Tumgik
#paolo nori
myborderland · 4 months
Text
"Il primo dell’anno c’è quella sensazione che pensi che, quest’anno, andrà tutto bene, sarai bravo, sarai bravissimo, e lo sai che non è vero, quest’anno andrà come l’anno scorso, o come l’anno prima, se non peggio, però è così bella, quella sensazione lì, che andrà tutto bene, è così bello, essere imbrogliati, e imbrogliarsi, anche quest’anno".
Paolo Nori
24 notes · View notes
pensierispettinati · 7 months
Text
Tumblr media
"Quando incontro la gente, che mi chiedono Come va? per un attimo ho la tentazione di dirglielo."
(Paolo Nori, Bassotuba non c’è)
53 notes · View notes
francescacammisa1 · 22 days
Text
Gli avevo chiesto come andava, che è una domanda che non mi piace moltissimo sentirmi fare, e che cerco di non fare, ma ci son dei momenti che, per l’imbarazzo, ti sembra che qualsiasi cosa vada bene.
Paolo Nori - I malcontenti
Ph Mark Kauffman
7 notes · View notes
abatelunare · 27 days
Text
Quando ti separi da un libro che hai scritto è come quando cambi casa (Paolo Nori, La vergogna delle scarpe nuove).
7 notes · View notes
vogliodirlocosi · 4 months
Text
Il primo dell’anno c’è quella sensazione che pensi che, quest’anno, andrà tutto bene, sarai bravo, sarai bravissimo, e lo sai che non è vero, quest���anno andrà come l’anno scorso, o come l’anno prima, se non peggio, però è così bella, quella sensazione lì, che andrà tutto bene, è così bello, essere imbrogliati, e imbrogliarsi, anche quest’anno.
Paolo Nori
17 notes · View notes
notagoodplacetobe · 10 months
Text
Tumblr media
A cosa servono i gatti? What do we need cats for?
9 notes · View notes
llaguetita · 1 year
Text
Si fa fatica a pronunciarla, questa parola, Mondo, quando il mondo ti dà una botta, come se ti dicesse che esiste, come se ti tirasse fuori dai tuoi pensieri, come se ti tirasse la giacca, se tu avessi una giacca, e ti si manifestasse, nel senso che è lì, e c’era anche prima, e tu te l’eri scordato, e ti accorgi che suona, il rumore delle sfere, che delle volte si va a nascondere in cose minuscole, in momenti che non l’avresti mai detto, come quando stendi il bucato, e poi esci e torni a casa e senti odore di sapone di Marsiglia, o come quando hai un computer nuovo stai scaricando il programma di scrittura, o come quando sei in giro, in centro, con tua figlia, e ti volti a vedere se è dietro di te e la vedi e ti vien da pensare “Ma com’è bella”, o come quando firmi un contratto di allacciamento del gas, o come quando vedi che gli alberi sono diversi e pensi “L’autunno ha cambiato il giardino”. Tutte le volte che ti svegli che hai fame. Quando senti qualcuno che sta attento a quello che dice. Quando ti rammendi le tasche della giacca. Quando si beve il primo vino dell’anno, hai vent’anni, e sembra un succo di frutta, sì e no cinque gradi. Quando stai per lasciare l’appartamento nel quale hai abitato tre anni, fai l’ultimo giro e trovi il mozzicone di candela che avevi usato il primo giorno che c’eri entrato, che non ti avevano ancora attaccato la corrente. Quando stai stendendo i panni e ti sorprendi a cantare. Quando sei in giro, al mattino, per il centro, e tutti i posti in cui devi andare sono ancora chiusi, e entri in un bar, e ti fermi mezz’ora, e ci trovi una folla di pensionati che gira intorno ai quotidiani come i bambini, con la bella stagione, intorno alle altalene dei giardini pubblici. Quando tuo padre ti chiama Ligera, hai tre anni, e tu pensi che voglia dire cravatta, e sei contento che tuo babbo scherza con te. Quando esci da lavorare, hai sedici anni, hai fatto otto ore in un prosciuttifricio, e adesso vai a casa, e sei così contento che ti strapperesti i capelli. Quando sei sulle spalle di tuo nonno, e fare una gara di corsa, e tu e tuo nonno vincete, e tu eri il più piccolo e non vincevi mai. Quando su per la salita sull’Appennino, è notte, hai ventisei anni, sei a piedi, per mano a una ragazza, e voltate l’angolo della strada e c’è un mare di lucciole, e non è normale, tutte queste lucciole, dev’essere successo qualcosa. Quando tagli il pane, certe volte. Quando sei da solo, e ti apparecchi. Quando parli e ti sembra di sentire la voce di tuo babbo, che è morto da 13 anni.
Paolo Nori
7 notes · View notes
Tumblr media
7 notes · View notes
ilmomentoingiusto · 1 year
Quote
Lo ripeto, tuttavia, a beneficio di coloro a cui piace che i libri diano loro «gente vera» e «vero crimine» e un «messaggio» (quell’orrore degli orrori preso a prestito dal gergo dei riformatori quaccheri). Anime morte non li condurrà da nessuna parte.
Vladimir Nabokov, Nikolaj Gogol’ 
Gente vera e vero crimine - Paolo Nori
5 notes · View notes
micantino · 1 year
Text
Come tutti quelli che arrivano all'età che ho io, cinquantasette anni, ogni tanto mi vien da pensare che ci son delle cose che non farò mai più, come entrare in un negozio e pronunciare la frase: "Avete degli adesivi?".
E degli odori che non sentirò mai più, come quello che c'era nell'abitacolo della Fiat 1100 di mio babbo, che fumava sessanta Gauloises senza filtro tutti i giorni, e si sentiva.
E che a mia figlia, per dire, che di anni ne ha sedici, la frase "Avete degli adesivi?" non dice niente, e l'odore di un abitacolo saturo di fumo non le ricorda niente, perché ha due genitori che non fumano più da degli anni.
E che queste cose minuscole che sono successe a me quand'ero piu giovane. Se le si vuole usare in letteratura funzionano solo con un pubblico che ha, più o meno, gli stessi anni che ho io, sono dei temi con la data di scadenza; tra cinquant'anni nessuno proverà un'emozione a leggere: "Avete degli adesivi?"
Sanguina ancora, pag. 115 - Paolo Nori 2021
6 notes · View notes
myborderland · 3 months
Text
Ci son dei momenti che la vita mi sembra bellissima, saranno le droghe che mi danno qua dentro.
Paolo Nori
Tumblr media
17 notes · View notes
pensierispettinati · 1 year
Text
Tumblr media
Noi, poeti, siamo nudi, si vede tutto, perciò dobbiamo preoccuparci di sembrare decenti.
(Anna Achmatova)
[Esce il 21 febbraio]
40 notes · View notes
francescacammisa1 · 6 months
Text
… non siamo buoni, perché siamo buoni, siamo buoni se, siamo buoni. E la cosa che ho imparato, io sono vecchio, ho quasi sessant’anni, e la cosa che ho imparato di me, in questi ultimi anni, e che so, con certezza, è che il più grande nemico che ho, sono io. E questa cosa, applicata all’essere buoni, vuol dire che non c’è nessuno che può inquinare il mio mondo se io lo tengo pulito.
Paolo Nori – Vi avverto che vivo per l’ultima volta – Noi e Anna Achmatova
Ph Peter Lindbergh 
16 notes · View notes
nineteeneighty4 · 1 year
Text
Tumblr media
New start part 4
2 notes · View notes
cornermaker · 1 year
Text
Tumblr media
Era a letto
In via Gorochovaja, in una di quelle case la cui popolazione sarebbe sufficiente per un intero capoluogo di distretto, era a letto, un mattino, nel suo appartamento, Il'ja Il'ic Oblomov.
[Ivan A. Goncharov, Oblomov, 1859, Feltrinelli 2012, trad. Paolo Nori, p.23]
2 notes · View notes
buon-tempo · 2 years
Quote
I libri sulle rivoluzioni iniziano di solito con un capitolo dedicato alla corruzione del potere in declino, alla miseria e alle sofferenze del popolo. Dovrebbero invece cominciare con un capitolo di analisi psicologica dove si spieghi il processo per cui un uomo oppresso e in preda al terrore vince improvvisamente i suoi timori e smette di avere paura. È un processo insolito, che talvolta si compie in un attimo come per una specie di choc liberatorio: l’uomo si sbarazza della paura e si sente libero. Senza questo processo, non ci sarebbe alcuna rivoluzione.
Ryszard Kapuścińksi, Shah-in-shah, traduzione di Vera Verdiani, Milano, Feltrinelli 2009 (2), p. 144, citato da Paolo Nori sul suo blog
2 notes · View notes