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5 film tratti da Agatha Christie
Sempre lei: Agatha Christie. Oltre ad essere fra i più letti e tradotti in tutto il mondo, i suoi libri sono stati oggetto di moltissime trasposizioni televisive e cinematografiche, alcune più riuscite altre meno. Abbiamo quindi buttato giù una lista dei nostri 5 film preferiti ispirati ai romanzi della regina del giallo.
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Dieci piccoli indiani
Il film del 45’ di René Clair, anche se presenta diverse differenze rispetto al libro da cui è tratto, è un film riuscitissimo e davvero gustoso. Clair filtra la storia attraverso un punto di vista più spassoso e leggero e lo miscela alla perfezione con un’atmosfera inquietante e funerea. Il risultato è una fiaba nera accompagnata da un’impeccabile colonna sonora e da un girotondo di attori di prim’ordine. Superb!
Testimone d’accusa
Il film di Billy Wilder, tratto da un racconto scritto nel 1925 e successivamente diventato uno spettacolo teatrale, era la trasposizione cinematografica preferita dalla Christie. Il lungometraggio è illuminato da un’interpretazione strepitosa di Marlene Dietrich e vanta un twist finale ingegnoso e davvero di grande impatto.
Assassinio sull’Orient Express 
Un classico Intramontabile. Il film è un trionfo per gli occhi e le orecchie: musiche ossessive, scenografie perfette, costumi preziosissimi. Lumet dirige un gruppo di attori formidabili e Albert Finney mette in scena un Poirot fuori dalle righe ma iconico. L’incipit del film è da pelle d’oca. Ci viene da piangere.
Assassinio sul Nilo
Il film è delizioso e animato da un’atmosfera esotica e divertente. Ogni ingranaggio è al suo posto e la storia fila liscia fino alla fine. Amiamo particolarmente la carrellata di finti flashback sul momento del delitto. Peter Ustinov da vita un Poirot meno riuscito dei suoi colleghi ma è comunque in parte. E poi… Bette Davis, Angela Lansbury e Maggie Smith nello stesso film? Vi prego, sì.
Mistero a Crooked House 
Fedele al romanzo, ottima regia, cast bravissimo (Glenn Close, beh, è Glenn Close) e scenografia impeccabile, vero alter-ego della psicologia dei personaggi. Nuovo di zecca (il film è uscito ad Halloween, lo scorso anno), Mistero a Crooked House sembra un giallo di altri tempi, garbato e pungente, in sintesi meno pompato del suo “coetaneo” Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh. Ammaliante.
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Alcuni consigli per organizzare un Mystery Party
Se ci leggete, con molta probabilità avete già organizzato un Mystery Party e non avete bisogno di questi consigli ma come si dice repetita iuvant!
Qualche tempo fa abbiamo girato un piccolo video per riassumere tutti gli step necessari per preparare un Gioco Delitto, dalla scelta del mistero all’arrivo degli invitati.
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Oltre a queste istruzioni, vogliamo però darvi qualche piccolo consiglio, alcuni più banali e altri meno, a nostro avviso tutti importantissimi per far scorrere la vostra serata liscia come l’olio. Iniziamo!
Scaricate la Mystery Box in anticipo. Mystery è nato da poco e il più delle volte chi gioca si trova nella condizione di non sapere a che cosa andrà incontro. Il nostro consiglio è quindi quello di scaricare la Mystery Box il prima possibile, almeno con una settimana di anticipo rispetto al giorno in cui volete giocare il vostro mistero. Forse voi non avrete nessun problema ma per qualche giocatore avere fra le mani la propria scheda personaggio con un po’ di anticipo potrebbe essere più utile. Questo non significa assolutamente imparare a memoria tutte le informazioni alla perfezione, ma se non altro avere un po’ di familiarità con la propria storia e le proprie azioni, così da non ritrovarsi con l’acqua alla gola.
Non iniziate con un mistero troppo difficile. Anche qui ci rivolgiamo ai novelli di Mystery: se state per cimentarvi con le indagini del vostro primo mistero, non iniziate con uno troppo complesso. Il più delle volte ci si lascia trasportare dalla trama (cosa più che giusta!) e dal numero di personaggi, ma il nostro personalissimo consiglio è quello di iniziare con un numero più ristretto di giocatori e partire con un mistero più semplice. Non fatevi condizionare troppo dal numero e sesso dei giocatori, molti hanno giocato un personaggio del sesso opposto oppure ci hanno chiesto delle modifiche (è un servizio aggiuntivo che può essere concordato su richiesta).
Non eliminate dei personaggi. Questo consiglio è decisamente intuitivo ma ve lo diamo lo stesso: nel caso sfortunato in cui ci fosse una defezione dell’ultimo minuto non limitatevi a eliminare un personaggio dalla storia perché potrebbe creare una serie di buchi nella storia irreparabili. Le soluzioni sono due: trovare un amico tappabuchi, oppure “leggere” la scheda del personaggio durante il gioco. Potrebbe avere delle informazioni essenziali.
Usate le targhette personaggio. All’interno della mystery box, ci sono anche delle targhette personaggio, una per ciascun giocatore. Lo sappiamo, di primo acchito possono sembrare superflue, un plus non indispensabile che toglie anche un po’ di “magia” alla serata, ma la verità è che in ogni mistero ci sono moltissimi personaggi, date, luoghi e avere ben chiaro il nome di ogni giocatore rende tutto un po’ più semplice: serve ad orientarsi meglio, soprattutto quando si è più di dieci.
Meglio un buffet. Quando si pensa a una cena con delitto ci si immagina giustamente un gruppo di persone riunite attorno a un tavolo che mentre ingollano un pezzo di tacchino discutono su quante coltellate sono state inflitte sul cadavere di turno. Ma in Mystery ci sono anche delle azioni da compiere ed è bene avere la possibilità muoversi più liberamente: un buffet semplice con portate più agevoli e smart è a nostro avviso la soluzione più pratica.
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Come nasce un mistero?
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Durante le feste siamo andati al cinema a vedere il film dedicato alla vita di Dickens, che si concentra in modo particolare sul periodo in cui ha scritto uno dei suoi romanzi più celebri, “Il canto di Natale”. Il film si sofferma molto sul suo processo di scrittura e su come nasce una storia. Questo ci ha fatto fermare per un attimo e ci siamo chiesti: e le nostre di storie, come nascono? Da dove si inizia? Beh, difficile a dirsi davvero. Forse la vera risposta è la casualità, basta davvero una piccola insignificante scintilla. Una frase pronunciata da qualcuno per strada, una musica, un fatto di cronaca, una malattia, un piccolo oggetto oppure un dettaglio particolare che non avevi mai notato prima.
Mystery è nato con Toopsie Woopsie e, ad esempio, l’idea centrale è saltata fuori durante una chiacchierata con una vecchia zia che raccontava di come suo papà, durante la guerra, aveva incominciato a scambiarsi alcune lettere con una donna sconosciuta, una madrina di guerra. E chi ha già giocato a questo mistero, sa quanto questo sia un aspetto cruciale della storia…
Vespe sul treno? È stata la fascinazione per lo spiritismo e le sedute spiritiche a dare il la.
C’è un delitto a bordo è invece una storia scritta almeno dieci anni fa, e tornata a galla all’improvviso e in modo inaspettato. Quindi difficile ricordarsi da dove sia sbucata fuori.
Mentre per Il segreto di Georgina Hendricks i fattori scatenanti sono stati due: il primo è il mondo del teatro, il secondo invece… anzi no, ci odierete ma non possiamo svelarlo.
E poi? Poi c’è il movente ovviamente, che è il cuore di un mistero secondo noi. Quando pulsa il movente e sai che funziona, allora il sangue inizia a scorrere fluido. Il processo creativo è sempre diverso, ognuno ha il suo e non esiste uno giusto e uno sbagliato. Quello che sappiamo è che il nostro è sempre un po’ confuso all’inizio. Come guardare i fondi del caffè per gioco: prima ti sembrano solo un groviglio di puntini e macchie, poi se ti concentri un po’, al fondo della tazza ci trovi una storia. Arrivano i personaggi, uno ad uno. Trovi il nome e trovi il volto: proprio come Dickens.
Ma come è avvenuto questo delitto? Piano piano si ramificano mille dettagli e si cerca di far combaciare tutto. Questo è il momento più delicato perché incominciano ad emergere le prime crepe. Insopportabili. Incongruenze di date, scarsa coerenza nei caratteri dei personaggi, problemi con i moventi… Bisogna correggere il tiro, aggiustare e, soprattutto, la cosa peggiore: sacrificare, tagliare quello che non funziona. Ed è assolutamente terribile. Qui ogni personaggio ti sembra tuo figlio, ogni dettaglio un elemento imprescindibile, ma è indispensabile un bel lavoro di potatura perché ne va del bene della storia. Magari qualcosa si può tenere da parte, chissà che non possa tornare utile per un altro mistero.
E poi ci si abbandona dentro, ci si perde. Questa è la parte più bella, quando si entra nella vita dei personaggi, e lo si fa al massimo perché sai che quello è un treno dal quale a breve dovrai scendere. Ma non c’è spazio per l’amaro in bocca, perché c’è la consapevolezza che quelle storie e quei personaggi verranno abitati da tante altre persone. E questa è una delle più belle soddisfazioni di tutte.
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5 episodi gialli da vedere durante le feste
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Natale è passato ma le abbuffate in famiglia sembrano non avere una fine (o almeno per noi è così). Ma la domanda è: come trovare una valida alternativa a tua zia che ti chiede di unirti all’ennesima tombolata di gruppo?
Abbiamo raccolto 5 episodi ambientati in periodo natalizio di alcune serie televisive, per condire un po’ di giallo queste feste.
Agatha Christie’s Poirot.
Il Natale di Poirot (episodio 1 - stagione 3)
Un grande classico, più che perfetto per il periodo delle feste. Poirot spera di passare il Natale in tranquillità ma ovviamente si scontra con un delitto proprio nella casa dove sta passando le feste. Qui Agatha Christie si confronta con uno dei topos del genere giallo, l’enigma della camera chiusa, e il risultato è ovviamente impeccabile.
La signora in giallo
Un Natale con la pistola (episodio 9 - stagione 9)
Partiamo dal presupposto che “La signora in giallo” è “La signora in giallo”. Intoccabile. Detto questo, l’atmosfera anni ’80/’90 che si respira guardando “Murder she wrote” non ci ha mai fatto girare la testa. In questa puntata ambientata a Cabot Cove durante le festività natalizie, Jessica è sulle tracce di un assassino vestito da Babbo Natale. Sì, fa un po’ ridere ma non potevamo lasciare Jessica fuori dai giochi.
Miss Fisher - Delitti e Misteri
Omicidio sotto il vischio (episodio 13 - stagione 2)
Amiamo i personaggi di questa serie e veneriamo Miss Fisher, una figura femminile forte, indipendente, brillante, seducente e, soprattutto, una kick-ass coi fiocchi. Spesso i misteri sono un po’ confusionari e fatichiamo a starci dietro anche noi, ma questo episodio rigorosamente a tema natalizio ci ha convinti. Miss Fisher è bloccata dalla neve in una villa, mentre una lunga serie di delitti la costringono a una corsa contro il tempo per contenere il massacro. Nota: non ascolterete più l celebre canto natalizio “Twelve days of christmas” nello stesso modo.
Sherlock
La sposa abominevole (episodio 4 - stagione 3)
In questo speciale natalizio la BBC ci regala Sherlock Holmes esattamente dove dovrebbe essere: nel 1890. Finalmente troviamo Benedict Cumberbatch e Martin Freeman nella Londra Vittoriana di Conan Doyle, alle prese con una particolare apparizione: quella di una sposa cadavere. L’episodio è intrigante e l’ambientazione è da 10 e lode.
Agatha Christie’s Poirot
L’avventura del dolce di Natale (episodio 8 - stagione 3)
Anche in questo episodio Poirot spera di trascorrere il Natale lontano da indagini e misteri ma ancora una volta il nostro investigatore belga dovrà rinunciare alla sua tranquillità. Se siete alla ricerca di cadaveri rimarrete delusi, troverete “solo” il furto di alcuni rubini. L’episodio è vecchiotto e i ritmi sono un po’ lenti ma con Agatha si va sul sicuro, anche a Natale.
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I nostri 5 episodi di Miss Marple preferiti
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Dopo aver stilato la nostra personalissima lista dei 5 migliori episodi di Poirot, potevamo esimerci dall’esprimere il nostro parere anche sulla serie con protagonista la vecchietta più impicciona e maledettamente acuta di tutta Inghilterra? Certo che no. Agatha Christie ha dato vita a un personaggio immortale e irresistibile e Miss Marple occupa un posto d’onore nel nostro cuore. La serie del 2004 (con Julia McKenzie e la compianta Geraldine McEwan) anche se si prende molte più libertà narrative rispetto a quella targata BBC degli anni ’90, è a nostro parere un ottimo prodotto, da gustare come una fetta bollente di crumble inglese alle mele. Ecco i nostri 5 episodi di Miss Marple preferiti.
Miss Marple al Bertram Hotel
Miss Marple decide di trascorrere qualche giorno al Bertram Hotel di Londra, un albergo che frequentava diversi anni prima. Tutto sembra essere tale e quale a come lo ricordava, ma quella sensazione di serenità verrà presto sconvolta quando una delle cameriere viene trovata strangolata sul tetto della struttura, senza apparente motivo.
In questo episodio, in cui Miss Marple divide la scena e le indagini con un’entusiasta cameriera (interpretata dalla deliziosa Martine McCutcheon, la Natalie di “Love Actually”) ci ha convinti soprattutto la dinamica del delitto, brillante e intrigante, e il coinvolgente scenario del hotel di lusso, fascinoso, elegante e retrò. Sembra vivere di un’anima propria.
Sento i pollici che prudono
Dopo la morte di zia Ada, Tuppence si rivolge a Miss Marple, chiedendole di gettare luce sulle strane circostanze che aleggiano intorno l’improvviso decesso: la casa di riposo dove alloggiava l’anziana signora sembra vibrare di una strana angoscia e e una cara amica della zia è misteriosamente scomparsa.
Questo episodio, inquietante e spassoso al tempo stesso, lo collochiamo per atmosfera a metà fra un libro della collana Piccoli Brividi e un episodio di Alfred Hitchcock Presenta, soprattutto per quanto riguarda il finale. La parte maschile del famoso duo christiano “Tommy & Tuppence” è stata fatta fuori per dare spazio a Miss Marple, che questa volta indaga con una divertente e curiosa Tuppence (interpretata da Greta Scacchi), col vizio di alzare un po’ troppo il gomito. Colpevole da pelle d’oca.
È troppo facile
Su un treno diretto a Londra, Miss Marple incontra una donna di nome che le confida di essere diretta a Scotland Yard per informare che nel suo paese si sta susseguendo una serie di inquietanti delitti. Il giorno dopo la donna viene assassinata e l’arzilla vecchietta capisce di aver trovato pane per i suoi denti.
Di questo episodio (passateci il termine) “apprezziamo” la crudeltà dell’assassino e una certa macchinosità e inventiva con cui ha tolto di mezzo alcune delle sue vittime. È molto ben recitato e l’atmosfera del paesino inglese perfetto ma pieno di insidie è a dir poco ammaliante. Vorremmo essere lì. Senza svelarvi in che termini, questa storia ha acceso una scintilla che ha ispirato un passaggio di uno dei nostri misteri: “Il segreto di Georgina Hendricks”.
Le due verità
Miss Marple è invitata a trascorrere qualche giorno da Gwenda, una sua cara amica prossima alle nozze. La sua nuova famiglia, molto numerosa, vive all’ombra della morte della mamma e della condanna alla forca del maggiore dei fratelli, accusato del delitto. Ma l’arrivo di un giovane studioso mescolerà le carte rivelando qualcosa che sconvolgerà per sempre tutta la famiglia.
Prossimo a un remake da urlo con un cast di primo livello, Le due verità è una storia affascinante e piena di oscurità che sfocia in una rivelazione finale davvero soddisfacente. Colpevole e movente sono perfetti e vanno a braccetto in modo impeccabile. Uno dei nostri preferiti. P.s. All’inizio del film appare Jane Seymour, aka La signora del west. Cosa volete di più dalla vita?
Perché non l’hanno chiesto ad Evans?
Il figlio di una cara amica di Miss Marple ha soccorso nei pressi di una scogliera uno sconosciuto, che pochi istanti prima di morire ha pronunciato una criptica frase: “Perché non l’hanno chiesto ad Evans?”. Miss Marple capisce presto che qualcosa non quadra e indagando scopre che una ricca famiglia è collegata a quell’inquietante vicenda.
Se dovessimo descrivere questo episodio con una sola parola, diremmo “crudele”. La storia è davvero ben riuscita e ricca di personaggi intriganti e sfaccettati. Non mancano alcuni colpi di scena e nel finale vediamo una Miss Marple piuttosto coraggiosa. Altro che vecchia indifesa. Promosso a pieni voti.
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I nostri 5 giochi da tavolo a tema giallo preferiti
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Se ci conoscete almeno un po’, sapete che ci piace giocare parecchio, altrimenti non ci saremmo spremute le meningi per creare Mystery - Il Gioco Delitto. I giochi in scatola hanno sempre avuto questa particolare nomea di “passatempo da nerd”, un po’ come se fossero un modo per divertirsi antico e diciamolo apertamente, da sfigati.
Ovviamente noi non la pensiamo così e forse anche il mercato sta cambiando dal momento che le vendite di giochi da tavolo sono incrementate in maniera significativa negli ultimi anni e lo sbocciare di continue fiere dedicate lo dimostra ancor di più. Insomma o i nerd si stanno moltiplicando a vista d’occhio oppure il gioco di società sta vivendo la sua golden age. 
Neanche a dirlo, a noi hanno sempre intrigato di più quei giochi che avessero un’ambientazione “misteriosa” e avessero quindi a che fare con un qualche tipo di indagine… siamo un po’ scontati, lo sappiamo.
Ecco i nostri 5 giochi da tavolo preferiti a tema giallo.
Cluedo
Potevamo non citare il capostipite dei giochi da società a tema giallo? Certo che no. Cluedo non è soltanto un gioco ma un modo di vivere. Cluedo è riuscito nell’intento di creare un vero immaginario nella nostra cultura, fatto di immagini, personaggi e frasi da utilizzare bene o male in ogni occasione (“È stato il colonnello Mustard, nella biblioteca, con il candelabro”). Impossibile non averci giocato almeno una volta nella vita. Curiosità: sapevate che prima di chiamarli Gioco Delitto, i nostri misteri li chiamavamo Cluedo Party?
Scotland Yard
Questo è un altro classico dei giochi tavolo, molto popolare soprattutto tra chi si sta per affacciare ai trent’anni (ci vuole ancora un po’ per fortuna). Nato nei primi anni ’80, Scotland Yard ha il merito di immergere i suoi giocatori tra le strade di Londra alla ricerca di un fantomatico Mister X. Il gioco è piuttosto divertente anche se pecca un po’ di ripetitività nel corso del tempo. Ma è come un vecchio zio con l’alzheimer. Non puoi non volergli bene.
Sherlock Holmes: consulente investigativo
Questo gioco cooperativo è stata una sorpresa graditissima e, come si deduce dal titolo, quello più investigativo di tutti. Ci sono dieci casi da risolvere, ognuno con un fascicolo da sfogliare contenente una serie di personaggi da “interrogare”. Più tappe vengono consumate per arrivare alla soluzione del caso più si perdono punti, cedendo il passo a Sherlock Holmes che ovviamente è in grado di risolvere il mistero in una ridicola manciata di mosse. Davvero insopportabile. Unica pecca: i casi hanno quasi sempre un movente riconducibile al denaro il che risulta piuttosto deludente. A noi piace l’intrigo e la passione, ecco.
Il sesto senso
Mysterium nei paesi anglosassoni si distingue per un’atmosfera meno legata al giallo classico in favore di un’ambientazione più sovrannaturale. Attraverso una serie di carte (divinamente) illustrate, un “fantasma” dovrà cercare di aiutare alcuni medium a capire dove è stato ucciso, con che arma e da chi. Il sesto senso gioca molto sui dettagli e, secondo noi anche sull’affinità fra i giocatori che dovranno cercare di mettersi un po’ nei panni del compagno “fantasma” per capire come può aver ragionato.
L’erede misterioso
Ecco, questo gioco ha tutto fuorché atmosfere inquietanti. Se dovessimo associare “L’erede misterioso” a un film sceglieremmo indubbiamente lo spassoso “Invito a cena con delitto” di Neil Simon. La vecchia zia Agatha è stata uccisa e una serie di improbabili eredi deve riuscire a fuggire dalla polverosa magione inglese con il malloppo. Come? Ovviamente facendo fuori tutte le persone che da testamento devono ricevere più denaro e acquisendo così la loro parte di soldi. Un gioco al massacro divertente e buffissimo. Promosso a pieni voti.
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Come è nato Mystery - Il Gioco Delitto?
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Eccoci qui. Abbiamo deciso di iniziare una nuova serie di post e per farlo ci sembrava doveroso tornare alle origini. No, non parliamo di Adamo ed Eva ma solo del nostro inizio e ci è venuta voglia di raccontarvelo. Insomma, la domanda è: perché abbiamo deciso di lanciarci in questa avventura (lo è, davvero) che si chiama Mystery - Il Gioco Delitto?
La passione per il genere giallo in tutte le sue forme è sempre stata un chiodo fisso, ben piantato nelle nostre teste, ma alla base di tutto c’è ovviamente lei: Agatha Christie. Abbiamo sempre guardato ai suoi libri, ai film e alle serie televisive tratte dai suoi lavori come a dei meccanismi affascinanti e perfetti. Entrare nelle sue storie e nei suoi mondi ci regalava due grandi certezze: il mistero sarebbe stato davvero appassionante e Poirot (o Miss Marple) avrebbe sempre scoperto il colpevole. Quelle ambientazioni perfette e curate, i personaggi sempre maledettamente intriganti e le storie intrise di segreti fino all’osso sono ancora oggi il nostro piacere proibito.
Crescendo è incominciata a ronzare nella testa una domanda: ma come sarebbe entrare dentro un romanzo giallo? La verità è che la formula proposta dalle classiche cene con delitto non ci piaceva per niente, o perlomeno non ci piaceva quello che avevamo visto in giro. Gli attori si limitavano a recitare piccole scene, perlopiù di carattere divertente (e, ci spiace dirlo, dall’impronta villaggio turistico) mentre il pubblico seduto al tavolo, tra un piatto di insalata russa e gli strozzapreti al radicchio, tentava di raccapezzarsi in un giallo dai contorni improbabili (nulla di personale, insalata russa).
E se invece, oltre a dover scoprire l’assassino, i giocatori fossero diventati parte attiva del mistero e quindi si fossero trasformati in sospettati o assassini? L’idea ci piaceva parecchio. Volevamo ricreare quelle atmosfere dense di mistero, la sensazione di fare veramente parte di un’indagine.
Abbiamo preso come cavia diversi gruppi di amici e fatto dei test, e abbiamo scoperto che quello che stavamo cercando di fare esisteva già e aveva anche un nome: murder mystery party, diffusissimo nei paesi anglosassoni. Le “celluline grigie” tanto amate da Poirot hanno cominciato a mettersi in moto ed ecco che è nato Mystery - Il Gioco Delitto!
Nel corso degli anni abbiamo sfornato tanti misteri, ma il primo a diventare ufficialmente membro della famiglia Mystery, quello che ci ha fatto dire “Ehi, tu passerai il turno!” è stato Toopsie Woopsie. Il primogenito, insomma.
Alla fine, per rispondere alla prima domanda, il vero motivo per cui abbiamo deciso di lanciarci in questa avventura è stato per creare dei mondi, delle vite parallele un po’ pericolose, fatte di tensione, misteri, segreti e delitti, a volte inquietanti a volte divertenti. Alla fine è come fare un viaggio sulle montagne russe, quando sei sopra ti batte il cuore, urli un po’ e ti tremano le ginocchia, ma una volta messi i piedi per terra ti ricordi che era solo una giostra e quello che ti resta è qualche goccia di adrenalina in corpo e un bel sorriso appiccicato sulle labbra.
photo Denise Aimar
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I nostri 5 episodi di Poirot preferiti
A quanto pare in questo periodo ci piace fare le liste e, visto che è estate e abbiamo più tempo a disposizione, ne abbiamo stilata una perfetta per fare una maratona di Poirot. Ecco la nostra personalissima lista.
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La domatrice (2009)
Durante una spedizione archeologica, Poirot si mette sulle tracce dell’assassino di Lady Boyton, una donna despota e dominatrice uccisa sotto il sole cocente della Siria.
Di questo episodio, anche se presenta numerose differenze rispetto al libro della Christie, ci piace molto il personaggio manipolatore di Lady Boynton e la risoluzione del caso, brillante e davvero sorprendente.
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La Sagra del delitto (2013)
Ariadne Oliver, eccentrica scrittrice di gialli, deve organizzare una caccia all’assassino in occasione di una sagra, ma il suo sesto senso le dice che qualcosa non quadra. Spaventata all’idea che stia per essere commesso un delitto decide dunque di chiamare in soccorso il suo caro amico Poirot.
Ci sono tanti motivi per cui adoriamo questo episodio e due di questi sono l’ambientazione (il set è stato allestito nella splendida tenuta estiva di Agatha Christie: Greenway) e il fatto che per la prima volta in un libro venga descritta “una caccia all’assassino”. L’antenata di Mystery, insomma.
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Fermate il boia (2008)
James Bentley viene arrestato per l'omicidio della vecchia signora McGinty. Ancora una volta Poirot, insieme alla sua fidata amica Ariadne Oliver, riuscirà ad incastrare il vero assassino.
L’intreccio di questo giallo è assolutamente perfetto, così tipicamente “christiano” e avvincente. Trabocca di elementi che apparentemente sembrano inutili per poi rivelarsi magicamente fondamentali nella risoluzione del caso. E poi c’è Ariadne Oliver, che è sempre una certezza.
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Il ritratto di Elsa Greer (2003)
La giovane Lucy Crale vuole provare l’innocenza di sua madre Caroline accusata dell’omicidio del marito Amyas, ricco pittore. Con l’aiuto di Poirot, riuscirà a scavare nel passato per scoprire una terribile verità.
Questo episodio, di un fascino indescrivibile, vanta una regia impeccabile da parte di Paul Unwin, regista teatrale di grande talento. Rispetto agli altri episodi, c’è una maggiore attenzione alla psicologia dei personaggi che fornisce all’intreccio una carica emotiva non indifferente.
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Dopo le esequie (2008)
In seguito alla morte di Richard Abernethie, si apprende che quello che doveva essere l’unico beneficiario, il figlio George, è stato invece estromesso dal testamento. A rendere tutto più misterioso (e sinistro) c’è l’omicidio della vecchia zia Cora, picchiata a morte proprio il giorno del funerale. Poirot dovrà servirsi di tutte le sue celluline grigie per farsi spazio tra le menzogne della famiglia Abernethie.
Questo episodio è di gran lunga il nostro preferito. L’intreccio è assolutamente ammaliante e perfetto. La soluzione del caso è sorprendente e articolata, senza contare che il colpevole, di una follia omicida esemplare, è davvero inquietante. Recitato in modo impeccabile, “Dopo le esequie” è un gioiellino imperdibile.
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Come si scopre l’assassino?
Qualche tempo fa, una nostra cliente ci ha scritto chiedendoci dei consigli su come risolvere un mistero: insomma, era alla ricerca di qualche dritta per poter organizzare al meglio le indagini e non rimanere impantanata in quelle oscure acque fatte di indizi fuorvianti e dichiarazioni fallaci. Innanzitutto il primo consiglio che possiamo dare è quello di guardare il livello di difficoltà del mistero e iniziare a giocare a Mystery con una storia più semplice. Molto spesso ci è capitato di notare che Toopsie Woopsie (al momento il mistero più intricato) viene scelto anche da giocatori alle prime armi, che giustamente incontrano delle difficoltà a fare luce su tutti gli aspetti della storia. Bisogna abituarsi alle regole del gioco e farlo con un intreccio più lineare è l’idea migliore. Dopotutto non si prova subito ad andare in bicicletta senza mani in un colpo solo. Prima si toglie una mano, poi un paio di dita e poi si tengono entrambe le braccia sollevate, no?
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Ma come si scopre questo benedetto assassino?
Beh, d’istinto ci viene da rispondere che non c’è un unico metodo per scovare il colpevole, sia perché siamo tutti diversi, sia perché ogni mistero (e suo relativo delitto) è differente dal precedente. Ma a noi piace complicarci la vita (e anche un po’ semplificarla a voi investigatori) e quindi abbiamo stilato una piccola lista con alcuni suggerimenti utili, e perché no, anche un po’ ovvi, per mettere alle strette il nostro misterioso omicida.
Il movente dell’assassino è (quasi) sempre nascosto.  Questo punto è uno dei più importanti, da scolpire nella roccia. Durante le indagini, certamente salteranno fuori dal cappello indizi, dichiarazioni e prove schiaccianti che sveleranno i moventi di tutti i sospettati. Ma per trovare il movente dell’assassino dovrete lavorare un po’ di più. Se l’assassino ha ucciso una donna perché ne era segretamente innamorato ed è stato brutalmente rifiutato, non troverete mai un biglietto firmato da quest’uomo che dichiara tutto il suo amore magari corredato da una riposta sprezzante della donna che gli da il ben servito. Non sarebbe un po’ troppo… telefonato? Bisogna lavorare un po’ di più, mettere insieme i pezzi,  imboccare altre strade. Molto probabilmente quella passione segreta potrà essere smascherata da altri elementi.
Fate attenzione alle dichiarazioni delle persone. Verba volant, scripta manent. Appunto. Gli indizi cartacei sono facilmente consultabili in ogni momento ma non possiamo dire lo stesso di quello che affermano i vari sospettati. Tutte le dichiarazioni vanno ascoltate e analizzate per bene, perché a volte racchiudono informazioni essenziali. Questo significa essere il più precisi e chiari possibili, a costo di dover leggere dalla propria scheda.
Usate un metodo. Spesso gli indizi possono essere molti e una buona idea potrebbe essere quella di “affidare” un indizio ad ogni sospettato. In questo modo, una volta cancellati alcuni personaggi dalla rosa dei possibili colpevoli, potrete eliminare anche i relativi indizi. Attenzione però, gli indizi vanno esaminati con cura perché a volte possono avere una “doppia valenza”.
Prendete appunti. Sì, lo sappiamo, può sembrare eccessivo. Ma vi assicuriamo che qualcuno di nostra conoscenza lo fa con grande puntigliosità e il più delle volte arriva alla soluzione.
Non tralasciate gli alibi. Vanno tutti quanti passati in rassegna (lo fa anche Poirot, no?) ed è importante soffermarsi sugli avvenimenti più particolari. Isolate gli eventi più strani e anormali, dopodiché scavate a fondo. In mezzo a quelle pieghe c’è sempre un po’ di marcio.
Se siete entrati da poco nel mondo di Mystery, noi vi consigliamo C’è un delitto a bordo, è un po’ più semplice degli altri ed è perfetto per iniziare!
Buone indagini!
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3 Piccoli Indizi
Ci siamo accorti di una cosa. Ogni volta che ci immergiamo fra le pagine di un giallo, verso la fine, vorremmo tanto qualcuno che ci desse un colpetto sul naso e ci indicasse da che parte guardare un po’ meglio. Un po’ come giocare a quel gioco (ben poco divertente a dire la verità) “acqua, fuoco, fuocherello”. Insomma, vorremmo sapere se ci troviamo con tutte le scarpe nell’acqua oppure no.
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Così, abbiamo creato una cosa. L’abbiamo chiamata “3 piccoli indizi”, (ovviamente come omaggio a un certo romanzo che non citiamo nemmeno) e l’abbiamo inserita dentro ogni mistero. Dopotutto, abbiamo pensato, anche in “Chi vuol essere milionario” ci sono i famosi tre aiuti, no? Perché, pensandoci bene, più che indizi questi sono proprio tre piccoli aiuti. Delle vocine che vi pongono delle domande, quelle giuste però, e fanno accendere la lampadina se ancora non si era accesa. Insomma, possono salvarvi la vita.
Riassumendo: vi trovate nel bel mezzo del III Atto e non sapete bene dove sbattere la testa? Voilà, ecco i 3 Piccoli Indizi, che ovviamente siete liberi di non utilizzare. Potete usarne uno, due, tre o nessuno. Attenzione, gli indizi sono scritti in ordine di importanza: l’ultimo aiuto sarà molto più rivelatorio del primo.
Buone indagini!
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Le parole (e i segreti) che non ti ho detto
Qualcosa non torna.
Tutti gli indizi sono stati rivoltati decine di volte, gli alibi passati in rassegna in modo maniacale, eppure la strada verso la risoluzione del mistero è più intricata che all’inizio delle vostre indagini. Prima di strapparsi i capelli, ipotizzare un suicidio e accusare il cane alsaziano di famiglia assicuratevi di una cosa: avete davvero detto tutto? Ovvero, avete eseguito le vostre azioni esattamente come indicato nella scheda personaggio? Avete svelato quel segreto in modo preciso? 
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Si sa, i gialli sono fatti di particolari, minuzie finissime che quando vengono colte possono fare accendere la lampadina e portare finalmente allo scioglimento della matassa. Un elemento che a una prima lettura ci sembra di poco rilievo potrebbe essere invece di vitale importanza, un tassello fondamentale nella risoluzione del mistero. Siete ancora in tempo per riprendere in mano la vostra scheda personaggio e dare un’occhiata alla sezione Segreti e Azioni. 
Insomma, avete detto davvero tutto?
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Hanky-Panky: un cocktail femminista
1903. In un’epoca in cui le donne che frequentavano i bar non erano ben viste, Ada Coleman, americana trapiantata a Londra, crea una piccola deliziosa magia. Bartender dell’American Bar del Savoy Hotel, miscela soli tre semplici ingredienti per dare vita all’Hanky-Panky, un drink che creò per l’attore e regista inglese sir Charles Hawtrey, grande appassionato ed estimatore di cocktail.
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il drink ha un’altra particolarità: il suo nome. Hanky-Panky infatti è una particolare espressione inglese che può avere significati diversi, come “ingannevole” o “subdolo”, ma che può alludere anche a un intrigo o a un flirt amoroso. A dare il nome fu proprio sir Hawtrey che non appena gustò la sorprendente bevanda esclamò: “Per dio, questo è un hanky-panky!”.
Insomma non è un cocktail come gli altri, e già dal primo sorso è impossibile non sentire sulla lingua quel frizzante sapore retrò e sentirsi immediatamente trasportati tra le mura del Savoy Hotel, accanto a “Coley”.
45 ml. di gin
45 ml. di vermouth rosso italiano
2 gocce di Fernet Branca
buccia d’arancia per guarnire
Salute!
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Quanto tempo prima scaricare una Mystery Box?
Se è la prima volta che avete a che fare con Mystery, allora vi conviene senza ombra di dubbio programmare il Gioco Delitto con circa una settimana di anticipo. “Dannazione! Ma io volevo farlo stasera”. Puoi farlo e andrà tutto benissimo. Il nostro è solo un piccolo consiglio. “Sì, ma perché?”.
1. Ricevendo la propria scheda personaggio con una settimana in anticipo, ciascun giocatore ha la possibilità di poter assimilare tutte le informazioni relative alla propria scheda personale, riuscendo ad essere più sciolto e meno impacciato durante la serata (sì, sì, si possono comunque tenere i propri fogli in mano durante il gioco).
2. Molti giocatori amano curare il proprio aspetto e il proprio personaggio. Forse non è il tuo caso, ma alcuni vedono nel momento “preparativo” una delle parti più stimolanti dell’intero gioco. Come posso vestirmi? Come posso rendere il mio personaggio perfetto? (non il metodo Strasberg, ma insomma).
3. Come tutti i giochi, Mystery ha le sue regole e delle istruzioni da seguire. Avete presente quando si decide di trascorrere una serata con un nuovo gioco di società? Ecco, buona parte del tempo a vostra disposizione viene solitamente impiegato nel cercare di capire come giocare. Meglio arrivare preparati, no?
Ovviamente tutto questo non vale se siete dei giocatori esperti e conoscete alla perfezione i meccanismi tipici di un Gioco Delitto (oltre ad avere buona memoria!). 
Buone indagini, gente!
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Chi conosce l’identità dell’assassino?
Questa è una domanda che ci viene posta spesso e abbiamo pensato che scrivere qualcosa a riguardo fosse una buona idea.
La risposta è nessuno (tranne l’assassino). 
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Mystery - Il Gioco Delitto è stato pensato apposta per permettere a tutti i partecipanti di giocare allo stesso modo senza creare dislivelli di alcun tipo. L’organizzatore della serata si limiterà infatti a dover assegnare i personaggi ai propri amici servendosi di un’apposita lista contenente alcune brevi descrizioni e inviare le schede personali ad ognuno (tenendone ovviamente una per sé). In tal modo, l’organizzatore non ha la minima idea di chi sia il colpevole e non è conoscenza di nessun segreto al di fuori dei propri. Assegnare l’assassino a qualcuno è un’azione da compiere “a scatola chiusa”, in modo completamente casuale.
Insomma, non vogliamo certo togliere a nessuno il piacere di mettersi alla prova nella caccia all’assassino...
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Come costruire il proprio personaggio
Alcune persone sono spaventate all’idea di doversi calare nei panni di qualcun altro, anche se solo per una manciata di ore, giustificandosi con dei secchi “Non sono capace” o “Non sono mica un attore, io!”. 
Ecco, noi invece non ci stancheremo mai di ripetere che per partecipare a un Gioco Delitto non è necessaria nessuna particolare abilità recitativa. Tutto ciò di cui si deve avere bisogno è la voglia di divertirsi e, appunto, giocare. 
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Un buon punto di partenza per costruire il proprio personaggio è trovare un vestito adatto. All’interno della propria scheda è presente una breve descrizione circa il carattere del personaggio con qualche indicazione sul modo di atteggiarsi e di vestirsi. Noi vi diciamo: partite da lì! Innanzitutto controllate l’epoca di ambientazione del mistero (anni ‘20? ‘30? ‘40?) e fate una piccola ricerca su internet. Poi aprite il vostro armadio (o quello di vostra nonna) e incominciate a mischiare un po’. Il vostro personaggio è una timida e delicata crocerossina? Oppure una ricca e rumorosa ereditiera? Oppure siete un giovane e inesperto medico? O un vecchio colonnello brontolone in pensione sordo da un orecchio? 
Insomma, ogni indicazione è preziosa. Poi inventatevi un tic, un modo di parlare, un atteggiamento particolare, una qualche frase da dire a ripetizione, ed ecco servito il vostro personaggio. Le schede personali sono poi piene di dettagli e spunti di conversazione che possono essere approfonditi o meno a seconda di quanto “profondi” o “interessanti” vogliate rendervi agli occhi degli altri giocatori.
Vi accorgerete di quanto sia divertente essere qualcuno diverso da voi (anche se per poco tempo) e l’atmosfera finale sarà davvero suggestiva.
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