Marcello Mastroianni in 8 1/2 (Federico Fellini, 1963)
Casti: Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Anouk Aimée, Sandra Milo, Rossella Falk, Barbara Steele, Madeleine Lebeau, Eddra Gale, Guido Alberti, Jean Rougeul. Screenplay: Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli, Brunello Rondi. Cinematography: Gianni Di Venanzo. Production design: Piero Gherardi. Film editing: Leo Catozzo. Music: Nino Rota.
At one point in 8 1/2 an actress playing a film critic turns to the camera and brays (in English), "He has nothing to say!", referring to Guido Anselmi, the director Marcello Mastroianni plays, and by extension to Fellini himself. And that's quite true: Fellini has nothing to say because reducing 8 1/2 to a message would miss the film's point. Guido finds himself creatively blocked because he's trying to say something, except he doesn't know what it is. He has even enlisted a film critic (Jean Rougeul) to aid him in clarifying his ideas, but the critic only muddles things by his constant monologue about Guido's failure. Add to this the fact that after a breakdown Guido has retreated to a spa to try to relax and focus, only to be pursued there by a gaggle of producers and crew members and actors, not to mention his mistress and his wife. Guido's consciousness becomes a welter of dreams and memories and fantasies, overlapping with the quotidian demands of making a movie and tending to a failed marriage. He is also pursued by a vision of purity that he embodies in the actress Claudia Cardinale, but when they finally meet he realizes how impossible it is to integrate this vision with the mess of his life. Only at the end, when he abandons the project and confronts the fact that he really does have nothing to say, can he realize that the mess is the message, that his art has to be a way of establishing a pattern out of his own life, embodied by those who have populated it dancing in a circle to Nino Rota's music in the ruins of the colossal set of his abandoned movie. The first time I saw this film it was dubbed into German, which I could understand only if it was spoken slowly and patiently, which it wasn't. Even so, I had no trouble following the story (such as it is) because Fellini is primarily a visual artist. Besides, the movie starred Mastroianni, who would have made a great silent film star, communicating as he did with face and body as much as with voice. It is, I think, one of the great performances of a great career. 8 1/2 is also one of the most beautiful black-and-white movies ever made, thanks to the superb cinematography of Gianni Di Venanzo and the brilliant production design and costumes of Piero Gherardi.
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La sand art di Mauro Masi al teatro "Rossella Falk"
La sand art di Mauro Masi al teatro “Rossella Falk”
Sabato 23 dicembre, alle 17 e alle 18,30, a Tarquinia, lo spettacolo a ingresso libero “Il racconto della Natività”
Al teatro comunale “Rossella Falk” la sand art di Mauro Masi.
Sabato 23 dicembre, alle 17 e alle 18,30, le abilissime mani dell’artista daranno vita alla sand art, cioè a disegni di sabbia per “Il racconto della Natività”,…
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Teatro della Pergola omaggia la Maria Stuarda di Zeffirelli
È il 12 febbraio 1983. Nel giorno del
sessantesimo compleanno di Franco Zeffirelli, al Teatro della
Pergola di Firenze debutta la sua Maria Stuarda. Una scena
rimasta epocale, che per la prima volta nella storia del teatro
italiano prende tutto il palcoscenico e sontuosi sono i costumi
di Anna Anni, creati sotto la direttiva del Maestro per le due
regine, Valentina Cortese e Rossella Falk. E su…
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Ritratti di Donna:
Franca Valeri
… FRANCAMENTE sono trascorsi due anni da quando questa meravigliosa Donna dello spettacolo ci ha lasciato.
Aveva appena compiuto 100 primavere.
Un compleanno importante per questa artista straordinaria.
Un arco di tempo vissuto intensamente, giorno per giorno, con coerenza, grande impegno e passione, su e giù dal palcoscenico.
Attrice, scrittrice, commediografa, drammaturga e protagonista di un teatro unico e irripetibile, è stata testimone dei profondi cambiamenti che hanno mutato la nostra società.
Con la sua misurata eleganza e un distacco quasi aristocratico, Franca Valeri ha sviscerato fino all’ultimo un intelletto sveglio, vivo, ironico e acutissimo.
Osservando la contemporaneità, scriveva: ‘Eccoci ora in preda a questo subdolo inferno senza fiamme… all’insegna del furto di soldi, di idee, di civiltà, di cultura.
Quando la gente tornerà ad essere bella, le borse piene e anche i teatri, la politica una materia di studio e anche la civiltà, io potrei non esserci più, anzi è sicuro; io che queste cose le avevo vissute.
Che orrore, come il presente è potuto diventare così sgradevole…’
Nata il 31 luglio 1920 a Milano, vive nascosta la persecuzione fascista (il papà ebreo era fuggito con il figlio) e poi entra al Piccolo Teatro.
Grassi e Strehler sono gli amici che le restano accanto per tutta la vita.
Diventata famosa per il Teatro dei Gobbi, il cabaret intellettuale che conquista persino Parigi, Franca Valeri iniziala carriera cinematografica come protagonista e caratterista, dotata di un umorismo, a tratti, quasi malinconico.
Dal Segno di Venere con Vittorio De Sica alle Signorine dello 04 con l’indimenticabile Peppino De Filippo, Alma Franca Maria Norsa (era registrata così all’anagrafe milanese) ha sfidato le bellezze più procaci con la forza della sua pungente ironia.
Ha intercettato e rappresentato le nevrosi, i vezzi, i difetti e i sogni di tante donne, soprattutto quelle dell’Italia del boom economico.
Ha sempre centrato il bersaglio con le sue interpretazioni, spaziando dalle popolane, alle arricchite, alle ragazze bene, alle snob e a quelle bruttine intelligenti che si rifiutavano di fare ‘tappezzeria’ alle feste da ballo.
Per il teatro Franca Valeri ha scritto da sola le sue indimenticabili Donne e molti fortunati testi come Lina e il cavaliere, Non c’è da ridere se una donna cade e Le Catacombe.
Duetta con Paolo Stoppa in Gin game e cura la regia della Bruttina Stagionata e della Strana coppia con Rossella Falk– Monica Vitti.
Patroni Griffi, amico di una vita, la fa recitare in Fior di pisello,
da una commedia scritta nel 1932 da Edouard Bourdet.
Infinite sono le sue collaborazioni artistiche ed è andata in scena fino a quando se l’è sentita.
Tra le molte apparizioni sul palco, ha recitato in Sorelle ma solo due, Tosca e le altre due, Mal di madre, Possesso e Oddio mamma.
E ogni volta era un successo. La sua simpatia era contagiosa.
Come ha scritto Maurizio Porro: ‘Ogni volta era come se questa signora riportasse in scena tutta la sua carriera, mettesse tra virgolette il suo genio, le avventure del passato e la noia per questo brutto secolo.’
Nella sua vita aveva avuto due grandi amori: il marito Vittorio Caprioli, con cui ha condiviso l’esperienza del ‘Teatro dei Gobbi’, celebre compagnia teatrale, e il suo secondo compagno, il direttore d’orchestra Maurizio Rinaldi.
‘Gli uomini della mia vita – raccontava in una intervista – sono stati praticamente due: mio marito e il mio compagno.
Ed erano uomini che mi assomigliavano, erano artisti, avevano una grande ammirazione per me (cose assolutamente necessarie) e avevano sufficiente parità per essere ammirati, sopportati e sempre perdonati.’
‘La Signora Cecioni – puntualizzava in un’intervista la Signora Valeri – è un personaggio molto simpatico perché è una donna che si aggiorna pur restando nel suo limbo.
Avrà sicuramente un cellulare che non saprà usare, come me d’altronde… Pronto? Pronto? … Ma che non parla questo? ….Ma è spento?
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