Francesca Randi nel 1999 incontra il mezzo fotografico.
Sviluppa uno stile personale, onirico, con un immaginario fortemente surreale.
L’identità, l’infanzia e l’adolescenza, il paesaggio notturno in bilico tra
l’incubo quotidiano e la solitudine esistenziale, l’inconscio, il doppio, la
wunderkammer e il perturbante: sono alcuni dei temi affrontati da Randi.
Attualmente vive e lavora a Cagliari come fotografa e insegnante di fotografia.
Collabora con varie gallerie d’arte italiane ed estere.
Il mio lavoro fotografico è incentrato sul concetto di Realismo Fantastico e Perturbante. Attraverso le mie immagini trovano espressione le proiezioni inconsce, le rimozioni, i desideri e le aspirazioni.
Nel realismo fantastico il mistero non si inserisce nel mondo rappresentato, ma si nasconde e palpita dietro di esso. Il perturbante, ciò che porta angoscia, è un qualcosa che assomiglia al nostro ambiente familiare, ma in realtà cela in sé un che di sconosciuto, enigmatico. “Tutto ciò che pensavamo fosse rimosso dalla nostra coscienza, complessi infantili, convinzioni personali o pregiudizi, riemerge creando una condizione instabile alla nostra identità e generando uno stato di angoscia” (Freud 1919).
La fotografia, utilizzando lo stesso linguaggio dell’inconscio, ossia le immagini, favorisce la regressione necessaria per entrare in contatto con il proprio perturbante. In ogni mio progetto utilizzo l’onirico come elemento di esplorazione fotografica.
La mia è una visione cinematografica e narrativa, per indagare l’universo della psiche, dell’inconscio e del sogno. Spesso è la notte con le sue luci irreali e fluorescenti ad accompagnare le mie storie.
Selezione delle principali Mostre Collettive: 2021: “Phantasmagoria
– le meraviglie di Alice”. Sala Corrale
(Neoneli) a cura di Anna Rita Punzo. 2020: “Ou...