In questo video della CNN dil momento in cui la Professoressa @CarolineFohlin si è imbattuta nell'arresto violento di un manifestante per Gaza nel campus e ha chiesto alla polizia scioccata: "Cosa sta facendo?"
Questo è bastato a un agente per gettarla a terra e ammanettarla.
(Poi venitemi pure a dire che abbiamo IL COMPARTO DEL DOPPIAGGIO FATTO DI: TRADUTTORI, ADATTATORI, DIRETTORI, ASSISTENTI, DOPPIATORI, E TUTTE LE ALTRE FIGURE RELATIVE AL SETTORE migliore al mondo ecc ecc)
R E P O S T CineFacts.it
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Il 9 gennaio 1997 (in Italia il 19 luglio dell’anno successivo) fu trasmesso l’episodio 11 della terza stagione di Friends.
In quella puntata Chandler, in preda all’alcol, va a letto con la sorella di Joey, ma non riesce a ricordare quale delle tante.
Il problema è che la sorella prende la cosa sul serio e la comunica a Joey.
Chandler però non aveva alcuna intenzione seria e decide di andare a casa Tribbiani per sbolognarla.
Lì si ritrova a sorpresa Joey che, più o meno al minuto 13 e 44”, lo avverte su come comportarsi con nonna Tribbiani.
In italiano il dialogo adattato fu questo:
“Devi mantenere un certo contegno, perché mia nonna non sa ancora di voi due e non è il caso di farglielo sapere così, perché potrebbe ricorrere al suo vecchio fucile a pallettoni”.
In lingua originale, tuttavia, il discorso fu un tantino diverso... sostanzialmente:
“Devi stare calmo, perché mia nonna non sa ancora di voi due e non ti conviene farla arrabbiare, è stata tipo la sesta persona a sputare sul corpo penzolante di Mussolini”.
Questo, da un certo tipo di visione, spiega bene come certe multinazionali e industrie fanno quello che fanno... E perché gli schiavi fanno figli schiavi... Perché le cose sono interconnesse.
Ho vissuto con i sovranisti, i vegani, i fruttariani ed ho conosciuto gli antispecisti...
Senza parlare di tutte le riunioni con i no-vax che volevano creare una società alternativa....
Tutte chiacchiere, sempre e solo tutte chiacchiere. Manipolazioni su manipolazioni.
Rimangono capi saldi:
il potere
il sesso
e i soldi
Tutto il resto è sempre discutibile ed opinabile...
Sempre e solo la guerra tra poveri per rubarsi il pane a vicenda.
John Lewis belle parole...
E se segui la tua verità lungo la strada verso la pace e l'affermazione dell'amore, se risplendi come un faro che tutti possono vedere, allora la poesia di tutti i grandi sognatori e filosofi è tua per manifestarsi in una nazione, una comunità mondiale, e una Comunità Amata che è finalmente in pace con se stessa.
...Oggi lo stato non vuole cittadini-soldati, ma cittadini-consumatori. Persone che pensino e sentano in modo facilmente prevedibile, facilmente controllabile. Non servono i filosofi, non servono i pensatori, non servono gli artisti ma soltanto operai altamente qualificati. Come ci riescono? Controllando ciò che la gente legge, sente e ascolta, perché se riempi la testa delle persone di gossip, stupidaggini e pettegolezzi la gente alla fine parlerà soltanto di gossip, stupidaggini e pettegolezzi. Ed ecco perché il pensiero in tutte le sue forme viene bandito dalla società che ha fatto della televisione il suo oracolo. Agli uomini-macchina non è utile conoscere la storia di Sparta. Ragionare. Mettere in relazione.
(Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X)
“La guerra è pace. La libertà è schiavitù. L’ignoranza è forza.”
Questo era lo slogan contenuto nel capolavoro di George Orwell, titolato “1984” e più attuale che mai. Nel romanzo il protagonista veniva annichilito dal sistema, privato di qualsiasi emozione e forma di libertà, imponendogli un solo sentimento, ovvero la devozione allo stato. Ma lui resisteva, faceva il possibile per rimanere umano e tenere in vita l’unica cosa che lo rendeva tale, il proprio cuore.
Quello narrato da Orwell era un futuro distopico che ai tempi faceva sorridere anche solo a immaginarlo, in quanto frutto della fantasia di un bravo scrittore. Oggi non ci fa più tanto sorridere, perché ci siamo dentro fino al collo. E allora se si vuole continuare ad esistere, come esseri umani e non come automi o cyborg, bisogna anche continuare a r-esistere.
Soprattutto allo sconforto, alla rassegnazione e all’idea che non si possa più fare niente per cambiare le cose.
Oggi viviamo in una società nella quale è normale essere tristi, demoralizzati, preoccupati, succubi e in cui la maggior parte delle persone “tira a campare”. Un mondo in cui i valori più diffusi sono omologazione, competizione e ubbidienza.
Mi dispiace, non ci sto e anche oggi, oggi più mai, insisto nel dire quanto sia importante resistere. A oltranza e possibilmente …col sorriso sulle labbra.
Resisto dunque esisto.
by M.G.
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