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#oggi si va di fermenti lattici
spettriedemoni · 2 months
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Riunioni di condominio
Ieri oltre agli scazzi vari ci si è messa la riunione di condominio a dare il colpo finale.
Ho dovuto sopportare un paio di ore di lamentele varie la cui più originale è stata quella di un condomino che non si fa capace di dover pagare le raccomandate per coloro che non hanno la PEC. È stato un continuo "Perché gliele dobbiamo pagare noi?" e a nulla è servito spiegarli che quelle sono spese del condominio quindi non è che se le paga lui ma le paghiamo tutti in quanto condomini. Tra l'altro questa non è la spesa più grossa del condominio visto e considerato che il precedente amministratore ha lasciato diverse migliaia di euro di debiti.
Finita la riunione ne abbiamo fatta un'altra tra noi due tre condomini per scambiarci impressioni, informazioni e pareri: altra mezz'ora. Tornato a casa poi ho iniziato ad avvertire molto freddo visto che la sala della riunione era senza riscaldamento e poco dopo pure un forte mal di stomaco. Se mi sono preso qualche accidente gli faccio pagare i danni.
Verso le ore 23 poi, dopo aver fatto anche io la PEC, sempre il condomino di cui sopra ha iniziato a tempestare di messaggi il gruppo Whatsapp della nostra palazzina.
Ci vuole il fisico per fare queste riunioni. E la pazienza.
Comincio a scarseggiare di entrambe.
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penelopeics · 5 years
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Cos’hanno in comune Salvini e la mia candidosi cronica?
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Sono due anni che non riesco a guarire da una fastidiosa candidosi cronica. Per chi non la conoscesse, la candida è un fungo normalmente presente nel corpo umano, ma quando ce n’è troppa per vari motivi, infetta, e quando infetta da fastidiosi sintomi come astenia, bruciore, prurito, lacerazioni nella pelle, secrezioni -declinate a seconda di dove vi prende, visto che la candida può attaccare diverse parti del corpo o anche l’intero organismo.
Bene, due anni fa questo piccolo parassita ha avuto un picco di riproduzione nel mio corpo, e da allora periodicamente si fa vedere (o dovrei dire “sentire”) come i più affezionati degli ospiti.
Non penso sia difficile per nessuno capire, dopo questa breve introduzione, quanto fastidioso, faticoso e stressante possa essere vivere una situazione simile, sentendosi, di fatto, continuamente malati e subendo un certo numero di limitazioni alle comuni attività della vita, incluso mangiare e relazionarsi con gli altri. Già perché alcuni stabiliscono un nesso tra infezione da candida e alimentazione, e ti suggeriscono di astenerti da alcol, pane, pasta, dolci, formaggi, funghi. Tutte le cose buone della vita, insomma. Se ti prende ai genitali, poi, la tua carriera da straight edge riluttante è assicurata.  
Per due anni ho visto più o meno una decina di medici diversi (o meglio loro hanno visto me): se vuoi accedere alla sanità pubblica, a Pignolata, devi rinunciare a essere seguito da un unico medico. Ma anche ora, nella mia Città, si sono aggiunte: la specialista privata a cui mi sono rivolta sperando che migliorasse la situazione, e l’ultima, di nuovo nel pubblico, da cui sono andata perché la privata mi rispondeva sempre scocciata al telefono -e anche queste sono cose che contano. Nei mesi, c’è stata quella che mi ha chiesto “quando li facciamo dei figli?” -ma non ero qui per farmi curare? Quello che mi ha prescritto una terapia senza visitarmi; quella che era fissata a ficcarmi roba in orefizi che non sono la bocca; quella che mi finiva le frasi, e quella che mi ha avvertito che, se non avesse funzionato l’ultima terapia che mi stava prescrivendo, non mi sarebbe rimasto che Lourdes. Ho usato creme, capsule, ovuli, pasticche, fermenti lattici dei più variegati per bocca e non, sono stata a dieta e ho perso 5 chili, mi sono lavata con spume, bicarbonato, ho indossato solo biancheria bianca di cotone che ho lavato a 90 gradi (la temperatura a cui la candida si rompe le corna a crepare). E ancora niente.
Poi mi sono rivolta al Dottor Li, e contemporaneamente la Lega ha stravinto le elezioni in Umbria.
Il Dottor Li è un luminare cinese plurilaureato sia in medicina tradizionale cinese che in medicina “occidentale”. Tiene corsi e visita in tutto il mondo e numerosi sono i riconoscimenti che ha ricevuto nella sua carriera. La caratteristica principale del Dottor Li è l’occhio clinico. La prima volta che l’ho visto era a una conferenza sul massaggio: passando, a un certo punto, tra le file della platea, mi fece un veloce ed energico massaggio di pochissimi secondi proprio alla spalla che mi faceva male. Non aveva modo di sapere che mi dolesse proprio quella spalla, e da allora il dolore non si è mai più ripresentato -e parliamo di anni fa ormai. La seconda caratteristica del Dottor Li è la dolce pacatezza. La seconda volta che l’ho visto, per una terribile bronchite resistente agli antibiotici, mi visitò, calmo, in tuta, e concluse sorridendo “Tranquilla! Stai guarendo”. E io sono guarita. Insomma il Dottor Li è un grande medico internista che adotta un approccio olistico e tecniche antiche di millenni. E’ uno serio. Per farsi visitare da lui occorrono 100 euro -non più di uno specialista “occidentale”, del resto. Poi in genere ti prescrive delle terapie che anche loro costano un centinaio di euro più l’agopuntura e per quella il costo dipende da quante sedute fai. Insomma. Io posso permettermi un grande medico serio perché sono mediamente benestante.
Cosa ne sarebbe stato di tutta questa faccenda, però, se avessi avuto pochi denari a disposizione? E se non mi fossi mai imbattuta nel Dottor Li, ma, che so, in un sedicente guaritore alternativo, magari più a buon mercato?
Posso assicurare che dopo due anni di sofferenza sono abbastanza disperata. E come devono sentirsi, del resto, gli operai licenziati a 50 anni, gli invalidi che non trovano lavoro e percepiscono, se gli va bene, solo quei 280 euro mensili, come si sentono i precari che non possono radicarsi in un progetto di vita, i giovani sfruttati sottopagati e sottoimpiegati, chi aspetta una casa da 10 anni e non può permettersi l’affitto, ma anche i cittadini meno sfortunati, che però vedono anno dopo anno le infrastrutture deperire senza venire manutenute, la qualità dei servizi peggiorare, la povertà (anche non la propria) aumentare? Come si sentono, oggi, le persone più vulnerabili della nostra comunità, e persino quelle meno vulnerabili? Non ci sentiamo un po’ disperati tutti? Tutti, di fronte a una sicurezza sociale che diminuisce, di fronte a una disonestà intellettuale dilagante e al deteriorarsi dei legami positivi tra le persone. I più fragili, chi non ha un vero reddito da anni, non ha garanzie né tutele, ancora di più. E non sto parlando degli ultimi 5 o 6 anni eh? La classe dirigente ha disatteso le aspettative di uguaglianza e sicurezza della popolazione da almeno vent’anni, per quanto mi riguarda. Dove sono finite le speranze del secondo dopoguerra? Le promesse della nostra Costituzione?
Quindi che succede? Abbiamo moltissimi cittadini che, come me con il mio fastidioso problema di salute, sono disperati perché non riescono a trovare una soluzione per stare meglio, e le hanno provate tutte. Solo che loro non incontrano nessun Dottor Li, nessun luminare cinese si palesa sul loro percorso, e anche se lo facesse, loro non potrebbero permetterselo. Una persona intellettualmente onesta e competente che costa cara. Il Dottor Li, del resto, non si fa pubblicità, quindi o ti capita o niente. Chissà, magari tra chi fa politica oggi in Italia ci sono dei Dottor Li, intellettualmente onesti e competenti -tanto tutti i politici ci costano cari. Ma i cittadini con meno strumenti a disposizione questi non li conoscono, e non li votano. Conoscono quindi un giorno Matteo Salvini, un giovane uomo carismatico che va da loro e parla un linguaggio semplice, appare autentico, sembra conoscere i loro problemi, e promette di risolverli. Ha chiaro chi sono i nemici, e si propone di combatterli. Appare determinato e dedito alla causa. I cittadini forse non credono proprio del tutto a quello che Salvini dice, nel profondo del loro cuore, ma non hanno scelta, resta loro solo lui da provare per lenire la disperazione. Così lo votano. Sono incattiviti, come tutti noi quando soffriamo per troppo tempo e non veniamo aiutati. Se non avessi incontrato Li ma Vanna Marchi, magari una chance l’avrei data anche a lei.
Così i cittadini più vulnerabili e soli decidono di provare a credere al discorso di Salvini. Non vengono aiutati a ricucire quelle connessioni benefiche che si sono rotte da qualche parte molti anni fa -quelle tra le persone, tra esse e le istituzioni, tra esse e la natura, tra italiani e stranieri, tra ricchi e poveri- bensì accettano il discorso delle contrapposizioni -”noi” contro di “loro” che ci minacciano e quindi dobbiamo sconfiggere. Come ai tempi dei partigiani -ma allora la vita era messa a repentaglio in modo molto più palese- queste persone abbracciano la logica dell’annientamento del nemico che vuole annientare me. E’ una questione di sopravvivenza, in fondo. La competizione ha la meglio sulla cooperazione, la lotta al nemico sulla valorizzazione dei tratti comuni, la sua demonizzazione totale sulla condanna dei comportamenti basata su un rispetto di fondo.
Ieri nella sala d’attesa del Dottor Li osservavo gli altri pazienti, incattiviti come me dalla malattia, desideravo solo sguardi e parole gentili, e ho avuto paura di perdere anch’io la capacità di darne.
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