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parmenida · 15 hours
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Buona serata Tumblr ✨✨
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parmenida · 15 hours
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parmenida · 2 days
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È stata Marguerite Gautier ne “La signora delle camelie” di Alexandre Dumas figlio, e Violetta Valery ne “La Traviata” di Giuseppe Verdi: tutti nomi che il mondo dell'arte le ha dato.
La storia però la ricorda come 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗲 𝗗𝘂𝗽𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝘀.
Ma in realtà neppure così si chiamava: alla nascita, il 15 gennaio del 1824, era Alphonsine Rose Plessis. Intorno ai sedici anni, quando si affacciò nel demi-monde parigino, volle cambiar nome: il Plessis venne “nobilitato” con il prefisso “du”, e i due nomi di battesimo furono sostituiti da Marie. Erano nomi da cameriera, racconterà più tardi a uno dei suoi amici, e poi Marie è più elegante.
Alphonsine fu fin da piccola affascinata dal demi-monde parigino, a metà tra la borghesia e l’ambiente aristocratico.
Nata a Nonant-le-Pin, un paese della Bassa Normandia, era figlia di Marin Plessis, un commerciante ambulante, violento, alcoolizzato e sempre a corto di soldi; ma anche un vizioso sempre in caccia di donne ammaliate dal suo rozzo fascino. Tra le vittime del suo discutibile fascino vi era stata la madre, Marie Deshayes: di origine nobile, essendo figlia di Anne du Mesnil d'Argentelle, ma la sua famiglia era da tempo decaduta. Per sfuggire alla brutalità del marito, affidò a una sorella le figlie Alphonsine e Dauphine, andò a servizio presso una nobildonna inglese e morì a Ginevra nel 1830.
Appena adolescente, Alphonsine trovò lavoro come cameriera d'albergo a Exmes, poi in una fabbrica di ombrelli a Gacé, sempre nelle vicinanze del paese d'origine. Decise però di andare a cercar fortuna a Parigi, dove inizialmente cercò di mantenersi con lavori umili. Forse ancora quattordicenne, divenne l'amante di un commerciante; iniziò così la vita da mantenuta, passando per vari altri uomini ammaliati da quella giovane donna dall’aspetto esile ma elegante, spontanea ma dotata di temperamento passionale.
In poco tempo imparò a leggere e fu abile nell’assorbire la cultura che le servì a frequentare salotti bene, in cui conobbe Balzac, Thakeray, Dickens List e tanti altri maitre-à-penser.
Sessualmente disinvolta, Alphonsine era coinvolgente, spesso sfacciata, e riusciva a farsi notare a primo impatto, grazie al suo innato gusto per gli abiti eleganti ma senza sfarzo, che la rese modello di eleganza e savoir-faire.
Molti uomini dell’élite parigina erano ammaliati dalla sua fresca bellezza, dal suo spirito arguto e dalla sua vivacità. Riuscì ad introdursi sempre più spesso nei posti frequentati dalla migliore società, e si fece persino ritrarre dal pittore più alla moda: Édouard Vienot, il cui studio era frequentato dal bel mondo parigino.
Legandosi a uomini dell’aristocrazia, spesso si smise in urto con le loro famiglie, che non accettavano che i loro rampolli fossero soggiogati dal fascino di questa raffinata cortigiana. “Senza amanti – scrisse di lei Dumas – il tedio la uccideva”.
Delle tante relazioni di Marie, diede scandalo soprattutto quella con Agénor de Gramont duca di Guiche, rampollo di illustre famiglia che sarà un uomo politico di primo piano nella Francia di Napoleone III; tanto che la famiglia allontanò Agénor da Parigi per mettere un freno all’ondata di pettegolezzi che stava umiliando il casato, visto che lui esibiva Marie al suo fianco in tante pubbliche occasioni.
Frequentando uno dei salotti la Duplessis conobbe il già celebre scrittore Alessandro Dumas, il cui omonimo figlio si innamorò follemente di lei; la loro relazione durò un anno, dal settembre 1844 all'agosto 1845.
Alexandre e Marie vissero per un breve periodo insieme in campagna a Saint-Germain-en-Laye, piccolo comune dell'Ile de France a poca distanza da Parigi; con i ricordi di questo periodo Alexandre scriverà la sua opera più nota: “La signora delle camelie” (La Dame aux Camélias).
Le camelie: ormai baricentro del demi-monde parigino era proprio lei, Alphonsine Duplessis, nota a tutti come “La signora delle camelie” per il vezzo di presentarsi in società con alcune camelie intrecciate nella folta capigliatura bruna.
La relazione con lo scrittore finì quando lui la troncò con una lettera in cui le diceva che la loro vicenda così coinvolgente era divenuta per lui una sorta di tormento.
Ma non lo rimpianse a lungo: si gettò tra le braccia del compositore Franz Liszt, ma poi ammaliò il conte Édouard de Perrégaux suggellando la loro relazione con il matrimonio celebrato a Londra nel 1846. Aveva ventidue anni, Marie, e da piccola prostituta qual era stata al suo arrivo a Parigi circa sette anni prima, era diventata una contessa.
Presto però il matrimonio si rivelò un fallimento; Londra le parve luogo ostile, e decise di rientrare a Parigi gettandosi in una vita sempre più tumultuosa e disordinata, come se ogni giorno fosse l’ultimo della sua vita; la tisi che l’aveva colpita da qualche tempo avanzava inesorabile, minandola nel fisico e nello spirito.
Marie non era più in grado di frequentare salotti, con il petto scosso dagli attacchi di tosse. Il male la stava consumando, e si ritirò in un appartamento sul boulevard de la Madeleine. Era il 3 febbraio 1847 quando il suo tormento ebbe fine; dei suoi tanti ammiratori solo due le furono accanto nelle ultime ore: il conte svedese von Stakelberg e il marito conte de Perrégaux.
Ma ebbe ancora un po’ di celebrità: ai suoi funerali partecipò una gran folla di ex ammiratori e di curiosi.
Alla sua morte la signora delle camelie aveva lasciato una gran mole di debiti; per risarcire i numerosi creditori, fu stabilita una vendita all’asta di tutto ciò che fu trovato nella sua casa. Il manifesto che annunciava l’asta per il venerdì 27 febbraio 1847, ad appena ventiquattro giorni dalla sua morte, elencava mobili, gioielli, argenterie, un intero guardaroba con capi lussuosi, carrozza e cavalli.
Morbosamente attratti, i partecipanti fecero a gara per assicurarsi gli oggetti andati all'asta: la breve esaltante vita di Marie fu smembrata in una mattinata.
(testo di Dedo di Francesco)
#lasorgentedellemuse
Tutti i diritti riservati
🎨 Dipinto di Joseph-Désiré Court (non è un ritratto di Marie Duplessis)
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parmenida · 2 days
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La vita cambia e inesorabilmente ti cambia
Non mi arrabbio più, lascio correre.
Non mi aspetto nulla da nessuno.
Non ho voglia di nulla, voglio solo serenità.
Guardo il mondo con occhi diversi prestando più attenzione a tutto ciò che mi circonda.
Valuto ogni situazione con obiettività.
La vita è un rischio e bisogna tener presente cosa o chi ne vale la pena .
Con il cielo in tasca, mi siedo e aspetto.
Fonte : Web
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parmenida · 3 days
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parmenida · 3 days
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BUONGIORNO ♥️
È un dovere cercare la libertà nella luce.
AUGUST STRINDBERG
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parmenida · 3 days
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parmenida · 4 days
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KLIMT☆
Giardino di Campagna con Girasoli 1906
Artista viennese
Olio su tela
Österreich Galerie—Museo del
Belvedere superiore Vienna
"Chi ti ama ti strappa dagli occhi
la malinconia e ci semina campi
di Girasoli"cit—🌻
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parmenida · 4 days
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Buongiorno mondo!!!!!
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parmenida · 4 days
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parmenida · 5 days
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I miei sentieri notturni…..
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parmenida · 6 days
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Ho bisogno di gesti spiccioli: una mano che accarezza la schiena, due braccia tra le quali stare, un bacio sulla fronte... Ma prima, ho bisogno di imparare a bastarmi.
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parmenida · 6 days
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Passiamo troppo tempo a pensare "se", "ma", "chissà", "farò bene", "farò male".
Ai mille dubbi, paure, timori.
E intanto la vita ci scivola tra le mani....
Prova a buttarti prima che sia troppo tardi, magari scopri che invece di cadere impari a volare... ♠️🔥
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(L. Loddo)
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parmenida · 6 days
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Quando una donna acquista un paio di scarpe, non guarda mai la scarpa. Si alza e si guarda allo specchio, si guarda il seno, il sedere, di fronte, di lato, eccetera eccetera. Se si piace, allora prende in considerazione la scarpa.
Christian Louboutin
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parmenida · 6 days
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Non sopporto l'ipocrisia ma ancora meno, le mutande in mezzo al culo
...
Funny images and Humor.
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parmenida · 6 days
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Alle 22,00
Lei disse: “Dimmi qualcosa di bello”
Lui rispose: “(∂ + m) ψ = 0”
L'equazione sopra è quella di Dirac ed è la più bella equazione conosciuta della fisica. Grazie a questa si descrive il fenomeno dell'entanglement quantistico, che in pratica afferma che: “Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l'altro, anche se distanti chilometri o anni luce”
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parmenida · 7 days
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S'agapò tora ke tha s'agapò pantote...Cosa significa? Significa: ti amo ora e ti amerò sempre. Ripetilo.E se non fosse così? Sarà così. Niente dura per sempre, Alekos. Quando tu sarai vecchio e…io non sarò mai vecchio. Sì che lo sarai. Un celebre vecchio coi baffi bianchi...Io non avrò mai i baffi bianchi, nemmeno grigi. Li tingerai? No, morirò molto prima. E allora sì che dovrai amarmi per sempre..
Oriana Fallaci e, l’amore per Alexander Panagulis
Oriana Fallaci
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