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Il vero significato dei capricci
Tutti i bambini dono programmati per fare i capricci, è una caratteristica quasi fisiologica, innata nell’uomo che ha un suo scopo preciso. Per questo quando un bambino fa dei capricci, la prima cosa è interrogarsi sul perché e cosa davvero questi nascondono.
IL capriccio generalmente è un modo che i bambini hanno di comunicare bisogni, esigenze e frustrazioni. Non  necessariamente, come al contrario molti pensano i capricci dipendono dallo stile educativo errato, ma da una semplice difficoltà di comprensione dell’adulto che spesso non riesce a comprendere il vero significato di pianti isterici, musi e altro. I capricci sono un vero e proprio modo di interagire, uno dei primi che il bambino conosce e che sa utilizzare davvero molto bene.
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Quindi genitori, armatevi di pazienza e non fatevi sopraffare dalla rabbia. Solitamente i bisogni che spesso stanno dietro un capriccio sono quello di attirare attenzione perché ci si sente trascurati, per il bisogno di essere più autonomi, quante volte i bambini vogliono fare da soli senza l’aiuto di mamma e papà, o anche il semplice bisogno di sentirsi al sicuro. Spesso capita anche che un capriccio sia solo stanchezza o malessere fisico oltre che psicologico.
Il difficile compito dell’adulto è quello di imparare a distinguere le manifestazioni di disagio coma la tristezza o l’angoscia. 
Cosa fare allora quando un bambino fa i capricci? Questa è la domanda che spesso i genitori si pongono. Generalmente ci si fa prendere dalla rabbia e la prima cosa che si fa è il rimprovero o la punizione. In realtà il consiglio è sempre quello di mantenere la calma, lasciando che per un attimo il bambino scarichi la sua frustrazione, poi cercare di capire cosa abbia poi scatenato la reazione. Alle colte è davvero molto difficile stare tranquilli davanti ad un bambino urlante che si dimena, ma intervenire in quel momento di sicuro non riusciremmo a farci ascoltare. Aspettiamo che il piccolo si calmi e comunichiamo con loro, magari facendogli comprendere le nostre ragioni e spiegare cosa è  successo, spiegando ognuno le proprie ragioni ed accogliendo quelle dell’altro.
I bambini hanno sempre e comunque bisogno di poche regole chiare e semplici che devono essere fissate, ovviamente in relazione alla loro età, e la cosa più importante è quella di essere coerenti sempre con quello che si dice. Questo perché spesso i capricci possono anche essere un modo da parte del bambino di capire fino a che punto possono spingersi, qual è il confine, quanto potere possiede, mettere alla prova il genitore.
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Al bambino viene da imboccare la strada di questo tipo di attivazione relazionale così clamorosa quando sente o pensa di non poter trovare ascolto o aiuto per ciò che lo angoscia oltre misura.
Sicuramente gestire i capricci non è semplice, ma affrontarli con la giusta serenità è importante sia per la sicurezza dei genitori, sia per l’educazione del bambino. Una normale forma di passaggio
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Stimolare la fantasia di un bambino
La creatività è un elemento innato nel bambino, fondamentale per la sua stessa sopravvivenza, per risolvere i problemi, trovare soluzioni, scoprire ed imparare, per esplorare e conoscere il mondo. Di certo non è necessario insegnarli come usare la fantasia, ma è possibile stimolarli per affinarla. Come con i disegni, i giochi, i bambini devono sperimentare tantissimo e per farlo hanno bisogno di autonomia, ovviamente nei limiti del possibile. Bisogna dargli più libertà possibile senza imporgli i vostri gusti o le vostre passioni. La creatività si affina in moltissimi modi diversi, dalla pittura, le costruzioni, la lettura, il disegno e persino attraverso lo sport. Tutti modi utili e preziosi che aiutano il bambino a fare tantissime scoperte, a conoscere il mondo e superare le difficoltà.
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Incoraggiate sempre il bambino a fare nuove attività, proponete cose e giochi nuovi, questo è un ottimo modo per poter stimolare fantasia e creatività. Assecondate le sue iniziative e cercate i sostenerlo, ma soprattutto dedicategli del tempo senza essere troppo oppressivi. Fate tante cose con loro, dal giardinaggio ai semplici biscotti. Raccontategli le favole, fategli ascoltare la musica ecc.
Ricordate sempre che la creatività si sviluppa solo quando le cose sono fatte con piacere.
Un ambiente familiare e scolastico in cui viene data la possibilità al bambino di sperimentare liberamente, con i propri tempi, le abilità che lo interessano, fornendogli gli strumenti per la sperimentazione non può che portare i bambini ad esprimersi e rimanere in contatto con la propria parte creativa.  Da qui la loro maggiore abilità ad utilizzare questo aspetto per affrontare il mondo, trovare soluzioni diverse e adeguate alla situazione, avere idee nuove ed originali.
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Bisogna anche cercare di prestare molta attenzione perché è facile portare il bambino a chiudersi piuttosto che stimolarne la creatività. Per esempio, manifestare eccessiva preoccupazione rispetto ai giudizi altrui, facendo vivere al bambino situazioni competitive, dove si vince o si perde. Fare pressione attraverso aspettative troppo alte di prestazione, possono portare il bambino al rifiuto. Infine, anche se messo per ultimo, non meno importante, il tempo, è fondamentale dedicare tempo ai vostri figli
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Quando i bambini vogliono attenzione
I bambini hanno bisogno sempre di attenzione, una necessità innata che li aiuta in ogni situazione, anche in quelle più disparate. Pensate ai neonati ad esempio, quando piangono e strillano perché hanno fame, quello è un modo per richiamare l’attenzione del genitore, per comunicare loro qualcosa, come la paura, la necessità di essere cambiati o semplicemente perché hanno bisogno di contatto. Spesso l’inquietudine di essere abbandonati li porta ad attivare atteggiamenti proprio al fine di mettersi in contatto con la figura genitoriale, soprattutto quando ancora non possiedono l’uso della parola.
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Il pianto e parlare a voce alta sono tutti strumenti per essere ascoltati, ed è tipico dei bambini man mano che crescono, allo stesso modo di quando si era neonati. I nostri piccoli hanno sempre bisogno di essere accolti e compresi e spesso anche si avere qualche ricompensa, che servono ade avere maggiore sicurezza in se stessi, aumentando così l’autostima.
I problemi possono emergere quando i bambini non hanno le risposte che desiderano e non ricevono alcun confronto da parte delle figure di riferimento come mamma e papà, fino a prendere in considerazione misure estreme, come comportarsi male, anche questo è un modo per attirare l’attenzione e manifestare un disagio che deve essere compreso.
La comunicazione e la comprensione è la chiave per mettersi in contatto profondo con il bambino, senza dimenticare che ci vogliono sempre le regole su cui non si deve cedere. Non è di sicuro sempre così semplice, ma essere genitori significa anche questo, avere pazienza e mantenere la propria posizione.
Il bambino che mette in pratica atteggiamenti particolari e comportamenti apparentemente poco comprensibili, presentano delle carenze e spesso, soprattutto oggi giorno il problema è il poco tempo che si passa con loro e la poca qualità, non basta essere a casa e stare davanti al cellulare. Bisogna cercare di comprendere che i bambini hanno bisogno della vostra presenza, di parlare con voi, anche dopo una lunga giornata di lavoro. Fermatevi e riflettete, voi genitori siete l’unica cosa che li mette in comunicazione con il modo, coloro che devono accompagnarli in quello che è il difficile percorso di crescita.
IN casi estremi chiedere aiuto non è aver fallito o essere un cattivo genitore, ma diventare consapevoli che c’è un problema e che risolverlo è la cosa più importante soprattutto per il bambino.
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Magari il problema è solo una carenza di affetto, di contatto, una problematica che per un bambino può essere davvero esasperante, portandolo ad una serie di manifestazioni psicofisiche importanti che incideranno sulla sua crescita. Un bambino con carenza di affetto può indebolirsi fisicamente e sviluppare meno meccanismi di difesa contro le infezioni ad esempio o sviluppare veri e propri disturbi di comportamento, aggressività, disturbi di attenzione, di apprendimento ecc..
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Lo sport un modo per passare più tempo con i figli
Oggi la vita frenetica e la mancanza di tempo porta a passare sempre minor tempo con propri figli che diventano sempre più pigri e annoiati. Questo non significa che bisogna riempirli la giornata con tante cose da fare, perché al contrario si rischia di stressarli soltanto. Bisognerebbe dedicargli momenti di qualità, magari facendo qualcosa insieme, come lo sport ad esempio. L’attività fisica e il movimento è fondamentale per un bambino, non solo a livello di salute per la prevenzione di tante malattie, come obesità, diabete e malattie cardiovascolari, bensì un alleato per una crescita psicofisica sana ed equilibrata, poi farla insieme per il piccolo è ancora più entusiasmante, come passeggiate, andare in bici o semplicemente giocare a palla al parco, tutte cose che un genitore dovrebbe sempre fare con i propri figli. Oggi serve trascorrere più tempo di qualità con i piccoli, perché gli fanno sentire che loro sono importanti per voi e pongono le basi per una migliore comunicazione, anche per il rapporto futuro.
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Lo sport poi rappresenta un elemento fondamentale per la crescita dei bambini anche per la formazione del carattere, l’autostima, la sicurezza in se stessi, le relazioni sociali e il rispetto delle regole, tutti elementi che non possono di certo mancare per lo sviluppo di una persona che sappia affrontare il mondo e la vita in maniera assolutamente positiva.
Un utile strumento per favorire la crescita dei nostri piccoli e garantire al loro corpo uno stato di benessere e una predisposizione mentale alla pratica della vita all'aria aperta, del movimento e della socialità, di cui faranno tesoro negli anni della maturità.
Praticare uno sport da bambini, ci fornisce un prezioso bagaglio di esperienze, non solo motorie ma anche psicologiche, che lasceranno una traccia, positiva e duratura, nel nostro corpo e nel nostro spirito. 
Sono davvero tantissimi gli sport tra cui scegliere, ma alcuni in particolare diventano oggi una vera e propria ancora di salvezza per molti genitori che hanno difficoltà proprio nel rapporto con il piccolo o perché iperattivo, o perché aggressivo e non riescono a gestirlo. Le arti marziali sono per molti, oggi, la chiave per poter affrontare problematiche anche abbastanza comuni. Non si tratta di discipline violente, anzi, una vera e propria filosofia di vita che insegna il rispetto soprattutto per gli altri, a controllare il corpo, la forza e gestire le emozioni.
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IL judo come il karate è un'altra delle arti marziali che sta davvero facendo molto successo, sempre più richiesto soprattutto per i bambini. Molti tendono però a fare un po’ di confusione e generalizzare tra le due. IN realtà ci sono profonde differenze che riguardano sia l’aspetto della tecnica che delle regole da seguire.
Come il judo e il karate, la differenza tra judo e karate sta nelle tecniche di combattimento utilizzate, in entrambe è fondamentale la capacità intellettiva che si sviluppa in maniera incredibile, perché ti insegna a trovare soluzioni il più velocemente possibile. La differenza sta nel fatto che nel judo c’è più contatto fisico, l’obbiettivo è atterrare l’altro e uscire da situazioni di sottomissione senza assolutamente usare la violenza, ma sfruttare la forza dell’altro contro se stesso e approfittare dei suoi punti deboli.  
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