Tumgik
#illumina tutto
saltatempox · 2 months
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Io mi sono abituato bene a sentire la tua mancanza e ad avere radici brevi da superficie, giusto per bere un po' di pioggia e trapiantarmi facilmente ovunque. […]
Tu, in un'altra città, con il coraggio di ricominciare. Io qui a lottare con i miei obiettivi in mezzo alla nebbia, in mezzo al pulviscolo di inquinamento.
Venerdì 15 Marzo uscirà il nuovo album di Vasco Brondi e con lui, il suo nuovo libro in cui descrive la lavorazione del disco. Queste due citazioni sono parte di un estratto da lui pubblicato sulla sua pagina instagram.
Di seguito, il secondo brano estratto dal disco.
“Crede in quegli occhi che non la fanno dormire e che ora che é sola si dovrà arrangiare”
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pensierialmare · 5 months
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Tutto si illumina
Quando i tuoi occhi mi guardano
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mccek · 9 months
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Molti dei Millennial sono cresciuti sotto l’effetto di strategie fallimentari di educazione famigliare.
Per esempio, è sempre stato detto loro che erano speciali, che potevano avere tutto quello che volevano dalla vita solo perché lo volevano.
Quindi qualcuno ha avuto un posto nella squadra dei pulcini non perché fosse un talento, ma solo perché i genitori hanno insistito con l’allenatore.
Oppure sono entrati in classi avanzate non perché se lo meritassero ma perché i genitori si erano lamentati con la scuola, per non parlare di coloro che hanno passato gli esami non perché se lo meritassero ma perché gli insegnanti erano stanchi di avere rogne dai genitori.
Ad alcuni hanno dato medaglie di partecipazione per essere arrivati ultimi, una bella medaglia affinché nessuno si dispiaccia.
La scienza comportamentale non ha dubbi: è una svalutazione della medaglia e dei riconoscimenti di chi lavora duramente per ottenere un buon risultato, inoltre fa sentire anche in imbarazzo chi arriva ultimo perché, se ha un minimo di dignità, sa che non se l’è davvero meritata quella medaglia.
Così queste persone sono cresciute con l’illusione che, anche senza sforzarsi troppo, è possibile farcela in qualunque settore.
Allora finiscono l’università, magari a pieni voti e pretendono immediatamente che un tappeto rosso si srotoli sotto i loro piedi, invece sono gettati nel mondo reale e in un istante scoprono che non sono per niente speciali voto o non voto, che i genitori non gli possono fare avere un buon posto di lavoro e figuriamoci una promozione, che se arrivi ultimo non ti danno niente, anzi rischi il licenziamento e, guarda un po’, non ottieni qualcosa solo perché semplicemente lo vuoi.
Non voglio fare ironia, credetemi, né tanto meno sorridere, la faccenda è davvero delicata poiché quando questa persona prende coscienza reale dalla situazione in cui si trova è un momento cruciale perché in un attimo, nell’istante preciso in cui concepisce la verità, l’idea che ha di se stessa va letteralmente in frantumi.
È questo anche il momento in cui si attacca alla sua fonte primaria di dopamina: i social network.
Ciò ci porta ad un altro problema : la tecnologia.
I Millennial sono cresciuti in un mondo fatto di Tik Tok, di Instagram ed altri social, dove siamo bravi a mettere filtri alle cose.
In cui siamo un po’ tutti fuoriclasse a mostrare alla gente che la nostra vita è magnifica: tutti in viaggio ad Ibiza, tutti al ristorante stellato, tutti felici e pimpanti anche se invece siamo tristi e depressi.
Ho letto un’interessante ricerca scientifica, che in sintesi dice che ogni qual volta che riceviamo una notifica sullo smartphone, un messaggio o quant’altro, nel nostro cervello viene rilasciata una bella scarica di dopamina (una sostanza che dà piacere).
Ecco perché quando riceviamo un messaggio è una bella sensazione oppure se da qualche ora non si illumina il cellulare, alcuna notifica, né un messaggio, iniziamo a vedere se per caso non è accaduto qualcosa di catastrofico.
Allo stesso modo andiamo tutti in stress se sentiamo il suono di una notifica e passano più di tre minuti senza che riusciamo a vedere di cosa si tratta.
È successo a tutti, ti senti un po’ giù, un po’ solo, e allora mandi messaggi a gente che forse nemmeno sapevi di avere in rubrica.
Perché è una bella sensazione quando ti rispondono, vero?
È per questo che amiamo così tanto i like, i fan, i follower.
Ho conosciuto un ragazzo che aveva sui 15 anni che mi spiegava quanto tra loro si discriminassero le persone in base ai follower su Instagram!
Così se il tuo Instagram cresce poco vai nel panico e ti chiedi: “Cosa è successo, ho fatto qualcosa di sbagliato?
Non piaccio più?”
Pensa che trauma per questi ragazzi quando qualcuno gli toglie l’amicizia o smette di seguirli!
La verità, e questa cosa riguarda tutti noi, è che quando arriva un messaggio/notifica riceviamo una bella botta di dopamina.
Ecco perché, come dicono le statistiche, ognuno di noi consulta più di 200 volte al giorno il proprio cellulare.
La dopamina è la stessa identica sostanza che ci fa stare bene e crea dipendenza quando si fuma, quando si beve o quando si scommette.
Il paradosso è che abbiamo veri limiti di età per fumare, per scommettere e per bere alcolici, ma niente limiti di età per i cellulari che regaliamo a ragazzini di pochi anni di età (già a 7 o 8 anni se non a meno).
È come aprire lo scaffale dei liquori e dire ai nostri figli adolescenti: “Ehi, se ti senti giù per questo tuo essere adolescente, fatti un bel sorso di vodka!
In sostanza, se ci pensate, è proprio questo che succede: un’intera generazione che ha accesso, durante un periodo di alto stress come l’adolescenza, ad un intorpidimento che crea dipendenza da sostanze chimiche attraverso i cellulari.
I cellulari, da cosa utile, diventano facilmente, con i social network, una vera e propria dipendenza, così forte che non riguarda solo i Millennials ma ormai tutti noi.
Quando si è molto giovani l’unica approvazione che serve è quella dei genitori, ma durante l’adolescenza passiamo ad aver bisogno dell’approvazione dei nostri pari.
Molto frustrante per i nostri genitori, molto importante per noi, perché ci permette di acculturarci fuori dal circolo famigliare e in un contesto più ampio.
È un periodo molto stressante e ansioso e dovremmo imparare a fidarci dei nostri amici.
È proprio in questo delicato periodo che alcuni scoprono l’alcol o il fumo o peggio le droghe, e sono queste botte di dopamina che li aiutano ad affrontare lo stress e l’ansia dell’adolescenza.
Purtroppo questo crea un condizionamento nel loro cervello e per il resto della loro vita quando saranno sottoposti a stress, non si rivolgeranno ad una persona, ma alla bottiglia, alla sigaretta o peggio, alle droghe.
Ciò che sta succedendo è che lasciando ai ragazzi, anche più piccoli, accesso incontrollato a smartphone e social network, spacciatori tecnologici di dopamina, il loro cervello rimane condizionato, ed invecchiando troppi di essi non sanno come creare relazioni profonde e significative.
In diverse interviste questi ragazzi hanno apertamente dichiarato che molte delle loro amicizie sono solo superficiali, ammettendo di non fidarsi abbastanza dei loro amici.
Ci si divertono, ma sanno che i loro amici spariranno se arriva qualcosa di meglio.
Per questo non ci sono vere e proprie relazioni profonde poiché queste persone non allenano le capacità necessarie, e ancora peggio, non hanno i meccanismi di difesa dallo stress.
Questo è il problema più grave perché quando nelle loro vite sono sottoposti a stress non si rivolgono a delle persone ma ad un dispositivo.
Ora, attenzione, non voglio minimamente demonizzare né gli smartphone né tantomeno i social network, che ritengo essere una grande opportunità, ma queste cose vanno bilanciate.
D’altro canto un bicchiere di vino non fa male a nessuno, troppo alcol invece sì.
Anche scommettere è divertente, ma scommettere troppo è pericoloso.
Allo stesso modo non c’è niente di male nei social media e nei cellulari, il problema è sempre nello squilibrio.
Cosa vuol dire squilibrio?
Ecco un esempio: se sei a cena con i tuoi amici e stai inviando messaggi a qualcuno, stai controllando le notifiche Instagram, hai un problema, questo è un palese sintomo di una dipendenza, e come tutte le dipendenze col tempo può farti male peggiorare la tua vita.
Il problema è che lotti contro l’impazienza di sapere se là fuori è successo qualcosa e questa cosa ci porta inevitabilmente ad un altro problema.
Siamo cresciuti in un mondo di gratificazioni istantanee.
Vuoi comprare qualcosa?
Vai su Amazon e il giorno dopo arriva.
Vuoi vedere un film?
Ti logghi e lo guardi, non devi aspettare la sera o un giorno preciso.
Tutto ciò che vuoi lo puoi avere subito, ma di certo non puoi avere subito cose come le gratificazioni sul lavoro o la stabilità di una relazione, per queste non c’è una bella App, anche se alcune delle più gettonate te lo fanno pensare!
Sono invece processi lenti, a volte oscuri ed incasinati.
Anche io ho spesso a che fare con questi coetanei idealisti, volenterosi ed intelligenti, magari da poco laureati, sono al lavoro, mi avvicino e chiedo:
“Come va?”
e loro: “Credo che mi licenzierò!”
ed io: “E perché mai?”
e loro: “Non sto lasciando un segno…”
ed io: “Ma sei qui da soli otto mesi!”
È come se fossero ai piedi di una montagna, concentrati così tanto sulla cima da non vedere la montagna stessa!
Quello che questa generazione deve imparare è la pazienza, che le cose che sono davvero importanti come l’amore, la gratificazione sul lavoro, la felicità, le relazioni, la sicurezza in se stessi, per tutte queste cose ci vuole tempo, il percorso completo è arduo e lungo.
Qualche volta devi imparare a chiedere aiuto per poi imparare quelle abilità fondamentali affinché tu possa farcela, altrimenti inevitabilmente cadrai dalla montagna.
Per questo sempre più ragazzi lasciano la scuola o la abbandonano per depressione, oppure, come vedo spesso accadere, si accontenteranno di una mediocre sufficienza.
Come va il tuo lavoro? Abbastanza bene…
Come va con la ragazza? Abbastanza bene.
Ad aggravare tutto questo ci si mette anche l’ambiente, di cui tutti noi ne facciamo parte.
Prendiamo questo gruppo di giovani ragazzi i cui genitori, la tecnologia e l’impazienza li hanno illusi che la vita fosse banalmente semplice e di conseguenza gliel’hanno resa inutilmente difficile!
Prendiamoli e mettiamoli in un ambiente di lavoro nel quale si dà più importanza ai numeri che alle persone, alle performance invece che alle relazioni interpersonali.
Ambienti aziendali che non aiutano questi ragazzi a sviluppare e migliorare la fiducia in se stessi e la capacità di cooperazione, che non li aiuta a superare le sfide.
Un ambiente che non li aiuta neanche a superare il bisogno di gratificazione immediata poiché, spesso, sono proprio i datori di lavoro a volere risultati immediati da chi ha appena iniziato.
Nessuno insegna loro la gioia per la soddisfazione che ottieni quando lavori duramente e non per un mese o due, ma per un lungo periodo di tempo per raggiungere il tuo obiettivo.
Questi ragazzi hanno avuto sfortuna ad avere genitori troppo accondiscendenti, la sfortuna di non capire che c’è il tempo della semina e poi quello del raccolto.
Ragazzi che sono cresciuti con l’aberrazione delle gratificazioni immediate, e quando vanno all’università e si laureano continuano a pensare che tutto gli sia loro dovuto solo perché si sono laureati a pieni voti.
Cosicché quando entrano nel mondo del lavoro dopo poco dobbiamo raccoglierne i cocci.
In tutta questa storia, sono convinto che tutti abbiamo una colpa, ma che soprattutto tutti noi possiamo fare qualcosa di più impegnandoci a capire come aiutare queste persone a costruire oggi la loro sicurezza e le loro abilità sociali, la cui mancanza rende la vita di questi giovani inutilmente infelice e inutilmente complicata.
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occhietti · 4 months
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Forse è cambiato tutto forse sono cambiate le persone forse una volta bastava molto meno per essere felici forse era tutto più semplice era tutto diverso.
Perché le luci ci sono, è vero ma fanno una luce che non illumina. Perché gli addobbi ci sono, è vero ma sembrano oggetti invisibili di cui nessuno si accorge.
Forse sono cambiato io, non lo so ma del Natale che ricordo di quel Natale che respiravi ovunque che ti veniva voglia di non crescere mai più di quel Natale lì non è rimasto nulla...
Andrew Faber
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mybittersweet · 4 days
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Addicted
Le tapparelle chiuse. La stanza buia che tutta in una volta si illumina di rosso mettendo a tutti gli oggetti un velo di proibito. Sul letto. Sul tavolo con la bottiglia di vino sopra. Su di te seduto sulla sedia accanto al tavolo. Su di me in piedi di fronte a te. Anche sulla musica che si infila e si intreccia tra di noi. Mi guardi. La tua camicia di lino è aperta. Si vede come si alza e si abbassa il tuo petto quando respiri. Sempre più forte. Hai fatto un sorso dalla bottiglia. Stai passando le dita sulla tua pelle scoperta. Dal petto verso la pancia e poi sopra i pantaloni. Torni sul petto. Lo accarezzi..lo graffi. Hai voglia. Il tuo sguardo mi sta toccando..mi sta facendo a pezzi. Ti sei alzato tenendo ancora la bottiglia in mano. Adesso il tuo viso a 2 centimetri dal mio e la tua mano sta sul mio collo. Mi baci. Ti bacio. Mi lecchi le labbra. E poi mi guardi di nuovo. Passi la tua mano sulla mia guancia e mi dai uno schiaffo. Mi sta bene. Ti sorrido. Il tuo sguardo diventa serio e la mano va dietro la mia testa. Mi raccogli i capelli e tiri la mia testa indietro. Sussuri "Apri la bocca". Lo faccio tirando la lingua fuori. Sputi sopra e poi mi versi il vino in bocca.
- Bevi!
Cerco di bere ma stai versando troppo velocemente e il vino comincia a scolare ovunque su di me. Sulle braccia..sul seno..sulla pancia..sulle gambe. Ti fermi e mi baci bevendo il vino dalla mia bocca. Lasci i miei capelli e mi stringi vicino a te. Il mio seno bagnato schiacciato al tuo petto. Mi graffi la schiena con le unghie. Mi baci il collo..lo lecchi scendendo verso le braccia e le dita. Sanno di vino. Gli prendi in bocca e succhi. Mi guardi negli occhi. E in questo momento non si capisce chi sottomette chi. Salendo passi la tua lingua sulla mia pancia. Ti fermi sul seno. Lo schiafeggi e lo succhi subito dopo. Passi le unghie sopra e sui capezzoli bagnati. Mi lasci i segni addosso.
Non so il perché ma ti fermi e ti allontani. Sparisci nel buio. Sento solo il rumore. Stai cercando qualcosa. Resto ferma e aspetto. So che non devo muovermi da qui. Torni con polaroid in mano. Scatti una foto ai segni che mi hai lasciato sulla pelle. La sventoli e la metti nella tasca dei pantaloni aspettando che sviluppi. Passi le dita sul mio viso e sulle labbra. Gli prendo in bocca e gli succhio. Ti guardo. Tiri fuori le dita e gli metti nella tua bocca succhiandoli. Senti il sapore della mia saliva. Stai attaccato alla mia faccia. Gemi. Sai quanto mi eccita sentirti gemere. Passi le dita bagnate sul mio petto strizzando un po i miei capezzoli facendomi aprire la bocca di nuovo. Le dita scendono ancora...verso linguine..mi toccano leggermente. Senti come mi fa bagnare tutto questo.
Ti togli la cintura dai pantaloni con i miei occhi puntati sulle tue mani. E mentre giochi con i miei capezzoli appena colpiti con la mano avvicini il tuo orecchio alla mia bocca.
- Dimmi dove vuoi essere colpita
Non riesco a non gemere perché le tue dita sopra miei capezzoli mi fanno impazzire e ti rispondo:
- Sul culo
Vai dietro di me e scatti un'altra foto da questa prospettiva. Mi dici di stare ferma e passi la cinta su tutta la mia schiena. Mi fa vivere i brividi. Ti allontani e mi dai un colpo sul culo, e subito un altro veloce. Mi lasci i segni. Ti pieghi e passi la tua lingua sopra. Lo accarezzi per calmare il dolore. Ti alzi e dai altri due colpi..anche sulle cosce. È difficile stare ferma. Ma lo so che ti piace. Ti piace vedermi lottare per mantenere il controllo. Vieni di nuovo davanti a me. Mi baci. Sto cercando i tuoi baci perché mi danno la tregua. Scendi a baciare tutto il mio corpo. Sul collo e di nuovo sul petto, lungo le braccia, giù sulla pancia e sulle cosce.
- Posso toccarti?
- No! Prima devo finire di assaggiare tutto il tuo corpo.
Dalle cosce ti sposti verso il ginocchio e il polpaccio, e poi sui piedi. Lecchi tutto. Ti metti in gioco davanti a me e prendi il mio piede portando le dita sulle tue labbra succhiandoli uno per volta. Mi eccita molto vederti così.
Questo racconto è stato scritto in collaborazione e con l'influenza di una persona che non ci sta più su Tumblr. Però volevo pubblicare lo stesso 🖤
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anima-complicata-80 · 2 months
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"Buongiorno... a te che stai leggendo.. ti auguro sorrisi,abbracci,affetto,ascolto,sorprese e tutto ciò che più desideri..Che questo giorno sia pieno di: "mi amerò un po' di più"..Amati, prenditi cura delle tue potenzialità, illumina la tua sensibilità... e anche oggi ricordati di stare meglio.." 🖤 (dal web)
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Buongiorno anime preziose ☕️....
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tettine · 2 months
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Fare l'amore col temporale in sottofondo, la pioggia che batte sulle finestre, la luce fredda e grigia che illumina i corpi, il suono dei tuoni e dei respiri allo stesso ritmo è tutto ciò che desidero dalla vita
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immensoamore · 4 months
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SHÙ è una parola cinese, che significa “ mettere l’altro nel cuore”.
L’ho letto da qualche parte ed ho iniziato a pensarti.
Ho pensato che, da quando ti conosco,ho scavato un posto sicuro nel mio cuore,dove proteggerti dai brutti pensieri, dalle avversità,una finestra sul mare anche se fuori è inverno,se ci sono pochi gradi e fa subito notte.Ma in quel piccolo posto c’è sempre una luce che illumina le giornate spente. Che disegna sorrisi nuovi,la tranquillità nelle tempeste, il riparo dalla pioggia, il vento e la malinconia,dove ci ricordiamo che non può essere tutto perfetto, che la vita ce la metterà tutta per farci sentire insicuri e sbagliati.
Allora toccherà a noi tirare quel filo che ci tiene uniti, nonostante il tempo e lo spazio perché sentirsi, non è un fatto di parole.
Ed io ti sento.
Non sarò il tuo prossimo bacio, passerai la notte con qualcun'altra ma sarai felice.
Ma io ti ho messo nel mio cuore e non te ne sei andato più..
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susieporta · 7 months
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L'amore se ne frega.
Ho accumulato ormai un bel mucchio di anni nello studio, tali e tanti da poter testimoniare alcune verità, conosciute ma tacitate, che attraversano il vivo dell'esperienza degli uomini, e delle donne.
L'amore, che vuole 'Ancora', è a scapito di ogni cosa. L'amore comporta una perdita delle relazioni umane, un calo nelle gerarchie sociali, una discesa nel potere di acquisto.
L'amore, e le sue conseguenze, se ne frega di ogni convenzione.
Dove vissuto intensamente, sino alla fine, quand'anche durasse un solo giorno, l'amore per una persona fa a meno degli orari di lavoro, dei tempi, del rispetto delle regole convenzionali.
L'amore prende treni andata e ritorno in giornata, sale su aerei senza poterli pagare se non a costo i sacrifici immani.
L'amore infrange tutta quella serie di asfittiche regole, normali, utili, normalizzanti, necessarie alla vita, al lavoro, al progresso.
Quando è vero, quando cioè diventa fine e tensione della vita stessa, vale sempre la pena.
'Valeva la pena uscire da quella riunione di lavoro e perdere la promozione'? ' Ah si, dottore. Lui era la sotto con i fiori, e mi ha portato via'
' Oggi il suo stipendio è assai basso'
'Si, ma quel momento valeva una vita intera.
Non potevo perderlo '
'Valeva la pena accettare l'invito di quella donna, pur sapendo dei precedenti, del carcere?
' Si dot, la mia famiglia mi ha cacciato via, quasi diseredato, ma non avrei ma potuto dirle di no.
Rinunciare all'amore per convenzione per morale, per costume, per tradizione familiare, perché 'non si deve', non è ' giusto'.
Perché questo ,quell'altro, priva la vita di quell'attimo incandescente che , da solo, rappresenta una luce che illumina l'universo.
Dopo il big bang, l'universo divenne freddo, tetro, gelato ed infinito.
Ma quel bagliore valeva tutto.
I casi suddetti, e altre mille ne potrei citare, conducono oggi vite non ricche, non visibili. Molti di essi hanno difficoltà economiche, a causa delle loro scelte.
Ma sono vite piene, colme.
Dire no all'amore per la convenzione, come accade nella maggior parte dei casi, conduce ad una vita mediocre, normale, normalizzata. Ricca, spesso agiata, confortevole. Rispettabile.
Nei canoni.
Ma quando giunge l'autunno della vita, il lungo e freddo periodo del rimpianto, questo viene quasi tutto speso nel rammarico, nella dannazione di aver lasciato per strada l'amore, vero. Il declino dell esistenza diviene un lungo prodomo alla morte, vissuta come una liberazione. Nessuno immagina quanti uomini e donne in questa deriva passano nello studio di un analista.
Questo è in nuce il discorso che stamattina, farò ad un emittente radiofonica che mi ha invitato , il link della quale metterò solo dopo essermi accertato che si apra, vista la mia nota dabbenaggine nel indicare link che poi si aprono in punto cieco.
Come sempre, psicoanalisi e desiderio.
Mentre tutta l'intellighenzia vi blatera, in tv, ' fate i bravi, siate monogami, siate fedeli anche quando tutto è morto. Obbedite, lasciatevi giudicare', la forza sovversiva del desiderio indica la strada opposta. Come diceva Freud ' noi portiamo la peste'
Molla tuto, alzati in piedi, corri giù dalle scale.
Vai incontro a chi ti sta aspettando, non corre il rischio di perderlo.
Insomma, vatti a prendere l'amore, ovunque esso sia.
Vi ricordate la ' Canzone di Carla' ?
George si innamora di Carla, e per lei compie azioni inconsulte, al punto di fermare un autobus per farle fare un giro. La ditta lo riprende e lo licenzia.
Ma quella scena, vale tutto il film.
Maurizio Montanari
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smokingago · 1 year
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Quanti amori ci sono in una vita?
Quante persone possiamo definire «nostre»?
Esistono diversi tipi d’amore nel mondo, e non tutti, ma quasi, sono meravigliosi. Alcuni fanno parte del passato, altri sono ammirevoli, altri ancora audaci. Ci sono quelli indegni e quelli deboli, che rendono tali anche noi. Alcuni sono solo un sussurro in una notte buia, altri ci fanno impazzire.
Poi ci sono quelli che non possiamo ignorare, che bruciano lentamente senza mai spegnersi del tutto, ma dei quali, per spavento, non osiamo ravvivare la fiamma. Alcuni facciamo finta di non percepirli, persino quando li sentiamo tangibili dentro di noi e potremmo abbandonarci al sentimento, persino se l’altro è il nostro primo pensiero del mattino e la luce che illumina l’oscurità in cui è avvolto il nostro cuore – perché quell’amore è intensamente doloroso, ci appesantisce come un sasso in tasca e riempie di malinconia i nostri occhi, e se il tempo ci ha insegnato qualcosa è che tutto questo non importa.
Nonostante tutto ameremo per sempre quell’altra persona.
Jessa Hastings, Magnolia Parks
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privateclubcultura · 7 months
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L'Emozione di un Contatto.
L'Emozione Del Contatto
18/05/2015
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L'Amore non può esistere.... senza l'emozione di un Contatto.
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Si possono Scrivere fiumi di parole dove si può giurare tutto ciò che si vuole e che si sente o che si vuol far credere ma al sentimento più grande del mondo non basteranno mai egli ha bisogno di più del massimo dell'emozione più grande il contatto.....!!!
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Il contatto delle mani dove parole tante parole non servono solo le sensazioni vere vive presenti inebrianti di attese di carezze da raggiungere.
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L'amore vuole si la conquista dell'anima... la presa incondizionata della mente ma queste hanno anche una condizione...
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L'Amore vuole: “I baci. Lunghi. Dolci. Delicati. Romantici. Intensi. Pieni. Voglio quei baci. Non si può fare senza.
"Ho voglia di accarezzarti e guardarti prendere colore. Ho voglia di sentire la tua pelle scaldarsi sotto le mie dita. Ho voglia di baciarti piano. Ho voglia del tuo sapore che mi mescola al mio. Ho voglia di annegare dentro di te. ho voglia del ... contatto "
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il contatto è il pensiero che si riveste la sera di noi è un sorriso che illumina l'anima è un pensiero un tocco della mano che fa vibrare il corpo e l'anima.
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il contatto silente di due anime non ha bisogno di altro che tocchi leggeri movimenti suadenti audaci
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Fuori da quella nebbia per un attimo per un istante per quel contatto desiderato per scoprire che l'astratto e pieno di sensazioni concrete per confermare che l'astratto vive di emozioni attese e vissute per realizzare l'astratto trasformando ogni sogno ogni fantasia in una grande emozione reale.
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Quante parole si sarebbero risparmiate in cambio di quel contatto Proibito. Quante parole scritte quale fuoco avrebbe devastato i corpi per tutte quelle parole attese da realizzare.
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come il vento che accarezza la pelle cosi vorrei toccarti
Mi basterebbe toccarti le mani e da li raggiungerti l'anima non chiederei altro che sprofondare nella dolcezza dei tuoi occhi e nel mare delle tue braccia.
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Parole parole parole possono dare emozioni ma non puoi paragonarle all'emozione a quell'emozione improvvisa... di un contatto....!!!
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Chi ama non fugge.... C'è chi ama ma fugge.... C'è chi fa finta d'amare e sfugge.... o forse.... non so.... aggiungete... quel che pensate voi...!!!
RelaxBeach© (Tutti i Diritti Riservati.) 26/09/2023 (18/05/2015)
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occhietti · 5 months
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CITTÀ ETERNA
Lungo il Tevere
cammino
mentre le acque del fiume
s’illuminano
di luci della città.
Tra le strade
ed i vicoli
ancora pieni di gente
musiche e parole
che colmano l’aria.
Marciapiedi
e piazze gremite
artisti di strada a dipingere
mentre la luna curiosa
s’infila tra vicoli e attici.
Tutto illumina
anche le illusioni nascoste.
Un malinconico sguardo
al passato
mentre al futuro
sorrido.
La città dove vivo.
- Antonella Ariosto, Vite in equilibrio in… stabile
La città dove vivo... Tevere al tramonto...
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lunamagicablu · 4 months
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Il fuoco della Purificazione Lasciati abbracciare dal silenzioso freddo… poi accendi una candela e chiedi alla Luce di manifestarsi. Osserva la Fiamma e lasciati penetrare dalla sua vibrante energia… sfiora la fiamma con le tue mani e portale sulla testa, in segno di benedizione per 3 volte. Quando ti senti connesso alla sua potenza, chiama a te la Luce, sentila crescere nel tuo cuore… respira la sua energia e, quando il tuo cuore è colmo di gratitudine, gioia e felicità, proiettala in tutte le direzioni. Vedi emergere dal tuo cuore un raggio d’amore che illumina tutto, purificando ogni anfratto della Grande Vita… Che tutto abbia nuovamente inizio con un pò di consapevolezza e amore in più… www.iltempiodellaluce.com ******************************* The fire of Purification Let yourself be embraced by the silent cold... then light a candle and ask the Light to manifest itself. Observe the Flame and let yourself be penetrated by its vibrant energy… touch the flame with your hands and place them on your head as a sign of blessing 3 times. When you feel connected to its power, call the Light to you, feel it growing in your heart... breathe its energy and, when your heart is filled with gratitude, joy and happiness, project it in all directions. You see a ray of love emerge from your heart that illuminates everything, purifying every nook and cranny of the Great Life... May everything begin again with a little more awareness and love... www.iltempiodellaluce.com 
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"Ti prometto che si comporta bene quando è con me. "
"Si comporta decisamente diversamente quando non ci sei. "
Ti capisco quando il sorriso solare che ti illuminava il viso pochi istanti prima si sposta verso il basso verso il basso nella ciglia più profonda.
Ti capisco quando il tuo labbro inizia a tremare e i tuoi occhi si riempiono di lacrime.
Ti capisco quando diventi rossa.
Ti capisco quando i tuoi pugni ti sfondano stretti i fianchi e il tuo corpo diventa rigido come una tavola.
Ti capisco quando ti agiti per terra, le tue urla acute che trafiggono l'aria, e i timpani di chiunque vicino.
Ti prendo nel tuo peggio.
Ti prendo quando ti porto fuori dai supermercati, fuori dai ristoranti, dai parchi giochi, fuori dalle case degli amici, fuori dalla macchina, fuori dal cortile perché è ora di entrare a cena.
Ti prendo quando ti stringo forte contro il mio corpo, mentre tu mi resisti così forte con il tuo.
So che mi fissano. So che parlano. So che giudicano la donna pallida e sudata che lotta con la sua bambina isterica, nascondendo lacrime dietro i suoi occhiali da sole grandi dimensioni.
Ma il fatto è questo, bambina.
Ti prendo nel peggio, perché ti senti abbastanza a tuo agio con me da mostrare le tue vere emozioni.
Ti prendo nel peggio, perché con me non devi fingere.
Ti prendo nel tuo peggio, perché io sono il tuo luogo morbido per atterrare. La tua casa. Il tuo rifugio sicuro.
Ti capisco nel tuo peggio, perché sai senza dubbio o esitazione che ti amerò qualunque cosa tu faccia.
Ti prendo nel peggio, perché sono tua madre.
Il che vuol dire che quando tutto è fatto, non mi preoccupo se tu sia un angelo per gli altri.
Perché quando mi avvolgi le braccia intorno al collo e ti rannicchi tra le mie braccia,
Quando in un mare di gente hai occhi solo per me,
Quando ti giri per una frazione di secondo, giusto per assicurarti che io sia lì,
Quando il tuo sorriso illumina la stanza quando entro dalla porta,
Quando sono la prima faccia che vedi al mattino e l'ultima che ti dà il bacio della buonanotte,
Lo so.
So che ti capisco anche al meglio.
🖊️ Emily Solberg
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gocciaemozione · 1 year
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Buongiorno...
il mondo è pieno di sogni, afferrali.
Il mondo è pieno di speranze, baciale...
Il mondo è pieno di emozioni, vivile...
Il mondo è pieno di persone speciali, abbracciale e lasciati abbracciare...
E anche oggi ricordati di essere grato alla vita per chi hai accanto, per quello che hai... ricordati di non mollare per realizzare i tuoi desideri... e soprattutto, ricordati di essere felice... Buongiorno... a te che stai leggendo, auguro una giornata piena di emozioni, di soddisfazioni, di traguardi... ti auguro sorrisi, abbracci, affetto, ascolto, sorprese e tutto ciò che più desideri. Che questo giorno sia pieno di: "mi amerò un po' di più". Amati, prenditi cura delle tue potenzialità, illumina la tua sensibilità... e anche oggi ricordati di essere felice... buongiorno week-end 🌻🦋💋☀️🌈🌊❣️
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nitroglycerin-a · 5 months
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Al momento non ho voglia di fare niente, sto aspettando, come un condannato che deve marciare al patibolo, madido di sudore, inerme, impotente; un verme quasi. Ecco lui sono io, sto aspettando che quest’anno finisca, aspetto la decisione di V, mi preparo psicologicamente a lasciare la mia casa, le uniche mura che mi hanno accolto sempre con splendore, prendo tempo perché so che ho tremante in mano il curriculum da sganciare alla qualunque perché (i soldi) con l’amaro in bocca a vedere i miei fogli per giorni pallidi ed impolverati, eppure non ho voglia di disegnare nemmeno adesso, che non faccio niente, che è stato tutto un pratico fallimento. A casa non ho futuro, siamo rimasti solo io e la nebbia (e la mia famiglia), non ho futuro se non me ne creo un altro diverso da quello che avrei voluto per me; eppure non c’è altra scelta, non sono più felice, soddisfatta per nessuna cosa, mangiare ultimante è l’unica cosa che mi illumina gli occhi , sono nelle mani di un altro solo perché sono scivolata giù dalle mie e non so riprendermi, ho bisogno di una mano amica che mi dica, puoi stare qui, io ti voglio vicino, vivi
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