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sundaynightfilms · 2 years
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I Am Love, 2009
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a--piedi--nudi · 2 years
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L'avvelenatrice di Éric-Emmanuel Schmitt – Tratto dalla raccolta di racconti “Concerto in memoria di un angelo”. Legge Maria Paiato. AL CHIUSO Cineteatro Nuovo - Via Locatelli, 104 - Trescore Balneario (BG) Ingresso libero e senza prenotazione fino ad esaurimento posti
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captaindanielepoto · 4 months
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umbriajournal · 10 months
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“Città di Poeti – Esplorazione itinerante dell’universo lirico di Assisi”, un evento teatrale unico nel suo genere from Umbria Journal TV on Vimeo.
Nel suggestivo scenario di Assisi, il Piccolo Teatro degli Instabili presenta “Città di Poeti – Esplorazione itinerante dell’universo lirico di Assisi”, un evento teatrale unico nel suo genere che invita il pubblico a scoprire la città attraverso una prospettiva inedita, ispirata e coinvolgente. Organizzato in collaborazione con il Comune di Assisi e parte del programma “Le Pietre parlano – Speaking stones”, questa performance promette di raccontare la storia di Assisi attraverso la lirica poetica dei suoi autori maggiori e minori. In questa performance straordinaria DI Ogni angolo ogni pietra,, le liriche degli autori assisani saranno intrecciate in un unico e imponente flusso, portando il pubblico in un viaggio emozionale attraverso il suono, la parola e il movimento. Attori, danzatori e dispositivi elettronici creeranno un dialogo continuo, coinvolgendo gli spettatori in un’esperienza multisensoriale unica. Il progetto “Città di Poeti” abbraccia la storia della lirica poetica di Assisi, includendo autori come Properzio, Giovanni Bini Cima, Metastasio, Maria Luisa Fiumi, Piero Mirti, Giuseppe Leonelli, George Herbert e Louis Le Cardonnel. Questi poeti saranno riportati in vita dai talentuosi attori del Piccolo Teatro degli Instabili, con la partecipazione straordinaria delle voci di Fabrizio Gifuni e Maria Paiato. Per partecipare all’evento, il pubblico è invitato a raggiungere l’Oasi Sacro Cuore in Viale Vittorio Emanuele II ad Assisi. La performance itinerante prevede un percorso di circa 1,5 km in discesa, per un massimo di 50 spettatori a serata al Santuario di San Damiano. È consigliato indossare abbigliamento comodo e scarpe adatte. Inoltre, sarà disponibile un servizio navetta gratuito per il ritorno al parcheggio.
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lamilanomagazine · 1 year
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Emilia Romagna: doppio appuntamento con lo spettacolo Boston Marriage
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Emilia Romagna: doppio appuntamento con lo spettacolo Boston Marriage.  Sabato 22 aprile alle ore 17.00 appuntamento al Teatro Storchi con Conversando di teatro promosso da ERT e Associazione Amici dei Teatri Modenesi in collaborazione con il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Maria Paiato e Mariangela Granelli incontrano il pubblico insieme a Rita Monticelli, professoressa ordinaria presso l’Università di Bologna e attualmente Consigliera comunale nella città di Bologna, con Delega per i Diritti umani e il Dialogo interreligioso. Modera l’incontro, a ingresso libero, Angela Albanese, professoressa associata di Letterature Comparate presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali. Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. Dopo la separazione, Anna, la protagonista e padrona di casa, ha trovato un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe ora approfittare della protezione di lui per riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma Claire è tornata per ben altri motivi e la riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgono anche la giovane cameriera, in un crescendo ritmico esilarante, quasi da farsa. All’inizio tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, un incontro tra amiche un po’ affettate, ma alla forma non corrisponde la sostanza: nella conversazione dal vocabolario ricercato fioccano volgarità e veniamo a sapere che le due dame erano state un tempo una coppia molto affiatata. L’espressione “Boston Marriage” era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini. Un chiaro rimando al romanzo The Bostonians di Henry James (1886), nel quale l’autore affronta senza censure il tema dell’omosessualità e dipinge l’affresco di una società in bilico tra valori antiquati e spinte progressiste, con particolare attenzione alla condizione femminile. «È un Mamet diverso dal solito – commenta il regista Giorgio Sangati – che si prende una vacanza dalla gravità e gioca per il gusto di giocare, strizza l’occhio agli esperimenti brillanti di Tennessee Williams, ma, soprattutto, all’Importanza di essere Franco di Oscar Wilde. Protagonista assoluto, infatti, insieme alle interpreti, è il linguaggio e, di contro, il non-detto, l’allusione, la stravaganza, il paradosso. Mamet si diverte a parodiare la prosa ampollosa dell’epoca, ma dietro l’apparente assurdità della superficie si nasconde l’intento ambizioso di rovesciare la realtà attraverso uno scherzo che mira a creare anche un po’ di raffinatissimo scandalo. Qui sta il senso anche “politico” di un testo che divertiva e stupiva insieme il pubblico americano del 1999 così come oggi può fare con quello italiano». Una prova per le attrici Maria Paiato e Mariangela Granelli, vere equilibriste della parola, che giocano insieme a Ludovica D’Auria per smascherare ogni convenzione riguardo l’amore. Informazioni e prenotazioni Teatro Ermanno Fabbri per lo spettacolo di martedì 19 aprile alle 20.30: Prezzi dei biglietti € 24 / 13 Biglietteria – via Pietro Minghelli 11, Vignola Orari apertura al pubblico: martedì, giovedì e sabato dalle 10.30 alle 14.00 [email protected] | vignola.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it Biglietteria telefonica – tel. 059 9120911 Informazioni e prenotazioni Teatro Storchi per gli spettacoli da 20 al 23 aprile: Prezzi dei biglietti € 25 / 10 Biglietteria Teatro Storchi – Largo Garibaldi 15, Modena Orari apertura al pubblico: martedì e sabato dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00; mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 14.00 [email protected] | modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it Biglietteria telefonica – tel. 059 2136021 Dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 14.00... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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suimovies · 5 years
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“Il Testimone Invisibile”
regia di Stefano Mordini
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pangeanews · 5 years
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Come si avvicinano gli studenti ai “testi sacri”? Bisogna scendere dalla cattedra e andare a teatro. Sulla “Madre Courage” di Brecht secondo Maria Paiato
Il problema, atavico e polveroso, suona più o meno come una nenia di paese: come si fa ad avvicinare gli studenti delle scuole italiane ai “testi sacri” della letteratura mondiale quando gli stessi ragazzi ammettono di avere più di una difficoltà a concentrarsi su un libro per più di quei classici (e pericolosi) 20 secondi che servono per mandare un messaggio su WhatsApp o per commentare un post su Facebook? Non ci sono scorciatoie: l’unica via percorribile è quella del teatro. Alla scena quindi il compito di sostituirsi alla didattica degli insegnanti, troppo spesso appollaiati sulla sedia della cattedra. L’aria della scena, i tempi, le parole “vive” degli attori sulla scena possono essere il viatico per addolcire e quelle bocche asciutte e aperte mentre leggono “sta scrivendo”…
*
Riaffiora alla mente, come un lampo di una notte di novembre, quella sintetica ed essenziale “Compagni di scuola”, canzone straordinaria di un giovane Antonello Venditti che a un certo punto, più o meno a metà del brano, dice così: “Il presidente, la croce e il professore / che ti legge sempre la stessa storia / nello stesso modo, sullo stesso libro, con le stesse parole / da quarant’anni di onesta professione”. Lo rivedi in maniera nitida, quel professore degli anni Settanta, un po’ “Amarcord” di Federico Fellini e un po’ Nanni Moretti. Ovviamente l’immagine che scavalca le altre è quella del professore di greco con il baffo “da ventennio”, semplicemente “Fighetta”, con la sua boccuccia a culo di gallina. Per chi ha fatto il Liceo classico, l’interrogazione di Ovo è una perla di rara bellezza.  Eccola, battuta per battuta.
Professore: “Acta necròn garpesònton, issemàr psamèn fosìn, cheeleo ienimèn fonès. È bella la lingua greca, vero?”.
Ovo: “Ostia!”.
Prof.: “Com’è musicale, eh?”.
Ovo: “Eeeh!”.
Prof. “EMARPSAMEN… ripeti”.
Ovo: “E-MAR-PSA…” (sputo).
La classe ride.
Prof.: “No… no…”.
Ovo: “Non ci riesco!”.
Prof.: “State un po’ zitti, voialtri! Coraggio…”.
Ovo: “Professore potrebbe essere così gentile? Scusi, me lo potrebbe far risentire?”.
Prof.: “Certo, certo, certo… guarda: E-MAR-PSA-MEN… fai attenzione alla lingua, deve battere qui, contro il palato…. poi, cacciala fuori… E-MAR-PSA-MEN… coraggio!”.
Ovo: “E-MAR-PSA…” (pernacchia).
La classe ride.
Ovo: “State zitti, che faccio una gran fatica… dai….”.
Prof.: “Dunque, su, coraggio, E-…”.
Ovo: “E-MAR-PSA….” (pernacchia). “Ha sentito? È difìcile (con una f sola, alla romagnola) il greco! Come la metteva la lingua?”.
Il professore mostra come impostare la lingua, Ovo lo segue: “Non così fuori… tra i denti…”.
Ciccio: “Dai, Ovo, che ci sei vicino!”.
Prof.: “EMAR…”.
Ovo: “EMAR…”. (tira un sospiro profondo ed esplode in una fragorosa pernacchia).
Prof.: “Va a posto, Perdio!!!!”.
Ovo, sconsolato: “C’ero quasi riuscito, però…”.
*
Parla di “coraggio” – ma al femminile, al maschile esiste solo quello del professor Fighetta – il nuovo lavoro di Maria Paiato, passata al Teatro Galli di Rimini con “Madre Courage e i suoi figli” di Bertolt Brecht, lì dove il coraggio è quello di una donna, madre di tre figli di tre letti diversi. In un tempo distopico dove l’essere umano è capace di abituarsi alla sua stessa fine, Madre Courage – Anna Fierling si muove in un mondo che già non c’è più: sopravvissuta tra i sopravvissuti, nonostante la morte dei figli, continua tenacemente a maledire la pace e a credere che non tutto sia perduto nonostante i suoi affari ruotino attorno al conflitto bellico facendo affari con i soldati ai quali vende le sue mercanzie.
*
L’ouverture non lascia dubbi: la prima scena vede gli attori ben schierati sul palco, spalle al pubblico, come fossero soldati in attesa dell’esecuzione. Al centro, faccia rivolta alla platea, troviamo questa novella badessa un po’ faccendiera, un po’ baiadera, un po’ trafficona, un po’ italica – una “Filumena Marturano” quindi depurata parzialmente dalla sua napoletanità – e poco teutonica, con un grande gong-buco nero alle sue spalle, elemento totemistico che scandisce il tempo del rito pagano: quello del sacrificio dei figli. Tra i personaggi sul palco merita un’attenzione particolare Yvette, interpretata da una eccezionale Anna Rita Vitolo (“di casa” a Rimini in quanto ha vinto il Festival “Le voci dell’anima” qualche anno fa), capace di dare alla sua “maschera” un’anima fragile come un bicchiere di cristallo ma anche fatale e ciondolantemente felliniana allo stesso tempo. Ma è tutto il gruppo a convincere e a “incorniciare” con precisione la mise en scene diretta dal regista Paolo Coletta e a restituire alla platea del teatro Galli di Rimini una pièce ficcante e allo stesso tempo attuale, complice un tessuto musicale che dà slancio alle battute e “copre”, quando ci sono, i silenzi, creando quella tensione tipica di un’attesa.
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L’opera è ambientata tra la Polonia, la Svezia e la Germania nella prima metà del 1600, più precisamente durante la celebre “Guerra dei Trent’anni”. Anna Fierling è una “piccola capitalista” che non si rende conto che sarà poi schiacciata dai “grandi capitalisti” che sono i regnanti, che si interessano solo delle sorti della guerra, ma dai quali dipendono gli affari dei “piccoli capitalisti”. Il dramma antimilitarista risulta quindi anche un dramma anticapitalista. La guerra la priverà dei suoi tre figli (come poi è successo per molte altre famiglie che hanno dovuto dare i propri cari alla causa) e la lascerà sola, con il cuore ormai indurito dal dolore ma il suo istinto materno ormai completamente offuscato non le permetterà di rendersi conto che la guerra è un male. Anzi, lei cercherà proprio nel conflitto bellico la possibilità di fare nuovi affari.
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Lo spettacolo, atto unico di un’ora e 55 minuti, è un “canto alla durata” e supera la “prova” della trasposizione dal libro alla scena (anche se va detto che, come nel caso di alcune opere dell’ultimo Pirandello, quello dei “miti”, anche “Madre Courage” ha la sua dimensione più vera e profonda su carta e meno in scena): il ritmo, anche grazie alla sonorità e al canto, si mantiene alto. Maria Paiato, deus ex machina e figura centrale del dramma, incocca le frecce verbali e le scaglia contro tutti, come un animale ferito che difende – ma sino a un certo punto – i cuccioli ma che allo stesso tempo osserva con attenzione le possibilità di un guadagno.
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Va dato atto al regista una solida capacità di non scivolare nel facile contemporaneismo: vista la materia, sarebbe stato facile aggrapparsi alle cronache quotidiane. Paolo Coletta non cade nella trappola e cristallizza lo spettacolo all’epoca dei fatti, senza attingere quindi al pietismo che si ramifica con una certa frequenza in taluni lavori per la scena. Il teatro è un atto di onestà e lui segue una poetica sincera. Coraggiosa, certo. Del resto, il titolo dell’opera di Brecht è chiaro: serve coraggio e coerenza. Per rispetto dell’autore e del pubblico.
“Si vis bellum, para pacem”. Se vuoi la pace, insomma, prepara la guerra.
Alessandro Carli
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persinsala · 5 years
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Un nemico del popolo
Un nemico del popolo
Formidabile, cinico, dirompente. La piècescritta da Ibsen nel 1882, in scena in questi giorni al Teatro Argentina, mantiene intatta la sua verve critica e ironica nei confronti del potere, portando alla ribalta temi e problemi di scottante attualità: dall’emergenza ambientale alle distorsioni della democrazia, dalla manipolazione dell’informazione alle perverse dinamiche del consenso popolare,…
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amonkeyswedding · 6 years
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“Attraverso quattro imperdibili appuntamenti, l’attrice Maria Paiato torna a Ferrara Off per leggere il capolavoro indiscusso di Mikhail Bulgakov, romanzo imprescindibile per capire il XX secolo: Il Maestro e Margherita, censurato in Unione Sovietica e pubblicato integralmente solo dopo la morte dell’autore. Pubblicato nel 1966, è la schiacciante satira della vita sotto un regime e racconta del difficile rapporto tra arte e potere. Attraverso l’intreccio di due trame distinte - la prima ambientata nella Mosca degli anni Trenta, la seconda nella Gerusalemme al tempo di Gesù e del procuratore romano Ponzio Pilato - mescola fantasia e realismo, toni drammatici e grotteschi. Eugenio Montale ha definito quest’opera «un miracolo che ognuno deve salutare con commozione». Ogni data rappresenta un capitolo a sé stante e le puntate verranno registrate e caricate sul sito di Ferrara Off.”
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a--piedi--nudi · 2 years
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captaindanielepoto · 8 months
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lamilanomagazine · 2 years
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Modena, arriva lo spettacolo Accabadora
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Modena, arriva lo spettacolo Accabadora. Martedì 15 e mercoledì 16 novembre alle ore 20.30 arriva al Teatro Storchi di Modena Accabadora, una coproduzione Savà srl, TPE – Teatro Piemonte Europa ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, con in scena Anna Della Rosa diretta da Veronica Cruciani, Premio Hystrio alla regia lo scorso settembre. Dopo le date modenesi, lo spettacolo è in programma al Teatro Arena del Sole di Bologna martedì 13 e mercoledì 14 dicembre. Accabadora è uno dei romanzi più letti di Michela Murgia, Premio Campiello 2010, ambientato in un paesino immaginario della Sardegna. Protagonista è Maria che all’età di sei anni viene affidata a Bonaria Urrai come fill’e anima, una forma di adozione concordata tra il genitore naturale e quello adottivo. La donna vive sola, fa la sarta e all’occorrenza è anche "accabadora". La parola, di tradizione sarda, prende la radice dallo spagnolo "acabar" che significa uccidere, finire: Bonaria aiuta quindi le persone in fin di vita ad andarsene. La bambina cresce nell’ammirazione della nuova madre, più colta e attenta della precedente, fino al momento in cui scopre questa attività e fugge nel continente per cambiare vita e dimenticare il passato. Qualche anno dopo Maria è costretta a tornare sul letto di morte di Tzia Bonaria: l’accudimento finale è infatti uno dei compiti che spetta ai "figli d’anima". Un monologo per voce femminile che la regista Veronica Cruciani affida al talento e all’intensità di Anna Della Rosa e alla drammaturga Carlotta Corradi per la traduzione scenica del romanzo, che parte proprio dal ritorno di Maria sull’isola e conduce il pubblico dritto nel mezzo del silenzio fra le due donne, con il peso di un lungo tempo di separazione. Veronica Cruciani è regista e attrice, diplomata alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Nel 2004 fonda la Compagnia Veronica Cruciani, con cui conduce un’indagine sul rapporto fra memoria e drammaturgia contemporanea. Nel 2008 firma la regia de Il ritorno, il cui testo, di Sergio Pierattini, vince il Premio della Critica. Nel 2011 riceve il Premio Hystrio-ANCTb dell’Associazione Nazionale dei Critici italiani. Dal 2013 al 2015 è direttrice artistica del Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma. Nel 2015 è prodotta dal Teatro di Roma per Preamleto di Michele Santeramo e dal Teatro Carcano di Milano per Due donne che ballano di Josep Maria Benet con Maria Paiato e Arianna Scommegna. È tra i docenti della Scuola Officine Pasolini della Regione Lazio, Accademia Stap Brancaccio e Accademia Padiglione Ludwig. Nel cinema lavora come attrice e acting coach. A settembre 2022 riceve il Premio Hystrio alla regia. Anna Della Rosa, diplomata alla Civica Scuola Paolo Grassi, si specializza con Luca Ronconi e Massimo Castri e debutta con Peter Stein al Teatro Greco di Siracusa. È vincitrice di riconoscimenti fra cui il Premio ETI Gli Olimpici del Teatro e il Premio Virginia Reiter per il ruolo di Giacinta nella Trilogia della villeggiatura diretta da Toni Servillo; il Premio Marisa Bellisario e il Premio Duse come migliore giovane attrice in Blackbird, regia di Lluìs Pasqual. Interprete protagonista in molti spettacoli, ha collaborato con grandi registi italiani e internazionali come Marco Bellocchio (Zio Vanja), Pascal Rambert (Clôture de l’amour, Prova e Sorelle), Valter Malostib(Molière / Il Misantropo e Cleopatràs), Andrée Ruth Shammah (Il malato immaginario), Rosario Lisma (Peperoni difficili e Bad and Breakfast), Marco Baliani (I sette contro Tebe), Martin Kusej (Disgraced). Di recente, è interprete della coproduzione ERT Accabadora e del monologo L’Angelo di Kobane di Henry Naylor. È co-fondatrice della Compagnia Jacovacci e Busacca ed è stata la Ragazza Esangue nel film premio Oscar La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Informazioni e prenotazioni Teatro Storchi: Prezzi dei biglietti € 25 / 10 Biglietteria Teatro Storchi – Largo Garibaldi 15, Modena Orari apertura al pubblico: martedì e sabato dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00; mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 14.00 [email protected] | modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it Biglietteria telefonica – tel. 059 2136021 Dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 14.00... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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amiltongarcia · 4 years
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Guess The Music! Esses são os vencedores das rodadas 121 à 130. | Gabriel Vendramini🏆 Maria Júlia 🏆 Guilherme Paiato 🏆 Cleiton Roberto🏆 Gustavo Zampieri🏆 | | #drums #drummer #bateria #baterista #drumcover #cymbals #snare #bassdrum #floortom #guess #game #guessthemusic #music #batterie #percussion #schlagzeug #ドラマー #drum #鼓 #guessthemusic121to130 (em Brazil) https://www.instagram.com/p/CC65ZDrgFct/?igshid=12tnw3w4cmdiy
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allinfoit · 5 years
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Il Premio Virginia Reiter 2019 va a Marina Occhionero. Maria Paiato si aggiudica il riconoscimento alla Carriera La palma della più apprezzata giovane attrice italiana dell'ultima stagione teatrale è andata a Marina Occhionero,
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