Tumgik
#fiadoni
Text
Dolce o salato? SALATO!
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
3 notes · View notes
oflights · 3 months
Text
making myself get into bed early by bribing myself with the promise of pastries for breakfast on the way into the office
3 notes · View notes
evadingreallife · 1 year
Text
It's that time of the year again (tutto il giorno a stendere la sfoglia per i dolci di pasqua)
2 notes · View notes
viaggiando-italia · 2 years
Link
Questa settimana si approda in Abruzzo,... + > https://www.viaggiando-italia.it/linea-verde-life-alla-scoperta-di-chieti-e-della-costa-dei-trabocchi-puntata-completa/?feed_id=3168&_unique_id=62aee5d1b18f3
0 notes
spettriedemoni · 3 years
Text
Fiadone!
Tumblr media
M'hai provocato!
M'hai provocato e io... Me te magno!
16 notes · View notes
cosedidelia-blog · 5 years
Photo
Tumblr media
Quando vivi lontano da casa le cose più semplici sono quelle che ti mancano, le tradizioni le senti speciali anche se prima non le consideravo ora le riproduci... #fiadoni #ricetteabruzzesi #tradizioni #abruzzo #farinaintegrale #formaggio #homemade #fattoincasa #fattoconamore #abruzzonelcuore #goodvibes #foodporn #instamoment #instagood https://www.instagram.com/p/Bq7Cd2nh_OI/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=cavm575d5pc8
1 note · View note
michele72 · 4 years
Text
Fiadoni Molisani
Tumblr media
INGREDIENTI
Per 25-30 fiadoni
Per la pasta di copertura
400 gr di farina 0
4 uova
4 cucchiai di zucchero semolato
1 cucchiaio di Brandy (facoltativo)
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Per il ripieno
1 kg di ricotta di mucca (preferibilmente anche di pecora)
2 uova intere + 1 tuorlo
130 gr di zucchero semolato
1 stecca di cannella
1 cucchiaio di…
View On WordPress
0 notes
cookingwithjulia · 5 years
Photo
Tumblr media
Buongiorno amici!🎉🤩 e’ ora di pensare alle ricette di Pasqua 🐣😜 Ogni anno cerco qualche ricetta pasquale da provare, magari semplice che possa arricchire la nostra colazione ☕🍳🥐 di Pasqua o la famosa scampagnata a pasquetta⛱���🌷🌼 Faranno parte della nostra tavola, i fiadoni, rustici simili a grandi ravioloni ripieni di formaggio saporito. Sono chiamati così perchè sulla superficie del fiadone si fà un piccolo taglio che permette al ripieno di fare “fiato” durante la cottura e far fuoriuscire il profumo del ripieno. Sono molto molto saporiti e una volta che ne mangi uno subito dopo ne prendi un altro 🤩🤩💪 . La ricetta la trovate sul blog 👉 www.cookingwithjulia.it . . #pasqua #pasqua2019 #easter #fiadoni #newpost #cookingwithjuliaitaly #foodie #foodrecipe #instafood #bloggalline #bloggallineincucina #aifb #tricks_and_recipes #ricettesalate #ricetta #rustici #followme #commenting (presso Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/BwGpJsRlE8q/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=sbxj4zd220xn
0 notes
Text
Sono abruzzese perché...
Sono abruzzese perché "ma porca miseria" si dice "naggia sant" o "nagg'a la Majell"
Sono abruzzese perché l'unica espressione di stupore che uso è 'frechete!', 'frechetengul', 'ngul a Ev' o "mazz't"
Sono abruzzese perché quann chiaman lasagna nu timball li guard sturcenn lu nas
Sono abruzzese perché se non so qualcosa dirò sempre "ni sacc"
Sono abruzzese perché per indicare un qualsiasi uccello dico "esse na cicciacora" e le lumache sono "li ciammariche"
Sono abruzzese perché per chiedere cosa bisogna fare dico "c'amma fa?"
Sono abruzzese perché ma almeno ci ho provato si dice "ce so pruvat"
Sono abruzzese perché per mandare a quel paese qualcuno dico "vid a do da i" o "vatt a nia" o se scherzosamente "te piess nu ben"
Sono abruzzese perché na scrippell e le rustell se magnan con la man su lu core
Sono abruzzese perché nella mia famiglia Pasqua significa fiadoni e agnello cac'e ov e Natale significa lu brod cun lu cardon e li pallott
Sono abruzzese perché bon lu tiramisù e gli altri dolcetti ma na pizza doce o li caciunitt non si rifiutano mai
Sono abruzzese perché solo nu tinem na muntagn come Bella addormentata e nu lag come nu cor
Sono abruzzese perché poi si dice "dapù" e essere e avere sono sostituiti da "sting" e "ting"
Sono abruzzese perché a un credulone gli urli ridendo "voccapé" o "stu ndundit"
Sono abruzzese perché i santi che scomodiamo sono "San Capriél" e "San Cetté"
Sono abruzzese perché i bambini si chiamano "li bardasce", "citilucc" e "uaglunitt"
Sono abruzzese perché qua si dice "a ecc" e là si dice "esse là" o "a ess" e verso quella parte "ass là"
Sono abruzzese perché quello o lui si dice "cullù" e quella o lei "chillì" o "chella"
Sono abruzzese perché vorrei si dice "vuliss", potrei "putiss", potremmo "putimm" e dovrei "duviss"
Sono abruzzese perché il marito che fa tardi a tornare a casa si dice "sa fatt notte e lu porc n'arvé" e quando si conosce qualcuno si domanda "di chi si lu fije?"
Sono abruzzese e per dire che sono andata in tilt dico "so it in cascett"
Sono abruzzese perché se non si sa che cosa mangiare va sempre bbon pan e pummador o semplicemente pane ont (unto con l'olio)
Sono abruzzese perché la nostra musica folk è Vola Vola e J vaj a l'ort e ti parte subito cinque la bella sei la sette la la senza lu spos l'amor n'se po' fà
Sono abruzzese perché quando incontri qualcuno inizi dicendo "uè cummà (o cumpà) com'a sti?"
Sono abruzzese perché il cocomero si dice "lu citron", la zucchina "la chiccocc", le patate "li patan" e i peperoni "li pipindun"
Sono abruzzese perché per richiamare una persona che non ti sta ascoltando dici "ma ci sind?"
Sono abruzzese perché per dire ci fai o ci sei dici "ci fi o ci si?"
Sono abruzzese perché sei impazzito si dice "ti si ammattit?"
Sono abruzzese perché se qualcuno parla troppo dici "mi fatt na cocc cuscì" o "mi fatt na cocc come nu pallon" o "mi fatt na capa tant"
Sono abruzzese perché è successo in questo modo si dice "a it a cuscì, nin ce poss fa nint"
Sono abruzzese perché qualche cosa in piccola quantità si dice "cacche cusarell"
Sono abruzzese perché il Guerriero di Capestrano è lu mammocc
Sono abruzzese perché un oggetto che ci rappresenta è la conca di rame
Sono abruzzese perché mare e montagna li tinem a du pass
Sono abruzzese perché gli eventi più traumatici della nostra Regione resteranno il terremoto dell'Aquila del 2009 e la valanga di Rigopiano del 2017
Sono abruzzese perché "vide di nin famme arrajà"
Sono abruzzese perché "scine ca scine ma ca scine in tutt"
Sono abruzzese perché nu sem nu punt e bast
Sono abruzzese e probabilmente tutte le espressioni le ho scritte male nel mio dialetto ma a pronunciarle non sbaglio di certo
Tumblr media
11 notes · View notes
mabohstarbuck · 7 years
Photo
Tumblr media
(via Fiadone abruzzese, il dolce della Pasqua)
2 notes · View notes
viaggiando-italia · 2 years
Link
Questa settimana si approda in Abruzzo,... + > https://www.viaggiando-italia.it/linea-verde-life-alla-scoperta-di-chieti-e-della-costa-dei-trabocchi-puntata-completa/?feed_id=3082&_unique_id=62ae21b4d6d5e
0 notes
spettriedemoni · 3 years
Text
Fiadoni
Ieri la Mia Regina mi ha chiesto di comprare i fiadoni visto che sarei andato a prendere il pane. Una volta lì ho visto i muffin al cioccolato e che non li prendi tre muffin al cioccolato dopo dieci fiadoni?
Ora, i fiadoni erano caldi caldi perché li avevano appena sfornati e neppure avevano fatto in tempo a metterli nelle vetrinetta del bancone che sono arrivato io con la mia richiesta di fiadoni per la Gentile Signora Mia che a me manco piacciono i fiadoni. Adesso però ho l'ufficio impregnato di odore di fiadoni alla ricotta.
Da stamattina alle 9 già 3 persone sono entrate da me e mi hanno chiesto di assaggiarli ma ho fatto un po' come mia nonna che diceva: «Nzi tocc picché li ting d'argalà» (Non si toccano perché li devo regalare). Bello vedere come certe tradizioni si tramandino di generazione in generazione anche se io prendevo pure lo schiaffo sulla mano appena la allungavo verso la guantiera di cartone.
Ah io però non ho resistito e due me li sono mangiati.
A mia moglie dirò che ne ho presi 8 perché quelli ho trovato invece di 10.
Sono una brutta persona e anche un po' genio del male.
Tumblr media
22 notes · View notes
mantruffles · 4 years
Text
Il vino e gli abbinamenti regione per regione.
Il vino e gli abbinamenti regione per regione.
Il Trentino-Alto Adige  come il Friuli-Venezia-Giulia hanno caratteristiche simili producono buon vino e si affidano a una cucina bucolica e allo stesso tempo raffinata. La lepre alla Trentina si fa con il vino “marzemino di Isera”, che fu definito dal grande  Mozart un vino “sublime e delicato”.” Nel camoscio alla tirolese” si usa un vino (Pinot nero o Blauburgunder) come pure l’aceto. Nel capriolo in salsa di mirtilli viene adoperato prevalentamente il cabernet, come per il cavolo rosso. Nelle “tagliatelle smalzate e vitello” classico piatto di Trento, si usa il Pinot Bianco. Nei “fiadoni” e negli “zelten“”, specialità da dessert, entra la grappa o altro liquore. Nel “Cialzons” o agnolotti della Carnia viene suggerito l’uso del Cognac.
Alpi Giulie
Nelle Alpi giulie si fa il “capriolo in salmi” in un modo per lo meno inconsueto: lo si tiene a macerare per tre giorni nel vino bianco, non nel rosso (viene adoperato il tocai friulano). Lo stesso procedimento è usato per il” cervo in paiz “. Il classico dolce Friulano e goriziano detto “gubana” non è tale se non si lavora con l’impiego di grappa. Per i “Presnitz“, dolce di Trieste, si indica il vino di Cipro, secondo l’antica tradizione delle Repubbliche marinare. Se non fosse troppo caro, si potrebbe consigliare l’impiego, nei dolci, del Picolit al posto del vino di Cipro; ma questo vino friulano, la cui produzione è scarsa, sembra diventato una specie di araba fenice. Ci si può accontentare di un Traminer, di un Verduzzo o di un Pinot grigio.
Veneto
Nel Veneto troviamo un uso notevole di vino e una grande varietà di piatti. La “Pastissada de cavolo” veronese, che prevalentemente si realizza con la carne di manzo, viene usato mezzo litro di vino rosso (Amarone o Valpolicella classico); lo stesso dicasi per la “pastissada de manzo coi gnocchi“. In fatto di appetitosi pasticci, va preso atto che il vino bianco rende buona la “polenta pastissada”.
Nei vari risotti veneti, da quello alla chioggiotta con il pesce “Ghiozzo della Laguna” al risotto di seppie e scampi, la tradizione  esige l’aggiunta di vino bianco Soave di solito. La “faraona al vino rosso” dice da sola le sue intenzioni Cabernet del Piave o di pramaggiore oppure il raffinato Venegazzù. Diciamo che l’impiego del vino in cucina è molto diffuso, essendo l’Italia  assieme alla Francia un grande produttore. Devo ammettere che al Nord è più diffuso, mentre al sud man mano che si scende cala la produzione. In Emilia-Romagna gli “gnocchi alla parmigiana” richiedono  di adoperare la grappa. Le lasagne al forno alla ferrarese vogliono un bianco del Veneto, mentre il “pasticcio di Cappelletti alla reggiana” si appoggia come rinforzo al Marsala.
Nel “Ragù alla Bolognese” è di prammatica l’uso di mezzo bicchiere di vino rosso, ma non viene indicato quale. Ed è una mancanza di non lieve conto, visto che si tratta della salsa italiana più famosa. Ci vorrà il San Giovese di Romagna oppure il Gutturnio dei Colli piacentini. Per il “ragù alla romagnola” gli esperti di quella cucina indicano il marsala. Anche questa versione ci lascia perplessi: prediligiamo un San Giovese strutturato delle Rocche oppure un Barbaresco.
Lo “storione in umido alla ferrarese” si avvale di un mezzo litro di vino bianco. Il cappone ripieno alla Manfreda si tiene caro il marsala Secco, come la costoletta alla modenese. I modenesi affezionati al loro classico vino propongono il Lambrusco secco per il “cotechino in galera“, esaltato da molti gastronomi emiliani.
leggi tutto https://bit.ly/35EKr8C
0 notes
michele72 · 4 years
Text
Fiadone molisano dolce o salato
Fiadone molisano dolce o salato
Tumblr media
Pasta frolla:  
300 gr farina  
100 gr di zucchero
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
2 uova medie  
Ripieno:
500 g ricotta fresca di pecora (io di mucca)  
5 uova medie  
5 cucchiai colmi di zucchero  
scorza di 1 limone biologico  
1 pizzico di sale
 zafferano (una bustina piccola, facoltativa) se utilizzate i pistilli ne dovete mettere pochissimo altrimenti è troppo forte come sapore.    
zu…
View On WordPress
0 notes
joaomurakami · 4 years
Text
Il vino e gli abbinamenti regione per regione.
Il vino e gli abbinamenti regione per regione.
Il Trentino-Alto Adige  come il Friuli-Venezia-Giulia hanno caratteristiche simili producono buon vino e si affidano a una cucina bucolica e allo stesso tempo raffinata. La lepre alla Trentina si fa con il vino “marzemino di Isera”, che fu definito dal grande  Mozart un vino “sublime e delicato”.” Nel camoscio alla tirolese” si usa un vino (Pinot nero o Blauburgunder) come pure l’aceto. Nel capriolo in salsa di mirtilli viene adoperato prevalentamente il cabernet, come per il cavolo rosso. Nelle “tagliatelle smalzate e vitello” classico piatto di Trento, si usa il Pinot Bianco. Nei “fiadoni” e negli “zelten“”, specialità da dessert, entra la grappa o altro liquore. Nel “Cialzons” o agnolotti della Carnia viene suggerito l’uso del Cognac.
Alpi Giulie
Nelle Alpi giulie si fa il “capriolo in salmi” in un modo per lo meno inconsueto: lo si tiene a macerare per tre giorni nel vino bianco, non nel rosso (viene adoperato il tocai friulano). Lo stesso procedimento è usato per il” cervo in paiz “. Il classico dolce Friulano e goriziano detto “gubana” non è tale se non si lavora con l’impiego di grappa. Per i “Presnitz“, dolce di Trieste, si indica il vino di Cipro, secondo l’antica tradizione delle Repubbliche marinare. Se non fosse troppo caro, si potrebbe consigliare l’impiego, nei dolci, del Picolit al posto del vino di Cipro; ma questo vino friulano, la cui produzione è scarsa, sembra diventato una specie di araba fenice. Ci si può accontentare di un Traminer, di un Verduzzo o di un Pinot grigio.
Veneto
Nel Veneto troviamo un uso notevole di vino e una grande varietà di piatti. La “Pastissada de cavolo” veronese, che prevalentemente si realizza con la carne di manzo, viene usato mezzo litro di vino rosso (Amarone o Valpolicella classico); lo stesso dicasi per la “pastissada de manzo coi gnocchi“. In fatto di appetitosi pasticci, va preso atto che il vino bianco rende buona la “polenta pastissada”.
Nei vari risotti veneti, da quello alla chioggiotta con il pesce “Ghiozzo della Laguna” al risotto di seppie e scampi, la tradizione  esige l’aggiunta di vino bianco Soave di solito. La “faraona al vino rosso” dice da sola le sue intenzioni Cabernet del Piave o di pramaggiore oppure il raffinato Venegazzù. Diciamo che l’impiego del vino in cucina è molto diffuso, essendo l’Italia  assieme alla Francia un grande produttore. Devo ammettere che al Nord è più diffuso, mentre al sud man mano che si scende cala la produzione. In Emilia-Romagna gli “gnocchi alla parmigiana” richiedono  di adoperare la grappa. Le lasagne al forno alla ferrarese vogliono un bianco del Veneto, mentre il “pasticcio di Cappelletti alla reggiana” si appoggia come rinforzo al Marsala.
Nel “Ragù alla Bolognese” è di prammatica l’uso di mezzo bicchiere di vino rosso, ma non viene indicato quale. Ed è una mancanza di non lieve conto, visto che si tratta della salsa italiana più famosa. Ci vorrà il San Giovese di Romagna oppure il Gutturnio dei Colli piacentini. Per il “ragù alla romagnola” gli esperti di quella cucina indicano il marsala. Anche questa versione ci lascia perplessi: prediligiamo un San Giovese strutturato delle Rocche oppure un Barbaresco.
Lo “storione in umido alla ferrarese” si avvale di un mezzo litro di vino bianco. Il cappone ripieno alla Manfreda si tiene caro il marsala Secco, come la costoletta alla modenese. I modenesi affezionati al loro classico vino propongono il Lambrusco secco per il “cotechino in galera“, esaltato da molti gastronomi emiliani.
un nuovo post è stato publicato su https://online-wine-shop.com/il-vino-e-gli-abbinamenti-regione-per-regione/
0 notes
Text
Tumblr media
Fiadoni con la nonna
Tradizione culinaria abruzzese per Pasqua
Tumblr media
6 notes · View notes