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#estratti monologhi
princessofmistake · 3 months
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Il coraggio è quello delle tre del mattino. È l’ora peggiore. È l’ora in cui sei solo. È l’ora in cui devi fare i conti con la tua vita. Soprattutto quelli che non tornano. E poi, l’alba, la luce, i rumori, la moka del caffè e la vita che ricomincia. E le voci amiche che ti confortano. Perché da solo l’uomo non è nulla, abbiamo bisogno gli uni degli altri.
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annaeisuoipensieri · 8 months
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"𝗙𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘂𝗯𝗿𝗶𝗮𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝗶 𝗰𝗶 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗻𝗼𝗶"
"𝗧𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗼, 𝘃𝗲𝗿𝗼, 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 è 𝘂𝗻𝗮 𝗽*𝘁𝘁𝗮𝗻𝗮, 𝗰𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶, 𝗲𝗿𝗮𝘃𝗮𝗺𝗼 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶, 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗮𝘁𝗮. 𝗘𝗿𝗮𝘃𝗮𝗺𝗼 𝘂𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗶𝗻𝗼".
"𝗘𝗿𝗮𝘃𝗮𝗺𝗼 𝟭𝟬𝟬 𝗰𝗮𝗻𝗶 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗮𝘁𝘁𝗮, 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗹'𝗮𝘃𝗲𝘃𝗼 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗻𝗲𝗶 𝘃𝗶𝗱𝗲𝗼 𝗽𝗼𝗿𝗻𝗼".
"𝗗𝗼𝗽𝗼 𝘀𝗶 è 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝘁𝗮 𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗺𝗮𝗹𝗲, 𝘀𝗶 𝘁𝗼𝗰𝗰𝗮𝘃𝗮 𝗹à 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗶𝗲𝗴𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮: "𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝘁𝗲 𝘂𝗻'𝗮𝗺𝗯𝘂𝗹𝗮𝗻𝘇𝗮!", 𝗺𝗮 𝘃𝗮, 𝗰*𝗰𝗮𝗰𝗶 𝗹𝗮 𝗺*𝗻𝗰𝗵𝗶𝗮! 𝗟'𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝘁𝗮 𝗹ì 𝗲 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗶 𝘃𝗶𝗮...".
"𝗟𝗲𝗶 𝗲𝗿𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗮 𝘂𝗯𝗿𝗶𝗮𝗰𝗮 - 𝗹'𝗮𝗺𝗶𝗰𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗹'𝗵𝗮 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝘁𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗮, 𝘃𝗼𝗹𝗲𝘃𝗮 𝗳𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶. 𝗔𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗽𝗿𝗶𝗰𝗰𝗶𝗼". [...] 𝗻𝗼𝗻 𝘃𝗼𝗹𝗲𝘃𝗮, 𝗳𝗮𝗰𝗲𝘃𝗮 '𝗻𝗼, 𝗯𝗮𝘀𝘁𝗮!, 𝗺𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝘂𝗽𝗽𝗶ò 𝗱𝗶 𝗽𝗶ù" - "𝗮𝗺𝘂𝗻ì 𝗰𝗮 𝘁𝗶 𝗽𝗶𝗮𝗰𝗶" 𝗲 "𝗮𝗿𝗿𝗶𝗽𝗶𝗴𝗴𝗵𝗶𝗮𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗶 𝘀𝗶 𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗺𝗺𝗼𝘀𝗰𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼".
" 𝗶 𝗽𝘂𝗴𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗲 𝗱𝗮𝘃𝗮𝗻𝗼 𝗲 𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗰𝗵𝗶𝗮𝗳𝗳𝗶..."
"𝗧𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗼, 𝗰𝗶 𝗳𝗮 𝗶𝗹 𝗽... 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗹'𝗮𝘃𝗲𝘃𝗮 𝗱𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗮 𝗺..., 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗴𝗹𝗶𝗲𝗹'𝗵𝗮 𝗶𝗻𝗳𝗶𝗹𝗮𝘁𝗮 𝗲 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮𝘃𝗮 𝗱𝗶 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗴𝗹𝗶𝗲𝗹𝗼 𝗻𝗲𝗹...".
"𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗮 𝗰𝗮𝘃𝗮𝗹𝗹𝗼, 𝗰𝗼𝘀ì, 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗹à 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗲 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗰𝗼𝘀ì"
"𝗙𝗶𝗴𝗴𝗵𝗶ò 𝗺𝗲 𝗹𝗼 𝗺𝗮𝗻𝗱𝗶 𝗶𝗹 𝘃𝗶𝗱𝗲𝗼 𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗮 𝗺𝗲, 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗹à 𝗱𝗲𝗹 𝗙𝗼𝗿𝗼 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗰𝗼?"
"𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗻𝗼𝗻 è 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗲 𝗻𝗲 𝘀𝗽𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗹'𝗮𝘃𝗲𝘁𝗲 𝘀𝘁𝘂𝗽𝗿𝗮𝘁𝗮? 𝗦𝘁𝗮𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶 𝘃𝗶𝗱𝗲𝗼" - "𝗠𝗮 𝗶𝗻𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗮𝗱𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗹𝗶 𝘀𝘁𝗼 𝗲𝗹𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶, 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗼 𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗮 𝗰𝗵𝗶 𝗹𝗼 𝗱𝗼𝘃𝗲𝘃𝗼 𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵é 𝗻𝗼𝗻 𝗻𝗲 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗿𝗲 𝗻𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮...".
"𝗡𝗼𝗻 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝗻𝗼 𝗻𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲" - "𝗠𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽à, 𝘃𝗲 𝗹𝗼 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗮𝘁𝗲 𝘀𝗲 𝘀𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗹𝗲𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝗹𝗲? 𝗡𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗹𝗲𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗶 𝘀𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼? 𝗠𝗶 𝗮𝗺𝗺𝗮𝘇𝘇𝗼 𝗳𝗶𝗴𝗴𝗵𝗶ò, 𝗶𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼 𝘀𝗰𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗲, 𝗺𝗲 𝗻𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗠𝗲𝘀𝘀𝗶𝗰𝗼!" - "𝗖𝗼𝗺𝗽à 𝗶𝗼 𝗶𝗻 𝗔𝗺𝗲𝗿𝗶𝗰𝗮, 𝗶𝗻 𝗩𝗲𝗻𝗲𝘇𝘂𝗲𝗹𝗮" - "𝗜𝗼 𝗺𝗲 𝗻𝗲 𝘃𝗮𝗱𝗼 𝗶𝗻 𝗧𝗵𝗮𝗶𝗹𝗮𝗻𝗱𝗶𝗮".
Ecco alcuni estratti delle conversazioni scritte e audio emerse dalle chat dei giovani colpevoli di aver preso parte ad uno stupro di gruppo di una diciannovenne a Palermo, avvenuto la sera del 4 luglio. È di estrema rilevanza pubblicare i nomi e sfatare i volti degli autori di questo atto brutale:
- 𝗔𝗻𝗴𝗲𝗹𝗼 𝗙𝗹𝗼𝗿𝗲𝘀, 𝟮𝟮 𝗮𝗻𝗻𝗶
- 𝗚𝗮𝗯𝗿𝗶𝗲𝗹𝗲 𝗗𝗶 𝗧𝗿𝗮𝗽𝗮𝗻𝗶, 𝟭𝟵 𝗮𝗻𝗻𝗶
- 𝗖𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗮𝗻 𝗕𝗮𝗿𝗼𝗻𝗲, 𝟭𝟴 𝗮𝗻𝗻𝗶
- 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗮𝗻 𝗠𝗮𝗿𝗼𝗻𝗶𝗮, 𝟭𝟵 𝗮𝗻𝗻𝗶
- 𝗦𝗮𝗺𝘂𝗲𝗹𝗲 𝗟𝗮 𝗚𝗿𝗮𝘀𝘀𝗮, 𝟮𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶
- 𝗘𝗹𝗶𝗼 𝗔𝗿𝗻𝗮𝗼, 𝟮𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶.
Inizialmente, come vittima di cyberbullismo, ero esitante nel riportare questi estratti insieme ai loro nomi, poiché è notorio che se una sofferenza non ti ha reso una persona migliore, allora l'hai sfruttata male. Tuttavia, dopo aver avuto un momento di illuminazione, non ho potuto fare a meno di pensare all'immensa sofferenza che la vittima ha dovuto sopportare nel momento dello stupro. Riflettendo su ciò, la mia mente è stata invasa dai vividi ricordi di un passato ancora dolorosamente palpabile, alla vergogna che ho sperimentato quando i miei ex hanno diffuso i miei video e le mie foto. Poi ho trovato il coraggio di visitare i profili di alcuni degli autori, e non c'è stato nulla di sorprendente: un’ipocrisia pervasiva permeata da frasi fatte, monologhi sull’irrilevante questione che gli uomini non siano tutti uguali (tenete presente questa bandiera rossa, ragazze, un uomo rispettoso non ha bisogno di autoreferenziarsi) e a quel punto non ho avuto dubbi.
Voglio sottolineare l'importanza di discutere della sempre più diffusa cultura dello stupro: nelle famiglie, nelle piazze, nelle scuole, nei negozi adiacenti alla nostra abitazione, mentre si fa la fila alla posta, dentro e fuori le chiese, nei centri ricreativi, ovunque. È necessario che la prevenzione parta dagli uomini e che si verifichi un cambio radicale nella percezione delle donne, ad oggi sempre più vilipese, trattate come animali da macello, come stracci di ultima categoria, deumanizzate, dominate, oggettivate e ridotte ai minimi termini.
È questo che dobbiamo raccontare alle nuove generazioni, e dobbiamo farlo escludendo qualsiasi responsabilità delle donne riguardo all'abbigliamento, alla promiscuità o a qualsiasi cosa possa sembrare una giustificazione per la barbarie che subiscono.
Per questi individui, la vittima non era una donna, ma un oggetto, non associato al piacere ma al potere, alla dominazione, alla subalternità più fetida e dolorosa. Era uno strumento passivo nelle loro mani, manovrato in maniera non molto dissimile a quanto accade nei film porno, così tanto elogiati dai progressisti della sofferenza. È importante sfatare qualsiasi insinuazione riguardante la possibilità che la vittima fosse ubriaca, desiderosa o in cerca di piacere. Solo decostruendo completamente questa concezione, potremo costruire una società migliore, basata sul rispetto sessuale, emotivo e morale.
Un abbraccio alla ragazza e ai familiari. Massima condivisione.
Ilaria Di Roberto
FATE SCHIFO
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libero-de-mente · 7 months
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Uno dei monologhi più belli che mi hanno colpito, quello conclusivo del film “The Big Kahuna”
Goditi potere e bellezza della tua gioventù.
Ma non ci pensare. Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Credimi, tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto e in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi.
Non eri per niente grasso come ti sembrava.
Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati, ma sapendo che ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente.
Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.
Fa’ una cosa, ogni giorno che sei spaventato: canta.
Non esser crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.
Lavati i denti.
Non perder tempo con l’invidia. A volte sei in testa. A volte resti indietro.
La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.
Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente, dimmi come si fa.
Conserva tutte le vecchie lettere d’amore, butta i vecchi estratti conto.
Rilassati.
Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco, a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco, ancora non lo sanno.
Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.
Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant’anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche. Le tue scelte sono scommesse. Come quelle di chiunque altro.
Goditi il tuo corpo. Usalo in tutti i modi che puoi. Senza paura e senza temere quel che pensa la gente. È il più grande strumento che potrai mai avere.
Balla. Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.
Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza. Ti faranno solo sentire orrendo.
Cerca di conoscere i tuoi genitori. Non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. Tratta bene i tuoi fratelli. Sono il migliore legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.
Renditi conto che gli amici vanno e vengono. Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita.
Perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.
Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che t’indurisca.
Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca.
Non fare pasticci coi capelli, se no quando avrai quarant’anni sembreranno di un ottantacinquenne.
Sii cauto nell’accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.
Ma accetta il consiglio… per questa volta.
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thebeautycove · 2 years
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MASQUE MILANO - WHITE WHALE - Collezione OPERA - ATTO IV Scena IV - Eau de Parfum - Novità 2022 - Sipario. Ora il sogno ha forma viva. . Moby Dick, Achab, Ismaele, la baleniera Pequod, i protagonisti del romanzo di Herman Melville sono al centro dell’ultima avventura olfattiva di Masque Milano, White Whale, parte dell’imponente Collezione Opera nell’Atto IV dedicato ai Sogni. White Whale attiene allo spazio sconfinato dell’immaginazione, al potere che un capolavoro della letteratura possiede nello stimolare creatività, nell'ampliare a dismisura i confini della fantasia. La fragranza racchiude un profondo messaggio simbolico di scoperta e conoscenza, una sfida all’ignoto, un lungo viaggio oceanico, oltre l’orizzonte visibile, in cerca del proprio destino. Christian Alori, Naso creatore, descrive gli accordi olfattivi come in un diario di bordo, annota pensieri, immagini, sensazioni, avverte chiara la vastità dell’oceano, i suoi misteri, gli umori acuti, governa un’imbarcazione ruvida, impaziente, pronta a veleggiare nella tempesta. La fragranza dispiega la sua essenza intorno all’ambra grigia in un sottile accordo con osmanto, violetta, iris e olibano, uniti per infrangere la sensazione di cupezza e smarrimento ed evocare luce, calore, nostalgia di momenti placidi. Sono palpabili le poliedriche sfumature delle preziose materie prime utilizzate (gli estratti premium Laboratoire Monique Remy). È così suadente questa vibrazione ozonica salata, presente ma non dirompente nell’apertura ariosa, trascinata al largo dalla freschezza pungente del pepe nero. Si va lontano, sguardo attento a prua, a saggiare il vento, percepire le cime umide tendersi, le vele gonfiarsi, le tavole stridere tra i flutti, in un’abbondanza aromatica di legni e resine balsamiche, cedro, patchouli, cipresso, vetiver, cisto, muschio di quercia, che sono cenni odorosi di fiducia, sostegno, intraprendenza, solidità. Qui ci si perde, distanti da luoghi e tempi, ma non si affonda.  La sfida è vinta
Creata da Christian Alori. Eau de Parfum 35 ml. In selezionate profumerie. ©thebeautycove   @igbeautycove
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MASQUE MILANO - COLLEZIONE OPERA  
Sedici fragranze suddivise in quattro gruppi (atti) con quattro fragranze ciascuno.
ATTO I    - ESPERIENZE ATTO II   - MONOLOGHI INTERIORI  ATTO III  - RELAZIONI SENTIMENTALI  ATTO IV  - SOGNI
White Whale è la fragranza che rappresenta la scena finale dell'ultimo atto (Atto IV - Scena IV) La collezione OPERA ha omaggiato i classici della letteratura, in particolare anglosassone (Romanza dedicato a Il ritratto di Dorian Gray di Wilde, Love Kills ispirato a Romeo e Giulietta, Lost Alice omaggio alle avventure di Lewis Carrol). "Concludere questa Opera è stato per noi un sogno e un obiettivo che abbiamo inseguito negli ultimi 10 anni. Per questo motivo, la nostra ultima fragranza è stata ispirata dalla ricerca più ossessiva della letteratura, l'inseguimento del capitano Achab al mitico capodoglio bianco, Moby Dick"
Alessandro Brun e Riccardo Tedeschi, cofondatori Masque Milano •••••••••••••• Christian Alori, Naso creatore Come sono stati raccolti gli elementi ispirativi per la composizione della fragranza? Il giorno stesso in cui Riccardo e Alessandro mi hanno contattato, annunciandomi di voler concludere la loro collezione OPERA con una fragranza ispirata all'inseguimento della mitica balena bianca, e che avrebbero destinato me alla 'guida' della composizione, ho avvertito subito lo scatto creativo, la sensazione di essere nel posto giusto al momento giusto. Tutti gli elementi del romanzo di Melville hanno scatenato l'immaginazione, ci siamo ritrovati a bordo di una baleniera mentre solcavamo l'oceano ma non bastava... desideravo approfondire certe sensazioni vivendole in prima persona, prima di stendere la partitura olfattiva... Così ho convinto mia moglie a fare una vacanza a Martha's Vineyard, l'isola del Massachusetts. Siamo stati a vedere le balene a Cape Cod, abbiamo visitato il Whaling Museum a Nantucket e percorso le strade costiere per visitare i tanti fari presenti, molti ancora in funzione per segnalare alle imbarcazioni secche e fondali rocciosi che circondano l'isola.Esplorare questi luoghi, epicentro dell'industria baleniera, mi ha spalancato un mondo, annusare la stessa aria oceanica del capitano Achab è stato essenziale per comprendere i significati simbolici e le metafore presenti in ogni scena del romanzo. Come si è concretizzata olfattivamente White Whale? Ho subito immaginato di costruire la fragranza intorno all'Ambra Grigia, poi gli accordi a venire si sono dispiegati naturalmente nella mia mente. Il legno grezzo della nave baleniera Pequod, l'immenso impenetrabile oceano, pesanti funi salate, la morbida luce di una candela, le pagine di un vecchio mastro di bordo...Ci sono brani musicali che possono richiedere anni e innumerevoli modifiche prima di raggiungere il culmine, mentre ad altri bastano pochi minuti e praticamente si compongono senza sforzo. Bene, questo era più simile al secondo scenario. Il risultato è abbastanza letterale, nitido e diretto al punto.Ho ammirato la passione di Alessandro e Riccardo nel perseguire il loro obiettivo e l'entusiasmo che mi hanno trasmesso nel dedicarsi a questa avventura che sarebbe diventata di lì a poco una fragranza. Far parte della loro opera in profumo, con i suoi diversi atti e scene è stata un'esperienza unica che mi ha trasmesso emozioni indimenticabili. Consigliata la visione della serie tv North Water con Colin Farrell per apprezzare le atmosfere della vita a bordo di una baleniera.
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lamilanomagazine · 9 months
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Livigno: da questa sera al Cinema Cinelux tre imperdibili appuntamenti de LA MILANESIANA 2023, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi
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Livigno: da questa sera al Cinema Cinelux tre imperdibili appuntamenti de LA MILANESIANA 2023, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi. LA MILANESIANA, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, dopo il successo della scorsa edizione, torna anche quest'anno a Livigno (Sondrio) con tre imperdibili appuntamenti questa sera, lunedì 24 luglio, domani, martedì 25 luglio, e mercoledì 26 luglio al Cinema Cinelux (Via dala Gesa, 335/b). Si inizia questa sera, lunedì 24 luglio, con la tappa estiva del tour del cantautore Raphael Gualazzi che proporrà in una versione piano e voce i suoi brani più celebri, oltre ad una ricercata selezione che spazia dal jazz/blues internazionale alle rivisitazioni di repertorio classico. Ci sarà spazio anche per alcuni estratti dal suo ultimo album "Bar del Sole" uscito a giugno 2022, targato Sugar Music e co-prodotto da Vittorio Cosma, in cui Raphael reinterpreta alcuni classici e gemme del più brillante cantautorato italiano. Saluti istituzionali di Remo Galli (Sindaco di Livigno) e Sharon Zini (Assessore alla Cultura Comune di Livigno). Ingresso gratuito su prenotazione a questo link.   Domani, martedì 25 luglio, sarà la volta di SIMONE CRISTICCHI con il concerto disegnato "Ho disegnato troppo". Una straordinaria performance, unica nel suo genere, in cui l'artista canta, accompagnato da Riccardo Ciaramellari (pianoforte e fisarmonica), racconta e disegna contemporaneamente, illustrando "dal vivo" le canzoni più famose del suo repertorio. Da "Studentessa universitaria" a "L'ultimo valzer", da "Ti regalerò una rosa" fino ad "Abbi cura di me", ogni canzone diventa un quadro, realizzato sul momento da Cristicchi e proiettato su fondale. Come tessere di un grande mosaico, i disegni, i monologhi e le canzoni di Cristicchi, raccontano la storia di un percorso di guarigione in cui l'Arte e la creatività diventano salvezza ed emozione condivisa. Ingresso gratuito su prenotazione a questo link.   Il terzo e ultimo appuntamento in programma al Cinema Cinelux si terrà mercoledì 26 luglio con "Dio è morto e neanche io mi sento tanto bene", lo spettacolo di e con TULLIO SOLENGHI & NIDI ENSEMBLE. Lo spettacolo vede sul palco TULLIO SOLENGHI impegnato con la lettura di alcuni testi di Woody Allen (autore recentemente pubblicato da La nave di Teseo), coniugati con le musiche che hanno caratterizzato i suoi film più significativi, eseguite dal Maestro ALESSANDRO NIDI e dal suo ENSEMBLE. Si passerà così dai "Racconti Hassidici" alla parodia delle Sacre Scritture tratti da "Saperla Lunga" allo spassoso "Bestiario" tratto da "Citarsi Addosso", intervallati da brani di George Gershwin, Tommy Dorsey, Dave Brubeck, con uno speciale omaggio al mentore di Woody, il sommo "Groucho Marx", evocato dalla musica Klezmer. Una serata in cui, in rapida carrellata, si alterneranno suoni e voci, musica e racconto in un'alternanza di primi piani a comporre un "montaggio" divertente e ipnotico. Ingresso gratuito su prenotazione a questo link.   Tutti gli eventi inizieranno alle ore 21.00 e saranno introdotti da Elisabetta Sgarbi. Appuntamenti realizzati in collaborazione con Comune di Livigno. Raphael Gualazzi: Classe 1981, Raphael Gualazzi è cantautore, compositore, arrangiatore, musicista e produttore. Dopo gli studi classici al Conservatorio ha sempre sperimentato diversi generi musicali, dando vita ad uno stile personalissimo, tra stride piano, jazz, blues e fusion. Gualazzi ha partecipato ai più rinomati festival d'Europa (tra cui l'"International Jazz Day", presso la sede UNESCO di Parigi, il "Saint Germain Jazz" di Parigi, il "Dìa de la Musica" di Madrid, l' "Italian Innovation Day" a Bruxelles, testimonial del made in Italy di successo all'estero), ha segnato sold out in Italia e all'estero sempre con formazioni di musicisti internazionali, arrivando a conquistare anche il Giappone e il Canada. Nel 2011, già noto in Francia, ha trionfato al Festival di Sanremo nella categoria Giovani con il brano Follia d'amore: primo posto, Premio della Critica "Mia Martini", premio della Sala Stampa Radio e Tv, Premio Assomusica per la migliore esibizione live. E al successivo all'Eurovision Song Contest ha ottenuto il secondo posto con Madness of Love. Sul palco dell'Ariston è tornato altre due volte, sempre con grande successo di pubblico e critica: nel 2013 con Sai (ci basta un sogno) (quinto) e nel 2014 insieme a The Bloody Beetroots, con un progetto inedito che ha fuso jazz, elettronica, blues e gospel (medaglia d'argento con Liberi o no). Cinque album all'attivo e tre EP in Italia, Gualazzi ha pubblicato in tutto il mondo (sempre con la Sugar), dalla Francia alla Germania, fino al Giappone (dove, nel 2018 è uscito "Best of", una raccolta di successi contenuti nei suoi tre precedenti dischi). Il suo ultimo lavoro, Love Life Peace, ha conquistato il Disco D'Oro e il suo singolo di traino L'estate di John Wayne è stato in vetta alle classifiche radiofoniche per settimane fino ad arrivare ad ottenere la certificazione del Disco di Platino. Gualazzi ha composto anche per la tv e per il cinema. È autore di testo e musica, oltre che interprete al pianoforte, di Vertigo, brano contenuto nell'album Sì di Andrea Bocelli, candidato ai prossimi Grammy Awards. A febbraio 2020 è uscito il suo nuovo album Ho un Piano, contenente la hit sanremese Carioca. Dopo un'intensa attività live nell'estate 2021, con oltre 20 date in tutta Italia tra recital in piano solo e concerti in trio, il 23 novembre, data del centenario della nascita di Fred Buscaglione, Gualazzi ha pubblicato un EP di tributo in cui reinterpreta 5 brani del grande musicista e attore piemontese. Il 10 giugno del 2022 è uscito per Sugar il suo ultimo album Bar Del Sole coprodotto da Vittorio Cosma, a cui ha fatto seguito l'omonimo tour estivo. Simone Cristicchi: Simone Cristicchi è cantautore, attore, disegnatore e scrittore. Dal 2005, esordio musicale con Vorrei cantare come Biagio è un crescendo di consenso di pubblico e di critica con l'assegnazione di vari prestigiosi premi. Nel 2007 vince il Festival di Sanremo con Ti regalerò una rosa. Per il brano e la sua intensa interpretazione gli vengono riconosciuti anche il Premio della critica Mia Martini e Premio Stampa Radio e Tv. Dal 2007 è autore di diversi libri divenuti libri, come nel caso di Centro di igiene mentale - Un cantastorie tra i matti, mentre si ripetono sold out teatrali tra cui Mio nonno è morto in guerra, che riceve il plauso del Presidente Napolitano, e Magazzino 18 spettacolo che conterà presenze per oltre 140.000 spettatori. Nel 2017 è nominato direttore del Teatro Stabile d'Abruzzo. Al Festival di Sanremo 2019, con il brano Abbi cura di me, è protagonista commosso di una standing ovation con il riconoscimento di due premi della critica. Dal 2019 si succedono la pubblicazione dell'album antologia di successi Abbi cura cura di me; la mostra alla Reggia di Venaria di disegni e aforismi Happy Sketches / Natura umana (Cristicchi è stato anche allievo del M° Benito Jacovitti) e 8 tour teatrali, tra cui Alla ricerca della felicità, fino al recente Paradiso - Dalle tenebre alla luce, che registrano ripetuti consensi di critica e sold out. Tullio Solenghi: Nasce a Genova nel 1948. Si forma come attore presso il Teatro Stabile di Genova, nel 1970 debutta con Madre Courage accanto a Lina Volonghi, seguono 7 anni di militanza teatrale a fianco di Alberto Lionello, Tino Buazzelli, Giorgio Albertazzi, in lavori di Shakespeare, Goldoni, Moliere, Pirandello... con regie di Squarzina, Besson, Quartucci... Negli anni '70 debutta in tv con l'amico Beppe Grillo sotto l'egida di Pippo Baudo. Seguono varie partecipazioni a trasmissioni televisive. Nel 1982 fonda il Trio con Anna Marchesini e Massimo Lopez, che dal 1982 al 1994, riscriverà alcune pagine della comicità televisiva italiana e porterà al successo due spettacoli teatrali Allacciare le cinture di sicurezza e In principio era il Trio. L'apice del percorso del trio avverrà con la parodia de I promessi sposi, in onda su Rai Uno nel gennaio del 1990 con ascolti record intorno ai 15 milioni di telespettatori. Scioltosi il Trio, Solenghi continua il suo percorso single tornando in teatro, con messe in scena di grande successo come La Bisbetica domata, Tartufo, Amadeus, L'apparenza inganna... Riprende anche la collaborazione con Massimo Lopez con cui porta in teatro La strana coppia (2003). Sempre con Lopez è protagonista di una fortunata edizione di Striscia La Notizia, che bissa il successo di quella precedente dove Solenghi era in coppia con Gene Gnocchi. Negli ultimi anni si distingue per le sue doti vocali partecipando a Tale e Quale Show e per quelle di danzatore con l'attuale Ballando Con Le Stelle. Da ricordare anche un bel cammeo nel film campione di incassi di Checco Zalone Che bella giornata (2011) e il libro Bevi qualcosa, Pedro, da lui definito "più che un'autobiografia, un'autotriografia". Le vicende della pandemia nel 2020 hanno interrotto le repliche del tour del Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show, ultimissima fatica di Solenghi, che è tornato nella stagione 2021-2022 nei maggiori teatri italiani e ha raggiunto le quasi trecento repliche. La sua grande passione per il genio di Woody Allen lo ha portato ad affiancare al duo con Massimo lo spettacolo in solo "Dio è morto e neanche io mi sento tanto bene", dove è affiancato e accompagnato dal Nidi Ensemble, che esegue dal vivo le musiche delle colonne sonore del grande regista statunitense. Alessandro Nidi: Direttore d'orchestra, compositore e pianista. Scrive canzoni di musica leggera e ha lavorato con Franco Battiato, Alice e Giuni Russo, Lucio Dalla, Max Gazzè, Sergio Cammariere, Giorgio Conte e molti altri, proponendosi come autore o arrangiatore contaminando il pop e la musica classica. Compone le musiche di scena per diversi teatri italiani, collaborando con i più importanti registi teatrali italiani ed europei e partecipa come pianista e compositore nei più importanti festival internazionali. Elisabetta Sgarbi: Dopo 25 anni come editor e Direttore editoriale della casa editrice Bompiani, ha fondato nel novembre 2015, assieme ad altri autori tra cui Umberto Eco, Mario Andreose ed Eugenio Lio, La nave di Teseo Editore, di cui è Direttore generale e Direttore editoriale. È Presidente di Baldini+Castoldi e Oblomov Edizioni e Direttore responsabile della rivista "linus". Ha ideato, e da 24 anni ne è Direttore artistico, il Festival Internazionale La Milanesiana - Letteratura Musica Cinema Scienza Arte Filosofia Teatro Diritto Economia Sport Fumetto e "linus - Festival del Fumetto", giunto alla seconda edizione. Dal 1999 dirige e produce i suoi lavori cinematografici, presentati nei più importanti Festival internazionali del cinema. Nel 2020 ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia un film sul gruppo musicale Extraliscio, dal titolo Extraliscio - Punk da balera. Il film ha ricevuto il Premio Siae al talento creativo e il Premio FICE - Federazione Italiana Cinema d'Essais. Il suo film più recente è Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza, realizzato nel 2022, che è stato premiato ai Nastri d'Argento, presentato al Festival del Cinema di Roma. Nel 2020 ha fondato la Betty Wrong Edizioni musicali che ha esordito producendo il doppio album degli Extraliscio È bello perdersi, che include il singolo presentato al 71^ Festival di Sanremo, Bianca Luce Nera. Nel 2022 ha pubblicato insieme a Margutta 86 il singolo È così di Luca Barbarossa e Extraliscio, seguito dall'album di Extraliscio Romantic Robot. È Presidente della Fondazione Elisabetta Sgarbi che promuove la lettura, la diffusione della cultura e della conoscenza dell'arte. È membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Paulo Coelho, con sede a Ginevra. È membro, su nomina del Pontefice Francesco I, della Pontificia Accademia delle Arti e delle Scienze. La 24esima edizione de La Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, dopo l'anteprima ad aprile con Quentin Tarantino in libreria, attraversa dal 22 maggio al 27 luglio ben 23 città italiane in 7 diverse regioni, con oltre 60 incontri ed eventi e più di 200 ospiti italiani e internazionali provenienti da diverse discipline. Un festival di respiro internazionale che promuove il dialogo tra le arti e tesse relazioni tra letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto, economia, sport, fumetto. Il tema di questa 24esima edizione è RITORNI, ispirato dallo scrittore nigeriano, Ben Okri. Un tema-mondo per interpretare la cronaca attuale (chi lascia la propria terra sperando di non farci più ritorno, chi parte sognando di tornarci), che abbraccia anche altri nuclei tematici: il rapporto con la natura, quello con l'intelligenza artificiale e quello tra genitori e figli. La Rosa dipinta da Franco Battiato, che fin dalla prima edizione è il simbolo de La Milanesiana, è stata rielaborata anche quest'anno da Franco Achilli che in onore del nuovo tema l'ha raffigurata avvolta in un uroboro verde, ideale unione tra il tema della Natura e quello del Ritorno. I Premi de La Milanesiana 2023: Premio Rosa d'oro della Milanesiana a Abdulrazak Gurnah Premio SIAE / La Milanesiana a Zerocalcare Premio Jean-Claude e Nicky Fasquelle / La Milanesiana a Joël Dicker Premio Omaggio al Maestro / La Milanesiana a Quentin Tarantino e Fatih Akin La Milanesiana è organizzata da Imarts International Music and Arts e Fondazione Elisabetta Sgarbi, con il Patrocinio del Comune di Milano e con il contributo di Regione Lombardia. Radio 24 per il primo anno è media partner del festival.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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queerographies · 2 years
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[Una donna qualunque][Alan Bennett]
Più di trent’anni fa Alan Bennett inanellava una catena di monologhi drammatici per la BBC sotto la sigla Talking Heads. Di recente ne ha estratti dal suo inesauribile cilindro altri due, degni di quella leggendaria compagine.
Più di trent’anni fa Alan Bennett inanellava una catena di monologhi drammatici per la BBC sotto la sigla Talking Heads. Di recente ne ha estratti dal suo inesauribile cilindro altri due, degni di quella leggendaria compagine. I protagonisti sono nel primo caso una donna «qualunque» che s’innamora del figlio quindicenne e, senza essere Fedra, innesca un meccanismo che, pur mitigato da elementi…
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londranotizie24 · 2 years
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Liberate Rame: tra filosofia e jazz all’Iic
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Liberate Rame: tra filosofia e jazz all’Iic Di Simone Platania Liberate Rame, tra filosofia e jazz l’Iic di Londra attende i propri ospiti per celebrare Franca Rame il 23 settembre. Liberate Rame, tra filosofia, jazz e teatro all’Istituto Italiano di Cultura di Londra Tra gli eventi confermati e che non hanno subito rinvii a causa dei funerali di Stato della Regina, l’Iic ospita l’evento Liberate Rame. La serata, attesa per il 23 settembre, vede la filosofa italiana Adriana Cavarero presentare il suo intervento La voce delle sirene. La talk e i suoi temi vertono sul piacere del canto e sull'unicità della voce. Adriana Cavarero è infatti una filosofa italiana. Professoressa onoraria presso l'Università di Verona, è nota per i suoi scritti sul femminismo, la filosofia politica e la letteratura.Tra i suoi ultimi libri pubblicati ricordiamo, tra gli altri, Inclinations: A Critique of Rectitude (2016); Surging Democracy. Note sul pensiero politico di Hannah Arendt (2021). In seguito Mattea Fo, Presidente della Fondazione Fo Rame, nipote di Franca Rame e Dario Fo, introduce Liberate Rame, una performance teatrale jazz di Filomena Campus (voce) e Steve Lodder (pianoforte). La performance è dedicata alla compianta artista teatrale Franca Rame. La performance di Campus è infatti un omaggio alla collega. Presenta una lettera a Fo che Rame pubblicò pochi mesi prima della sua morte, intrecciata con brevi estratti dai monologhi comici della drammaturga, arrangiamenti di brani popolari scritti da Fo e Rame e nuove composizioni jazz su Rame scritte da Campus e dal pianista Steve Lodder. Campus esplora la relazione tra l'improvvisazione vocale e l'improvvisazione teatrale, che era uno dei molti talenti di Rame, nata in una famiglia di attori e comici itineranti con radici nella Commedia dell'Arte. Questo progetto fa parte dell'attuale ricerca di Campus su Franca Rame presso la Royal Central School of Speech and Drama, sostenuta da LAHP (London Arts and Humanities Partnership). Filomena Campus e Steve Lodder alla serata Liberate Rame Oltre alla sopracitata Adriana Cavarero, filosofa, professoressa e scrittrice italiana nota in patria e all’estero, la voce di Filomena Campus e le note di pianoforte di Steve Lodder accompagneranno gli ospiti durante la serata. Filomena Campus è una cantante, teatrante, accademica di fama internazionale. Si è esibita in numerosi festival jazz in tutto il mondo e ha partecipato a tournée o collaborato con i più rinomati artisti jazz, tra cui Orphy Robinson, Rowland Sutherland, Cleveland Watkiss e la London Improvisers Orchestra. Nel 2010 ha fondato il Filomena Campus Quartet. Nel 2020 ha iniziato un dottorato di ricerca presso la Royal Central School of Speech and Drama sull'artista teatrale internazionale Franca Rame. Steve Lodder è un pianista, tastierista, compositore e organista. In origine studioso di organo a Cambridge, Steve ha scritto diversi libri - uno su Stevie Wonder, l'altro sull'organo Hammond e La Bibbia della Tastiera. È stato collaboratore musicale di Paul McCartney nei progetti Standing Stone ed Ecce Cor Meum. Inoltre è anche l'arrangiatore musicale degli Zappatistas di John Etheridge. La Fondazione Dario Fo e Franca Rame è stata creata nel 2019 per mantenere viva la memoria della vita e del lavoro di Dario Fo e Franca Rame. ... @ItalyinLDN Continua a leggere su Read the full article
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fuoriblog · 4 years
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About me ~
Siccome non sono molto brava con le presentazioni, ecco 10 fatti più o meno interessanti su di me.
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1.  Mi è sempre piaciuto il mio nome. Non è particolarmente unico ma per me ha qualcosa di speciale. In realtà la maggior parte dei miei amici mi chiama per cognome, un’abitudine che hanno preso negli ultimi anni dopo che hanno scoperto come si chiamasse il mio cane. Si, perché io e il mio cane ci “chiamiamo” nello stesso nome. (Se ve lo stesse chiedendo, è Cili. Come Red Hot Chili Pepper o Ciliegia)
2. Tra poco comincerò il mio primo anno da studentessa di Medicina e Chirurgia, che è un po’ il motivo per cui ho aperto questo blog. A breve mi trasferirò a Pavia per frequentare un Collegio di Merito e questo sarà il mio diario di bordo per i prossimi anni. 
In realtà non so perché ho scelto proprio medicina, considerando che non mi interessa diventare medico. Come dico sempre scherzando (ma non troppo) ho la stessa empatia di un cucchiaio, quindi non penso sia il mestiere per me. Ciò che voglio fare è la ricercatrice, preferibilmente in Neuroscienze. Non c’è niente di più affascinante del cervello umano. Trovo totalmente...disarmante come tutto ciò che siamo, ciò che facciamo, tutti i nostri pensieri e movimenti siano dettati da come delle minuscole particelle di materia vivente interagiscono le une con le altre. Il corpo umano è il più meraviglioso dei misteri e tutto ciò che fa è il risultato di un piccolo miracolo. Venero la scienza. Adoro cercala intorno a me e impararne i meccanismi. 
3. Ho una memoria piuttosto minuziosa. Ricordo perfettamente avvenimenti di 10 anni fa come se fossero successi ieri. Come quella volta che a 8 anni ero arrabbiata con un mio amico e ho iniziato a lanciargli dei fumetti. O ancora come da piccola adoravo giocare in giardino con i miei cugini alla ricerca di pigne che poi schiacciavamo alla ricerca di pinoli (il tutto rigorosamente vestiti da Sandokan). Per non parlare di quando da piccolo, con i miei amici, abbiamo organizzato un intero funerale celtico con tanto di elogio a una coccinella che era annegata nella piscina? Abbiamo fatto una zattera con un piatto di plastica decorato con fiori e piante del giardino per poi spingerla con il tubo verso il centro della piscina.
Ma ciò che ricordo più facilmente sono le canzoni. Conosco centinaia di migliaia di testi a memoria. La mia playlist (che per me è come un figlio) conta ben 500+ canzoni e riesco a individuarle tutte nei primi 5 secondi. E che canzoni...i miei gusti musicali sono piuttosto interessanti. Nella ormai celeberrima playlist si possono trovare le greatest hits dei Queen seguite dall’intera discografia dei One Direction, per non parlare del rock inizio anni 2000, i musical, l’indie italiano e non. Credo fortemente che la musica sia l’espressione dell’anima. Voglio dire, ci sono certe canzoni che se fossi poco più ingenua crederei siano state scritte apposte per me. 
4. Sono un INTJ come Christopher Nolan, Elon Musk e Moriarty di Sherlock Holmes. E sono anche una Corvonero, nonostante Pottermore continui a mettermi in Tassorosso. Per quel che riguarda lo zodiaco (in cui non credo ma che continuo a leggere) sono tecnicamente scorpione, anche se negli ultimi anni la mia amica oroscopo-ossessionata mi ha fatto il lavaggio del cervello dicendo che in realtà sono cuspide, il che è qualcosa di cui non sapevo neanche l’esistenza finché non me l’ha fatto notare lei. Ma si sa, non si smette mai di imparare. 
5. Mi definirei una ~crafty queen~. Mi piace essere creativa, disegnare, ricamare, cucire, costruire cose. Posso sicuramente dire di essere una con molti hobbie. In questo lungo mese di nullafacenza prima dell’università mi sono data sopratutto al lavoro a maglia...almeno ora so cosa regalare a natale a tutti i miei amici. 
6. Adoro gli alpaca. Non so perché, sono così carini e coccolosi. Un paio di anni fa in Francia ho comprato una tazza a forma di alpaca che uso per tenere i pennarelli (o anche una leggera ossessione con pennarelli e penne colorate). Un mio sogno e vederli a Machu Pichu (gli alpaca, non i pennarelli).
Adoro viaggiare. è una di quelle cose che non mi stancano mai. Ho una lista infinita di posti che voglio visitare e uno dei miei “life goals” è visitare ogni continente prima dei 30 anni. Devo dire che non sono messa troppo male. Sono stata in Nord Africa, Nord America, tecnicamente Asia e molte capitali europee. 
Al momento Singapore è in cima alla mia lista, seguito da Cile e Perù. 
7. In realtà ho un sacco di ossessioni, non solo pennarelli e alpaca. Mi piace un sacco collezionare cose. Ho una collezione di cartoline che mi mando da sola quando parto. Una di tappi di birra e di spumante, raccolti a feste, uscite e eventi vari di cui voglio conservare un ricordo. Da anni ormai con mio padre collezioniamo monete, e devo dire che la nostra collezione non è certo immensa, ma neanche minuscola. Non so perché lo faccio, mi piace e basta. Mi fa sentire bene. 
8.  Se avessi scritto tutto ciò l’anno scorso, avrei detto che non credo nell’amicizia. Non che ora io abbia proprio cambiato idea, credo ancora di non avere amici nella maniera in cui intendo io un amico. E so che parlo spesso dei miei amici, ma è una parola che uso per mancanza di una che, per i miei standard, esprima meglio il mio rapporto con le persone. 
Cercherò di essere il più chiara possibile (pun intended). Non riesco a creare una connessione con le persone. Ho sempre la sensazione che gli altri riescano ad entrare immediatamente in sintonia in qualche misterioso modo a me sconosciuto. La maggior parte delle persone che chiamo amici sono in realtà la gente con cui esco. Il nostro rapporto si limita spesso e volentieri a quelle due ore. Non c’è nessuna...connessione spirituale? Diamine è davvero complicato da spiegare, ma giuro che nella mia testa ha senso. è come se all’alba dei tempi tutti abbiano ricevuto un qualche manuale delle istruzioni su “interazioni umane e relazioni interpersonali” e io abbia perso il mio mentre il resto del mondo l’ha attentamente conservato. 
9. Non mi sono mai innamorata. Mai. L’ultima volta che mi è piaciuto qualcuno avevo 11 anni. Che vita allegra, non trovate? Ecco cosa succede quando sei una romantica senza speranza cresciuta leggendo sdolcinati young adults e allo stesso una persona maniacalmente logica. Hai aspettative incredibilmente alte. Oltre a non piacere a una singola anima in questa metà dell’universo, s’intende. 
10. Adoro le citazioni. Penso sia dovuto alla mia ossessione per memorizzare cose. Canzoni, libri, monologhi, video, film, vine, stand-up comedy. Ho un’intera parete nella mia camera dove scrivo le citazioni che mi piacciono. La maggior parte sono versi di canzoni, ma ho anche estratti dalla divina commedia e qualche aforisma di Oscar Wilde. 
Eh niente, questo è tutto. Spero che questa strana discussione vi abbia intrigato abbastanza per restare. Buona permanenza!
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pangeanews · 4 years
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“No, io non mi faccio mettere in scacco da due righe verticali, le precedo”. Un libro in 3D: tre domande a Lidia Popolano, autrice di “Rinascite”
Rinascite è il titolo del tuo libro, ci racconti come nasce quest’opera così particolare?
C’è un periodo molto lungo della mia vita in cui ho tenuto per me riflessioni, dialoghi, emozioni, studi. Vivo questo periodo come un crogiolo di anima (se così vogliamo chiamarla) che ha trovato la strada per esprimersi, a partire da circa venti anni fa, nel mio primo romanzo, ma anche in questa sorta di prosa e nella poesia. Qualcuno ha intravisto della poesia anche in quest’opera. Non so se questo sia vero, ma so che in tutti i miei lavori si scorgono tracce di altri generi letterari.
Abbiamo definito “opera” il tuo libro, perché di difficile classificazione. Nella Prefazione Davide Grittani ci avverte: “Questo libro è così intimo che anche i racconti in esso contenuti finiscono per nascondersi, al punto che per rinvenirne il senso e la sostanza bisogna liberarsi dall’idea – mi si perdoni l’intreccio – che si tratti di racconti”. Come definiresti quello che hai scritto, così intessuto del tuo mondo intimo e personale?
Una mia lettrice attenta ha definito quest’opera come una raccolta di brevi personal essay. C’è del vero, ma con una differenza essenziale: nel personal essay, lo scrittore usa la forma del racconto per parlare di sé. Nel racconto in prima persona, invece, abbiamo qualcosa che si presenta come un enunciato di realtà, ma invece è fiction. D’altro canto, come dice Käte Hamburger nel suo La logica della letteratura, il principio discriminante fondamentale, nei generi di statuto incerto, è la volontà artistica dell’autore, non la forma. Ciò che mi ha spinta è stata la volontà di dare voce a emozioni e convinzioni di alcuni personaggi di finzione, ossia fittivi, senza osservarli dall’esterno, ma lasciando che parlassero in prima persona. Ma se invece di personaggi fittivi, fossero state a parlare le diverse sfumature della mia personalità, in fondo, per il lettore cosa sarebbe cambiato?
Il libro è scritto in modo curato, uno stile definito e maturo, si sente che c’è una predilezione per la “bella scrittura”, a tratti poetica; come metti in relazione questa esigenza con un mercato editoriale sempre più propenso a non rischiare nel pubblicare opere che non contemplino i canoni della fiction?
Devo dire che le proposte editoriali non mi sono mancate. In questo caso, poi, l’editore ha creduto fortemente in quest’opera. Premesso che ciò che conta per me è l’origine dell’impulso che mi spinge a scrivere e non il fine, il soggetto del mio lavoro non sono io, quindi il lavoro si ascrive nel genere del racconto in prima persona entro il contesto della fiction, come ho precisato nella precedente risposta.
*
La lettura. “Io non mi metto mai seduta davanti un foglio bianco, mi terrorizzerebbe o mi costringerebbe a tracciare scalette, mappe, estratti, contare le righe, contare i caratteri. Tutta roba buona per la scuola o per quando devi scrivere su commissione. No, io non mi faccio mettere in scacco da due righe verticali, le precedo”. È l’incipit di questo piccolo gioiello letterario che è Rinascite; l’autrice mette subito in guardia dunque, ci sfida: non siamo di fronte a un’opera qualunque, ma questa è “l’opera” creativa di ogni mente che operi una ricerca libera e dia ad essa una forma, dunque arte. Libro che si legge con il sesto senso della sensibilità (che sta in ogni singola parola/ riga); in cui lettore e opera sono in dialogo costante, esattamente come accade, a mio avviso, con le espressioni artistiche di arte contemporanea, siano esse musica, pittura, teatro o letteratura. Una voce fuori dal coro dunque, raffinata e nel contempo semplice nella suo essere audace. Credo sia soprattutto quest’ultimo il grande pregio di Rinascite: (l’apparente) semplicità, caratteristica difficile da raggiungere perché richiede innanzi tutti grande perizia e, in secondo luogo, una buona dose di coraggio. E di questi tempi, meno male che scrittrici come Lidia Popolano credono ancora nel valore della letteratura, quella vera.
*
L’autrice. Studiosa di neuroetica, vive a Roma, dedicandosi all’attività creativa. Ha scritto e diretto i monologhi itineranti Di notte per i vicoli di Roma antica e Il Grande Cinema per le strade di Roma patrocinati da Roma Capitale e Fondazione Cinema per Roma (2007-2013). Ha pubblicato per 96, rue-De-La Fontaine, il romanzo Come l’impronta di un quadro (2017), Menzione Speciale della Presidenza, Premio Wilde 2019, e 2° Premio, Concorso Poeta per caso 2018. Ha vinto il Premio Nabokov 2019 con la silloge poetica inedita Abitare mura diroccate.
Daniela Grandinetti
*John Singer Sargent, “Claude Monet Painting by the Edge of a Wood”, 1885
L'articolo “No, io non mi faccio mettere in scacco da due righe verticali, le precedo”. Un libro in 3D: tre domande a Lidia Popolano, autrice di “Rinascite” proviene da Pangea.
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