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#si stava meglio quando si stava peggio
der-papero · 9 months
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tettine · 1 year
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No io non c'è la posso fare. Perché la gente vive nel passato? Cioè perché guardate con ammirazione al passato? Sprecate tutte le vostre energie e il vostro tempo in cose che non potete più modificare o replicare perché il mondo va avanti. Che senso ha? Cioè vorrei solo sapere se le persone sono consce di questo, del fatto che abbiamo innovazioni migliori dell'arcaico
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dovevonascerequadro · 2 years
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Ho contato tutta la notte le pecore.
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È fantastico come nel 2022 è possibile trovare il titolo di una canzone fischiettando su Google ma è impossibile trovare l'amore.
-laragazzadagliocchitristi
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jaja-dingdong · 1 year
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L'anno scorso in questa data il Milan era molto vicino allo scudetto e il Lecce stava per essere promosso in A
Mentre ora il Milan annaspa per entrare in zona Champions e il Lecce rischia la retrocessione
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masevuoi · 2 years
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Il mare stanca
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scogito · 7 months
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Il progresso femminile per cui le donne vogliono essere prese sul serio, trattate con rispetto e volute non solo per il corpo, emerge in tutta la sua coerenza quando si approcciano agli uomini usando il profumo ai feromoni.
Adorabili burlone sconclusionate prive di attività cerebrale. Viene quasi voglia di adottarne una.
(A distanza).
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sofysta · 1 year
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«È una malattia. La gente ha smesso di pensare, di provare emozioni, di interessarsi alle cose».
La vera ricchezza oggi è saper guardare. Ieri mattina ero con un gruppo di escursionisti. A un tratto uno scoiattolo ci salta davanti. Zampetta sulla neve e poi si arrampica su un albero. «Guarda, uno scoiattolo», dice un ragazzo alla sua fidanzatina. «Fai il video, così lo carico su Instagram», gli risponde lei, senza neanche sollevare gli occhi dal suo telefonino.
Lo scoiattolo era proprio lì, davanti ai suoi occhi e le sarebbe bastato sollevare appena gli occhi dallo schermo del telefono per vederlo, ma niente! E c’è purtroppo tanta gente così: quando viaggiano, quando vanno al ristorante, perfino nei musei o davanti a un dipinto, non vivono il momento, non sanno guardare, l’unica cosa a cui pensano è realizzare uno scatto da condividere sui social.
Le persone camminano, mangiano, parlano con gli occhi incollati al telefonino, incuranti di ciò che sta loro intorno. «Sempre più persone, quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine, invece di raccogliere i pensieri, controllano se ci sono messaggi sul cellulare». Aveva ragione Bauman nel dire che l’introspezione sta scomparendo. Ma non sta scomparendo solo l’introspezione. Nessuno si emoziona, si stupisce, si meraviglia più di nulla. Ma vivere così significa essere come morti.
Spegnete i cellulari, uscite in strada e guardate per un istante, solo per un istante, il cielo che vi sta davanti. Che emozioni vi suscita? Guardate gli alberi, la luna, la stelle. Guardate in faccia le altre persone. Andate in un museo, dimenticatevi dei social, dei messaggini, dei mille impegni e pensieri che vi attraversano la mente e guardate i dipinti. Guardateli davvero. Io ho visto gente piangere davanti a un dipinto di Caravaggio o di Michelangelo. Benedico queste persone, perché ridere, piangere, emozionarsi, riuscire ancora in questi tempi moderni a provare stupore è la più grande ricchezza che si possa avere nella vita.
G.M
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officialpenisenvy · 7 months
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dovete sapere che la mia migliore amica della vita è una calciatrice in femminile quindi ovviamente maracanà di emis killa è la sua canzone da quando abbiamo 10 e 11 anni rispettivamente
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unfilodaria · 2 years
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Stare sempre con la testa rivolta all'indietro, ancorati a un passato che non verrà più, non solo fa male al cuore e irrigidisce i pensieri... ma soprattutto fa male alla cervicale Guardiamo avanti, che è meglio
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kon-igi · 10 months
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SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO
Ieri ho pulito la macchina della mia compagna e nella tasca dietro al sedile ho trovato questo
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E oggi, andando a lavorare, ho provato la stessa sensazione di libertà...
TUTTO CHIUSO E UN CAZZO DI GENTE PER STRADA
Qualche sera fa un pornbot ha messo il like a un mio vecchio post di Febbraio 2020 e scorrendo la mia dash da quel punto in poi ho fatto una carrellata di tutti i post che avevo scritto durante il primo periodo della pandemia, dai primi focolai nel Nord Italia fino alle prime somministrazioni di vaccino.
Boh... la sensazione è stata strana, un po' come quando giravo per strada a Marzo 2020 e sembrava di essere durante uno zombie outbreak ma senza zombie: c'era qualche sopravvissuto che puzzava di gel idroalcolico e che indossando guanti e mascherina osservava con sospetto misto a odio qualsiasi cosa si muovesse, mentre elicotteri e macchine della polizia pattugliavano le strade.
Una volta qualcuno qua su tumblr mi ha detto che secondo lui ero tra i pochi a non avere paura perché avevo due cose che gli altri non possedevano:
CONOSCENZA ed ESPERIENZA
che poi erano concetti un po' troppo grossi rispetto a quello che in realtà avevo ma oltre alla capacità di codificare a livello sanitario quello che stava succedendo (cioè chi stava correndo un reale rischio) e un bagaglio di conoscenze della gestione dell'emergenza (cioè come ridurre realmente il rischio) in realtà possedevo una terza cosa, forse la più utile:
PROVAVO GIA' DISINTERESSE VERSO LA FRAGILE STRUTTURA SOCIO-ECONOMICA CHE TUTTI DAVANO PER SCONTATA E SULLA PRESUNTA ROBUSTEZZA DELLA QUALE TUTTI FACEVANO CIECO AFFIDAMENTO.
Oramai la nostra società è tarata come un perfetto ingranaggio di produzione-consumo che si autosostenta grazie alla sincronia dei due fattori o, usando una metafora aulica, mangiamo la merda che caghiamo senza avere più contezza della fragilità di questo equilibrio.
Gli ospedali curano sempre di più chi sta meno peggio, i servizi sociali seguono solo chi ha tangibili possibilità di recupero, le scuole pubbliche hanno abiurato alla loro missione formativa e il sistema giudiziario ha più colpevoli di quanto possa giudicare.
Un fragile equilibrio eroso lentamente che non può reggere a grandi shock sistemici o che dà l'illusione di reggerli - vedi Covid 19 - ma che si assesta a un gradino più basso della scala di umanità.
Certe volte mi viene da pensare che se si deve sopravvivere a queste condizioni e a tutti i costi allora forse il sogno che ho fatto stanotte dovrebbe diventare realtà: un rifugio alpino in cemento armato, gente che corre al riparo mentre luci rosse lampeggiano e io che mi attardo su una balconata con un fucile da cecchino in mano e sussurro - Non so cosa stia per succedere ma non ho mai avuto la senzazione della mia vita sotto controllo come adesso.
So di essere stronzo ad augurarmi queste cose ma sono uno stronzo stanco.
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vaerjs · 11 months
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unpopular opinion: lasciate stare le nuove generazioni
sono un po' annoiata dalla retorica di questi post che leggo sui social in cui si confronta lesame di maturità dellə millennial alle generazioni precedenti.
"io me la ricordo la mia maturità. jeans e maglietta sgualcita, sudata fradicia, pallida come una dama dell'Ottocento e con le occhiaie fino alle ginocchia. ore sono tutte con il completo, la piega fatta e il bouquet di fiori"
commenti di questo tipo ne leggo a decine, a centinaia. e onestamente, ME COJONI.
anche io me la ricordo la mia maturità. il giorno della prima prova scritta mi è arrivato il ciclo, sono corsa in bagno per cambiare l'assorbente e il flusso era talmente abbondante che non riuscivo a tirarmi su i pantaloni. mentre con una mano scrivevo, con l'altra stringevo il banco per il dolore dei campi. il giorno della terza prova ho avuto una gastrite acuta da stress che mi ha fatto vomitare sangue e non mi sono presentata. mi ha telefonato sul cellulare la professoressa di inglese chiedendomi come stessi e promettendomi che avrebbe trovato una soluzione. ho svolto la terza prova due giorni dopo da sola circondata da 10 professori che mi fissavano. il mio esame orale è stato posticipato all'ultimo giorno in extremis. ho fatto un'interrogazione da ottimi voti, ed ero completamente sola - neanche la mia migliore amica che era passata prima di me era rimasta ad aspettarmi. ho ringraziato e sono uscita. la professoressa di inglese mi ha abbracciata e mi ha detto "mi dispiace che sei rimasta da sola". ho camminato fino alla stazione, ho aspettato il treno per un'ora. scesa a destinazione ho scritto alla mia famiglia per chiedere un passaggio in paese ma si erano dimenticati che sarei dovuta tornare e non potevano venirmi a prendere. così mi sono fatta altri 6 km a piedi risalendo sotto il sole cocente di luglio le vigne del Monferrato.
questo è il ricordo della mia maturità. io, sola, sempre. quando sono arrivata a casa mi sono fatta una doccia e sono andata a dormire. nessuno mi ha chiesto come fosse andata. come stavo. cosa avrei voluto fare, dopo l'esame, durante l'estate o nella vita. vuoto.
è un bel ricordo? no. lo avrei voluto diverso? sì.
perciò lasciate stare lə ragazzinə che hanno qualcunə che lə supporta. lasciate che festeggiano questo traguardo - perché, fidatevi, con il tasso di abbandono scolastico italiano, il diploma è un traguardo non da poco. lasciate che si facciano bellə e che si cimentino nelle cose da grandi per un giorno con tailleur e completo formali mentre convincono la commissione che la loro tesina sulla seconda guerra mondiale è originalissima. lasciate che si godano quel momento di gioia misto nostalgia che si prova quando si termina un percorso faticoso. e applauditelə, coccolatelə, celebrate i loro traguardi perché non c'è nessun vanto nell'aver avuto possibilità diverse, non c'è vanto nell'aver sofferto. insegniamo alle nuove generazioni che le quelle che per noi sono state cose banali possono essere bei ricordi, insegniamo loro che si possono celebrare le vittorie piccole o grandi che siano, che è bello condividere le emozioni. non diventiamo la nuova generazione del "ai miei tempi era meglio perché si stava peggio e si sgobbava". io non voglio appartenere a chi pensa che stare male e lavorare il triplo senza garanzie sia non solo norma ma dignità. io voglio essere parte di chi accetta che la vita è anche festeggiare con un mazzo di fiori un esame. fotografare la patente dopo averla presa, regalarsi un giorno di permesso per una bella notizia.
non siamo fatti per soffrire.
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bright-thehawksflight · 8 months
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Not to be guilty of Si stava meglio quando si stava peggio (terrible awful crime) but there is something so decadently self-indulgent about sitting by an open window with my knitting or sewing, listening to the birdsong, with some folk music in the background???? Like, imagine doing this with other people, singing and telling stories together. How fucking nice must that be????
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francescosatanassi · 1 year
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QUANDO C'ERA LUI
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Berlusconi era postfascista sionista sessista sfruttatore approfittatore megalomane e tutto il peggio che già sappiamo. Ha raccontato così tante volte le stesse cazzate che per molte persone queste sono diventate vere. Non lo rispettavo da vivo, ma molti dicono che dovrei farlo ora che è morto. Perché i morti meritano rispetto. Questa è un'altra cazzata partorita dal grande appiattimento culturale operato da lui e dai suoi collaboratori dal 1994 a oggi sfruttando i mezzi d'informazione e plasmando le leggi a suo piacimento. Un meccanismo che dopo un po' non ha avuto più bisogno di energia per macinare del marcio, andava avanti da solo, in automatico, iniettando oscenità e buffonate quotidiane nei cervelli, tanto da arrivare a dedicare a una persona del genere il lutto nazionale. Non che mi importi della nazione, concetto per me senza valore, ma il grande piano di pacificazione, del siamo tutti uguali, del "nel bene e nel male ha fatto la storia dell'Italia" e del santificare chi ha devastato un Paese, continua e continuerà finché esisterà una gestione del potere tale da dividerci in sfruttati e sfruttatori. Un sistema talmente corrotto e insito nella società che gli sfruttati piangeranno lo sfruttatore dopo la sua morte, mettendolo a pieno titolo dentro al grande insieme del "si stava meglio quando c'era lui." Di una cosa però quasi lo ringrazio, aver fatto capire a quelli della mia generazione da che parte stare. Quella degli ultimi, degli sfigati, degli emarginati, degli insoddisfatti, dei sempre arrabbiati. La stessa parte degli antifascisti, dei solidali, degli ironici, dei romanticamente illusi. Dei perennemente sconfitti, ma invidiosi mai.
[foto: 3.000 persone si radunano a Londra nel 2013 per festeggiare la morte di Margaret Thatcher]
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stunmewithyourlasers · 6 months
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Madonna gli psicologi sui social al 90% sono una piaga che posta frasi di auto aiuto banale,si lamentano di avere il lavoro sottovalutato e poi mettono le tumblerate del 2014 tipo resistiamo esistiamo e si ti amo.
Oggi me ne è spuntata una in home che è riuscita a citare il libro "padre ricco padre povero" collegandolo al discorso di crepet su turetta(in cui ho visto qualcosa di condivisibile ogni 3/4 robe paternali da conservatore del tipo " si stava meglio quando si stava peggio signora mia").
Poi quelli che vanno in tv di recente piuttosto che sensibilizzare mi sembra facciano solo voli pindarico filosofici per rendere complesse le analisi ad un pubblico che andrebbe educato psicologicamente,un po' come i medici superstar che vanno in rai a fare i santoni e far discendere lo spirito santo della loro saggezza su di noi.
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mewscarrafone · 3 months
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TOKYO MEW MEW REWATCH EP 43
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- Che t'importa di perdere un compagno di squadra?
In linguaggio psicoanalitico, questo si chiama 'proiettare peggio che in un drive-in anni 50'.
Comunque questa scena si conclude in niente. Kisshu spiffera tutto di Deep Blue alle Mew Mew, chiede in modo molto vago a Zakuro di unirsi a lui, e poi se ne va piantandola in un cantiere. Boh? Io quando ho visto questa scena per la prima volta a sette anni mi aspettavo/speravo che Kisshu si alleasse con le Mew Mew per trovare un modo di salvare la sua gente senza ricorrere a Deep Blue, e ci rimasi abbastanza stranita quando di quella scena non se ne fecero nulla. Ho il sospetto che agli sceneggiatori sarebbe piaciuto andare in quella direzione, visto come hanno sviluppato il personaggio rispetto al manga, ma si siano dovuti trattenere per non discostarsi troppo. Il risultato sono scene molto belle e interessanti che però non sfociano da nessuna parte.
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Adoro quando mostrano le altre ragazze, oltre a Ichigo, comunicare con animali loro affini.
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La pesomortaggine si diffonde in fretta da queste parti!
Pace, almeno Minto ha cambiato idea ... Letteralmente un secondo dopo rispetto a quando sarebbe stato utile.
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Ryou che come al solito si sente tutte le responsabilità addosso. Certo che quando il suo personaggio è usato bene funziona alla grande: non può condividere la situazione delle ragazze Mew per quanto lui voglia, non riesce davvero a capire i loro problemi perché poveretto è pure presissimo dai suoi e immedesimarsi negli altri non gli viene facile, e al contempo si addossa tutte le colpe non appena qualcosa va male. Un piacevole disastro umano.
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E rissa! Minto effettivamente dimostra una certa forza morale nell'affrontare quella che è sempre stata il suo idolo, ma con il suo atteggiamento Zakuro, come le ribadisce Ichigo, sta davvero passando il limite. Come ho letto da qualche parte, Minto si è quasi sacrificata per salvarla mentre faceva il peso morto; non avrebbe imparato una grande lezione se fosse morta disciolta da un getto d'acido.
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Questo sarebbe stato un ottimo momento per fare usare il Mew Aqua Rod a Minto! Era il suo momento, il focus di questa scena è il suo coraggio e la sua forza d'animo. Perché il vecchio anime stava tanto in fissa con Ichigo?
Altra cosa in cui New fa di meglio, lasciando a ognuna delle ragazze il suo momento.
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- Ero arrabbiata perché avete creduto alle notizie senza prima consultarvi con me.
L'hanno fatto! È stata la prima cosa che Ichigo le ha chiesto, una conferma! Le uniche a crederci erano Minto e Purin!
Okay, d'altronde capisco che il punto di questi episodi sia che Zakuro abbia veramente esagerato. Quelle briciole del suo passato accennano a un evento traumatico che coinvolge qualcuno che non le ha creduto, e quello che le è sembrato un ripetersi della situazione ha probabilmente fatto da trigger per una reazione sproporzionata e totalizzante. Alle fine, il personaggio resta coerente con sé stesso, e alla fine riesce a svilupparsi in positivo ammettendo di aver avuto torto.
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