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mariotolvo62 · 15 days
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Impazzivo per te. Giuseppe Tolvo interpreta Adriano Celentano.
Ancora una brillante esibizione del nostro Giuseppe.
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mariotolvo62 · 15 days
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Le Conseguenze Dell'Amore il film di Paolo Sorrentino (2004) ancora vivi...
Si chiama Titta Di Girolamo e da lungo tempo abita in un albergo svizzero. senza un perchÉ apparente consuma la propria esistenza tra una camera e il bar, tra il ristorante e il salotto dove si gioca a carte. Regolarmente riceve una valigia, e intorno a quella valigia si condensano tutti i misteri, mostruosi e inquietanti, che lo riguardano. Un giorno Titta Di Girolamo rivolge la parola a una fanciulla, Sofia, e da quel momento il precario equilibrio del suo mondo oscuro va in frantumi. «L’abitudine alla vita non è un buon motivo per vivere», diceva Jean-Claude Izzo. Al di là dei risvolti noir del film, dell’esigenza di un colpo di scena esplicativo che forse non è poi così importante, Le conseguenze dell’amore lavora su questo. Sull’abitudine, il vuoto, la mancanza di senso dei gesti e dei pensieri di un individuo alla deriva. Calato in una dimensione squisitamente metafisica, allora, quello di Sorrentino diventa un grande film. Non importa, cioè, che “dietro” ci sia una storia di mafia, e che la fine di Titta rimandi simbolicamente alla sua ormai appurata “imbalsamazione” (pietrificato di fronte a tutto, alla vita come alla morte). In fondo il senso del film è già nel suo essere così sospeso, “svuotato”, liquido. Non a caso, Sorrentino attraverso i vetri e il direttore della fotografia Luca Bigazzi attraverso i filtri, ci fanno assistere alla tragedia del protagonista come fosse in un acquario. E con curiosa simmetria, rispetto al suo precedente film L’uomo in più, nel quale un destino si raddoppiava, il regista (anche sceneggiatore) questa volta dimezza, sminuzza, finché Titta non diventa l’uomo in meno, l’elemento mancante. Lo scandalo filosofico, quindi, è il momento in cui si sospetta che potrebbe mancare a qualcuno (a Sofia?). Allora sì che l’universo crolla, e quell’uomo che prima non c’era, finalmente c’è. Toni Servillo, un Titta straordinario, riempie la scena ma non la ingombra mai, proprio perché sopra, sotto, dentro e intorno a lui pulsa il vuoto liquido dell’acquario. Ma sono da brivido anche i due personaggi secondari, Angela Goodwin e Raffele Pisu, che si trascinano dietro un senso di decadenza e di “orgogliosa” solitudine che appartiene da sempre agli uomini e alle donne della letteratura lacustre, da Piero Chiara in giù. 
 Recensione tratta da FilmTv.it
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mariotolvo62 · 28 days
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Le Fantastiche Donne di Antonio Mancini (1852 - 1930)
Esiste un rapporto tra genio e follia, tra ingegno e sregolatezza? Anche se stereotipato, questo dilemma affascina da sempre la cultura occidentale. In attesa che la Scienza ci fornisca una spiegazione risolutiva alla questione e discettando d’Arte, non possiamo fare altro che affidare il giudizio ad un poeta e scrittore che ha convissuto per tutta la vita con il “male oscuro” della depressione, Rainer Maria Rilke, che scriveva: “le opere d’arte sono sempre il frutto dell’essere stati in pericolo, dell’essersi spinti, in un’esperienza, fino al limite estremo oltre il quale nessun uomo normale può andare”. Bene, di fronte alle opere di alcuni artisti, anche non conoscendo le loro vicende umane, percepiamo una sorta di coinvolgente travaglio interiore. Un esempio: nella Napoli di metà ‘800 visse e si formò artisticamente il pittore Antonio Mancini, uno dei massimi esponenti della corrente verista italiana.
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mariotolvo62 · 7 months
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Uno sguardo nel passato... La mia Napoli anni '70 parte 6
Ancora una carrellata di foto tratte da internet sulla mia Napoli degli anni '70, quando da adolescente vivevo il fermento di un periodo lontano da oggi, la piattume dall'omologazione beota e dalla noia... Chissà, forse ero solo più giovane e illuso, ma oggi vedo tutto in modo diverso... #napoli #naples #italy #love #instagood #photooftheday #picoftheday #photography #followme #fashion #me #instalike #instagram #beautiful #like4like #travel #style #italia #follow #photo #girl #art #igers #smile #amazing #likeforlike #follow4follow #instadaily #happy #likeforfollow
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mariotolvo62 · 7 months
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Tutti al Maradona seconda puntata.
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mariotolvo62 · 7 months
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"Tutti al Maradona". Parte la nuova stagione su Campania Felix TV. Giuse...
Parte la nuova stagione di "Tutti al Maradona" su Campania Felix TV. Dagli studi di Barra della Dream Music riparte la nota trasmissione sportiva condotta quest'anno da Cinzia Profito. Opinionista fisso il nostro Giuseppe Tolvo che dibatte di sport con il Patron Dottor Raffaele carlino, con il cantautore e conduttore Paolo Cuccaro e con i tanti ospiti della trasmissione. #calcio #football #seriea #soccer #italy #italia #sport #roma #juventus #futbol #milan #championsleague #napoli #milano #inter #serieatim #instagood #love #picoftheday #likeforlikes #photooftheday #campionato #tagsforlikes #asroma #juve #instalike #like4like #likesforlikes #calciomercato #followme #calcionapoli #calcionapoli24 #dilorenzo #osimhen #maradona
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mariotolvo62 · 8 months
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Grande Carletto Mazzone, iconico rappresentante di un calcio di altri te...
Si era ritirato dai campi di gioco da oramai parecchi anni, ma per gli appassionati di calcio della mia generazione e di quelle precedenti Carlo Mazzone (detto Carletto) resta e resterà per sempre tra i ricordi più vividi e teneri. La sua passione, il suo amore per quello sport, i suo attaccamento a valori persi da tempo lo rendevano unico e inimitabile. Quel calcio non esiste più, ma nei nostri occhi rimarrà sempre quel suo sorriso triste ed ironico, le sue arrabbiature, le sue impuntature, la sua capacità di legare a se campioni infiniti come Roberto Baggio e Francesco Totti. Grazie Carletto per tutte le emozioni che provavi e che ci trasmettevi da uomo sincero e genuino quale sei stato sempre e sempre resterai.
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mariotolvo62 · 8 months
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In ricordo di Peppino Gaglirdi grande interprete e colonna sonora della ...
L'immagine è quella del sedile posteriore della seicento azzurra di papà. Io, mia zia Carmen e mia cugina Maria che in una calda (ma non torrida) estate dei primi anni settanta  che viaggiando cantiamo a squarciagola i motivi alla moda. Tra questi, non poteva mancare la mitica "Settembre" del grande Peppino che accompagnava il viaggio e ci rendeva felici, o almeno così ci sembrava di essere...
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mariotolvo62 · 8 months
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Frosinone Napoli 1 3 buona la prima degli azzurri di Garcia allo Stirp...
Parte bene l’avventura di Rudi Garcia al Napoli, che batte il Frosinone allo Stirpe per 3 gol ad 1. Una vittoria arrivata in rimonta dopo che i ciociari si erano momentaneamente portati in vantaggio dagli 11 metri, grazie all’ex centrocampista del Parma Harroui che ha spiazzato Meret nell’angolo alla sulla destra, proprio sotto la curva dei tifosi giallo blu. Da quel momento il Napoli però ha cominciato ad entrare in partita, e, grazie ad un recupero difensivo geniale da parte di Rrahmani, in contropiede gli azzurri sono riusciti a trovare il pareggio grazie a Matteo Politano che al volo e di intelligenza ha trovato uno straordinario gol che ha rimesso le cose a posto. Dopo poco agli azzurri è stato purtroppo annullato anche un gol realizzato da Raspadori a causa della posizione irregolare del neoacquisto Cajuste; l’esordio dello svedese non è stato dei migliori, a causa del rigore praticamente ed ingenuamente regalato al Frosinone. Nonostante tutto però gli azzurri sono poi riusciti a passare nuovamente in vantaggio grazie ad un grande gol di Victor Osimhen, che dimostra ancora una volta di essere un punto di riferimento fondamentale per la rosa degli azzurri. Nella ripresa, il Napoli ha comandato per tutti i restanti 45 minuti, concedendo solo qualcosa ai ciociari, resisi pericolosi in una sola occasione su calcio di punizione, cogliendo il palo alla sinistra di Meret. Da questa partita abbiamo capito che quest’anno si può veramente riscrivere la storia nuovamente, visto che Inter, Milan, Juventus, Lazio e Roma non sono per nulla superiori agli azzurri; un motivo in più per dare fiducia a Garcia e credere in questa squadra che a livello europeo è stata l’unica a vincere la prima di campionato tra le squadre prime nei rispettivi campionati. Diversamente hanno fatto tutte le altre, come ad esempio il Bayern che ha “steccato” perdendo la Supercoppa nazionale clamorosamente  contro il Lipsia per 3 a 0 e con l’ex azzurro Kim finito addirittura in panchina; e pensare che i bavaresi ci avevano speso oltre sessanta milioni di euro. Tutto ciò dimostra che questo Napoli può competere ad alto livello anche in Europa, senza temere nessuno. Forza Napoli sempre, dovunque e comunque.
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mariotolvo62 · 10 months
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Francesco De Mura, rappresentante del barocco napoletano e maggior erede...
Dopo aver frequentato per circa un anno la bottega di Domenico Viola, a partire dal 1708 entrò a far parte dello studio di Francesco Solimena, dove rimase fino al 1730. L'influenza del Solimena e della sua tecnica pittorica si vede in maniera evidente nei dipinti risalenti al periodo 1720-30, tra le quali è da annoverare il Cristo morto in croce con san Giovanni del 1713 dipinto nella Chiesa di San Girolamo alle Monache. Nell'Immacolata e angeli (1715-1718), dipinta per la Chiesa di Santa Maria Porta Coeli a Napoli (ora nella Sacrestia del Divino Amore), già si vede il suo distacco dallo stile di Mattia Preti (impartitogli da Domenico Viola) verso un graduale schiarimento della sua tavolozza. Nel S. Antonio da Padova della pinacoteca del Pio Monte della Misericordia e nella Madonna col Bambino e s. Domenico del Museo Duca di Martina (Villa Floridiana) si procede verso il Rococò e il metodo di Luca Giordano. Verso il 1723 gli furono commissionate le tre tele per la cappella di S. Paride nella cattedrale di Teano, prima delle sue più grandi commissioni. Nel 1727 sposò Anna d'Ebreù. A partire dal 1728, con i dipinti per la Chiesa di Santa Maria Donnaromita il De Mura iniziò a mostrare un percorso pittorico più personale, forse anche influenzato dalle tematiche arcadiche in voga a Napoli in questo periodo. Dal 1741 al 1743 soggiornò a Torino dove ebbe modo di conoscere il pittore Corrado Giaquinto e l'architetto Benedetto Alfieri. Tornato a Napoli fu accolto da un vasto consenso al punto da essere ricevuto alla corte spagnola e mantenne contatti con diversi artisti attivi soprattutto a Roma, in particolare con il pittore francese Pierre Subleyras. Con la sua tecnica cromatica influenzò i contenuti realistici tipici del classicismo-rococò il Settecento artistico napoletano. La scuola barocca, in particolare dei maestri Francesco Solimena e Luca Giordano, è evidente nelle sue opere laiche - quali gli affreschi dei palazzi reali di Torino e Napoli - ed ecclesiastiche, come l'Epifania nella Nunziatella a Napoli, la decorazione della Chiesa di Santa Chiara a Napoli e la Moltiplicazione dei pani nella cattedrale di Foggia. Alla sua morte lasciò tutte le opere e i bozzetti in suo possesso alla storica istituzione di carità del Pio Monte della Misericordia di Napoli. Nella sua fiorente bottega si formarono quattro protagonisti dell'ultima fase della stagione rococò a Napoli (in quanto molto attivi nella decorazione degli edifici borbonici e degli appartamenti della migliore aristocrazia napoletana): Pietro Bardellino, Fedele Fischetti, Giacinto Diano e Girolamo Starace-Franchis. Altri allievi comunque validi, ma impegnati a soddisfare principalmente "committenze periferiche" furono: Oronzo Tiso, Nicola Peccheneda, Nicola Menzele (1725-1789), Romualdo Formosa, Vincenzo Cannizzaro, Vincenzo De Mita (1751-1828), Francesco Palumbo e Luigi Velpi.
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mariotolvo62 · 10 months
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Filippo Vitale (Napoli, 1585 – 1650) uno degli artefici della pittura ba...
Era figlio di Marino Vitale e Laudonia Di Carlo. La data di nascita esatta non è ancora nota, ma probabilmente fu battezzato nella parrocchia napoletana di San Giorgio Maggiore. Il padre lavorava come doratore nella Strada di Monteoliveto, dove aveva la sua bottega anche il pittore Carlo Sellitto. Come Sellitto, Filippo Vitale imparò il mestiere nella bottega del pittore fiammingo Louis Croys e probabilmente conobbe anche Louis Finson e altri artisti nordeuropei. Dopo la prematura scomparsa di Carlo Sellitto, avvenuta il 2 ottobre 1614, Filippo si occupò della vendita dei suoi beni e completò la crocifissione iniziata dall'amico defunto per la chiesa di Santa Maria in Cosmedin a Portanova. Il 1 ottobre 1612 Filippo sposò in Santa Maria della Carità la vedova del pittore Tommaso De Rosa, Caterina Di Mauro, e ne adottò i cinque figli. Di questi due divennero anche pittori, Giovan Francesco, detto Pacecco De Rosa, e Diana, detta Annella De Rosa. Filippo e Caterina ebbero insieme anche sei figli; la loro terza figlia Orsola Margherita sposò nel 1639 Anello Falcone. Filippo Vitale ricevette la sua prima commissione per un quadro di San Francesco nel 1613 da Giovanni Di Napoli, abate del monastero di Santa Maria di Monteoliveto, che in seguito gli commissionò altri quadri. Oltre ai soggetti religiosi, Vitale dipinse anche ritratti. Dalla fine del 1616 alla metà del 1619 collaborò con Caracciolo e Giovan Vincenzo Forlì alla decorazione dell'Annunciazione di Capua, dipingendo i quattro dipinti del soffitto. Su commissione di Cesare Carmignano, Vitale dipinse la Madonna col Bambino ei santi Gennaro, Nicola di Bari e Severo nel 1618 per la chiesa di San Nicolò alle Sacramentine. Il quadro si trova nel Museo di Capodimonte dal 1991 ed è caratterizzato da un elegante naturalismo che è ovviamente influenzato da Jusepe de Ribera. Al committente piacque così tanto che l'anno successivo ordinò al pittore anche una Madonna di Costantinopoli, oggi purtroppo andata dispersa. Altre note opere di Vitale della sua prima fase creativa sono l'angelo custode firmato nella chiesa della Pietà dei Turchini e una liberazione di S. Pietro dalla prigione che si ispira al quadro del 1615 di Caracciolo nel Pio Monte della Misericordia. Dalla fine degli anni 1620 Vitale cambiò il suo stile fino ad allora naturalistico in una direzione più elegante, decorativa e bella, influenzata dalle innovazioni di Massimo Stanzione e dei pittori bolognesi di Napoli Domenichino e Lanfranco. Un ruolo non trascurabile lo svolse anche il figliastro Pacecco de Rosa, che divenne il successore di Vitale nella conduzione della bottega. Nelle opere di questa fase non sempre si distinguono nettamente le mani di Vitale e Pacecco. Filippo Vitale morì il 18 marzo 1650. C'è una certa confusione sul luogo della sua tomba: secondo i registri della sua parrocchia di San Giuseppe Maggiore, fu sepolto nel cimitero del monastero associato, comecome da lui desiderato; invece, secondo il registro dei morti della chiesa di San Giovanni Maggiore, sul "Monte Calvario" sarebbe stato sepolto un "Filippo Vitale, marito di Catarina".
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mariotolvo62 · 11 months
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Giovan Francesco De Rosa detto Pacecco pittore protagonista della pittur...
Figlio del pittore manierista Tommaso e di Caterina De Mauro, fratello di cinque anni più piccolo della pittrice Diana (una delle rare pittrici donna del tempo), Pacecco fu imparentato con diversi pittori napoletani coevi: la madre, rimasta vedova, si risposò nel 1612 con il pittore Filippo Vitale. Ritenuto dai critici ispirato dall'artista coevo Massimo Stanzione, se non addirittura, secondo alcuni, suo allievo, così come la sorella Annella, il De Rosa subisce invece in età giovanile l'influenza del patrigno, Filippo Vitale, presso cui certamente ne frequentò la fiorente bottega (dov'erano anche Aniello Falcone e Francesco Guarini) assieme alla sorella. Il Vitale era al tempo un pittore naturalista già affermato in città, da cui sia Pacecco che Diana evidentemente trassero spunti stilistici. I pagamenti registrati e scambiati tra Vitale e Pacecco sono la prova di quanto i due abbiano collaborato. A causa della scarsità di informazioni certe riferite al pittore risulta difficile ricostruire la sua vita con una certa puntualità, in particolar modo il suo catalogo. Più nello specifico, tutti i dipinti giovanili dell'artista sono di difficile datazione e attribuzione sia a causa della mancanza di fonti biografiche certe di quel periodo sia per la difficoltà a distinguere il pittore dal patrigno. Le opere del Pacecco sono state spesso oggetto di discussione circa la loro concreta attribuzione anche con altri due pittori coevi, Andrea Vaccaro e Francesco Guarini. Il soprannome Pacecco non si sa a cosa sia dovuto, probabilmente la parola "Cecco" è la diminuzione di Francesco, mentre il monosillabo "Pa" è la riduzione di "padre", dovuta verosimilmente alla sensibilità religiosa.
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mariotolvo62 · 11 months
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Francesco Fracanzano, pittore di Santi e Monaci nella Napoli sospesa del...
Francesco, fratello minore di Cesare, nacque a Monopoli, in terra di Bari, il 9 luglio 1612. Trasferitosi a Napoli con la famiglia nel 1622, si sposò nel 1632 con la sorella di Salvator Rosa, Giovanna. Sempre a Napoli, secondo la testimonianza del De Dominici, si formò con il fratello nella bottega del Ribera, aderendo a quella svolta nella pittura napoletana dell'epoca alla quale partecipano artisti come Guarino ed il Maestro dell'annuncio ai pastori con il quale è stato spesso confuso. Si pensa possa essere scomparso con la peste del 1656, anche se alcuni documenti di pagamento lo mostrano vivo ancora nel mese di maggio. Le prime notizie sul pittore ce le fornisce il Celano, dal quale ricava gran parte delle informazioni anche il De Dominici, che intreccia in un solo capitolo la vita di Francesco, Cesare e Michelangelo in un racconto pieno di imprecisioni e di invenzioni, che i dati archivistici hanno smentito. Dopo le pagine che dedica al pittore Ortolani nel catalogo della Mostra sui tre secoli della pittura napoletana tenutasi nel 1938, come sempre appassionate e puntuali, la prima ricostruzione della sua produzione giovanile spetta al Bologna, il quale gli assegna una serie di quadri spiccatamente naturalisti eseguiti intorno al 1630 - 35 che Causa nel 1972 trasferisce in gran parte nel catalogo del Maestro dell'annuncio ai pastori, opinione accettata in seguito da tutta la critica. Il suo capolavoro è costituito dalle Storie di san Gregorio Armeno ampiamente descritte e commentate dalla critica e citate in quasi tutte le antiche guide. Seguiranno tra gli esiti maggiori la S. Caterina d'Alessandria dell'Inps di Roma ed il Trionfo di Bacco del museo di Capodimonte fino alla Morte di San Giuseppe(fig. 5 - tav. 9) della Trinità dei Pellegrini, eseguita nel 1652, nella quale i gesti ed i panneggi sembrano bloccati e la composizione appare pesante ed accademica. Una parte cospicua della produzione del Fracanzano è costituita dall'esecuzione di mezze figure di santi e filosofi, alla quale è dedicato un corposo capitolo, mentre la figura dell'Anonimo fracanzaniano viene esaminata con attenzione e per i dipinti a lui attribuiti da illustri studiosi del passato come Bologna e Causa l'autore propone una paternità definitiva, dividendoli equamente tra Nunzio Rossi ed i fratelli Fracanzano. Il capitolo della grafica è da ritenere in piena evoluzione per le incertezze attributive, ma in ogni caso sono presentati e commentati brevemente i fogli che la critica negli ultimi decenni ha assegnato a Francesco. Denso e poteva essere più ampio lo spazio riservato alle attribuzioni respinte, alcune clamorose, per l'autorità dei proponenti, ma oggi lentamente stiamo imparando a riconoscere meglio i tratti distintivi dell'artista, con la speranza che la scoperta di qualche documento di pagamento possa collaborare ad illuminare meglio il suo catalogo, in parte ancora sub iudice. La bibliografia infine comprende 168 riferimenti, dei quali sono segnalati i principali, mentre ancora scarsi sono i documenti. da Francesco Fracanzano di Achille Della Ragione #arte #art #italy #italia #artist #photography #artwork #painting #instaart #instagood #travel #love #design #photooftheday #picoftheday #artecontemporanea #roma #architecture #sanmarino #artgallery #artlovers #photo #artistic #contemporaryart #sculpture #artsy #milano
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mariotolvo62 · 11 months
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La stupenda arte di Carlo Sellitto (1581 - 1614) il primo pittore carava...
Pittore di origini montemurresi attivo nei primi decenni del Seicento, figlio del pittore e indoratore Sebastiano e della napoletana Lucente de Senna. Il cognome paterno era in realtà Infantino, ma avendo Sebastiano preso come nome d'arte il cognome della madre Margherita Sellitto, questo rimase come cognome d'arte anche a Carlo. Secondo di otto figli, a differenza dei suoi fratelli e sorelle mostrò sin da fanciullo una grande inclinazione per la pittura. Per questo motivo il padre lo introdusse come discepolo presso il pittore fiammingo Loise Croys, artista in Napoli molto stimato. Carlo rivelò ben presto le sue ottime qualità specie nel ritratto, tanto da divenire ben presto il ritrattista più ricercato dall'aristocrazia partenopea. Promesso sposo dell'ultima figlia del suo maestro, Claudia, venne accecato da una folle passione per una giovane di Montemurro, Porsia Pirrone, separata dal marito, convivendo con essa. Non resistendo al dolore e alla vergogna per il grave torto arrecato ai Croys, il padre si ritirò al suo paese natio con tutta la famiglia, sperando in un ravvedimento del figlio. Ma questi, venuto a sapere della morte del marito di Porsia, nonostante gli innumerevoli tentativi della famiglia di scongiurare questa eventualità, sposò la donna nel 1613. Una triste sorte però lo attendeva: solo un anno dopo, moriva colui che gli storici dell'arte oggi chiamano il primo caravaggesco napoletano. Non poté quindi eseguire il San Pietro liberato dal carcere, opera commissionatagli dai governatori del Pio Monte della Misericordia nel 1613, la cui esecuzione fu affidata nel 1615 a Battistello Caracciolo.
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mariotolvo62 · 11 months
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Napoli Inter 3 1 grandissima vittoria degli azzurri contro gli uomini di...
Dopo la brutta prestazione contro il Monza, il Napoli batte 3 a 1 meritatamente l'INTER; una gara che ha dimostrato per l'ennesima volta che, in questo campionato, con quanto e quale merito il Napoli ha vinto lo scudetto dimostrando la sua assoluta superiorità su tutte le altre big come Roma, Lazio, Juvetus, Milan, l'Inter e Atalanta. Certo è stato un vero peccato lasciare da parte la Champions e la Coppa Italia, due grandi delusioni di questa stagione. Tutto sommato quella contro l'Inter è stata una gara che per entrambe non contava nulla, ma che gli azzurri sono comunque riusciti a portare a casa 3 punti onorando al meglio questo finale di campionato. Ora resta la tanto attesa gara finale del 4 giugno contro la Sampdoria di Stankovic oramai purtroppo già retrocessa in serie B. Ci sarà una nuova grande festa con la consegna dello scudetto e le medaglie. Una città che esploderà in festa per questo tricolore matematicamente già conquistato e che mancava da 33 anni. E' il primo per le nuove generazioni così come per il nostro opinionista Giuseppe Tolvo e tutti i suoi amici. Ora però il Napoli dovrà prepararsi per l'ultima sfida in Trasferta in un campo difficile come quello di Bologna per tutto quello quello che sta accadendo in Emilia Romagna e per la quale esprimo la mia più sincera solidarietà a tutti coloro che sono sfollati e coloro che hanno perso i loro cari a causa dell'alluvionie. Quindi Forza Napoli sempre e Forza Emila Romagna. #ungiornoallimprovviso #kvaradona #DiLorenzo #Kvaratskhelia #stadiomaradona #ForzaNapoliSempre #Spalletti #curvab  #forzanapoli #MarioRui #Zelinsky #DeLaurentiis #giuntoli #bruscolotti #Anguissa #cholito #Lozano  #Youtube  #ilcalcioèdichiloama
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mariotolvo62 · 11 months
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Il Pensionato brano di Francesco Guccini, tratto dall'album Via Paolo Fa...
«Il pensionato è uno dei miei soliti ritratti di diversi, di emarginati perché ultimi residui di una cultura che sta scomparendo.» Il protagonista è Paolo Mignani, un ex-calzolaio, vicino di casa di Guccini. Il titolo dell'album da cui è tratto il Pensionato, oltre a essere anche il titolo di una delle tracce, è l'indirizzo di quella che all'epoca era l'abitazione bolognese di Guccini. La via, che è situata nel rione Cirenaica di Bologna, dopo essere stata denominata via Tripoli agli inizi del XX secolo, è stata poi intitolata all'antifascista e partigiano Paolo Fabbri nel secondo dopoguerra. Il cantautore ha trascorso parte del suo tempo nella casa bolognese anche dopo il suo ritiro, sebbene a partire dal 2012 abbia vissuto principalmente a Pàvana, presso Sambuca Pistoiese, nei posti in cui ha trascorso la sua fanciullezza. Sulla base della poetica e della musica ho montato questo video che manifesta sensazioni, immagini, emozioni del tutto personali.
 Informazioni tratte da Wikipedia
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mariotolvo62 · 11 months
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"Argentina" stupendo brano del Maestro Francesco Guccini, tratto dall'al...
Francesco Guccini è un cantautore, scrittore e poeta italiano nato il 14 giugno 1940 a Modena. È considerata una delle figure più importanti della musica d'autore italiana. La sua carriera musicale è iniziata negli anni '60 e si è protratta fino ai giorni nostri. Le canzoni di Guccini sono caratterizzate da testi poetici e profondi, spesso impegnati dal punto di vista sociale e politico. Molte delle sue canzoni sono premurose vere e proprie opere d'arte e hanno toccato temi come la guerra, l'emigrazione, l'alienazione sociale e le ingiustizie. Guccini ha una voce calda e particolare, che si adatta perfettamente al suo stile di scrittura e interpretazione. Alcuni dei suoi brani più celebri includono "Dio è morto", "L'avvelenata", "Via Paolo Fabbri 43", "Canzone per un'amica", "Auschwitz", "La Locomotiva" e molti altri. Ha numerosi album nel corso della sua carriera, contribuendo a plasmare il panorama della musica italiana d'autore. Oltre alla musica, Guccini ha scritto anche racconti, poesie e romanzi. La sua figura è considerata fondamentale nel panorama culturale italiano e ha influenzato numerosi artisti successivi. Anche se ha avuto periodi di pausa e di ritiro dalla scena musicale, il suo impatto e il suo contributo alla musica italiana restano indimenticabili. Nel video, del tutto personale e non ufficiale, ho inserito video ed immagini "evocate" nel testo e quindi relative a sensibilità del tutto personali. #music #love #instagood #party #photooftheday #picoftheday #photography #photo #italy #night #instagram #like #friends #art #smile #summer #nature #fun #me #travel #style #dance #dj #happy #fashion #life #follow #musica #beautiful #live
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