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#secondaria di secondo grado
aaquilas-blog · 14 days
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A scuola di clima: Educare alla sostenibilità ambientale 🌿
La terra è più calda (Scuole Secondarie di Primo grado)Download 👥 Condivido con i colleghi che si occupano di Educazione Civica il materiale messo a disposizione dal sito di Greenpeace 🌐 per attività nelle classi delle scuole Secondarire di 1° e 2° al fine di sensibilizzare i ragazzi sull’emergenza climatica e sul legame tra questa e i combustibili fossili 🔥, gli allevamenti intensivi 🐄 e la…
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piusolbiate · 5 months
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PREMIO ALLO STUDIO 2023
Anche quest’anno si è registrata una grande partecipazione: sono 75 gli studenti premiati, così suddivisi:
13 studenti che hanno sostenuto l’esame finale della Scuola Secondaria di Primo Grado;
44 studenti delle Scuole Secondarie di Secondo Grado
9 Universitari
9 Laureati
Complessivamente sono stati elargiti premi per un ammontare complessivo di 15.000 euro, di cui 1.000 finanziati dalla Plastinord srl, con sede in via dei Combattenti 1/3 a Solbiate.
Già da qualche anno la società ha istituito un premio, destinato agli alunni che si sono distinti nel corso degli studi di scuola secondaria di primo grado, in memoria di Luigi Riganti, fondatore dell’azienda di famiglia e uomo inarrestabile, inquieto, sempre spinto dalla curiosità che accomuna coloro che vogliono conoscere, vedere, capire a fondo le cose della vita.
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deathshallbenomore · 2 years
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re: si fa un film a [redacted]
è bene premettere, tanto per capire in che contesto ci stiamo muovendo, che il film d’esordio dei registi si chiama “pianura innocente”, che magari è pure un gran bel film eh, ma dal titolo sembra il sequel dell’intramontabile “paura nel vigneto”. ad ogni modo,
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cioè amici dovete capire che non sono le atmosfere ad essere retrò, è il posto ad essere retro(grado), non scherziamo!!! [ma poi questo dettaglio sulla strada secondaria ma in che senso??]
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mi piace questo tentativo di salvataggio dell’ultimo momento fallito clamorosamente: non è il paese, è il borgo generico rurale a fare schifo. no no, tranquilli che è proprio il paese
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dimmi che non sei mai statə in un paese senza dirmi che non sei mai statə in un paese: non ci sono misteri! si sa tutto di tutti!! secondo te perché è un posto soffocante e invivibile? per le zanzare? anche! per l’isolamento? senz’altro! ma soprattutto,
io comunque laggiù ci avrei visto molto ma molto meglio un horror in mezzo alla nebbia [del resto non mi sono inventata il mio personale progetto di podcast, non ancora realizzato, dal titolo “padania criminale”, mica per niente] oppure un film apocalittico, dove alla fine la bomba esplode l’asteroide cade insomma la catastrofe arriva e ha la meglio: per fare un favore a me, per la catarsi
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lamilanomagazine · 13 days
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Rieti, “PretenDiamo Legalità”: concluso il progetto della Polizia di Stato nelle scuole
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Rieti, “PretenDiamo Legalità”: concluso il progetto della Polizia di Stato nelle scuole. Si è conclusa la prima fase del progetto “Pretendiamo Legalità”, promosso dalla Polizia di Stato con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, giunto quest’anno alla settima edizione e rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. In tutte le scuole della provincia di Rieti che hanno aderito al progetto, si sono tenuti incontri con personale specializzato dell’Ufficio Minori e Vittime vulnerabili della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Rieti, volti a stimolare la riflessione sulla cultura della legalità, per una migliore convivenza tra le persone e per la partecipazione democratica alla vita della propria comunità, nel rispetto delle regole. Gli “insegnanti in divisa”, con approcci diversi a seconda dell’età dei destinatari del messaggio, hanno illustrato a centinaia di studenti gli argomenti indicati nel progetto: per la Scuola primaria, Amicizia-Pace, Natura-Sviluppo sostenibile, Costituzione –Inclusione mentre per la Scuola Secondaria Cittadinanza digitale e sicurezza on-line, Educazione all’affettività, rispetto, empatia. Le problematiche connesse all’uso dei social media, le insidie presenti nella rete, le devianze giovanili, quali le baby gang ed il bullismo, e la violenza di genere sono i temi che hanno suscitato maggiore interesse fra gli alunni. Al progetto è stato abbinato un concorso destinato agli studenti che hanno partecipato agli incontri che hanno preparato lavori sui diversi temi sviluppati, realizzando disegni, plastici, fumetti, video e spot. Per la Scuola secondaria di secondo grado, testimonial d’eccezione è stato il Commissario Mascherpa, protagonista del graphic novel edito da Poliziamoderna che, con le sue indagini, è stato fonte di ispirazione per  i ragazzi. Nei giorni scorsi, un’apposita Commissione, presieduta dal Vicario del Questore e composta da appartenenti alla Polizia di Stato ed esponenti dell’Ufficio scolastico Provinciale, ha esaminato tutti i lavori presentati, selezionando quelli ritenuti più rappresentativi, vincitori del concorso a livello provinciale, che saranno poi inviati al Dipartimento della Pubblica Sicurezza per partecipare alla selezione nazionale. Nella provincia di Rieti le scolaresche selezionate, che saranno premiate dal Questore di Rieti in una cerimonia ufficiale in corso di programmazione, sono state le seguenti:   Per la Scuola Primaria: Primi ex aequo Gli alunni delle classi 1^ e 2^ B della Scuola Primaria di Poggio Bustone con il plastico: “Preservare il laghetto”; gli alunni della classe 3^ della Scuola Primaria di Leonessa con l’elaborato: “Bullismo e Cyberbullismo, dobbiamo conoscerlo per combatterlo”.   Per la Scuola Secondaria di Primo Grado: Gli alunni delle classi 1^ C e 1^ D dell’Istituto Comprensivo “Ulivi” di Scandriglia con il video: “Quando il gioco si fa duro”.   Per la Scuola Secondaria di Secondo Grado: Gli alunni Coccia Sara, Giovannelli Liam, Mei Desireé, Ottaviani Viola, Rinaldi Carlo e  Simeone Giorgia, della classe 4^ C Audiovisivo e Multimediale del Liceo Artistico di Rieti – I.S. “Elena Principessa di Napoli” con i fumetti del “Commissario Mascherpa”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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enkeynetwork · 13 days
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olitaly · 21 days
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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Il diploma di maturità può bastare per un buon lavoro?
Il diploma di maturità può bastare per trovare la propria dimensione nel mondo del lavoro? Specie se associato a una formazione supplementare mirata, che non deve essere necessariamente di tipo accademico. La pensano così molti dei 1.550 giovani studenti della scuola secondaria di primo grado coinvolti dall’Osservatorio sull’Orientamento Scolastico, del portale Skuola.net, realizzato quest’anno in collaborazione con Unioncamere. L'importanza del diploma di maturità Tra gli studenti che tra pochi giorni dovranno scegliere la scuola superiore, ben 8 su 10 si discostano infatti dal luogo comune che vede l’università come l’unica strada in grado di garantire un futuro soddisfacente, a cui rimane legato il 19%. La nuovissima generazione, la cosiddetta Alpha, sembra dunque differenziarsi da quella precedente, ossia la Zeta, per una visione del periodo post-diploma in cui l’università è solo una delle tante opportunità per completare la propria formazione e inserirsi nel mondo del lavoro. Ma, allo stesso tempo, la maggior parte dei ragazzi che rivalutano la “spendibilità” di un buon diploma è consapevole che non ci si possa certo fermare al termine delle scuole superiori: il 52%, perciò, immagina che per aumentare le proprie chance occupazionali, prima di candidarsi per un lavoro qualificato, un diplomato debba comunque passare per una delle tante opportunità di specializzazione professionalizzante disponibili oggi (ITS Academy, lauree o corsi professionalizzanti, tirocini aziendali, ecc.), mentre un più esiguo 29% crede che per farcela siano sufficienti volontà e determinazione. Analisi e dati: qual è il segnale? In prospettiva, questo, è sicuramente un buon segnale, visto che in base agli ultimi indicatori forniti dalla stessa Unioncamere attraverso il suo Sistema Informativo Excelsior, il 29% dei contratti di lavoro programmati dalle imprese dei settori industriali e dei servizi nel 2023 ha riguardato diplomati e nei prossimi 5 anni la previsione è che tale quota supererà il 31%. Peccato che i diplomati più richiesti spesso non siano sufficienti a soddisfare il fabbisogno delle imprese, che in molti casi cercano invano profili “introvabili”, in possesso di un titolo di tipo tecnico o professionale: Unioncamere stima che nei prossimi 5 anni potrebbero mancarne addirittura più di 200 mila. Su questo aspetto, a giudicare dai risultati del sondaggio, sembra tuttavia che gli studenti della scuola secondaria di primo grado di oggi continuino a guardare in massa in direzione dei licei. Alla vigilia dell’apertura delle iscrizioni, circa 6 su 10 stanno valutando soprattutto questi indirizzi. Un dato in linea con quanto rilevato in passato dall’Osservatorio e soprattutto con le scelte effettive degli studenti registrate negli ultimi anni. Licealizzazione Purtroppo, però, sappiamo che questa “licealizzazione” di massa porta con sé alcuni effetti collaterali. A causa di un orientamento errato alcuni di loro finiscono per spostarsi, durante il quinquennio, sull’istruzione tecnico-pratica o, peggio ancora, abbandonano in corso d’opera. Oppure, quasi costretti a iscriversi all’università dopo la Maturità, non riescono a completare il percorso accademico. Riscontrando così grandi difficoltà a trovare un’occupazione a elevata qualifica (e retribuzione). Alla base di un paradosso del genere potrebbero esserci varie motivazioni. Una di queste è sicuramente la visione che i ragazzi hanno del mondo del lavoro, con la contemporanea assenza di una conoscenza reale dei mestieri che trainano oggi il mercato. Ci si rende conto di questa percezione chiedendo loro cosa vorrebbero fare da adulti. Le occupazioni più gettonate restano, ad esempio, l’insegnante, il medico, l’ingegnere, lo psicologo. Secondo Unioncamere tutte professioni strategiche sotto molti aspetti anche nei prossimi anni e, tuttavia, ai primi posti delle classifiche delle offerte di lavoro delle imprese, documentate mensilmente attraverso le indagini Excelsior, si trovano prevalentemente richieste di “tecnici” o comunque di risorse con abilità pratiche. La quota dei “licenziandi” Ma la principale leva da attivare per superare questo disallineamento tra le idee e le intenzioni è quella dell’orientamento, per evitare di fare delle scelte quasi “al buio”. Un problema che i recenti interventi del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) intendono risolvere. E i risultati di questa azione sembrano già iniziare a vedersi: rispetto a dodici mesi fa, infatti, si sgonfia leggermente la quota dei “licenziandi” che si dicono totalmente indecisi sul post scuola secondaria di primo grado: scende dal 25% al 21%. Un punto importante è proprio lo snodo relativo al passaggio dalle scuole secondarie di primo grado a quelle di secondo grado, laddove emerge che 4 studenti su 5 dichiarano di aver svolto delle attività di orientamento, ma con il 44% di loro che riferisce di averle iniziate solo all'avvio dell’ultimo anno delle scuole medie. Sempre in merito alle attività di orientamento svolte, si rileva come il 38% le promuova a pieni voti e come il 46% riscontri un gradimento almeno parziale; mentre il 16% dichiara che tali attività non hanno aiutato a chiarirsi le idee sulla scuola superiore da scegliere. PNRR La situazione, però, dovrebbe migliorare nei prossimi anni, visto che il PNRR ha portato con sé una riforma dell’orientamento scolastico, che impone lo svolgimento di almeno 30 ore specifiche all’anno, a partire dalla prima media. Ore che dovranno essere “riempite” di contenuti provenienti da soggetti competenti in materia, onde evitare di alimentare quel cortocircuito che oggi crea il mismatch tra domanda e offerta di talenti sul mercato del lavoro. Foto di ElasticComputeFarm da Pixabay Read the full article
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siciliatv · 2 months
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Scuola, elezione del CSPI. Ieri la riunione sindacale di Anief Agrigento. 3 candidati nazionali sono di Favara
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Il prossimo 7 maggio 2024, il personale scolastico sarà impegnato nelle elezioni dei componenti del CSPI, il Consiglio superiore della pubblica istruzione. Il CSPI è composto da 36 membri, di cui 18 di nomina elettiva, e dura in carica cinque anni. Le operazioni di voto si svolgeranno dalle ore 8.00 alle ore 17.00 presso le singole istituzioni scolastiche. Quali sono le competenze del CSPI? Il Consiglio superiore della pubblica istruzione garantisce rappresentanza e partecipazione a livello centrale alle diverse componenti della scuola. Il Consiglio esprime pareri facoltativi esclusivamente sugli indirizzi in materia di definizione delle politiche del personale della scuola, sulle direttive del Ministro e sugli obiettivi, indirizzi e standard del sistema di istruzione e, infine, sull'organizzazione generale dell'istruzione. Le tematiche da sottoporre al Consiglio sono determinate dal Presidente, sentito l'Ufficio di Presidenza, o proposte da almeno cinque consiglieri vincolati all'approvazione del Consiglio stesso.   A scegliere i candidati al CSPI sono le varie sigle sindacali. 6 le diverse componenti: Docenti Infanzia, Docenti Primaria, Docenti Secondaria di Primo Grado, Docenti Secondaria di Secondo Grado, Ata e Docenti di Lingua Slovena. E intanto è cominciata la campagna elettorale. Ieri, 11 marzo, dalle ore 12 alle ore 14, s'è svolta online la riunione sindacale di Anief Agrigento. Tra i propri 20 candidati a livello Nazionale, questa sigla sindacale ha scelto ben 3 favaresi. Tutti i candidati sono: • SCUOLA DELL’ INFANZIA: Lucia Aparo, Danilo Del Nibletto • SCUOLA PRIMARIA: Giovanni Portuesi, Rita Fusinato, Maria Guarino, Vittorio Forgione, Genny Teofilo, Rosetta Signorino Gelo (Favara) • SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: Marcello Pacifico, Chiara Cozzetto, Andrea Messina, Pasquale Spinello, Ernesto Ciracì (Favara), Rosalina Di Cesare • SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO: Daniela Rosano, Alessandra Boccanfuso, Marco Giordano, Giuseppe Gennaro Ferraro • PERSONALE ATA: Cristina Dal Pino, Giuseppe Mancuso (Favara) • SCUOLE DI LINGUA SLOVENA: Alenka Devetta - Eva Stepančič     Read the full article
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Usl Umbria 1, studenti in visita al Cori di Passignano I giovani componenti del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Passignano sul Trasimeno mercoledì 20 dicembre hanno fatto visita, per il s...
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Il Consiglio comunale dei ragazzi Passignano fa visita al Cori
I componenti del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Passignano sul Trasimeno hanno fatto visita, per il secondo anno consecutivo, al Cori, il Centro ospedaliero di riabilitazione intensiva, per augurare buon Natale alle persone ricoverate. I giovani – che frequentano la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo Dalmazio Birago di…
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giancarlonicoli · 5 months
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15 dic 2023 14:56
A SCUOLA DI TRUFFA – UNA 49ENNE DI COMO PER VENT'ANNI HA INSEGNATO INGLESE E TEDESCO IN SCUOLE ELEMENTARI E LICEI, PRESENTANDO TITOLI DI STUDIO CONTRAFFATTI. ORA LA CORTE DEI CONTI L'HA CONDANNATA A RESTITUIRE I 247MILA EURO DI STIPENDI INDEBITAMENTE INCASSATI DAL 2003 IN POI – LA DONNA NON AVEVA MAI CONSEGUITO NON SOLO LA LAUREA, MA NEPPURE IL DIPLOMA MAGISTRALE. È STATA BECCATA PERCHÉ… -
Estratto dell’articolo di Nicola Palma per www.ilgiorno.it
Per quasi vent’anni ha insegnato inglese e tedesco in materne, elementari e licei senza averne i titoli, anzi presentandone di contraffatti. E per lo stesso periodo di tempo ha incassato dal Ministero delle Finanze e in minima parte dagli istituti scolastici i regolari stipendi da docente. Adesso è arrivato il conto, salatissimo, per la quarantanovenne comasca Viviana Mazzoni, condannata dalla Corte dei Conti della Lombardia a restituire 247.673,41 euro.
La vicenda inizia il 19 ottobre 2020, quando il dirigente scolastico di un istituto tecnico di Como controlla le dichiarazioni presentate dalla donna per l’incarico iniziato un mese prima come "docente laureato della scuola secondaria di secondo grado".
[…] dalle verifiche emerge che Mazzoni non si è mai laureata in Lingue e letterature straniere moderne alla Iulm di Milano, essendo "incorsa nella decadenza dalla qualità di studente per non aver effettuato il numero minimo di esami nel periodo temporale prescritto dal regolamento". Di più: l’insegnante non ha conseguito neppure il diploma magistrale alla paritaria Matilde di Canossa di Como, come da lei dichiarato.
A quel punto, scatta la denuncia in Procura, che il 13 gennaio 2022 chiede il rinvio a giudizio di Mazzoni per le false attestazioni relative al titolo di studio e per le relative certificazioni fasulle nel periodo 2020-2021.
Allo stesso tempo, l’Ufficio scolastico provinciale di Como segnala il caso alla Corte dei Conti della Lombardia: gli approfondimenti investigativi appurano che l’attività senza titoli va retrodata all’anno scolastico 2003-2004, ai tempi delle prime due sostituzioni dal 25 settembre al 18 novembre 2003 in un comprensivo di Uggiate Trevano e della supplenza di quattro giorni (dal 20 al 23 aprile 2004) in un comprensivo di Lurate Caccivio.
Gli incarichi si susseguono: tre settimane tra novembre e dicembre 2004 sempre a Lurate Caccivio; 17 giorni nel febbraio 2006 ad Appiano Gentile; 9 giorni a marzo 2007 a Olgiate Comasco e due mesi tra aprile e giugno dello stesso anno a Valmorea; e così via negli anni successivi negli stessi istituti e in altre scuole di Cermenate, Como e Villa Guardia.
Le supplenze vengono retribuite nella stragrande maggioranza dei casi dal Ministero delle Finanze per un ammontare complessivo di 232.957,80 euro e per la restante parte (16.781,88 euro) dai comprensivi, per una cifra complessiva di 249.739,68 euro. Introiti che il 13 giugno 2023 la Procura contabile contesta formalmente alla donna, che non si costituisce in giudizio tanto da essere dichiarata contumace.
Lunedì i giudici della Corte dei Conti hanno depositato la sentenza, che ha accolto quasi in toto le richieste dell’accusa (ricalcolando al netto delle imposte gli importi bonificati dalle singole scuole) e condannato la quarantanovenne a risarcire più di 247mila euro. […]
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klimt7 · 5 months
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Educazione sentimentale, l’Italia si sveglia solo ora. Dalla Svezia (dove è obbligatoria dal 1955) alla Germania, come funziona nei paesi Ue
di Virginia Della Sala 
Annunciato in estate, rimandato da settembre a inizio novembre. Infine sovrastato dalle polemiche: il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, vuole portare un piano di educazione sentimentale nelle scuole. Secondo quanto emerso finora, riguarderà le scuole superiori e si concentrerà per un’ora a settimana extra curricolare “sull’Educazione alle relazioni”. Volontaria, circa tre mesi all’anno, per un totale di dodici incontri con docenti, esperti e pure influencer e cantanti. Immediate le critiche dell’opposizione: “Non basta” ha commentato il M5s, che ha depositato una proposta di legge sull’introduzione dell’educazione affettiva e sessuale a scuola. “Serve una legge organica”.
A fine ottobre il deputato leghista Rossano Sasso aveva però definito una “nefandezza” la mozione del M5s per inserire l’insegnamento alle elementari ed alle medie.
“Finché ci sarà la Lega al Governo la propaganda di gender se la scordano” aveva detto (confondendo l'Educazione Relazionale, con l'Educazione Sessuale).
In ritardo. Di annuncio in annuncio, di anticipazione in anticipazione, si arriva ad oggi. La struttura della proposta – la cui presentazione è attesa per mercoledì mattina – è affidata ad Alessandro Amadori, lo spin doctor e consulente del ministro che in un suo libro parla di guerra dei sessi, predominanza della donna sull’uomo e futura “ginarchia” al posto del patriarcato. Ma su Amadori sono piovute le polemiche di opposizioni e centri antiviolenza che lo accusano di diffondere contenuti misogini e sessisti.
La Buona Scuola. 
A ottobre, Sasso aveva tra le altre cose ricordato l’esistenza di una circolare del governo Renzi, la n. 1972 del 2015, che, fornendo chiarimenti contro l’allarme sull’insegnamento dell’”ideologia gender”, faceva pure riferimento a un comma della riforma della Buona scuola in cui si raccomandava di “promuovere l’educazione alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere nell’ambito dei programmi scolastici di ogni ordine e grado”. Problema: tempi, modalità e iniziative sono demandate alle singole scuole e quindi molto spesso trascurate. Proprio per ovviare a questo “inconvenente”, molti Paesi hanno stabilito per legge o comunque reso vincolante quella che l’Unesco definisce “Educazione sessuale ‘comprensiva’”. Come funziona? Uno dei report più completi per capirlo è quello realizzato dal Centro federale per l’educazione sanitaria (BZgA) con la la rete europea della International Planned Parenthood Federation (IPPF EN).
La Svezia è uno degli esempi più virtuosi. Qui la “Sexuality and Relationship education” è obbligatoria dal 1955. Viene insegnata sin dal primo grado di educazione e oltre ad affrontare i temi legati alla sessualità e alla declinazione “biologica” del rapporto, si concentra su tematiche come “amore”, “relazioni”, “relazioni a lungo termine”, “reciproco consenso e diritti umani”. Per i gradi superiori di insegnamento, i docenti sono obbligati ad avere una formazione sul tema. Vengono messi a disposizione linee guida e corsi di aggiornamento, nonché servizi di assistenza sanitaria collegati. La partecipazione delle associazioni e delle non profit è solo salutaria: la formazione èaffidata quasi totalmente al sistema scolastico. E infatti, secondo il report, il 50 per cento delle informazioni sulla sessualità e le relazioni ai giovani tra i 15 e i 24 anni arriva dalla scuola così come da internet.
In Austria, spiega il rapporto, l’educazione sessuale è integrata in diverse materie scolastiche ma soprattutto è obbligatoria per tutti gli studenti ed è diffusa in tutta la scuola primaria e secondaria, a partire dai 10 anni e fino alla fine della scuola secondaria. “Il programma di educazione sessuale è completo e utilizza un approccio didattico partecipativo. Temi come gli aspetti biologici, la gravidanza, la contraccezione, l’amore, il matrimonio, i ruoli di genere, l’HIV, la violenza sessuale e domestica sono trattati ampiamente nel curriculum degli studenti, la cui ideazione e stesura è responsabilità del Ministero dell’Istruzione. A Salisburgo è previsto un Centro federale per l’educazione sessuale di Salisburgo che lavora allo sviluppo dei materiali didattici.
Anche in Germania l’educazione sessuale è obbligatoria sin dalla scuola primaria, integrata in altre materie o in alcune zone trattata come materia a sé. Anche in questo caso i programmi non si limitano alla sola sfera biologica ma affrontano questioni relazionali, i ruoli di genere, il matrimonio e così via. I genitori sono informati sulla materia ma non possono esonerare i figli dalle lezioni. Più carente la formazione specifica dei docenti: il materiale formativo obbligatorio è fornito dal ministero, ma i docenti possono procurarsi integrazioni da un apposito sito web.
Ha invece approvato un “Positioning Paper” l’Albania, in cui si riconosce che l’educazione sessuale si basa sui diritti umani. Il programma di educazione sessuale intitolato “Competenze per la vita ed educazione sessuale” è composto da una serie di moduli inclusi nel contenuto di tre materie: biologia, educazione sanitaria ed educazione fisica. I programmi successivi, che coprono rispettivamente le fasce di età 10 – 12, 12 – 16 e 16 – 18 anni, sono obbligatori. Il numero totale di ore di insegnamento per tutti i gruppi è 140. Dal 2011 c’è poi un programma di training specifico per gli insegnanti che dura 110 ore. Ad oggi, quelli formati raggiungono circa il 20 per cento delle scuole. Esiste poi un gruppo di docenti esperti a livello centrale che elabora e diffonde le linee guida sul tema.
In Gran Bretagna, la legge sull’istruzione del 1996 stabilisce che l’educazione relazionale sia obbligatoria nelle scuole pubbliche dall’età di 11 anni in poi. Dal 2019 è previsto sia obbligatoria anche nelle scuole private. Sono le scuole stesse ad assumersi la responsabilità di garantire che gli insegnanti siano adeguatamente preparati a impartire educazione sessuale e relazionale, così come hanno libertà di decidere programmi e contenuti mentre i materiali didattici sono spesso sviluppati da ONG ma anche da “organizzazioni religiose” spiega il rapporto. L’attenzione, però, pare si concentri prevalentemente sugli aspetti “fisici”.
In Estonia nel 1996, l’educazione sessuale è stata inclusa, per legge, come materia nel nuovo curricolo delle scuole primarie. Da allora il curricolo è stato adattato due volte, nel 2002 e nel 2011. Il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca ne è ufficialmente responsabile, ma le autorità locali sono responsabili dell’erogazione dell’istruzione.
Nella scuola primaria ( età 7 – 16) è una parte della materia dell’educazione personale, sociale e sanitaria. Durante l’intero programma, quasi tutte le questioni rilevanti riguardanti la sessualità e la salute vengono trattate in dettaglio ma c’è anche una forte enfasi sugli atteggiamenti e sullo sviluppo delle capacità comportamentali.
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mypickleoperapeanut · 5 months
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"VediAMOcibene"
È il progetto solidale promosso da SIOO, la Scuola internazionale di ottica e optometria con sede a Firenze che prevede visite oculistiche e occhiali gratuiti a persone con basso reddito, che è stato presentato alla stampa martedì 22 novembre 2023 in Palazzo Vecchio di Firenze alla presenza dell'Assessore al Welfare del Comune di Firenze Sara Funaro, del Direttore didattico SIOO e ideatore della campagna Fabio Casalboni, del Direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni e del Presidente della Fondazione Amici per la Vista Marco Procacciante.
SIOO è la scuola internazionale di ottica e optometria che dal 2013 a Firenze, all’interno della stazione di Santa Maria Novella, offre corsi e percorsi formativi nell’ambito tecnico-scientifico dell’ottica oftalmica, rivolgendosi sia a studenti e studentesse che hanno terminato la scuola secondaria di secondo grado, che a professionisti del benessere visivo che desiderano restare aggiornati in un mercato in continua evoluzione.
Dai dati interni alla scuola emerge che il 97% degli studenti, con un percorso presso la SIOO, trova lavoro nei primi sei mesi post diploma.
Contatti Ufficio Stampa SIOO – Ps Comunicazione
Antonio Pirozzi e Valentina Messina
Contatti Ufficio Stampa – Comin & Partners
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ansiablog · 6 months
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lamilanomagazine · 20 days
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Cefalù, Palermo. Estorsione e sfruttamento del lavoro di docenti e personale ATA: seguita custodia cautelare nei confronti di 5 soggetti
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Cefalù, Palermo. Estorsione e sfruttamento del lavoro di docenti e personale ATA: seguita custodia cautelare nei confronti di 5 soggetti. I Carabinieri della Compagnia di Cefalù hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 5 indagati (1 agli arresti domiciliari, 4 interdittive del divieto temporaneo di esercitare attività professionale e imprenditoriale nel settore dell'insegnamento per 12 mesi) accusati a vario titolo di estorsione e sfruttamento del lavoro. L'attività investigativa ha consentito di delineare un grave quadro indiziario, sostanzialmente accolto dal provvedimento cautelare, in ordine alle condotte estorsive e di sfruttamento che gli indagati avrebbero posto in essere in concorso e con ruoli differenti, in qualità di amministratori e gestori di una cooperativa esercente attività di istruzione secondaria di secondo grado in due istituti paritari di Cefalù e Termini Imerese. In particolar modo, l'indagine, iniziata nel gennaio 2023 e condotta dai Militari sotto la direzione della Procura di Termini Imerese, ha delineato le modalità di assunzione ed impiego, in condizioni di sfruttamento, adottate dagli indagati nei confronti di docenti e personale ATA (personale amministrativo, tecnico e ausiliario), tratteggiando un disegno criminoso realizzato dai presunti autori sin dal settembre del 2019. Le vittime obbligate mediante minaccia, oppure agevolate dalla necessità di ottenere i punteggi per accedere alle graduatorie pubbliche per le successive assunzioni, nonché dallo loro stato di bisogno connesso alla crisi economica ed occupazionale, avrebbero prestato la loro attività lavorativa in difformità ed in misura sproporzionata alla contrattazione nazionale se non finanche a titolo gratuito, restituendo la retribuzione formalmente ottenuta per il lavoro prestato. Tale dinamica sarebbe stata individuata per 118 dipendenti della cooperativa, in quanto gli indagati avrebbero operato a vantaggio della stessa mantenendo bassi costi di gestione e massimizzando i profitti. Sono stati sottoposti a sequestro preventivo 65.300 euro in contanti rinvenuti presso le abitazioni degli accusati e all'interno degli istituti paritari riconducibili alla cooperativa e custoditi in alcune circostanze dentro buste con elenchi nominativi del personale dipendente.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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piusolbiate · 6 months
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SOG - Solbiate Olona Giovani: Obiettivi secondo anno d'intervento
Favorire esperienze ed attività creative e aggregative dove gli adolescenti possano esprimersi e attivarsi in prima persona, con particolare riferimento a gruppi di giovani non frequentanti altre proposte sportive ed educative presenti sul territorio; aumentare la partecipazione dei giovani alla definizione di interventi con specifico riferimento agli studenti e alle studentesse del secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado
1. Attività di educativa di strada – animazione di un gruppo giovani
2. Consiglio comunale dei-delle ragazzi-e (o iniziative simili di partecipazione)
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