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#si che vali
yomersapiens · 1 month
Note
Come sei arrivato a lavorare a vienna? Cioè hai proprio detto un giorno "mò vado a vienna" e se si come hai fatto poi (trovare lavoro ecc)? o lavoravi tipo in un azienda che ti ha messo lì...non so Anche perchè si sente spesso di gente che va a londra o in posti esotici, mi chiedevo se c'era un motivo particolare per Vienna
Più che altro, la domanda dovrebbe essere perché "vivere" a Vienna. Lavorare è un'altra cosa. Il lavoro succede, o capita, quando lo cerchi. O se hai studiato qualcosa di cui vai orgoglioso. Non è il mio caso. Se sei disposto a fare un po' di tutto e non hai una sola direzione in cui sei specializzato poi qualche soldo lo tiri su. E ok, non è un vivere seguendo le regole della società, non stai costruendo una vecchiaia e sognando la pensione, ma è un buon tirare a campare. Lavori quel che serve per tirare su una somma che pagherà un affitto e ti permetterà di mangiare e non metterai mai nulla da parte, eliminando sogni di famiglia o mutuo. Sono arrivato a Vienna quando mi stavo per affacciare verso i trenta. Non sai quanto ero spaventato. Un traguardo ridicolo ma avevo passato tutta la vita in un buco di città ed ero realmente convinto di essere un pesce grosso, in uno stagno piccolissimo. Sicuro che in un mare immenso sarei poi diventato un pesce enorme. Invece Vienna è stata molto utile per capire che le dimensioni, specialmente se sei un pescetto diciamo modesto, non contano per nulla. Non vali niente in ogni caso. Volevo lasciare l'Italia, Vienna è capitata. Sono cresciuto dove si parla tedesco, quindi la lingua era nel mio cervello, volevo impararla. Mio fratello si era trasferito qua da qualche anno e mi invitava spesso. Salivo per andare a vedere concerti, comprare schifezze al supermercato e per un periodo c'è stata pure una ragazza i cui capelli profumavano di buono. Poi l'ho vista come una possibilità per cancellare quello che ero stato per ventinove anni e ripartire da capo. Vienna non mi ha dato un lavoro, me ne ha dati molti, ma mi ha dato più che altro la possibilità di provare ad essere tutto quello che volevo. Ho svolto ogni tipo di mansione dalla più deprecabile alla meno riprovevole. Una volta pensa, ho persino lavorato per i ricchi. Ho fatto tutto pur di essere lasciato in pace. Questa pace che adesso mi va tanto stretta. Sono stato a Londra e per carità, bellissima se ti piace la cucina indiana, ma troppo caotica per me. Berlino uguale ma lì hanno la libertà sessuale espressa col lattice. Barcellona non ne parliamo, là la gente sorride per strada. Brividi. Vienna è grande quanto basta per non farti sentire in gabbia e vuota quel che serve per evitare di parlare con estranei. Vienna è decadente e ricca al tempo stesso. Vienna è sfarzosa e vomitevole. Il clima fa schifo ma oggi c'erano ventuno gradi e siamo a marzo e moriremo tutti e quando mi sono trasferito ricordo che era maggio e ancora nevicava mentre andavo in bici e aiutavo due messicani e un russo a fare traslochi, sottopagati in nero. Vienna mi mantiene da quando mi sono messo in testa di fare l'autore. Mi spiace un po', perché la sto illudendo. So che Vienna pensa che io e lei staremo insieme per sempre ma cara mia, non sei tu, manco il tuo clima avverso quanto la tua lingua o la tua schnitzel, sono io il problema. Sono passati undici anni e forse è il caso che io e te si frequenti altre città. O persone. Cioè vedi tu.
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Un mio amico oggi,
mi ha detto che sono tanta...
Allora io gli ho detto:
"Ahh!! Ecco, dici che sono tonda, grazie eh..."
Lui ha alzato gli occhi al cielo
e ha scrollato la testa ridendo.
"Ma noo! Che hai capito!!
Tu sei tanta roba, sei di spessore,
sei impegnativa.
Sei una donna che sa cosa dice
e cosa vuole sentirsi dire".
L'ho guardato di sottecchi poco convinta: "Giura!" gli ho detto,
puntandogli il dito contro il petto.
Lui rideva e poi si è spento,
così... all'improvviso.
Mi ha guardata di nuovo negli occhi,
proprio dentro.
"Ecco, vedi, anche adesso, anche qui.
Tu lo sai cosa intendevo dire,
lo hai capito subito, ma hai mosso il vento.
Hai fatto finta di fraintendere,
di sviare l'ostacolo
e ne è uscito un moto scherzoso.
Tu sei fatta così,
tu sai cosa vali e cosa sei,
ma vuoi che gli altri se ne rendano conto,
senza che gli venga spiegato.
Perché a te spiegare costa."
"Se devo spiegarti come sono fatta,
cosa desidero e chi sono,
tu non fai per me"
gli dico seria, dentro i suoi occhi.
"Lo so, ed è questo
che a molti uomini fa paura.
È più facile restare fuori,
passare, prendere e poi salutare.
Fa paura conoscere l'essenza di una persona, fare a botte con le sue ombre,
con i suoi demoni.
Oppure, semplicemente,
conoscerne l'intelligenza, la sensibilità".
"È vero. Gli uomini oggi,
non vogliono più
responsabilizzare un neurone,
non vogliono impegno nel capire,
nel confrontarsi, nel mettersi in discussione.
Si contornano di amiche,
meglio se fidanzate o sposate,
così non danno noie,
si limitano a frequentarti
quel tempo che basta a rotolarsi un po'
e poi ognuno per la sua strada.
Le donne che sanno quello che vogliono,
le donne che credono
ancora in qualcosa di vero e di autentico,
fanno paura, sono spesse, pericolose.
Sono quelle che faticano a farsi comprendere, a farsi sentire, a farsi considerare."
Il mio amico ora guarda le mie mani
e le prende fra le sue:
"Non cambiare mai,
rimani così, tanta come sei..."
(web)
Dalla pagina di Claudio Del Pizzo
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be-appy-71 · 22 days
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Per tutte le volte che ti hanno detto che eri speciale e non ti hanno scelto...
Amati tu!
Per tutte le volte che ti hanno detto che poche persone erano come te, mentre ne sceglievano altre...
Scegliti tu!
Per tutte le volte che ti hanno dimenticato, mentre avevano tempo per altro...
Ricordati tu!
Per tutte le volte che ti hanno fatto promesse non mantenute...
Promettiti tutto e realizza il massimo che puoi!
Poiché attendere d'essere amati, scelti, ricordáti e considerati, non ha più valore di quanto tu ogni giorno ricorderai a te stessa che tu vali molto più di tutto questo...
Vali tutta la tua vita e tutto l' amore possibile, e lo riceverai...
Oh si, lo riceverai cento volte tanto, per tutte quelle volte che ti è stato tolto dall'assenza di azioni.
Poiché arriverà chi ti dirà che sei speciale e questa volta... resterà! ♠️🔥
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situazionespinoza · 3 months
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Voci
Da quando ho avuto la diagnosi di OCD e depressione, cioè da 1 anno e mezzo a questa parte, il mio ragazzo ha iniziato ad attribuire a suoi comportamenti normalissimi l'etichetta di ossessioni.
Se si soffia il naso due volte di fila non è perché è raffreddato, ma perché ha "l'ossessione del muco".
Se fuma una canna e gli viene una paranoia non è perché la marijuana l'ha preso male, ma perché ha "l'ossessione del fumo".
Se conta il numero di pagine che mancano alla fine del capitolo che sta studiando non è perché vuole semplicemente sapere quanto ancora deve stare seduto alla scrivania, ma perché ha "l'ossessione di sapere".
Io non gli dico nulla, mi limito a sorridergli e a cambiare discorso. Non provo sinceramente alcun fastidio quando lui o altre persone attribuiscono la definizione di una patologia a loro azioni e reazioni perfettamente nella norma. Piuttosto, mi fa ridere la loro ingenuità.
Il mio ragazzo non sa - e mi auguro che non sappia mai - che il problema non sono tanto le ossessioni quanto le compulsioni.
Lui e tutte quelli che credono fermamente che essere fissati con l'ordine e la pulizia sia disturbo ossessivo compulsivo, non sanno che il vero problema non è il disordine ma le azioni più semplici.
Per un anno ho avuto paura di tenere in mano i coltelli da cucina, perché ogni volta che ne afferravo uno immaginavo di piantarmelo nei polsi.
E visto che in quello stesso anno lavoravo nella cucina di un pub, quindi non c'era modo di fuggire alla persecuzione dei coltelli, la soluzione che avevo escogitato era quella di indossare sempre i guanti in nitrile. "Così c'è una distanza tra me e i coltelli", mi dicevo.
Per le stesse ragioni mi viene da ridere quando sento una persona triste definirsi depressa.
Darei volentieri via l'anima per potermi sentire semplicemente triste per qualcosa, piuttosto che sprofondare in un baratro nero ogni due settimane senza uno straccio di ragione reale.
La mia mente non è fatta come quella della maggior parte delle persone. Per accettarlo ci ho messo più di vent'anni.
E' come se dentro di me abitassero delle Voci che ogni tanto iniziano conversazioni tra loro stesse, fregandosene di quelli che sono i miei bisogni e i miei impegni reali.
Queste Voci spesso ripetono frasi sentite dalla mia famiglia. "Non vali un cazzo". "Sei una puttana." "Sei disgustosa". "La tua laurea è inutile." "Hai sprecato la tua intelligenza". "Statti zitta che non capisci un cazzo". "Che cazzo piangi, non hai problemi".
Altre volte tirano fuori le parole delle persone con cui ho lavorato. "Come fai a non capirlo?" "Ma ci sei o ci fai?" "Tu non hai idea di cosa sia il burnout".
E per funzionare a dispetto di queste voci, mi trovo costretta a fare delle cose che sono oggettivamente strane.
Controllare le posate prima di mangiare. Sistemare le scarpe in un dato modo. Grattarmi fino a scorticare la pelle. Trascorrere ore e ore e ore con le cuffie addosso anche senza ascoltare niente. Lavare il bagno tante di quelle volte da consumare le piastrelle.
Non sono cose che voglio fare. Si tratta di azioni che devo svolgere per far stare in silenzio le Voci.
La cosa più esilarante è che se io spiegassi al mio ragazzo o alle altre persone che nella mia testa abitano queste voci, finirei per essere etichettata definitivamente come pazza da TSO.
Quindi mi rassegno ad ascoltare la loro "depressione" e le loro "ossessioni" con un sorriso sulle labbra e un sospiro nel cuore.
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 10 months
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La dipendenza affettiva è un cancro... Un cancro che mi tiene sola... Cerco sempre di specchiarmi negli altri... Nella mia testa valgo quanto il valore che decidono di darmi... Ed è sempre scontato... Non mi amerà mai nessuno finché non saprò amarmi io stessa... Nessuno ama chi si svende per una carezza... Questo è il prezzo che si paga a dare tutto... A sprecarsi per gli altri... Bisogna essere egoisti... Allora si che ti reputeranno una persona di valore... Finché ti svendi non vali niente...
~ Virginia ~
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canesenzafissadimora · 6 months
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Benvenuti nel XXI secolo...
qui il sesso è d’obbligo, e l'amore
una tasca vuota d’emozioni.
Perdere il cellulare fa male, più che
perdere i propri valori.
Devi bere: se non lo fai, sei obsoleto
e il bagno è diventato un set fotografico.
Benvenuti nel XXI secolo...
Dove uomini e donne,
temono una gravidanza inaspettata,
molto più che contrarre l’HIV.
Dove il fattorino delle pizze
arriva a destinazione
prima di un medico con la sua ambulanza.
Dove i vestiti, decretano il valore
di una persona e avere soldi,
è più importante che avere una famiglia.
Benvenuti nel XXI secolo...
dove i bambini sono in grado di rinunciare
ai loro genitori per uno smartphone in più.
Dove i genitori dimenticano cosa significa avere una famiglia, perché troppo presi dagli smartphone.
Benvenuti nel XXI secolo...
Dove tutti vogliono relazioni senza obblighi
e l'unico impegno, è quello di postare foto per ostentare amori fondamentalmente fragili.
Dove l'amore è diventato palcoscenico.
Dove non vali nient’altro che il numero dei tuoi likes su Instagram e Facebook.
Dove le persone si dimenticano dello Spirito, dell'anima.
Dove le persone decidono di amare la carne ed il peccato.
Benvenuti nel XXI secolo...
il secolo in cui può affrontare questa società, solo chi si affida alla ragione, perché chi usa il cuore non se ne farà mai una ragione.
cit.
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sehnsucht-99 · 11 months
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Ti auguro di trovare una persona che ti faccia luccicare gli occhi e che ti guardi con desiderio, come si guardano le stelle cadenti in un cielo di mezzanotte. Ti auguro di trovare quella persona che possa dirti "tu ne vali la pena."
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sofysta · 2 months
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Le persone che ritornano non lo fanno mai per caso è solo che si rendono conto d'aver perso qualcosa che potrebbe non tornare mai più. Ecco quelle persone per quanto mi riguarda possono tornarsene da dove son venute perchè io lo sbaglio posso commetterlo una volta sola, la seconda è diabolica. Non amo perseverare tranne che per le cose su cui ne vale la pena. E no, non vali
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annaeisuoipensieri · 1 year
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Un mio amico oggi,
mi ha detto che sono tanta...
Allora io gli ho detto:
"Ahh!! Ecco, dici che sono tonda, grazie eh..."
Lui ha alzato gli occhi al cielo
e ha scrollato la testa ridendo.
"Ma noo! Che hai capito!!
Tu sei tanta roba, sei di spessore,
sei impegnativa.
Sei una donna che sa cosa dice
e cosa vuole sentirsi dire".
L'ho guardato di sottecchi poco convinta: "Giura!" gli ho detto,
puntandogli il dito contro il petto.
Lui rideva e poi si è spento,
così... all'improvviso.
Mi ha guardata di nuovo negli occhi,
proprio dentro.
"Ecco, vedi, anche adesso, anche qui.
Tu lo sai cosa intendevo dire,
lo hai capito subito, ma hai mosso il vento.
Hai fatto finta di fraintendere,
di sviare l'ostacolo
e ne è uscito un moto scherzoso.
Tu sei fatta così,
tu sai cosa vali e cosa sei,
ma vuoi che gli altri se ne rendano conto,
senza che gli venga spiegato.
Perché a te spiegare costa."
"Se devo spiegarti come sono fatta,
cosa desidero e chi sono,
tu non fai per me"
gli dico seria, dentro i suoi occhi.
"Lo so, ed è questo
che a molti uomini fa paura.
È più facile restare fuori,
passare, prendere e poi salutare.
Fa paura conoscere l'essenza di una persona, fare a botte con le sue ombre,
con i suoi demoni.
Oppure, semplicemente,
conoscerne l'intelligenza, la sensibilità".
"È vero. Gli uomini oggi,
non vogliono più
responsabilizzare un neurone,
non vogliono impegno nel capire,
nel confrontarsi, nel mettersi in discussione.
Si contornano di amiche,
meglio se fidanzate o sposate,
così non danno noie,
si limitano a frequentarti
quel tempo che basta a rotolarsi un po'
e poi ognuno per la sua strada.
Le donne che sanno quello che vogliono,
le donne che credono
ancora in qualcosa di vero e di autentico,
fanno paura, sono spesse, pericolose.
Sono quelle che faticano a farsi comprendere, a farsi sentire, a farsi considerare."
Il mio amico ora guarda le mie mani
e le prende fra le sue:
"Non cambiare mai,
rimani così, tanta come sei..."
Web.
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principessa-6 · 8 months
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Nella vita si muore più volte e più volte si risorge.
Muori quando vieni tradito, quando ti voltano le spalle. Quando ti negano il sostegno, una parola di conforto, quando perdi una persona cara, quando perdi te stesso.
Rinasci quando impari ad accettare che spesso le tue aspettative non sono la realtà, che l'eternità non esiste, che tu vali, e se resti il centro del tuo mondo diverrai la mano che ti rialza, la spalla che ti sostiene, la forza che ti fa reagire e le parole di cui hai bisogno.
🤍💜...TU SEI...TU SAI...🤍💜
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scorcidipoesia · 1 year
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Una mia riflessione personale ..
Questa mattina sono andata in casa di riposo da mio padre.
Sono una osservatrice da sempre e noto tutto.
C’erano persone disabili nei giardini. Ti salutano, e a me piace ricambiare e fare complimenti per un abito o un oggetto.
Poi ci sono le finestre da dove si affacciano gli ultimi.
I miserabili abbandonati.
Guardano sempre fuori cercando pezzi di cielo e passanti .. salutano il nulla, l’indifferenza che passa.
E poi ci sono i volontari. Persone che pur avendo una famiglia regalano il tempo a chi è solo salvandogli la vita.
Perché le feste devastano chi è solo o fragile.
Gli auguri sono inutili per chi non ha tempo o salute o speranze.
Per me Dio sono queste persone, i loro sguardi e sorrisi superiori a tutti.
Possono passarmi davanti persone eleganti o super sportivi , io non ho occhi per nessuno .
La mia ammirazione e stima sarà sempre per questi uomini superiori
Perché salvano e non si danno arie, sono superiori e silenziosi
Tutti i super uomini e donne intorno mi fanno a volte anche un po’ pena.
Se devi mostrarti e non dai niente di te oscurando gli altri , per me non vali niente.
Guardate quanta solitudine e dolore ci sono intorno.
Ho visto distribuire le uova di Pasqua e il sorriso dei vecchi e malati. Mi ha fatto bene al cuore.
Il resto per me è fuffa, noia, banalità
Buona Pasqua con gli occhi aperti al bene sempre
Tatiana Andena
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ninfettin · 6 months
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non vali mai la pena non vali mai la pena non vali mai la pena. fai paura, come un mostro. la gente pensa di aver di fronte una persona sana, incorrotta. e invece non sai controllare quello che ti mangia dentro. fa bene la gente a scappare da te. la gente vuole leggerezza, non vuole combattere contro i mulini a vento. la gente non perdona la malattia e fa bene a non perdonarmi. esiste già abbastanza bruttura nel mondo senza che ci sia anche io ad avvelenare.
gli uccellini volano, sfruttano le correnti d'aria aprendo le ali. si fanno leggeri e superficiali. nuotano sulla superficie delle cose. io sono un rospo, immersa nel fango, ad avvelenarmi e ad avvelenare chiunque mi provi a toccare
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greenbor · 2 months
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Poi mio padre mi scosse
mentre il treno stava per partire
" Ascoltami bene,
tu vali molto di più di ciò che non osi
sognare
Dietro quell'angolo c'è sempre un locale
bellissimo, pieno di persone
colorate e sincere
E soprattutto
non hai colpe da scontare
né debiti con nessuno, con nessuno!
Nemmeno con me.
Lo devi solo a te stesso"
Le porte del treno si chiusero, come la mia
gola
Ma la tristezza lasciò subito spazio
ad una esplosiva e chiara
leggerezza
E si aprì dentro me , in tutta la sua meraviglia
la Vita
Testo - (C) MarcoBini70
Scelto da https://www.tumblr.com/ilbauledellestorie
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