Di me conosco così poco. Quando mi fermo ripercorro le albe, i tramonti, i giorni di pioggia in quei treni. Ripercorro i sorrisi, le gioie, i tormenti, le lacrime e la malinconia. Ripercorro ogni tratto dei visi che incontro e ricordo, di chi mi manca e di chi ho la fortuna di avere al mio fianco. Mi capita di non sapere sempre quale sia la mia prossima destinazione e mi fermo spesso negli occhi che mi mancano, che conosco ma non vedo da anni, che ho vicino ma sembrano sempre nuovi. Cos'è davvero reale? Ciò che tocco e vedo o ciò che ricordo e mi scalda il cuore?
Quante volte lottiamo per mantenere quella particolare situazione, per non chiudere quel particolare progetto, quella relazione, per non lasciar andare quel ricordo anche se sappiamo che tutto ciò ci fa soffrire…
“Lasciate cadere ciò che vuole cadere; se lo trattenete, vi trascinerà con sé”
C.G.Jung
Questa frase ci ricorda che, a volte, è necessario ‘mollare la presa’ per poter stare meglio o, almeno, avere la possibilità di provarci.
Ci ho messo veramente tanti anni della mia vita a comprendere che molte cose molte persone non le comprendono perché non possono comprenderle, non le apprezzano perché non possono apprezzarle.