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Il 17 Febbraio 2023 ho avuto il piacere di condurre la tavola rotonda, organizzata da #Asteres, per l'evento "Il Calice Racconta". La manifestazione, giunta alla seconda edizione, è stata un'occasione di incontro e confronto tra autorità, associazioni di settore, mondo della formazione, ristorazione e, soprattutto, enoturismo. Sono intervenuti: - Riccardo Pizzi, vice sindaco di Senigallia, - Alessandro Impoco, dirigente dell'Istituto Scolastico “Panzini” (struttura che ha ospitato l'evento), - il professor Tonino Pencarelli, ordinario di Economia e gestione dell'Impresa presso l'Università di Urbino; - Francesca Severini, dirigente del Settore “Competitività delle imprese Agricole” all'interno della direzione Agricoltura della Regione Marche, - Federico Scaramucci, presidente di Inside Marche Live, l'Associazione che raccoglie i principali tour operator che si occupano di incoming nelle Marche, - Marco Bruschini, direttore dell'ATIM: la nuova Agenzia per il Turismo e l'internazionalizzazione delle Marche, - Massimiliano Polacco, Responsabile del Turismo per la Camera di Commercio. Oltre alla tavola rotonda, anche un bellissimo approfondimento sulla carta dei vini ed il servizio di sala con Luca Luciani, Primo Sommelier del Ristorante “Retroscena” di Porto San Giorgio. Importante la presenza di aziende espositrici, con ben 45 realtà del territorio, divise tra produttori vitivinicoli, oleari, ma anche di tipicità del territorio e brassicoli. * * * * * #ilcaliceracconta #evento #senigallia #istitutoalberghiero #panzini #culturagroalimentare #presentatore #anchorman #dibattitopubblico (presso Istituto di Istruzione Superiore "A. Panzini" di Senigallia) https://www.instagram.com/p/Cn9-szPDMi9/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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clamarcap · 1 year
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A sei mani
Angelo Panzini (22 novembre 1820 - 1886): Divertimento per pianoforte a sei mani sopra motivi dell’opera Il trovatore di Giuseppe Verdi (1854). Donato Biscione, Nicoletta Sciangalepore, Marianna Rossi.
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abatelunare · 6 months
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Libri che vanno letti 52
Alfredo Panzini l'ho sentito nominare per la prima volta all'università. Ci si doveva laureare una mia collega di nome Alberta, della quale non ho più avuto notizie. Quindi non so nemmeno che fine abbia fatto la sua laurea. Alcuni anni dopo ho trovato su una bancarella un libro di Panzini. Credo sia proprio questo.
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Mi son detto: proviamo. Ed è andata bene. A La cagna nera ne sono seguiti altri. Perché poi questo scrittore mi è piaciuto. Un onesto - e prolifico - artigiano della scrittura. Autore addirittura di una gradevole grammatica italiana pubblicata sempre da Sellerio. Uno di quelli che ormai non si citano né pubblicano più. Per questo lo consiglio. Mi renderebbe felice sapere che per colpa mia qualcuno ha cominciato a leggerlo. Significherebbe che non mi batto proprio contro i mulini a vento.
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lamilanomagazine · 1 month
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Bari, presentata la sesta edizione di "Cromatica Festival": il festival nazionale dei cori arcobaleno è in programma dal 19 al 21 aprile
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Bari, presentata la sesta edizione di "Cromatica Festival": il festival nazionale dei cori arcobaleno è in programma dal 19 al 21 aprile. Si è svolta giovedì mattina, nella sala ex Tesoreria di Palazzo di Città, la conferenza stampa di presentazione della sesta edizione di "Cromatica Festival", il festival nazionale dei cori arcobaleno in programma dal 19 al 21 aprile prossimi: tre giorni di eventi, musica, spettacoli e flash mob itineranti organizzati da Cromatica - Associazione Nazionale Cori Arcobaleno, in collaborazione con Arcigay Bari - Varichina e MiXED LGBTQIA+. Il festival, che vedrà arrivare a Bari da tutta Italia 13 cori arcobaleno, per un totale di 430 coriste e coristi, è una manifestazione che supporta le rivendicazioni e la cultura della comunità LGBTQIA+ attraverso il canto corale, da sempre mezzo e simbolo dei movimenti di liberazione. Hanno partecipato alla presentazione l'assessora alle Culture Ines Pierucci, il presidente di Arcigay Bari Francesco Fidati, la presidente di MiXED Elisa Schiavoni, la codirettrice di DoReMixed Patrizia Adamo e Rosa Panzini, del direttivo del coro RicchiToni. Il festival è patrocinato da Pugliapromozione e dal Comune di Bari, supportato dall'8x1000 valdese, dal Bari Pride e dal Tavolo Tecnico LGBTQIA+ del Comune di Bari e sostenuto da diversi sponsor. Numerose sono le realtà associative presenti nel territorio coinvolte nel festival: Zona Franka, Fridays for future, Origens, Cooperativa Arcoiris, cooperativa Alice, Bread and Roses, Voga, Terre del mediterraneo, Casa delle Donne del Mediterraneo. La serata di gala di Cromatica Festival al Teatro Petruzzelli, sabato 20 aprile, sarà condotta da Paolo Camilli - attore e comedian, conosciuto anche per la sua partecipazione nella giuria di Drag Race Italia – e ospiterà personalità quali: Francesca Cavallo, scrittrice e attivista impegnata nella promozione della parità di genere e dei diritti LGBTQIA+, Eleonora Magnifico, cantautrice trans e attivista per i diritti LGBTQIA+, e Nikita Magno, Drag queen e attivista per i diritti LGBTQIA+. "Siamo onorati di accogliere nella nostra città una rassegna nazionale importante come il Cromatica Festival, che per la sua sesta edizione giunge per la prima volta a Bari, con un programma di eventi molto ricco, numeri record di partecipazione e, soprattutto, con un fortissimo messaggio a supporto delle rivendicazioni e della cultura della comunità LGBTQIA+ - ha affermato Ines Pierucci -. Al centro delle politiche culturali della città di Bari a sostegno dei diritti civili c'è l'idea che il determinismo, la contrapposizione, l'anatomia e il corpo non rappresentano più il destino delle persone. Ringrazio, quindi, Arcigay e tutte le realtà che danno vita al Cromatica festival, realtà accanto alle quali intendiamo continuare a decostruire gli stereotipi, la mascolinità tossica, contrastare le violenze di genere e le discriminazioni sull'orientamento sessuale. Siamo, infatti, molto lieti dell'imminente discussione in Consiglio regionale, il prossimo 23 aprile, della proposta di legge per i diritti della comunità LGBTQIA+ e contro le discriminazioni, affinché si diffonda sempre più la consapevolezza che attorno al corpo non esiste un processo di natura ma l'esito di un processo culturale. Assieme a tutte le realtà impegnate su questi temi, vogliamo sperimentare lo spazio del possibile e della necessità, potente paradigma che abbatte i pregiudizi e favorisce l'autodeterminazione e la ricerca della propria identità". "Lo slogan che abbiamo scelto per questa edizione è "Loud & Proud", - ha dichiarato la vicepresidente dell'associazione Cromatica Alessandra Ceccotti -. In questo periodo storico in cui la comunità LGBTQIA+ è invisibilizzata e il percorso dei diritti spesso ostacolato, vogliamo rivendicare forte e chiaro con le nostre voci e i nostri volti messaggi di libertà e autodeterminazione, per affermare con forza il diritto di essere se stessə, senza compromessi e senza timori. Abbiamo coinvolto Bari come sede del festival e la città ha risposto in modo straordinario con il tutto esaurito al Teatro Petruzzelli". La scelta visiva del festival ha al centro un gallo queer, ricoperto di piume e paillettes, simbolo di fierezza e libertà. "Il gallo - ha sottolineato Francesco Fidati - è un simbolo calcistico radicato nella città di Bari, un tempo associato alla mascolinità stereotipata e tossica. Con la nostra idea, viene reinventato e decostruito, diventando emblema di luce, colore e orgoglio. Cromatica Festival diventa, quindi, l'opportunità perfetta per riappropriarsi e reinterpretare un'icona della città di Bari che è da sempre una città accogliente, e auspichiamo che eventi come questo possano rendere il nostro territorio sempre più inclusivo verso tutte le persone." "La scelta di organizzare il Cromatica Festival a Bari - ha concluso Elisa Schiavoni -rappresenta il supporto della comunità arcobaleno di tutta Italia a una norma di civiltà, quella che sarà finalmente discussa in Consiglio Regionale per i diritti della comunità LGBTQIA+ e contro le discriminazioni, che vogliamo vedere approvata, perché le discriminazioni non vanno solo combattute quando puntualmente accadono ma vanno prevenute con la cultura dell'accoglienza e della pluralità". IL PROGRAMMA DI CROMATICA FESTIVAL   Venerdì 19 aprile, dalle ore 18, i cori LGBTQIA+ italiani incontrano alcune associazioni di Bari che promuovono la salvaguardia dell'ambiente e dei diritti civili e sociali di tutte le persone. L'ingresso è libero e contingentato. Tutti i dettagli sugli orari e i luoghi degli incontri sul sito di Cromatica Festival. Sabato 20 aprile, dalle ore 20:45, serata di gala presso il Teatro Petruzzelli: 13 cori per un totale di 15 esibizioni e 430 coristə provenienti da tutta Italia. Presenterà Paolo Camilli. L'ingresso alla serata di gala è a pagamento e i biglietti sono acquistabili su vivaticket.com. La serata di gala è accessibile, saranno presenti interpreti LIS e sarà possibile prenotare posti riservati a persone disabili contattando il botteghino al numero 0809752810 o scrivendo a [email protected]. Domenica 21 aprile, dalle ore 10, il festival si conclude per le strade della città con "Cromatica in The City", flash mob diffusi in diversi punti di Bari, in cui i cori si esibiranno colorando piazze e strade con i loro canti. L'esibizione finale vedrà la partecipazione di tutto il Cromatica Chorus, composto da 430 coristə, in una esibizione d'insieme in cui canteranno brani simbolo del movimento LGBTQIA+.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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stilouniverse · 1 month
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"Primadonna. Novelle per Eleonora Duse", a cura di Maria Pia Pagani, Bibliotheka Edizioni
QUANDO LA DIVA ELEONORA DUSE ISPIRAVA NOVELLE AI GRANDI SCRITTORI Nel centenario della morte dell’attrice, un libro di Bibliotheka raccoglie per la prima volta scritti di D’Annunzio, Panzini, Ojetti, Gozzano e Moretti Postfazione di Toni Iermano Bibliotheka Edizioni Diva, icona, musa ispiratrice e superba attrice di teatro, Eleonora Duse, di cui quest’anno si celebra il centenario della…
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iannozzigiuseppe · 1 month
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A cura di Maria Pia Pagani "Primadonna. Novelle per Eleonora Duse" (Bibliotheka Edizioni)
QUANDO LA DIVA ELEONORA DUSE ISPIRAVA NOVELLE AI GRANDI SCRITTORI Nel centenario della morte dell’attrice, un libro di Bibliotheka raccoglie per la prima volta scritti di D’Annunzio, Panzini Ojetti, Gozzano e Moretti A cura di Maria Pia Pagani Primadonna. Novelle per Eleonora Duse Postfazione di Toni Iermano Pagine 252, 18 euro, ebook 4,99 euro, ISBN: 9788869349133 Dal 5 aprile in…
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Dal quartiere Scanzano di Castellammare 120 bambini al S. Carlo
Da Scanzano, quartiere storicamente a rischio di Castellammare di Stabia, al Teatro San Carlo di Napoli. Domani pomeriggio, 120 bambini dell’Istituto Comprensivo 2 Panzini, del plesso Salvati, saliranno sul palco del Massimo partenopeo per cantare in coro 10 brani della Turandot di Giacomo Puccini, tra cui “E lucean le stelle”, accompagnati da tenori professionisti.     Grazie al progetto “Scuola…
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southjerseyweb · 3 months
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Watch Saturday 2.10 JSZ Basketball Highlights - Jersey Sports Zone
Gio Panzini had 16 points and the Hodge brothers (Matt and Jayden) each scored 11 as the #1 ranked team in New Jersey cruised into the Shore …
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alessandrobelliere · 7 months
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Bellaria-Igea Marina chiaccherata alla scuola Panzini classe Ii D
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tastatast · 9 months
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Pagaia
Pagaia, que en català també vol dir “rem curt i en forma de pala emprat per a impulsar embarcacions com els caiacs o les piragües”, és un restaurant situat a davant del mercat del peix de Senigallia, a la província d’Ancona (Le Marche), a pocs metres de l’Uliassi i amb vistes al port. De fet, el Pagaia és ben bé un restaurant especialitzat en peix i marisc.
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L’any 1988, les germanes Daniela i Roberta Renzi (respectivament, una a la cuina i l’altra a la sala) van obrir el Pagaia després d’acabar els estudis a l’escola d’hosteleria Panzini de Senigallia mateix i després d’alguna experiència professional en hotels i restaurants. Posteriorment, el 1994, el seu germà Emanuele també es va incorporar a la sala. Uns germans que, pel que sembla, viatgen, es fixen en altres cuiners i coneixen cuines d’altres països però que no incorporen al seu restaurant ni les idees ni els ingredients que van descobrint per no canviar la línia culinària ni el gust autòcton que volen donar a casa seva, una cosa que trobo que sempre costa molt d’aconseguir, separar els gustos personals del que s’ofereix al negoci propi sabent mantenir l’essència de casa teva sense deixar-se influenciar per les novetats que es van coneixent al llarg de la vida.
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Ofereixen una carta extensa i no proposen cap menú. Però tenint en compte la dimensió del local, que es presta a rebre grups grans, segur que deuen fer alguna proposta tancada sota demanda.
Treballen amb peix i marisc, sobretot de Senigallia i de Le Marche, però també de tota la resta de l’extensa costa italiana. Sempre amb peix fresc, sense madurar i tant peces senceres com receptes que només requereixen parts concretes. L’ofereixen tant cru com amb tècniques de cocció ben conegudes: escaldat, fregit, amb diferents tipus del que es considera “a la brasa”, a la sal, al forn o a la papillot i, fins i tot, alguna sopa de peix i algun suquet, de peix, evidentment. Pel que fa al marisc, el mateix, principalment cru, saltejat o al vapor. També ofereixen pasta (feta per ells), sempre amb peix i marisc; i bastantes postres. Tant sols 2 o 3 carns de manera testimonial. Fins i tot hi ha una bona oferta de verdures en diferents receptes i coccions.
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La copa de vi era bastant justeta, amb un vidre força gruixut; però, com que vam beure cervesa, no sabem si te’n porten una altra en cas de demanar un bon vi. Això sí, tenen una carta de vins extensa amb una forta presència d’escumosos i blancs però oferint una desena de negres i un rosat per no fer un lleig als amants incondicionals d’aquesta tipologia de vi. Una carta majoritàriament de vins italians i amb tant sols quatre referències de vins estrangers. Una carta totalment adequada a l’estil de cuina que ofereixen i que, a la vegada, no deixa de banda les peticions de la seva clientela, tal com fan oferint un parell de carns que tenen en carta. Fins i tot destinen un espai als vins naturals.
Vam beure una cervesa Hefeweissbier Hell de Heinz vom Stein de Schlossbrauerei Stein, la que ja havíem pres al Sepia by Niko. 
El menjador és gros i concorregut, amb uns cambrers d’escola clàssica, d’hosteleria de batalla, dels que semblen estar acostumats a servir en banquets; i tots van ser molt amables, divertits, propers i servicials.
Havíem dinat a l’Andreina i tenia poca gana però molta curiositat per provar les galeres de Senigallia. A més, era l’última nit a Le Marche i, per tant, podíem fer un últim excés. La idea era sopar poca cosa, bon producte el menys manipulat possible. Havia vist que al Pagaia servien un bon calibre de galeres i també em semblava que podia ser un bon lloc per a menjar peix i marisc de l’Adriàtic i de tota la llarga costa italiana. Així que, quan vaig reservar, ja vaig encarregar les galeres, no fos cas que ens quedéssim sense.
L’ÀPAT
Ostres.
Un plat amb 3 ostres de la mateixa espècie Crassostrea Gigas (l’ostra japonesa, l’ostró, l’espècie més cultivada a França des dels 1970s quan va desaparèixer l’ostra plana) però de 3 origens diferents (2 franceses i 1 italiana). Un plat ideal per a comparar 3 orígens d’aquest irresistible mol·lusc.
Una Fine de Claire de la Maison Les Clarie de Bonsonge (Fabien Fontneau) de Marennes-Oléron (entre La Rochelle, al nord, i la desembocadura de La Gironda, al sud). Una ostra d’uns 4 anys, criada en parcs/claires amb una densitat d’unes 15 ostres/m2. Una ostra clàssica, iodada, amb gust marí i un retrogust d’enciam i cogombre. D’un calibre petit i poc carnosa, m’agraden les ostres un pèl més grosses. Va ser la més salada de totes.
Una Marie Morgane de Keraliou de Brest (la Bretagne, França). Una ostra d’uns 3 anys, criada en taules en una badia protegida. Una ostra una mica menys salada i més dolça que l’anterior, la Fine de Claire. La salabror inicial va deixar pas a un post-gust dolç i mantecós.
Una Perla del Delta de la Maison Tarbouriech Italia (Florent Tarbouriech i Alessio Greguoldo) de la Sacca degli Scardovari (a la llacuna de Venècia). Una ostra d’uns 2 anys, criada en cordes (30 ostres/corda) i amb un sistema elèctric que funciona amb plaques fotovoltaiques i eòliques per aprofitar l’energia solar i elevar-les o submergir-les simulant les marees per tal de controlar el creixement del producte. De fet, com les Ostras del Sol del Delta de l’Ebre que la mateixa Maison Tarbouriech de l’estany de Thau (a Sète) fa juntament amb l’ostricultor català César Gómez. En el cas de l’ostra del Pagaia, el mateix Florent Tarbouriech treballa conjuntament amb l’ostricultor italià Alessio Greguoldo a prop de Venècia. L’ostra més jove i la més carnosa, aquí es veu com les estressen perquè creixin més ràpidament. Una ostra iodada i cruixent. El iode donava pas a una dolçor cada cop més prevalent amb una llarga i complexa persistència vegetal. La més dolça de totes.
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Serveixen pa amb Oli del Frantoio Lugliaroli de Roncitelli di Senigallia, un bon oli local, sense filtrar i de la varietat Raggia.
Cannocchie olio e limone.
Quines senyores galeres! Servides crues, pelades i senceres però per menjar-les amb 2 mossegades. Grosses, carnoses i gustoses però diria que les d’en Jacopo Ticchi encara ho eren més, més en tot! 
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Antipasto di pesce completo: 7 assaggi freddi e 2 assaggi caldi.
Un entrant que ofereixen amb una degustació d’alguns dels seus antipasti freds i calents, un tastet amb la majoria de les elaboracions que volia provar.
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FREDDI
7 Tastets freds.
Insalata di mare: sepia e gamberi.
Trossets de gamba i sépia saltejats, servits freds i amanits amb oli, llimona, el seu propi suc i julivert. Molt poca gamba, bona, gustosa, més que la sépia, que podria ser calamar i fins i tot pop. Un amaniment molt suau i adequat.
Baccalà mantecato.
Una brandada de bacallà servida amb una galeta/torradeta amb alguna herba. Una brandada gens salada (devia portar força proporció de llet i no tenia all), una mica massa triturada pel meu gust i li faltava potència gustativa. M’agraden les brandades ben rústiques.
Sgombro.
Un tros de filet d’un verat molt bo amb una salsa verda semblant a una tàrtara (avinagrada i molt bona) i una torradeta negra. A la base, espinacs amb oli. Molts ingredients però molt ben amalgamats.
Mazzancole al Campari.
Un llagostí amb color de gamba. Petitet, bullit i servit fred al Campari (en realitat semblava una salsa agradolça xinesa que hi quedava bastant mal combinada). Predominava el gust de taronja amarga, d’aranja.
Orata.
Orada desfilada sobre una base de puré de patates bullides i, a sobre, una maionesa amb suc de llimona o algun cítric similar. Una mena de pastís de peix i patata prou correcte.
Alici alla panzanella.
Uns seitons marinats, amb una panzanella (molla de pa empapada amb salsa de tomàquet) molt sucosa i molt bona.
Rana pescatrice.
Un trosset de rap (si ells ho diuen, ens ho creurem, però podria haver sigut lluç, imagineu-vos quin rap!) a sobre d’una salsa de pebrot que semblava la salsa que acompanya els pebrots del Piquillo farcits de brandada. Per sobre, ceba vermella envinagrada.
CALDI
2 Tastets calents.
Cozze i vongole.
Uns musclos correctes i unes cloïsses molt petites, de la mida d’unes petxines tellerines, tots dos al vapor. El suquet era molt bo.
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Lumacchine di mare alla marchigiana con porchetta.
Uns cargolets de mar (bígaros) cuinats alla marchigiana. Ens diuen que els fan com si fossin una porchetta, és a dir, amb salsa de tomàquet, fonoll i un punt picants però sense porc. Uns cargols ben petits, per entretenir-se llepant i escurant, i una salsa ben bona.
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Ofereixen limoncello però molt amablement el vam declinar, no som de limoncello ni de chupito final. Tant feliç que fa a molts clients… És ben bé que “tants caps tants barrets”.
En un altre moment, també haguéssim menjat alguna pasta amb peix i marisc o algun peix fet sencer al forn o a la brasa. Potser és el lloc per a provar si fan bé el Brodetto. Tampoc vam fer postres. Sempre queden coses per tastar i llocs per tornar, per tant, aquí vam decidir finalitzar la marató gastronòmica de Senigallia.
Un restaurant de cuina marinera que destaca per alguns plats concrets, més que com a restaurant en general, i un restaurant molt adequat per a certs moments dels viatges gastronòmics.
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lilithsaintcrow · 11 months
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“The 1930s restoration of the (currently closed) Mausoleum of Augustus and the Ara Pacis Augustae [Altar of Augustan Peace] exemplify the role of fascist myth-making through romanità as it applied to the city. Romanità represented the “ideal of the ancient world, and particularly of ancient Rome,” and, as landscape architect and historian Franco Panzini reminds us, it “became the new nation’s constant point of reference.”"
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if-you-fan-a-fire · 3 years
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“PANZINI HERE AS A CROWN WITNESS,” Toronto Globe. November 11, 1911. Page 9. ---- Comes From Prison Farm to Testify Against Roselli. ---- DEFENDANT ON THE STAND ---- Man Accused of Killing Ceci on Good Friday Makes a Flat Denial of the Charge and Demonstrates How His Hand Was Cut. ---- Frank Roselli, the alien charged with having murdered Glacchino Ceci,  a compatriot at 40 Agnes street last Good Friday night, was the only witness called by the defence yesterday in the Criminal size Court before Chief Justice Falconbridge. He told his story of the fight and denied in wholesale fashion the statements made by one or two of the Crown witnesses. When the prisoner in the crowded court room demonstrated to the jury how his thumb was nearly severed in his effort to separate Panzini and Mele, who were fighting, the scene presented was dramatic. 
When Mr. A. E. Creswick, K.C., the Crown counsel, completed his cross- examination of the prisoner at 2.30 yesterday afternoon, Chief Justice Falconridge asked him when he expected Donato Panzini to arrive in the city from the Central Prison Farm at Guelph. to which he was committed this summer. Mr. Creswick, who asked for an order yesterday morning permitting him to bring Panzini here and place him in the box as a prosecution witness, said he would arrive by to-day. Chief Justice Falconbridge then adjourned the trial until this morning. 
Refutes Mele's Testimony. At the morning sitting Roselli denied using the words, "If I go to death, all right. If I get twenty years, well, I am twenty-six now, and I'll be forty-six when I get out and I will be able to do some work." Andrea Mele, a Crown witness, on Wednesday swore that the prisoner used these words to him in a conversation in the jail cell. Roselli also denied telling Mele he cut someone with a razor during the' fight. He denied saying on Good Friday. "To-night,  must be dead." He told of the quarrel between Tony Savelli and Andrea Mele "over a stick." Roselli saw Panzini at the street end of the lane with a knife. Roselli then dramatically illustrated to the jury how he grasped Panzini by the shoulder in an effort to get the knife away from him and how he, Roselli, sustained a severe cut on the thumb. Acciola tied up his hand with a handkerchief. He said he did not see a razor. Then came the prisoner's positive declaration of his innocence. 
"Did you kill Ceel?" asked his counsel, Mr. W. A. Henderson. 
"I did not." replied Roselli. 
Mr. Creswick. cross-examining the witness, said: "Then you are perfectly innocent? Why didn't you tell all this at the inquest?" 
Roselli thought the lawyer was going to. I thought everybody was found guilty.
The prisoner said he was on friend- ly terms with Panzini. He said he tried to take the knife from Panzini to prevent further trouble. 
How He Was Cut. On a request from Chief Justice Falconbridge that he show how he was wounded in the hand. Roselli gave the knife to the Interpreter, Baron Banasta, then, when the lat- ter grasped it and assumed a threatening attitude toward the witness, Roselli grasped the interpreter by the shoulder and caught the blade of the knife. 
 "That is how it was done," said Roselli. 
Roselli denied ever having a razor. He said his fellow-prisoners urged him to make a confession in the fall. Roselli said he was born on December 1, 1885. 
In making his announcement of adjournment to the jury the Chief Justice suggested that the jury be permitted to go out for a walk, accompanied by a constable. 
Jurors Viewed Fight Scene. Mr. Creswick - In this connection. your Honor, I might say that one juror has suggested that permission be asked for them to take a walk up to 40 (now 54) Agnes street and look over the scene of the fight. 
Chief Justice Falconbridge said this was a good suggestion and told the interpreter to ask the prisoner if he rad any objections to such a move. Roselli acceded, and at 2.30 yesterday afternoon the "twelve good men and true," accompanied by constables, and armed with a blue print chart of 40 Agnes street, proceeded there.
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abatelunare · 2 years
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Sì, la paura è fatta di nulla. Ma è appunto il nulla che fa paura.
Alfredo Panzini, Le damigelle
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lamilanomagazine · 2 months
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Rimini, Il Team Cuochi Marche oggi in Regione dopo i successi ai Campionati Italiani della Cucina
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Rimini, Il Team Cuochi Marche oggi in Regione dopo i successi ai Campionati Italiani della Cucina. Il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, l'assessore all'Istruzione e Politiche giovanili, Chiara Biondi e l'assessore Goffredo Brandoni hanno accolto oggi a Palazzo Leopardi i cuochi del Team Marche, reduci dai recenti successi dei Campionati Italiani della Cucina, che si sono svolti a Rimini nel mese di febbraio. Per l'occasione, il gruppo marchigiano ha guadagnato 2 medaglie d'oro, una d'argento e una di bronzo, nelle seguenti categorie, rispettivamente: nella categoria Ragazzi Speciali Starter Caldo, ottenuta da Siria Principi e Valentina Lanciotti, IISS Carlo Urbani sede di Sant'Elpidio a Mare; categoria Lady Chef a Simonetta Capotondi; categoria Ragazzi Speciali Starter freddo Antipasto all'italiana ottenuta da Camilla Giorgetti e Jacopo Platinetti IIS Einstein Nebbia di Loreto; categoria Miglior allievo delle scuole alberghiere per Gari Adriano Lopez IIS Panzini di Senigallia. Presenti oggi ad accompagnare il Team, il presidente Luca Santini e il vice presidente Simone Baleani dell'Unione regionale Cuochi Marche. "I nostri cuochi, e per il loro tramite, la nostra enogastronomia – ha dichiarato Acquaroli – continuano a riscuotere grandi successi in Italia e nel mondo, di cui siamo molto orgogliosi.  Accanto a loro esiste una rete scolastica che prepara con maestria una nuova generazione di cuochi. I brillanti risultati ottenuti a Rimini, sia dai più giovani che dai professionisti affermati del Team Cuochi Marche sono un riconoscimento che permette di raccontare la nostra regione anche grazie ai prodotti tipici e alle eccellenze che sa esprimere". "Un plauso ai giovani cuochi marchigiani che si sono distinti in questa importante competizione – ha detto l'assessore Biondi - e un grazie anche ai loro maestri che li hanno accompagnati in questo percorso che rende onore alle scuole da cui provengono e a tutta la regione. Un apprezzamento speciale va al Team Cuochi Marche per la loro professionalità, bravura e impegno che rende grande e sempre più conosciuta la cucina marchigiana in Italia e nel mondo".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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letsgethaunted · 1 year
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Episode 114: The Francis Leavy Handprint Photodump
Image 01: Firefighters amid the rubble of the collapsed Curran Hall, which killed Francis Leavy. (1904, Chicago Daily News) Image 02: Francis’s ghostly handprint was still unable to be removed when this photo was taken 15 years later.(Chicago Daily Times, 1939) Image 03: Portrait of Francis Leavy.(Chicago Fire Department) Image 04: Francis’s Badge at the Fire Training Academy. The academy has a badge (or replica) of nearly every fallen firefighter. Image 05: Francis “Frank” Leavy Memorial Brick. (Chicago Fallen Firefighter/Paramedic Memorial Park) Image 06: A ghostly woman known as “Resurrection Mary” reportedly burned her handprints into the wrought iron fence around the Resurrection Cemetery in August of 1976. Image 07: The Museum of the Holy Souls in Purgatory is a small century-old display of items said to have been burned by souls trapped in purgatory. According to tradition, family members must pray for souls in purgatory so that they can atone for their sins and pass on to heaven. The museum is located in the back of a church, which is the most hardcore church a thing could do. Image 08: Stains on a wooden table left by deceased Fr. Panzini on November 31, 1731. Image 09: Handprint of deceased Joseph Schitz when he touched his brother’s prayer book December 21, 1838. Image 10: Joseph Leleux was haunted by strange noises for 11 nights in 1979. On June 21, 1789, the ghost of Joseph’s mother appeared and told Joseph that he was obligated to have Masses celebrated for her and her ghostly husband. The ghost placed her hand on Joseph’s nightshirt, leaving a burned handprint. This interaction prompted the unreligious Joseph to convert and create his own congregation. WHAT?! Let us know you got this far by commenting “👋🏽” OR tell us the most haunted part of the episode!
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Brazil concerned with the concentration of its foreign trade: few products and volumes mostly to China
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In the last ten years, up until 2021, Brazilian export to China grew at a greater rate that those to rest of the world. From 2012 to 2021, China’s importance as an export destination for the five regions in which Brazil is divided grew exponentially, and of the 27 federal states, 21 saw their sales to China grow above the expansion of their sales to the world. In the period, however, the export basket was negatively concentrated around a few primary products.
The conclusions are from the study “Exports from Brazilian States to China: Current Scenario and Prospects for Diversification”, by the Centro Empresarial Brasil China (CEBC), which shows that for 22 federative units, China’s participation as an export destination increased in the analyzed period. For 19 of them, the Asian country was the main destination for sales abroad in 2021.
Among the States that exported above the national average between 2012 and 2021 are: Rondônia (39.6%), Piauí (30.1%), Tocantins (26.2%), Amazonas (21.3%) and Acre (19 .8%).
“The last decade saw an extraordinary increase in Brazilian exports to China, which grew well above the average for Brazilian exports to the world. Our sales to China grew between 8% and 9% a year, while exports to the world reached 1.8%”, says Fabrizio Panzini, specialist in international trade and author of the study, noting that China grew from 17% to 31.3% in the list of trade partners with Brazil.
“This besides was accompanied by a strong concentration of products,” says Panzini. “The products in which the export basket hasintensified are: oil, iron ore and soybeans, which continue to dominate the export basket. Even when there was also more beef exports.”
According to Panzini, the ideal would be for Brazil to de-concentrate the export basket so that it becomes less dependent on prices on the international market and stimulates more production chains within the country.
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