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#note di psicoterapia
io-rimango · 2 months
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Ma se posso darti un consiglio, la prossima volta prova a dirti “perché no?” E guarda che succede, magari ti sorprenderà.
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lamilanomagazine · 8 months
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Come devi immaginarmi. Lingua e pedagogia da don Milani a Pasolini e ritorno
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Come devi immaginarmi. Lingua e pedagogia da don Milani a Pasolini e ritorno. In occasione di festivalfilosofiaparola.2023 dedicato al linguaggio e alla presa di parola in epoca contemporanea, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale cura la serata Come devi immaginarmi. Lingua e pedagogia da don Milani a Pasolini e ritorno, in programma al Teatro Storchi di Modena venerdì 15 settembre alle ore 20.30. Il direttore di ERT, regista e attore Valter Malosti sarà in dialogo con lo psicanalista, saggista e scrittore Massimo Recalcati per affrontare la pedagogia secondo Pier Paolo Pasolini, sulle note di Bach suonate dal vivo dal violoncellista Lamberto Curtoni. Nel corso della serata, Malosti e Recalcati squaderneranno il profondo interesse di Pasolini per la questione pedagogica, un tema molto caro all’autore, un’ossessione che informa la sua intera attività: dalla scuoletta di Versuta – creato all’indomani della guerra – fino alle lettere a Gennariello poco prima della morte, in cui emerge l’assillo per la perdita e la necessità di tenere in vita la memoria e la tradizione. Le idee e la parola poetica dell’intellettuale, fra i più grandi e versatili del Novecento, prenderanno vita sul palco attraverso la lettura di alcuni suoi scritti: troveranno spazio la sua reazione al libro di Don Milani La cultura contadina della scuola di Barbiana; le Lettere Luterane e alcune poesie, a partire dalla famosissima Il Pci ai giovani! L’appuntamento segna l’ultima tappa di Come devi immaginarmi, il progetto ideato da Valter Malosti insieme al critico d’arte, scrittore e accademico Giovanni Agosti dedicato a Pasolini, nato in occasione del centenario dalla nascita (Bologna, 1922) e che lo scorso anno ha portato in scena l’intero corpus dei testi teatrali dell’autore e la sceneggiatura del film mai realizzato Il Padre Selvaggio, con il coinvolgimento di artiste e artisti per la maggior parte giovani. È lo sguardo di una nuova gioventù dunque, a fornire una risposta all’attualità inesausta di una lezione etica e politica, che ha segnato più di una generazione. Valter Malosti: regista, attore e artista visivo, dirige Emilia Romagna Teatro ERT/Teatro Nazionale dal 2021. Ha vinto il premio UBU per la regia di Quattro Atti Profani di Tarantino, il premio Flaiano per la regia di Venere in Pelliccia di Ives, il premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro per Shakespeare/Venere e Adone e Quattro Atti Profani, il premio Hystrio per la regia di Giulietta di Fellini. Malosti ha diretto opere di Nyman, Tutino, Glass, Corghi e Cage, spesso in prima esecuzione, e per il Teatro Regio di Torino Le nozze di Figaro di Mozart. Come attore Malosti ha lavorato in teatro per quasi un decennio con Luca Ronconi, e al cinema con Calopresti, Battiato e Martone. È stato Manfred (Schumann/Byron) per la direzione d’orchestra di Noseda. Ha diretto la Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino dal 2010 al 2018 e la Fondazione TPE - Teatro Piemonte Europa dal 2018 al 2021. Per la collana di Poesia di Einaudi Editore è uscita a fine novembre 2022 la sua traduzione de I Poemetti di William Shakespeare. Per la direzione di ERT / Teatro Nazionale Malosti nel 2023 ha ricevuto il Premio Enriquez e la Targa Volponi. Massimo Recalcati: psicoanalista, saggista e scrittore. Membro della Società Milanese di Psicoanalisi - SMP. Fondatore di “Jonas – Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi” e Direttore Scientifico della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia IRPA di Milano. Insegna all’Università di Verona e presso lo IULM di Milano. Dal 2003 è direttore e docente del “Corso di specializzazione sulla clinica dei nuovi sintomi” alla Jonas Onlus di Milano. Attualmente, è supervisore clinico presso il Centro Gruber di Bologna per casi gravi di DCA. Collabora con “La Repubblica” e “La Stampa”. Dirige per Feltrinelli la Collana Eredi e cura con Maurizio Balsamo la rivista “Frontiere della psicoanalisi”. Le sue numerose pubblicazioni sono tradotte in diverse lingue. Lamberto Curtoni: violoncellista e compositore, dopo il Conservatorio «G. Verdi» di Torino sotto la guida di Dario De Stefano si perfeziona con Giovanni Sollima. Come solista si esibisce in prestigiosi festival e stagioni musicali, riscuotendo ovunque unanimi consensi di pubblico e di critica. Ha collaborato e collabora con artisti come Gidon Kremer e la Kremerata Baltica, Yuri Bashmet e I Solisti di Mosca, Franco Battiato, Gavin Bryars, Enrico Rava, Julius Berger, Diego Fasolis, il coro femminile Islandese Graduale Nobili e prestigiosi ensemble, tra i quali Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra Filarmonica Toscanini di Parma e Ensemble cameristico dell’Orchestra Rai. Molto attento al pubblico giovane, collabora costantemente con Piergiorgio Odifreddi, Concita De Gregorio, Peppe Servillo e vari registi, attori e coreografi. È dedicatario di numerose composizioni di autori, tra i quali Carlo Boccadoro, Enzo Pietropaoli, Giorgio Mirto, Giovanni Catelli e Roberto Bocca. Informazioni: Teatro Storchi – Largo Garibaldi, 15, 41124, Modena Biglietteria: dal martedì al sabato ore 10.00 – 14.00; martedì e sabato anche ore 16.30-19.00 059-2136021 | [email protected] | vivaticket.com modena.emiliaromagnateatro.com | [email protected] festivalfilosofia.it | [email protected]... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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robertacastellani · 3 years
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IL SOGNO RICORRENTE, TUTTI LO ABBIAMO (é lungo ma è interessante, da ragionarci).
Ognuno di noi è perseguitato da un sogno ricorrente. Si presenta ciclicamente, a cadenza più o meno regolare da quando abbiamo cominciato a sviluppare una minima consapevolezza del nostro inconscio. Solitamente si innesta nei nostri sogni quando ci addormentiamo cullati da qualche ansia o preoccupazione residuata dal giorno che si sta spegnendo. Così, giusto per rovinarci la possibilità di riposo della notte e farci svegliare la mattina con l'unico desiderio di far annegare dentro la tazza di caffè le borse nere che ci ha lasciato in regalo sotto agli occhi, il tutto mentre il Canale 67 manda qualche hit del momento troppo rumorosa per essere solo le sei del mattino. Eppure ci sono stati giorni in cui anche tu hai apprezzato quelle note ritmate, pensi, ma in mattine come queste quella possibilità gioiosa ti risulta essere così remota.
Il sogno che mi assilla, vi chiedete? Ha fatto la sua prima apparizione quando avevo poco più di sette anni. La mia vita nel mondo scolastico era ancora ai suoi albori e credo che, questo sogno, abbia influenzato di fortemente la mia carriera da studente e lavorativa anche negli anni a seguire. Sogno di essere in classe, prima ora, quando in aula aleggia ancora il freddo della notte. Programma del giorno: compito in classe di matematica. Banchi già divisi in singole file, perfettamente distanziati l'uno dagli altri. Tensione palpabile nell'aria. Si attende il suono della campanella. Trilla all'improvviso, sconquassandomi le viscere. Mal di pancia, colica addominale: una reazione scatenata dal mix del freddo, del caffelatte cha la mamma mi costringe a bere ogni mattina e dell'agitazione. La maestra consegna il foglio del compito, girato, “Tenetelo capovolto fino a quando non ve lo dico io”. Tensione. L'intestino si contorce sempre di più. INIZIATE, un'ora da adesso. Giro il foglio. Sono dieci esercizi con il corrispettivo spazio per risolverli. Leggo il primo, caspita come si fa? Niente panico, ci ritornerai dopo Roberta. Leggo il secondo: vuoto. Leggo il terzo, men che meno. Non so come affrontare nessuno dei dieci esercizi: e adesso, che faccio? Cosa diranno i miei genitori? Mi guardo attorno, tutti gli altri scrivono freneticamente, sicuri,concentrati mentre eseguono i calcoli contando le dita sulla punta del naso. Come è possibile che non riesca a risolvere nemmeno un problema? A casa riuscivano. È passata mezz'ora. Uno dei miei compagni ha terminato la prova e consegna. C'è ancora tempo. Anche un altro e un altro ancora consegna. L'ansia aumenta. Il tempo sta finendo. “Mancano cinque minuti al suono della campanella ragazzi, cominciate a controllare per la consegna”. Tutti i miei compagni si affrettano e chiudere il foglio protocollo. Io rimango seduta al mio banco, mi sento così piccola mentre tutti gli altri sono in piedi e raggiungono la cattedra. DRIIIN, tempo terminato “Consegnate!”. Sono perduta, spacciata, ho fallito. La maestra mi si avvicina e mi guarda con aria grave: “Come mai non hai finito il compito Roberta, che delusione!”.
Mi sveglio. Batticuore. Per fortuna era solo un sogno e non avrei dovuto affrontare mamma e papà con un INSUFFICIENTE sul libretto. Perchè alla fine, quando sei piccolo, è il parere di mamma e papà quello che conta.
Ecco, questo è il sogno che, crescendo, si è modificato nei piccoli particolari in base alla vita che stavo vivendo in quel momento. Cambiavano i compagni: quelli delle media, delle superiori, università. La maestra diventava il professore più temuto dell'esame più ostico. L'aula ed i banchi però sono rimasti sempre gli stessi , addirittura i disegni a tempera appesi sui muri.
L'ultima volta che il sogno è riapparso è stato circa una decina di giorni fa. I compagni erano i miei colleghi, tutti con il proprio camice ed in tutina verde. Il compito sempre lo stesso: matematica e dieci esercizi. La terribile campanella, le coliche addominali e lo strutturato serio che scandisce il tempo. Che ansia. Solo che ora si parla della vita o della morte. Tic toc, tic toc. È finito il tempo ed il mio foglio è ancora vuoto, i miei colleghi sono già usciti tutti dall'aula. Qualcuno si avvicina al mio banco, alzo la testa e di fronte a me non c'è né la maestra, né il professore, né lo strutturato, ma mia madre che con aria seria mi dice: “ Non hai finito il compito Roberta, sei proprio una delusione!”.
Mi sono svegliata. Batticuore. Forse della psicoterapia mi potrebbe aiutare, bislacco, ragiono.
Poi penso a mia sorella (Giulia Castellani)ed al suo sogno ricorrente: Elvis Presley che balla e canta nel suo completo frangiato in pelle bianca. Glielo invidio.
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wdonnait · 4 years
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Shopping compulsivo: quando acquistare diventa dipendenza
Nuovo post pubblicato su https://www.wdonna.it/shopping-compulsivo-quando-acquistare-diventa-dipendenza-2/109704?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=109704
Shopping compulsivo: quando acquistare diventa dipendenza
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Molto spesso una delusione, una giornata particolarmente pesante, una frustrazione ed ecco che ci consola con lo shopping. Fare acquisti è sempre gratificante. Ma quando lo shopping diventa un’ossessione compulsiva?
Da oltre vent’anni ad alcune note sindromi compulsive ovvero la cleptomania, la piromania, il gioco d’azzardo,  la bulimia, si sono aggiunte altre dipendenze. Creando quelli che in gergo vengono chiamati “addicted”.
Acquistare è  piacevole ed eccitante. Dal punto di vista fisiologico nel circolo sanguigno aumentano le endorfine, le dopamine, le citochine, la noradrenalina, tutti neuro-ormoni che innalzano il tono del nostro umore.
Lo shopping può essere vissuto come un premio o una conferma della propria autostima. Diventa però una dipendenza non appena il piacere di comprare va a compensare  le  frustrazioni psicologiche, soprattutto antiche. L’impulso a comprare in tal caso è molto simile ad un comportamento bulimico, che prevede una voracità improvvisa, costituita da attacchi ripetuti e improvvisi.
Per curare questa ossessione  sicuramente bisogna ricorrere ad uno specialista e non fare di testa propria. La psicoterapia di gruppo è il rimedio più efficace nel lungo termine.
Come risparmiare sull’acquisto di cosmetici di qualità
Quando si parla di ultime tendenze per l’acquisto di cosmetici, non si può non fare riferimento ai nuovi canali di vendita scelti dalle aziende. Se è vero che molti appassionati di make-up stanno tornando a frequentare fiere e saloni per avere la possibilità di toccare con mano le ultime novità del mondo del beauty, è anche vero che molti preferiscono acquistare solo i prodotti a cui sono ormai affezionati, meglio se con sconti riservati e consegne a casa immediate.
Non sorprende, quindi, che molti abbiano deciso di utilizzare Amazon come canale di acquisto preferito. A stupire, tuttavia, è il numero di affezionati che hanno deciso di acquistare esclusivamente dal colosso delle vendite online, tanto da permettere all’azienda di posizionare le vendite di profumi e cosmetici appena sotto alla percentuale di vendita di libri. Entriamo nel dettaglio e cerchiamo di analizzare meglio questo fenomeno.
Secondo l’analisi svolta da Coresight Research Us, il 48% delle donne appartenenti al campione analizzato (composto da 1700 soggetti) avrebbe deciso di acquistare i propri prodotti di bellezza su Amazon. Per quanto riguarda gli uomini, solo il 24% si è dimostrato disposto ad utilizzare Amazon al posto di altri canali di vendita.
Perché si sceglie l’acquisto online e, in particolare, proprio Amazon? Il motivo, in realtà, è semplice: poter fare affidamento sulle garanzie proposte da una nota multinazionale, in grado di garantire non solo consegne immediate, ma anche prezzi concorrenziali e collaborazioni esclusive non può non conquistare gli appassionati di bellezza e make up a caccia di offerte.
Non solo Amazon: molti acquirenti hanno dichiarato di utilizzare anche i siti ufficiali di profumerie riconosciute, come Douglas e altre. Anche in questo caso, ad attirare i consumatori sono le offerte in esclusiva e le collaborazioni con brand molto noti che decidono di concedere alcune collezioni solo alle profumerie scelte.
Sia che si scelga di acquistare su Douglas o che si preferisca affidarsi ad Amazon per i propri acquisti, è bene sapere che le aziende hanno messo a disposizione degli utenti dei sconti in esclusiva. Gli sconti per acquistare su Douglas li potete trovare a questa pagina, mentre gli sconti dedicati all’acquisto su Amazon.it potete trovarli qui. Il funzionamento di questi sconti è molto semplice: basterà scegliere il coupon adatto al tipo di prodotto da acquistare, copiare il codice e incollarlo nello spazio riservato prima di procedere al pagamento. In pochi secondi, verrà visualizzato il prezzo scontato e sarà possibile completare l’acquisto. Si tratta di un sistema estremamente semplice e sicuro che permetterà di risparmiare fino al 70% sul prezzo di listino dei prodotti più amati.
I buoni sconto non sono l’unico modo per risparmiare. Amazon ha già annunciato diverse collaborazioni con brand di fama internazionale che permetteranno agli utenti di approfittare di offerte uniche. Douglas, dal canto suo, ha ben pensato di proporre bundle e saldi periodici per promuovere il lancio dei nuovi prodotti. Se i venditori stanno già pensando a nuove strategie per gli appassionati di profumi, make up e prodotti per la cura della persona, le aziende produttrici hanno deciso di offrire codici sconto e gadget promozionali davvero irresistibili. Non resta che attendere le migliori offerte e prepararsi ad ottenere il meglio a prezzi decisamente vantaggiosi.
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Cari Amici, vi aspetto a questo grande evento che si terrà sabato 1 Giugno 2019 , e poi sabato 6 luglio, dalle ore 10 alle ore 12.30. In questo workshop si procederà a sommnistrare esercizi per il benessere psicofisico, in sintonia con le magiche note del violino di Tânia Camargo Guarnieri. "L’armonia è presente dentro di te – senza di essa non potresti vivere. La musica è già presente, fluisce in te come una corrente sotterranea, perché quella musica è la tua connessione con il tutto. Se tagli quella connessione, sei morto. Il fatto stesso che sei vivo è prova sufficiente della presenza della musica. L’unica cosa che devi fare è andare in profondità nel tuo essere e scoprire dove accade." - OSHO #psicologo #psicologia #mindfulness #pensieri #pensieriprofondi #modauomo #benessere #salutementale #mindfulmusic #bioenergetica (presso Equipe Logodinamica: Psicoterapia, mindfulness, public speaking, balbuzie) https://www.instagram.com/p/BxpzxEIIoaG/?igshid=leai5uaqeb0n
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A volte mi chiedo quanto sia giusto usare così tante parole per definire ciò che siamo, il compreso tutto, chiavi in mano e full optionals, pur di nascondere la vera facciata o magari ammorbidire il dolore che ci dilania l’anima, mascherare la rabbia e/o far finta di niente sui disagi. Chi meglio delle parole che vengono dal cuore possono lenire ogni tipo di pena? E chi meglio di uno che sa come usare il cuore per parlare può come un incantesimo far apparire ciò che non è?..Poeti...personaggi ambigui, subdoli e falsi. Gente maledetta, che usa ogni teoria per trasformare le realtà che, se fossero definite per quel che sono ucciderebbero anche i cattivi e lascerebbero a terra solo sangue e materia grigia, spesso orfana se ne va in cerca di una nuova sede dove si sente più utile e la allontana da una possibile psicoterapia. Purtroppo il mondo è pieno di scatole vuote come conchiglie senza mare che si mettono in vendita per poche idee copiate da internet e frasi fatte su misura. E' inutile quindi sperperare ed inflazionare parole al vento pur di trasformare la realtà..le storie e le fantasie vanno subito lontano, scappano via, nemmeno te ne accorgi..volano nel mondo come polline tossico e ricadono senza scegliere, infiltrandosi, bagnando, alluvionando, sommergendo ed affogando tutto e tutti quelli che, non sanno davvero cosa farsene. Gli arriva addosso ogni ben di dio...e normalmente si scrollano tutto, cultura compresa, come fosse forfora..indecente e per niente elegante. Le parole devono essere stillate, centellinate ...servono solo quelle essenziali,  adatte a fare comprendere velocemente e sinteticamente, come tutto fosse un manuale di montaggio. Si riceve un’impostazione da mantenere, con termini strani di altre lingue..e farci  immaginare che siamo tutti cittadini del mondo. Esiste una brochure Ikea per ogni finale socialmente utile da costruirsi intorno..basta un cacciavite, che sempre apre e divide ma mai unisce e si fa complice. Quindi si, credo sia più "bello" sparpagliare in giro di tutto, buttare, pisciare in ogni angolo e sopra a vento. Svuotare, quel che di meglio Noi siamo ...immagini, parole, note, colori, idee, grida e urla...purchè siano liberatorie e con una vera storia dietro. Obbligatoriamente devono essere anche tante in maniera talmente oltraggiosa da far venire la nausea, all'inverosimile, esageratamente in quantità industriale come fosse un continuo diluvio universale senza fine. Nessuno deve uscire indenne e pulito da questa scarica a cielo aperto di pensieri e azioni relative e personali...nessuno. Aspetterò di morire vivo e felice..prima che sia troppo tardi e voglio anche avere un bell'accenno di sorriso, appena sotto ad uno sguardo non sperduto ne’ sui ricordi,  ne’ mai sul vuoto ma, al contrario ..fiero, dignitoso e pieno di piacere come quello che c’è appena dopo un orgasmo. Voglio andarmene, come se ne va la poesia, diventata orfana non appena qualcun’altro la legge al posto mio. Morirò subito dopo che, una...ed una sola persona si ricorderà chi ero perchè lo aveva capito senza conoscermi.
dEnnY
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tmnotizie · 6 years
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CAGLI – È appena tornata in televisione a fianco di Gigi Proietti con la terza stagione di Una pallottola nel cuore, nota fiction di Rai Uno della quale è coprotagonista. Francesca Inaudi, un’attrice eclettica in grado di esprimere il suo talento al cinema e in tv, ora torna in teatro con il suo ultimo lavoro Preziosa. Inaudi ha scelto, come tanti altri artisti italiani negli ultimi anni, di lavorare al Teatro Comunale di Cagli, dove lo spettacolo sarà presentato in anteprima italiana venerdì 21 settembre 2018.
Preziosa è un monologo scritto da Mariateresa Venditti, per la regia Luca De Bei, che narra le vicende di una donna e della sua vita difficile, la sua sindrome d’abbandono, dei genitori anaffettivi, dei suoi sgangherati rapporti di coppia, della migliore amica divenuta mito, della psicoterapia, della difficoltà a chiedere aiuto. Della presenza costante della morte. Ma anche del miracolo della vita che regala sempre un’ennesima opportunità.
In Preziosa, Francesca Inaudi esprime tutta la sua versatilità scenica toccando diversi registri espressivi: dalla vis comica ai toni più intimisti. Una bella prova teatrale sorretta da un testo vincente e capace di conquistare qualsiasi tipo di pubblico.
Dalle note artistiche dello spettacolo leggiamo «Ci travolge come un fiume in piena il flusso di coscienza in cui la protagonista, Preziosa ripercorre le tappe fondamentali della sua vita attraverso tutte le volte in cui ha tentato il suicidio. A tre anni, gettandosi dal seggiolone. A undici anni, cercando di soffocare con delle Big Babol. A quindici anni, tagliandosi le vene… Il registro è brillante, ma il “non-detto” che emerge tocca corde profonde e di grande umanità.»
«Vivi spinta dal desiderio e non dalla paura» è il messaggio che raccoglie Preziosa lungo il suo percorso. La direzione del Teatro Comunale di Cagli ha scelto di presentare questo spettacolo con un biglietto molto economico (10,00 € e 5,00 per gli under 25) per avvicinare un pubblico più ampio possibile alla meraviglia del teatro e per vedere da vicino un personaggio conosciuto solo attraverso lo schermo televisivo.
Francesca Inaudi, una delle attrici più interessanti della scena italiana, è conosciuta dal pubblico per la partecipazione alle serie televisive Distretto di Polizia e Una pallottola nel cuore ma la sua carriera artistica inizia in teatro. Nel 1996 il suo volto colpì Giorgio Strehler, che consentì alla Inaudi di studiare nella scuola del Piccolo fino al 1999, nell’ultimo corso del grande artista milanese.
Nel corso di lunghi anni di teatro, si è confrontata con alcuni dei migliori registi italiani – Elio De Capitani, Massimo Castri, Gianluca Guidi, Giancarlo Sepe, Daniele Ciprì, Piero Maccarinelli – confermando la sua voglia di sperimentare, grazie alla sua determinazione e alla sua personalità. Numerose anche le sue interpretazioni al cinema: ha lavorato – fra gli altri – con registi quali Cristina Comencini, Ron Howard, Paolo Virzì, Mario Martone, Paolo Genovese, Massimo Venier e Ridley Scott.
Preziosa è l’ultimo spettacolo della pre-stagione di Cagli, dal 4 ottobre con il concerto di Toquinho partirà la stagione 2018 2019 del Teatro con sedici date tra teatro, musica, danza e opera.
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psicologafidenza · 7 years
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❤️Per te che non scrivi più lettere d'amore, e osservare il cielo non ti tranquillizza più, niente ti tranquillizza più. 
Per te che qualche anno fa bastava fare l'amore e bere un buon vino rosso per essere felici e adesso, invece, hai tutto e non senti niente. 
Per te il vento, 
le note, 
l'odore delle penne colorate, 
un letto fresco. 
Per te la forza di cambiare.”❤️ @unasuz #cambiamenti #smilealways #smileforever #sorrideresempre #unpassoallavolta @psicologafidenza (presso Studio Psicologia Psicoterapia Dr.ssa Rizzi Ilaria)
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io-rimango · 2 months
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Il senso del mio lavoro è quando Z., la mia paziente di 12 anni, che seguo in terapia da un paio di mesi, mi dice: “sai, io prima di venire qui mi sfogavo piangendo sotto la doccia, ora invece ne posso parlare con te.”
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io-rimango · 5 months
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Oggi c’è stato l’ultimo gruppo terapeutico dell’anno e il tema trattato è stato quello della chiusura: chiudere tutto ciò che è rimasto aperto.
Se ci penso un po’, io ho chiuso tante cose quest’anno, alcune in modo più doloroso di altre, ma sempre consapevole che questo è significato ogni volta restare fedele a me stessa.
È stato facile? Assolutamente no, perché scegliersi, a volte, significa anche andare contro i propri istinti o desideri del momento, significa andare in profondità ad ascoltare anche quelle parti di noi che vorremmo stessero in silenzio, significa avere il coraggio di prendersi per mano e non fare nulla se non seguire il proprio cuore.
Cosa mi dice il mio cuore? Che sopra ogni cosa oggi la mia felicita (quando la incontrerò di nuovo) saprò esattamente com’è.
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io-rimango · 10 days
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Piccolo stralcio del mio colloquio con G. (16 anni), in terapia da me da tre mesi:
“Dentro ho tanta tristezza e tanta rabbia ma non le faccio vedere a nessuno, alla gente non piacciono le persone che hanno i problemi”
“Quando ti sentirai di volerlo fare, a me puoi mostrarmele, sai? Posso sostenerle, non scappo.”
“Cento per cento?”
“Cento per cento”
“Sicura non ottanta?”
“Cento per cento, te lo assicuro”
“Secondo me anche centocinque”
“Può essere, sì”
“Dottoressa io mi fido di te.”
Ed ecco il senso più profondo del mio lavoro.
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io-rimango · 8 months
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Oggi a lavoro, D., un ragazzino di 11 anni che seguo ormai da qualche mese, mi ha detto:
“Lo sai, tu sei come il Bostik per me…”
“Il Bostik?”
“Sì, la colla che ho usato per sistemare il pc con mio fratello l’altro giorno.”
“Ah sì? E come mai ti è venuta in mente questa cosa?”
“Perché quando ci sei tu, ogni volta che vieni, è come se riuscissi a tenere sempre tutto insieme.”
Io completamente sciolta.
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io-rimango · 11 months
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Ieri a scuola di psicoterapia, il professore ha esordito con una massima che mi ha particolarmente colpita e che ritengo molto vera, ha detto:
“Nulla arriva a te fin quando non è il giusto momento, anche se lo desideri tanto, anche se ti sembra di volerlo con tutte le tue forze. Ciò di cui hai desiderio lo troverai e otterrai solo e soltanto quando sarai pronto a farlo.”
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io-rimango · 3 months
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Tu sei un magnifico girasole, irradi tutti di luce con la tua presenza, ma lo sai che anche il girasole la notte si chiude? Semplicemente si spegne, ritira i suoi petali, china il suo capo verso la terra non illumina più nessuno, sta da solo nel suo buio. E tu devi essere disposta ad accettare che esista anche quell’oscurità che di tanto in tanto ti porta a chiuderti al resto del mondo, solo così sarai capace di apprezzare ancora di più quando nuovamente ti farai solleticare i petali dal calore di un sole nuovo.
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io-rimango · 11 months
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Sai come è andata, come fai a sapere come andrà?
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io-rimango · 10 days
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“Dottoressa ultimamente ogni volta che vengo qui in seduta mi sembra di fare un incontro di pugilato con me stessa.”
Benvenuta in terapia mia cara
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