Tumgik
#avete visto che servizi?
pgfone · 1 year
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Il Tg1 è il nuovo studio aperto.
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klimt7 · 5 months
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BILANCI DI FINE ANNO
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Natalità e contraddizioni della Polli-tica
Il primo problema è che ci trattano da idioti. Da polli da allevamento. Da deficienti.
Ci ignorano nei nostri bisogni fondamentali
Poi arrivano ad insultare la nostra stessa responsabilità, la nostra intelligenza e coscienza, evidenziando come non facciamo più figli.
Ma cari politici, avete mai capito nulla di persone e di esseri umani?
Ce lo chiediamo seriamente.
Facciamo un passo indietro.
Chiedetevi di cosa ha bisogno un essere umano del 21esimo secolo, per poter vivere ?
No. Non basta uno stipendio dignitoso.
È indispensabile una merce rara e preziosa che ormai pare estinta
Si chiama FIDUCIA NEL FUTURO.
Si chiama prospettiva di FUTURO.
Significa la percezione che ognuno di noi possa costruire il proprio futuro e inseguire i propri sogni, dentro un ambiente che ti protegge e che si prende cura dei tuoi bisogni essenziali: la sicurezza, i servizi sociali, la cura dell'ambiente in cui vivi, il tuo stesso diritto alla salute.
E infine si chiama Rete sociale dei servizi alle persone. Si chiama Protezione delle Persone.
Cari Politici, siete sicuri di comprendere tutto questo?
Perchè ciò che fate, sembra invece la PROVA PROVATA che di questi bisogni, voi, vi prendete gioco continuamente: ogni santo giorno.
Il vostro operato pare dimostrare come Voi invece, sappiate alimentare solo e soltanto la PAURA.
Invece che prodigarvi per creare contesti sociali inclusivi e accoglienti, Voi vi battete ogni giorno per alimentare il terrore verso il prossimo.
Ci volete inculcare che l'Altro è solo un NEMICO, UN CONCORRENTE CHE CI RUBA IL LAVORO O LA CASA, O LA DONNA.
E l'unica SICUREZZA che ci volete proporre, è quella che secondo voi si ottiene dietro gli allarmi antifurto, o dietro un fucile da tenere in casa, o una pistola con cui viaggiare.
Lo capite che non è questo il mondo che vogliamo?
Lo capite che voi volete costruire un paese dove ogni persona sia " homo homini lupus" e noi invece desideriamo appartenere ad una comunità, ad una comunione di interessi e valori.
Lo capite che con la PAURA non esiste alcuna prospettiva? Lo capite che con la PAURA, CHE VOI STESSI ALIMENTATE, (per spuntare qualche migliaio di voti in più), Voi distruggete qualsiasi futuro per l'intera comunità nazionale?
Perchè per una nazione rattrappita e schiacciata dalla paura, non c'è più nessun futuro.
Cari Politici voi sostenete che visto che le risorse della nazione sono limitate occorre fare scelte.
E cosi scegliete di chiudere i Consultori. Di chiudere gli ospedali, i Pronto Soccorso, scegliete di tagliare i posti letto e interi reparti. E poi attaccate i Sindacati perchè lottano per i diritti collettivi dei lavoratori.
Definanziate i Centri Antiviolenza dove qualsiasi ragazza potrebbe trovare aiuto, solidarietà, sostegno economico.
Voi ipotizzate un Ponte sulla zona più sismica d'Europa mentre avete già deciso di non sostituire i medici settantenni che aspirano ad andare in pensione. Boicottate in ogni maniera il diritto all'assistenza sanitaria universalistica e gratuita che era il gioiello più prezioso delle società europee, contrapposto al cinico sistema americano delle Assicurazioni sanitarie private, dove solo chi ha soldi può ricevere cure.
E voi oggi cosa fate? Vi disinteressate della spesa sanitaria pubblica e le togliete fondi per incrementare la speculazione delle Cliniche private che prosperano sulla pelle dei malati.
E che dire delle malattie e disturbi psicologici? Le persone dopo la Pandemia sono più spesso soggette ad attacchi di panico e ad un senso di precarietà generalizzata, mentre gli adolescenti con disturbi d'ansia sono in crescita vertiginosa e voi che fate? Decidete di non rimpiazzare gli Psicologi che lavorano nei Centri di Igiene Mentale. Svuotate di risorse le strutture che già arrancano e poi si sgretolano.
I Consultori che dagli anni 70 offrono servizi di consulenza e assistenza alle ragazze e alle donne che decidono di intraprendere o interrompere una gravidanza, voi li vedete come pericolose centrali di pensiero sovversivo ( contro Dio, Patria, Famiglia) e non vedete come i corpi intermedi della società (Sindacati, Consultori, Servizi sociali, associazioni no-profit o di Volontariato) erogano degli autentici servizi pubblici.
E che dire degli asili nido che da decenni non vedono mai la luce?
Ci chiedete di aumentare la natalità italiana ma quando comincerete a creare un habitat adatto ad accogliere l'arrivo di un bambino?
Chi può oggi progettare un figlio sapendo che nulla viene fatto per creare un paese unito e solidale? Che anzi ogni occasione è buona per creare ulteriori divisioni (fra regione e regione, fra provincia e provincia, fra lavoratori e lavoratori)
Come è possibile, programmare un futuro accogliente verso una nuova creatura, se lo Stato stesso, scende in campo per aumentare le disuguaglianze sociali e accantonare la lotta alla Evasione Fiscale pur di difendere i privilegi di pochissime categorie?
E che dire della Ricerca che oggi è costretta a sostenersi solo con contributi privati?
Lo capite che ciò che manca oggi in Italia è proprio la progettualità sul Futuro?
Se ogni Governo riduce la propria progettualità al periodo di tempo che va da oggi alla prossima tornata elettorale, come potete pensare che una qualsiasi coppia possa progettare una nuova vita ?
Se la popolazione italiana si sta riducendo è solo per un motivo: NESSUNO SI STA OCCUPANDO DI COSTRUIRE UN FUTURO MIGLIORE DEL PRESENTE.
E la Politica è la maggiore responsabile di questa sfiducia. Perchè invece di creare nuove condizioni favorevoli all'espansione e al miglioramento delle condizioni di vita delle persone, brucia qualsiasi idea di felicità e benessere.
Chi è allora quell'incosciente che getterebbe il proprio figlio in un ambiente tossico, ostile, divisivo come quello che ogni giorno vi preoccupate di alimentare?
Chiedetevelo, prima di sparare la prossima cazzata sulla DENATALITÀ ITALIANA.
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gcorvetti · 5 months
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Percorsi.
In questi giorni ho visto svariati post un pò qua e su FB sulla commemorazione fascista, partendo dal fatto che a quanto pare non sia una cosa del tutto nuova visto che la fanno da anni e che a quanto pare è una di quelle notizie spalmate online per distrarre e che è ovviamente da denuncia visto che in Italia come in Germania esistono delle leggi contro l'apologia del fascismo e del nazismo, ultimamente l'Australia ha legiferato contro i simboli nazisti, finisci nel marsupio col pigiama a strisce direttamente e senza passare dal via. Ma vorrei fare una polemica a chi si indigna online, questo è il massimo che si fa oramai, avete mai pensate al perché noi abbiamo ancora quei trogloditi col braccio teso e la Germania no? Anche se il neo nazismo in questi ultimi anni si è proliferato nel vecchio continente come un cancro, le madri dei deficienti sono sempre in cinta. Le camicette nere nello stivale non furono processati come avvenne a Norimberga, almeno non duramente come in quel caso, si ok, qualcuno è stato giustiziato in pubblica piazza stile rivoluzione francese, ma mi pare il minimo che si meritavano. Il processo non venne fatto semplicemente perché gli yankee hanno bisogno di manovalanza di basso rango per i lavori sporchi e per destabilizzare, un classico senza tempo, infatti alcuni di quelli che erano fascisti poi finirono, sempre per mano dello zio sam, nelle forze dell'ordine, nei servizi segreti e molti anche in politica. Non è un accanimento contro gli americani il mio, almeno non tutti gli americani statunitensi, solo con quelli che governano e che come burattini vengono manovrati dalle lobby e dalla massoneria. La storia è chiara, avete presente gladio e l'operazione stay behind? Andate a documentarvi se non sapete di cosa sto parlando. L'Italia per nostra sfortuna ha una posizione geografica così favorevole che è stata colonizzata per prima, perché non sono venuti a liberarci ma a conquistarci semplicemente perché l'Europa è un boccone ghiotto e non può, NON PUO', essere una potenza mondiale, semplicemente perché è la matrice di questa parte di mondo oramai marcio denominato occidente. Quindi per chiudere sto discorso che ho altro da fare, non amminchiatevi sempre col dito quando la luna è chiaramente visibile e ringraziate sempre gli yankee per come ci hanno messo sull'incudine e martellati per benino, la melona e l'andazzo odierno è solo una conseguenza che passa nelle decadi ed è erede diretta del nano di arcore.
Cambiando discorso, Lunedì sono andato a prendere il midi controller e ieri mi sono messo a smanettare un pò, tra installazione e scaricamento dei vari programmi, alcuni in realtà inutili perché sono solo dei demo di software a pagamento (con prezzi onestamente assurdi, 500€ per uno strumento virtuale mi compro na chitarra nuova), quindi mi sono cimentato un pò, un bel pò fino a sera e dopo cena fino all'una :D. E' un giocattolino interessante con delle potenzialità enormi, oggi però ho il noioso compito della pulizia della casa, ma ho in programma la lettura del manuale (vi ho già detto che sono uno di quelli che adora i manuali, se non servivano non li creavano). Quindi bando alle ciance, eccola lo so la foto non è delle migliori ma non sono un fotografo.
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uncaldoinvernofa · 1 year
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Messaggio di Febi Harani cancellato da FB:
❌ATTENZIONE❌
le colline e i paesi sono stati abbandonati al loro destino! Niente esercito,vigili del fuoco né altro! Nessuna centralina risponde nessuno interviene! Questo non da ieri ma da una decina di giorni perché il disastro che avete visto o peggio subito in pianura ha anche origine sui monti ed era già preannunciato da dieci giorni con frane e dissesti gravi! La regione emilia Romagna in fattispecie la città metropolitana di Bologna dopo averci chiuso in casa senza accesso alle strade ma senza dare aiuti alimentari o acqua ha ritenuto tramite i suoi specialisti che era tutto in sicurezza e ha riaperto senza intervenire in alcuna maniera! Nemmeno sulle strade in evidente crollo né su quelle in cui i fiumi avevano eroso i fianchi fra cui la provinciale Idice! Monterenzio dopo le scuole, Fiumetto, Savazza, Monte delle Formiche e tutti i paesi adiacenti sono non raggiungibili da giorni! La gente spala da sola NON CI SONO AIUTI! fate sapere al mondo la realtà! Le milioni di tonnellate di roccia e terra che stanno franando dentro i fiumi hanno aumentato il carico idrico e la sua forza in maniera esponenziale! Fate sapere a tutti come funziona la giunta bonaccini che fra le altre cose ha dovuto rinunciare a 55,2 milioni stanziati dal pnrr per il sistema idrico e la sua messa in sicurezza perché incapace di utilizzarli oppure perché i progetti in chiaro non interessano! Elicotteri e droni passano solo per fare servizi tg strappalacrime ma nessun elicottero di acqua o alimenti! Non abbiamo più le strade e i fiumi non sono guadabili,hanno lasciato la popolazione inerme da sola!
FATELO SAPERE A TUTTI IN MANIERA CHE SI COMPRENDA LA REALTÀ! questi sono i fatti e non ho molto da aggiungere se non che è ora di aprire gli occhi! Questa non è una regione di eccellenze ma di patti da cosche,cementificazione selvaggia,chimica agroalimentare, nessuna veduta del futuro, nessun rispetto,nessuna remora morale tale e quale le regioni gestite da mafia! Fatelo sapere,fatelo sapere che il dolore di chi ha perso tutto non sia inutile! Ci sono anziani,bambini,adolescenti,animali nelle stalle,pensate che non hanno nemmeno dato la dad ai ragazzi bloccati in casa,a loro avviso le scuole SONO APERTE A BOLOGNA E LIMTROFI E BISOGNA RAGGIUNGERLE! non trapela nulla di cosa stia succedendo quindi la situazione peggiorerà! Piove e noi siamo qui a spalare, cercare gli ultimi animali morti nei box e cercando di capire come procedere ai prossimi giorni! Non fatelo per me che un tetto ancora sulla testa lo possiedo, fatelo per onore della verità! Non c'è la si farà a lungo a spalare! Qui sono venuti giù interi boschi! Fatelo per la comunità di Monterenzio e di tutti i paesi collinari e montani,fatelo per il vostro futuro perché se non si risolvono i problemi a monte siete condannati anche a valle,la regione non fa manutenzione a strade e boschi e non ti permette di farla a te privato proibendogli di chiudere anche una buca, non ascolta i consigli di chi ci vive e ci riduce così! Nessun evento avverso ! Tutto da copione,anche le piogge erano ben segnalate assieme alla loro capacità eppure si è ritenuto di affermare che andava tutto bene!
Inviate a tutti se credete che la gente sappia e che inviino almeno i militari! Ci sono strade crollate siamo isolati
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pettirosso1959 · 3 months
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Lettera aperta allo psycorettore dell’Università Bocconi.
All’ Esimio Magnifico Rettore della Università di Milano Bocconi Professor Francesco Billari.
Pregiatissimo , Chiarissimo ac reverendissimum Signor Dottor Professor Billari , Le scrivo riguardo alla sospensione di sei mesi e alla condanna a 200 ore di volontariato che il Suo prestigioso Ateneo ha inflitto ad alcuni studenti rei di avere criticato e canzonato sui social la Vostra decisione di dotare di servizi igienici gender-free l’Istituto da Lei diretto.
Premetto che non La tedierò sulla libertà di espressione, perché so che dalle Vostre parti (a sinistra) la stessa è ammessa e difesa strenuamente solo quando ci si esprime come Vi confà.
Non Le ricorderò neppure che sino a qualche decennio fa nelle università italiane esisteva la goliardia e se i Suoi colleghi di allora, avessero applicato i Suoi metodi contro il sarcasmo, sarebbero stati costretti quantomeno a fare commissariare dal Mossad l’intero Ateneo.
Quello che mi invece mi sorprende e che le vorrei sommessamente evidenziare è che in una delle Università più rinomate del mondo per lo studio delle materie economiche si prendano decisioni in spregio a quelle che sono le regole base del mercato e di una Società ad ordinamento capitalista.
Mi spiego.
Innanzitutto è sorprendente che si puniscano degli studenti perché dissentono su come vengono spesi i soldi delle loro rette. Un po’ come se il Presidente del CDA di una S.p.A. espellesse dall’Assemblea degli Azionisti quelli che sollevano critiche alla gestione aziendale o come se il Commodoro di uno Yacht Club mettesse “i sigilli” alle barche di soci che hanno avuto qualcosa da eccepire sulle spese del circolo. Ricordi che Lei con quelle rette si porta a casa la pagnotta di Peck!
Secondo. Pare che la decisone dei bagni “gender neutral” sia stata da Voi presa a seguito delle lagnanze di un singolo studente (o studentessa, o studenta….non so a che punto della transizione esso/ella sia adesso o se si senta oggi uomo, donna o cavallo) che si lamentava perché veniva osservato/a/ə con scherno, sia nei servizi igienici degli uomini, che in quelli delle donne
Ora prima cosa che meraviglia è che una persona che sta facendo un percorso di transizione di genere, che quindi non passa certamente inosservata, abbia subito tali “sguardi omofobi” solo ed esclusivamente nei servizi igienici e non nelle aule, nei corridoi e in tutti gli altri spazi comuni della Vostra Università.
Quindi, a mio modesto parere, Esimio Signor Professor Rettore , il Suo Ateneo spendendo migliaia di euro degli studenti e dei contribuenti italiani non ha fatto( o ha fatto sommariamente) il calcolo dei “costi benefici” per questo “investimento”. E ciò per due ragioni: la prima che su migliaia di studenti quelli che si fanno tali seghe mentali per questi presunti “sguardi omofobi” si contano sulle dita della zampa di una gallina e poi se volevate veramente essere sicuri di evitarli , per fare un “lavoro fatto bene” e fugare la possibilità di ogni “sguardo, omofobo”, avreste dovuto costruire un padiglione separato per ogni lettera dell’acronimo LGBTQI. Sempre sperando che nel contempo non avessero aggiunto un’ulteriore lettera!
E converrà sicuramente che il calcolo “costi benefici” è una colonna portante della gestione aziendale, attività che in futuro la più parte dei vostri studenti, sarà chiamata a svolgere.
Quindi anche spendendo decine di migliaia di euro per una singola denuncia, comunque il “problema di omofobia ” non lo avete risolto.
Infine mi permetta di ricordarLe che i bagni separati non servono tanto per proteggere l’intimità dei due sessi biologici, io per esempio dopo decenni di frequentazione degli stessi non ho mai visto nessuno (mi scusi il francese) cagare. I bagni separati servono principalmente perché i maschietti fanno la pipì in piedi e notoriamente non alzano l’asse e puntualmente mancano il buco, mentre le femminucce la fanno sedute e giustamente sclerano perché noi maschietti ci dimentichiamo sempre di alzare la tavoletta.
Concludendo se mi avesse consultato prima le avrei proposto una soluzione molto più economica: mantenere solo due bagni e cambiare con pochi euro solo le targhette.
Scrivendo su una:
Servizi per uomini, donne, LGBTQI-4KFULLHD con il PISTOLINO.
E sull’altra:
Servizi per uomini, donne, LGBTQI-4KFULLHD con la PATATINA.
La ringrazio per l’attenzione e porgo i più...
Distinti Saluti.
Alberto Mascioni.
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salvo-love · 2 years
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Importante importante importante importante importante importante importante!!!⏬⏬⏬⏬https://livesicilia.it/tentata-violenza-su-una-50enne-sono-stati-cinque-magrebini/?refresh_ce
*COSA NE PENSATE SU*.........
....https://livesicilia.it/tentata-violenza-su-una-50enne-sono-stati-cinque-magrebini/......⏩⏩⏩❓ ❓❓⏩⏩⏩🤔🤔🤔 Gianni de Bonis de "Informiamo.gli.italiani.con.laverità.it scrive: La sinistra italiana continua a fare venire e sbarcare in Italia questi migranti economici e climatici che non scappano da nessuna guerra e persecuzione e che vengono in Italia per approfittare del welfare italiano gratis e a spese degli italiani poveri, indigenti, senza lavoro, senza casa,senza ristori e senza futuro. A questa gente viene data la casa popolare e il reddito di cittadinanza, sottratto spesso agli italiani suddetti e poi per arrotondare gli si permette di spacciare e delinquere. Avete visto le baby gang figli di immigrati di seconda e terza generazione cosa combinano in tutta Italia???? Avete visto che sono talmente tanti, tanti, tanti che la polizia e le FFOO non non riescono più ad arginarli e tenerli buoni!!!???? Presto saranno maggioranza in Italia e allora pure la sinistra italiana si mangerà le dita, perché la situazione gravissima e durissima in cui si troveranno l'Italia e gli italiani non non sarà più recuperabile ed avremo guerriglia urbana come fanno in Francia i francesi di terza,quarta e quinta generazione!!!! Fermiamo questa invasione prima che sia troppo tardi e impossibile per poter tornare indietro!!!! Il buonismo sarà la fine dell'Italia e degli italiani !!! Lo dicono anche i maggiori sociologi del mondo!!!
https://livesicilia.it/tentata-violenza-su-una-50enne-sono-stati-cinque-magrebini/
l'Italia non può e non deve accogliere tutti i #migranti economici e climatici del mondo intero ! I grandi numeri di #sbarchi di #clandestini continui sulle coste italiane e di arrivi continui dal confine del nord-est, #RottaBalcanica , di migranti economici e climatici per il 95% maschi, giovani e finti minorenni porteranno a #scontri e #battaglie sociali ingestibili tra i sempre più poveri e indigenti italiani, circa 7 milioni, e questi migranti, che non sono #rifugiati, come gli #ucraini, siriani, ma gente che è in cerca di nuove opportunità di vita migliore, che l'Italia NON può offrire, perché NON è in grado nemmeno di affrontare e risolvere i #problemi dei 7 milioni di Italiani poveri e indigenti suddetti soprattutto adesso, in piena #guerra in Ucraina, per i cui effetti l'economia e il PIL italiani sono in seria e grave difficoltà. l'Italia non non può fare il benefattore, il servizio servizi sociali sostituendosi all'ONU e ALL'ACHNUR e l'accogliente solidale con i soldi e le risorse che NON ha ! Basta vedere il proliferare delle baby gang composte da figli di immigrati, che ogni giorno in tutta Italia creano guerriglia e di centinaia di migliaia di spacciatori immigrati che DELINQUONO e rendono insicure le città italiane impunemente ! Questo NON è #buonismo, nemmeno #solidarietà, neanche #accoglienza, ma è soltanto creare le #basi e le condizioni di una #invasione di #disperati che animeranno una guerra sociale tra #poveri e disperati. I #governi italiani riflettano su tutto questo e pongano fine a tutto questo, prima che sia troppo tardi !!!
#LAMORGESE #dimissioni !!! @palazzo_chigi #stopsbarchi #stopinvasione #Stopinvasione #stopclandestini #nobuonisti #stopbusinessaccoglienza #bastapd⛔️ #bastabuonismo #noclandestini #noredditodicittadinanza #partitodemocraticoaCasa #noItaliacampoprofughiONU #nocampoprofughi #nofintimoralisti #fintiprofughi #fintiprofughiacasa @matteosalviniofficial @legaofficial @lega_senato @giorgiameloni @fratelliditalia_meloni @forzaitaliaufficiale @silvioberlusconi_official
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Cassandra Crossing/ Archivismi: upload ed operazioni elementari
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Cassandra Crossing/ Archivismi: upload ed operazioni elementari
(560) — Continuiamo la nostra esplorazione di Archive.org per iniziare a capire come funziona e come usarlo.
26 dicembre 2023— Archiviare non significa memorizzare. Archiviare non significa copiare.
Archiviare, nel mondo digitale e nel senso più esteso del termine, vuol dire memorizzare in forma significativa un’informazione digitale, e farlo nei formati più opportuni, corredandola dei metadati più adatti e da un ben selezionato insieme di parole chiave di ricerca. E fare questo seguendo le procedure ed i metodi consolidati che generazioni di bibliotecari, oggi digitali ma prima anche analogici, hanno già predisposto per noi.
In questa terza puntata di Archivismi scopriremo che archiviare su Archive.org non è semplice ed immediato come copiare un ebook od un video mp4 su Dropbox, Google Disk od un server Nextcloud.
Alcune operazioni sono, per fortuna, quasi completamente automatiche; come abbiamo visto nella scorsa puntata, archiviare una singola pagina su The Wayback Machine è in effetti un’operazione elementare, anche se un po’ lenta. Ed in effetti è lenta perché sfrutta una infrastruttura complessa, archiviando la pagina con un meccanismo pensato per consentire anche operazioni molto più sofisticate.
Vediamo di cosa si tratta. Nel database di Internet Archive le informazioni sono memorizzate in oggetti. Ad ogni oggetto, al momento della creazione, viene associato un identificatore univoco. Un oggetto, a tutti gli effetti, può essere rappresentato come una directory, in cui sono contenuti almeno un file di dati ed almeno due file di metadati.
Proviamo a creare un oggetto eseguendo un semplice upload, come quelli che si utilizzano per caricare un file in un cloud.
Per proseguire, dovete aver creato il vostro utente di Internet Archive; se non lo avete già fatto, fatelo adesso e poi entrate col vostro utente.
Osservate subito il cuoricino 💓 che sta al centro della barra dei menù; cliccandovi sopra potete effettuare una piccola donazione con qualsiasi mezzo di pagamento abbiate disponibile. Non è ovviamente obbligatorio, i servizi di Internet Archive sono gratuiti, come è giusto che sia in qualunque biblioteca universale, ma a loro far funzionare la baracca costa soldi, quindi, come al solito, TANSTAAFL.
Se invece per ora non vi sembra che il servizio di Internet Archive valga i vostri spiccioli, procedete pure; probabilmente presto cambierete idea.
Osservate in alto a destra il link UPLOAD; tra parentesi notate, e lo vedremo molte volte, che Internet Archive nasconde i link più importanti nei posti meno visibili, ma deve essere un’arte oscura comune tra i bibliotecari digitali …
Se ci cliccate, si apre ovviamente una finestra in cui potete fare il drag&drop di un file od aprire una più pratica finestra di selezione file. Per seguire questo esempio, selezionate un file .pdf, oppure quello che volete voi.
Fatta la selezione, vi si aprirà la finestra più importante in assoluto, quella di archiviazione.
Innanzitutto non infestate Internet Archive con le vostre prove; anche se è possibile cancellare un oggetto, in realtà questo non viene normalmente rimosso dal database, ma continua ad esistere per una serie di motivi. Potrebbe essere rimosso successivamente, ma questo richiede un intervento di tipo “sistemistico”. Ci torneremo più avanti.
Per praticità è quindi previsto un apposito parametro, che marca un oggetto come effimero, e lo cancella automaticamente e completamente dopo 30 giorni. Avete il dovere di fare i bravi, quindi usate questo parametro per tutte le archiviazioni di prova, in modo che solo quelle definitive vengano memorizzate permanentemente.
Quindi selezionatelo subito dalla apposita tendina. Osserviamo poi che, ricavandoli dal nome del file, vengono proposti dei valori ragionevoli, come titolo dell’oggetto ed identificatore (URL).
Correggiamoli, se lo riteniamo necessario, ed aggiungiamo una descrizione, delle parole chiave, e quanto altro utile.
Tutti i campi sono facoltativi, ma farne un utilizzo attento e ragionato è il fattore essenziale in una buona campagna di archiviazione. E “progettarla” è anche la cosa più difficile, quindi per ora accontentiamoci. Ne riparleremo.
Potete ora cliccare sul pulsante azzurro in basso.
Si apre una normale finestrina di upload che, dopo un tempo che vi parrà troppo lungo (minuti), vi restituirà una vista sull’oggetto che avete appena creato. Questa finestra include un browser per l’oggetto appena creato, ma ora vi apparirà probabilmente solo un riquadro bianco, perché in realtà il processo di archiviazione è ancora in corso.
Esaminandolo con attenzione noterete tutta una serie di link cliccabili, ma prima una cosa importante.
A seconda di che browser e sistema operativo utilizziate, navigando indietro con la freccia a sinistra (si può fare tranquillamente) potrebbe accadervi che, oltre a visualizzare la pagina precedente, vi si apra la finestra di download del file; in questo caso potete annullarla/chiuderla tranquillamente e continuare. Quando Cassandra troverà un modo di evitare questo fastidio, certamente ve lo farà sapere.
Il vostro oggetto di prova non è stato ancora completamente creato; esiste come identificatore e come informazioni di base, e può perciò già essere utilizzato, ma molte operazioni nel backend di Internet Archive devono ancora essere eseguite, e lo saranno nei prossimi minuti, ore o giorni. Quindi, ancora una volta, pazienza.
Ma di quali operazioni si tratta? Dipende dal tipo di oggetto che avete creato, ed in quale “collezione” lo avete inserito. Tralasciamo per ora l’importantissimo aspetto della collezione, e concentriamoci sulle operazioni automatiche che sono state schedulate e che vengono o verranno compiute sull’oggetto appena creato. E’ possibile esaminarle, utilizzando il link history nel microscopico menu in alto a sinistra nella finestra oggetto.
C’è una task in running; si tratta dell’archiviazione dell’oggetto che procede, mentre nella parte bassa della finestra compare, e continua a popolarsi, lo storico delle operazioni eseguite automaticamente sull’oggetto; infatti dopo una mezz’ora apparirà questo.
Molte cose continueranno a succedere al nostro oggetto nel backend, e ne riparleremo; intanto torniamo nella finestra oggetto, e nel microscopico menù in alto a sinistra clicchiamo su manage.
Compariranno due grosse icone; quella di sinistra (importantissima) vi permette di editare i metadati, ma per ora è bloccata dal processo di creazione dell’oggetto in corso, e se ci cliccate vi verrà spiegato perché.
Quella di destra invece permette di editare i file contenuti nell’oggetto, e se la cliccate vi aprirà una vista sulla cartella e sul suo contenuto. A seconda del tempo passato e del file che avere archiviato, troverete contenuti diversi, e molti più file di quelli che vi aspettereste.
Noterete il file .pdf originale che è stato usato in questo esempio, due file .xml ed uno .sqlite, che contengono informazioni di sistema (e come tante altre cose, ne riparleremo). C’è un nuovo file .torrent, che può già essere scaricato ed utilizzato per fornire un link torrent, utile se il file caricato fosse molto grande e lo si dovesse far scaricare da molte persone.
Ci sono infine diversi file, in parte ancora indicati in grigio ed inaccessibili, che testimoniano le operazioni ancora in corso che Internet Archive sta facendo per voi, e che dipendono dal tipo di file che avete archiviato.
Ad esempio, dal nostro file .pdf verrà creato automaticamente un file di solo testo, contenente appunto tutto il testo presente nel pdf. Sempre nel caso di un pdf verrà creato un indice della pagine. Se si fosse invece trattato di un file video, tra le altre cose sarebbe stata creata una directory contenente 255 thumbnail, uniformemente estratti da tutta la lunghezza del video, che possono essere usati per visualizzarlo come oggetto video (ad esempio in una timeline). Altri file verranno creati, ma ci avviciniamo alla fine di questa intensa puntata.
Perché … questa è un’altra storia.
Ma un’ultima cosa. Sempre dal peculiare micromenù in alto a sinistra della finestra oggetto si può accedere al link che apre la finestra dell’item manager, in cui è possibile gestire l’oggetto creato in molteplici aspetti.
Alcuni tra i 24 indomiti lettori, i più interessati e dotati di tempo ed iniziativa, potranno partire da qui o dalle altre finestre che abbiamo visto per un’esplorazione in solitario, che potrà durare tantissimo e portarli molto lontano.
A questi arditi Cassandra raccomanda di dotarsi di un po’ di Python e di confidenza con le API; a questo fine suggerisce di utilizzare la molto ben organizzata pagina di help e consegna loro questo prezioso link alla documentazione sviluppatori di Internet Archive.
Come esempio, se voleste sviscerare l’argomento dei file creati automaticamente durante un upload, potreste leggere questo articolo dell’help.
Gli altri aspetteranno invece che Cassandra, lento pede, compia questa esplorazione per loro od insieme a loro.
Stay tuned per la prossima puntata di “Archivismi”.
Scrivere a Cassandra — Twitter — Mastodon Videorubrica “Quattro chiacchiere con Cassandra” Lo Slog (Static Blog) di Cassandra L’archivio di Cassandra: scuola, formazione e pensiero
Licenza d’utilizzo: i contenuti di questo articolo, dove non diversamente indicato, sono sotto licenza Creative Commons Attribuzione — Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale (CC BY-SA 4.0), tutte le informazioni di utilizzo del materiale sono disponibili a questo link.
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enkeynetwork · 5 months
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Avete mai visto una bambina di 16 giorni con così tanti capelli e per di più con le mèches?
Noi siamo letteralmente innamorate della piccola Marina, una neonata bravissima che ci ha permesso di fare tantissimi set per il suo servizio fotografico newborn.
In ogni sessione fotografica newborn, cerchiamo sempre di dedicare anche una parte del servizio alle foto di famiglia e durante l’allattamento. Quest’ultimo, secondo noi, è un momento magico tra una mamma e il suo bambino e merita di essere immortalato. Anche le foto di famiglia sono amate dai genitori che si affidano a noi, perché il più delle volte sono le prime fotografie che hanno insieme ai loro piccolini.
Siamo sicure che quando un giorno Marina si rivedrà in queste foto si emozionerà proprio come succede alla sua mamma e al suo papà ogni volta che le guardano!
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Come vi avevamo detto,avremmo pubblicato
I Vincitori della Nostra Lotteria Fedeltà 💥
Siamo stra felici 😁di sapere che avete apprezzato tutti la Nostra Idea,perché abbiamo visto la Grande Frequenza🥳 che avete avuto di venire da Noi, tra servizi negozio💇‍♀️ e acquisti 🛍💶pur di avere più numeri da poter sfidare la
Dea Bendata🙈🍀 ....
Grazie a tutti i partecipanti 😍😍😍
Senza tutti Voi😍 non saremmo qui da oltre i nostri vent'anni di età di apertura🚪...
A proposito state attenti👀 che abbiamo in serbo per voi tantissime idee,novità 🤩🤩🤩
Qui vedrete i vincitori:
Dal 1 premio al 6...
Grazie a Silvia,Michela,Martina,Elena,Roberta,Mirna.
Continuate a Seguirci e vedrete tutte le varie
Novità che studieremo per Voi per stupirvi e continuare ad avervi nella Nostra Vita ❤️
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Università e Metaverso: un avatar aiuta a scegliere il corso di laurea
Università e Metaverso: due mondi che sembrano agli antipodi ma che in realtà possono convincere in maniera perfetta. Questo sarà il tema della storia di oggi. Università e Metaverso: storia di innovazione e tecnologia Il settore della formazione universitaria online ha visto negli ultimi 5 anni una crescita del 300%, e dati recenti indicano che un liceale su due considera di avviare il proprio percorso universitario studiando da remoto. In parallelo, gli ultimi anni hanno anche visto un’esplosione in popolarità del cosiddetto “metaverso”: spazi di aggregazione digitali altamente immersivi, spesso caratterizzati da componenti di gioco e da un pubblico di giovane età. Da qui il lancio su Roblox dell’avatar AteneiOnline, il cui obiettivo primario sarà divenire un punto di contatto tra i giovani utenti del Metaverso e un team di orientatori professionisti specializzati nella formazione universitaria a distanza, che possa coniugare la complessità della scelta del percorso di studi e gli aspetti ludici tipici delle più popolari piattaforme interattive. Intervista a Matteo Monari, fondatore di AteneiOnline Un progetto molto ambizioso ed importante. Se volete saperne di più, ecco la nostra chiaccherata che abbiamo fatto con Matteo Monari, fondatore di AteneiOnline: Ogni storia ha un punto d'origine: cos'è AteneiOnline? AteneiOnline è un'iniziativa indipendente che nasce nel 2021, quindi in piena pandemia, con l'obiettivo di offrire supporto e risposte chiare a tutti gli studenti potenzialmente interessati a seguire corsi di laurea non presenza ma online, cioè i corsi tipicamente erogati dalle cosiddette "Università Telematiche" - università riconosciute dal MIUR e regolarmente operanti in Italia, il valore dei cui titoli di studio è identico a quello delle università tradizionali.  Il nostro servizio, a cui già nel primo anno di vita si sono rivolti più di 80.000 studenti, prende la forma di un ricco portale informativo (AteneiOnline.it) e di uno sportello telefonico di orientamento didattico, raggiungibile gratuitamente al numero 800 82 74 84 - oltre che, da questo mese, dell'avatar AteneiOnline sulla piattaforma Roblox.   Metaverso ed università, come avete unito questi due mondi? I corsi universitari online hanno visto negli ultimi 5 anni una crescita del 300%, e secondo una recente indagine già oggi un liceale su due considera di avviare il proprio percorso universitario studiando online a distanza. Questa propensione verso l'online, molto forte nei più giovani, è la stessa che si trova alla base dell’esplosione in popolarità del cosiddetto “metaverso”, cioè essenzialmente spazi di aggregazione digitali - che spesso hanno funzione ludica ma non solo.  Alla luce di questa matrice comune e dell'elevata popolarità della piattaforma Roblox abbiamo deciso di lanciare un nostro avatar all'interno della piattaforma, in modo da presidiare un nuovo canale vicino agli studenti più giovani - che oggi hanno più familiarità con Roblox che non con i numeri verdi o il Web. Obiettivo dell'avatar sarà quindi divenire un punto di contatto tra gli utenti di Roblox e il nostro team di orientatori professionisti, che potrà così offrire il proprio supporto gratuito in un contesto già estremamente familiare al nostro target. Il Metaverso può essere davvero una soluzione per il mondo universitario? Come per tutti gli strumenti - anche quelli digitali - il risultato che sarà possibile ottenere dipenderà più da chi e come userà lo strumento che non da quest'ultimo. In questo contesto AteneiOnline sta cercando di dare il buon esempio iniziando a battere una strada non ancora percorsa e di certo oggi sottovalutata - o forse snobbata - dal settore. La nostra idea è che come tutti i servizi, anche quelli legati al settore dell'istruzione e a quello accademico debbano andare là dove si trova la propria utenza, e speriamo quindi che altre realtà del settore vorranno seguirci presto in questo nuovo viaggio.   Come si svilupperà poi successivamente questo ambizioso progetto? Se i numeri ci daranno ragione, i prossimi step saranno l'organizzazione di seminari di orientamento e "open day" direttamente all'interno della piattaforma: interesse e strumenti non mancano di certo, ma bisognerà vedere se anche gli utenti saranno pronti a fare un uso più "adulto" di quello che per molti è oggi uno strumento di gioco. Read the full article
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ecommercevolution · 2 years
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gcorvetti · 8 months
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U siccu mossi.
Tradotto "è morto il magro", così era soprannominato Messina denaro, u siccu (la u è l'articolo, per chi non è siciliano). Lo sapevo, 30 anni di latitanza coperto dai servizi segreti, poi si ammala, ha bisogno d'aiuto e si mette d'accordo per cercare di eludere la morte, ma pazienza caro siccu tutti pari ama moriri prima o poi. La cosa che mi fa rabbia, da siciliano, è che avete gridato tutti alla sconfitta della mafia, alla giustizia che trionfa, la melona che si riempiva la bocca con belle parole, ma sotto sotto lei e i suoi amichetti (silvio docet) si cagano in mano, la paura di saltare per aria è tanta e loro non sono eroi ma marionette. Speciali in tv con ogni sorta di approfondimento perché bisogna riempire i notiziari ed evitare che le notizie quelle importanti arrivino al popolo coglione. Cosa avete concluso? Niente, la mafia è sempre al suo posto, perché se un boss come lui si fa catturare vuol dire che già ce n'è un altro seduto al suo posto, quando Steve Jobs è morto la poltrona di Apple era già occupata, per fare un esempio stupido che non c'azzecca. A Gennaio quando lo arrestarono con tanto di telecamere e fotografi, poi non vi lamentate che la nana di turno fa le passerelle, a nessuno gli è venuto il dubbio che sia stata una messa in scena? Ma voi, la conoscete la mafia? L'avete mai visto un vero mafioso in faccia? Vi hanno puntato mai una pistola alla tempia? Avete mai visto morti ammazzati col buco in fronte? No. Avete visto il padrino, trilogia di Coppola, i Sopranos e i Bravi Ragazzi (goodfellas), finzione tutto finzione, la realtà miei cari è molto più cruda e molto più macchinosa di 4 film stereotipati.
LA MAFIA E' UNA MONTAGNA DI MERDA
P.S. E voi le mosche che ci ronzate attorno.
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italiacamerun · 3 years
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Come funziona il mercato unico africano?
https://aedic.eu/investire-in-africa/come-funziona-il-mercato-unico-africano/
Come funziona il mercato unico africano?
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L’accordo sottoscritto ed entrato in vigore il 1 gennaio 2021 e che nei fatti fa partire AfCFTA ovvero Il Trattato di Libero Commercio Continentale Africano, (in inglese African Continental Free Trade Agreement, abbreviato AfCFTA è un trattato internazionale che regola l’apertura delle frontiere e la creazione di un’area di libero scambio tra i Paesi africani membri.
A luglio 2019 erano 54 i firmatari. L’unico stato africano a non aver né firmato né ratificato l’accordo è l’Eritrea.
Il trattato prevede di azzerare le tariffe doganali sul 90 per cento delle merci che attraversano i confini degli stati firmatari. Sono inclusi anche i servizi, il che è fondamentale visto che nel 2017 hanno rappresentato il 53 per cento del pil del continente, fa sapere l’Uneca, United nations economic commission for Africa. In questa fase transitoria, i dazi rimarranno attivi solo su un numero limitato di settori economici ritenuti particolarmente sensibili per gli interessi nazionali.
Considerato che un cambiamento così radicale non può avvenire dall’oggi al domani, è previsto un periodo cuscinetto di cinque anni, che potrà essere prorogato dalle economie più fragili. Come spiega l’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale), questo è il primo step di:
“un percorso più lungo che prevede come stadi successivi, in un futuro non ancora prossimo, l’unione doganale e quella monetaria”.
L’idea di fondo, quella che anima l’area di libero scambio, è porre le basi perché i Paesi africani comincino a creare valore aggiunto, cioè a lavorare le materie prime di cui sono ricchi, a dotarsi per esempio di impianti di trasformazione dei prodotti agricoli.
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E tutto questo porterà a una maggiore prosperità e creerà milioni di posti di lavoro. L’area di libero scambio ha la forza di innescare questo processo. Un processo lungo, che non si esaurirà in poco tempo e che dovrà essere accompagnato da infrastrutture e implementazione di quanto al momento è solo su carta.
La Commissione economica per l’Africa delle Nazioni Unite (UNECA) ha stimato che, entro il 2022, l’accordo farebbe aumentare il
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commercio intra-africano del 52 per cento. Lo scorso 22 dicembre, ad Addis Abeba, ha preso la parola David Luke, coordinatore dell’African Trade Policy Center (ATPC) della Commissione economica per l’Africa (ECA).
“AfCFTA dovrebbe funzionare in quanto è l’unico percorso del continente verso lo sviluppo sostenibile. Non sottovalutiamo l’importanza di questa iniziativa. Non esiste un piano B”
– ha dichiarato David Luke durante un webinar.
  Grazie a questo trattato si creeranno milioni di nuovi posti di lavoro in Africa
Così il commercio del continente africano apre a un mercato di 1,2 miliardi di persone che vale 2.500 miliardi di USD di PIL  e che presto con gli investimenti da parte di investitori esteri potrebbe trasformarsi in e diventare 4.000.
L’obiettivo di questo immenso progetto appena iniziato è ambizioso: la creazione di milioni di nuovi posti di lavoro che andrebbero a beneficiare giovani e donne.
Ascolta l’interessante intervista al Professore Gianfranco Tusset, docente di Storia dell’Università di Padova sulle opportunità generate dall’apertura del mercato unico africano.
youtube
Gestire il cambiamento e la vostra espansione in Africa con calma e professionalità
Grazie agli importanti riconoscimenti e collaborazioni bilaterali con istituzioni, agenzie portuali etc., per la vostra svolta economica in Africa, AEDIC offre l’opportunità di entrare in un porto sicuro, con vantaggi fiscali e detassazione per 10 anni,  concessioni e basso costo di mano d’opera specializzata altamente scolarizzata in posizione centrale in AFRICA.
Quando avete deciso di agire, vi forniamo tutti gli strumenti essenziali di gestione del rischio per tutto il ciclo di vita dell’investimento.
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Aedic con i suoi consulenti vi dà l’opportunità di entrare in Africa Centrale e prendere posizione dove sta sorgendo la città industriale di Kribi.
Guardate questo video per comprendere meglio di cosa stiamo parlando.
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femmelynch · 3 years
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Come funziona il mercato unico africano?
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Come funziona il mercato unico africano?
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L’accordo sottoscritto ed entrato in vigore il 1 gennaio 2021 e che nei fatti fa partire AfCFTA ovvero Il Trattato di Libero Commercio Continentale Africano, (in inglese African Continental Free Trade Agreement, abbreviato AfCFTA è un trattato internazionale che regola l’apertura delle frontiere e la creazione di un’area di libero scambio tra i Paesi africani membri.
A luglio 2019 erano 54 i firmatari. L’unico stato africano a non aver né firmato né ratificato l’accordo è l’Eritrea.
Il trattato prevede di azzerare le tariffe doganali sul 90 per cento delle merci che attraversano i confini degli stati firmatari. Sono inclusi anche i servizi, il che è fondamentale visto che nel 2017 hanno rappresentato il 53 per cento del pil del continente, fa sapere l’Uneca, United nations economic commission for Africa. In questa fase transitoria, i dazi rimarranno attivi solo su un numero limitato di settori economici ritenuti particolarmente sensibili per gli interessi nazionali.
Considerato che un cambiamento così radicale non può avvenire dall’oggi al domani, è previsto un periodo cuscinetto di cinque anni, che potrà essere prorogato dalle economie più fragili. Come spiega l’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale), questo è il primo step di:
“un percorso più lungo che prevede come stadi successivi, in un futuro non ancora prossimo, l’unione doganale e quella monetaria”.
L’idea di fondo, quella che anima l’area di libero scambio, è porre le basi perché i Paesi africani comincino a creare valore aggiunto, cioè a lavorare le materie prime di cui sono ricchi, a dotarsi per esempio di impianti di trasformazione dei prodotti agricoli.
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E tutto questo porterà a una maggiore prosperità e creerà milioni di posti di lavoro. L’area di libero scambio ha la forza di innescare questo processo. Un processo lungo, che non si esaurirà in poco tempo e che dovrà essere accompagnato da infrastrutture e implementazione di quanto al momento è solo su carta.
La Commissione economica per l’Africa delle Nazioni Unite (UNECA) ha stimato che, entro il 2022, l’accordo farebbe aumentare il
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commercio intra-africano del 52 per cento. Lo scorso 22 dicembre, ad Addis Abeba, ha preso la parola David Luke, coordinatore dell’African Trade Policy Center (ATPC) della Commissione economica per l’Africa (ECA).
“AfCFTA dovrebbe funzionare in quanto è l’unico percorso del continente verso lo sviluppo sostenibile. Non sottovalutiamo l’importanza di questa iniziativa. Non esiste un piano B”
– ha dichiarato David Luke durante un webinar.
  Grazie a questo trattato si creeranno milioni di nuovi posti di lavoro in Africa
Così il commercio del continente africano apre a un mercato di 1,2 miliardi di persone che vale 2.500 miliardi di USD di PIL  e che presto con gli investimenti da parte di investitori esteri potrebbe trasformarsi in e diventare 4.000.
L’obiettivo di questo immenso progetto appena iniziato è ambizioso: la creazione di milioni di nuovi posti di lavoro che andrebbero a beneficiare giovani e donne.
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a-tarassia · 3 years
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Il vecchio mondo sta morendo, quello nuovo tarda a comparire (semi cit.)
Workers Don’t Want Their Old Jobs on the Old Terms - “labor shortages” is a good thing, not a problem. The pandemic may have given many Americans a chance to figure out what really matters to them — and the money they were being paid for unpleasant jobs, some now realize, just wasn’t enough
Stamattina mi sono imbattuta in una discussione sulla situazione lavorativa attuale, ovvero la mancanza di incontro tra la curva di domanda e quella dell’offerta di cui tanto si è lamentato soprattutto alla ripartenza estiva, non ci sono lavoratori è colpa del reddito di cittadinanza. Niente di più falso se si considera la percentuale di cittadini (nuclei familiari) che si affida al rdc, basterebbe solo cercare i dati e scoprire che di certo qualcuno a cui serve lavorare è rimasto, ma. È tutto più complicato di così, quindi mettiamo da parte i titoli clickbait del new journalism e approfondiamo il malessere, questa nuova forma di presa di coscienza della classe lavorativa del tipo “preferisco la povertà alla schiavitù”. Come sempre, visto anche l’inciso di cui sopra, tratto da un articolo pubblicato sul New York Times e scritto dall’economista Paul Krugman, dicevo, come sempre accade negli ultimi secoli, le prime avvisaglie di discrepanza culturale tra passato e presente (futuro) partono dagli Stati Uniti, possiamo stare qui ore, giorni, mesi, anni, a discutere sulla caratteristica dicotomica dell’America, ma quello che ne trarremmo sarebbe la solita vecchia cantilena: è troppo diversa, stratificata e grande per poterla rinchiudere in una categorizzazione, quindi deal with it. Negli USA, posto in cui non hanno mai dato uno stipendio effettivo ai camerieri,  la questione lavoro è tematica dominante di cui ormai si discute senza se e senza ma.
Da qualche mese anche in Italia siamo arrivati al punto in cui si grida alla mancanza di manodopera, ma come gli ultimi dati ufficiali hanno dimostrato ciò non è propriamente vero, anzi, secondo i dati dell’Inps in Italia da gennaio 2021 ci sono state 617mila assunzioni in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Però come ben sappiamo le statistiche sono effimere e cangianti, come delle olografie, cambiano in base al punto da cui le guardi e al risultato che vuoi ottenere, quindi giri la luce cambi angolazione un po’ e ti dicono quello che vuoi sentirti dire. Dove sta quindi la verità? Sempre dalla parte dei lavoratori, non ci si sbaglia.
Non dico che stiamo sopravvivendo su condizioni lavorative discusse e concordate nel 1930, ma quasi, di sicuro dal 1980 quasi nulla è cambiato a momenti nemmeno gli stipendi. You remember Scala Mobile? Innanzitutto io stessa che ho un CCNL e quindi dovrei essere tra le più tutelate mi  ritroverò un aumento indiscriminato dei prezzi e costo della vita sicuramente dal 2022, causati dalla Cina (vista soprattutto la situazione complessa di approvvigionamento, scarsità di materie prime e ritardi improponibili nelle spedizioni), sapete se non diversifichi le sedi di produzione internazionali, oggi tantissime in Asia, e ti fai mandare tutto dalla Cina, se la Cina aumenta il prezzo dei container, finchè non corri ai ripari (come?) possiamo discuterne in un altro luogo di questo), l’aumento te lo ciucci tutto e chi lo paga? Bravissimi. E secondo voi gli stipendi saranno adeguati? Bravissimi. Oltre che gli stipendi erano già inadeguati prima, figuriamoci tra un po’, vogliamo parlare di quanto invece sono aumentati gli stipendi dei CEO? Parliamone ancora dati alla mano:
41 million people lost their jobs in 2020 as the pandemic ravaged the U.S. economy, the most layoffs in at least two decades. But CEOs had a pretty good year. A great one, in fact, earning 351 times on average as much as the typical worker in their industry (qui)
Poco, solo 351 volte di più.
The weekend was won with no reduction in pay for workers and there was a gradual reduction in hours since then until about the 1980s. But since the 1980s working hours have not reduced at all, despite greater automation and new technology. We're overdue a reduction in working hours. (qui)
Toccando il punto, invece, delle ore lavorative (un articolo al link sopra), che nel migliore dei casi restano otto per cinque giorni a settimana, è chiaro che la regolamentazione rimasta invariata da oltre trent’anni deve essere rivista. Non solo servono meno ore per fare le stesse cose, ma si dovrebbe rivedere radicalmente i contratti così come sono stati concepiti dai sindacati quasi un secolo fa, lavorare part time, lavorare meno lavorare tutti, turnazioni, dare spazio alla digitalizzazione che straripa dall’armadio come farebbero tutte quelle tshirt nuove che hai comprato, mentre ti ostini ad utilizzare quella vecchia coi buchi perché sei affezionato e non ti va di cambiare che hai paura del nuovo. Digitalizzazione che porterebbe finalmente in campo molti giovani che sono specializzati nel settore ed eviterebbe perdite di tempo inutili e dannose per ogni individuo e spreco ingente di carta che io renderei legalmente perseguibile. È chiaro ed evidente che ridurre le ore lavorative e rimettere in mano agli individui il proprio tempo li rende persone più felici, you don’t say? La produzione resta invariata se non moltiplicata e hanno più tempo per spendere i soldi che portano a casa, per dirla in termini capitalistici:
Aumenti gli stipendi, aumenti il tempo libero, aumenti i guadagni, it’s not a difficult concept.
Riduzione di ore e regolamentazione del lavoro da remoto, che ad oggi esiste in varie forme in base a cosa fa più comodo all’azienda, ho sentito anche il concetto di mobile working, che tradotto è un altro modo per metterla nel culo al lavoratore. in Italia le aziende stanno ancora aspettando una risposta dallo Stato in termini di legislatura del lavoro agile, voi avete visto qualcosa? Io no e lavoro in un’azienda a cui piacerebbe, almeno in questo caso, fare un passo avanti. Il mondo della ristorazione, della logistica, dei servizi essenziali, necessita di controlli, strutturazione e tutele per i dipendenti, dovrebbe senza ombra di dubbio essere preso d’assalto dalla convenzione di ginevra, perché sfido io che un ragazzo nato negli anni ’90 oggi potrebbe prendere la decisione di chiudersi in catene per due spicci salvo che non sia davvero disperato o completamente pazzo. Qualcuno ha visto Sorry we missed you, di Ken Loach? È un consiglio. Poi dopo ci continueremo a lamentare che Amazon ci porta la presa schuko con un giorno di ritardo, ma almeno ci sentiremo in colpa. Dici non vogliono lavorare, ma meno male e grazie, salvate anche noi per favore ragazzi!
Dopo quasi due anni trascorsi chiusi in casa a fare a meno di tutto, forse finalmente qualcuno ha capito che magari si può fare a meno anche di lavorare a certe condizioni? Forse qualcuno ha capito che nella vita voleva fare altro, anche intrecciare cestini e venderli ai vicini o riprendersi mentre in doccia si lava il culo usando la spugna coi piedi e postarlo su onlyfans? Non trovo manodopera per il mio ristorante costruito abusivamente sulla spiaggia vista gabbiani e per cui pago 5€ all’anno al demanio, chiedo solo dieci ore al giorno sette giorni a settimana più straordinari nelle due centrali di agosto e pago profumatamente seicento euro al mese magari dovrebbe essere sostituito con assumo regolarmente con tutte le tutele del caso, malattie, ferie, stipendio adeguato e orario secondo contratto nazionale e partire da lì innanzitutto senza discriminazione di razza o sesso? Se avessimo regolamentato tutti gli stranieri che chiedono documenti legali dalla notte dei tempi forse anche il problema di “ci rubano il lavoro” sarebbe risolto con “meno male che da voi state alla canna del gas così almeno ho chi mi serve ai tavoli”, ma siamo un popolo di razzisti, questa sarebbe semplice utopia. È un discorso classista? Lo chiamerei più realista, sarebbe anche funzionale se si facesse di necessità virtù, ma anche le necessità in questo caso sono da prendere con le pinze. Sarebbe in ogni caso un improvement per tutti, ma troppo intelligente. È lampante come per determinate tipologie di lavoro necessitiamo di manodopera estera, non facciamo discorsi da finti buonisti, per quanto ci sia ancora l’italiano che fa il pizzaiolo, quella che fa la badante, l’oss, quello che impasta il cemento o guida la ruspa o raccoglie arance e pomodori è ovvio che saranno lavori per cui dovremmo sempre di più affidarci a chi arriva da fuori, questo per vari motivi che spero di non dovervi spiegare e quindi è anche arrivata l’ora che si smetta di fare finta che non sia così e mettere una mano anche sulla questione immigrazione in senso umano, civile, legale e burocratico. Again, più lavorano, più guadagnano, più tempo hanno, più spendono. Certo, la sostituzione razziale.
Anche il lavoro è un bene, un prodotto per cui c’è domanda e offerta e per cui deve esistere differenziazione, se si vuole occupare più gente possibile bisogna che ci siano più posti di lavoro possibili e non solo in termini quantitativi, ma anche e soprattutto qualitativi, le specializzazioni sono cambiate, le attitudini sono cambiate, le generazioni si evolvono e anche la realtà si sta chiaramente sdoppiando perché viviamo parallelamente nel mondo fisico e in quello virtuale e in entrambe serve la struttura digitale.
Siamo indietro, indietrissimo, in retromarcia.
Se l’istruzione fosse in linea coi tempi e pure preparasse professionalità adatte a gestire il mondo digitale il mercato del lavoro non sarebbe al passo, la stragrande maggioranza delle aziende ancora fa fatica ad abbandonare gli archivi fisici per essere banali, moltissime non hanno nemmeno ancora previsto lontanamente l’e-commerce nemmeno all’interno del gruppo stesso, digitalizzazione degli acquisti.
Stampiamo le fatture per portarle da un ufficio ad un altro, come possiamo pretendere di capire che serve un ufficio che gestisca i dati del sito quando il sito è ancora in manutenzione dal 2001 e sulla pagina facebook non c’è manco la foto sulla cover?
Le ragazzine vogliono fare le influencer, le youtuber, aprirsi un canale su twitch per far vedere le tette dipinte da unicorno rosa e noi invece di insegnare loro come gestire il mondo virtuale, fare dei corsi a scuola su diritti e doveri nell’era digitale e strutturare un pensiero anche per un domani lavorativo, che magari capiscono che esistono altri lavori nel campo anche più divertenti e remunerativi le incalziamo perché non vogliono fare le cassiere e poi le riempiamo di nozioni sul femminismo e il bodyshaming.
I ragazzi di oggi non studiano, beh convincimi che hanno torto.
Se la regolamentazione del mercato del lavoro si adeguasse e rivedesse la struttura dell'offerta per renderla attuale, in linea con le nuove necessità,  generazioni e in linea con le contingenze del momento, evidentemente diverse da anche solo cinque anni fa, allora potremmo parlare di un confronto tra domanda e offerta e dissertare sui numeri.
Se invece si continua a proporre situazioni lavorative tali e quali al 1950, senza considerare necessità ambientali, parità di genere, riduzione di orario di lavoro, smartworking, turnazioni, diversificazione dei compiti per le nuove specializzazioni soprattutto digitali, attitudini delle nuove generazioni e etica, soprattutto etica lavorativa, allora ogni discorso è aria fritta.
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