Tumgik
#Amministrazione Trump
megachirottera · 1 year
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Chi era responsabile della risposta fallita alla pandemia?
Qualsiasi forma di medicina che cerchi di modificare il processo di malattia sarà intrinsecamente pericolosa e, sebbene la medicina moderna sia inutilmente pericolosa, un certo numero di morti è inevitabile indipendentemente dal sistema medico utilizzato. Source: 2022, Jun 24; A Midwestern Doctor on The Forgotten Side of Medicine (more…) “”
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arcobalengo · 1 year
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LA SENTENZA
Assange, Londra rigetta il ricorso: estradizione vicina
LA BEFFA - Per l’ideatore di wikileaks stessa accusa di the Donald
Di Stefania Maurizi.
Pericolosamente vicino all’estradizione negli Stati Uniti. A denunciare il rischio che corre Julian Assange è stata Reporters Sans Frontières, appena la moglie Stella Assange ha reso noto che la High Court del Regno Unito ha rigettato l’appello contro l’estradizione del fondatore di WikiLeaks. La decisione è arrivata questa settimana dopo ben nove mesi di attesa, senza alcuna udienza ed è stata emessa da un unico giudice, Jonathan Swift, peraltro entrato già nelle cronache per aver rigettato un appello di una trentina di richiedenti asilo che rischiavano di essere deportati in Ruanda, in base alle politiche dei conservatori inglesi contro rifugiati e migranti. È una delle ironie della storia che la sentenza arrivi proprio nella settimana in cui Donald Trump – la cui amministrazione ha incriminato Assange per la pubblicazione dei documenti segreti del governo americano – sia finito incriminato proprio con la stessa legge: il brutale Espionage Act del 1917, per la gestione di una serie di documenti riservati durante la sua presidenza. Le condizioni di salute di Julian Assange sono serie. È rinchiuso nella prigione più dura del Regno Unito, Belmarsh, da oltre quattro anni, con pericolosi terroristi, e da ben tredici anni non conosce più la libertà. È incarcerato a Belmarsh dall’11 aprile 2019, senza che sia mai stato condannato: è in attesa che le autorità inglesi decidano sull’estradizione, che in primo grado era stata negata dal giudice Vanessa Baraitser per la gravità delle sue condizioni mentali. Nel gennaio del 2021, infatti, Baraitser aveva ritenuto fondato il rischio di suicidio. Ma appena undici mesi dopo, la High Court aveva ribaltato la sentenza, dopo che gli Stati Uniti avevano offerto garanzie diplomatiche sul trattamento in carcere del fondatore di WikiLeaks, ignorando completamente che, durante il processo di estradizione, è emerso che la Cia aveva pianificato di uccidere o di rapire Julian Assange, mentre ancora si trovava in ambasciata. La High Court non aveva dimostrato alcun problema con queste rivelazioni: aveva creduto alle “garanzie diplomatiche”.
La difesa di Assange aveva fatto ricorso e questa settimana è arrivata la sentenza. Tutte le più importanti organizzazioni per la difesa dei diritti umani e della libertà di stampa, da Amnesty International a Reporters Sans Frontières (RSF), hanno chiesto all’Amministrazione Biden di chiudere il caso. “È tempo di fermare la persecuzione senza tregua di Assange e di proteggere il giornalismo e la libertà di stampa”, ha dichiarato Rebecca Vincent, a capo delle campagne internazionali di Rsf. A questo punto la difesa di Assange e WikiLeaks ha tempo fino a martedì prossimo per ripresentare di nuovo appello alla High Court, e se verrà rigettato di nuovo, e rimarrà solo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. La moglie Stella Assange si è detta “ottimista”. Nel frattempo, novità importanti potrebbero arrivare dall’indagine dei magistrati spagnoli sulle operazioni di spionaggio contro Julian Assange, i suoi avvocati, i suoi medici, e contro noi giornalisti che gli abbiamo fatto visita nell’ambasciata, prima che fosse arrestato. Secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo El País la settimana scorsa, è emerso che la polizia spagnola non aveva copiato alcuni file che contengono riferimenti alla Cia. Errore tecnico?
🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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charlievigorous · 2 years
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La principessa Diana Intel: LA CADUTA DELLA CABALA
• Sta diventando sempre più evidente la caduta del mondo Deep State sta avvenendo e noi siamo dentro la Tempesta! Verde militare.
• La distruzione della Georgia Guidestones   , che era sotto sorveglianza 24 ore su 24, è stata distrutta dalle bombe e il video completo è scomparso dalla compagnia di sicurezza…. Ore dopo le GUIDESTONES sono state completamente smantellate utilizzando macchinari pesanti.
• La caduta del governo del Regno Unito Deep State: come operazioni militari. Sostieni l'assistenza dell'FBI di White Hats per raid/recupero di computer/dischi rigidi/server all'interno del governo reale mentre diversi membri del gabinetto si dimettono e diverse operazioni hanno avuto luogo a Londra nelle prime ore prima che il PRIMO MINISTRO BORIS JOHNSON si dimettesse.
• OPERATION LONDON BRIDGE STA CADENDO IN PIENO EFFETTO mentre il regime di maestà prevede che l'annuncio della morte del Queens venga rivelato, il che porta a un nuovo GOVERNO insediato dal popolo.
• Attualmente il Regno Unito nel 2021 ha ricevuto 22 trilioni di oro consegnati dalle forze armate statunitensi dalle operazioni della base militare delle montagne di Cheyenne////
• Metropolitane Vaticane DUMB collegate al CERN SUPER COMPUTER.
• I Tunnel VATICANI di oltre 1000 anni ospitavano 2 Supercomputer che collegavano il sistema mondiale di riciclaggio di denaro al regime della CIA del 4° Reich/Gesuiti/ROTHSCHILD/Famiglia Rockefeller (sistema di riciclaggio di denaro DIGITALE che si collegava all'Asia, agli Stati Uniti e a tutta l'Europa.
• Due diversi incendi sono scoppiati nella Città del Vaticano. Alcuni rapporti dicono tre aree, ma i media mainstream riportano solo un incendio con rapporti contrastanti.
• ASSASSINO DEL PRIMO MINISTRO DEL GIAPPONE che conosceva tutti i rapporti completi e consegnò SERVER/COMPUTER alle operazioni militari ESPORANDO la verità sull'EVENTO FUKUSHIMA E PIANIFICATA Invasione della Cina attraverso gli EVENTI…. Corea del nord. Russia. Taiwan, Giappone, Stati Uniti (ma Russia e Taiwan hanno rifiutato di essere nell'intento pianificato da Bush/Obama). Fonti riferiscono che il primo ministro era in stretto contatto con TRUMP. La sua morte era falsa/pianificata/un messaggio?
• LA CADUTA DELLO SRI LANKA (I piani MAGGIORI sono previsti per utilizzare lo Sri Lanka come campo di prova Betta per vedere un regime cadere e ricostruire rapidamente attraverso GASARA D-VALUTA sostenuta dall'oro.
• Libano attualmente nei media BLACKOUTS. Il paese è attualmente in blackout attraverso città e villaggi.
• OPERAZIONE MILITARE   in corso attraverso il paese. Collegato agli arresti e ai generali [DS].
• Il più grande regime mafioso KAZARINO negli Stati Uniti FRANCIA, CANADA ITALIA ... Sono in corso operazioni militari di COLLAPSE ...> La Francia cade mentre il regime del sindacato criminale Macron inizia a saltare la nave e abbandonare la sua posizione mentre sono iniziate le indagini penali su Macron.
• US BIDEN REGIMEN in caduta libera .. Mentre più media mainstream si rivoltano contro di lui. Washington Post. New York Times Red PILOTA i liberali e mette in discussione la sua autorità e l'intera amministrazione.
• Le perdite di laptop e telefoni di Hunter BIDENS colpiscono la scena mondiale mentre MSM NEWS riferisce su BIDEN e mette in discussione la Presidenza degli Stati Uniti
• UE IN PIENO COLLASSO mentre i mercati crollano e le piccole banche chiudono e MSM riferisce sulla recessione.
• Putin ha riassunto la situazione mondiale come "l'inizio del crollo fondamentale dell'ordine mondiale in stile americano... della transizione dall'egocentrismo liberale e globalista americano a un mondo veramente multipolare".
• " La Russia e il suo presidente Vladimir Putin stanno conducendo questa lotta in nome dell'umanità, contro l'alleanza terroristica e ostile nota come NATO", ha detto il ministro degli Esteri venezuelano Carlos Faria
by Diego Carboni
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Discorso sullo Stato dell'Unione, Biden: "Il problema non è la nostra età ma quella delle idee" | "Presto un molo off-shore per gli aiuti a Gaza"
      Tgcom24 Biden, che ha preso la parola per un’ora e sette minuti di fronte alle camere riunite del Congresso federale, ha rivendicato di fronte ai cittadini statunitensi le politiche della sua amministrazione, sostenendo di aver rafforzato l’economia e protetto i diritti civili, e presentandosi ancora una volta come baluardo contro il repubblicano Trump, segnalato come un pericolo per la…
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scienza-magia · 3 months
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Profitti miliardari per l'industria Americana del gas e petrolio
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I profitti del petrolio e del gas triplicano sotto Joe Biden anche se l’industria lo denigra. Bonanza mostra un ruolo presidenziale limitato nel guidare i rendimenti nonostante l’avvertimento di un secondo mandato “disastroso”. I profitti dei maggiori produttori statunitensi di petrolio e gas sono quasi triplicati sotto la presidenza di Joe Biden, anche se l’industria rimprovera le politiche “ostili” della sua amministrazione e avverte che un secondo mandato sarebbe “disastroso” per il settore. I primi 10 operatori quotati del paese per valore, che finiranno di pubblicare i loro utili del 2023 questa settimana, sono sulla buona strada per aver accumulato un utile netto combinato di 313 miliardi di dollari nei primi tre anni dell'amministrazione Biden, rispetto ai 112 miliardi di dollari dello stesso periodo. sotto Donald Trump. La capitalizzazione di mercato collettiva del gruppo – che comprende ExxonMobil, Chevron, ConocoPhillips, EOG, Pioneer Natural Resources, Occidental Petroleum, Hess, Devon Energy, Diamondback Energy e Coterra Energy – è aumentata del 132% nel periodo a oltre 1,1 trilioni di dollari, rispetto a un calo del 12% nei primi tre anni di Trump. I dati sui profitti del 2023 si basano sui rapporti sugli utili, ad eccezione di Devon, che dovrebbe pubblicare martedì i risultati del quarto trimestre, i cui ultimi dati sui profitti trimestrali sono stime di consenso. La produzione statunitense ha infranto record negli ultimi anni: a novembre, la produzione di petrolio ha raggiunto la cifra senza precedenti di 13,3 milioni di barili al giorno, mentre il gas naturale ha superato per la prima volta i 105 miliardi di piedi cubi al giorno. Lo scorso anno la nazione ha superato il Qatar diventando il più grande esportatore di gas naturale liquefatto al mondo. La sovraperformance sotto Biden sottolinea il ruolo limitato della Casa Bianca nel dettare le fortune del settore. La recente fortuna dei profitti è stata in parte determinata dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, che ha fatto salire i prezzi del petrolio e del gas. Anche la forte ripresa della domanda globale di energia, reduce dallo shock del Covid-19 nel 2020, ha sostenuto i prezzi. Il West Texas Intermediate, il benchmark del greggio statunitense, ha registrato una media di circa 80 dollari al barile durante i primi tre anni di Biden rispetto ai 58 dollari al barile di Trump.
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Le grandi compagnie americane di gas e petrolio sono fiorite con Joe Biden Ciò si scontra anche con le argomentazioni repubblicane secondo cui l’amministrazione Biden ha soffocato l’industria e con i terribili avvertimenti secondo cui una vittoria democratica nelle elezioni presidenziali di novembre metterebbe a rischio la sicurezza energetica americana. “Fin dal suo primo giorno in carica, il presidente Biden ha preso di mira i nostri produttori di energia nazionali e ha indebolito attivamente gli sforzi dell’America per essere indipendenti dal punto di vista energetico”, ha affermato questo mese il presidente repubblicano della Camera Mike Johnson. Biden ha condotto una campagna sulla piattaforma climatica più ambiziosa di qualsiasi presidente americano nella storia, promettendo di guidare una “transizione dal petrolio”. Appena entrato in carica, ha implementato una serie di politiche che hanno fatto infuriare l’industria: dalla sospensione temporanea di nuovi contratti di locazione per lo sviluppo di combustibili fossili su terreni pubblici al fallimento dell’oleodotto Keystone XL. Durante il suo mandato, tuttavia, ha ridimensionato parte di quella retorica iniziale, esortando l’industria a trivellare di più per contrastare i prezzi elevati alla pompa e incoraggiando le esportazioni di gas naturale liquefatto per arginare una crisi energetica in Europa. “Per reprimere l’inflazione, Biden ha sostenuto una produzione record per mantenere bassi i prezzi del petrolio e del gas, pur favorendo maggiori esportazioni di gas per aiutare l’UE”, ha affermato Paul Bledsoe, docente presso l’American University ed ex consigliere sul clima dell’amministrazione Bill Clinton. “Non puoi fare di meglio da un presidente democratico”. Eppure la campagna di Biden è stata riluttante a pubblicizzare il successo del settore per paura di contraccolpi da parte dell’ala progressista del Partito Democratico e si è affrettata a criticare gli operatori. Con l’impennata dei prezzi del petrolio nel 2022, il presidente ha criticato Exxon per aver guadagnato “più soldi di Dio”. L’anno scorso l’amministrazione ha imposto severe restrizioni sul leasing offshore e a gennaio ha sospeso le autorizzazioni per nuovi terminali GNL, facendo arrabbiare i leader del settore.
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L’industria del petrolio e del gas contribuisce con decine di milioni di dollari ai repubblicani ad ogni ciclo elettorale Mike Sommers, amministratore delegato dell’American Petroleum Institute, ha affermato che il successo dei produttori di petrolio e gas negli ultimi tre anni è avvenuto nonostante l’agenda politica “ostile” del presidente, che minerebbe la sicurezza energetica della nazione se lasciata senza controllo. “Anche se non si vede un impatto in questo momento, penso che stiano gettando i semi per una diminuzione della produzione in futuro. Ogni settimana vediamo un altro regolamento sotto questa amministrazione che penso potrebbe essere molto dannoso”, ha detto Sommers. Questo mese l’API ha citato in giudizio l’amministrazione Biden per la sua decisione di limitare il leasing offshore, evidenziando una crescente reazione del settore contro le sue politiche climatiche ed energetiche. Trump e i suoi delegati hanno fatto del sostegno all’industria del petrolio e del gas una parte fondamentale della sua campagna di rielezione, sostenendo che il recente successo del settore è incastonato nell’agenda di deregolamentazione della precedente amministrazione. “Conosciamo la politica del percorso dei profitti. L’industria energetica sta raccogliendo i benefici dell’amministrazione Trump”, ha affermato Carla Sands, importante donatrice di Trump ed ex ambasciatrice in Danimarca. In realtà, dicono gli analisti, i presidenti in carica hanno un impatto minimo sulla performance a breve termine del settore. “In generale, i rendimenti di una data presidenza hanno ben poco a che fare con chi è in carica. Si tratta più dei fondamentali”, ha affermato Bob McNally, presidente della società di consulenza Rapidan Energy ed ex consigliere energetico di George W. Bush. “Penso che le conseguenze di un’elezione negli Stati Uniti per la politica energetica e climatica saranno probabilmente sopravvalutate ed esagerate”.
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La produzione statunitense di petrolio e gas naturale ha raggiunto nuovi record sotto la presidenza di Joe Biden © FT montage/Bloomberg Trump ha promesso di stracciare gran parte della legislazione sul clima di Biden se vincesse a novembre, cosa che secondo alcuni analisti potrebbe danneggiare la posizione degli Stati Uniti all’estero e danneggiare le esportazioni energetiche del paese. “Una vittoria di Trump si tradurrebbe in una massiccia rottura con il mondo sulla politica climatica globale, ironicamente aumentando la pressione pubblica contro le esportazioni statunitensi, soprattutto in Europa”, ha affermato Bledsoe. Nonostante alcuni dubbi nell’industria nei confronti di Trump e del suo programma anti-libero commercio, i grandi donatori di petrolio e gas continuano a schierarsi in grande maggioranza dalla parte del suo partito. Secondo una ricerca di OpenSecrets, i repubblicani hanno ricevuto 126,4 milioni di dollari in donazioni elettorali dal ciclo elettorale del 2020 dall’industria, rispetto ai soli 23,6 milioni di dollari ricevuti dai democratici. Harold Hamm, magnate americano dello shale e miliardario donatore repubblicano, ha dichiarato al Financial Times che una vittoria di Biden sarebbe “disastrosa” per il settore. Ha detto che il presidente sta implementando politiche che porterebbero alla “morte per mille tagli” per l’industria, citando le sue restrizioni alle trivellazioni sui terreni federali, una pausa sulle approvazioni del GNL e regolamenti più severi. “Se Trump sarà il candidato prescelto dal processo delle primarie, lo seguiremo sicuramente . . . sarebbe disastrosa”, ha detto Hamm, che ha anche fatto una donazione ai candidati repubblicani Nikki Haley e Ron DeSantis. Reporting aggiuntivo di Eva Xiao a New York     Read the full article
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notiziariofinanziario · 5 months
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Sheryl Sandberg lascerà il consiglio di amministrazione di Meta dopo 12 anni
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La direttrice operativa di Meta ha annunciato di voler lasciare anche il consiglio di amministrazione. La sua partenza è stata annunciata attraverso un post su Facebook: "Dopo aver lasciato il mio ruolo di COO, sono rimasta nel consiglio di amministrazione per contribuire a garantire una transizione di successo". L'attività di Meta "forte e ben posizionata per il futuro, quindi sembra che sia il momento giusto per allontanarsi", ha aggiunto.  Anche se non si candiderà alla rielezione nel consiglio di Meta a maggio, Sandberg ha detto che resterà consulente della società. In un commento al post, Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, fondata come Facebook nel 2004, ha ringraziato Sandberg per "gli straordinari contributi che ha dato alla nostra azienda e alla nostra comunità nel corso degli anni". Sandberg si è dimessa dalla carica di direttore operativo di Meta nel giugno scorso dopo 14 anni nella società, un'uscita di scena scioccante di uno dei collaboratori più fidati di Zuckerberg. Sandberg, 54 anni, è stata uno dei primi dirigenti di Facebook e ha contributo a farla crescere da start-up senza ricavi a colosso della pubblicità digitale. È diventata una delle donne più importanti della Silicon Valley e si è posizionata come sostenitrice delle donne sul posto di lavoro. Ma è una figura controversa a causa del suo ruolo nella costruzione dell'impero pubblicitario di Facebook e per varie polemiche durante il suo mandato, tra cui quella sulle sue dichiarazione che minimizzavano il ruolo di Facebook negli eventi che hanno portato all'assalto del 6 gennaio 2021 al  Campidoglio Usa da parte di una folla di sostenitori di Donald Trump. Read the full article
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telodogratis · 2 years
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Wto, dazi Trump su alluminio e acciaio violano regole
Wto, dazi Trump su alluminio e acciaio violano regole
Read MoreMa amministrazione Biden condanna decisione e conferma misureMa amministrazione Biden condanna decisione e conferma misureRSS di – ANSA.it
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gregor-samsung · 5 years
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«Dobbiamo buttarli fuori,» ha dichiarato Donald Trump. «Se ci troviamo di fronte a casi straordinari, possono tornare, ma devono farlo legalmente.» In una clip diffusa il 10 settembre 2015 ha annunciato che, nel caso in cui dovesse diventare presidente, deporterà tutta la popolazione presente senza documenti negli Stati Uniti: si stima siano undici milioni e trecentomila persone. Incalzato dai giornali, Trump ha poi specificato che secondo le sue stime ci vorranno tra i diciotto e i ventiquattro mesi per l’operazione, e non tra i cinque e i dieci anni, come qualcuno ha suggerito. Tra le 458.000 e le 611.000 deportazioni al mese, dunque: una notevole inversione di tendenza, considerando che il record dell’amministrazione Obama sono le 438.000 del 2013. Bisognerà correre. «In altre parole,» scrive “Forbes”, «Trump vuole deportare in un solo mese un numero più alto di persone di quanto l’amministrazione Obama non abbia fatto in dodici mesi.» Una volta respinte queste persone, ha aggiunto Trump, per tenerle alla larga costruirà una barriera – alta dieci, quindici, ventiquattro metri, a seconda delle dichiarazioni – sul confine con il Messico, e farà di tutto per farla pagare al paese confinante. Il Muro in realtà già esiste da tempo, lo abbiamo visto, ed è chiamato il “Muro di Bush”: nel frattempo è diventato una “barriera secondaria”, e i mezzi della Border Patrol, alla quale si imputano decine di omicidi, sono già quadruplicati in seguito all’11 settembre.
Carlo Greppi, L'età dei muri, Feltrinelli (collana Varia), 2019; p. 228.
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Coincidenze/convergenze
New Post has been published on https://www.aneddoticamagazine.com/it/coincidenze-convergenze/
Coincidenze/convergenze
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Nel mentre stavo scrivendo il capitolo 11 (incentrato sull’attacco americano all’Iraq del 2003 e la guerra asimmetrica) del mio nuovo libro, dedicato alla Storia della guerra nel XX secolo (Oaks Editrice, Milano), di prossima pubblicazione, mi sono imbattuto in una frase del generale dei Marines James Mattis, ex-segretario alla Difesa dell’amministrazione Trump. L’avevo già letta da qualche parte, ma me l’ero dimenticata. La frase suona così:
“Be polite, be professional, but have a plan to kill everybody you meet“.
       Questo è quanto egli insegnava ai suoi Marines, ma devo dire che, come principio, non è male in assoluto. Non è aggressivo, non è offensivo, semmai è rigorosamente difensivo. Non nega la possibilità di istituire legami di vario genere con il prossimo, ma sottolinea l’estrema importanza, nel mondo contemporaneo, di stare in guardia, di essere pronti a difendere se stessi e i propri spazi, in forma auspicabilmente risolutiva.
       Mi sono appuntato la frase, se non altro perché detesto il “buonismo” e amo invece il realismo politico/militare.
       Considerato un intellettuale, proprietario e avido lettore di una biblioteca di studi militari composta da parecchie migliaia di libri, “Mad Dog” Mattis ha ai miei occhi un altro grande merito: considera le presentazioni in “Power Point” (di cui molti ambienti, non solo quello militare, vanno pazzi) una colossale stupidata, superficiale e scioccamente prona alle esigenze della cultura visiva, che non consente – in quanto tale – di approfondire niente e di capire meno. So che piace a molti, in molti ambienti, e la cosa non mi sorprende, visto il livello complessivo…
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megachirottera · 1 year
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I file di Twitter rivelano la rete di censura guidata dal governo
Non importa che tu stia pagando i loro stipendi con i tuoi soldi delle tasse guadagnati duramente … Source: March 22, 2023; Analysis by Dr. Joseph Mercola [>Fact Checked<] (more…) “”
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The Republican Party must now be disbanded.
It has shown it cannot change its self into a party of the future. Unfortunately the Republican Party is lock into the past.
A past filled with hate, inequality and wrong thought and beliefs. In a word (Evil).
The Republican Party is now so lost, it no longer even supports Democracy and free Elections.
There must be a New Conservative Party,
that rejects racist Evil views, that embraces equality for all, that embraces God to help others, and not to hurt non-belivers and to support the 2nd Amendment without allowing everyone to have weapons of war.
The Republican Party must Die. It has become corrupted by Evil.
It must die just as the Whig Party died and start a new party with the vision of Equality for All and Truth, Justice and the American Way.
God bless America.
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Jared Kushner non intende tornare alla Casa Bianca con Trump
Jared Kushner non intende partecipare a una possibile amministrazione Trump, preferendo dedicarsi alla sua società di investimento Affinity Partners. Lo ha detto lo stesso Kushner in un’intervista a Axios. Il genero di Trump è stato uno dei più stretti consiglieri dell’ex presidente. “In questa fase della mia vita la mia attenzione è per la mia società”, ha spiegato Kushner.     Riproduzione…
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e-o-t-w · 2 years
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Eyes on the world #18
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Dicembre ci ha accolto dolcemente, con un freddo bestiale e numerose questioni sul punto di esplodere (letteralmente).
Tanta fatica nel far entrare tutto nel solito formato, ma alla fine eccomi. Iniziamo 👇
🇮🇷 Dopo l’uccisione dello scienziato n.1 per il nucleare iraniano #MohsenFakhrizadeh di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, l’#Iran ha accusato Israele, reo di aver utilizzato dispositivi elettronici controllati a distanza per ucciderlo (e non degli uomini armati come si pensava in primis). Ma la notizia clou dal Medioriente è un’altra, legata sempre all’omicidio di Mohsen. Il parlamento iraniano (conservatore) ha approvato una legge che costringerà il presidente Hassan Rouhani (moderato) ad accelerare il piano nucleare del paese. Questo era stato rallentato dagli accordi tra i paesi occidentali (USA in primis) e l’Iran stesso, in cambio della rimozione di diverse sanzioni imposte sull’economia di Teheran. Tuttavia, l’uscita dall’accordo degli USA nel 2018 sotto il governo Trump lo ha indebolito parecchio (oltre ad aver inasprito le loro sanzioni), e adesso l’Iran sembra essere intenzionato a contrattaccare. Il livello di arricchimento del loro uranio sarà aumentato fino al 20% (il limite attuale va dal 4 al 5%), permettendo di poter arrivare in sei mesi alla costruzione di una bomba. Le leggi imposte a Rouhani prevedono anche l’espulsione degli ispettori nucleari dell’ONU, unica vera fonte d’informazione per l’Agenzia internazionale dell’energia atomica, a meno che non vengano eliminate le sanzioni volute da Donald Trump. #JoeBiden, prossimo presidente degli Stati Uniti, sta già pensando a rinegoziare l’accordo, scongiurando ulteriori problematiche (più delicate che mai) con l’Iran. Suo alleato potrebbe essere proprio Rouhani, che rallenterebbe volentieri la corsa alle armi per riprendere i negoziati con la nuova amministrazione al più presto. Restando in tema politica estera americana, prosegui il ritiro voluto da Trump dei soldati americani impegnati in missioni antiterrorismo. Dopo Afghanistan e Iraq, è il turno della Somalia. Adesso si teme che il gruppo terroristico al Shabaab possa ostacolare con degli attacchi le elezioni previste nei prossimi mesi.
💲 #Bitcoin e vip: una combo letale per tanti piccoli investitori e risparmiatori. Il giornale svedese #DagensNyheter ha pubblicato un’inchiesta che spiega come la #AdsInc, un’azienda americana, sia l’artefice di una gigantesca truffa online riguardo investimenti falsi sui bitcoin. E lo fa servendosi di testimonial famosi in tutto il mondo, a loro insaputa. A collaborare con il giornale svedese anche l’Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP), del quale fanno parte anche testate italiane come La Stampa. Sia questa organizzazione che il Dagens, hanno ottenuto un database con oltre 300 gb di materiale di Ads Inc, tra cui le pubblicità correnti e future. Queste venivano poi diffuse su Facebook, Google e su altri siti al fine di convincere le vittime a versare denaro anche grazie al lavoro di numerosi call center. Tra i volti più noti utilizzati per le campagne pubblicitarie italiane Flavio Briatore, Gianluca Vacchi e Jovanotti. Cliccando per approfondire, si entra in siti che invitano a fare un primo investimento di 225 euro, per essere poi contattati da un presunto personal trader che consiglierebbe di fare ulteriori versamenti al fine di non perdere quanto fatto. In molti hanno dilapidato decine di migliaia di euro. Già l’anno scorso il sito #Buzzfeed ha fatto luce su Ads Inc con un’inchiesta ad hoc, dove vennero fuori guadagni da milioni di dollari con queste truffe, perfezionate attraverso l’invio di dati sensibili (numeri di conto e carte) e un abbonamento impossibile da disattivare. Asher Burke è la mente dietro l’intero progetto, che è riuscito a eludere i controlli di Facebook e delle autorità, mascherandosi da normali pubblicità come milioni in giro per il web. Burke reclutava persone (e account) comuni per non far insospettire nessuno, evitando che fossero oscurati, e pubblicava contenuti innocui misti a fraudolenti. Né l’inchiesta di Buzzfeed o la morte di Burke hanno intaccato più di tanto Ads Inc, che si è poi specializzata in truffe con i bitcoin. Da notare come anche Facebook e Google, ma non solo, abbiano guadagnato molto da questo metodo, dal momento che Ads Inc ha speso oltre 50 mln di dollari in pubblicità tra 2016 e 2019.
🧪 L’Europa inizia a muoversi per i vaccini anti-Covid: vediamo cosa sta accadendo in Italia, Regno Unito e Russia. Partiamo dall’Italia. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha illustrato il piano di vaccinazione, con il processo che dovrebbe iniziare a gennaio, pur non essendo stato ancora approvato nessun #vaccino a livello comunitario, così come negli USA. Entro la fine dell’anno ci si aspetta che l’Agenzia europea per i medicinali (#EMA) si esprima sul vaccino #Pfizer, mentre per quello di #Moderna potrebbe attendere gennaio 2021. Il vaccino NON sarà obbligatorio, ma sarà cruciale raggiungere una buona copertura per fermare la diffusione del virus (è stato anche stabilito l’ordine di priorità per vaccinarsi). Saranno disponibili oltre 202 milioni di dosi, suddivise tra quelli già approvati e/o in fase di sperimentazione (richiami e dosi supplementari compresi). La logistica sarà gestita in modo centralizzato dal governo, che ha individuato nell’aeroporto della Difesa a Pratica di Mare (RM), il magazzino nazionale per conservare i vaccini e il punto di partenza per la loro distribuzione. Nel frattempo sono state decise le nuove norme per quanto riguarda le attività e gli spostamenti concessi fino al 6 gennaio. Si cercherà di limitare il più possibile riunioni di parecchie persone non conviventi, soprattutto nei giorni del 25-26 dicembre e 1° gennaio. Passiamo al Regno Unito. Il governo ha già autorizzato l’utilizzo del vaccino Pfizer già dalla prossima settimana. Ha sfruttato un’eccezione prevista da una direttiva europea, che consentirebbe a uno stato membro di poter autorizzare temporaneamente un farmaco/vaccino in casi particolari. Il RU ha quindi deciso di iniziare la vaccinazione indipendentemente dall’EMA. In Russia, 70 strutture sanitarie hanno iniziato le vaccinazioni utilizzando #SputnikV, vaccino prodotto localmente che non ha completato tutti i test clinici. Per il momento è disponibile solo per le categorie più a rischio e non è chiaro quante dosi possano essere prodotte in breve tempo. La comunità scientifica pensa che i risultati ottenuti da Sputnik siano stati diffusi per mera natura propagandistica, frutto di sperimentazioni parziali.
🇪🇬 #GiulioRegeni è un nome che negli ultimi anni abbiamo imparato a conoscere bene. Era un ricercatore italiano dell’Università di Cambridge, che sparì al Cairo (#Egitto) il 25 gennaio del 2016. Stava lavorando a una tesi di dottorato sui sindacati del paese e il suo corpo fu ritrovato dopo 9 giorni con segni di violenze sul ciglio della strada. La procura di Roma processerà 5 agenti del servizio segreto civile egiziano (National Security), accusati di aver rapito, torturato e ucciso Regeni. I magistrati egiziani invece valuteranno in tribunale solo l’accusa di aver rubato i suoi effetti personali, ritenendo gli assassini ancora “ignoti”. A questo proposito, è ormai chiaro come l’Egitto non abbia alcuna voglia di collaborare con l’Italia per la risoluzione del caso, ignorando le spiegazioni chieste riguardo i testimoni che avrebbero visto Regeni rapito dalla National Security e portato in caserma. Non verranno forniti neanche gli indirizzi dei 5 agenti accusati, al fine di non poter notificare loro gli atti. Ma c’è di più. Il procuratore egiziano insiste nell’accusare dell’omicidio una banda di rapinatori, rea di aggredire cittadini stranieri fingendosi agenti di polizia. A questo proposito, è bene ricordare che, poco più di un mese dopo il ritrovamento del cadavere di Regeni, il ministro dell’Interno egiziano dichiarò (su Facebook) il caso risolto, incolpando la suddetta banda, i cui rapinatori vennero uccisi tutti – casualmente – in uno scontro a fuoco con la polizia. Peccato però che, a pochi giorni dall’annuncio, si scoprì che il capo della banda si trovava a oltre 100 km dal luogo del sequestro al momento della scomparsa di Regeni. Come se non bastasse, le autorità egiziane non spiegarono mai il motivo secondo cui dei semplici criminali avrebbero dovuto torturare a lungo l’italiano per poi ucciderlo, o perché un poliziotto portò i documenti di Giulio a casa di uno dei rapinatori. Il governo Renzi all’epoca ritirò l’ambasciatore italiano in Egitto, mentre il successivo governo Gentiloni lo nominò nuovamente in seguito alla maggiore collaborazione della procura di Giza. Collaborazione che, ad oggi, non ha portato a nulla. Con buona pace dei genitori di Giulio.
🇨🇳 Il 2 dicembre a Pechino è iniziato un processo storico ai danni di Zhu Jun, un noto presentatore televisivo accusato di molestie da una donna di 27 anni, #ZhouXiaoxuan, che lavorò con lui nel 2014. 2 anni fa, Zhou pubblicò un post in cui accusava l’uomo di atteggiamenti poco consoni nei suoi confronti quattro anni prima. Si decise a denunciare l’accaduto grazie all’ascesa del movimento #MeToo, diffusosi negli USA (in primis) a causa delle deplorevoli azioni dell’ex produttore cinematografico Harvey Weinstein. Zhou all’epoca era una stagista, mentre Zhu il conduttore di un programma su CCTV, nonché consigliere governativo. Quando l’amica e attivista Xu Chao diffuse il suo post anche su Weibo (social simile a Twitter in Cina), la storia divenne virale. Purtroppo, a causa della caratura del personaggio, le accuse di Zhou non portarono ad alcuna reazione, con il conduttore che negò tutto e denunciò a sua volta le 2 per danni alla sua reputazione. Quello fu solo uno di tanti casi simili, avvenuti soprattutto nelle università. È lì che, in #Cina, il movimento MeToo ha preso piede: spesso molte studentesse devono fronteggiare molestie verbali e fisiche, mettendo a rischio la loro carriera accademica. Fu la ricercatrice Luo Qianqian a pubblicare per prima un post con la sua esperienza, seguita da diverse donne che iniziarono a denunciare casi di parecchi anni prima. Tra queste proprio Zhou. Lo sforzo delle attiviste negli ultimi anni ha dovuto scontrarsi con il governo cinese, parecchio incline (pensate a Hong Kong) a incarcerare chi manifesta per i propri diritti. Solo lo scorso maggio è stata fatta maggiore chiarezza su cosa possano essere definite “molestie sessuali” dal Codice Civile, aumentando la protezione nei confronti di chi le subisce. La situazione è però molto complessa; non è raro che le donne vittime di molestie (come in parte nel caso di Zhou) non siano ascoltate o vengano accusate a loro volta. Ma l’arrivo di decine di attiviste, stanziatesi fuori dal tribunale (al cui interno è avvenuto il processo, a porte chiuse e senza ancora un verdetto), fa ben sperare anche solo a livello di consapevolezza e conoscenza del movimento, in Cina che all’estero.
💻 10 gb di dati e informazioni rilevanti sono stati trafugati tra maggio 2015 e gennaio 2017 con un virus di nuova ingegnerizzazione dai computer di #Leonardo (azienda italiana famosa nel mondo, attiva nel campo della difesa, sicurezza e aerospazio). 2 misure cautelari sono scattate per Arturo D’Elia, ex addetto alla gestione della sicurezza informatica, e Antonio Rossi, responsabile dell’organismo che gestisce gli attacchi informatici subiti dall’azienda (e quindi capace di depistare le indagini). Il trojan utilizzato sarebbe stato inserito attraverso USB, consentendo l’accesso abusivo al sistema e captando comunicazioni telematiche illecitamente (i responsabili riuscivano a intercettare quanto digitato su tastiera e schermi). Gli hacker hanno preso di mira i profili di diversi dipendenti, tutti impegnati nella produzione di beni e servizi utili alla sicurezza e difesa dell’Italia. Si parla soprattutto di progettazioni di componenti aeromobili civili e velivoli militari destinati al mercato italiano e internazionale. Sono state infettate 94 postazioni di lavoro e, dopo ogni incursione, le tracce venivano cancellate automaticamente. D’Elia avrebbe inoltre portato a termine un attacco informatico a una base NATO americana presente in territorio italiano.
Finite le news principali (diciamo), è tempo delle menzioni d’onore 👇
- #Salesforce, nota agli avvezzi del business soprattutto per il suo CRM, ha acquistato l’app di messaggistica Slack per $27,7 mld, nel tentativo di lanciare un nuovo assalto ai big della Silicon Valley (Google, Facebook, Amazon).
- Le forze di polizia francesi indagheranno su 76 moschee distribuite lungo tutto lo stato per combattere il “separatismo” degli estremisti musulmani. Inoltre, il noto articolo 24 della nuova proposta di legge sulla sicurezza in #Francia di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, e punto focale delle proteste degli ultimi giorni, verrà interamente riscritto.
- Martedì un uomo di 51 anni ha investito e ucciso 5 persone, ferendone altre 15, lanciandosi a tutta velocità con la sua macchina nel centro di #Treviri, in Germania. Subito arrestato, secondo le autorità non avrebbe legami con terrorismo politico o religioso.
- Sarebbe sotto il controllo del governo etiope la città di Macallè, capitale della regione del Tigrè. Da settimane ci sono stati attacchi tra le parti, finché il primo ministro Abiy Ahmed ha deciso di attaccare e isolare la regione. Per questo motivo, mancano ancora conferme ufficiali.
- 2 proposte di legge di iniziativa popolare sono state respinte con un referendum in Svizzera. In primis, si chiedeva l’imposizione di maggiori controlli del rispetto dei diritti umani e ambientali per le imprese multinazionali con sede in Svizzera. Oltre ciò, anche lo stop a prestiti e investimenti di banche, fondazioni e casse previdenziali svizzere a imprese con almeno il 5% di fatturato derivato dalla produzione di armi.
- La Camera del Congresso americana ha approvato una proposta di legge per legalizzare per la prima volta nella storia la marijuana a livello federale. Tuttavia, il voto – per quanto storico – probabilmente non verrà confermato dal Senato (controllato dai repubblicani). Nello stesso tempo, l’ONU ha riconosciuto le proprietà medicinali della cannabis, rimuovendola dalla tabella più restrittiva che classifica queste sostanze.
- Pauroso incidente per Romain Grosjean durante il GP del Bahrein di #Formula1 di domenica scorsa. La sua auto ha urtato le barriere protettive, spezzandosi in 2 e prendendo fuoco all’istante. L’intervento degli steward e la speciale composizione della macchina gli hanno permesso di uscire dalla sua Haas “solo” con qualche frattura e diverse scottature.
- Ammonta a €10 mln la multa che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha inflitto ad #Apple per pubblicità ingannevole. La tanto pubblicizzata resistenza ai liquidi non è garantita in condizioni normali d’uso, ma solo durante precisi test di laboratorio in condizioni specifiche.
- Si teme per il rispetto dei diritti umani in #Bangladesh. Migliaia di profughi di etnia rohingya saranno spostati sull’isola di Bhasan Char, nel golfo del Bengala. Questi fuggirono dal Myanmar dal 2017, a causa delle violenze dei soldati birmani. Sull’isola sarà vietato l’accesso a giornalisti e organizzazioni umanitarie senza un permesso, e persino l’ONU sta ricevendo pochissime informazioni in merito.
- È stato condannato a 13 mesi e mezzo di carcere l’attivista di Hong Kong #JoshuaWong, dichiaratosi colpevole di una protesta tenuta fuori dal quartier generale della polizia nell’ottobre 2019.
- In #Danimarca sarà vietata la ricerca di nuovi giacimenti di gas naturale e petrolio nel Mare del Nord. Tutte le concessioni in atto saranno valide fino al 2050, anno entro il quale il paese vuole raggiungere la “neutralità” climatica”.
- Anche Arcadia, multinazionale britannica del fashion, entra in amministrazione straordinaria causa Covid, affidando a Deloitte la ricerca di acquirenti per i marchi del gruppo (Topshop, Miss Selfridge e Burton tra gli altri). Anche i grandi magazzini Debenhams sono pronti a chiudere.
- La riforma del #MES (istituzione con lo scopo di aiutare i paesi dell’eurozona in difficoltà) sembra essere stata approvata con l’ok dei ministri delle finanze dell’Unione. La firma si avrà per gennaio.
- Continua la lotta tra #Australia e Cina, questa volta intorno a una foto falsa che mostra un soldato australiano mentre sta per tagliare la gola a un bambino afghano. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese l’ha condivisa con un tweet che ha fatto arrabbiare l’esecutivo australiano. Ci sono prove prove delle uccisioni di civili afghani da parte di militari australiani, ma numerose fonti internazionali hanno confermato l’inattendibilità della foto.
- 2 incredibili rapine sono avvenute nell’arco di poche ore in 2 città del #Brasile, entrambe con caratteristiche simili: enorme impiego di uomini (circa 30), armati all’inverosimile, che hanno preso il controllo delle città di Criciúma e Cametá per ore. La polizia, abituata alla microcriminalità, ha potuto ben poco.
- Il reparto comunicazione del nuovo presidente USA Joe Biden sarà composto da sette donne. È la prima volta nella storia. Molte di loro hanno già curato le campagne elettorali o i governi Obama.
- Pericoloso riavvicinamento all’Indonesia del leader musulmano radicale #RizieqShihab. Dopo un esilio di 3 anni e mezzo, torna a far parlare di sé presentando la “rivoluzione morale” che vorrebbe attuare nel paese, sfruttando i recenti movimenti politici e sociali a sostegno dalla sharia.
Alla prossima 👋🏼
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corallorosso · 3 years
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Nel suo ultimo giorno da presidente Trump ha graziato 143 persone Nella tarda serata di martedì, a poche ore dall’insediamento del presidente-eletto Joe Biden, Trump ha concesso la grazia a 143 persone, che in diversi casi hanno avuto legami con lui o con la sua amministrazione. Tra queste c’è Steve Bannon, ex consigliere e stratega di Trump e noto attivista di estrema destra, che lo scorso agosto era stato arrestato con l’accusa di truffa e riciclaggio di denaro. Si era parlato anche dell’eventualità che Trump potesse graziarsi da solo, ma alla fine non l’ha fatto. Nelle ultime settimane prima della fine del suo mandato, il presidente degli Stati Uniti uscente Donald Trump aveva già graziato decine di persone, tra cui criminali di guerra, alcuni suoi alleati coinvolti nel Russiagate ed ex deputati del Partito Repubblicano condannati per corruzione. (...) Negli ultimi mesi Trump è stato accusato di aver usato il suo potere in maniera aggressiva per aggirare le sentenze dei tribunali e concedere atti di clemenza a persone a lui legate: anche a poche ore dalla scadenza del suo mandato, ovvero le 12 di mercoledì 20 gennaio (le 18 in Italia), ha fatto ricorso ai suoi poteri per graziare 73 persone e commutare la pena ad altre 70: non solo ex collaboratori o persone a lui vicine, ma anche celebrità e persone che stavano già scontando la pena per diversi reati. Una delle più note che hanno ricevuto la grazia di Trump in queste ore è Bannon, che ad agosto era stato arrestato assieme ad altre tre persone con l’accusa di essersi appropriato delle donazioni che aveva raccolto per contribuire alla costruzione di un muro in un tratto del confine tra Messico e Stati Uniti, allo scopo di fermare i migranti, e doveva ancora subire il processo. (...) In queste ultime ore Trump ha graziato anche ... l’ex sindaco di Detroit, Kwame Kilpatrick, che stava scontando una pena di 28 anni di reclusione per corruzione; Sholam Weiss, che nel 2000 era stato condannato a 835 anni di carcere per truffa e crimine organizzato (...) Il Post
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gregor-samsung · 6 years
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La storia si ripeterà?
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crazy-so-na-sega · 4 years
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GLI UTILI IDIOTI DEL POTERE (di Giuseppe Palma)
Sono anni che mi chiedo, come sempre senza risposta, come facciano quelli che si definiscono cattolici o di sinistra, a fare il tifo isterico per tutto ciò che di sinistra o di progressismo è solo falsamente travestito. Così, acriticamente e senza una vera ragione cattolica o di sinistra.
Ecco alcuni esempi recenti legati alle elezioni americane del 3 novembre:
1) Trump è stato il primo presidente americano, dal 1916 in avanti, a non aver fatto nessuna guerra, creando le condizioni di pace in medio-oriente e con quel pazzo della Corea del Nord. Una cosa cattolica e di sinistra, si direbbe, ma i catto-comunisti strillano che Trump è fascista e guerrafondaio;
2) Biden asserisce che sia diritto di un bambino di 8 anni scegliere il sesso e che l’aborto deve essere consentito fino all’ottavo mese di gravidanza (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=4714750525233183&id=100000948463435). Una cosa del tutto contraria ai principi cardine del cattolicesimo, ma per i catto-comunisti è solo una strumentalizzazione di Trump, che invece – nei fatti – ha favorito importanti politiche anti-abortiste;
3) La seconda amministrazione Obama, di cui Biden era vicepresidente, creò questo nuovo equilibrio mondiale: la Cina acquista l’ingente massa dei titoli del debito pubblico americano e in cambio l’America consente ai cinesi l’export delle proprie merci in Usa, senza dazi. Effetto: per poter competere con le merci cinesi, le imprese americane sono costrette a ridurre i salari dei lavoratori (operai e impiegati), la cosiddetta deflazione salariale. Nel 2016 arriva Trump e inverte questo paradigma con “American First“: aumento dei salari della classe media e drastica riduzione delle tasse alle imprese, ma per fare ciò impone forti dazi alle merci cinesi. Dopo qualche anno la Cina reagisce col virus, nascosto dalle autorità di Pechino per oltre cinque mesi. Insomma, le politiche economiche di Trump sembrano proprio essere di sinistra, ma pure in questo caso per i catto-comunisti è lui il vero pericolo per la libertà e la democrazia, mentre Biden una speranza per i diritti dei lavoratori e per la pace nel mondo;
4) Joe Biden, per il momento, è stato proclamato “presidente eletto” dalla CNN e da un altro paio di emittenti televisive. Trump ha presentato ricorso per il riconteggio dei voti – al fine di controllare la regolarità del voto postale – in Pennsylvania, Wisconsin, Michigan e Georgia. Forse lo farà anche in Arizona e Nevada. Se il riconteggio serve a fare chiarezza sulla integrità del sistema democratico, considerato che Trump aveva certamente vinto prima che arrivasse l’ondata anomala del voto per posta, uno di sinistra dovrebbe sicuramente essere contento. Democrazia e libertà dovrebbero essere i suoi precetti. E invece, pure in questo caso, le scimmie urlatrici hanno iniziato a sbraitare accusando il presidente in carica di mettere a repentaglio la democrazia, di essere un fascista che non sa perdere. Peccato che dimentichino come esattamente vent’anni fa, nel 2000, fu proprio un candidato Dem alla presidenza, Al Gore, a chiedere il riconteggio dei voti, in quel caso in Florida. Al Gore ammise la sconfitta solo il 13 dicembre (con tutti i giornaloni e i benpensanti di sinistra schierati dalla sua parte), mentre ora si pretende che Trump ammetta una sconfitta di fronte al fatto – inconfutabile – che una sua eventuale sconfitta sia dipesa esclusivamente dal voto postale. I catto-comunisti, che nel 2000 sostennero acriticamente la battaglia legale di Gore contro Bush, oggi gridano al fascismo! Davvero imbarazzante.
Questo in buona sostanza lo schema mentale di chi – dichiarandosi antifascista, cattolico e di sinistra – si veste di perbenismo, esultando e tifando per tutto ciò che – secondo le multinazionali della comunicazione televisiva – sta dalla parte “giusta”. Sono quelli del “politicamente corretto“, che poi vorrebbero passare per uomini e donne di pensiero, di cultura.
In realtà sono, come in ogni epoca, gli UTILI IDIOTI del potere.
questi son fatti seri, loro invece sono idioti e basta....;-)
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