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#ilblogdellestorie
ilblogdellestorie · 11 months
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Una terrazza sul mare della Calabria
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altri-menti · 4 months
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Source ➺ ilblogdellestorie
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telefonamitra20anni · 9 months
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Ombre cinesi, ma di cemento.
il ragazzo di Fontana Liri che giocava nel vicoletto, aveva già indossato mille scarpe, fatto mille passi, aveva maturato sogni e occasioni da sfruttare. Era riuscito a essere Mastroianni, nonostante sul suo passaporto la "j" originaria ci fosse ancora, non aveva mai dimenticato di portarsela un pò con se, per ricordarsi chi fosse. Era agosto, un'estate qualunque del '65, ma non così comune per lui. Quel giorno Marcello, sfidava la sua paura di volare, alla quale ormai era ironicamente abituato. A causa del suo mestiere di aerei ne aveva già presi molti, senza disdegnare di tenere i piedi ben saldi a terra, e perchè no, di prendere un tram in solitaria di tanto in tanto, mischiandosi con la gente. Ma il 2 agosto del 1965 per Marcello, aveva il sapore Hollywoodiano. Davanti al Chinese theatre, imprime le sue "ombre cinesi di cemento". Il "divo antieroico" lascia il suo segno. Negli occhi degli americani e di tutto il mondo, il "latin lover italiano" fissa una traccia di eternità del suo passaggio. Nei suoi gesti, nelle sue piccole espressioni, ci si legge un segno di timido riscatto, per tutte quelle scarpe che hanno fatto male, per quelle che sono state comode, e per quei tanti passi fatti, finalmente mani e piedi non erano più comuni, ma facilmente distinguibili anche da una sola "j", la stessa del suo passaporto. Nella sua testa il conscio pensiero ricorrente, che tutto questo fosse come un sogno, dal quale presto o tardi si sarebbe svegliato, ma intanto lui c'era e sognava, produceva bellezza, convinto di non lasciarci molta concretezza. Convinto, di lasciarci solo ombre cinesi sparse, perchè il cinema è volubile, complesso e delicatissimo, proprio come un sogno, un istinto. il suo.
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ilblogdellestorie · 2 months
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...per la precisione, mai.
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ilblogdellestorie · 8 months
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Fuck more
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ilblogdellestorie · 2 months
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Coloro che...
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ilblogdellestorie · 2 months
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Dentro ogni persona ci sono sacrifici che la gente non vede
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ilblogdellestorie · 5 months
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L'umanità è deludente
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ilblogdellestorie · 1 year
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Varietà di colori
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ilblogdellestorie · 5 months
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Banksy sempre meraviglioso
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ilblogdellestorie · 10 months
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Nina Simone e Otis Redding - 1967
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ilblogdellestorie · 4 months
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Gli imprevisti della Ferragni
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ilblogdellestorie · 8 months
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La scala
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ilblogdellestorie · 8 months
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Stupidi e intelligenti
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ilblogdellestorie · 8 months
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E' il giorno del bucato
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ilblogdellestorie · 1 month
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Cari ragazzi del liceo di Partinico, avete ragione: Impastato è divisivo. È stato divisivo da vivo, figuriamoci da morto. Era divisivo perché denunciava la mafia e le sue atrocità in un paese che, in parte, avrebbe preferito “sorvolare”, non fare troppo “casino”, come piace dire a voi, stare zitto, magari anche farci affari e politica con la mafia. Impastato si metteva dall’ altra parte, dalla parte di quei tanti siciliani che la mafia non la volevano a “100 passi” da casa. Ma nemmeno a mille, 10.000, 100.000 passi. Impastato si metteva dalla parte di quegli italiani che volevano che la mafia fosse perseguita per i suoi crimini. Sapete, nella vita è importante scegliere da che parte state. Ve lo dice uno che tanti anni fa lo fece, quando era al liceo come voi. Scelse da che parte state. E non ha cambiato posto, è sempre lì: dalla parte di chi si batte per la legalità.
Peppino, quello al quale non volete intitolare la scuola, è morto il 9 maggio. Nello stesso giorno in cui fu ritrovato il corpo dell’ onorevole Moro. La notizia della sua morte si materializzò come una “breve” nel mondo dell’ informazione. Inevitabile, di fronte alla tragedia della notte della Repubblica. Un po’ per volta poi i riflettori si sono accesi sul quel corpo martoriato. Adesso non spegneteli voi. E soprattutto: mettetevi dalla parte di chi si batte contro la mafia. Siate divisivi anche voi come lo fu Impastato.
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