Tumgik
phunerale · 4 years
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Per FIUGGI (messaggio)
Abitate lontani in sperdute
e fragili cupole in vetro soffiato.
Da lì inarcate il busto e con tutta voce:
guaiti, gemiti, latrati, abbaii, ululati da cane,
profezie di benevolenza annunciate
dall'alto di bolle di cristallo.
Su di un cartello: Benvenuti!
Oltre di esso, l'abbandono.
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phunerale · 4 years
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Sei riapparsa nel mio letto come uno spettro
e con un rapido movimento del polso
ti ho fatta andare via.
Posso ancora piangere come un bambino.
A. G.
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phunerale · 4 years
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Se solo ti andasse, sono qui per morire.
Le nostre ombre sfocate si accavallano
su strati, sfocature, mantelli di nebbia e fumo,
io non ti sfioro, io non ti percepisco, non riesco
a tendere il braccio per una carezza, poiché tu:
Eterea.
Ma se davvero solamente ti accarezzasse
l'idea di me, come un'immagine che esiste,
se davvero per un momento ti andasse
di considerare di me la presenza,
non annegare le dita nel sentimento.
Le tue unghie sentirle negli occhi,
le tue zanne sulla carne delle cosce,
i tuoi pugni furenti sul mio ventre mi
strappano di dosso la vergogna che assaggio
quando di notte osservo il mio viso
plumbeo, che catatonico si pianta
in una fossa tra le scapole,
dove avvilito conversa con
menestrelli e serpenti.
Ti ho perduta: nel crepuscolo ti ho
avuta per un solo momento.
Ma se solo ti andasse, sono qui per morire.
Torna, schiaccia la mia testa contro il suolo
e sporcati le dita del mio lurido sangue:
Ecco il tuo atto misericordioso.
Ma maledetta, tu scappi
e io ascolto risate di pagliacci
e urla di bambini morti in stanze
vuote.
A. G.
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phunerale · 4 years
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Tutto è ferro e acciaio
nella città degli indemoniati,
Nel parcheggio, illuminato da luci sospette,
rimane un paesaggio stracolmo di nero.
A. G.
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phunerale · 4 years
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I pali della luce, il filtro blu
irradia I suoi bulbi di una luminescenza
che dannosa, mi infilza e dunque: muoio.
La Sensazione: sono spine di un
roseto buio,
sono scaglie di acciaio sotto il mento,
è la stanchezza opprimente del quieto vivere.
I tuoi occhi, luce tremenda,
avvelenano le vene del mio braccio.
Il morso di un mostro sul tuo seno lontano.
A.G.
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phunerale · 4 years
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Elena di Troia
Sei la dolcezza che mi inonda
il petto vuoto,
Oh Elena di Troia, vieni a benedire
i palazzi, la cenere viola e le volanti lampeggianti
che i miei occhi ormai osservano impotenti,
come le ennesime luci al neon della periferia.
Eppure rinasco come pietra tossica
sui sampietrini in decomposizione di questo posto
e chiedo al cielo color nebbie e viola
se mai mi abbiano visto camminare in cerchio.
A.G.
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phunerale · 4 years
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Lorda arpia che baci la mia fronte,
lussuria sfacciata, cosa senti con le narici?
L'odore della nausea ed il puzzo di oppio,
la mia decomposizione agli occhi tuoi.
I miei occhi volano fuori dalle orbite,
si intravedono nidi di arachidi e sporcizia.
A.G.
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phunerale · 4 years
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Le bionde si amano ma,
deve essere nella mia forza,
- a costo di osservare la mia carne marcire
in strane architetture, progetti grotteschi
di soddisfazione e promesse -
impedire che le dolci labbra
si sfiorino in un dolce bacio.
A.G.
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phunerale · 4 years
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Gattonavo sulla pietra a portata di tutti
e nel buio non riconoscevo i volti.
Quante bastonate!
Quante lugubri risate!
I miei denti spaccati, le costole bianche.
Quanti brividi attraversano la schiena
nei miei incubi,
quante bastonate, quante lugubri risate...
A.G.
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phunerale · 4 years
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Veleno; ratti; occhi
da Venere fatale, matrigna,
mi spingono in un angolo freddo,
dove le frequenze, misurate
dai giri delle tue dita sulla mia nuca,
mi maledicono, senza che io possa
urlare.
A.G.
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phunerale · 4 years
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Assenteismi
Mi spezzo il polso
se mi lego le mani.
Quindici anni lontano
da quello che non
c'è più.
Chiedo ad altri amici
passati per il paese
come si vive laggiù
con quello che non c'è più.
A.G.
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phunerale · 4 years
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Requiem per Christiane F.
Cinque chili di antrace nera
scuotono le costole del re.
Quando ho chiesto per tre strisce
non ho ricevuto altro che fischi
e pancreas squarciati.
Zanne di pastori tedeschi
e calcoli sgrammaticati.
Ci hanno bucato gli organi vitali.
Sanguiniamo adesso,
copiosamente e senza ritegno,
mentre imprechiamo.
Voglio un ago.
A.G.
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phunerale · 4 years
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Prendi le sembianze
di un corvo senza midollo.
Volando volando
ricordi tre dee:
Lo schifo, il putridume, la menzogna.
Una senza gambe,
la dea paralitica della segregazione.
Sono tornato a casa e questa è la mia camera.
A.G.
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phunerale · 4 years
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Le barzellette dei giornali
e i figli degli operai
sono entrambi nutriti
dalle macchine.
Popolano la terra
e si ripopolano i mari.
Popolano la terra
e ti dico che si ripopolano i mari.
Cinque euro non bastano
a guardarti e a dirti che basti.
Poiché non basti.
A.G.
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phunerale · 4 years
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Lacrime di coccodrillo
e sento le zampe di una creatura,
affamata di cloroformio
sul mio ventre, affamata.
Cornee e iridi blu cianotico
rimangono fredde e rigide
di fronte a ciò che hai visto.
Scalini marmorei e ferro arrugginito.
Io rimango Dio degli emarginati
e vedo lo sporco che cola dall'intonaco
mentre Pace corre e grida
e Guerra ride ubriaca.
A.G.
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phunerale · 4 years
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Vedo quello che fai la notte,
sono l'occhio in fondo alla tua gola.
Vedo quello che ingoi,
tutto quello che ingurgiti
e lo so che ingurgiti solo merda.
Ma non mettere le dita,
non metterle nella trachea,
non vomitare su di me
quello che hai mangiato tu.
A.G.
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phunerale · 4 years
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Per una volta la mia plastica
scivola via,
sono risate scroscianti,
aghi ipodermici negli occhi.
Per una volta la mia testa
si annebbia
di vane e futili nubi,
che tirano via la tempesta.
E affondo in un bagno chimico.
Un ultimo momento di noia
prima della spiritualizzazione.
Il mostro si addormenta
ed esco allo scoperto.
Alla fine non sono nello spazio,
sono in giro a Frosinone,
non vedo prati e sogni
e la mia è carne che brucia.
A.G.
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