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#castelnuovo garfagnana
sansa55 · 9 months
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Fortezza di monte Alfonso a Castelnuovo Garfagnana
Fortress of Monte Alfonso in Castelnuovo Garfagnana
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Merenda Vecchio Mulino. Castelnuovo Garfagnana
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raspadoris · 6 days
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castelnuovo di garfagnana absolute goated town
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alessandrobelliere · 2 years
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Castelnuovo di Garfagnana
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brutteabitudini · 2 years
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Umberto Tozzi live @ Castelnuovo di Garfagnana (LU) agosto 2022 #streetphotography #brutteabitudini #travelgram #nofilterneeded #nofilter #instatravel #igtravel #ig_captures #wanderlust #fujifollowme #fujifilm #fujinon56mm #fujifilmxe4 #xe4 #fujixseries #fujifeed #portraitphotography #portrait_vision #portrait #portrait_perfection #portraitmood #fujixpassion #gloriaforever #livemusic #umbertotozzi #tozzi (presso Fortezza di Mont'Alfonso) https://www.instagram.com/p/ChkFPlloGzO/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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gimiplay · 2 years
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Quell’angolo di Garfagnana. . #garfagnana #toscana #cartolina #tuscany #postcard #lucca #italia #picoftheday #travel #landscape #panorama #alpiapuane #photography #nature #igersitalia #volgolucca #travelphotography #igerslucca #instagood #volgotoscana #giannimicheli #trekking #photooftheday #mountains #visiting #igerstoscana #travelgram #ig_tuscany_ #photo #natura (presso Castelnuovo di Garfagnana) https://www.instagram.com/p/Cg13LrfKI83/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lamilanomagazine · 13 days
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Lucca, tortura la moglie e minaccia di gettare dalla finestra la figlia: arrestato 40enne
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Lucca, tortura la moglie e minaccia di gettare dalla finestra la figlia: arrestato 40enne I Carabinieri della Compagnia Di Castelnuovo Di Garfagnana hanno arrestato mercoledì 29 maggio, un marocchino 40enne, abitante nel territorio della Media Valle, dando esecuzione ad un ordine di carcerazione che ha raggiunto l’uomo proprio all’esito di una prolungata attività investigativa dei militari per fatti risalenti dal 2016 fino al 2019. Infatti l’uomo aveva maltrattato la moglie e la figlia minore con reiterate manifestazioni di aggressività fisica e verbale concretizzatesi in condotte gravissime quali l’aver provocato alla consorte ustioni alle braccia con l’utilizzo di spiedini roventi, rinchiudendo più volte la moglie all’interno di casa o costringendola ad uscire solo accompagnata da lui o dalla sua madre, impedendole contatti telefonici o controllandole l’uso del telefono, percuotendola anche in stato di gravidanza, costringendola ad accettare le proprie infedeltà, provocandole più volte lesioni con calci e pugni fino a provocarle lesioni ed in una circostanza minacciandola di gettare la figlia di pochi anni dalla finestra, tenendola per un piede e così sporgendola dal davanzale. A far emergere i fatti la denuncia della moglie che in una circostanza era riuscita a veicolare le sue richieste di aiuto attraverso terze persone o parenti; da qui gli accertamenti dei militari dell’Arma e le indagini che hanno confermato le responsabilità dell’uomo. Comportamenti gravissimi per i quali l’uomo era già stato sottoposto al divieto di avvicinamento alle persone offese e che da mercoledì  lo ha visto invece afflitto dall’esecuzione della condanna definitiva per la quale dovrà ancora scontare 2 anni e 2 mesi di reclusione. Attualmente si trova in carcere a Lucca.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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italiaefriends · 1 month
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"Castelnuovo di Garfagnana, un tesoro da scoprire tra le Colline Toscane" di Riccardo Rescio
Castelnuovo di Garfagnana vanta una storia ricca e affascinante che risale all’epoca medievale. Fondata intorno al X secolo, la città ha giocato un ruolo importante nelle lotte tra le città-stato toscane.Tra i monumenti più significativi di Castelnuovo di Garfagnana spicca la maestosa Rocca Ariostesca, un’imponente fortezza medievale che domina il paesaggio circostante.Altri luoghi di interesse…
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gaiaitaliacom · 3 months
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Biglietti già in prevendita perl cantautore in concerto a Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) [....]
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Tennis: Indian Wells; Paolini si ferma a ottavi, vince Potapova
Si interrompe a 7 partite la serie positiva di Jasmine Paolini, che esce di scena negli ottavi di finale del torneo californiano di Indian Wells. La 28enne di Castelnuovo di Garfagnana, n.14 Wta (“best” eguagliato) e 13esima testa di serie, vincitrice tre settimane fa del suo primo trofeo da “1000” a Dubai, ha ceduto 7-5 0-6 6-3, in poco più di un’ora e un quarto di partita, alla russa…
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sansa55 · 1 year
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Ponte Santa Lucia a Castelnuovo Garfagnana
Santa Lucia bridge in Castelnuovo Garfagnana
http://www.obiettivofotografia.it/stefanosansavini/gallerie/paesaggi/citta-italiane/castelnuovo-di-garfagnana-parte-seconda/
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Osteria Vecchio Mulino. Castelnuovo Garfagnana
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L'epopea degli sfollati nella II guerra mondiale.
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L'epopea degli sfollati nella II guerra mondiale.
Fatti e testimonianze di una tragedia poco conosciuta
Una tragedia senza voce, che gli storici hanno sempre ignorato: l’epopea degli sfollati garfagnini durante la II guerra mondiale. Un dramma che vide migliaia di garfagnini, toscani e anche persone da molte altre zone d’Italia rifugiarsi sulle nostre montagne per sfuggire agli incessanti bombardamenti alleati e agli orrori della guerra. I dati raccolti portano numeri spaventosi, ma le situazioni erano ancora peggiori, la fame e le malattie la facevano da padrona, ed ecco allora le emozionanti testimonianze di chi al tempo abbandonò la propria casa, i propri averi e talvolta i propri cari per trovare riparo altrove…
  La definizione che da il vocabolario della parola “sfollato” è netta e precisa, non lascia ombra di dubbio sul significato di questo termine: “Persona che ha dovuto abbandonare la propria residenza o il proprio centro abitato a causa di una guerra, di una calamità naturale o per motivi di sicurezza”. Ad oggi, o perlomeno dagli ultimi dati aggiornati di fine 2017 dall’Unchr (l’agenzia della Nazioni Unite per i rifugiati) gli sfollati nel mondo sono circa 68 milioni. Solo nel 2017 le persone costrette a fuggire di casa a causa di guerre e persecuzioni sono state più di 16 milioni, un numero enorme che (spiega l’O.N.U) equivale a 44.500 persone sfollate al giorno o una persona sfollata ogni due secondi. A pesare sul numero delle persone in fuga lo scorso anno sono stati in particolare la crisi nella Repubblica Democratica del Congo, la guerra in Sudan e il trasferimento in Bangladesh di centinaia di migliaia di rifugiati di persone di etnia rohingya provenienti dal Myanmar.
Agenzia delle Nazioni Unite per il rifugiato
Luoghi ed esseri umani lontani questi, di cui forse nemmeno conosciamo il nome del loro Paese di provenienza o della loro etnia, eppure anche noi italiani siamo stati “sfollati”, anche noi abbiamo conosciuto l’oltraggio e il dolore di lasciare la propria casa, le proprie abitudini per rifugiarsi altrove. Sono passati più di settanta anni da quei giorni, quando la seconda guerra mondiale travolse con una violenza massiccia centinaia di migliaia di civili. Moltissime città furono distrutte dai bombardamenti incessanti, la popolazione era sconvolta dalla paura e dall’avanzata di due eserciti contrapposti, la gente oramai era ridotta alla fame, costretta a vivere ammucchiata in ricoveri di fortuna o ancora peggio costretta a spostarsi verso zone ignote. Questi sono gli sfollati della seconda guerra mondiale, un numero elevato, più di due milioni di italiani, di donne, di bambini, anziani, uomini inadatti all’uso delle armi, vissero un’esperienza al limite dell’esilio, colpita dall’umiliazione e dalla privazione degli affetti più cari. Una tragedia senza voce e nonostante l’importanza di questo fenomeno, gli storici non hanno mai voluto approfondire questo argomento che segnò per sempre la vita di molti. Ad oggi ci rimangono però le testimonianze di coloro che vissero questa tragedia, ci rimangono le parole di molti garfagnini che vissero sulla propria pelle questo dramma. La Garfagnana fu infatti una delle zone più colpite da questi avvenimenti; la morfologia delle nostre montagne  era l’ideale per fornire rifugio e riparo dalle bombe e dalle violenze della guerra, la nostra terra non fu in realtà ricovero per i soli garfagnini, ma per moltissima altra gente che proveniva dalle città di tutta la Toscana e da molte altre zone d’Italia.
Castelnuovo Garfagnana bombardata
La situazione di fatto cominciò a peggiorare drasticamente a partire dal 1943, quando in molte città iniziarono i bombardamenti più insistenti, molte persone presero la decisione di fuggire in Garfagnana in cerca di un rifugio e di una relativa tranquillità, non sospettando poi di rimanere intrappolati in una morsa letale, di li a pochi mesi il fronte si attesterà nella valle, americani e tedeschi si affronteranno senza esclusione di colpi sulla celeberrima Linea Gotica. Nel corso del 1944 proprio sulla base di questi eventi bellici tutta la provincia fu presa dal panico totale quando si profilò l’intenzione di uno sfollamento generale di tutta la popolazione. Trecentosessantamila civili si sarebbero dovuti spostare per destinazioni ignote per far combattere liberamente i due eserciti, il piano non fu poi attuato per la difficoltà dell’operazione, ma la cosa non cambiò di molto se gli sfollati nel novembre ’43 a Castelnuovo erano già 676, provenivano non solo dalle città vicine come Lucca, Firenze, Livorno, Pisa e La Spezia ma da altre città della penisola come Roma, Torino, Cagliari, Bolzano, Varese, Verona. Ma anche gli stessi castelnuovesi abbandonarono la loro cittadina, rendendola letteralmente un  paese fantasma, la popolazione lasciò le case e i propri beni in cerca di riparo nei paesi ritenuti più sicuri, alloggiando presso parenti o amici, ma non mancò chi anche trovò riparo in metati, capanne, chiese, gallerie ferroviarie o addirittura nelle grotte:- Tutti fuggono dalle loro case– scrisse Don Gigliante Maffei, parroco di Torrite- lasciando lauta preda agli ottimi predoni tedeschi e agli sciacalli italiani che si fanno spie e traditori del poco bene nascosto dai castelnuovesi sfollati-.  Il commissario prefettizio Guerrini nell’agosto 1944 denunciava già un emergenza umanitaria in tutta la Garfagnana:- …terminate tutte le scorte di viveri e di denaro, al momento non si può fronteggiare la situazione. Mancano viveri (il prodotto della farina dolce, l’unica risorsa della zona, anche quest’anno è rimasto minimo perchè danneggiata dal maltempo), vestiario, specialmente calzature e fondi liquidi per sussidiare i meno abbienti. A quanto sopra si aggiunga una forma epidemica tifoidale…-.
Oltre 600 sfollati erano giunti anche a Castiglione, provenienti per la maggioranza da Livorno e Viareggio, gran parte di questi erano nullatenenti, la stessa amministrazione comunale cercava di fare il possibile per aiutare la popolazione e gli sfollati, il reperimento del cibo come visto era problematico, trovare le medicine per gli ammalati era quasi impossibile. Nel resto della valle la situazione era identica, pure a Gallicano e a Sillano gli sfollati erano più di 600, 55 a Vergemoli, a Molazzana svariate decine. A Giuncugnano il comune metteva a disposizione degli sfollati stessi 25 case, insomma, si calcola che fra il 1943 e il 1944 in Garfagnana vi siano stati stabilmente circa 5.000 rifugiati. Come detto a memoria di tutto questo rimangono ancora vive le testimonianze indimenticabili che ha raccolto Tommaso Teora nel suo bel libro “Storie di guerra vissuta”. Lei è Tagliasacchi Teresa di Castelnuovo Garfagnana al tempo era una ragazza di diciassettenne anni e viveva con la sua famiglia in località i “Ceri” nei pressi della cittadina. Così racconta di quel periodo: “Tutto rimase tranquillo fino a quel 2 luglio ’44 quando Castelnuovo fu martoriata dai bombardamenti alleati.
Castelnuovo. Porta Castracani dopo il bombardamento
Arrivarono così nella località molti sfollati da Castelnuovo, credendo che in campagna fossero più al sicuro. La capanna e il metato furono completamente occupati dalle famiglie Lenzi, Vangi, Tolaini, Mazzei e dagli zii da parte di mio padre, in tutto eravamo una quarantina. Abbiamo vissuto con i bombardamenti aerei continui finchè ad ottobre cominciarono a piovere cannonate anche da Barga. Verso i primi di novembre una di queste colpì l’angolo della capanna. Erano circa le 18. Purtroppo dentro c’erano i Vangi ed i Tolaini. La moglie dell’Umberto Vangi fu colpita ad un braccio da una scheggia ed i due figli maschi più grandi furono feriti e portati in ospedale…Purtroppo perirono entrambi il giorno dopo…– e il terribile racconto continua:- La paura fece scappare tutti gli sfollati che se ne andarono verso le Piane di Cerretoli. Rimanemmo solo noi ed i parenti- Nel dicembre ancora una cannonata colpì la casa di Teresa e pochi giorni dopo, l’ennesimo colpo di cannone scoppiò ad una quarantina di metri dall’abitazione, questo fece desistere ogni speranza di rimanere in casa, così la famiglia Tagliasacchi eccetto padre e zio e nonni fuggì
– Mentre salivamo con la neve verso “Buggina”, fu lanciato un bengala e ci fermammo tutti, nascondendoci contro una cisterna dell’acqua. Finito il chiarore si ripartì. Sostammo in una capanna già occupata nella parte superiore da molti sfollati, noi ci sistemammo di sotto dopo aver steso il fieno in terra, dove il bestiame non c’era più, ma c’era un gran freddo. Il giorno dopo vedemmo arrivare mio nonno, portato con una barella improvvisata, perchè infermo e mia nonna trasportata a spalla. Il babbo e lo zio erano rimasti ad accudire le bestie. Nel frattempo gli uomini scavarono un rifugio vicino alla casa, aiutati da Decimo Lunardi, esperto di scavi perchè aveva lavorato in galleria. Fecero un bel rifugio con pali e tavoloni di circa dieci metri. Tornammo tutti a casa quando finì il conflitto-. Significativo e spaventoso è anche il ricordo di Tognocchi Ivana classe 1930 di Brucciano (comune di Molazzana), all’epoca viveva con la sua famiglia nella casa dove ancora abita: – Già nel 1943 arrivarono in paese tanti sfollati da Pisa e da Livorno, poi in seguito nel 1944, anche quelli da Castelnuovo e Gallicano. Quando iniziarono a piovere le cannonate da Ghivizzano e da Barga, i primi giorni dell’ottobre ’44 cominciò la paura. Ce ne andammo in casa dei nonni paterni, dove internamente c’era anche una grotta, insieme ad altri parenti; eravamo circa una ventina. Il 22 ottobre verso le 22 vedemmo arrivare Don Pietro Dini accompagnato da due o tre soldati tedeschi con il mitra spianato, che ci disse: “Bisogna partire tutti”. Rimasero in paese solo le persone anziane, mio zio Renato e mio padre, che dovevano accudire i nonni e le bestie-
Sfollati. Madre e tre figli
Tutti i rastrellati furono così portati a Castelnuovo a Palazzo Pierotti, alcuni fuggirono lungo le canale dello stabile e gli altri attesero il loro destino. La mattina seguente gli sfollati furono tutti portati al Poggio, li identificati e poi tutti rilasciati. Da questo momento per la famiglia Tognocchi comincerà un lungo esilio prima di tornare a casa: – Da qui in tanti decisero di andare con il prete a Corfino, noi invece decidemmo di andare a Sillicano, dove mia zia Marianna, maestra elementare di Gallicano, conosceva il parroco Don Aurelio Ricci. Arrivammo a buio in canonica trovammo altre persone, eravamo una quindicina. Il sacerdote ci accolse con carità e siamo rimasti li per tre o quattro giorni, dopodichè si decise di tornare a Brucciano-
Sfollati in fuga
A Brucciano non arriveranno poichè il paese era in mano ai tedeschi. Il lungo peregrinare continuò prima sostando diversi giorni a Eglio dai genitori di una vicina di casa, poi di li a Calomini da una conoscente che li accolse in casa, dopodicè i Tognocchi ripartirono, destinazione Gallicano, accolti da un cugino della mamma di Ivana, li rimasero fino al bombardamento del paese il 28 dicembre. Presi dalla paura fuggirono ancora e arrivarono a Valico di Sotto dove rimasero fino alla fine della guerra. Ecco ancora dalle parole di Ivana il tragico epilogo di questa storia: – Alla fine di aprile ’45 siamo tornati in Sant’Andrea (n.d.r:località di Gallicano) dal cugino di mia madre. Purtroppo in quel lasso di tempo, dopo varie interrogazioni a parecchie persone, alle quali chiedevamo notizie di mio padre e di mio zio, venimmo a sapere della loro morte-  Ivana continua a raccontare così la morte del padre, che nell’intento di superare il fronte…: -Arrivati in “Selva Piana”, località sopra il Ponte di Campia, mio padre calpestò una mina e fu sventrato, lo zio morì poco dopo dissanguato-. Orrori, tragedie, drammi e mortificazioni che solo una guerra può dare, ed ecco allora che nel 2004 in una Giornata Mondiale delle migrazioni a monito per l’intera umanità riecheggeranno per sempre le parole di Giovanni Paolo II : “Costruire condizioni concrete di pace, per quanto concerne i rifugiati, significa impegnarsi seriamente a salvaguardare innanzitutto il diritto a non fuggire dalle proprie case, a vivere cioè con pace e dignità nella propria Patria”.
        Bibliografia:
Rapporto annuale 2017 “Global Trends Forced Displacement”, Unhcr (United Nations Commission for Refugees)
“Dal fascismo alla resistenza. La Garfagnana tra le due guerre mondiali” di Oscar Guidi, edito Banca dell’identità e della memoria, anno 2004
“Storie di guerra vissuta. Garfagnana 1940-1945” di Tommaso Teora, edito da Tra le righe Libri, anno 2016
Fonte:
Rai Storia “Sfollati Italiani della seconda guerra mondiale” con Silvia Salvatici, Chiara Chianese
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notiziariofinanziario · 6 months
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USL Toscana Nord Ovest: ha risparmiato il 40% di energie con le tecnologie Schneider Electric
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L’azienda sanitaria Toscana Nord Ovest ha avviato un percorso di efficienza per le sue strutture. L'azienda ha usufruito di tecnologie digitali per la gestione dell’edificio, ha ottenuto già dal primo anno a regime in media il 40% di risparmio di energia termica ed elettrica nelle sue strutture, oltre a una maggiore affidabilità e continuità di servizio.   Il progetto è stato realizzato applicando l’innovativa formula del contratto di efficientamento (EPC – Energy Performance Contracting); a occuparsi dei lavori è stata la società di servizi energetici NOTE srl, che ha coordinato un raggruppamento temporaneo di imprese formato per occuparsi di tutto. Nei contratti di efficientamento il beneficiario e il fornitore di una misura di miglioramento dell’efficienza energetica verificano e monitorano per l’intera durata del contratto i risultati del progetto concordato – e gli investimenti (lavori, forniture, servizi) sono ripagati tramite i risparmi economici effettivamente ottenuti.   “E’ evidente il valore di questo approccio in un settore nel quale è cruciale destinare le risorse economiche all’obiettivo della cura del paziente e dell’assistenza ai cittadini sul territorio. Cercare il giusto equilibrio per realizzare percorsi di innovazione può essere complesso, ma è anche un’occasione per liberare fondi da utilizzare per le finalità primarie dell’attività” commenta Gio Batta Landolfa, Healthcare Segment Manager di Schneider Electric. “Le nostre soluzioni offrono la precisione necessaria per misurare i risultati che esse stesse generano, grazie alla digitalizzazione che consente di acquisire e elaborare quantità significative di dati provenienti dai vari sistemi, integrandoli tutti in un’unica piattaforma”.   Il sistema di gestione dell’edificio digitalizzato e innovativo adottato dalla USL, basato sulla piattaforma EcoStruxure Building Operations, è stato creato e implementato da Tecnoservice, partner della rete EcoXpert di Schneider Electric specializzato in soluzioni per l’efficienza energetica.   Con i lavori condotti a partire dal 2020 si è andati a intervenire progressivamente su 13 strutture ospedaliere e di sanità territoriale, ottenendo un risparmio medio del 40% sui consumi elettrici e termici nel primo anno di gestione.  In alcuni presidii, si sono avute anche punte di oltre il 50% nel primo anno di gestione: dati misurati con precisione grazie alla piattaforma stessa, che consente di ricavare tutti i dati necessari a misurare i risultati, a ottimizzare e a tradurre l’abbattimento dei consumi anche in termini di abbattimento delle emissioni di CO2 correlate.   Nel dettaglio, i risparmi ottenuti (espressi in “TEP” – Tonnellate Equivalenti Petrolio, la misura con cui si valuta questo aspetto a livello internazionale) nel primo anno di attività dopo i lavori di efficientamento sono stati i seguenti:   •27% per l’ospedale Lotti di Pontedera;   •24% nell’ospedale di Volterra;  • 4% nella sede del distretto a Camaiore;   •24% nell’ex ospedale di Viareggio, ora sede territoriale;   •10% nel distretto di Capannori;  •sede territoriale “Campo di Marte” di Lucca;   •41% nell’ospedale di Barga;   •44% nell’ospedale di Castelnuovo di Garfagnana;   •17% nella sede territoriale di Carrara;   •65% nel “Monoblocco” di Carrara, ex ospedale ora sede territoriale;   •28% al distretto Bassa Tambura di Mazza;   •62% all’ospedale di Fivizzano;  •25% all’ospedale di Pontremoli.   Rispetto alle emissioni di CO2 evitate grazie alla riduzione del bisogno di energie, si è calcolata una riduzione del 41% (COe: CO2 equivalente).  I risparmi ottenuti nel primo anno andranno a regime nel tempo e oltre all’aspetto energetico si dovranno considerare anche i risparmi sulle spese di gestione e manutenzione consentiti dall’adozione di una piattaforma integrata e digitale, che consente un controllo e monitoraggio continui e la possibilità di analizzare i dati alla ricerca di sprechi e di segnali di malfunzionamento, oltre che di individuare con maggiore rapidità i problemi e intervenire in caso di guasti. La gestione delle singole strutture è convogliata in una moderna control room da cui si monitorano tutte le 13 sedi aziendali inserite nell’appalto.  Il successo di questa prima esperienza ha spinto l’Azienda USL Toscana Nord Ovest a proseguire ed è previsto un nuovo contratto di efficientamento per altri 8 strutture, tra cui gli ospedali di Livorno, Versilia, Cecina, Piombino e Portoferraio.   L'obiettivo di Schneider è consentire a tutti di sfruttare al meglio le energie e risorse a disposizione, coniugando progresso e sostenibilità per tutti. Questo è ciò che chiamiamo Life Is On. La nostra missione è essere il Partner digitale per la sostenibilità e l'efficienza.  Guidiamo la trasformazione digitale integrando tecnologie di processo e per la gestione dell’energia, leader a livello mondiale, connettendo dall’end-point al cloud prodotti, controlli, software e servizi, lungo l'intero ciclo di vita, consentendo una gestione integrata di abitazioni, edifici, data center, infrastrutture e industrie. Siamo la più locale delle aziende globali. Sosteniamo standard aperti ed un ecosistema di partner appassionati dei nostri valori condivisi di scopo, inclusività e valorizzazione delle persone. Read the full article
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brutteabitudini · 2 years
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Danilo Rea live @ Castelnuovo di Garfagnana (LU) agosto 2022 #streetphotography #brutteabitudini #travelgram #nofilterneeded #nofilter #instatravel #igtravel #ig_captures #wanderlust #fujifollowme #fujifilm #fujinon56mm #fujifilmxe4 #xe4 #fujixseries #fujifeed #portraitphotography #portrait_vision #portrait #portrait_perfection #portraitmood #fujixpassion #jazz #livemusic #danilorea (presso Fortezza di Mont'Alfonso) https://www.instagram.com/p/ChR6I5hIkqn/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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adrianomaini · 7 months
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