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#carlo iotti
libriaco · 9 days
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Nel nome dei Padri
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Il Presidente De Nicola firma la Costituzione. Alla sinistra dell'immagine: De Gasperi, alla destra: Terracini.
Qui sotto l'elenco dei membri della Commissione per la Costituzione (o Commissione dei 75).
Gruppo democristiano (26 membri)
Gaspare Ambrosini
Giuseppe Maria Bettiol (sostituisce dal 10 aprile 1947 Giacinto Froggio, dimissionario, che il 6 febbraio 1947 aveva sostituito Ezio Vanoni, divenuto ministro)
Pietro Bulloni
Giuseppe Cappi
Giuseppe Caronia (sostituisce dal 22 febbraio 1947 Giuseppe Togni, divenuto sottosegretario di stato)
Giuseppe Codacci Pisanelli
Camillo Corsanego
Luigi De Michele
Francesco Dominedò
Giuseppe Dossetti
Maria Federici
Giacinto Froggio (sostituisce dal 2 luglio 1947 Umberto Tupini, divenuto ministro)
Giuseppe Fuschini
Angela Gotelli (sostituisce dal 6 febbraio 1947 Carmelo Caristia, dimissionario)
Giorgio La Pira
Giovanni Leone
Salvatore Mannironi
Giuseppe Micheli (sostituisce dal 22 febbraio 1947 Umberto Merlin, divenuto sottosegretario di stato)
Aldo Moro
Costantino Mortati
Attilio Piccioni
Giuseppe Rapelli
Ferdinando Storchi (sostituisce dal 2 luglio 1947 Amintore Fanfani, divenuto ministro)
Emilio Paolo Taviani
Egidio Tosato
Giovanni Uberti (sostituisce dal 24 luglio 1946 Giovanni Ponti, dimissionario)
Gruppo comunista (13 membri)
Giuseppe Di Vittorio (sostituisce dal 10 dicembre 1946 Mario Assennato, dimissionario, che il 24 settembre 1946 aveva sostituito lo stesso Di Vittorio, dimissionario)
Edoardo D'Onofrio (sostituisce dal 27 febbraio 1947 Umberto Terracini)
Antonio Giolitti (sostituisce dal 29 maggio 1947 Riccardo Ravagnan, dimissionario)
Ruggero Grieco (Vice Presidente)
Nilde Iotti
Vincenzo La Rocca
Renzo Laconi (sostituisce dal 19 settembre 1946 Fabrizio Maffi, dimissionario)
Concetto Marchesi
Guido Molinelli (sostituisce dal 30 maggio 1947 Carlo Farini, dimissionario, che il 19 settembre aveva sostituito Giorgio Amendola, dimissionario)
Umberto Nobile
Teresa Noce
Antonio Pesenti (sostituisce dal 10 dicembre 1946 Bruno Corbi, dimissionario, che il 24 settembre 1946 aveva sostituito lo stesso Pesenti, dimissionario)
Palmiro Togliatti
Partito Socialista Italiano (7 membri)
Leonetto Amadei (sostituisce dal 10 dicembre 1946 Giovanni Lombardi, deceduto, che il 25 luglio 1946 aveva sostituito Alessandro Pertini, dimissionario)
Lelio Basso
Michele Giua
Ivan Matteo Lombardo
Pietro Mancini
Angelina Merlin
Ferdinando Targetti
Partito Socialista Lavoratori Italiani (6 membri)
Alessandro Bocconi
Emilio Canevari
Eduardo Di Giovanni (sostituisce dall'11 settembre 1946 Alberto Simonini, dimissionario)
Gustavo Ghidini (Vice Presidente)
Edgardo Lami Starnuti
Paolo Rossi
Gruppo Repubblicano (4 membri)
Giovanni Conti
Francesco De Vita (decaduto perché sottosegretario dal 22 dicembre 1947)
Tomaso Perassi (Segretario)
Oliviero Zuccarini
Unione Democratica Nazionale (4 membri)
Aldo Bozzi
Giuseppe Paratore
Giovanni Porzio
Vito Reale (sostituisce dal 16 giugno 1947 Giuseppe Grassi, divenuto ministro)
Gruppo Autonomista (3 membri)
Giulio Bordon
Piero Calamandrei
Emilio Lussu
Fronte liberale democratico dell'Uomo Qualunque (3 membri)
Francesco Colitto
Francesco Marinaro (Segretario)
Ottavio Mastrojanni
Gruppo Liberale (3 membri)
Bartolomeo Cannizzo (sostituisce dal 14 dicembre 1946 Gennaro Patricolo, dimissionario, che il 24 luglio 1946 aveva sostituito Ottavia Penna Buscemi, dimissionaria)
Orazio Condorelli (sostituisce dal 17 ottobre 1947 Roberto Lucifero d'Aprigliano, dimissionario)
Guido Cortese (sostituisce dal 27 giugno 1947 Luigi Einaudi, divenuto ministro)
Gruppo Misto (3 membri)
Gustavo Fabbri
Andrea Finocchiaro Aprile
Meuccio Ruini (Presidente)
Democrazia del Lavoro (2 membri)
Mario Cevolotto
Enrico Molé
Unione Nazionale (1 membro)
Pietro Castiglia
Fonte: Wikipedia.
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mucillo · 1 year
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"Noi con i fascisti abbiamo finito di parlare il 25 aprile 1945!“  
Gian Carlo Pajetta
Nella foto con Nilde Iotti
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blogexperiences · 2 months
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4^ Biennale Disegno Rimini: "Viaggio in una stanza" - Le opere dello Studiolo Rivi
Paul Jenkins, Phenomen a Noel, acquerello su carta, 1967. Foto Carlo Vannini 4^ Biennale Disegno Rimini MostraVIAGGIO IN UNA STANZAUna collezione d’arte moderna incorniciata all’antica.Le opere dello Studiolo RiviRimini, Museo della città, Saletta Bilancioni4 maggio – 28 luglio 2024Mostra a cura di Alessandra Bigi Iotti Vernice per la stampa: venerdì 3 maggio 2024, ore 11.30, Rimini Alla…
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lamilanomagazine · 2 years
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Elezioni, netto trionfo di Giorgia Meloni
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Elezioni, netto trionfo di Giorgia Meloni. Dopo una lunga notte con i dati in continua evoluzione, i titoli dei giornali nazionali e internazionali del mattino sono inequivocabili: netto trionfo di Giorgia Meloni. La leader di FdI è l’indiscussa vincitrice delle elezioni politiche di ieri. È verosimile, dunque, che il Presidente della Repubblica Mattarella la incarichi della formazione del nuovo governo nelle prossime settimane, in linea con l’indicazione degli elettori. Meloni sarebbe la prima premier donna del Paese. Solo la Presidente della Camera Nilde Iotti sfiorò questo risultato con un incarico esplorativo nel 1987. FdI diventa per distacco il primo partito italiano, passando dal 4,3% del 2018 all’incredibile 26% dell’attuale tornata elettorale. Destino opposto per la Lega di Matteo Salvini e per Forza Italia di Silvio Berlusconi, che si attestano rispettivamente all’8,9% (nel 2018 la Lega prese il 17,3%) e all’8,3% (nel 2018 Forza Italia si fermò al 14%). Si attesta appena allo 0,9% Noi Moderati di Maurizio Lupi. Ora, se la leadership di Berlusconi non sembra in discussione - i sondaggi stimavano il partito del Cavaliere molto sotto l’8,3% - quella di Salvini, invece, non sembra così stabile. Il segretario della Lega esce dal voto politicamente malconcio. L’8,9% è un risultato assolutamente deludente, specie se si considera l’avanzata di FdI nei feudi elettorali leghisti del nord. Nel centrosinistra tira una pessima aria. Il Pd - vicino al suo minimo storico - si ferma al 19%, sotto la soglia psicologica del 20% e poco sopra il 18% del 2018 ottenuto dal Pd a guida Renzi. Un risultato che certifica il fallimento della rottura in campagna elettorale del cosiddetto “campo largo” con il M5S. Il segretario dem ha annunciato un nuovo congresso al quale non si ricandiderà per guidare il partito. Segno che la resa dei conti tra i maggiorenti del Pd sia già iniziata. Le altre forze della coalizione di centrosinistra non se la passano meglio. +Europa si ferma al 2,9%, ad un passo dalla soglia del 3% necessaria per i seggi al plurinominale. E la stessa Emma Bonino non entrerà in Parlamento perché sconfitta nel collegio uninominale di Roma in cui era candidata. Impegno Civico, se possibile, fa anche peggio: raccoglie solo lo 0,6%. Di Maio, sconfitto all’uninominale dal suo ex compagno di partito, Sergio Costa del M5S, perde così la possibilità di un seggio in Parlamento. L’Alleanza Verdi Sinistra di Bonelli e Fratoianni, invece, attestandosi al 3,5%, riesce a portare alla Camera e al Senato alcuni dei suoi candidati al plurinominale. Nella sede del M5S il clima è tutt’altro. Il partito di Giuseppe Conte, dato per morto alla vigilia del voto, registra un buon 15,5%. Primo partito in Campania e in Calabria e unico vero competitor di FdI in molti collegi che il Pd dava per certi. Sembra che la mancata alleanza con il partito di Letta abbia premiato l’ex premier Conte. Anche se resta da decidere la partita del dialogo post-elettorale con il Pd dai banchi dell’opposizione. Per quanto riguarda il Terzo Polo - in realtà tale solo nella narrazione dei suoi candidati - non si registra un grande entusiasmo. La corsa in tandem di Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi si arresta al 7,7%. Certamente sotto le aspettative dei due leader, che puntavano ad erodere qualche consenso in più alle coalizioni concorrenti. Restano fuori dal Parlamento anche ItalExit di Gianluigi Paragone (1,9%), Unione Popolare di Luigi de Magistris (1,4%) e Italia Sovrana e Popolare di Marco Rizzo (1,1%), che correvano in solitaria. In fortissimo calo l’affluenza alle urne. È andato a votare solo il 63,9% degli aventi diritto, circa il 9% in meno rispetto a cinque anni fa. Con dati ben più bassi in alcuni territori del sud. Un segnale preoccupante per la tenuta della democrazia nel nostro Paese. Resta, quella delle elezioni, la fotografia di un’Italia che ha deciso consapevolmente il suo futuro. Nonostante la disaffezione di una fetta importante di popolazione. Ora toccherà ai nuovi parlamentari e al nuovo governo invertire la rotta. Lo spettacolo offerto in campagna elettorale non è stato dei migliori e non promette bene.   Chi è Giorgia Meloni 45 anni. Nata a Roma Nord, ma cresciuta alla Garbatella. Esordio in politica a 15 anni, quando fonda, dalle file del Fronte della Gioventù, «Gli antenati», un coordinamento sulla scuola. Dal 2006 al 2008 è stata vicepresidente della Camera dei deputati e dal 2008 al 2011 ministro per la gioventù nel quarto governo Berlusconi. È stata presidente della Giovane Italia, dopo aver ricoperto la stessa carica in Azione Giovani e Azione Studentesca. Dopo il supporto dato dal Popolo della Libertà al governo Monti, ha fondato insieme a Ignazio La Russa e Guido Crosetto, il partito Fratelli d'Italia, di cui è presidente dall'8 marzo 2014. Dal 29 settembre 2020 è presidente del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei. Ha una figlia di sei anni, Ginevra. Ed è legata sentimentalmente al giornalista Andrea Giambruno. Prima della politica, barista al Piper, baby-sitter del primo figlio di Fiorello, venditrice di dischi a Porta Portese. Tifa Roma e rivendica: mai una canna, mai una sbronza, mai un saluto romano. Snobba Marine Le Pen. Amica di Viktor Orban, il leader ungherese nazionalista e dai pronunciati tratti illiberali, sempre sull’orlo di essere cacciato dal Ppe. Schierata con Europa e Usa sull’Ucraina, senza i distinguo dei suoi alleati, anche se tifa per Donald Trump alle elezioni di midterm.... Read the full article
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charmbathroom · 5 years
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Somewhere over the rainbow...The colors of the rainbow are so beautiful in the sky and also on the faces of the people who choose our products...🌈
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donaruz · 2 years
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2 GIUGNO 1946 LA PRIMA VOLTA DELLE DONNE
È il 2 giugno del 1946.
Lunghissime file di donne attendono di fronte ai seggi elettorali.
È una giornata storica per loro e per l’intero Paese, e non c’è nord o sud che faccia differenza.
Difatti, proprio in quella giornata, le donne vengono chiamate, per la prima volta, alle urne, per esprimere il loro voto su Monarchia o Repubblica e per eleggere i membri dell’Assemblea costituente.
Una data importante, che segna un punto di svolta: sino a quel momento alle donne è sempre stato proibito qualsiasi “avvicinamento” al mondo politico.
Nel corso degli anni precedenti al 1946, erano state numerose le lotte animate dallo spirito di emancipazione femminile. Nella loro ribellione a questo “sistema”, le donne avevano sempre chiesto il diritto di accesso all’istruzione e quindi alle università, cercando di ottenere la tanto agognata parità dei diritti.
Prima dell’Unità d’Italia, infatti, i vari Stati italiani avevano legislazioni molto diverse e contrastanti in materia: alcuni concedevano pochi diritti alle donne, mentre altri glieli negavano totalmente. Successivamente, con la nascita del Regno d’Italia e l’adozione del Codice Albertino, risalente al re Carlo Alberto, si decise di limitare quasi totalmente tutti i diritti delle donne.
Nel 1877, Anna Maria Mozzoni, fondatrice a Milano della “Lega promotrice degli interessi femminili“, presentò la prima storica petizione politica in favore del voto alle donne appartenenti ad un ceto superiore. Ma col tempo, più precisamente nel 1912, dopo accesi dibattiti, fu deciso che, a causa dell’elevato analfabetismo (imputato per lo più al mondo femminile), potesse essere approvato solo il suffragio maschile.
Fu nel 1919 che il Parlamento approvò la proposta di legge per il riconoscimento della capacità giuridica della donna, rimandandone però l’attuazione alla legislatura successiva, quando tutto era già in mano al governo fascista, che però mise subito da parte la questione.
La svolta avvenne il 1° febbraio del 1945, quando finalmente e grazie al governo Bonomi, su proposta di Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, venne concesso il diritto di voto alle donne italiane. Il traguardo fu quindi raggiunto proprio il 2 giugno del 1946.
Quel giorno, furono oltre dodici milioni di donne ad esprimere il proprio parere politico.
La conferma di questo impegno politico e civile è facilmente riscontrabile in alcune grandi figure, come quella di Nilde Iotti, prima donna a ricoprire l’importante carica di Presidente della Camera, o quella di Tina Anselmi, partigiana attiva nella lotta contro il fascismo.
Noi siamo quelli che credono ancora a queste emozioni
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redazionecultura · 4 years
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margiehasson · 5 years
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Chi è chi Awards 2019: tutti i premiati e gli ospiti a Palazzo Marino
La location dell'evento a Palazzo Marino
Cristiana Schieppati
Cristina Tajani, Cristiana Schieppati
Antonella Bussi, Piero Piazzi, Carlo Capasa, Cristiana Schieppati
Gianluca Bauzano, Benedetta Dell'Orto, Antonella Bussi, Cristina Tajani
Cristina Tajani, Sergio Salerni, Mario Boselli
Francesca Airoldi, Sissy Bian, Marta Caramelli
Gianluca Bauzano, Gianpaolo Sgura, Cristiana Schieppati
Antonia Dell'Atte, Benedetta Barzini, Mario Boselli
Benedetta Dell'Orto, Fulvia Farolfi
Inga Savits, Davide Diodovich, Marta Caramelli
Benedetta Dell'Orto, Chiara Scelsi, Enzo Di Sarli
Benedetta Dell'Orto, Chiara Scelsi, Enzo Di Sarli, Cristiana Schieppati
Benedetta Dell'Orto, Chiara Scelsi, Enzo Di Sarli
Antonella Bussi, Eva Riccobono, Luca Bianchini, Cristiana Schieppati
Nicoletta Polla-Mattiot, Matteo Marzotto, Maria Silvia Pazzi
Paolo Stella, Lea T, Gianluca Bauzano
Paolo Stella, Lea T, Cristiana Schieppati, Gianluca Bauzano
Cristiana Schieppati, Emma Averna, Carlo Mengucci
Cristiana Schieppati, Martina Malzarotti, Emanuela Criscitelli, Alessia Benatti�Susanna Santarelli, Bianca Sampacchia, Emma Averna, Carlo Mengucci
Carlo Mengucci
Martina Malzarotti, Emanuela Criscitelli, Alessia Benatti, Susanna Santarelli, Carlo Mengucci, Bianca Sampacchia, Emma Averna
Carlo Mengucci, Chiara Ferragni
Matteo Marzotto
Cristiana Schieppati, Nicoletta Polla-Mattiot
Ambra Romani
Ariela Goggi, Fulvia Farolfi, Benedetta Dell'Orto
Cristiana Schieppati, Elisabetta Boselli
Davide Diodovich, Miguel Arnau, Marco Braga, Gianpaolo Sgura, Carlo Mengucci, Annarita Celano
Ariela Goggi, Carlo Mengucci, Fulvia Farolfi, Benedetta Dell'Orto
Alessandra Grillo
Lea T, Antonia Dell'Atte
Carlo Mengucci, Cristiana Schieppati
Rita Camelli
Ariela Goggi, Eva Riccobono
Paola Bottelli
Chi è chi Awards 2019: tutti i momenti clou della serata
Luca Bianchini, Cristiana Schieppati, Paolo Stella, Eva Riccobono
Chi è chi Awards 2019: tutti i momenti clou della serata
Marco Calcinaro, Roberto Trapani
Antonella Zunino
Manuel Bogliolo
Macs Iotti, Stefania Castaldi
Barbara Garavelli
Rita Camelli, Cristiana Schieppati
Paolo Stella, Luca Bianchini
Paolo Ligresti, Barbara Ligresti
Alessandra Grillo, Cristiana Schieppati, Manuel Bogliolo
Antonella Zunino, Gianluca Bauzano
Luca Bianchini, Cristiana Schieppati, Davide Diodovich
Paolo Ligresti, Cristiana Schieppati
I Chi è Chi Awards, ideati da Cristiana Schieppati e organizzati da Crisalide Press, hanno inaugurato il 16 settembre alle ore 11.00 a Palazzo Marino la Milano Fashion Week.
La XIX° edizione, con il Patrocinio del Comune di Milano e della Camera Nazionale della Moda Italiana, celebra la sfilata e i suoi protagonisti: modelle, registi, fotografi, stylist.
La scelta dei vincitori sul tema “Il mondo delle top model: l’eccellenza della moda italiana on stage” è stata valutata da una giuria composta da Gian Luca Bauzano – Corriere della Sera; Mario Boselli – Presidente Onorario della Camera Nazionale della Moda Italiana; Antonella Bussi – Marie Claire Italia;  Marta Caramelli – Glamour;  Emanuele Farneti – Vogue Italia; Nicoletta Polla-Mattiot – Il Sole 24 Ore, How to Spend It;  Benedetta Dell’Orto Zineroni – Elle Italia.
I vincitori: Benedetta Barzini (Premio alla carriera) Davide Diodovich (Hairstylist) Fulvia Farolfi (Make-up artist) Lea T (Top model voice of the world) Matteo Marzotto (Premio speciale green awareness) Piero Piazzi (Premio alla carriera e premio Elio Fiorucci) Eva Riccobono (Top cinema) Sergio Salerni (Regia sfilate) Chiara Scelsi (Top model next generation) Giampaolo Sgura (Fotografo) Sissy Vian (Stylist)
Assegnati anche i Premi Barbara Vitti votati attraverso la newsletter Chi è Chi News (13.000 abbonati) a Carlo Mengucci, premiato per la comunicazione moda e ad Attila&Co, quale miglior ufficio stampa bellezza. A consegnare i premi Emma Averna, figlia di Barbara Vitti.
Sono intervenuti a consegnare i premi alcuni ospiti speciali:  Cristina Tajani -  Assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività Produttive, Moda e Design del Comune di Milano; Carlo Capasa – Presidente della Camera della Moda; Antonia Dell’Atte – modella e  personaggio televisivo; Paolo Stella –influencer e autore; Luca Bianchini – autore e conduttore radiofonico; Francesca Airoldi – direttore generale Sales and Marketing Condé Nast Italia; Maria Silvia Pazzi – CEO Regenesi; Sara Sozzani Maino – vice direttore progetti speciale moda e talents Vogue; Marta Fabbri  – una delle fondatrici di  Marlù  e direttore comunicazione e marketing del marchio; Enzo Di Sarli – fondatore e presidente di DMR.
L’evento ha visto la partecipazione di Marlù gioielli che ha consegnato un premio speciale a Benedetta Barzini capostipite inossidabile delle modelle italiane, anticonformista e sempre in prima linea a difendere i diritti delle donne. Per queste qualità poliedriche, un’impresa di gioielli come Marlù, tutta al femminile, fondata dalle tre sorelle Fabbri, le ha conferito  la targa speciale Be Woman. Un premio che è anche un monito per coloro che cercano solo celebrità e visibilità, dimenticando umanità e personalità.
Vogue  Eyewear, brand di proprietà del gruppo Luxottica, legato a doppio filo al mondo della moda e da sempre indossato dalle più belle e famose top models del mondo, è felice di rendere omaggio a questo evento con i propri prodotti esclusivi sempre al passo con le ultime tendenze.
Maria Silvia Pazzi, fondatrice e CEO di Regenesi, ha consegnato il premio speciale green awareness . “Sono lieta – spiega Maria Silvia Pazzi – di aver partecipato a questo straordinario evento, avendo avuto l’opportunità di premiare un imprenditore quale Matteo Marzotto, Presidente di Dondup. L’impegno di Regenesi nel contribuire a rendere green il mondo del design e della moda è cominciato oltre undici anni fa, quando realtà come la nostra erano rare e fuori dal comune. Oggi, ci troviamo a condividere i nostri valori al fianco di realtà imprenditoriali di successo e sono certa che passo dopo passo renderemo la moda sempre più sostenibile a beneficio del pianeta e di noi tutti”.
DMR, partner dell’evento, da più di 20 anni offre ai propri clienti il servizio di monitoraggio e l’analisi di tutte le attività e strategie di comunicazione a 360 °, sia della stampa, sia del web e social media. Grazie a una profonda conoscenza dei marchi del lusso italiani e internazionali, che spaziano dal fashion, alla cosmetica al design DMR offre informazioni, analisi e strumenti fondamentali per la pianificazione strategica del business fornendo insights a valore aggiunto e market intelligence.
Laboratoires Filorga Paris, il primo laboratorio francese di medicina estetica fondato nel 1978, è beauty partner dell’evento. Filorga dal 2007 sviluppa formule cosmetiche anti-età rivoluzionarie a base di principi attivi utilizzati anche in medicina estetica. Il cuore delle sue formule è l’NCEF®, un complesso unico che incapsula in cronosfere multilamellari – brevettate dal CNRS Francese – gli attivi rimpolpanti e rivitalizzanti utilizzati durante le sedute di biorivitalizzazione in studio medico.
Estée Lauder , il make-up partner dell’evento,  ha realizzato il make up di Lea T e ha offerto agli ospiti Pure Color Desire Lipstick, uno dei rossetti più pigmentati di sempre. Una formula ricca e cremosa, a lunga tenuta, per idratare le labbra in un attimo. Regala 8 ore di colore pieno e intenso sulle labbra che risultano subito più scolpite, idratate, luminose.
Edizioni Condè Nast, presente con il numero di settembre di Vogue Italia, omaggia vincitori e giuria di un abbonamento annuale.
Tek, azienda italiana che dal 1977 produce spazzole e pettini in legno naturale, ha offerto agli ospiti un set personalizzato. Tutti i prodotti sono 100% handmade in Italy, realizzati con grande attenzione per i dettagli e in grado di coniugare artigianalità, tecnologia, performance ed ecosostenibilità, senza rinunciare ad un tocco glamour. L’azienda si è specializzata sempre più nella creazione di prodotti naturali, nel rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema lungo tutta la filiera produttiva, vantando le certificazioni FSC®, B Corp® e VeganOK.
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tmnotizie · 5 years
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SAN BENEDETTO – Ha riscosso grandissimo successo l’edizione 2019 del “Ha riscosso grandissimo successo l’edizione 2019 del “Miglio Marino- III Memorial Nazzareno Bamonti”, gara di nuoto libero in mare organizzata dal Porto Polisportiva 85 del presidente Roberto Silvestri.
La vittoria in campo maschile è andata a Marco Pagliarini che, al termine di una combattutissima volata, ha avuto la meglio per soli due centesimi su Davide Morganti. Al terzo posto si è classificato Marco De Baptistis. In campo femminile, invece, la vittoria è andata alla giovanissima Antonietta Burini, terza classificata lo scorso anno, che ha preceduto Gyorgy Barta e Maria Palma Marconi.
La gara ha preso il via dalla concessione 66 ed ha visto l’arrivo alla 109 di fronte allo  chalet Nettuno di Porto d’Ascoli, dopo aver percorso esattamente un miglio marino, vale a dire 1852 metri lineari. Hanno preso parte alla manifestazione, oltre a coloro che sono saliti sul podio, Giovanni Camaioni, Vincenzo Achille, Tommaso Cappellacci, Carlo Crescenzi, Marco Piergallini, Riccardo Maria Lang, Emidio Morganti, Fabio Eleuteri, Gaetanino Capoferri, Cesare Damiani, Antonio Caponi, Marco Ilari, Gian Vincenzo Clerici, Simone Carlini, Gianluca Iotti, Mattia Gaglioti, Fabio Zanni, Mirko Catini, Maurizio Burini, Andrea Latini, Fabio Mauloni, Mariano De Angelis, Valerio Veccia, Gino Bollettini, Andrea Novelli, Marco Amabili, Pietro Filippo Graziano, Giuseppe Fanesi, Flavio Albertani, Giuseppe Barile, Mauro Manfrini, Fabio D’Angelo, Stefano Capocasa, Emidio Re e Roberto Silvestri nella competizione maschile, mentre Alessandra Bianconi, Arianna Morelli e Marilena Spinozzi hanno gareggiato in quella femminile.
La manifestazione si è avvalsa della preziosissima collaborazione di Filippo Del Zompo, della Lega Navale Italiana di San Benedetto, di Andrea Pesci,  Giovanni Alessi, Francesco Capecci, Claudio Seghetti, dell’infaticabile speaker Manrico Urbani, Emidio Re e di Gianluca Alesiani, oltre che dello Chalet Nettuno di Enrica Ciabattoni.
«Sono particolarmente contento di questa gara – commenta Roberto Silvestri – perché quando vi partecipai da giovane mi ero ripromesso che prima o poi sarei stato capace di ripeterla. Inoltre questa gara ci dà l’occasione per ricordare l’amico Nazzareno Bamonti e di ciò sono doppiamente contento, visto che lo facciamo nello stabilimento di sua nipote Enrica Ciabattoni. Quest’anno i tempi non sono stati eccezionali, ma purtroppo le condizioni del mare non erano ottimali per raggiungere prestazioni cronometriche al top. Ringrazio oltre ai nostri sponsor istituzionali quali Romacar Group, Ortrofrutta Orsini & Damiani, Papillon e Andre Media Group, anche gli hotel Poseidon e Nettuno e l’assessore Andrea Traini, peraltro ex atleta della nostra Polisportiva che ha consegnato a nome della nostra società dei fiori alla signora Enrica».
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congressoemnotas · 5 years
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No. 145
EDUCAÇÃO I. Por 307 votos favoráveis (82 contrários), o ministro da Educação,  Abraham Weintraub foi convocado para debate no Plenário da Câmara dos Deputados. Segundo o deputado autor do requerimento de convocação, Orlando Silva, vice-líder do PCdoB, o ministro desvaloriza a  contribuição das universidades brasileiras para a ciência e para a tecnologia e também para a formação de professores do ensino básico. Em pronunciamento no Plenário, Weintraub afirmou que os corte são resultado de obediência à lei de responsabilidade e que “nós não somos responsáveis pelo contingenciamento atual”, referindo-se aos governos anteriores de Dilma Rousseff e Michel Temer. O ministro também criticou as universidades que, em sua visão, confundiriam autonomia com soberania. Weintraub foi chamado de covarde,  já que, segundo o deputado Paulo Pimenta (PT-RS), “não falou sobre cortes, não justificou os critérios e não tem coragem de dizer o que ele e o presidente Bolsonaro pensam: que a universidade não é lugar do filho da classe trabalhadora”. Segundo o líder do Psol, Ivan Valente (SP), “o governo mente e o ministro mente” sobre o corte ser de 3%, afirmando ser intenção do governo perseguir as universidades até que sejam privatizadas. Criticando as justificativas do governo, a deputada Tabata Amaral (PDT-SP) diz ser mentira o privilégio das áreas de humanas, ressaltando que recebem apenas 1,4% das verbas do Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq).
 EDUCAÇÃO II. Durante o debate com o ministro da Educação, deputados criticaram a declaração do presidente Jair Bolsonaro em Dallas a respeito dos protestos de estudantes nas ruas contra os cortes na Educação: “idiotas úteis”, “militantes” e “massa de manobra”. O deputado Idilvan Alencar (PDT-CE) deu duas sugestões para o ministro da Educação: “o senhor tem que falar para o presidente da república que as pessoas que estão protestando não são idiotas e que ele tem de tirar o professor da Reforma da Previdência porque o professor nunca foi privilegiado”.
 EDUCAÇÃO III. Depois de mais de cinco horas de sessão, em reação à declaração do Presidente Jair Bolsonaro nos Estados Unidos sobre os manifestantes, a deputada Talíria Petrone (Psol- RJ) declarou que o Ministério da Educação está cheio de “idiotas inúteis”. Foi confrontada pelo líder do PSL, delegado Waldir (GO), iniciando um empurra-empurra entre os deputados de ambos os partidos, que levou ao encerramento temporário da sessão, retomada em seguida.
 MULHERES I. Foi publicada, sem vetos, no Diário Oficial da última terça-feira (14/5), a Lei 13.827, de 2019, que facilita a aplicação de medidas protetivas de urgência para mulheres ou a seus dependentes, em casos de violência doméstica ou familiar. De autoria do ex-deputado Bernardo Santana de Vasconcelos e aprovado pela Câmara em agosto do ano passado, o texto altera a Lei Maria da Penha (Lei 11.340 de 2006). Oriunda do Projeto de Lei 6133/13, a lei amplia os poderes das autoridades do Judiciário e policiais na adoção de medidas protetivas emergenciais. Diante de risco à vida, o agressor deverá ser imediatamente afastado do lar, domicílio ou local de convivência com a ofendida. O agressor não poderá ser solto enquanto houver risco à vítima ou à efetividade da medida protetiva.
 MULHERES II. Está em tramitação na Câmara dos Deputados, Projeto de Lei que permite o saque do Fundo de Garantia por Tempo de Serviço (FGTS) pela mulher trabalhadora vítima de violência doméstica. De autoria do deputado Júnior Bozzella (PSL/SP), o PL 1379/19 altera as leis Maria da Penha (11.340/06) e do FGTS (8.036/90), a fim de impedir que a dependência financeira seja um motivo de sujeição a relacionamentos violentos. Segundo o deputado, “Muitas mantêm-se junto ao agressor por não terem condições financeiras de recomeçar a sua vida”, complementa. As comissões de Defesa dos Direitos da Mulher; de Trabalho, de Administração e Serviço Público; de Finanças e Tributação; e de Constituição e Justiça e de Cidadania analisarão a proposta em caráter conclusivo.
 ENEM. Em audiência pública na Comissão de Educação da Câmara dos Deputados, o novo presidente do Inep, Elmer Vicenzi, garantiu que não houve e não haverá censura de temas nas provas do Exame Nacional do Ensino Médio. Segundo o presidente, a comissão de três pessoas criada no Inep, em março, para avaliar as questões do Enem trabalhou apenas por dez dias, já encerrou os trabalhos e não retirou itens da base nacional de questões. Marcelo Acácio, Vice-presidente da União Brasileira dos Estudantes Secundaristas (Ubes), acreditando na existência de retrocessos em relação à prova de 2017, afirma a importância do exame debater questões sociais, questões de gênero e de direitos humanos.
 LEI ÁUREA. Durante sessão solene no último dia 13 de maio, por ocasião dos 131 anos da abolição da escravatura, deputados divergiram sobre o papel da princesa Isabel. Representantes do movimento negro negam o título de redentora à então regente do Império, já que isto desvaloriza as lutas abolicionistas protagonizadas por personagens como André Rebouças, Luís Gama, Zumbi, Ganga Zumba e Dandara. Já os deputados Eduardo Bolsonaro (PSL-SP) e Luiz Philippe de Orleans e Bragança (PSL-SP) defenderam a importância da princesa Isabel, uma mulher que estaria à frente de seu tempo. Antes da sessão começar, houve protesto no salão verde à homenagem a princesa Isabel. Segundo a deputada Taliria Petrone, “é dia de denúncia de uma abolição inconclusa e de uma abolição que não foi conquistada por nenhuma princesa.”
 CPI BNDES. Na última quarta-feira (15/5), a Comissão Parlamentar de Inquérito do BNDES, que investiga supostas irregularidades em contratos protagonizados pela instituição entre 2003 e 2015, ouviu o ex-secretário-adjunto de assuntos internacionais do Ministério da Fazenda, Rodrigo Toledo Cota. Segundo o ex-secretário, a decisão sobre empréstimos com “cunho político” do banco foi responsabilidade de ex-ministros de governos petistas, que diante do parecer técnico do Comitê de Financiamento e Garantia das Exportações (Cofig) decidiam com "conotação política". “O que se colocava para os técnicos, como eu, é que havia um interesse estratégico para o Brasil de estabelecer relações com Angola, com Cuba. Política de relações exteriores: essa é a conotação política que eu falei aqui.”, afirmou Cota.
  CRIMES DE ÓDIO. Foi debatida em audiência pública na Comissão de Direitos Humanos e Minorias da Câmara dos Deputados a proposta da deputada Maria do Rosário (PT-RS), que define crimes de ódio e intolerância. O assunto gerou polêmica a respeito de aspectos técnicos do projeto e aos direitos da população LGBTI. Diante do ocorrido, o deputado Carlos Veras (PT-PE) declarou que buscará o consenso em seu relatório sobre o PL 7582/14. O objetivo da proposta é punir a discriminação baseada em classe e origem social, orientação sexual, identidade de gênero, idade, religião, situação de rua, deficiência, condição de migrante, refugiado ou pessoas deslocadas de sua região por catástrofes e conflitos. Uma das críticas técnicas foi do promotor de Justiça de São Paulo Christiano Jorge Santos a respeito da confusão que o projeto faz entre crime e agravante. Mas o debate acirrado aconteceu entre o advogado militante pelos direitos LGBTI Paulo Iotti e o deputado evangélico Eli Borges (Solidariedade-TO). Enquanto o parlamentar afirma não ser possível misturar discordância com crime de ódio e a existência de mais “cristofobia” do que homofobia, o advogado rebateu afirmando a discriminação sistemática sofrida pelo grupo LGBTI e a ausência de lei penal que os proteja.  
 PEDOFILIA. Está em análise, na Câmara dos Deputados, texto apresentado pelo deputado Carlos Henrique Gaguim (DEM-TO), que propõe a criação de cadastro de pedófilos, também chamado de Cadastro Federal de Informações para a Proteção da Infância e da Juventude, que ficará sob responsabilidade da Secretaria da Segurança Pública ou pasta congênere. O Projeto de Lei 1490/19 inclui no cadastro pessoas que tenham cometido crimes de pedofilia, estupro de vulnerável e exploração sexual de criança ou adolescente. Deverão constar no cadastro pelo menos os seguintes dados: identificação do agente; fotografia atualizada; circunstâncias e local em que o crime foi praticado; e endereço atualizado do agente. A proposta será analisada em caráter conclusivo pelas comissões de Seguridade Social e Família; e de Constituição e Justiça e de Cidadania.
 REDE SOCIAL. De autoria do deputado José Medeiros (Pode-MT), o Projeto de Lei 1307/19 altera o Código Penal para incluir como agravante de ilicitude a divulgação da cena do crime em rede social, que gera aumento de pena ao delito. O projeto será analisado pela Comissão de Constituição e Justiça e de Cidadania e, em seguida, pelo Plenário.
 CRIMES HEDIONDOS. O projeto de número 1339/19, que tramita na Câmara dos Deputados, foi reaproveitado na íntegra do Projeto de Lei 744 apresentado em 2015 pelo ex-deputado Alberto Fraga. De autoria do deputado Aluisio Mendes (Pode-MA), a proposta pode incluir na lista de crimes dessa natureza a tortura, o tráfico de entorpecentes e o terrorismo, excluindo a possibilidade de fiança, liberdade provisória, prisão especial ou livramento condicional para quem cometê-los. O projeto de lei será analisado pelas comissões de Segurança Pública e Combate ao Crime Organizado; e de Constituição e Justiça e de Cidadania. Depois, seguirá para o Plenário.
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okmugello · 6 years
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Ha ritratto molti personaggi celebri come Renato Carosone, Rick Wakeman, Carla Fracci, Hermann Nitsch, Pupella Maggio, Giorgio Napolitano e molti altri. Augusto De Luca, (classe 1955) è un fotografo italiano ed ha scelto OK!Mugello per una mostra digitale di alcune sue opere fotografiche a tema “Firenze” come regalo per tutti i nostri lettori.
Ha compiuto studi classici e si è laureato in giurisprudenza. Diventato fotografo professionista nella metà degli anni ’70. Si è dedicato alla fotografia tradizionale e alla sperimentazione utilizzando diversi materiali fotografici. Il suo stile è caratterizzato da un’attenzione particolare per le inquadrature e per le minime unità espressive dell’oggetto inquadrato. Immagini di netto realismo sono affiancate da altre nelle quali forme e segni correlandosi ricordano la lezione della metafisica. E’ conosciuto a livello internazionale, ha esposto in molte gallerie italiane ed estere, in sedi istituzionali e in diversi Istituti di Cultura Italiana e sedi universitarie all’estero.
Le sue fotografie compaiono in collezioni pubbliche e private come quelle della International Polaroid Collection (USA), della Biblioteca Nazionale di Parigi, dell’Archivio Fotografico Comunale di Roma, della Galleria Nazionale delle Arti Estetiche della Cina (Pechino), del Museo de la Photographie di Charleroi (Belgio).
De Luca ha realizzato anche immagini pubblicitarie, copertine di dischi e libri fotografici. Nel 1987 ha realizzato la scenografia per il programma televisivo ‘Samarcanda’ del giornalista Michele Santoro. Ha insegnato fotografia per 5 anni presso il Circolo Montecitorio della Camera dei deputati. L’azienda di telecomunicazioni Telecom Italia gli ha dato l’incarico di illustrare con fotografie della città di Napoli tre schede telefoniche pubbliche, con una tiratura di sette milioni di esemplari, e quattro schede con fotografie di Parigi, Dublino, Berlino e Bruxelles, con una tiratura di dodici milioni di esemplari. De Luca, ha inoltre realizzato servizi fotografici per volti celebri del mondo della cultura e dello spettacolo.
I suoi libri fotografici, sono stati recensiti in saggi sulla fotografia, con prefazioni e contributi testuali come quelli del poeta Mario Luzi, della regista Lina Wertmuller, del compositore Ennio Morricone, dello storico Giovanni Pugliese Carratelli, dei giornalisti Maurizio Costanzo e Sandro Curzi, dell’architetto Paolo Portoghesi. Nel 1995 ha esposto le sue opere presso la Camera dei Deputati, con la presentazione di Carlo Azeglio Ciampi e dell’on. Nilde Iotti, alla presenza di Giorgio Napolitano. Ha ricevuto il “Premio Città di Roma” 1996 per il libro ‘Roma Nostra’ (Gangemi Editore), insieme al compositore Ennio Morricone (De luca per le fotografie e Morricone per la poesia “Roma Amore” contenuta nello stesso libro).
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Oltre alla mostra fotografica digitale qui esposta, Augusto De Luca ci regala alcune sue citazione:
“La grande fotografia è realizzata al momento giusto, ma ha bisogno anche di un taglio giusto che valorizza quell’attimo… La fotografia deve vivere di contenuto e di forma, quella che vive solo dell’uno o dell’altro non rimane… Io ho molte anime, che vengono fuori a mesi o anni alterni. Sono fotografo, performer, avvocato, collezionista, musicista. Tutto questo fa parte di me, io non elimino niente, semplicemente permetto alle mie diverse anime di alternarsi… Se fotografi per gli altri, non verrà mai fuori la tua essenza, finirai per fare cose che hanno fatto tutti, solo perché sai che piacciono… Attraverso le mie foto vengono fuori le mie idee, le mie passioni, i miei mostri, chi sono e cosa penso”
“La luce evidenzia ma, con l’ombra, elimina dando all’immagine valori di profondità, di terza estensione e possibilità sottrattive… Credo che l’impegno e la tecnica si possono raggiungere con la volontà e lo studio mentre l’inventiva e la passione costituiscono qualcosa in più in quanto elementi innati e inesorabilmente speciali”
“Mi sento navigatore, o meglio, esploratore dell’immenso universo dell’arte. L’artista è uno scopritore, cerca le chiavi per aprire la porta delle emozioni e delle sensazioni. L’ arte è il luogo dove razionalità, fantasia, verità e finzione si sposano creando una miscela esplosiva”
“Ogni mia foto è filtrata dall’EMOZIONE, dal rapporto che si crea tra me ed il luogo da ritrarre. Quando vedo qualcosa che mi attrae, comincio a girarci intorno per trovare la MIA inquadratura. È un lavoro su di me e sulla città al tempo stesso”
Camminare a Firenze, prendere un caffè, mangiare, vivere, rappresentano sempre una parentesi, una sosta anche inconsapevole di uno straordinario viaggio nella storia.
Firenze nell’immaginario collettivo è un’isola con un enorme quantità di tesori. Città ed Arte si fondono in una sola “idea” dando vita al più grande museo del mondo.
Passeggiando per le sue vie piene di turisti e di studenti di ogni nazionalità diventa difficile cogliere certe atmosfere, certe vibrazioni che rimangono sommerse e che sono rintracciabili solo all’alba, quando la città è sospesa nel silenzio della sua monumentale bellezza, lontana dalla folla.
Firenze visto dall’obiettivo di Augusto De Luca. Mostra antologica su OK!Mugello Ha ritratto molti personaggi celebri come Renato Carosone, Rick Wakeman, Carla Fracci, Hermann Nitsch, Pupella Maggio, Giorgio Napolitano e molti altri. 
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teleindiscreta · 6 years
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Los mil caballos de Mercedes, objetivo de Renault para 2018
Fuente original: Los mil caballos de Mercedes, objetivo de Renault para 2018 Puedes ver más visitando Teleindiscreta - Las mejores noticias de actualidad, famosos, salud, belleza, cocina, motor, música y mucho más.
Andy Cowell. Ese es su nombre. Es un misterio realmente, no se la razón por la que todo el mundo conocía a Adrian Newey cuando el ingeniero británico consiguió inventarse el coche más eficaz aerodinámicamente en los tiempos del difusor soplado (aunque buena parte de culpa era de Renault) mientras en esta época de los motores híbridos son pocos los que conocen a Cowell, el gran artífice de la impresionante unidad de potencia alemana con la que ha dominado Mercedes en los últimos años en el campeonato.
La eficiencia del motor Mercedes ha sido muy superior a la competencia desde el inicio de esta era híbrida, aunque cada año el resto de fabricantes, sobre todo Ferrari y en menor medida Renault con Honda muy lejos, intentan acercarse.
La próxima temporada será la quinta con este tipo de motores que llegan a unos 700 caballos con el motor de combustión y 160 en la parte eléctrica como base. Pero en Mercedes están convencidos de llegar a los mil caballos esta temporada. Y ese límite es el que buscará también Renault para tratar de igualarse a Mercedes, que con el M08 EQ Power + ha logrado el motor de carreras más eficiente de siempre.
Que los alemanes llegarán a esa barrera en la nueva temporada es algo que reconoce el propio Cowell en Autosport.com: “Estamos cerca y estoy seguro de que llegará en algún momento”. De hecho incluso pone fecha porque intentarán que la mitad de la energía sea térmica, es decir la que llega a partir del calor que se produce en el monoplaza de una u otra manera, algo que ya han conseguido en el banco de pruebas. “Llegará en la primera mitad del año, necesitamos ver cómo va el desarrollo de la unidad de potencia durante el invierno, en realiad mejorar la eficiencia es la clave para mejorar el rendimiento aerodinámico y de la unidad de potencia”, cierra Cowell.
Mientras en Mercedes están seguros del poder de su motor para 2018, Ferrari ha cambiado al ingeniero alemán Wolf Zimmermann por Corrado Iotti, en el segundo cambio que hacen desde que se pusieron en marcha estas nuevas unidades de potencia. Ya Luca Marmorini dejó su puesto a Mattia Binotto que después pasó a director técnico cuando James Allison tuvo que irse de la Scuderia. En Ferrari, en cualquier caso, están convencidos de llegar al nivel de Mercedes esta temporada, ya en 2017 estuvieron cerca.
Sin embargo se estima que el motor Renault estaba a unos 40 caballos del de Mercedes en la temporada que terminó el pasado noviembre, pero en Viry Chatillon trabajan en mejoras desde hace tiempo, de hecho ya Nico Hulkenberg y Max Verstappen llevaron la base de lo que será el motor que llevarán Fernando Alonso y Carlos Sainz la próxima temporada. El objetivo es claro, llegar a los mil caballos de Mercedes. O acercarse…
Fuente: AS
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charmbathroom · 5 years
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