche se non portano nel loro nome la parola fascismo tali sono e vanno perseguite». E la presidente dell’Arci, Francesca Chiavacci, ricorda come le leggi per farlo ci siano, ma da sole non bastano. «Non solo con le leggi si sconfigge la cultura fascista, noi abbiamo un ruolo nel diffondere una cultura democratica». La richiesta, allora, è di rispettare quanto previsto dalla XII Disposizione transitoria della Costituzione che vieta la ricostituzione, sotto qualsiasi forma, del partito fascista. Per i promotori dell’appello sarebbe un modo anche per cominciare a fare i conti con il passato, come invita a fare la Camusso. «Una lunga stagione di sdoganamenti lascia dietro di sé solo macerie», ricorda la segretaria della Cgil. «Dobbiamo attrezzare i giovani ad avere memoria, riempire quel terribile vuoto che ha lasciato la rappresentanza politica». L’appello quindi è sempre lo stesso: non dimenticare quanto accaduto in passato, perché potrebbe riproporsi anche oggi. Un monito al quale don Ciotti aggiunge una raccomandazione. Quella ad «alzare la voce quando gli altri scelgono un prudente silenzio». https://ilmanifesto.it/vietare-la-presentazione-di-liste-legate-ai-neofascisti/
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