Tumgik
vogliediprimavera · 1 year
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Bagnarsi
Si trovò completamente fradicia, in mezzo ad un bel temporale fuori stagione. Tornò a casa e decise di fare un bagno caldo, sicuramente fuori orario, ma di cui sentiva l'impellenza.
Mentre preparava la vasca lo videochiamò per rassicurarlo di essere a casa e per evitare di essere disturbata nella mezz'ora successiva così da godersi la pace e il tepore che ora voleva.
Ma lui le disse di non chiudere la chiamata. Le chiese di posare il telefono con la videocamera accesa, disse che l'avrebbe seguita nel suo rito in silenzio e di fare tutto ciò che doveva sentendosi sola, ma osservata. Lei rimase un attimo a pensare se assecondarlo, forse a pensare anche a tutti gli uomini, oltre a lui, dai quali avrebbe voluto farsi osservare mentre faceva il bagno. La sua fica era già bagnata ed iniziò a pulsare di quel desiderio che da qualche giorno non era soddisfatto.
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Cominciò a spogliarsi. Gesti lenti e più accentuati del normale, movimenti sinuosi come le sue misure, quelle delle attrici degli anni settanta. I pantaloni scesero lentamente mostrando il sedere sodo e il piccolo perizoma che lo incorniciava. La maglietta, che prima stringeva il seno, si sollevò liberandolo e facendolo sobbalzare.
Si avvicinò al telefono mostrando bene il seno ed accese la playlist che sentivano sempre quando facevano il bagno insieme. Poi si girò di spalle e si abbassò per sentire la temperatura dell'acqua. Nuda, con il suo splendido fondoschiena sodo in primo piano e le gambe lunghe e affusolate.
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Si voltò a guardare lo schermo, si passò una mano tra i capelli per spostarli di lato, poi scese accarezzando i capezzoli in tiro e sfiorandosi il corpo. Le piaceva la sua pelle, morbida e liscia. La mano scese sfiorando il corpo solo con i polpastrelli fino ai fianchi per poi girare sulla linea delle natiche. Quel movimento ed il contrasto tra il corpo nudo e il calore che usciva dalla vasca le fece venire la pelle d'oca. Appoggiò le mani sul bordo della vasca e alzò una gamba per entrarvi. Si allargò esattamente davanti al telefono mostrando tutta la sua nudità intima, la sua fica ben rasata e già pronta a quel momento.
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Dall'altra parte del telefono si sentì un primo sospiro, un segno che lui stava apprezzando.
Era appena entrata nell'acqua calda, il vapore saliva nell'aria, si girò verso il telefono con quello sguardo, quello sguardo che senza parlare stava dicendo: ho appena cominciato, mettiti comodo.
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vogliediprimavera · 1 year
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Quella sera
Così diversi eppure così in sintonia. Potevano dire di no a tutti eppure non avevano mai smesso di pensarsi. C'era stato poco tra loro, poche parole, pochi momenti insieme ad amici, praticamente nessuno da soli. In fondo non si erano mai rassegnati, ma non si erano nemmeno mai parlati veramente. Stavano buttando tutto non dicendosi quello che davvero sentivano, immaginando entrambi che l'altro non fosse davvero interessato, non fosse quello giusto visto che erano così diversi.
Una sera si trovarono vicini, in un gruppo di amici in comune. Era chiaro che c'era una grande attrazione fisica tra loro. Si volevano, non potevano nasconderselo. Si guardavano, si sfioravano, quasi si sussurravano all'orecchio quando parlavano. Lei decise di alzarsi dicendo a tutti che andava a casa perché il giorno dopo aveva un impegno presto e lui trovò una scusa per andarsene che nemmeno adesso ricorda. Fece un giro del palazzo per raggiungerla senza dare nell'occhio.
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Lei lo stava aspettando, ferma all'angolo della via perché sperava che lui sarebbe arrivato. Si guardarono sorridendo, lui la abbracciò e le disse: "ti hanno mai baciato qui, dove c'è questo ciuffo di capelli?". Si incamminarono dove nessuno avrebbe potuto vederli, volevano solo stare da soli, non pensare a quello che era la loro vita, a quello che sarebbe stato il giorno dopo.
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Era una serata fresca e si abbracciarono dentro lo stesso maglione. Lei sentiva la sua schiena muscolosa, lui il piccolo seno di lei che gli sfiorava il petto. Si baciarono a lungo, non si dissero praticamente niente perché tutto era già scritto sul cuore e nessuna parola sarebbe stata sufficiente in quel momento. Il giorno dopo forse avrebbero deciso cosa sarebbe stata quella sera insieme.
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vogliediprimavera · 1 year
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Le nove di mattina
Erano le nove di mattina ed erano ancora a letto, quella mattina se lo potevano permettere.
Il giorno prima era stata una giornata piena di impegni, come tante altre. Davide era andato al lavoro presto ed era rientrato giusto prima di cena, Anna era corsa di qua e di là per la città riuscendo ad incastrare tutte le commissioni di mattina e tutte le faccende domestiche di pomeriggio per non aver niente da fare il giorno successivo e poter stare a letto con Davide.
La sera avevano cenato ed erano andati a dormire presto. Nudi come ogni notte perché i loro corpi dovevano essere a contatto anche solo con pochi centimetri di pelle. Erano stanchi ma non erano riusciti a non fare l'amore. Baciarsi, toccarsi, sentire il corpo dell'uno in quello dell'altra. Ma la stanchezza era talmente tanta che nessuno dei due era riuscito ad avere un orgasmo. Erano crollati piano nel sonno, Davide abbracciato di spalle ad Anna ed ancora dentro di lei.
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La mattina successiva si erano svegliati senza sveglia. Una mattina silenziosa, si sentivano solo gli uccellini ad annunciare l'inizio della primavera. Anna aveva la testa appoggiata alla schiena di Davide e le sue mani avevano iniziato a danzare leggere sul corpo di lui. Le dita sfioravano la schiena, salivano fino al collo per poi scendere fin sotto i glutei. Risalivano lentamente lungo la spina dorsale, poi le unghie attraversavano tutta la schiena per finire a stringere il sedere. Anna adorava tutto il lato b di Davide. Prima con le mani, il viso e la lingua aveva accarezzato tutta la sua schiena, arrivando fino ai piedi, poi era risalita sfiorando le sue natiche con i capezzoli già turgidi. Lì si era soffermata con morsi e baci. Con un dito stava girando intorno all'ano e Davide non aveva opposto nessuna resistenza, anzi aveva divaricato leggermente le gambe finché Anna, sempre baciandolo, aveva leccato il dito e glielo aveva infilato dentro. Davide sembrava godere di quella posizione e il suo pene era già dritto tanto che lui si era sollevato sulle ginocchia per stare in una posizione migliore. Anna era scivolata sotto di lui ed aveva iniziato a baciare l'uccello di Davide, a leccarlo, a giocarci come lei sapeva fare. Avevano poi cambiato posizione, Davide supino in diagonale al letto, Anna sopra a stuzzicargli il pene con la bocca e l'ano con il dito. Quella doppia stimolazione aveva portato Davide a venire dopo non molto con una gran quantità di sperma. Anna non aveva ingoiato tutto e lui aveva metà addome coperto dal suo seme. Si erano fermati per un minuto così, poi Anna si era mossa scavalcando Davide per raggiungere i fazzoletti che erano sul comodino.
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Davide l'aveva bloccata sopra di lui, aveva afferrato le natiche di Anna ed era sceso sotto di lei iniziando a leccarla. Ad Anna piaceva da impazzire come lui muoveva la lingua. Girava sul clitoride, con le dita entrava e usciva velocemente, poi si fermava e premeva con un dito su quel punto con movimenti circolari. Anna aveva iniziato a muoversi sopra di lui in modo sempre più intenso, avevano un unico ritmo e dopo poco era venuta in un lungo orgasmo. Poi si erano sdraiati uno di fianco all'altra e si erano addormentati entrambi mentre si davano piccoli baci sulle labbra.
Avevano aperto gli occhi ed erano già le nove. Si erano guardati ed in contemporanea avevano detto: ancora un minuto.
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vogliediprimavera · 1 year
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Proprio di lui
Lei aveva voglia di lui, proprio di lui. Perché con lui c'era quell'affinità, quella complicità che non era riuscita a trovare con altri. Perché lui la faceva sentire bella come nessuno mai era riuscito. Perché lui le faceva dimenticare tutto e bastava stargli vicino per riuscirci.
Aveva voglia di sentire la sua pelle, sentire il tocco delle sue mani, sentire la sua voce sussurrarle nell'orecchio quello che desiderava farle. Aveva voglia di sentirlo sopra, dietro, dentro. Aveva voglia di seguire quello che lui voleva, di essere legata lasciando a lui il dominio. Perché lui la stuzzicava e le faceva venire certi pensieri, certe voglie che non avrebbe creduto di poter desiderare e anche se non glieli aveva ancora confessati, lui riusciva sempre ad intuirli e soddisfarli.
Lei aveva voglia di lui, una voglia assoluta proprio di lui.
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vogliediprimavera · 1 year
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Chimica
La chimica scatta al primo sguardo, soprattutto se accompagnato da una risata. E tra loro era andata così, potevi vederlo anche se provavano loro stessi a non crederci. Eppure dopo quella presentazione veloce, quella frase storpiata e la conseguente risata, i loro occhi non si sarebbero mai più visti come quelli di due conoscenti qualsiasi.
Marco e Monica non si erano mai incontrati, vivevano nella stessa città, lavoravano nello stesso settore, pochi anni di differenza eppure le loro anime non si erano mai incrociate. Poi la vita ti mette davanti a vari cambiamenti e una mattina ti porta anche la persona che forse era destinata a te.
Si vedevano poche volte al lavoro, ma era come se volessero far durare quei pochi minuti ore, si studiavano per capire il loro vero carattere, si guardavano per captare se davvero anche l'altro sentisse quella vibrazione nel sangue.
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E continuavano a cercare il contatto fisico. Con la scusa di passare il caffè si sfioravano le dita, quando Marco si alzava casualmente passava troppo vicino alla sedia di Monica sfiorandole i capelli, Marco faceva una battuta e Monica appoggiava la mano sul suo braccio come ad enfatizzare il fatto che l'avesse fatta ridere. Scherzavano continuamente su qualsiasi cosa ed un po' si stuzzicavano con battutine, senza andare troppo sul pesante per non far intuire agli altri come in realtà si stessero studiando.
Una mattina, appena finito di prendere il caffè, Monica si era alzata: "È ora di cominciare a lavorare, vado giù in magazzino a prendere una risma di carta perché ieri sera non avevo voglia di scendere". Marco si era alzato dieci secondi dopo: "Vado, se no non comincio più il giro, ci vediamo tra qualche giorno per la prossima consegna". Aveva preso la borsa ed era sceso velocemente dalle scale entrando poi in magazzino. "Ciao, sto andando, ci vediamo venerdì mattina, volevo salutarti".
Monica si era girata, si erano guardati negli occhi e subito bloccati. Non era un ciao che volevano dirsi. Non era solo un ciao che vibrava tra loro.
Monica aveva deciso di spezzare il silenzio: "Non possiamo stare da soli in una stanza così piccola, non ce la faccio, mi manca l'aria a stare qui con te, potrei non riuscire a stare ferma solo a guardarti, potrei non dirti semplicemente ciao".
Marco le aveva sorriso: "Speravo non mi dicessi solo ciao, anche se mi fa impazzire quel tuo ciao squillante quando entro in ufficio".
Si sarebbero baciati in quel preciso momento, sembrava che nell'aria ci fosse una calamita che li attirava. Ma erano riusciti a non andare oltre, i loro doveri li avevano tenuti fermi ancora un attimo.
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Monica si era mossa verso la porta per uscire, sfiorando la spalla di Marco. Mentre si girava, Marco le aveva accarezzato la guancia con il dorso della mano. Lei non era riuscita neanche a guardarlo, quasi assecondando il gesto le era uscito solo in modo molto sensuale: "Ciao Marco".
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vogliediprimavera · 1 year
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Ti offrirei sempre di fare una doccia quando sei arrabbiato o stanco. Ti offrirei di farmi quello che vuoi sotto l'acqua calda per farti liberare di ogni pensiero. Ti offrirei la mia bocca per farti dimenticare tutto il resto.
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vogliediprimavera · 1 year
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Mentre cucina
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Mi piace rompergli mentre cucina. Magari è al lavello che sta pulendo qualcosa da cucinare e non può usare le mani se non per quello, io mi avvicino da dietro, lo abbraccio e lui giustamente continua il suo da farsi. Le mani scendono sul suo pene e lui fa quel movimento istintivo di ritrazione perché è ancora concentrato su quello che sta facendo. Mi abbasso e gli faccio scendere i pantaloni sotto il sedere. Non porta mai mutande o boxer, mi trovo subito quel bellissimo culo sodo davanti. Lo strapazzo un po' con le mani, gli do un po' di baci. Infilo la faccia in una sua natica, credo sia come quando un uomo infila la faccia nel seno di una donna. Gli do un paio di morsi, poi mi alzo e gli rifilo una sculacciata secca come fa sempre lui con me. Mi giro e me ne vado dalla cucina lasciandolo con i pantaloni calati solo fin sotto il sedere. Lui si gira e mi guarda, allora torno, gli do due baci leggeri sul culo e lo rivesto. Mi piace troppo stuzzicarlo mentre cucina.
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vogliediprimavera · 1 year
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Ancora vestito
Era tutta mattina che gli mandavo foto mie. Ero a casa, dovevo fare mille cose, ma non ne avevo voglia. Faceva già troppo caldo nonostante fossimo a maggio e giravo per casa con solo una canottiera larga, lunga fin sotto il sedere e nient'altro addosso. Mi era tornata quella voglia di farlo io nuda e lui vestito. Gli mandavo gif di quel genere, senza dirgli chiaramente di cosa avevo voglia. Sapevo che lo stavo disturbando perché aveva una mattina pesante, ma appena poteva mi rispondeva con qualche bella gif che ha sempre a portata.
Appena tornato a casa ci siamo baciati come al solito ed è andato in cucina ad appoggiare la sua roba. È andato verso l'angolo del microonde dove c'è il caricabatterie e io l'ho abbracciato da dietro, gli ho slacciato la cintura e gli ho sbottonato i jeans. Non gli ho dato tempo di fare molto, l'ho fatto girare, ho fatto cadere la mia canottiera oltre le spalle e l'ho calciata delicatamente via. Mi sono abbassata con le gambe aperte sostenendomi solo sulla punta dei piedi. Gli stava già diventando duro, in fondo era tutta mattina che lo stuzzicavo. L'ho preso in bocca, subito, avevo una voglia di succhiarglielo pazzesca. Mi ha girata spalle al muro e mi ha spinto il cazzo in gola ed era diventato talmente grosso che soffocavo. Quando ha allentato la spinta ho cominciato a succhiarglelo sempre più intensamente. Stringevo i testicoli con un dito verso il suo ano. Lo guardavo dal basso, ansimava tirando indietro la testa ed ho sentito che veniva. Prima in bocca poi è uscito e mi ha inondati viso e capelli, mi colava sul collo e sul seno.
Che voglia che avevo di farlo venire ancora vestito.
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vogliediprimavera · 1 year
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Domenica mattina
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Una domenica mattina senza sveglia. Il mio corpo si attiva sempre con calma, nel cervello cominciano a girare gli ingranaggi, anche troppo velocemente, ma il corpo nudo, vicino al suo nudo, ci mette comunque un po' di più.
Lui mi abbraccia di spalle, mi accarezza la gambe. "Come sei liscia", me lo dice sempre, ed è vero. Sento il suo pene che cresce, l'alzabandiera non si smentisce mai. Lo infila tra le mie cosce e comincia a muoversi, ma il mio corpo è ancora addormentato, e anche se il mio cervello è già focalizzato al presente, in basso sono ancora troppo asciutta. Lui se ne accorge subito ed è già lì con la bocca. La lingua scivola tra le labbra, poi gira intorno all'ano. Torna ad abbracciarmi a cucchiaio, mi infila nuovamente il pene tra le cosce e stavolta entra diretto in me. Faccio un piccolissimo sussulto, quello della prima entrata, ma poi tutto scorre. Mi piace questa sensazione, che scelga lui cosa fare di me, che mi giri come lui preferisce, che vada alla velocità e alla profondità che vuole. Mi gira supina e spinge fino in fondo. Inarco la schiena e il mio sedere si alza per sentirlo tutto. Lui mi prende la vita, appena sopra i fianchi. Mi fa impazzire questa posizione, lui che mi spinge e mi allontana come vuole. Spinge forte, poi esce completamente, si ferma un secondo e poi rientra, e poi ripete, uscire e poi entrare fino in fondo. Sentire tutto il passaggio. E quando esce punta ogni tanto dietro. E sembra stia entrando, ma scivola davanti. Gli dico "Vai dove vuoi", ma lui mi risponde di aspettare. Torniamo in posizione a cucchiaio, lui è sempre dentro di me, mi abbraccia forte, mi blocca le braccia incrociandole al seno e mi bacia il collo, inarco più che posso la schiena, ma ho poco movimento, mi tiene anche con le gambe e si muove come vuole. Mi eccita di più, questa sensazione che possa tenermi così costretta, che possa usarmi come vuole. Poi mi libera le braccia e punta dietro, allora mi allontano un po'. Lui entra delicatamente e non fa molta fatica perché non vedevo l'ora. Mi domina anche dietro, mi stringe le braccia sopra la schiena, sento il suo ansimare aumentare, spinge più forte e viene. Restiamo abbracciati, nessuno dei due vuole muoversi, il suo pene è ancora dentro di me e nessuno vuole terminare quel momento. Poi gli dico "Dai, vado in bagno, se no al lago non ci andiamo più"
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vogliediprimavera · 1 year
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Quotidianità - parte 1
È qualche giorno che ho pensieri per il lavoro e lui si accorge subito quando è così. Mi conosce bene, non c'è bisogno che parli, mi guarda in faccia e lo legge nei miei occhi. In più gli occhi mi fregano perché si riempie una venina sotto l'occhio destro quando sono molto stanca o pensierosa.
Siamo a tavola e la mia mente vaga in mille cose da fare e mille soluzioni da trovare. Lui sente il mio silenzio, vede che sono persa da qualche parte, mi guarda e dopo poco sento il suo sguardo. Sto per girarmi verso di lui, ma mi anticipa e allunga le sue grandi mani prendendomi delicatamente il collo. Sa benissimo che quel gesto mi scioglie, è come se percepissi che sta arrivando a rallentatore, trattengo quasi il respiro, e quando le sue dita toccano la mia pelle il respiro esce completamente e mi sembra mi si rilassi tutto, fino alle ossa. Mi scosta i capelli e comincia a baciarmi il collo. Ecco, il collo. Se devi farmi passare da incazzata a tranquilla baciami il collo. E lui lo sa benissimo.
Mi giro verso di lui e ci baciamo delicatamente. Ma quello di cui ho bisogno è altro. Il suo gesto, il bacio sul collo e solo per entrare nel mio mondo, per farmi staccare dai pensieri. Ci guardiamo, mi alzo, gli prendo la mano e lo porto verso la camera lasciando tutto alle spalle, tavolo apparecchiato, televisione accesa, cena del gatto.
Ci baciamo profondamente in piedi di fianco al letto. Intanto le mie mani sono già dentro i pantaloni e strizzano il suo culo. Adoro il suo culo, sodo, liscio, adoro la curva sotto la natica, mi viene sempre una voglia pazzesca di morderlo. E le sue mani sono sul mio fondoschiena, mi piace come lo spreme, come mi fa alzare sulla punta dei piedi mentre me lo stringe e poi mi dà una secca sculacciata che fa ballonzolare la natica. Con quella presa reciproca del posteriore sento il suo cazzo che sta già diventando duro e mi strofino ancora di più su di lui. Gli slaccio la cerniera della felpa e sotto non ha la maglietta, non la mette mai. In punta di piedi gli bacio il collo, le mani sono passate dentro la felpa aperta e sono sulla schiena, lo accarezzo e graffio. So benissimo dove è quel punto che, quando uso le unghie, gli fa venire un brivido che non può trattenere. Scendo baciandolo sui pettorali, non ha un pelo, è muscoloso ma senza esagerare come piace a me. Sono in ginocchio davanti a lui. Gli abbasso i pantaloni, il suo cazzo è già duro, lo prendo in mano ma non lo bacio, ci giro intorno baciando l'inguine e poi i testicoli. Li lecco e poi salgo con la lingua fino al glande. Sento i suoi movimenti, sento il suo cambio di respiro, mi eccita sentire che gli piace. Arrivo alla punta, faccio qualche giro con la lingua, mi piace giocherellarci un po' e spingerlo al limite, finché lo prendo in bocca. È durissimo, lo sento completamente nella mia bocca, comincio ad andare su e giù anche con la mano. So che gli piace quando lo sente dentro la mia guancia, gli piace sentire i denti e quel piccolo dolore, mi dice che sono bravissima a farlo. Alzo lo sguardo, mi sta guardando e vedo sul viso il suo piacere. Mi raccoglie i capelli con le mani e mi spinge la testa avanti e indietro. Aumento l'intensità, aumenta il suo gemere, io aumento finché mi dice che sta venendo. Tiro fuori la lingua e mi viene sulla faccia mentre gli prendo i testicoli e li stringo il giusto per continuare l'orgasmo il più possibile. Lui mi guarda, si inginocchia e mi bacia. Mi abbraccia e rimane lì quasi fino a riprendere il respiro normale. Si avvicina e mi sussurra all'orecchio: mi fai morire con quella bocca, ma adesso tocca a me. E io non vedo l'ora.
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vogliediprimavera · 1 year
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Quotidianità - parte 2
Ci alziamo dal pavimento e prima di farmi sedere sul letto mi abbassa i pantaloni e le mutande. Mi allarga le gambe, si mette sopra di me e comincia a baciarmi il collo, scende sul seno, la pancia e poi scende. Le sue grandi mani sono dappertutto e io amo le sue mani, sono lunghe, nodose, e amo come le sa usare su di me. La lingua è sul clitoride, gira, si muove su e giù. Non riesco a stare ferma, comincio a muovermi seguendo il punto dove il piacere si intensifica. Arriva il primo dito, poi subito il secondo. La velocità aumenta e anche i miei movimenti. Nonostante sia venuto da poco il suo cazzo è già di marmo, mi guarda, e fissandomi negli occhi, entra. Sentirlo entrare la prima volta, anche se sei già bagnata, ha sempre quell'effetto. Sentire la vagina che si dilata aprendosi al passaggio ti fa trattenere un attimo il respiro, poi diventa una giostra. Lui spinge subito, mi porta le gambe in alto, praticamente piegata a metà e continua a montarmi. Sa che ho bisogno di sfogarmi e di essere sbattuta, infatti mi chiede se aggiungiamo qualcosa. Lo guardo e gli dico di prendere quello rosa. Non è ergonomico ma vibra a velocità diverse. Una goccia di lubrificante, lo accende in modalità base e gioca un po' sul clitoride prima di entrare. Mi gira di schiena, mi metto a quattro zampe e comincia a leccarmi l'ano. Ci infila un dito e sono talmente pronta che entra subito facilmente. Intanto il vibratore fa il suo lavoro, ma non mi piace questa vibrazione. Gli dico di cambiarla, voglio quella che sale e scende, mi ricorda di più il movimento naturale. Mi schiaffeggia il sedere, secco, tre volte, tanto che mi sposta in avanti. Mi allarga le natiche e punta il suo cazzo. Si ferma solo un attimo spingendo delicatamente, appena sente che si apre entra. È una sensazione particolare. Senti un piccolo dolore all'entrata, ma poi diventa piacere. Sento lui che entra ed esce ed il vibratore che continua la salita e la discesa. È come se si toccassero veramente e anche lui mi dice che sente la vibrazione. Mi fa impazzire, lui è in piedi dietro di me con una gamba sul letto, leggermente di fianco per far stare il vibratore e il suo cazzo nei due buchi. Sento l'orgasmo che sta arrivando ogni volta che sento in fondo entrambi. Mi muovo al suo tempo, è sempre più intenso. Arriva anche la sua mano sul clitoride, ci metto un attimo con tutte e tre, la sensazione sale, sale, sale, e vengo. Un orgasmo intenso, si stringono le gambe, è come se dovessi scappare, ma lui mi tiene lì fino alla fine. Esce, ed è un brivido, tira fuori il vibratore, ed è un altro brivido. Sono sdraiata a pancia in giù, con il cuore che sta ancora battendo più veloce del normale.
Ne avevo bisogno. E se n'è andato ogni pensiero della quotidianità.
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