Mi hai guardata mentre le tue dita si posavano su di me, ti sei messo a ridere dicendomi che ero un termosifone e che ti scaldo spesso. Poi mi hai baciata, mi baci in maniera diffidente, lo so perché lo faccio anche io, perché hai paura.
Sapessi quanta paura ho
Di perderti come i nostri vestiti tra le lenzuola.
Mentre mi accarezzavi, io che ho delle ferite profonde che risalgono agli albori della mia infanzia, non riuscivo a lasciarmi andare
E tu
Tu hai pensato che mi facessi schifo, stavi per metterti a piangere, credevi di esserti approfittato di me e che io non mi sentissi davvero a mio agio.
“Mi faccio schifo da solo”
Hai detto
Ho sentito il tuo dolore
Mi è arrivato dritto al petto
E tu hai sentito il mio
Quando ti ho raccontato
Di come mi fu tolta la mia genuinità senza la mia volontà
E tu mi hai raccontato di come ti faccia schifo essere un uomo, e di come ti odi
Anche questo
Fu un momento
In cui entrambi
Mostrammo le nostre ferite
E fu così che quella notte non ci spogliammo solo di vestiti
“Ho questo problema, io ricordo tutto. Tutto. Anche la tua espressione quando ci siamo salutati quel giorno. Io mi chiedo solo una cosa, mi chiedo come abbia potuto sbagliarmi così tanto. Mi chiedo come possa una persona con quell’espressione piena di gioia, alzarsi un giorno e lasciarmi sola.”