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#libri da leggere prima di morire
gloria-ma · 1 year
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“La mia famiglia e altri animali” – un’infanzia nella natura
Era sempre più chiaro che, lo volessimo o no, avremmo baciato i piedi di Santo Spiridione. Mi girai e vidi mamma che faceva sforzi frenetici per raggiungermi […] Alla fine, disperata, mandò a farsi benedire la prudenza e al di sopra di quella marea di teste mi sibilò: «Di’ a Margo… che non baci… baciate l’aria… baciate l’aria.»La mia famiglia e altri animali, Gerald Durrell Alcuni libri, alcune…
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valentina-lauricella · 4 months
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Prima che io cominciassi a leggere libri basati sulle dichiarazioni delle anime, un'anima, o per meglio dire uno spirito, mi si presentò e mi parlò: le frasi vere e proprie erano rare, si trattava più che altro di un racconto per immagini. Fu un racconto rapidissimo e lunghissimo nello stesso tempo: in un singolo istante venivano riversate in me informazioni di interi giorni e mesi, se così si può dire, di vita. Mi disse che subito dopo la morte era stato nelle terre ghiacciate, una landa polare sotto un cielo di uniforme azzurro con una luna tonda che sembrava disegnata; lì non vi era anima viva. Gli servì stare lì per riposare, per liberarsi da ciò che negli ultimi tempi prima di morire non lo aveva preparato a morire. Non voleva vedere le persone. Poi andò avanti, verso il giorno, verso un prato, e una collina con un albero, sotto il quale si sedette. E vide che nel prato sottostante la collina vi erano dei suoi amici giovani, belli e felici di stare insieme, vestiti di bianco. Ma non sentì ancora desiderio di unirsi a loro, preferiva guardarli dall'alto. Poi si accorse che non vi erano più tracce di morte. Alzandosi, vide che il cespuglio sul quale si era seduto non si era schiacciato, anzi era diventato ancora più vigoroso e verdeggiante. Questa fu la sua prima felicità. Entusiasta, ne prese appunto su un taccuino, con una curiosità da scienziato. Poi, mi disse, gli vennero incontro sempre nuove forme di felicità, senza che lui si muovesse.
Potrei andare avanti ancora per molto in questo mio racconto, ma preferisco darvene solo un saggio, per dimostrare come sia facile che l'inconscio elabori narrazioni provenienti dalle anime, così quanto è facile sognare.
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Mi ritrovo sul divano, sulle gambe l'ennesimo libro appena finito di leggere...
Come buona parte dei libri che leggo, si è concluso con un matrimonio tra due ragazzi che si amavano già da adolescenti, ma che si sono rincontrati anni dopo e si sono rinnamorati di nuovo. Più intensamente di prima.
Ecco, nel momento in cui sono arrivata alla fine del libro ho avuto paura. Si.
Ho avuto paura di non sposarmi mai.
Ho avuto paura di non avere mai figli.
Ho avuto paura di non emozionarmi mai.
Ho avuto paura di non riuscire mai ad amare veramente.
Ma che posso farci se nessuno comunque mi aiuta?
Se nessuno mi aiuta ad innamorarmi, e non fa altro che pugnalarmi e contribuire ad aggiungere strati di roccia al mio cuore?
Che posso farci se nessuno mi aiuta ad amare e ad amarmi?
Tutto ciò mi terrorizza terribilmente...
Sono terrorizzata dall'idea di dover morire sola, senza nessuno che mi ami e senza aver mai amato.
Di dover morire senza mai essermi emozionata davvero.
Certo, sono un disastro.
Sono incasinata e il 99% delle volte rovino sempre tutto.
Sono testarda e impulsiva. Faccio cose avventate, prendo decisioni sbagliate e mi do la colpa sempre di tutto, anche quando non è colpa mia... poi però mi rendo conto che se qualcuno tenesse veramente a me rimarrebbe, invece di andarsene alla prima occasione.
Invece di andarsene appena cerco di allontanarli dalla mia vita...
Eh si, perchè io alla fine faccio sempre così.
Appena sento che mi sto affezionando troppo a qualcuno inizio ad allontanarmi per paura di starci male, per paura di soffrire... e nessuno mi ha mai rincorsa, ma semplicemente ha trovato più facile voltare le spalle e allontanarsi ancora di più, andandosene dalla parte opposta.
Non c'è mai nessuno che abbia avuto un minimo di coraggio e di forza di lottare per me...
Ma poi alla fine mi domando "se nemmeno mio padre ha voluto far parte della mia vita, perchè dovrebbe farlo qualche altro uomo?"
-@blacksoulwithlighteyes
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kyda · 1 year
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stamattina inizio un po' più tardi del solito a studiare, ma ho finito di leggere/ascoltare dracula. nell'ultima settimana avevo accettato l'idea che non ce l'avrei mai fatta a finire di leggere il libro fisico prima dell'esame, quindi l'ho ascoltato per più di un'ora, ogni giorno, prima di alzarmi dal letto. è stato bellissimo, come quasi tutti i libri che sono stata costretta a leggere per gli esami. sono sempre stupita quando mi piace da morire un libro che è piaciuto a intere intere generazioni prima di me, lo stupore fa parte dell'esperienza a quanto pare
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sciatu · 2 years
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Castello di GRADARA - Residenza di Francesca da Polenta e Paolo Malatesta. (Divina Commedia, Canto V)
Doveva essere una ragazza minuta, giovanissima per innamorarsi di un giovane sentendolo leggere un racconto d’amore e doveva essere anche una ragazza molto sola per voler morire con lui per mano di un marito che di quel ragazzo era il fratello. Il tutto accadde chissà quanti anni fa in un castello ben armato, con mura spesse e solide, grandi stanze dalle mura pitturate per i signori ed altre grezze per i soldati dove dormivano sui tavolati con addosso le armature. Dalle finestre entrava poca luce cosi Messer Paolo, il ragazzo, leggeva con accanto delle candele di cera d’api con voce gentile e modi eleganti. Ogni tanto si fermava e chiamava Madonna Francesca, la ragazza,  ad osservare le miniature del libro dove erano ritratti Messere Lancillotto su un bellissimo cavallo bianco e Madonna Ginevra  vestita alla maniera franca, con una lunga veste ed un cappello a punta. La voce di messere Paolo scivolava tra le stanze buie del castello, descrivendo grandi battaglie, epici duelli e versi d’amore per Madonna Ginevra. Le voci dei soldati che facevano la ronda tra le alte mura dove i piccoli falchi si posavano, il crepitio del fuoco nel grande camino della stanza, il vociare dei servi nelle cucine, coprivano alla fine la voce di Messer Paolo e le domande della piccola e gentile Madonna Francesca. Persino la vecchia serva che ricamava accanto al grande camino, si appisolava, annoiata da tutto quel parlare da poeti che solo i signori capivano e che portavano a lunghe discussioni tra Messere Paolo e Madonna Francesca. Quando e anno prima la ragazza aveva visto per la prima volta il ragazzo, era arrossita sentendo i suoi occhi su di lei e si sentiva felice perché le avevano detto che quello era il suo sposo. Lei lo sposò felice ma scoprì che il matrimonio era per procura e che il vero marito era il fratello del bel ragazzo, il podestà di Pesaro, Gianni lo zoppo, un essere scostante, rude, abituato al comando e ad essere ubbidito. Il ragazzo vide la faccia triste della ragazza quando gli presentò il suo sfortunato fratello e la sua grande, innocente delusione, tanto che per giorni non mangiò ammalandosi. Così il ragazzo incominciò a portarle regali, una coppia di tortore, un cagnolino, dei libri che raccontavano di storie d’amore. Lei tornò a sorridere e gli chiedeva di restare, di leggerle quei racconti o chiedeva indicazioni su i luoghi, i personaggi, gli avvenimenti. Quando il marito tornava al castello, qualcuno gli raccontava di come Madonna Francesca ora fosse serena e di come messere Paolo la facesse ridere in continuazione. Qualcuno aggiungeva, con malizia e veleno, che far sorridere una donna, era il modo più veloce per portarla letto. Ma messere Gianni non poteva diffidare di suo fratello e mandava via quelle male lingue, anche se la vita gli aveva insegnato che tutti avevano un prezzo per tradire: a qualcuno bastavano trenta denari a qualche altro un castello, a qualche altro ancora, un semplice sorriso. Perciò disse alla vecchia serva di riferirgli ogni cosa e che se fosse venuto a conoscenza anche solo di una parola di sua moglie che la vecchia non avesse riferito, le avrebbe strappato gli occhi e l’avrebbe chiusa in una gabbia appesa all’alta torre per farla mangiare viva dai topi e dai corvi. Così la vecchia fingeva di dormire perché un ladro diventa tale solo se gli si da l’occasione. Ma Madonna Francesca e messer Paolo non facevano caso a lei. Erano troppo presi dalle storie, troppo coinvolti nel commentarli, nell’immaginare quei mondi che i libri portavano tra le camere oscure e le mura fredde. Avevano creato un nuovo gioco, lei leggeva le parole di Madonna Ginevra e lui quelle di Lancillotto, cosi da essere, per gioco, per puro innocente e voglioso gioco, i due innamorati. “messere -  diceva lei – se andate in guerra, mettetevi da parte, non siate tra i primi dal cuore ardimentoso ma dalla triste sorte, ne nei secondi che devono affrontare l’urto più forte delle lance. Restate presso il vostro re, proteggetelo e con lui aspettate che la guerra passi” E lo guardava negli occhi sorridendo “Che cavaliere sarei Madonna mia – rispondeva lui tuffandosi nei suoi occhi colore del mare d’estate – se pensassi alla vita mia e come i codardi o gli incapaci, mi nascondessi tra i cuochi e le male donne nel campo del re” “Sareste un cavaliere saggio” “Sarei un vigliacco! Cosa potrei dire alla donna che amo se lasciassi morire al posto mio i miei compagni, quale giuramento onorerei se la mia spada restasse chiusa nel fodero lontano dalla pugna, chi potrebbe amare un vigliacco il cui disonore è nascosto con i panni stesi delle lavandaie” “Vi sonno donne che amerebbero lo stesso perché avreste salvato il loro bene più prezioso…” “Non il nostro re…” “Ma il vostro cuore…” “Quello di un vigliacco” “Quello di chi è amato” “e chi potrebbe osare di amare un cavaliere che fugge la battaglia?” “Chi lo chiama ad una battaglia più grande” “ quale Madonna mia se posso chiederlo?” “quello dell’amore…” E poiché nel libro era scritto che Madonna Ginevra baciava Messer Lancilotto, così fece la ragazza e lo baciò sfiorando le sue labbra. Il ragazzo restò sorpreso, stupito e senza pensarci, solo perché così era scritto nel libro, lui la baciò. La vecchia si mosse ed i due si staccarono facendo finta di niente, pensando che lei, presa dal sonno, non avesse fatto caso a loro. Quando Messer Gianni tornò quella sera, la vecchia gli si avvicinò e gli disse poche parole. Messer Gianni, impallidì e non disse nulla, liberò la vecchia e bevve un bicchiere di vino. Si affacciò alla finestra e pensò a cosa fare. Ma non aveva altro da fare e si sentì debole e senza forze, sentendo il peso del potere e del suo corpo malformato e l’incertezza nelle amicizie e nelle alleanze. Non aveva altro da fare se non quello che leggi e consuetudini gli imponevano di fare. Il giorno dopo la vecchia era impegnata e li lasciò soli. I ragazzi felici per quella improvvisa libertà tornarono a leggere il racconto ma dopo poche righe, chiusero il libro e restarono a guardarsi negli occhi fino a che lui lentamente avvicino le sue labbra alle sue e dopo un secondo di incertezza le baciò. Un urlo scosse la stanza, Dal passaggio che portava alle stanze degli armati, Messer Gianni, lo storpio, il cornuto, uscì gridando con gli occhi fuori dalle orbite, una spada in una mano, uno stiletto nell’altra e si avventò sul fratello che cercò di difendersi fino a che un fendente non gli squarciò la gola e il sangue copioso copri il pavimento di cotto rosso e il suo corpo finì su di esso rantolando cercando aria. La ragazza osservò la scena e quando vide il corpo di lui immerso nel sangue urlò ancora una volta e lo abbracciò cercando di dargli la sua vita. Suo marito la vide abbracciata al fratello e allora prese l’elsa della spada con le due mani e la trapassò facendo finire il cammino dell’arma nel cuore di lui. Li trovarono così. Lei abbracciata al ragazzo con la lunga spada che attraversava il suo corpetto blu con i ricami d’argento, lui con la testa quasi staccata dal corpo e suo fratello in un angolo che, con la testa tra le mani, piangeva disperatamente. Un poeta li ha visti insieme all’inferno, in mezzo a traditori e diavoli, tra urla e sangue, tra fuoco e lacrime, nelle nebbie di zolfo e le urla dei dannati. Nel dolore e l’assenza di ogni luce, il poeta disse che erano in quell’ eterno dolore, mano nella mano, occhi negli occhi e in quell’infernale bolgia, erano gli unici che sorridevano. Ma il poeta che li ha visti, era un grande poeta.
She must have been a tiny girl, very young to fall in love with a young man hearing him read a love story and she must also have been a very lonely girl to want to die with him at the hands of a husband who was the brother of that boy. All this happened who knows how many years ago in a well-armed castle, with thick and solid walls, large rooms with painted walls for the lords and other rough ones for the soldiers where they slept on the planks wearing armor. Little light came in from the windows so Messer Paolo, the boy, read with beeswax candles beside him in a gentle voice and elegant manner. Every so often he stopped and called Madonna Francesca, the girl, to observe the miniatures of the book where Messere Lancillotto on a beautiful white horse and Madonna Ginevra dressed in the French way, with a long robe and a pointed hat were portrayed. Messere Paolo's voice slipped through the dark rooms of the castle, describing great battles, epic duels and love verses for Madonna Ginevra. The voices of the soldiers patrolling the high walls where the little hawks alighted, the crackling of the fire in the large fireplace in the room, the shouting of the servants in the kitchens, eventually covered Messer Paolo's voice and the questions of the little and kind girl,  Madonna Francesca. Even the old servant who embroidered next to the large fireplace, dozed off, bored by all that poet talk that only the gentlemen understood and which led to long discussions between Messere Paolo and Madonna Francesca. When years before the girl had seen the boy for the first time, she blushed at her feeling her eyes and felt happy because her parrents, told her that he was her husband. She married him happily but discovered that the marriage was by proxy and that the real husband was the brother of the handsome boy, the mayor of Pesaro, Gianni the lame, a being unfriendly, rude, accustomed to command and to be obeyed. The boy saw the girl's sad face when she introduced him to her unfortunate brother and her big, innocent disappointment, so much so that she didn't eat for days when she got sick. So the boy began to bring her gifts, a couple of turtle doves, a dog, books that told of love stories. She smiled again and asked him to stay, to read those stories or asked for directions on the places, the characters, the events. When her husband returned to the castle, someone told him how Madonna Francesca was now serene and how Messere Paolo made her laugh all the time. Someone added, with malice and poison, that making a woman smile was the fastest way to get her to bed. But Messere Gianni could not distrust his brother and sent away those evil tongues, even if life had taught him that everyone had a price to betray: for someone thirty denarii was enough for someone else a castle, for someone else, a simple smile . So he told the old servant to tell him everything and that if he knew even one word from his wife that the old woman did not report, he would tear out her eyes and lock her in a cage hanging from the high tower to make it eaten alive by mice and ravens. So the old woman pretended to sleep because a thief becomes a thief only if he is getting the opportunity to be thief. But Madonna Francesca and Messer Paolo paid no attention to her. They were too busy with stories, too involved in commenting on them, in imagining those worlds that books brought between dark rooms and cold walls. They had created a new game, she read the words of Madonna Ginevra and he those of Lancelot, so as they became, for fun, for pure innocent and eager game, the two lovers. "Sir - she said - if you go to war, stand aside, do not be among the first with a daring heart but with a sad fate, nor in the second ones who have to face the strongest impact of the spears. Stay with your king, protect him and wait with him for the war to pass " And she looked into his eyes smiling "What a knight I would be my Madonna - he replied diving into her eyes, the color of the summer sea - if I thought of my life and like cowards or incompetents, I hid myself among the cooks and evil women in the king's camp" "You would be a wise knight" “I would be a coward! What could I say to the woman I love if I let my companions die in my place, what oath I would honor if my sword were sheathed away from the fist, who could love a coward whose dishonor is hidden with the clothes hanging out of the washerwomen " "Do you sleep women who would love the same because you would have saved their most precious possession ..." "Not our king ..." "But your heart ..." "That of a coward" "That of one who is loved" "And who could dare to love a knight fleeing battle?" "Who calls him to a greater battle" "Which Madonna of mine if I may ask?" "That of love ..."
And since in the book it was written that Madonna Ginevra kissed Messer Lancilotto, so did the girl and kissed him touching his lips. The boy was surprised, amazed and without thinking about it, just because it was written in the book, he kissed her. The old woman moved and the two separated, pretending nothing happened, thinking that she, taken from sleep, hadn't paid any attention to them. When Messer Gianni returned that evening, the old woman approached him and said a few words to him. Messer Gianni turned pale and said nothing, released the old woman and drank a glass of wine. He looked out the window and thought about what to do. But he had nothing else to do and he felt weak and without strength, feeling the weight of power and his malformed body and the uncertainty in friendships and alliances. He had nothing else to do but what the laws and customs required him to do. The next day the old woman was busy and she left them alone. The boys happy for that sudden freedom went back to reading the story but after a few lines, they closed the book and stood looking into her eyes until he slowly brought her lips to hers and after a second of uncertainty kissed them. A scream shook the room, From the passage that led to the rooms of the armed, Messer Gianni, the cripple, the cuckold, came out screaming with his eyes bulging, a sword in one hand, a stiletto in the other and rushed on his brother who he tried to defend himself until a blow slashed his throat and copious blood covered the red terracotta floor and his body landed on it gasping for air. The girl observed the scene and when she saw his body dipped in blood she screamed once more and hugged him trying to give him her life. Her husband saw her embraced by her brother and then took the hilt of the sword with both hands and pierced it making the path of the her weapon and end is way in his heart. They found them like this. She embraced the boy with the long sword that crossed his blue bodice with silver embroidery, he with his head almost detached from his body and his brother in a corner who, with his head in his hands, was crying desperately. 
A poet saw them together in hell, in the midst of traitors and devils, between screams and blood, between fire and tears, in the mists of sulfur and the screams of the damned. In pain and the absence of all light, the poet said that they were in that eternal pain, hand in hand, eye to eye and in that hellish bedlam, they were the only ones who smiled. But the poet who saw them was a great poet.
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Vivere
Dopo anni passati a girare l'Italia e le montagne, dopo aver finalmente imparato a guidare ed essere pronto per essere un nomade veramente nomade, dopo aver fatto preparazione fisica, nonostante sia invalido, ho beccato un male per il quale sono in accertamento da settembre. Si, tra un pò sarà un anno. Non ho una ragazza stabile da anni, sono passato da guadagnare x al mese a x\3.
Queste sono state le regole che mi hanno tenuto in vita:
a) Non ti azzardare a perdere quello che hai e che ti serve, in questo includo la salute, i quadricipiti, la forza nelle braccia, la capacità di fare 10 km in bici a 25 km\h cascasse il mondo
b) Togli tutto quello che non serve per farti felice a prescindere dal costo economico: ho smesso di fumare, ho tagliato relazioni con clienti e persone che mi facevano comodo economicamente ma non umanamente
c) Non lasciare che la durezza del momento ti renda una persona peggiore. Come disabile soffro, come disabile che al momento ha una malattia che non si sa cos'è soffro di più, ma credo serva uno sforzo extra per cercare di non diventare delle carogne che pensano solo a fottere il prossimo per tirare a campare, mi rifiuto.
d) La dura verità è che la disperazione nelle relazioni nasce dall'incapacità di costruire di nuove. Non è il duro lavoro che spaventa bensì il non sapere come fare. Per questo anche io mi sono messo a leggere libri sul dating, su come non morire da soli, sul kamasutra, ho ripreso ad applicare tecniche di rimorchio che avevo usato a 16 anni prendendo religiosamente appunti su ciò che funzionava, cosa no, cosa mi sembrava sensato e cosa meno.
e) Non so come definirle questa cosa, per me è fare la cacca nei torrenti di montagna la mattina di domenica alle 5 di mattina, è tipo un'esperienza mistica, comunque la consiglio insieme a tutte quelle esperienze che ti portano fuori dal comune , ti fanno vedere da fuori e dopo un piantino o una bella cagata, capisci che fondamentalmente la vita va avanti, e che dipende da te se sarà una merda oppure no, sta a te decidere e soprattutto sta a te darti la possibilità di fallire per apprendere nuove cose e tornare allo stato di prima o in qualunque altro stato possa piacerti stare.
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giancarlonicoli · 2 months
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18 feb 2024 19:43
UNA VITA A CACCIA DI PERICOLI (TULLIO) – RICORDI DI UN ARTISTA DALLO STILE PERTURBANTE E INIMITABILE: CALVINO, SCALFARI, BOCCA, ECO, CALASSO – “SONO FUGGITO DAL MONDO DELL’ARTE PER UNA FRASE CHE MI DISSE UN GIORNO IL GALLERISTA GIO’ MARCONI: “RICORDATI TULLIO CHE VALI SE LO DECIDIAMO IN TRE: IO, UN CRITICO D’ARTE E UN DIRETTORE DI MUSEO”. QUESTO MI FECE SCAPPARE. MI DISSI: “ANDRÒ A FARE IL PITTORE SUI GIORNALI”. E PER ANNI HO TROVATO LÌ UNO SFOGO ALLA MIA MANO, RESTANDO ESTRANEO A LUNGO AL MONDO DEL MERCATO” -
Zita Dazzi per Repubblica.it
Tullio Pericoli guarda la città dalle vetrate del suo studio pieno di luce, di colori e di tele in lavorazione. Sulla libreria ci sono le foto con gli amici di sempre, i libri con le loro dediche; sui tavoli, davanti ai cavalletti, centinaia di pennelli e di matite, gli attrezzi da lavoro di un artista che nella sua lunga vita ha saputo ritrarre uomini e paesaggi in uno stile inimitabile.
Alla mostra su Calvino alle Scuderie del Quirinale ci sono i libri con dedica che lui le inviava. Sulla pagina delle Cosmicomiche si legge “il più pericoliano dei miei libri”. Come vi eravate conosciuti?
«Nel 1979, il Corriere mi chiese un disegno per l’anticipazione di Se una notte d’inverno un viaggiatore. E così entrammo in contatto. Poi nel 1980, preparando una mostra alla Galleria del Milione a Milano di una ricerca che avevo fatto su Klee, pensai, per il catalogo, a una conversazione con Calvino sul “rubare” ad altri, pittori e scrittori. Gli scrissi, la cosa l’interessò, ci incontrammo e pubblicai la conversazione con il titolo “Furti ad arte”. Raccontavamo le nostre esperienze di “ladri”, lui citava Tolstoj, Stevenson, Borges, io appunto Klee e pochi altri».
Allora lavorava già per i quotidiani e i settimanali?
«Avevo cominciato al Giorno , poi Barbiellini Amidei mi offrì di andare al Corriere e venne con me il mio amico Pirella. Così nacque la coppia e “Tutti da Fulvia sabato sera”. Dimessosi Piero Ottone, ci dimettemmo anche noi e subito Scalfari ci chiamò a Repubblica ».
Che rapporto c’era con Eugenio Scalfari?
«Sapeva farti sentire parte di un gruppo, quasi una famiglia. Non posso dire che la nostra fosse esattamente un’amicizia, era comunque il mio direttore. Sapevo però che per qualunque questione, potevo fare riferimento a lui, sia per l’ Espresso , cominciato molto prima, che per Repubblica . Ci vedevamo sempre a cena da amici, quando veniva a Milano. Quando decisi di smettere di collaborare all’ Espresso , andai da Scalfari a spiegargli che volevo lasciare perché mi ero stufato sia di occuparmi di politica che di leggere i giornali. Fece un salto sulla sedia e chiese se ero impazzito. Non smisi: sulle pagine culturali di Repubblica rinacque Fulvia».
Intanto però cominciava l’era dei ritratti. Quanti volti di scrittori, artisti, intellettuali sono emersi dalle sue linee, come scolpiti nella carta.
«Iniziai con una rivista di libri, L’ Indice e, allenatomi su quel mensile, ho poi finito a farli anche per Repubblica e molti altri giornali non italiani, tra cui il New Yorker e la New York Review of Books ».
Indimenticabili i ritratti di Giorgio Bocca, uno dei suoi più cari amici.
«Sì, lui è stato uno di quelli che ho sentito più vicino, sempre. Era molto rude, sincero, schietto, diretto. Un animo trasparente. Mi ha schiuso la porta verso nuove direzioni, strade che hanno aperto la mia mente. A casa sua ho conosciuto Calasso, Garzanti, Gae Aulenti. La nostra è stata un’amicizia lunga, profonda, vera. E un paio di settimane prima di morire mi chiamò Silvia Giacomoni, sua moglie, dicendomi che il Bocca voleva vedermi. Pranzammo insieme il giorno dopo, e fu un momento commovente e doloroso».
E Umberto Eco che amico era?
«Eco aveva addosso una corazza di cultura, di aneddoti, e di barzellette che impediva di andare oltre. La nostra è stata una amicizia personale e famigliare, anche se con alcuni limiti per via della sua ritrosia a parlare di sé».
Come mai ha frequentato più i giornalisti che gli artisti?
«In effetti sono stato più amico di editori e scrittori che di artisti, fatta eccezione per Emilio Tadini, un fratello, che mi mise in contatto con lo Studio Marconi, dove sono rimasto per dieci anni. Forse sono fuggito dal mondo dell’arte per una frase un po’ spavalda che mi disse un giorno Giorgio Marconi: “Ricordati Tullio che vali se lo decidiamo in tre: io, un critico d’arte e un direttore di museo”. Questo mi fece scappare. Mi dissi: “Andrò a fare il pittore sui giornali”. E per anni ho trovato lì uno sfogo alla mia mano, al mio voler disegnare, restando estraneo a lungo al mondo del mercato, anche se l’arte e la pittura sono il luogo mentale e materiale dove mi sento più a mio agio».
Bocca, Tadini, Eco, Calasso, Gregotti, Inge Feltrinelli. Tanti dei suoi più cari amici se ne sono andati.
«Sento molto la loro mancanza. A questa età più che vivere, si assiste alla propria vita. Come se mi sedessi su una sedia qui accanto e mi guardassi. Riguardi e giudichi quello che è, e quello che è stato. Sì, certe volte, c’è un po’ di malinconia. Allora frequentando gli amici frequentavo anche Milano. Oggi vedo mutare la città guardandola dalle mie finestre, come in un acquario. Anche perché mi trovo spesso smarrito nel mondo di oggi. Alcuni fatti — a parte le guerre — mi sconvolgono. Come è possibile che una nazione come l’America, esportatrice di modelli e mode culturali, condanni a morte e uccida in modo così crudele un essere umano, come ha fatto un mese fa?».
Dipinge tutti i giorni?
«Mi piace lavorare. È la mia fortuna. La pittura è un’attività mentale che richiede anche la partecipazione del corpo, una cosa straordinaria e bellissima. Sia nel disegno che nella pittura muovi il braccio, la spalla, senti che trasferisci qualcosa di te di molto profondo e fisico, questo mi dà un senso di benessere. Poi c’è il piacere della scoperta, perché usando materiali come colore, matita, pennello ti accorgi che in tutte queste cose c’è una vita, hai a che fare con qualcosa di vero che contiene un po’ di mistero. Ogni quadro — come succede agli scrittori con i romanzi — comincia in un modo e finisce in un altro, i personaggi ti prendono la mano. Non ho bisogno di guardare i paesaggi dal vero per dipingerli, sono ormai dentro la mia testa».
Il mondo dell’arte contemporanea le piace?
«Una volta era dominato soprattutto dal mercato, ma adesso è anche la “narrazione” (parola ormai impronunciabile) a decidere quali sono gli artisti che contano. Come ha ben scritto Dario Pappalardo su questo giornale a proposito della nuova edizione della Biennale, il direttore ha scelto artisti dal sud del mondo, in base all’appartenenza etnica, all’orientamento sessuale, artisti queer o disobbedienti.
Non c’è una parola che riguardi il valore in sé di un’opera. Una distorsione enorme. Michelangelo non fu scelto per il suo orientamento sessuale, ma perché era un grande pittore. Per chi fa il mio mestiere, questo è disorientante. Io in quanto artista, sono una piccola persona, un provinciale venuto da Ascoli Piceno. Non ho niente da raccontare. Non ho disobbedito e non ho fatto rivoluzioni. Però mi piace dipingere».
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weirdesplinder · 1 year
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I  libri che mi hanno fatto piangere
Forse non è una lista di libri molto allegra, lo ammetto, ma ero in vena di commuovervi e questo post mi è venuto di getto.
Premetto che non sono una persona che piange o si commuove facilmente, anzi. Piango rarissimamente e più spesso di rabbia che non di dolore, ma in pochi casi, veramente pochi, anche alcuni libri sono riusciti a commuovermi e si tratta di questi:
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-The nothing girl, di Jodi Taylor
Inedito in italiano
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La mia opinione + trama: Ho scoperto questo libro per caso e sono molto grata al Caso. Ho visto che l'autrice era in classifica nei Goodreads choice awards con una serie di libri Time travel che sembrava carina, ma anche lunga e io ho già talmente tanti libri in lista…. Così ho spulciato altre sue opere e Nothing girl mi ha attirato come trama. Così mi son detta prima di imbarcarmi in una serie lunga e time travel (io e i time travel non sempre andiamo d'accordo, ne voglio pochi in un libro, troppi non mi piacciono o altrimenti li voglio ironici) proviamo un libro singolo e vediamo come scrive e così Boom ho iniziato il libro e l'ho finito in un giorno inzuppando ben tre fazzoletti! Ora io non sono una lettrice emotiva giuro, ho pianto pochissime volte leggendo un libro. Ma qui è stato tragico non riuscivo a smettere finita la scena commovente mi calmavo e poi giù che ne succedeva un'altra ho pianto fino alla fine letteralmente. Al che voi pensere sarà un libro tristissimo… Invece no, è proprio l'opposto è ironico e piuttosto ottimista, ma mi ha veramente toccata perchè la protagonista deve superare veramente molte difficoltà, e al suo fianco fin da piccola ha un angelo custode che per lei ha la forma di un cavallo dorato, che la segue e la guida fino all'età adulta, ma non troppo, è lei che deve avere coraggio di superare i suoi limiti e il loro rapporto è dolcissimo. Non si può non amare Thomas, il cavallo appunto, perchè è l'angelo perfetto che sa sempre cosa dire per consolarla e aiutarla e adora lo shopping e…. grazie a lui Jenny si sposerà e finalmente…ma non voglio svelarvi nulla della trama, dovete assolutamente leggere questo libro. Purtroppo è inedito in italiano, ma se sapete leggere in inglese leggetelo, perchè è veramente meraviglioso e dolce e delicato e commovente ma ottimista e ironico insomma l'ho amato tanto ed era tanto che non entusiasmavo così per un libro.
- The Last Watch di  J.S. Dewes
Primo libro della serie The divide, Genere scifi
Inedito in italiano
Link: https://amzn.to/3GVKQEW
Trama: La divisione. È il confine dell'universo. Ora sta crollando e portando con sé tutto e tutti. Gli unici che possono fermarlo sono le Sentinelle, le reclute, gli esiliati e la feccia dell'esercito alla corte marziale. Al Divide, Adequin Rake comanda l'Argus. Non ha risorse, né comunicazioni, niente, tranne i soldati che nessuno voleva. Il suo asso nella manica potrebbe essere Cavalon Mercer: genio, stronzo e principe esiliato che ha distrutto la struttura genetica di suo nonno per “ragioni”. Sa che sono l'ultima possibilità dell'umanità.
La mia opinione: di questa serie sono usciti solo i primi due libri, e il secondo è meno bello del primo, ma che importa io ho adorato il primo, veramente un piccolo capolavoro scifi, che piacerà certamente a tutti gli amanti di Star trek, Stargate o The Expanse. Scritto benissimo, con personaggi superaffascinanti, e veramente complessi ed intriganti. Non è solo la storia del Capitano di questi legionari spaziali, mandati a morire ai confini dell’Universo perchè diventati inutili e scomodi per l’impero. E’ la storia di tutti questi uomini e queste donne sia come gruppo, che come singoli. E’ la storia dell’erede della casata nobiliare più in vista dell’Impero che finalmenet capirà che è più di quello che crede di essere. Non è inutile come gli hanno sempre detto. Nè è un ribelle per noia,  o inerzia, ma con giusto motivo. E’ la storia del nemico storico dell’umanità, una razza di alieni demonizzata dall’impero, che si scoprirà essere molto di più di quello che è stato tramandato ai posteri. Forse avevano un motivo per fare ciò che hanno fatto, forse avevano una missione di enorme importanza. Forse gli umani vincitori non hanno riportato la verità sulla lunga Guerra e forse l’arma più forte in guerra si rivelerà essere la compassione.Di questo libro mi ha commosso la storia d’amore tra il capitno dei legionari, una donna decisa e capace che non ha pauira di niente se non a volte dei proprio sentimenti e un suo commilitone suo migliore amico da anni e anni. Entrambi si amano da nni ma non hanno mai avuto il coraggio di confessarlo e di fare quel passo in più metttendo a rischio la loro amicizia. Finalmente lui fa il passo, ma è troppo tardi ed è tristissimo. Seppur bello.
- Behind the throne di K. B. Wagers
Primo libro della serie The indranan wars
Inedito in italiano
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Trama:  Hail è una fuggitiva, ma è anche il capitano di una nave spaziale, una mercenaria, una cannciatrice di taglie, una mercante all’occasione persino un pirata se serve. Veloce, sarcastica e letale. Ma noi la conosciamo nel suo momento più basso. Quando si risveglia sul ponte di comando della sua nave come unica superstite, circondata dai corpi senza vita dei suoi amici e del suo amante. Dicono che non si può sfuggire al passato e il suo le ha tolto tutto quello che si era costruita e ora sulla sua coscienza pesano tutte quelle morti, compresa quella del suo amore. Trascinata davanti a asua madre e alle responsabilità di una figlia di sturpe reale Hail dovrà fronteggiare difficilissime verità, tra cui quella che l’uomo che ha mato pera nni e le è sempre statao a fianco fedelmente non era chi diceva di essere. Ma contano davvero le etichette e le vite passate se i fatti raccontano tutt’altra storia?
La mia opinione: Questo è un libro scifi ricco di colpi di scena, di azione e soprattutto di intrighi politici, ma quello che mi ha fatto commuovere è stato il rapporto di Hail col suo amante, che noi non vediamo mai vivo, ma possiamo scorgere dai pensieri di lei, dai suoi ricordi in diversi flashback e discorsi di vari personaggi e quella che piano piano emerge è la figura di un uomo forte e fedele, ancora di più di quanto lei credesse e il peggio è che ora che lei sa non puoi fare niente a propositi non può più esprimere una more che ora è ancora più grande perchè lui è morto.Molto triste.
- Something About Witches, di Joey W Hill
Primo libro della serie Arcane Shot
Inedito in Italia
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Trama: Ruby ha un segreto. Qualcosa di talmente importante che l’ha spinta a scappare dall’unico uomo che abbia mai amato e abbracciare la magia nera. Ma Drek, dopo tre anni, è finalmente riuscito a dissipare la maledizione che Ruby gli aveva lanciato per spingerlo lontano da lei ed è deciso a scoprire cosa è accaduto e a riconquistare la sua donna. Sembra semplice, ma la realtà è che lei ora è una strega potente ed armata di revolver, e lui, essendo uno dei più potenti stregoni, ha un dovere verso le forze del bene, e un demone da sconfiggere…..
La mia opinione: un libro molto forte, che mi ha disturbato su diversi livelli. Partiamo dalla trama. Io come ho già detto più volte non amo le trame dove la protagonista donna inganna il protagonista uomo riguardo cose delicate e fondamentali come una gravidanza o un aborto. Cosa che in questo libro accade. Lui non sa nè che lei era incinta nè che ha perso il bambino ben tre anni prima. E il poverino non ha colpe riguardo il non sapere nulla non è che non si occupava di lei i due si amavano pazzamente poi lui è andato in missione nella dimensione faerie e per colpa di un incantesimo è stato via un anno. E al suo ritorno lei l’ha cacciato e maledetto con un incantesimo, senza alcuna spiegazione. Ora io posso comprendere il dolore e la rabbia verso tutto e tutti, e se vuole cacciarlo o incolparlo può farlo, però almeno una piccola spiegazione….ricordiamoci che i due stavano assieme da tanto lui l’ha quasi vista crescere, si amavano non c’era nulla che non andasse. Il comportamento della protagonista mi ha fatto salire le lacrime agli occhi per la rabbia di ciò che ha fatto e sta ancora facendo. Ciò che le è accaduto è terribile e tristissimo ma non può scusare del tutto le sue azioni.
E ora per concludere la lista passiamo finalmente a due libri disponibili in italiano e molto più leggeri dei precedenti, due romance che non mi hanno fatto veramente piangere, ma commuovere sì:
- Un’estate da ricordare, di Mary Balogh
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Trama: Kit, conte di Ravensberg, non è certo quello che la buona società londinese di inizio Ottocento definirebbe un gentiluomo: dopo aver abbandonato la carriera militare si è trasferito nella capitale e passa le giornate dedicandosi alla sua attività preferita, scandalizzare i benpensanti. Dal canto suo Lauren, dopo essere stata abbandonata sull'altare, è decisa a non commettere mai più l'ingenuità di donare il proprio cuore a un uomo. I due desiderano più di tutto evitare un matrimonio, ma un fidanzamento può far comodo a entrambi: Kit non dovrà subire le candidate proposte dalla sua famiglia, in particolare Freya Bedwyn, e Lauren potrà agire in piena libertà. Nessuno dei due ha però fatto i conti con un ospite inatteso: l'amore vero. La mia opinione: Uno dei romanzi che più amo e che consiglio veramente a tutti. Stupendo, non ci sono altre parole per descriverlo. Personaggi profondi, dettagliati e costruiti in modo magistrale, reali come noi, feriti come noi. Non potrete non amarlo. Di questo romanzo mi ha fatto commuovere il fatto che la protagonista femminile e il protagonista maschile si aiutano a vicenda a tornare a vivere veramente. Poichè lui per un profondo dolore e rimpianto e lei per non deludere i parenti che l’hanno accorta orfana da piccola si sono rinchiusi dentro un guscio di false apparenze: lui scanzonato e lei fredda, ma dentro non sono veramente così. Lei soprattutto non è più se stessa da tanti e tanti anni che nemmeno più sa come scigliersi dalla briglie che lei stetssa si è imposta. E vederla sbocciare è commovente.
- E infine la baciò, di Laura Lee Guhrke
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Trama: Inghilterra. Fine 1800. Emmaline è la segretaria di un famoso editore. Seria, pacata e controllata, vive secondo le ferree regole dell'etichetta. Il suo datoro di lavoro, invece, scandalosamente divorziato se ne infischia delle regole della società. Emma si accorge che la sua vita non è quella che vorrebbe solo dopo l'ennesimo rifiuto a far pubblicare il suo libro, proprio il giorno del suo compleanno. Ormai trentenne ha passato la giovinezza sprecandola, così decide di dare una svolta alla sua vita. Si licenzia, trova un nuvo editore e pubblica il suo libro. Il suo ex datore di lavoro però non intende lasciarla andare, senza di lei il suo ufficio sembra crollare. Quello che non si aspetta però è di essere attratto dalla nuova Emma. Per la prima volta la vede veramente…
La mia opinione: Finale alla Pretty Woman. Lui cinico che non crede più nell’amore, ma quella che all’inizio parte solo come una relazione clandestina, poi diventa di più, molto di più, e lui si ricrede. Il finale è una dichiarazione d’amore plateale. Da leggere assolutamente. Anche qui come sopra abbiamo un personaggio femminile che per vari motivi si è chiuso a guscio, figlia devota di genitori anziani prima è stata sempre decorosa per non deluderli, poi li ha accuditi e la vita le è passata davanti senza che lei tentasse mai di reaiizzare i suoi sogni. Le regole dell’etichetta sono le sue catene e ora finalmente deciderà di scioglierle e anche questo è commovente, ma soprattutto dal mio punto di vista è commovente che si metta in gioco con una storia d’amore apparentemente senza futuro con un uomo che sembra estremamente sbagliato. Quindi mette in gioco il suo cuore sapendo già di perdere in partenza il che a me ha commosso devo essere sincera. Niente lacrimoni s’intenda ma un po di groppo alla gola sì.
Qui finisce la mia lista che come vi avevo preannunciato è molto corta e ora sono curiosa di conoscere invece i libri che hanno commosso voi.
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dilebe06 · 5 years
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Come aveva promesso, con le dita sfiorò le corde: carezze per l'anima, che quasi prese il volo.
Le mille e una notte 850 a.c anonimo
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libero-de-mente · 2 years
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BIBLIOTECA MELENSA
Paulo Coelho - Il Cammino Di Santiago
Intraprendere un viaggio per ritrovare se stessi, per conoscersi meglio, magari già dopo pochi chilometri capire che brutte persone si è. Niente, meglio rientrare a casa in religioso silenzio e far finta di niente.
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trappole per gnomi;
Insomma lei continua a dondolarsi, arrivando così verso la fine di uno scaffale e poi gli occhi che si spalancano un po’ di più, frenando con le scarpe che raschiano un po’ sulle mattonelle della biblioteca. « Hhh—hhii. » è più il fiato che inspira, mentre tenta di appoggarsi all’angolino dello scaffale per non farsi vedere - per quanto visibile sia - dato che ha visto Daemon. Sbatacchia le palpebre, provando ad allungare il collo, da quella distanza, con la puerile speranza di poter capire cosa stia facendo, a parte l’ovvio studiare.
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« segui Aritmanzia anche tu? » nonostante non possa fare a meno di notare il leggero imbarazzo che Charlotte sembra manifestare proprio a causa sua, riesce lo stesso a tenere un tono tranquillo nella conversazione « siediti » un cenno svelto all`altra sedia accostata al tavolo, per quello che suona come un invito, non è che ci è costretta. « Ti faccio vedere, tanto stavo facendo una pausa. »
« Sì, la seguo anche io. » cosa che scriverà anche sul diario: io e Daemon anime gemelle perché seguiamo la stessa materia facoltativa. Vabè. Tira su col naso, provando ad allungare il collo come prima quando era dietro una pila di libri, per curiosare. Gli occhi ora si fanno davvero curiosi nel leggere quello che c’è scritto nei libri e nelle pergamene del sestino. All’invito ricevuto rimane un attimo interdetta strigendosi nelle spalle ma poi fa un cenno della testa, ringraziandolo « Ahm, grazie! » accomodandosi piano nella seggiolina libera, così tanto-troppo vicino a lui. « Sicuro? Perché non ti voglio cioè, disturbare troppo se devi continuare, ecco, sì. Tanto c’ho pure tante cose di Difesa e Incantesimi da vedere.. » si stringe nelle spalle, ma ormai tanto s’è messa lì seduta e non pensa di volersi alzare tanto presto.
« E` una trappola aritmantica » spostando lo sguardo dalla pergamena al viso della Serpeverde, prima che lei possa chiederlo. « è il campo di una trappola areale, ma ne esitono anche di altri tipo. Questa, però » punta il polpastrello dell`indice della mano destra al centro del disegno « sfrutta lo spazio, per costringere chiunque ci finisca dentro a vivere ciclicamente un`esperienza in cui ci si ritrova intrappolati all`interno di un ambiente che continua a restringersi: è come finire dentro una morsa che cerca di stritolarti, e comincia a mancarti l`ossigeno e non c`è modo di uscire » ok, detta così, con quel tono serio, sembra davvero qualcosa di orribile. Ma forse lo era davvero « abbiamo cominciato a studiarle all`inizio dell`anno, e il Professor Marshall » esita per qualche istante, come alla ricerca delle parole giuste. L`espressione che ha in volto ora mostra un cipiglio più severo e riflessivo « ...beh, lui ci ha fatto sperimentare cosa significa rimanerne vittima » li ha `chiusi nella scatola`, senza troppi giri di parole « credo volesse ci rendessimo conto di quanto può essere pericoloso riccorere a questo genere di magia, senza pensare alle conseguenze » finalmente interrompe il monologo, distogliendo lo sguardo dal foglio di pergamena per tornare a guardare Charlotte « ma se la cosa non ti spavente, te lo racconto » 
« E si può mettere, ehm, nella trappola un molliccio? Così quello che viene intrappolato se la passa male. Tanto mica lo sa. Diventerebbe una favolosa trappola.. com’è che si chiama? » domanda senza aspettare una risposta « Aerea? » non proprio. Favoloso che non sappia che è un molliccio, e si stringe nelle spalle. « Ma poi si muore? » il dubbio sul volto della Serpeverde, da come l’ha descritta lui sembra una cosa piuttosto seria. Sicuramente non sa cosa voglia dire fare questo genere di magie, anche se non sembra così ansiata, per quanto potrebbe anche morire se la facessero a lei. La risposta viene data con un po’ di leggerezza, per lo più si mostra coraggiosa solo perché è Daemon a dirglielo. « No-no, certo che non mi spaventa. » certo (…) « Raccontami, voglio sapere che è successo. Cioè, ehm, quali erano le conseguenze? »
« non può ucciderti no, anche se quando ne esci non sei proprio messo bene » tipo che un giretto in infermeria non si nega nemmeno ai cuori più forti. « E` cominciato all`improvviso, non sono neanche riuscito a raggiungere il mio banco e la trappola si è manifestata, perciò, una volta che è stata allestita, è sufficiente mettere un piede all`interno del suo campo di attivazione, questo le rende particolarmente insidiose » per capirlo non serve frequentare il corso M.A.G.O. della relativa materia, e poi, come tutte le `trappole` per definizione, anche quelle aritmantiche non fanno eccezione all loro caratteristica fondamentale. « se te lo stai chiedendo, non so se in classe sono rimasto del tutto sveglio, ma... dall`altra parte » all`interno dell`ambiente creato per effetto della Trappola Areale, intede « ero sicuramente cosciente. Ma non saprei per quanto sia andata avanti la cosa, anche perchè il tempo sembrava scorrere normalmente, il problema era lo spazio » tra parentesi, l`ultima cosa a cui ha pensato in quei momenti è stato dare un`occhiata all`orologio. Ma le ha già fatto presente che il vero elemento di disagio non era quello, bensì il luogo in cui è stato trascinato « prima di tutto, sono finito in un posto che non avevo mai visto prima, che nemmeno dovrebbe esistere, in verità » stringe lo sguardo per qualche secondo, assottigliando la fessura delle palpebre, mettendo meglio a fuoco il viso della Serpeverde « aveva qualcosa di familiare, in ogni caso » ricorda bene il colore degli arredi, così simile alla sala comune dei Grifondoro, e il corridoio del sesto piano che lui frequenta spesso, o ancora « c`erano i tavoli della Sala Grande, ma non era la Sala Grande quella che vedevo intorno a me, quindi è chiaro che la volontà della trappola sia quella di disorientare chi ne rimane vittima » a questa semplice conclusione ci è arrivato considerando che, cercare una via di fuga da un luogo che conosciamo bene, sarebbe certamente più semplice che non doverlo fare all`interno di un ambiente apparentemente sconosciuto. « Le pareti hanno iniziato a restringersi quasi subito - e ti assicuro che respirare non era facile, mi mancava davvero l`ossigeno, era... vero. Compreso il dolore, quindi la tua mente è vulnerabile sotto ogni punto di vista, mentre sei prigioniero, anche se non hai quelle ferite addosso quando il suo effetto si esaurisce » perciò non dovrebbe rivelarsi così potente e non può ucciderti, come le ha anticipato. Quella forse è l`unica nota positiva in tutto questo, se così si può definire. Lo scenario che le ha descritto fino a quel momento, ancora una volta gli conferma la sua ipotesi del perchè Marshall li abbia costretti a vivere quella situazione. « Il peggio, però » però?! Cioè, tutto questo non era già sufficiente di per sè, manca ancora il colpo di grazia, per cui si schiarisce la voce con un colpetto di tosse che graffia gutturale sulle corde vocali « è che ti priva della magia: quando sei dentro la trappola, non riesci ad utilizzare gli incantesimi » 
« Come le trappole degli gnomi. » nei gardini di casa loro c’è pieno di quelle trappole il cui meccanismo funziona proprio quando la creatura entra dentro alla trappola. Semplice. « Oh Morgana mia, non puoi.. fare incantesimi? Ma è terribile. » una mano al petto e lo sguardo angosciato. Perché avere tutto intorno che ti si chiude, non poter respirare bene è tremendo ma non poter fare magie è la cosa più brutta del mondo. Alla fine si porta una mano alla bocca, spaventata all’idea di una magia assente e di una sopravvivenza forzata. Lo guarda, lo ascolta.. prova a rilassarsi un po’ di più dopo questo racconto angoscioso. « E tu come hai fatto? Cioè.. hai avuto paura? »
Gli sfugge piuttosto un mezzo sorriso, che serve a stemperare un po` la tensione del suo volto, a sentire quel paragone con le trappole per gli gnomi « sinceramente non ci avevo pensato » trattenendo quella curva più allegra e giovale sulle labbra per qualche istante ancora « ma in un certo senso, è così » [...] « all`inizio sì, anche perchè ero abbastanza confuso e disorientato » cioè, sta praticamente dicendo che la trappola ha funzionato benissimo. 
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martunixe · 3 years
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COS'E' L'AMORE?
Chissà in quanti c'è lo chiediamo. Già cos'è? Stiamo li ad aspettarlo, a passare le notti a guardare le stelle finché non arriva. L'amore è quel sentimento che ci rende migliori e peggiori allo stesso tempo, ci rende diversi, ma forse per la prima volta siamo noi stessi. Tira fuori ciò che siamo, riesce a farci essere come non eravamo mai stati. L'amore ti fa scrivere da qualunque parte i tuoi pensieri, le tue emozioni le tue sensazioni più profonde.. sul diario, sul quaderno, sui libri o anche sui banchi di scuola. L'amore è infinito e te ne accorgi quando passi intere giornate a guardare i suoi occhi. Ci vedi una luce riflessa e mentre ti dice cose carine, scopri che quella luce è l'amore che prova per te. Fissi attentamente quegli occhi, e ti accorgi che il vostro amore durerà per sempre. L'amore riesce a non farti dormire anche quando decidi che ormai è tardi e devi andare a letto. L'amore non conosce mezzi, sa renderti la vita più bella, difficile e misteriosa al tempo stesso. L'amore ti rende paranoico e geloso, fa tremare il cuore se vi dice che vi sentirete ad un orario ben preciso, mentre invece questo squillo non arriva.. e tu attendi.. attendi con ansia. Poi quando finalmente arriva ti senti bene e non ti manca più il respiro. L'amore è un caso che arriva per caso. Anche quando non lo volevi.. come te amore mio, so che è una lettera "fatta" ma sinceramente è la verità e non sapevo dire di meglio come quelle parole... perché il sentimento che provo per te è amore. Amore mio, Ciro Prospero Ti Amo. Sei la mia vita e tutto ciò che ho e di cui ho bisogno. Amore mio la nostra storia per sempre e per sempre resisterà a tutti i pericoli che il destino ci vorrà mettere contro. Ti amo amore della mia vita. Tutto questo dedicato a te CIRO PROSPERO.
Ho appena visto Tumblr e mi è venuto un magone, perché alcune cose mie le hai cancellate, ma posso capire benissimo. Poi ho visto uno screen su Antonio scritto quasi un anno fa 24/12/2019 a Sara dove dicevi che Antonio ti mancava come l'aria, solmente che ho preso un colpo in petto ma è normale. Magari è la stessa sensazione che hai provato quando hai saputo di Alessio e quindi amore stappo tutto benissimo ti amo da morire nonostante tutto ❤️ voglio ascoltare con te le nostre mille canzoni anche quelle che odi e quelle che ami, urlarle nella punto blé, andare a vedere l'alba a Mergellina e sul Vesuvio. Passare una sera in skateboard e urlare alle prime luci del mattino che ti amo da morire. Voglio vederti dormire tra le mie braccia e accarezzarti il viso mentre guardo il cielo e ringrazio chi dio mi ti ha fatto avere. Voglio stare a riva del mare con le coperte e gli zaini come cuscini. Voglio morire di paura in una struttura abbandonata. Voglio scappare dai pazzi. Voglio imparare mille altri modi di guidare. Voglio prendere altri mille cornetti e graffe a tarda notte. Voglio abbracciarti dentro al tuo letto dove solo il nostro profumo degli ormoni si sentono. Voglio prendere la Circumvesuviana e vedere i pazzi insieme a te. Voglio vederti leggere un libro per scattarti mille foto. Voglio scattare mille foto e stamparle e poi appenderle nel mio armadio. Voglio andare di nuovo sul Vesuvio a vedere le stelle e tutto il panorama illuminato. Voglio farmi di nuovo tutta la costiera amalfitana per cantare le nostre canzoni preferite. Voglio mangiare la pizza margherita a Mergellina e sporcarci tutti i vestiti di sugo.
Sei un qualcosa che non so spiegare, dopo un mare di delusioni mi sei arrivato tu e davvero sei la cosa migliore che mi potesse capitare. amo il tuo sorriso da morire credimi, ho visto anche il video di Antonio in metro dove vi baciate ma amore sorridevo perché sapevo che eri felice e questo mi riempie il cuore. Ti amo da morire e voglio passare mille avventure con te. Ti amo❤️TI AMO ❤️ TI AMO ❤️ TI AMO ❤️ TI AMO ❤️ TI AMO ❤️ TI AMO ❤️ TI AMO ❤️ TI AMO ❤️ TI AMO ❤️ TI AMO ❤️ TI AMO ❤️ TI AMO ❤️ TI AMO ❤️
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fenikkusuookami · 4 years
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Ho sempre amato leggere soprattutto i fantasy e i libri romantici perché sono sempre stata un inguaribile romanticona e sognatrice. Adoravo i videogiochi e sono sempre stata molto timida. Ho conosciuto un ragazzo a 14 anni e per me era tutto. Amavo quel ragazzo. Dopo 4 anni successe qualcosa che spezzò la nostra relazione, qualcosa di irrecuperabile. Ricevetti una possibile diagnosi che ho odiato per tanto tempo e ho avuto paura che quella possibile valutazione diventasse realtà nel tempo. Disturbo Borderline di Personalità. Quando ci siamo lasciati per l'ultima volta sono diventata una persona che non ero più. Non leggevo piu, non giocavo più, mi sono trasformata in una persona diversa. Ho cominciato ad avere rapporti insani e insicuri che mi portavano a vacillare e a far diventare ancora più grosse quelle crepe che irremedialmente si erano formate nel mio cuore. Non ho rimorsi, ho imparato a vivere così... ma è doloroso guardarsi indietro e chiedersi: Chiara ma chi sei? Cosa sei diventata? Mi allontanavo da qualsiasi persona mi tendesse una mano e tendevo la mano a chi mi voltava le spalle. Tolleravo il solo tocco del sesso, vuoto, che ti fa tornare a casa ancora più vuota e che ne vuoi sempre di più per non sentirti cosi inutile. Avevo voglia di amare ma quando si presentava una vera opportunità ero la prima a scappare. Ho vissuto di attacchi di panico episodi depressivi, misto a maniacali e mi sembrava davvero di non uscirne più. Poi con una terapia mirata psicologica e farmacologica è come se avessi visto una luce alla fine del tunnel e avevo capito che quella non ero io. Non volevo essere così. Dove era finita la Chiara che amava leggere, che sognava, che faceva foto ai fiori e ai tramonti, che sognava di viaggiare, che stava bene anche con la sua e unica compagnia. Allora mi promisi di coltivare me stessa, a piccoli passi di riprendermi per intero e non permettere più a nessuno di svalutare ciò che ero e di essere sempre e unicamente me stessa. Mi mancavo, mi mancavo da morire. Non volevo più distruzione e caos. Desideravo pace, stabilità, serenità, le onde del mare, il fruscio del vento in mezzo agli alberi dei boschi di Carrega, il ronzio delle api, odorare le fragole nell'orto di papà, volevo leggere un buon libro, imparare, programmare un viaggio, stavo ricominciando ad amarmi per davvero. Non butterò le brutte esperienze anzi ne farò sempre tesoro per ricordarmi sempre chi sono. Forse se l'amore esiste un giorno troverò qualcuno che mi ami per la luce che emano nella mia interezza e purezza.. Chiara, come il mio nome. Ma per ora mi godo la mia compagnia che con questa quarantena sto apprezzando nel profondo.
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weirdesplinder · 3 years
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Romance coi finali migliori
Una lettrice del blog mi ha chiesto di fare una lista di romance storici con dei bei finali. E in realtà mi sono accorta che spesso i finali dei romance, non la soluzione dei malintesi o il superamento degli ostacoli, ma proprio le ultime pagine del libro, l’epilogo per così dire, sono insignificanti o affrettate o meramente un modo per chiudere in fretta punti lasciati in sospeso. A volte sono scene prese dal futuro per mostrare che fine faranno i protagonisti, cioè quanti figli avranno, o matrimoni o altre piccole cose dimenticabili... Infatti molti finali dei romance nemmeno li ricordo! e questo credo sia in parte dovuto anche alla lunghezza standard che le case editrici che trattano questo genere impongono alle scrittrici. 
Quindi creare questa list è stato più difficile del previsto. Davvero!
Ho dovuto pescare dalla lista dei dieci romance preferiti per poterla rimpolpare altrimenti sarebbe stata troppo breve.
Perciò vi invito a dare una scorsa a quella lista poichè i romance storici che preferisco hanno in effetti tutti uno stupendo finale, qiuesto è il link a cui potete trovarla: https://weirdesplinder.tumblr.com/post/641305106513543168/i-miei-dieci-romance-preferiti
Ma ora ecco a voi la mia lista di Romance storici con dei finali soddisfacenti, attenzione!! naturalmente siccome parlo di finali, contiene spoiler siete avvertiti:
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- Risveglio di passioni (Simply unforgettable), di Mary Balogh
Primo libro della serie Simply
Link: https://amzn.to/3A94lGL
Trama: Frances Allard, insegnante di musica dal passato oscuro, e Lucius Marshall, visconte di Sinclair, sotto l'infuriare di una tempesta di neve trovano riparo in una locanda di campagna. Sopraffatti dal desiderio, trascorrono una notte di indimenticabile passione, ma al risveglio Frances si impone di tornare alla propria vita. Quando il destino li porta a incontrarsi di nuovo, Lucius non accetta un altro rifiuto: se Frances non vuole essere sua moglie, allora sarà la sua amante…
La mia opinione: finale altamento moderno e atipico. Lui, nobile si innamora di lei, non nobile, ricambiato, la vuole sposare e fa di tutto per convincerla,e alla fine farà avverare il sogno di lei, una carriera da soprano, nonostante poi lei diventi la moglie di un nobile inglese, lui continuerà ad appoggiare la sua carriera.
- E infine la baciò di Laura Lee Guhrke
Link: https://amzn.to/2Pv51V8
Trama: Inghilterra. Fine 1800. Emmaline è la segretaria di un famoso editore. Seria, pacata e controllata, vive secondo le ferree regole dell'etichetta. Il suo datoro di lavoro, invece, scandalosamente divorziato se ne infischia delle regole della società. Emma si accorge che la sua vita non è quella che vorrebbe solo dopo l'ennesimo rifiuto a far pubblicare il suo libro, proprio il giorno del suo compleanno. Ormai trentenne ha passato la giovinezza sprecandola, così decide di dare una svolta alla sua vita. Si licenzia, trova un nuvo editore e pubblica il suo libro. Il suo ex datore di lavoro però non intende lasciarla andare, senza di lei il suo ufficio sembra crollare. Quello che non si aspetta però è di essere attratto dalla nuova Emma. Per la prima volta la vede veramente…
La mia opinione: Finale alla Pretty Woman. Lui cinico che non crede più nell’amore, ma quella che all’inizio parte solo come una relazione clandestina, poi diventa di più, molto di più, e lui si ricrede. Il finale è una dichiarazione d’amore plateale. Da leggere assolutamente.
- Sunshine and Shadow (inedito in italiano) di Laura London (alias Sharon e Tom Curtis)
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Trama: Alan Wilde, ex bambino prodigio di Hollywood ed ex piccolo genio, è oggi un affermato regista horror dotato di una grande capacità di visione, un magnifico musicista e un uomo dotato di grande carisma e fascino. Eppure anche se dovrebbe sentirsi realizzato si sente in realtà vuoto. Diverso dalle persone che lo circondano, svuotato di ogni gioia di vivere e troppo disincantato col mondo che lo circonda. Il denaro, le donne che lo inseguono, tutto gli è ormai insopportabile e gli sembra inutile. Crede di non aver più nulla per cui vivere, di essere una pessima persona troppo cinica e pessimista per stare bene al mondo, finché, per caso, sul set del suo nuovo film che sta girando vicino a una riserva Amish non incontra una giovane vedova Amish, Susan Peachey che riesce a stupirlo. Susan è bella ma non sa di esserlo, ha un grande carisma ma lo ignora, in casa non possiede neppure uno specchio, è, innocente, eppure saggia in modi che Alan non riesce pienamente a comprendere, ma soprattutto ha una visione del mondo e della vita che è magica e sorprendente. Vede il bello e il buono in ogni cosa, ogni cosa è un dono di Dio, qualcosa di magico, e ha un carattere solare e spiritoso che riesce a far diventare un gioco qualsiasi cosa. Inutile dire che Alan è pazzamente attratto da lei, ma al tempo stesso combatte quest’attrazione, poiché sa che non può avere un futuro, che Susan ne soffrirà quando lui finirà di girare e dovrà andarsene, poiché lei non è certo una donna di mondo che può prendersi liberamente un amante, anzi se venisse scoperta dalla sua comunità rischia l’espulsione che significherebbe non vedere più la sua famiglia che lei ama. Eppure non riesce ad impedirsi di stare con lei e quando riesce a convincerla a prendere parte al film inizia per lui il periodo più felice della sua vita
La mia opinione: Libro stupendo con un finale altrettanto stupendo e sorprendente, che consiste in una drastica scelta di vita di uno dei due protagonisti. Non voglio svelarvi altro..
Vento dell’est (Trade wind), di M. M. Kaye
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Trama: Un romanzo ricco di emozioni, magia e passione sullo sfondo pittoresco e suggestivo di Zanzibar, l'isola dei chiodi di garofano e, nell'800,dominio inglese e massimo centro commerciale d'oriente, oltre che principale centro di commercio degli schiavi. I due protagonisti della storia sono Hero, una donna inglese piena di opinioni sempre pronta a moralizzare, e un pirata inglese, che adotta i costumi arabi e rinnega le sue radici. Hero ha sempre saputo che il suo destino l'aspettava su quell'isola, fin da quando da bambina una vecchia le aveva pronosticato un nfuturo misterioso e pieno di avventura. Le parole della vecchia si erano impresse a fuoco nella sua mente: “Farai vela intorno al mondo per trovare il lavoro che ti è stato destinato e colui che ti aiuterà a compierlo…contribuirai a far morire anime in quantità e molte di più a vivere, riceverai parole dure per questo e nessuno ringraziamento per quello. Metterai le mani su una smisurata fortuna in oro e non ne riceverai nessun bene. E per tutta la vita farai ciò che deve fare, ti farai il letto con le tue mani…e vi giacerai.” Ma mai si sarebbe immaginata che colui che l'avrebbe aiutata sarebbe stato un pirata e mercante di schiavi, il peggiore individuo mai nato, per lei che detesta tutto ciò che contribuisca allo schiavismo. Hero non sa che le cose che ignora sono tante, troppe….che le apparenze ingannano, e che il suo credersi superiore la porterà a commettere terribili errori a cui poi cercherà di rimediare. Così come Frost, pirata, uomo senza radici e fiero di esserlo, non sa che quella ragazza cambierà per sempre la sua vita. Ognuno deve sempe pagare per le proprie azioni, così quando deciderà di diventare Pigmalione e risvegliare Galatea….dovrà pagarne le conseguenze poichè colui che risveglia una statua alla vita poi si rende conto di non potere vivere senza di lei….
La mia opinione: Imperdibile.Vi ho già consigliato talmente tante volte questo libro che quasi mi vergoglio. Ma ha uno stupendo finale, che chiude perfettamente il cerhio delle avventre di Hero la protagonista. Tutto era iniziato con la profezia di una zingara, e tutto ciò che aveva detto si è avverato. Quando alla fine la protagonista se ne rende conto, anche noi lo facciamo con lei.
- Un tesoro di amore (Scandalous desires) di Elizabeth Hoyt
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Trama: La vita di Silence Hollingbrook viene sconvolta di nuovo quando Mickey O’Connor, il pirata del Tamigi, rapisce la piccola Mary, ospite dell’orfanotrofio di cui lei è direttrice. Nove mesi prima il furfante le aveva rovinato la reputazione e il matrimonio, e ora, nello sfarzoso covo in cui regna come un sultano, Silence scopre che Mary è sua figlia e che una tremenda minaccia incombe su di lei. Così accetta di starle accanto e di proteggerla. Bello e intelligente quanto spregiudicato e calcolatore, Mickey non ha dimenticato la notte trascorsa insieme a Silence, e adesso che è riuscito a legarla a sé con la bimba, è deciso più che mai a non lasciarla andare via… 
La mia opinione: il finale è molto figo perché c'è un rocambolesco salvataggio di lui dal patibolo e lei si salva da sola praticamente. Libro adrenalkinico, con finale adrenalinico.
- The Mad Earl's Bride (inedito in italiano), di Loretta Chase 
Novella breve lievemente collegata alla serie Scoundrel di cui fa parte uno dei miei libri preferiti Il lord della seduzione
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Trama: Gwendolyn Adams sta per fare una proposta di matrimonio a un conte. Sul letto di morte. Gwendolyn non è scioccata dal fatto che le sia stato chiesto di salvare la dinastia di un conte tramite il matrimonio e la conseguente prole, anche quando scopre che il futuro sposo è gravemente malato e forse pazzo. È di nobile famiglia e una brava infermiera dopotutto, inoltre le donne della sua famiglia sono famose per essere prolifiche di figli maschi e sani. Che importa se la gente mormora che il conte  cavalchi nella brughiera seminudo su un cavallo bianco pallido? Lei è di indole pratica e poco incline ai pettegolezzi. Se lo sposa alla sua morte erediterà il denaro per poter costruire l’ospedale che ha sempre desiderato, solo questo importa, e poi non guasta che il conte sia anche estremamente bello.  Il Conte di Rawnsley avrebbe solo desiderato morire in pace e in solitudine, ma i suoi parenti ficcanaso gli hanno affidato una sposa a sorpresa e gli hanno ordinato di generare immediatamente un erede. (E poi dicono che il pazzo è lui?)
La mia opinione: il finale è a sopresa, poichè la soluzione di un mistero del passato aiuterà a svelare la vera natura della malattia del protagonista, che scoprirà di non stare per morire e questo capirete bene, modificherà un tantino la sua prospettiva su..tutto.
E secondo voi quali sono i romance storici coi migliori finali? Fatemelo sapere, sono molto curiosa.
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ipotesi-controversa · 4 years
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e sono a casa, e sono sola, e ascolto le nostre canzoni, e domani è il tuo compleanno.
domani è il tuo compleanno e non so se farti gli auguri oppure no.
ti penso, spesso.
racconto al mondo di non pensarti mai e invece ti penso, sempre.
ti penso quando sono in macchina e torno a casa sfatta, stanca; ti penso quando torno a casa e non vorrei tornarci, che poi casa tua era casa mia.
ti penso quando scrivo e cerco sempre di non scrivere di te, del suo sorriso, dei tuoi occhi grandi che mi mancano, che mi mancano tanto.
ti penso quando scoppio a piangere nel bel mezzo della notte, quando corro per sentire il fiato corto, quando fumo in balcone e fuori freddo da morire, che poi fumavamo spesso in balcone, fumavamo di nascosto, e tu, ora, non fumi nemmeno più.
ti penso quando voglio sorridere, quando studio, quando mangio la pasta; quante volte abbiamo cucinato la pasta?
ora non mangio la pasta se non una volta a settimana e non la cucini tu. e allora che senso ha mangiare la pasta? non mi piace nemmeno più come prima, lo sai?
ti penso quando mi do le colpe di tutto, quando vorrei chiederti scusa e invece sono una codarda del cazzo, quando penso alle cose che avrei voluto dirti e invece non ho detto, per paura, per timidezza, per non rovinare tutto e invece è tutto andato a puttane ugualmente.
ti penso quando bevo il caffè la mattina, "metto su la caffettiera mimi?"; vorrei dirti che mi manca il caffè che bevevamo insieme; che poi, il caffè l'ho sempre bevuto solo io, a te, il caffè, ha sempre fatto schifo.
ti penso quando ascolto Gio Evan o quando ascolto i Keane o i Linkin park; sì, come quella sera, come quella sera che eravamo in macchina e mi hai fatto ascoltare "sharpe edges" e tu canticchiavi; o come quelle volte che ascoltavano Einaudi, insieme; o tutte le volte che sul bus, ascoltavamo, con lo sdoppiatore, la stessa canzone; e ti ricordi quante volte ho cantato una canzone guardandoti negli occhi e poi mi sono commossa come una bambina?
siamo noi Anna e Marco (quella canzone è rimasta una delle mie preferite.)
ti penso quando devo cercare parcheggio e ripenso a quanto fosse faticoso cercarlo sotto casa tua, quando rileggo i libri che mi hai regalato. ah, ho finito il libro che mi avevi detto di leggere.
ti penso quando canticchio Levante, ti piaceva sentirmi cantare 'abbi cura di te', è diventata la mia canzone preferita, lo sai?
ciao, mi manchi.
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dilebe06 · 5 years
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LIBRI che devo leggere prima di morire
Il Castello Rackrent - Maria Edgeworth
Frankenstain - Mary Wollstonecraft Shelley
Il rosso e il nero - Stendhal
Il naso - Nikolaj Gogol’
Il leone di fiandra - Hendrik Conscience
I tre moschettieri - Alexandre Dumas
Il conte di montecristo - Alexandre Dumas
Adam Bede - George Eliot
Viaggio al centro della terra - Jules Verne
La pietra di luna - Wilkie Collins
Guerra e pace - Lev nikolaevic Tolstoj
L’idiota - Fedor michajilovic Dostoevskij
Attraverso lo specchio - Lewis Carrol
Middlemarch - George Eliot
Il viaggiatore incantato - Nicolaj Leskov
L’isola del tesoro - Robert Louis Stevenson 
Diario di un nessuno - George & Weedon Grossmith
Che cosa ne sapeva Maisie - Henry James
L’eclissi della luna crescente - Géza Gàrdonyi
Le tigri di Mompracem - Emilio Salgari
L’inferno - Henri Barbusse
Casa Howard - E.M. Forster
Rashomon e altri racconti - Akutagawa Ryunosuke
Kristin figlia di Lavrans - Sigrid Undset
Il crocevia delle tre vedove - Georges Simenon 
L’uomo ombra - Dashiell Hammett
Cold Comfort Farm - Stella Gibbons 
Grazie, Jeeves - P.G Wodehouse
Un giorno di gloria per Miss pettigrew - Winifred Watson
E vissero felici: romanzo - Henry Green
La morte a Roma - Wolfgang koeppen
Il milite ignoto - vaino linna
Re in eterno - Terence handbury white
Comma 22 - Joseph heller
L' incanto del lotto 49 - Thomas pynchon
Miramar - naguib mahfouz
La fortezza - Isaac bashevis singer
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