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#cogne
mikuteit · 1 year
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Inside:  abandoned mining village ‘Colonna’ (2.425 m asl, the highest iron mine in Europe).  Cogne Valley, Italy. 
The first historical information of the magnetite deposits exploitation dates back to 1432. In 1910, construction began on the mining village of Colonna, which once housed around 400 workers and was a state-of-the-art art facility with a church, cinema, canteen and even one of the first X-ray machines in the infirmary.
 Foto: © Wolfram Mikuteit
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italiasparita · 1 month
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Mario Gabinio (1871-1938)
Cogne. Veduta invernale
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gregor-samsung · 2 months
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Mi ricordo
“ Mi ricordo che una volta la Valle d'Aosta aveva il mare. Era abitata dai Salassi (che in greco vuol dire «popolo del mare») che per le navi di passaggio avevano costruito sul Cervino un faro alto almeno come Mike Bongiorno. Adesso, con gli anni, il mare si è ritirato ed è rimasta soltanto la Dora Baltea, ma prima, al posto delle trote c'erano i delfini salmonati. I delfini più belli venivano catturati e portati a Cogne dove, invece delle acciaierie, c'era un acquario e se si girava cadeva la neve finta. Bisognava stare attenti, però, perché usciva tutta l'acqua e i delfini senza acqua muoiono, quasi come gli uomini. Mi ricordo che al porto di Courmayeur si arrivava in skilift. Dalla banchina partiva il motoscafo più alto del mondo; si saliva e poi via, ottocento chilometri di piste. Sci d'acqua, naturalmente. Mi ricordo che il Piccolo San Bernardo era un'isola e il Gran San Bernardo era un'altra isola, ma più grande ed era piena di cani da valanga che passavano le giornate a guardarsi in faccia e a dirsi: «Boh?» Per quello gli è venuta la bocca all'ingiù. Oggi risulta chiaro che i cani da valanga erano fuori luogo, ma oggi, col progresso, si sanno tante cose che una volta non si potevano capire.
Per esempio allora ci si chiedeva perché tutti i rifugi del Cai si chiamavano «Miramare» e perché un antico proverbio pugliese diceva più o meno: «Se Aosta avesse i monti sarebbe una piccola Sestrière». «Che cosa c'entrano i monti», pensava il guardapesca ributtando in mare un camoscio che gli era rimasto impigliato nella rete. Già allora i camosci erano una razza protetta. Li tenevano al Gran Paradiso assieme alle foche, due panda e qualche Duna giardinetta. Mi ricordo che i valdostani cantavano in coro un'antica canzone di montagna. «Giù pei ponti/ giù pei ponti che noi andremo/ coglieremo/ coglieremo le stelle marine/ per donarle/ per donarle alle bambine…» Mi ricordo che l'aquila faceva – abbastanza bene – il verso del gabbiano e tutt'intorno c'era un delizioso profumo di spaghetti alle vongole e di fontina. Erano i marinai che tornavano con le loro greggi di tonni. Passavano sotto l'Arco di Augusto (che allora era un ponte), baciavano le loro mogli e andavano a rifocillarsi al bar «Caa custa quel caa custa viva el battagliùn d'Aùsta». Era un nome un po' lungo per un semplice bar dove si beveva soltanto genepì e si mangiava soltanto genepesca. Per questo i marinai familiarmente lo chiamavano «Caa custa». Mi ricordo che fu quando il «Caa custa» venne venduto a Maria Josè (una nobildonna che aveva curiosamente il nome di Altafini ma lanciava i piatti come Suarez) che incominciarono a cambiare le cose. Al «Caa custa» prese piede irreversibilmente la Nouvelle Cuisine e nella zuppa di pesce comparvero i primi savoiardi. Era troppo. I valdostani chiesero aiuto a una città amica, Bergùm de Hura e al suo re, Mais, che a tappe forzate occupò Aosta e impose su tutta la Valle la polenta. I savoiardi vennero mandati in esilio e il mare si ritirò a Cascais. “
Gino & Michele, Saigon era Disneyland (in confronto), Milano, Baldini & Castoldi, 1991¹; pp. 107-108.
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inrng · 2 years
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biancheriaecotone · 1 month
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Il Tesoro dei Merletti di Cogne: Un'Eredità di Quattro Secoli
Il Tesoro dei Merletti di Cogne: Un'Eredità di Quattro Secoli.
Nei villaggi alpini di Cogne, tra i maestosi paesaggi della Valle d’Aosta, un'arte antica si perpetua attraverso sottili trame e abili mani: l'arte del pizzo al tombolo. Questo tesoro prezioso narra una storia che affonda le sue radici nell'anno 1665, quando monache benedettine, fuggite dal monastero di Cluny, trovarono rifugio in questa regione montuosa.
Ospitate in vari comuni della Valle d’Aosta, le monache condivisero il loro sapere con le donne locali, insegnando loro l'antica arte del pizzo al tombolo. Questa tradizione, trasmessa di generazione in generazione, ha resistito al passare dei secoli, mantenendo intatto il suo fascino e la sua bellezza unica. A differenza di altre produzioni europee, dove i disegni sono riprodotti da cartoni, il pizzo al tombolo di Cogne è frutto dell'insegnamento diretto e dell'esperienza pratica, tramandata di madre in figlia.
Oggi, grazie a questo legame fragile ma tenace con il passato, l'arte del pizzo al tombolo continua a prosperare a Cogne, testimoniando l'attaccamento della comunità valdostana alle sue radici tradizionali. Le abili artigiane di Cogne lavorano con maestria i loro fuselli sul cuscino circolare del tombolo, intrecciando motivi intricati e sofisticati. Questo antico strumento, il "coessein", è un cerchio imbottito con paglia e lana, sostenuto dal suo caratteristico "cavalot", un mobiletto in legno scolpito con motivi ornamentali e il nome della merlettaia.
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Esempio  di Tesoro di Merletti.
L'intreccio dei fili di lino, eseguito con numerosi fuselli, dà vita a splendide stilizzazioni di animali, fiori e oggetti, ciascuno con un nome arcaico e suggestivo nella lingua locale. Questi capolavori di rara bellezza erano considerati l'ornamento per eccellenza, aggiungendo una nota di raffinatezza e grazia agli abiti severi e austriaci indossati dalle donne di Cogne.
Oggi, Cogne vanta una cooperativa di 40 merlettaie, che producono circa 1.500 metri di pizzo all'anno. La qualità indiscussa di questo merletto risiede nella sua complessità di esecuzione, nella bellezza dei motivi e nella straordinaria robustezza e durata. Ogni pezzo racchiude in sé secoli di tradizione artigianale e la passione delle donne di Cogne per la loro arte.
In un mondo sempre più dominato dalla produzione industriale, il pizzo al tombolo di Cogne rimane un esempio prezioso di artigianato tradizionale, un simbolo del legame tra passato e presente, e una testimonianza vivente della ricca cultura delle Valli d’Aosta.
ragncampagnin
Esempi di Prodotto Tessile Italiano
Il tesoro dei Merletti di Cogne
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mariobadino · 9 months
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Tre date valdostane
10, 17, 22 agosto. Brusson, Cogne, Bionaz. Tre appuntamenti valdostani con le mie poesie (e con me). Iniziamo giovedì 10 con una passeggiata poetica nel comune di Brusson, a partire dalle ore 16.00. C’è bisogno di dirlo? Accorrete, accorrete!
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gatsu81 · 1 year
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Il bianco e il rosso . . . . . . . . . . . . . . . #cogne #lillaz #neve #bacche #valledaosta (presso Cogne - Lillaz) https://www.instagram.com/p/ClrpaXZN-NS/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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ilovestilettos · 2 years
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{𝗟𝗼𝘂 𝗥𝗲𝘀𝘀𝗶𝗴𝗻𝗼𝗻} Comme toujours je publie dans le désordre, j'en appelle à votre indulgence. Lors de notre séjour dans la Vallée d'Aoste nous sommes bien sûr retournés dans nos adresses fétiches qui sont disponibles dans les archives de mon blog ou en fouillant dans mon fil. Cette année nous avons demandé à Mattia ses adresses favorites, et il nous a notamment recommandé Lou Ressignon que nous avons adoré. La cuisine est sublime, l'œuf à la neige incroyable, le service absolument adorable et attentif, et on a pu acheter une bouteille du vin que nous avons dégusté et beaucoup aimé. Une très belle adresse où il est impératif de réserver, et bien à l'avance! Lou Ressignon Rue Mines de Cogne, 22, 11012 Cogne AO, Italie louressignon.it #agriturismo #plandelatour #homeawayfromhome #aostavalley #valleedaoste #granparadiso #lesbeauxendroits #lespapillonsenitalie #louressignon #cogne #restaurant #cuisine #ipreview via @preview.app (à Lou Ressignon) https://www.instagram.com/p/ChKIpQesBMG/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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globalhappenings · 2 years
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Giro: Ciccone, Nibali's heir? Strong comparison but I can do well
Giro: Ciccone, Nibali’s heir? Strong comparison but I can do well
(ANSA) – COGNE, MAY 22 – Italian cycling is looking for an heir to 37-year-old Vincenzo Nibali, who announced his retirement at the end of the year. Giulio Ciccone, ten years younger and fresh winner of the 15th stage of the Giro d’Italia Rivarolo Canavese – Cogne, does not shy away from the question from the press room at the arrival of the Alpine stage. “The comparison with Nibali – said the…
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moonlilyshipping · 3 months
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people continue to follow this blog????
if anyone goes through the old posts of this blog, my warning is that 2015-2017 were dark times for the sapphic community
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marrfixated · 6 months
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Bitches want to hear about your hyperfixation until it’s some shit like Cognitive Biases and I start reading the list off of Wikipedia while giggling
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mikuteit · 1 year
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Don't forget to turn off the lights! Photo: Wolfram Mikuteit  Shots taken inside abandoned mining village “La Colonna”, Cogne Valley, Italy.
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italiasparita · 3 months
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Mario Gabinio (1871-1938)
Valnontey e Cogne
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mayasaura · 2 years
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I am chomping at the bit to find out more about Emperor John. Of all the mysteries still in play, he's the one I'm most invested in. What the fuck is up with him.
Did he really set off the bombs/kill the planet/whatever the fuck happened? If not, then who did? If yes, then why? What is he after? What invasion force is he gathering, where does he intend to take it? Is he just blowing steam about the idea of a second Resurrection, or is that actually one of his goals? What was the first Resurrection? An attempt to save planet Earth, and the human species?
How has he changed in the last ten thousand years? What does that do to a person? Is he capable of forming new attachments? Does he care that he has a kid? Does he care about Harrow when she's not directly in front of him? Did he intentionally engineer imperfect lyctorhood, or did his besties just do that and he decided to roll with it? If he goes into the River or dies does it really put out the sun? If not, is he intentionally lying about that or will he be just as surprised as anyone else? It's not like he would have been able to test it.
Why is he afraid of Alecto? Is he afraid she might hurt him, or is he afraid of what she'll think of him?
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twinwound · 29 days
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mxtxfanatic · 1 year
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Actually, I think my reading break might extend longer into May and may just become a social media break. I legitimately cannot imagine reading book 4 in the mental state I’m in with everything that’s been happening this week.
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