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#Federico roncoroni
aliisimwunderland · 2 months
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paoloferrario · 11 months
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"Cartivoro", di Piero Chiara, in Federico Roncoroni, Sillabario della memoria, Salani editore, 2010
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iannozzigiuseppe · 4 years
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Federico Roncoroni – Un giorno, altrove – Un romanzo che leggeranno anche i posteri Federico Roncoroni - Un giorno, altrove Un romanzo che leggeranno anche i posteri "Un giorno, altrove"
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pangeanews · 6 years
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“Mi sono innamorato della Venere di Botticelli. D’altronde, l’arte non ha limiti…”: dialogo con Federico Roncoroni sul senso dell’arte e della lettura
Un paio di particolari svelano il carisma del libro e del suo autore. Il primo è l’amore, assoluto, per la Venere del Botticelli, “fino a quattordici anni non avevo mai visto una donna nuda” – quella fu la prima, e la seduzione fu perenne. Tanto che, “non ho mai visto dal vero la Nascita di Venere di Sandro Botticelli. Non ho mai voluto andare nella sala della Galleria degli Uffizi dove di trova e avere un incontro ravvicinato con la mia Venere. Lì non saremmo stati soli, lei e io. Io sono geloso e mai sopporterei che altri la guardassero, la ammirassero e magari la desiderassero in mia presenza”. Entrare in tale sintonia con l’opera d’arte da amarla come fosse propria, fino al genio della gelosia. Secondo particolare. L’amore assoluto per i dizionari, di ogni sorta. “Oltre che consultarli, al bisogno, i dizionari mi piace sfogliarli, alla ricerca della spiegazione del significato di parole nuove o arcaiche”. Varcare un dizionario come si esplora un continente inedito e sommerso – le parole hanno la vivacità di una Amazzonia. D’altronde, Federico Roncoroni si definisce “scrittore e viaggiatore” e il suo ultimo libro è dedicato a Libere letture (Mondadori Education, pp.116, euro 9,00): incrociando il viaggio e la libertà si giunge a una idea della letteratura come godimento, come svago, come desiderio spregiudicato del conoscere, finalmente, che bel vento. Così, le Libere letture di Roncoroni, intellettuale definitivo (ricordiamo il Manuale di scrittura non creativa, Sillabario della memoria e il romanzo Un giorno altrove), devoto custode delle carte di Piero Chiara (tra gli ultimi testi concessi alla pubblicazione va citato il manoscritto del 1960 che racconta il memorabile Viaggio con Ezra Pound, stampato in copie numerate da De Piante Editore quest’anno), sono i vagabondaggi di un elegantissimo flâneur tra i luoghi noti o non comuni dell’arte. Roncoroni, così, spalanca mondi sentimentali maneggiando tre versi di Petrarca, illustra con gusto un madrigale del Tasso, ci fa fare un tour tra le ragazzine di Balthus, ritratte “infondendo in loro un altissimo tasso di ambiguità sessuale”. In fondo, tra libertà e libertinaggio, non c’è altro modo di leggere: i libri vogliono la carezza e ammettono l’abuso.
Caro professore, amo il concetto di letture ‘libere’, che annuncia nel pamphlet. ‘Libere’ dà l’idea di uno svagato godimento, della lettura come gioia matura. Ecco. Come legge, oggi, lei? Che cosa legge, soprattutto? Vengo al sodo. Al di là dei ‘classici’, legge anche il contemporaneo, le interessa la letteratura italiana attuale?
Oggi leggo come sempre, solo più rapidamente e leggo di tutto, ma in particolare la narrativa. I “classici” li rileggo quando non ne posso più dei contemporanei che, peraltro, non trascuro. Quanto alla letteratura italiana attuale, mi tengo aggiornato: non faccio nomi per non offendere quelli che non stanno in pagina.
Nelle sue ‘letture’ legge anche, liberamente, dei reperti artistici. Mi ha colpito il rapporto, carnale, direi, con la Venere del Botticelli. Come è possibile una sintonia psichicamente così profonda con un quadro?
A parte il fatto che la Venere del Botticelli fu la prima donna nuda, o quasi, che vidi quattordicenne, amo entrare nei dipinti, e lo faccio attraverso i sensi, tutti i sensi, per impadronirmene.
Altro pittore. Balthus. Le sue ragazzine, lo segnala anche lei, sono potenti e provocatorie. Come ricorderà, sono recenti le petizioni di alcuni ‘moralizzatori’ che vorrebbero abolire certi quadri di Balthus dai musei, in quanto fomentatori di pensieri pedofili… Ogni commento è superfluo. Però. Quali sono i limiti dell’arte (intendo, anche quella letteraria)? L’arte, in fondo, non ha anche il compito di sondare il morboso e l’illimite?
Certo, all’arte non si possono porre limiti. Innanzitutto, non deve porseli l’autore (autocensura). Poi non devono porli il lettore o lo spettatore né tantomeno il critico (censura). Senza dire che il concetto di morboso è relativo, al pari di quello di bello e di brutto.
“Collezioni dizionari”: cosa schiudono le parole, nella sua mente? Che cosa la affascina del gesto letterario? 
Le parole, ogni singola parola, mi aprono mondi senza fine: etimologici, linguistici, storici, privati e personali, memoriali, sensuali ed erotici.
Mi faccia entrare con il mignolo nella sua biblioteca: qual è il libro che le ha ‘cambiato la vita’? E quello che ama fino a non sopportarlo?
A “cambiarmi la vita” è stata ed è la somma dei libri che ho letto: ogni libro mi aggiunge qualcosa in più, e via. Il libro che amo di più fino a non sopportarlo è I Promessi sposi.
Ultima. Cosa ci resta da scoprire di Piero Chiara, cosa ci resta da pubblicare o da leggere?
Piero Chiara è da rileggere tutto, sotto la guida preziosa dei giovani critici che lo stanno studiando, per esempio Mauro Novelli. MI permetto un’anticipazione: in autunno pubblicherò un racconto inedito di Chiara per festeggiare la trentesima edizione del Premio a lui intitolato.
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[...] Ella è presa da una specie di demone cattivo che non le dà tregua. La più profonda tenerezza, la più pura devozione non valgono! Ella vede da per tutto, intorno a sé, la menzogna e l'insidia.
Gabriele d'Annunzio in una lettera ad Angelo Conti riferendosi a Eleonora Duse nell'introduzione di Federico Roncoroni a Gabriele d'Annunzio, Alcyone, Mondadori, 1995
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personal-reporter · 3 years
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Federico Roncoroni, filologo del lago
Federico Roncoroni, filologo del lago
Se ne è andato domenica scorsa, a Como, Federico Roncoroni, intellettuale, scrittore e raffinato linguista. Alla sua vita di professore a distanza prestato ai libri, secondo una sua definizione, Roncoroni era arrivato dopo vent’anni di insegnamento. Continue reading
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samsalastudio · 5 years
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Alessandra Governa - SS19 campaign
Brand: Alessandra Governa Photographer: Federico D’amico MakeUp Artist: Greta Roncoroni Model: Arina Poznina Art Direction: wefouragency
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oblique · 13 years
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Quando Sereni censurò "inchiappettarti" a Chiara. Non puoi scrivermi "inchiappettarti" Settembre (o ottobre) 1968. Milano, via Bianca di Savoia 20, allora sede della Mondadori. Accompagno Pietro Chiara a consegnare il dattiloscritto del Satyricon di Petronio: l'avevo aiutato a tradurlo, dal latino, predisponendo una versione letterarle che lui rielaborò da par suo rendendolo un testo, come scrisse un autorevole critico, "godibilissimo" al lettore italiano. Il destinatario del "bel gesto" (così lo definiva Chiara) della consegna era il poeta Vittorio Sereni, direttore letterario della casa editrice. [...] Si salutarnono, non freddamente ma neanche calorosamente. Chiara mi presentò come "il latinista" che lo aveva assistito nella versione. Sereni mi gratificò con un cenno di cortesia. [...] Giunto, girando a caso le pagine, verso la fine, [Sereni] si fermò a leggere un passo. Ebbe un fremito. Sollevò gli occhi dal testo, torse il sopracciglio destro e disse: "No, Piero. No. Non puoi scrivermi 'inchiappettarti'. Non so quale parola usi qui Petronio ma 'inchiappettarti' non possiamo pubblicarlo". Chiara osservò che a parlare erano due ragazzi di vita, i protagonisti del romanzo. Sereni scosse la testa guardandolo come se non lo vedesse. Senza batter ciglio, Chiara estrasse dal taschino interno della giacca la stilografica, si fece dare il dattiloscritto, cancello "inchiappettarti" e vi sovrascrisse "possederti" e lo stesso fece sulla copia carbone che nel frattempo gli avevo porto.
Federico Roncoroni, Sillabario della memoria, Salani
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paoloferrario · 11 months
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Federico Roncoroni:“Un gatto tu credi di avere / e lui per farti piacere / ti dà volentieri a bere / che gli piace lasciarsi possedere. / In realtà / altra è la verità. / Un gatto tu non hai, / ma : / di un gatto tu sei. / Ora che lo sai, / non scordarlo mai: / il gatto tu sei / del gatto che hai”
“Un gatto tu credi di avere e lui per farti piacere  ti dà volentieri a bere che gli piace lasciarsi possedere. In realtà altra è la verità. Un gatto tu non hai, ma : di un gatto tu sei. Ora che lo sai, non scordarlo mai: il gatto tu sei del gatto che hai. IL VERO PADRONE; Micio Macio e Federico, di Vincenzo Guarracino
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paoloferrario · 11 months
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Federico Roncoroni, l’Ode a Micio Macio: I tuoi occhi dorati son come persi a guardare oltre i vetri ...
I tuoi occhi dorati son come persi a guardare oltre i vetri. Certo tu vedi mondi diversi, con occhi variati da questi. citato da: Guarracino Vincenzo legge e commenta FEDERICO RONCORONI, ricordando i maestri, gli allievi, i colleghi, gli amori, New Press edizioni, 2023. Indice del libro
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paoloferrario · 11 months
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Federico Roncoroni, l'Ode a Micio Macio: Calmo e pensoso le quiete stanze vai misurando ...
Calmo e pensoso  le quiete stanze vai misurando col tuo passo lento e gli occhi muovi intorno attento al minimo rumore anche distante IL VERO PADRONE; Micio Macio e Federico, di Vincenzo Guarracino
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paoloferrario · 11 months
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La grande lezione di FEDERICO RONCORONI. Vivo nel ricordo, articoli di Fulvio Panzeri, Lucia Valcepina, Alberto Longatti, Mario Chiodetti, Sara Cerrato, Alessio Brunialti in la Provincia / Stendhal 5 febbraio 2021
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paoloferrario · 11 months
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La grande lezione di FEDERICO RONCORONI. Vivo nel ricordo, articili di Fulvio Panzeri, Lucia Valcepina, Alberto Longatti, Mario Chiodetti in la Provincia / Stendhal 5 febbraio 2021
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paoloferrario · 11 months
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Addio FEDERICO RONCORONI. La passione per libri e parole, di Mario Schiani, in La Provincia di Como, 4 febbraio 2021
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paoloferrario · 11 months
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Vincenzo Guarracino ricorda l'antologia: Federico Roncoroni, Margherita Sboarina, MODELLI TESTUALI, dal testo descrittivo al testo letterario, Arnoldo Mondadori Scuola editore, 1992
citato nel libro: Vincenzo Guarracino, Legge e commenta Federico Roncoroni, New Press 2023, pagina 67: “Nella mie esperienza è la più bella e utile antologia che sia stata pubblicata, perchè la sua struttura ed i suoi contenuti si prestano anche a comprendere e valorizzare la “scrittura professionale” che si esprime nei servizi alla persona” vai al libro di Vincenzo…
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paoloferrario · 1 year
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Guarracino Vincenzo legge e commenta FEDERICO RONCORONI, ricordando i maestri, gli allievi, i colleghi, gli amori, New Press edizioni, 2023. Indice del libro
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