Esiste una linea sottile fra realtà e fantasia, e seppur talvolta questa linea di confine si annulla, certe cose non le puoi fermare. Devi solo vivertele. La mia non è una storia semplice. Dopotutto, non lo è mai stata ma nel corso degli anni sono cambiata e ho cambiato il modo di vedere il mondo e di prendere le decisioni. Eppure, oggi, guardandomi indietro, non cambierei nulla di ciò che è accaduto. Alcune dinamiche sono sfuggire al mio controllo e, senza aver alcuna possibilità di scelta, mi sono ritrovata a vivere qualcosa che mai avrei creduto possibile se non nelle scene di un film, se non nella fantasia di chi scrive.
È capitato tutto all'improvviso... all'inizio mi ha sorpreso un po', mi sono chiesta perché fosse capitato a me, ma alla fine mi sono detta che per una volta potevo vivere senza il freno a mano tirato, senza dover controllare tutto, lasciandomi andare. Dovevo rimettere insieme i pezzi, ritrovarmi dopo quei mesi bui e capire un po' cosa desideravo e chi volevo essere. Mi ero persa e dovevo ritrovarmi. Perché solo cercandosi ci si ritrova e si ricomincia una nuova vita.
Ed è così che tutto ebbe inizio. Una vita parallela. Un multiverso fatto di sguardi segreti e sospiri, nonostante la luce del giorno.
Quanti sbagli che ho fatto nella mia vita. Solo ora me ne rendo davvero conto.
Avrei potuto vivere mille esperienze diverse, ma come sempre ho preferito non espormi. Tirare sempre quel freno a mano che da quando sono nata è una costante.
E così mi ritrovo a vivere una vita non completamente mia, ma per la maggior parte dettata dagli altri
Mi dico sempre che devo darmi tempo, che prima o poi qualcosa di buono arriverà.
Ma la verità è che sono stanca, stanca di trovare sempre porte chiuse, di prendere delle grandi badilate in faccia, di continuare a lottare contro i mulini a vento e vedere che i sogni che ho diventano costantemente illusioni.
Una delusione che incrementa ogni giorno che passa e una speranza che ormai sta cessando di esistere.
Per la prima volta nella vita sentivo di avere uno scopo, di avere qualcosa per cui lottare. Ma evidentemente non era ancora arrivato il momento della vittoria, non avevo ancora raggiunto la vetta
A volte, quello di cui avrei più bisogno è un incoraggiamento. Non quel costante sentirsi in difetto o non sentirsi degno di un qualcosa che potrebbe donarmi un sorriso o la felicità di una vita.
Per una volta vorrei sentirmi dire che posso farcela, che sarà dura ma non impossibile.
Ma so che, questo, da chi è sangue del mio sangue non arriverà mai.
Ci sono delle volte in cui credo fortemente che il proprio dolore non debba essere condiviso, perché non verrebbe nemmeno compreso. Il resto delle volte invece: annego nell'illusione che possa esserci qualcuno che lo comprenda senza che tu gli dica niente.