Fluidità
La nostra è una generazione "fluida", nel senso che rifiuta di adeguarsi ai canoni sociali tradizionali per vivere con più libertà il proprio essere e sentirsi a maggiore agio con sé stessi. Si tratta di una fluidità che non riguarda solo la sfera sessuale, ma anche la sfera emotiva, affettiva e morale. Si è arrivati ossia a concepire un certo relativismo che non si fonda su valori o idee personali, ma solo su circostanze. Ecco dunque che concetti come "giusto" e "sbagliato" lasciano il loro posto a "opportuno" e "inopportuno"; ecco dunque che la rinuncia e il sacrificio sono percepiti come un esercizio assurdo e impraticabile. Quello di cui non ci si è accorti è che la spregiudicatezza di certe scelte, piuttosto che rendere le nostre vite più serene, sta minando l'identità di ciascuno. Non ci si riconosce più davanti ad uno specchio: l'immagine che osserviamo è solo il frutto di un'anima inquieta che sta cercando un equilibrio. Perché avere un'identità, trovarla al di fuori degli schemi tradizionali, è un compito difficile e non è da tutti. Richiede quella coerenza che oggi è concepita come virtù superflua, quella dignità che fa fatica ad affermarsi in chi non riesce a trovare il proprio spazio nel mondo, quel distacco dalla società che non può appartenere a chi ha fatto solo della propria immagine e della propria reputazione presso gli altri la propria ragion d'essere.
Ci siamo mai chiesti qual è il prezzo dell'unica rinuncia che abbiamo scelto di fare, ossia quella a definirci e a darci un'identità?
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Ode a Marta
Son più i versi ove ti canto, Marta
Delle parole che ci siamo detti,
Ch’aleggiano nella memoria mia
Come implacabile eco di sospiri
E ch’ondeggiano nella mente mia
Come legno in balia della tempesta.
Prima annegano, talora riemergono
Incessabilmente spinte dal vento
Della passione. Dolore più forte
Non ho, che rammentar le tue promesse,
Fari infausti e fatali che accecarono,
Poi congelarono l'animo mio.
Musa adorata, diva tra le belle,
Perché m'illudesti? Perché tormento
Recasti in un cor triste e solitario
Abbandonandolo al fato infelice?
Altro non v’è ch’atroce crudeltà
Nel nostro trascorso, inerme vittima
Di circostanze, e mai padron di sé.
A strapparci l'un dall'altra l'orgoglio
Turpe, che ci illuse di libertà
Per poi imprigionarci nell'amarezza
Di sguardi spenti e di vuote parole.
Quale arroganza! Quale presunzione!
Credo sfrontato di parlar di te,
Quando del tutto ignoro come stai,
Ma ben conosco quant'è che t'ho dato
E so che gradisti quel tempo andato,
Me lo rivelavano le tue labbra
Vermiglie, col loro riso sincero.
E io, sciagurato, ancor vo sognandoti!
Di nero vestita, come nel lutto
D’un amore trascorso e deceduto.
L'occhio tuo irrigidisce le membra
Di chi solo con lo sguardo lo sfiora
Per rimaner di quello eterna preda.
Eppur Dio mi fulmini in quest'istante
Se altri meglio interpretò tal mestezza
Di me, che in quel bel volto persi il senno.
Lenta avanzi, composta ed elegante,
Come una regina di cuori sfila
Davanti a molti sudditi incantati
Calpestando gli alti desii loro,
E con incedere lento girovaghi
Per la mia anima, al cuore sussurrando
Quel che mai poté giungere all'udito.
Son queste parole d'amore, Marta,
Delicati petali di quel fiore
Che punzecchiò la leggiadra Afrodite
E che oggi invano tento di donarti,
Sbraitando sulla carta con la voce
Dell'inchiostro corvino, pur sapendo
Ch’essa mai più arrivarti potrà,
Ma ben accetto questa condizione
E più non bramo a riaverti con me,
Difatti maestra sei stata a me
Nel freddo dimenticarti di me:
Ora so che l'amore insoddisfatto
Muove sempre di più il cuore e l'anima
E la mente dell'amor contentato.
L'impulso dei nobili e puri amori
Nasce invero dall'insoddisfazione
E dall'esigenza di compiacere
Il proprio e l'altrui sentimento,
Raggiungere ovvero la perfezione
E il sublime e l'infinito ed eterno,
Ma farlo insieme, dal nulla partendo.
Così è stato condannato l'uomo,
A contenere in caduca gabbia
Quell'animo ribollente che tende
All'Assoluto, senza mai esser pago.
Mai perciò ti avrei donato quest'ode
Se tu mi avessi donato il tuo cuore.
Sempre, prometto, ti custodirò
Nell'anima, sempre mi ispirerai...
Adieu. Ne délaisse jamais ma mémoir.
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