#fabio corvini
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Pescara..
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Le stelle di Lorenzo
Siamo come siamo
come frecce scagliate nella notte scura
di stelle cadenti
ma qui a cadere siamo solo noi stanotte
come soldati mandati al fronte senza scarpe e senza fucile
sparpagliati disordinati disturbati
su letti sfatti, di amanti già consumati, deflorati
dove albergano pidocchi e vecchi peli di vecchie puttane.
E non ti fanno schifo nemmeno queste blatte sulle pareti
che alla luce si dileguano come vampiri anemici.
Nonostante tutto siamo qui a godercela, a stare male
questa notte bugiarda di san lorenzo
ridiamo e piangiamo
come su un’astronave lanciata con una fionda
da un bambino capelli rossi
chissà dove
ignota destinazione.
Ma si, fottiamoci e spingiamoci con il caldo assurdo di stanotte
lacrime si mescolano a sudore
ti giuro avrei preferito starmene altrove.
Il mio sogno? Una baita in montagna da solo
a sentire la ninna nanna cantata dal vento.
E tu che non ci sei
che per una volta sparisci
con il pubblico che applaude
un così bravo illusionista
che ti ha illuso anche stavolta
che tutte le sere, replica e disillude tutta la platea
e la galleria che all’una di notte
sta ancora affacciata con il naso all’insù
come se davvero una stella cadente
potesse cadere sulla terra e cambiarci tutti.
Auguri.
(testo: patrizioT © - Image: Fabio Corvini ©)
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Conosco quadri di te che tu non arriverai mai ad amare come faccio io.
Conosco luci di te, che nessuno sa scoprirti addosso.
(Foto e testo di Fabio Corvini)
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Pescara
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Ogni tanto faccio foto..
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Sottomarina (Ve)
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Chiusaforte (Ud)
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Mi piace viaggiare sul treno. Mi piace la partenza, quando sembra che ci sei quasi e invece è il convoglio sul binario a fianco che si muove. Mi piace l'arrivo, quando senti che i freni iniziano a piangere come fossero dispiaciuti della fine. Proprio come i sentimenti umani.
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A volte mi sembra di essere una carta da gioco appoggiata ad un'altra. Mi sembra di assomigliare a una di quelle due carte; quelle del piano terra nel castello in costruzione. Vedo colore e figura dell'altra davanti a me. Sono appoggiato a lei come se fungesse da supporto per non stare a faccia in giù sul tavolo a mostrare la schiena al mondo fuori. L'altra carta fa la stessa cosa. I nostri profili si toccano, ma il resto no; non abbiamo in comune né seme, né colore. Diverse forme e stesse azioni. Come scoprirsi su un treno e non sapere perché si viaggia oltre l'ormai definito rumore del tempo. Giochi di vento e apostrofi di sale, in un contorno di vita da guidare.
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Ma che ne sanno gli altri, di tutti quei “ti penso” che non scriviamo mai..
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Vado a comprare un sogno altrove; dove la coperta farà da incarto al mio regalo e le mie braccia faranno da nastro a qualche incanto.
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Ogni vita continua sotto forma di attimi; spesso dovremmo ricostruirli per salvare ogni essere esistente, ma l’egoismo dell’uomo impone il contrario.
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Ci si ritrova come un racconto che non si riesce a finire di scrivere; come una poesia senza un termine, ma con la speranza e il desiderio che, alla fine del buio, l'alba ci rinnovi il cuore con un contratto migliore.
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Le cose fragili sono bianche come i ragni di grotta, i raggi di luna, le pagine intonse, le vecchie lenzuola, la brina, le nubi, l’anima inquieta, le unghie tagliate, il vetro opalino, le mie stupide ossa e il mio ingenuo pensiero a cui credo col nero.
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Certe albe..
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