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#Aspetti rivieraschi
adrianomaini · 15 hours
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A volte quando si dice Oneglia...
A volte, quando si dice Oneglia... https://ift.tt/4mjzBuZ Imperia: la Calata G.B. Cuneo del porto di Oneglia e, sullo sfondo, a destra, l'ormai demolita palazzina della Capitaneria Il Presidente del Comitato organizzatore della Festa Patronale di San Giovanni Battista ad Oneglia si è rivolto per il tramite di un comune amico al nostro Giornale per chiedere suggerimenti in merito alle iniziative collaterali che fanno da sfondo alla celebrazione religiosa. La prima notizia di Oneglia risale ad un trattato tra Genova e Pisa del 1146, che riconosceva alla “Superba” il dominio sulla nostra Città. Essa ha dunque una origine medioevale, benché più recente di quella che può vantare Porto Maurizio, costituita nel decimo secolo intorno al monastero benedettino - ora convento delle Suore Clarisse - in seguito allo smembramento del dominio arduinico. In considerazione del periodo storico in cui è iniziata la vicenda della Città, consigliamo di organizzare una festa in costume: non però quello rinascimentale in cui si esibiscono - imitando le “Comparse” delle Contrade al Palio di Siena - i figuranti di tutte le celebrazioni e feste civili che si svolgono in ogni Città e borgo d’Italia. Raccomandiamo - per essere originali - l’uso dei costumi medioevali, che risulta invece molto meno diffuso. Le manifestazioni in abito d’epoca hanno luogo in occasione di gare di sport archeologici: la Giostra del Saracino ad Arezzo, i Balestrieri a Gubbio, la Quintana a Foligno, il Calcio Storico a Firenze, il Gioco del Ponte a Pisa, la Regata delle Repubbliche Marinare, ospitata quest’anno da Genova, la Regata di Venezia e via enumerando. In quasi tutte le occasioni, la competizione avviene tra i quartieri. Noi proponiamo - anche qui per essere originali - che ad Oneglia si svolga tra le antiche Corporazioni: Pescatori (“ça va sans dire), Osti (l’amico Braccioforte” prepari i soldi), Fabbri, Carpentieri, Muratori, Mercanti, Sarti, Giardinieri e Ortolani, i quali un tempo portavano nella Processione di San Giovanni la zappa del loro Patrono Sant’Isidoro. Le diverse categorie sarebbero dunque stimolate a trovare le risorse finanziarie, dando lavoro a chi confezionerà gli abiti d’epoca e competendo per originalità, eleganza e fedeltà ai modelli originali. Quanto al tipo di gara, consigliamo una regata a remi tra i tipi “gozzi” liguri. Dovunque si competa tra barche, i nostri compaesani accorrono numerosi a sostenere i loro campioni: esiste nell’ambito del CONI una “Disciplina Associata”, quella del Canottaggio a Sedile Fisso, distinta dalla Federazione del Canottaggio a sedile mobile. Oneglia vanta in questo campo una grande tradizione, che avrebbe così modo di esprimersi al meglio. Mario Castellano, La festa patronale di San Giovanni Battista a Oneglia. Per coinvolgere tutti, Faro di Roma, 26 maggio 2018 via Aspetti rivieraschi https://ift.tt/UJX7tqF April 28, 2024 at 10:20AM
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bagnabraghe · 3 months
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Aspetti rivieraschi: Le notti di Ventimiglia
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adrianomaini · 7 days
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La volontà da parte di Novaro di recidere definitivamente con il passato commerciale della rivista potrebbe quindi averlo indotto a rinunciare a quellapparato illustrativo dimpronta Liberty oramai troppo corsivo
La volontà da parte di Novaro di recidere definitivamente con il passato ‘commerciale’ della rivista potrebbe quindi averlo indotto a rinunciare a quell’apparato illustrativo d’impronta Liberty oramai troppo corsivo https://ift.tt/7hg5EcU Nel 1895 nasce a Oneglia, in provincia d’Imperia, la testata «La Riviera Ligure» fondata da Paola Sasso (1845-1893) e dai figli Angiolo Silvio Novaro (1866-1938) e Mario Novaro (1868-1944). Al principio questa impresa editoriale si presenta sostanzialmente come un foglio, e di promozione turistica dei territori della riviera ligure, e di propaganda della famosa ditta produttrice di olio, tutt’oggi esistente: “P. Sasso e Figli”. Di qui l’eccezionale tiratura della rassegna che nel 1899 raggiunse per allora lo straordinario numero di ottocento-centomila copie (con una punta di centoventimila nel mese di maggio dello stesso anno). Questo almeno sino al 1901, quando Mario Novaro assunse di fatto la direzione della testata imprimendole una svolta radicale
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adrianomaini · 20 days
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Torri Superiore è stato un altro mezzo secolo un diroccato labirinto di pietre abbandonato dai suoi abitanti
Torri Superiore è stato un altro mezzo secolo un diroccato labirinto di pietre abbandonato dai suoi abitanti https://ift.tt/1AemJ8K Torri Superiore, Ventimiglia (IM), prima del recupero. Fonte: Op. cit. infra Torri Superiore, Ventimiglia (IM), dopo il recupero. Fonte: Op. cit. infra La permacultura è stata ideata all’incirca 30 anni fa da Bill Morrison e David Holmgren (dal cui testo “Permacultura, Principi e percorsi oltre la sostenibilità” è stato preso lo schema sottostante, che ben riassume la poliedricità del termine permacultura); in Italia la permacultura è stata introdotta nel 2000, proprio grazie agli ecovillaggi: è infatti stato per mezzo dell’ecovillaggio di Torri Superiore che due insegnanti dell’accademia spagnola hanno tenuto in Italia il primo corso (a oggi sono attivi corsi di permacultura anche nel nostro paese). Ma cosa significa Permacultura? Anzitutto è bene delineare la complessità che è sottesa al concetto: la permacultura è una modalità di progettazione di insediamenti umani ecosostenibili, fondati sulla centralità del territorio; il termine deriva dall’inglese Permanent-Agricolture poichè una delle idee base è il passaggio da colture annuali energivore a colture pluriennali con bassi consumi di energia e ridotto impiego di lavoro umano. Tuttavia la permacoltura non ha solo a che fare con la visione di una agricoltura permanente o sostenibile, ma si è evoluta in una cultura permanente della sostenibilità, che va ad abbracciare tutti i campi della progettazione di un insediamento umano e del suo inserimento nel contesto. [...] Torri Superiore: “Ai piedi delle Alpi liguri, a pochi chilometri da Ventimiglia e dal confine francese, è stato per sette secoli un piccolo borgo di contadini e per un altro mezzo secolo un diroccato labirinto di pietre abbandonato dai suoi abitanti, che nel secondo dopoguerra preferirono trasferirsi nel paese poco più a valle o lasciare la Liguria per una delle grandi città industriali del Nord Italia. Poi la forza di un’idea lo ha riportato in vita. Erano gli anni ’80 quando una coppia torinese si mise in testa di recuperare il borgo e renderlo di nuovo abitabile. Riuscirono a comprare alcune stanze e fondarono l’Associazione Torri Superiore. Il primo passo fu rintracciare i proprietari di tutti i 160 vani che compongono il villaggio e acquistarli. «Passammo i primi tre anni solo a esplorare, mappare e cercare di capire cosa dovevamo comprare e da chi», racconta Lucilla Borio, che, insieme a uno sparuto gruppetto di coraggiosi, fu tra i primi a trasferirsi nel villaggio nel ’95, quando c’erano solo tre stanze agibili, e oggi ne coordina le attività. Seguirono anni di lavori e cantieri. Residenti della comunità, soci, simpatizzanti e gruppi di volontari provenienti da tutta Europa, con pazienza e olio di gomito, sgombrarono le macerie, ricostruirono le fondamenta e i tetti, rinforzarono muri e archi, lastricarono sentieri e recuperarono centinaia di muretti a secco per le terrazze agricole che, come nel resto della Val Bevera, ricoprono anche il territorio scosceso intorno a Torri. Progettare la ristrutturazione di un borgo medievale in mezzo alla natura selvatica delle Alpi liguri e ricorrere alle pratiche della bioedilizia fu tutt’uno.”
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adrianomaini · 1 month
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Silvana Maccario Autoritratto 2024
Silvana Maccario, Autoritratto, 2024 https://ift.tt/8zweIGm   Lavoro di Silvana Maccario di Camporosso (IM) via Aspetti rivieraschi https://ift.tt/dPb6BDT March 27, 2024 at 11:51AM
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adrianomaini · 1 month
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Una piccola raccolta nasce così da sola
Una piccola raccolta nasce così, da sola https://ift.tt/624HFVN     NOTICINA INTRODUTTIVA Una mattina, era per la precisione il 25 novembre 2022, alle ore 10 e 44 minuti antimeridiane, il Barry (nome con cui confidenzialmente viene talora chiamato Fabio Barricalla) mi scrive, attraverso le vie eteree delle comunicazioni cellulariche, una poesia del genere haikai: Gocce sul prato Bianco e nero su verde - Giorno d'autunno Io rispondo, alle ore 10 e 51 minuti: Platano alto verde contro l'azzurro - Garibaldi Avenue Mi trovavo in un bar, effettivamente sito in corso Garibaldi, a Sanremo, ed effettivamente c'era un platano che si stagliava contro il cielo azzurro, lì appresso. La cosa non aveva nulla di sorprendente, giacché il corso Garibaldi di Sanremo è tutto costellato di platani. Assai più tardi, vale a dire alle ore 15 e 24 minuti, quindi in fascia postmeridiana, il Barry avrebbe replicato: Quella donna e quel platano Lungo la via deserta e la storia é finita lì. Sennonchè, avendo pensato di mettere al corrente l'amica Silvana Maccario delle prime mosse di questa conversazione in versi fra il Barry e me, alle ore 10 e 59 minuti ricevevo, dalla Silvana Maccario medesima, questa poesia: Perle di corniolo nel giardino per gli alati che non hanno denari E, alle ore 11 e 6 minuti, quest'altra: Il caleidoscopio si arabesca solo se viene capovolto La cosa aveva preso una piega imprevista. Di Silvana Maccario conoscevo la delicatezza e la giocosità di certe sue missive, conoscevo la dotta passione con cui lascia vivere un giardino di piante autoctone ed esotiche attorno a casa sua, conoscevo le immagini che crea - "collezionista effimera di colori", per designarla con una definizione da lei stessa coniata - fotografando le sue creature. Nulla sapevo di una sua arsversificatoria. Su mia richiesta si ha, nei giorni successivi, qualche invio di poesie e di fotografie. Una piccola raccolta nasce così, da sola, in pochissimo tempo, quello impiegato per la crescita di un fungo nel bosco, o per l'aprirsi di un fiore. Marco Innocenti [...]   Lo sai che certe foglie prima di morire si vestono a festa? E che ci sono rose che per non invecchiare muoiono senza aprirsi? La lespedeza rovescia cascate di gioia Le plastiche sugli alberi sostituiscono gli uccelli. La civiltà impiccata Atropo sfingide della notte porta sulle ali il vessillo della morte In uno spazio angusto un ragno con la preda si è accasato Cuscini d'erba raccontano a grilli distratti tragedie umane Erba di mare dalla prateria di sale sulla rena fa la fine di Loth   [...] Silvana Maccario, Margini, Quaderno del circolo lepómene stampato a Sanremo, gennaio 2023 via Aspetti rivieraschi https://ift.tt/dPb6BDT March 27, 2024 at 11:18AM
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adrianomaini · 1 month
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Sul territorio imperiese l80% dei comuni non presenta servizi educativi per la prima infanzia
Sul territorio imperiese l’80% dei comuni non presenta servizi educativi per la prima infanzia https://ift.tt/Rt0oMyX Figura 23 - Copertura asili nido Imperia, La povertà educativa in Liguria, Openpolis. Fonte: Chiara La Manna, Op. cit. infra La provincia di Imperia si colloca all'ultimo posto in Liguria per quanto riguarda l'ampiezza dell'offerta di servizi per l'infanzia destinati ai residenti. Secondo i dati del 2019, nonostante la presenza di quasi 4mila residenti di età compresa tra 0 e 2 anni, il territorio mette a disposizione solamente 900 posti in servizi educativi per la prima infanzia, sia pubblici che privati. Ciò equivale a soli 23 posti ogni 100 bambini. Tuttavia, il capoluogo, Imperia, si distingue positivamente superando nettamente la media provinciale e attestandosi leggermente al di sotto della soglia stabilita dall'Unione Europea. Qui, infatti, si contano 31,2 posti ogni 100 bambini. Sanremo, il comune più popoloso della provincia, supera addirittura il target europeo, registrando un 33,4%. Entrambi i territori, nonostante rappresentino le aree con la maggiore densità di residenti della provincia, superano la media con oltre 30 posti disponibili ogni 100 bambini. La frattura critica, ancor più del caso di Genova, si evidenzia tra i comuni costieri e quelli dell'entroterra. Nelle località marine, l'offerta di servizi si attesta comunque al di sopra del 27%, in linea con la media nazionale e superiore a quella provinciale. Al contrario, nell’entroterra, tale offerta non supera il 5%. In altre parole, nei comuni dell'entroterra, circa il 16% della popolazione è composto da bambini sotto i 3 anni della provincia, ma i posti autorizzati sono solo il 3%; ciò significa che al 13% dei bambini al di sotto dei tre anni, residenti nell’entroterra imperiese, viene negata la possibilità di frequentare un asilo nido. Nei comuni costieri, risiede l'84% dei minori imperiesi, ma il 97% dei posti totali è concentrato in queste zone. Pieve di Teco, con circa 38 posti ogni 100 bambini, si distingue come l'unico comune non costiero con un'offerta significativa di servizi per la prima infanzia. Dopo Sanremo e la città capoluogo, gli altri centri abitati più densamente popolati presentano un'offerta che si colloca al 20% o al di sotto di questa percentuale. Tra questi, possiamo menzionare Ventimiglia (posizionata al terzo posto per numero di residenti, con 16,4 posti ogni 100 bambini), Taggia (con il 17,3%), Bordighera (con il 20%) e Vallecrosia (con il 18%). Di seguito verrà riportata la tabella con i dati relativi ai servizi per la prima infanzia nei diversi comuni che fanno parte della provincia di Imperia.   Fonte: Chiara La Manna, Op. cit. infra Dei 66 comuni che fanno parte della provincia di Imperia: - 53 comuni non hanno servizi o posti attivi (colore giallo); - 4 comuni non raggiugono la media nazionale del 26,9% (Colore rosso); - 1 comune supera la media nazionale ma non raggiunge quella europea (33%) (Colore azzurro); - 8 comuni superano la media europea del 33% (colore verde). Analizzando i dati riportati nella tabella sovrastante, notiamo come dei 66 comuni presenti sul territorio imperiese l’80% dei comuni non presenta servizi educativi per la prima infanzia, mentre solamente il 12,1% dei comuni supera la media europea fissata al 33%. Chiara La Manna, I rischi della povertà educativa. L’analisi del caso Ligure, Tesi di laurea, Università degli Studi di Genova - Scuola di Scienze Sociali, Anno Accademico 2022-2023 via Aspetti rivieraschi https://ift.tt/wKLzlVP March 23, 2024 at 10:23AM
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adrianomaini · 2 months
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Il borgo della Foce si presenta oggi urbanisticamente compatto
Il borgo della Foce si presenta oggi urbanisticamente compatto https://ift.tt/bCa4TNW Nel 1818, Oneglia insieme a Sanremo e Nizza divenne capoluogo di provincia della Divisione di Nizza mentre Porto Maurizio fu scelto come Capoluogo del Mandamento. Nel 1887, il centro storico fu danneggiato dal tremendo terremoto del 23 febbraio, che causa ingenti danni in tutto l'entroterra e rase al suolo anche la vicina cittadina di Diano Marina e il paese di Bussana. L'espansione sia di Porto Maurizio che di Oneglia aveva dall'unificazione italiana aperto un dibattito sulla unificazione delle due città, che si protrasse per anni fra proposte rifiutate da una e dall'altra parte, fino ad arrivare, nel 1923, all'unificazione effettiva per regio decreto. Il Borgo della Foce tra '600 e '700 La Foce è un antico e suggestivo borgo di pescatori di Porto Maurizio e prende il nome dalla foce del torrente Caramagna, intorno alla quale sorgono le case. L'antico "arco di Sant'Anna" che sorgeva a fianco di una chiesetta coprendone l'ingresso, oggi in disuso ma ancora visibile, era munito di possenti battenti che rendevano sicuro il borgo dalle incursioni via mare. La presenza della chiesetta è documentata dal secolo XV come oratorio di San Nicherosio ed era sede del Consolato dei marinai. Il 15 luglio 1537, un gruppo di saraceni sbarcati nottetempo presso i tre scogli, nella zona oggi detta le Ratteghe, penetrarono nell'oratorio catturando e poi uccidendo le due guardie che ivi si erano assopite durante il loro turno di veglia: Aloise Bruno ed Etolo Aicardi
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adrianomaini · 2 months
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Mario Calvino introdusse nel territorio di Sanremo diverse specie di fiori
Mario Calvino introdusse nel territorio di Sanremo diverse specie di fiori https://ift.tt/JiVGBsj Mario Calvino e la biblioteca agricola itinerante. In P. Forneris e L. Marchi (2004), Il giardino segreto dei Calvino. Immagini dall’album di famiglia tra Cuba e Sanremo, Genova, De Ferrari & Devega, p. 27. Fonte: Thomas Pepino, Op. cit. infra Mario Calvino aveva redatto il programma piccoli-grandi “rivoluzionari agro-ecologici” ma, in seguito al fallimento della banca, lo sviluppo fu ostacolato e, alcune strutture necessarie al funzionamento della stessa Stazione Sperimentale, furono spostate nella villa. Fra le attività che Mario Calvino svolse nei primi anni di rientro nella città natale - trascorse 17 anni all’estero - vi fu l’introduzione di nuove specie e varietà soprattutto da aree subtropicali e tropicali, con lo scopo di acclimatarle.
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adrianomaini · 3 months
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Le notti di Ventimiglia
Le notti di Ventimiglia https://ift.tt/KPv2nyU Per tornare alle guide, corretta ed equilibrata appare la «rossa» del Touring, edizione 1924, in cui il tono asettico ed informale non ha ancora cancellato l'aspetto descrittivo dei luoghi e dei territori
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adrianomaini · 3 months
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Bordighera: Mostra Giorno della Memoria
Bordighera: Mostra Giorno della Memoria https://ift.tt/vpmR1iK Ventimiglia (IM): Piazza Ettore e Marco Bassi, martiri della Shoah Unione Culturale Democratica -  Sezione ANPI Bordighera (IM), Via al Mercato, 8  venerdì 27 gennaio 2024  -  domenica 4 febbraio 2024 ore 17-19   IL GIORNO DELLA MEMORIA   pubblicazioni immagini ricordi della SHOAH   Ingresso libero   Il Giorno della Memoria Nulla coinvolge di più del ricordo della Shoah cui l'Italia ha dedicato dal 2000 un giorno, il 27 Gennaio di ogni anno, definito 'Il Giorno della Memoria'. Non si tratta di una ricorrenza come le altre, a esempio il 2 Giugno Festa della Repubblica, o lo stesso 25 Aprile, Giorno della Liberazione. Bensì l'occasione per rendere cultura comune, di tutti, la consapevolezza di quanto è tragicamente accaduto nella 'civile' Europa. E avere ben presente le dinamiche all'origine dell'affermazione del fascismo e del nazismo impedendone con una maggiore cultura storica il ritorno, anche se in mutate vesti. Cosa possibile più di quanto non si immagini se in vent'anni, dal 2,7 % del 2004 al 15,6 % del 2020,  è cresciuto in modo esponenziale il numero delle persone che credono che la Shoah non sia mai esistita. Nonostante  le testimonianze dei sopravvissuti e il numero accertato, per difetto, delle vittime. Venti milioni e più di persone uccise dalla barbarie nazista con l'aiuto dei regimi fascisti, come quello della Repubblica Sociale Italiana presieduta da Mussolini, alleati e al servizio di Hitler e dei suoi scherani. Un numero impressionante di per sé ma ben più sconvolgente quando si pensi alle traversie vissute da ciascuna vittima, al dolore fisico e morale, alle violenze loro inferte, fino all'inalazione dell'acido cianidrico Zyklon che le avrebbe portate alla morte per soffocamento nelle false docce e all'incenerimento nei forni crematori. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Aprile-Maggio del 1945, i sopravvissuti poterono rientrare nei propri Paesi e nelle loro abitazioni, se ancora agibili.  In tutti vi era la volontà di riprendere una vita civile, sicura, in pace e di ricostruire quanto gli eventi bellici avevano distrutto. La guerra, il male assoluto, aveva toccato tutti e ciascuno si leccava le proprie ferite e ben pochi erano disposti ad ascoltare le vicissitudini degli altri. I reduci dei Lager volevano voltare pagina e riprendere il proprio equilibrio psico-fisico, minato anche dal senso inconscio di colpa per essere in vita mentre gli altri erano morti. D'altra parte era impossibile trovare persino le parole per descrivere l'inferno concentrazionario che avevano attraversato:  nessuna parola né immagine erano in grado di rispecchiare la realtà. Ciò che era stato messo in atto dai nazisti, la Shoah, era la negazione e il capovolgimento di tutti i valori su cui si fonda la civiltà. I sopravvissuti, anche se erano interpellati da persone amiche, alla richiesta di raccontare quanto avevano subito e in che consistesse la loro deportazione, si sottraevano invitando a 'lasciare perdere'. Come rispose il deportato Antonio 'Nino' Biancheri di Bordighera. Ermanno Muratore Giorgio Loreti Unione Culturale Democratica -  Sezione ANPI - Bordighera (IM),  Tel. +39 348 706 7688 via Aspetti rivieraschi https://ift.tt/uxrdWlP January 23, 2024 at 07:21PM
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adrianomaini · 3 months
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Raccontava di qualche sosta lungo il tragitto da Varapodio a Ventimiglia
Raccontava di qualche sosta lungo il tragitto da Varapodio a Ventimiglia https://ift.tt/GWpxzsl Ventimiglia (IM): il tratto iniziale di strada delle Ville Ho rivisto Rocco da lontano dopo cinquant’anni passando davanti alla casa di sua figlia, affacciato al poggiolo del secondo piano, sopra alle Calandre. Mi sono chiesto cosa ci facesse lì, lui che abitava solitario sulla collina di Peidaigo, nascosto tra qualche pinastro ma con davanti il disegno mobile del mare. Ho sospettato avesse problemi di salute. Non mi ha riconosciuto credo e mi ha salutato come fa con tutti quelli che passando a piedi per la strada delle Ville e alzano gli occhi, augurandomi buona passeggiata con la stessa gentilezza con cui quando ero piccolo mi offriva le sue olive cunzate* alla calabrese che stava mangiando con una pagnotta: “volete favorire?”. Ho capito che era lui per deduzione. Quando lo conoscevo ero un bambino sui dieci anni, ma ero il figlio del padrone o almeno del datore temporaneo di lavoro quando c’era da cavare le patate e Rocco dava del voi per rispetto quasi a tutti. Nell’ora meridiana del pasto e del riposo si sedeva sotto al grande albero di pissalùte* nella fascia in fondo alla campagna che raccoglievamo per fare seccare sul terrazzo e confezionare a pani avvolti nelle foglie di alloro. Oltre alle olive schiacciate alla calabrese mangiava qualche fetta di mortadella impacchettata in un foglio di carta oleata e in un altro foglio di carta grezza bianca per alimenti come facevano i salumieri. Quel foglio bianco lo utilizzava nel frattempo per scrivere la brutta copia della lettera per la sua donna che abitava e lavorava a Romano Lombardo dove erano note fabbriche di caramelle, tra cui l’azienda dolciaria Enrico Pagliarini. Le caramelle erano vendute in una scatola di lamiera che veniva spesso utilizzata come portagioie o portadocumenti da nascondere nell’armadio. A casa nostra era la cassaforte tenuta sul comò, c’erano dentro un po’ di soldi di scorta per un paio di mesi, in attesa di andare a vendere al mercato e c’erano anche dei buoni postali nominativi da diecimila lire che mia nonna ogni tanto mi regalava. Ma questa è la storia di casa mia. Rocco era arrivato col padre e la famiglia da un paese calabrese da cui era derivato il loro cognome. Raccontava di qualche sosta lungo il tragitto da Varapodio a Ventimiglia e il periodo vissuto a Genova in via Borgo Incrociati, vicino alla stazione di Brignole. Poi a Ventimiglia Vecchia li avevano accolti molto meglio e nelle campagne faceva anche delle giornate dal Lillo per insertare*. C’è chi se ne ricorda ancora. Rocco aveva messo su anche un piccolo banco di calze sul mercato del venerdì, e un giorno alla settimana non poteva assolutamente venire in campagna. La filanca, finita la guerra, attirava i clienti francesi che approfittavano del cambio favorevole del franco. Ogni tanto tirava un urlo e i clienti accorrevano al suo banco. Il fratello Salvatore lo incontro più spesso e mi parla nel nostro dialetto con un accento di un paese che non esiste nella realtà. Oggi dopo più di sei mesi sono salito a Ventimiglia Vecchia e c’era il manifesto di una settimana fa che annunciava che Rocco è mancato all’età di 91 anni e che a causa del virus non hanno fatto la funzione religiosa. Avrei voluto parlargli, ricordare qualcosa insieme. Ho perso un’altra occasione. * Cunzate: olive schiacciate e condite, insaporite alla calabrese - Pissalùte: pissalutti, varietà di fichi con picciuolo allungato - Insertare: innestare. Arturo Viale, Punti Cardinali. Da capo Mortola a capo Sant'Ampelio, Edizioni Zem, 2022 Altre pubblicazioni di Arturo Viale: La Merica...non c'era ancora, Edizioni Zem, 2020; Oltrepassare. Storie di passaggi tra Ponente Ligure e Provenza, Edizioni Zem, 2019; L'ombra di mio padre, 2017; ViteParallele, 2009; Quaranta e mezzo; Viaggi; Storie&fandonie; Ho radici e ali; Mezz'agosto, 1994. Adriano Maini via Aspetti rivieraschi https://ift.tt/dX1PGTH January 18, 2024 at 03:55PM
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adrianomaini · 4 months
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Bordighera: mostra "Punti di vista" di Enzo Giordano
Bordighera: mostra "Punti di vista" di Enzo Giordano https://ift.tt/USNLAmH Unione Culturale Democratica -  Sezione ANPI Bordighera (IM), Via al Mercato, 8   martedì 2 gennaio 2024 - domenica 14 gennaio 2024 ore 17-19     Giorgio Loreti Unione Culturale Democratica -  Sezione ANPI - Bordighera (IM),  Tel. +39 348 706 7688 via Aspetti rivieraschi https://ift.tt/VXESlMg December 31, 2023 at 10:47AM
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adrianomaini · 4 months
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La commissione mista dopo la prima riunione continuò a lavorare con incontri anche a Nizza ed in Valle Roya
La commissione mista, dopo la prima riunione, continuò a lavorare con incontri anche a Nizza ed in Valle Roya https://ift.tt/rh4IeJx Mentone Proprio alla fine della guerra, nel 1946, prese corpo nel bacino transfrontaliero Ventimiglia-Mentone l’idea di creare una “zona franca”. Animatori ne furono, per i Comuni italiani, il Dr. Emilio Azaretti e per i Comuni francesi Mr. Francis Palmero. Il progetto prevedeva la costituzione di un territorio autonomo di 19 Comuni italiani (Valli Roya, Nervia, Crosia) e 11 Comuni francesi (tra cui Mentone, Roquebrune, Breil, Fontan, Saorge e Sospel). Il programma del Movimento della Zona Franca prevedeva la costituzione di un Consiglio Generale composto dai rappresentanti dei Comuni italiani e francesi per trattare i problemi di interesse bilaterale e risolvere le eventuali divergenze, evidenziando ben chiaramente che Italia e Francia avrebbero continuato ad avere piena ed assoluta sovranità sui rispettivi Comuni della zona transfrontaliera. Per motivi contingenti ed opposizione ferma delle autorità centrali, il progetto Zona Franca non si realizzò
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adrianomaini · 4 months
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Si può ipotizzare un'osmosi tra le valli Tanaro Argentina e Roja
Si può ipotizzare un’osmosi tra le valli Tanaro, Argentina e Roja https://ift.tt/Ie4RnHF Risulta immediatamente evidente come, proprio in virtù delle contese pregresse, la divisione amministrativa moderna non corrisponda a quella geomorfologica, registrando invece alcune appendici al di qua e al di là del crinale spartiacque tra i corsi del Tanaro e della Bormida. Di conseguenza, come in casi analoghi, nel presente lavoro si è preferito dare priorità agli aspetti fisici
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adrianomaini · 5 months
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E dei due Porcheddu che cosa mi sai dire?
E dei due Porcheddu che cosa mi sai dire? https://ift.tt/PFmu2cr Bordighera (IM): la zona in cui abitava Enzo Maiolino [Marco Innocenti] Parliamo di qualche tua scoperta archivistica. Del lavoro su Modigliani abbiamo già detto. Ma so che su Giacomo Natta continuano le ricerche. [Enzo Maiolino] Abbiamo già toccato l'argomento Natta sul quale la ricerca continua. Abbiamo avuto qualche risultato (grazie anche all'attenzione dell'amico Astengo) soprattutto in campo epistolare. Ma mancano ancora altri testi sia di che suNatta. Mi piacerebbe portare a termine, arrivare a risolvere ciò che chiamo i due gialli Natta. Uno (ma te ne ho già parlato) riguarda il mistero della scomparsa delle carte recuperate da Fonzi (e poi scomparse). L'altro riguarda i rapporti Natta-Feltrinelli (mai chiariti) su traduzioni affidate a Natta. [Marco Innocenti] In tutto questo c'entra anche una valigia di documenti di Bruno Fonzi. [Enzo Maiolino] La faccenda della valigia si riferisce al "giallo" Natta-Fonzi. Si tratta della valigia che conteneva le carte di Natta, recuperate da Fonzi a Roma dopo la morte dello scrittore ligure. [Marco Innocenti] Mario Cupisti, noto a Sanremo per la sua attività giornalistica, e che curiosamente in alcuni suoi pezzi si firmava Alberto Modigliani, ebbe rapporti con Lorenzo Viani. Ecco un altro di quei filoni segreti che tu spesso vai seguendo. [Enzo Maiolino] Sapevo che Cupisti era imparentato con Lorenzo Viani, ma non ho mai saputo in che modo. Comunque anche Cupisti era di estrazione toscana (viareggina come Viani?). [Marco Innocenti] E dei due Porcheddu che cosa mi sai dire? [Enzo Maiolino] Beppe Porcheddu (classe 1898) era lo zio di Gian Antonio Porcheddu (1920-1973). Beppe, più noto come straordinario disegnatore/illustratore, scompare misteriosamente a Roma, nel 1947, mentre era ospite degli amici Dino e Aurora Giacometti. Recentemente è stato ricordato a Torino con una mostra a cura di Santo Alligo. Gian Antonio, morto prematuramente nel 1973, era pittore di notevole talento, particolarmente colto e informato sulle avanguardie storiche del '900. Aitante, di bell'aspetto (aveva avuto anche qualche esperienza in campo cinematografico), nonostante un'esistenza sregolata, con atteggiamenti da artista maudit, ha lasciato un'opera imponente, perfettamente ordinata nei suoi vari aspetti. [Marco Innocenti] Ci fu una mostra sui pittori di Bordighera, frutto di un'indagine durata mesi. [Enzo Maiolino] "Pittori di ieri a Bordighera" è il titolo (proposto da Cesare Perfetto) di un'importante mostra a Bordighera (uno degli eventi culturali che la città realizzò nel 1971 nell'ambito dei festeggiamenti per il V Centenario della fondazione della città). Su segnalazione di Balbo, ebbi l'incarico di coordinare i lavori di una "Commissione Artistica Esecutiva" (reperimento opere, allestimento, ecc.). A Lorenza Trucchi fu affidata la redazione del testo introduttivo in Catalogo (quest'ultimo a mia cura). Ebbi l'idea di chiedere a Balbo qualche ricordo sui pittori della mostra da lui conosciuti. Balbo fornì un testo importante, di grande freschezza evocativa, che venne pubblicato in Catalogo. Catalogo oggi considerato una... rarità bibliografica e per il quale realizzai un "menabò" per il tipografo che prevedeva l'impostazione grafica di ogni pagina ("menabò" purtroppo smarrito durante la realizzazione del Catalogo). La pubblicazione - ricordo - fu richiesta anche dall'Istituto della Enciclopedia Italiana (Treccani). A Morlotti, invece, Bordighera dedicò una mostra al Palazzo del Parco nel 1978, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria al pittore lombardo. Enzo Maiolino, Non sono un pittore che urla. Conversazioni con Marco Innocenti, philobiblon, Ventimiglia, 2014, pp. 147-149 via Aspetti rivieraschi https://ift.tt/BZlaiHF December 09, 2023 at 10:02AM
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