Tumgik
swevencigarettes · 4 years
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No nome
Siamo capaci di bere tutto,
Sul bancone di un saloon vecchio e che potrebbe dirci molto.
Se sapessimo,
se sapessimo ascoltare.
Aspettiamo il bicchierino di whisky, la ballata perfetta,
la mano sulla schiena, la testa leggera.
Si balla, tutta la notte.
Perché domani non si sa se sarà lo stesso.
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swevencigarettes · 5 years
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Una volta sono entrata in macchina da una giornata di scuola, mi sono girata verso mia madre e le ho chiesto.
"La prof ha detto che una poesia è bella solo se è triste, tu cosa pensi?" mi sono morsa le dita in preda al panico, avevo paura di non ricevere risposta e non volevo sentirmi distante dal resto.
Poi mi ha detto "Ha ragione, sei tu che non capisci nulla." ed io ho chiuso la bocca, da lí sono finite le domande.
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swevencigarettes · 5 years
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Ricordo
Era un triste inverno quello, di un freddo scarno e pernicioso.
Di un odore nauseabondo, malato sotto il mio naso piccolo e rosso.
Rosso d'invidia, rosso di solitudine, rosso di rabbia.
Si recitava "Goccia Di Sangue" oltre quel vetro che non era più il mio, che non era più il nostro, ma di lí a poco neanche più il loro. Schermato di menzogne di una cena saltata, di quel miele pastoso di castagno ch'ero costretta a prendere dopo un continuo soffocare, dopo un autoinfondersi un'allergia falsa e non provata.
E continuavano col paralogismo e quell'odore a me stancava, mi sentivo una goccia di sangue già secca e aggrappata sulle tue labbra mentre flettevi i muscoli per agitare la tua parlata.
Si recitava per davvero lì dentro, per te che di vita non ne avevi mai abbastanza.
Io ti guardavo in vibilio pregandoti di non lasciarmi, perché "qui il freddo mi gela le mani e mi scalda il cuore di tristezza." Che qui il mio corpo trema e si nasconde dietro il muro per asciugarsi le lacrime, perché Goccia Di Sangue non può sopravvivere, ed ora è già morta.
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swevencigarettes · 5 years
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Ti sentivo, in una musica mai apprezzata.
E mi sentivo, tra le note di una scoperta quasi noiosa.
Se avessi potuto capire quelle canzoni prima, forse starei meglio ora e forse se avessi potuto capire quelle canzoni prima staresti meglio anche tu.
Mi chiedo se ora possano piacerti e se ancora tu possa sentirmi come io sento te nel buio di notti non dormite, ma spente da una luce che non voglio più accendere e illuminate da parole scritte al contrario su un quaderno in cui non vedo altro che buio.
Ma so che quello che l'inchiostro lascia non è nulla di buono, non lo guarderò neanche il mattino dopo.
Non scrivo di te sotto quei commenti, lo ho fatto una volta e poi ho avuto paura che potessi scovarmi nonostante io sia riposta in un dimenticatoio che non ricorda neanche il mio nome.
E ti scrivo che ti sento, ti vedo e ti tocco. Tra le note di quelle canzoni piene e che continuo ad ascoltare fino ad avere uno strano dolore allo stomaco.
Però mi dico grazie, di avere scoperto questo ora. Prima ci avrebbe salvato per qualche giorno ma ora salverà me per sempre.
E ho pensato "Cavolo, ho apprezzato qualcosa di diverso oltre le urla di ogni giorno."
Poi mi sono rigirata sul letto, con un sorriso poco onesto e gli occhi leggeri di vita. Non avevo mai avuto sensazioni simili.
Poi mi sono detta"Va bene" e ho continuato a fare quello che facevo prima.
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swevencigarettes · 5 years
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Non dormo, non mi sveglio perché non ne ho bisogno.
Se mi sveglio sto piangendo, di un dolore ignorato per troppo tempo.
E ti chiedo di abbracciarmi e non ignorarmi, di coprire tutti gli sguardi che mi terrorizzano in una notte lunga e già ricca di sbagli.
Ti chiedo di non mettermi la mano sulla bocca, per sussurrarmi di smetterla e di non urlare per la paura che mi butta fuori dal mondo.
Non ti ho chiesto di asciugarmi le lacrime, neanche di dovermi ascoltare. Sussulto e scrivo al contrario parole amare.
Che ho tutto di cui ho bisogno, un foglio, un tuo ricordo e la paura di restare.
Perché il mare in cui vivo mi ha già fatto affogare.
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swevencigarettes · 5 years
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È strano quando cominci a vivere la notte, ma sei morto di giorno.
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swevencigarettes · 5 years
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Torniamo a ieri, dici sempre.
Il tuo ieri felice e di un problema sempre assente.
Un tuo ieri dove le nuvole sono sparite dal cielo, perché per te il mondo o è bianco o è nero.
Un tuo ieri dove le parole sono piene ma leggere, bugiarde ma serene.
Torniamo a ieri. Dici sempre.
Ed io annuisco. Dico sempre.
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swevencigarettes · 5 years
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Mesi fa ho cambiato telefono, mi sembrava un sogno poter evitare di piangere sopra i nostri messaggi ed un tuo continuo prendere e lasciarmi.
Mi sembrava un sogno poter avere la scusa di non averti più tra i miei contatti.
Mi sembrava un sogno poter evitare di copiare i tuoi messaggi e poterli leggere quando ero sola e triste sul pavimento.
Come se a te fosse importato davvero qualcosa di me, sembrava un sogno.
Ora ricordo ancora tutti quei messaggi, ma non ho più un posto dove guardarli. E forse è meglio così, meglio lasciarli lì.
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swevencigarettes · 5 years
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Oggi non ti ho scritto, non ne ho più la forza.
Tu mi starai dando la colpa, dicendomi che sono sempre triste.
Io ti starò dando la colpa, dicendoti che non riesci a cambiare il modo in cui vorresti vivere.
Io ti chiedo di parlarmi, tu mi dici che io parlo troppo.
Mi hai confessato che il tuo umore è marcio, che non hai più tempo da sprecare per me.
Ed io ti ho detto vai, poi sono io che devo correre dietro a te.
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swevencigarettes · 5 years
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Ieri notte mi hai chiamato.
"Ti devo parlare." mi hai detto. Prima però mi hai fatto qualche domanda, "Come stai?" "tutto okay e tu?" ti ho detto, ma con la notizia di una morte nello stomaco ed un nodo in gola che mi riempiva gli occhi di lacrime. Mi stupisco sempre di come si possa sparire in modo così improvviso e di una persona con cui sei stato qualche volta, neanche più la traccia. "L'ho visto ieri" e oggi già non c'è più. Ma comunque non ho detto niente, ti avevo appesantito di mie preoccupazioni e di un mese difficile, sapevo che ne avevi abbastanza.
"Io male perché devo parlarti." mi hai risposto, sapevo le tue parole a memoria e sapevo quindi, anche quello che dovevi dirmi. Era dalle otto della mattina che ti aspettavo, non ti avevo scritto tutto il giorno proprio per paura che potessi dirmelo troppo presto, nel momento in cui sarei esplosa e ti avrei detto cosa penso. E so di non averne il permesso. Perché le nostre ideologie sono diverse, tu odi le mie ed io non dico nulla sulle tue.
"Alla fine ti conosco come le mie tasche."
Ho guardato quel messaggio per minuti, mi sono sentita delusa. Forse un po' troppo, ma non ho detto comunque nulla, mi avresti detto che era la veritá e la avrei dovuta accettare.
Forse mi sono sentita male, quando hai continuato a parlare.
Mi sono sentita una persona schifosa, più delle altre volte in cui mi hai ripetuto la stessa cosa. Volevo lacerarmi la pelle, essere una pazza e correre per le strade del mio paese ed urlare fino a sentire male alla gola e alle gambe. Sentirmi ubriaca e più triste, di minuto in minuto.
Ma ti ho detto "Hai ragione."
Tanto lo sai che io torno sempre, anche questa volta farò lo stesso. Ma con dieci parole in meno.
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swevencigarettes · 5 years
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Sono le volte che mi sveglio fresca di incubi ed un mal di testa martellante che capisco che non ci sei più,
E allora ti guardo nel vuoto, mi basta pensarti.
Mi basta dirti.
Anche se già non c'eri più.
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swevencigarettes · 5 years
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Dopo due anni, ora che fai ancora male. Ora che la tua mancanza mi ruba il respiro.
Avevo deciso di smettere di scrivere, perché alcuni testi li avevo finiti solo per te.
E ora, non c'è più nessuno a dirmi niente, non c'è più nessuno che mi dica di finirli. Perché "ti sentirai meglio" o perché "ho bisogno di vederlo finito." non ti ho mai fatto stare bene forse... O forse non è neanche colpa mia.
Non avevo lo stesso divertimento di una persona che conosci il giorno precedente, ma la noia di una vecchia polvere annerita dalle cicche di una sigaretta fumata mesi prima.
Già, per te non sono mai stata prima ma neanche ultima.
Oggi ci sto provando, a finire qualcosa. Oggi ho deciso che è il momento di ritornare.
Perché alla fine, mi sentirò meglio.
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swevencigarettes · 5 years
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Una notte mi hai chiesto se avessi mai abbracciato il cuscino per provare a dormire.
Mi avevi detto che lo facevi tutte le notti e che significava che ti mancava qualcuno, ma quando ti ho chiesto chi ti mancasse non mi hai risposto.
Io ti ho detto di non averlo provato, avevo un solo cuscino e preferivo poggiarci la testa.
Quando il tempo in cui il tuo respiro non è entrato forte quanto una parola nella mia vita, ho comprato un altro cuscino. Ora lo abbraccio e anche a me manca qualcuno.
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swevencigarettes · 5 years
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Avevo smesso di pensare a te, giusto per poco. Avevo messo nella custodia il basso, mi ero sdraiata sul letto per sussurrarmi un dolce sonno almeno prima di tornare ad aprire i libri e riportarmi ad una notte sveglia. Avevo smesso di pensare a te e mi sentivo come se alla fine fossi una brava persona oramai libera da una tossicità che non pensavo potesse mancarmi così tanto.
Mi manca essere triste per te. Mi manca riservare una parola intelligente per sorprenderti. Mi manca raccontarti che mi mancano le stelle e che vorrei vedere qualche pianeta da vicino per uno stupido sogno infantile e un continuo sentirsi inopportuna in questo mondo. Te lo dico così e non lo cambierò.
Anche se non lo leggerai mai. Non sono più un tuo pensiero e non facevo parte del tuo mondo o di un tuo sogno, per lo meno non più o forse non lo sono mai stata.
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swevencigarettes · 5 years
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Ti vorrei dire che sono stanca, che non ho più voglia di continuare delle amicizie. Ora che ho paura anche solo di iniziarle e finirle, perché sono una persona terribile. Non riesco a stare al passo col tempo, non riesco a starti dietro. Scusa se ti ho scritto tutto questo, non riuscivo a tenerlo dentro.
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swevencigarettes · 5 years
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Mi hai detto "Non posso vivere senza di te" ma ora lo stai facendo e a soffrire sono io.
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swevencigarettes · 5 years
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Ho avuto un amico, tre anni fa.
Ora lo ricordo come una lacrima dolorosa, un urlo incosapevole. Il peggiore fantasma che mi faceva visita ogni volta, l'ombra di una luce speranzosa. E poi niente.
Era bello poter parlare senza frontiere, era spaventoso il fatto che dopo le mie parole riecheggiassero tra i muri.
Era bello poter ridere a una battuta, senza poi volerne afferrare il senso. Perché sennò avrei pianto.
Era bello aspettarsi per un appuntamento, che alla fine non arrivava mai.
È stato triste, quando in ospedale ho aspettato una tua visita o un messaggio. Ma non sei arrivato neanche in quel momento.
È stato triste quando a scuola mi hai detto "Spero tu muoia presto."
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