Tumgik
en-t-r-o-p-i-a · 1 year
Text
"LE MIE PAROLE LE RACCOGLIERÀ IL VENTO".
Tumblr media
La nostra società va letteralmente a rotoli, e non è che dica una novità, cara Amica.
Era giusto ieri che discutevamo; pur non credendoci veramente, speravamo che sarebbe venuto un mondo migliore. Qui è brutto, ogni giorno che passa l’umanità diventa più cannibale. I più mettono su maschere, e si dicono buoni, e si fingono belli, ma puzzano forte: il fetore della loro falsità è inconfondibile. Tutti sparano promesse di cambiamento che nella realtà non trovano alcun riscontro; è la nostra una società violenta che violenta chiunque si opponga a essa. Cara Amica, non sto imbastendo un discorso politico, molto più semplicemente ti sto dicendo che qui tutto va a rotoli, non ci si può fidare neanche della propria ombra. Non ti piacerebbe affatto vedere in che razza di posto noi si sta. Ieri dicevo che se il mondo aveva ancora una possibilità di salvarsi avremmo dovuto cercarla nelle nuove generazioni. Mi sono ingannato, ho sbagliato: i giovani sono i più egoisti di tutti, ma la colpa, forse, è anche nostra, perché non abbiamo saputo dar loro degli ideali in cui credere. A ogni modo, lasciamo perdere, son le mie parole che le raccoglierà il vento per nasconderle, per portarle molto lontano e seppellirle prima che di sé possano diffondere una minima eco.
Amica mia, mi manchi. E non ho il potere di farti tornare qui. Ogni giorno gli imbroglioni e i pagliacci crescono di numero. Amica mia, posso solo mantenere viva in me la tua memoria.
Ti voglio bene.
Lettera di Giuseppe Iannozzi all'amica Cinzia
10 notes · View notes
en-t-r-o-p-i-a · 1 year
Text
Tumblr media
Son fatta di
sogni infranti
dettagli inosservati
amori irrisolti
Son fatta di
pianti senza ragione
persone nel cuore
atti impulsivi
Sento la mancanza di
luoghi che non ho conosciuto
esperienze che non ho vissuto
momenti che ho già dimenticato
Sono
amore e affetto costante,
distratta quanto basta
non mi fermo un istante
Già
ho avuto notti insonni
ho perso persone molto care
ho fatto cose non promesse
Molte volte
ho desistito senza tentare
ho pensato a volte di fuggire, per non affrontare
ho sorriso per trattenere il pianto
Sono dispiaciuta
per le cose non cambiate
le amicizie non coltivate
chi ho giudicato
ciò che ho detto
Ho nostalgia
delle persone che ho conosciuto
dei ricordi che ho dimenticato
ed altri che temo di dimenticare,
degli amici che ho perso
Ma continuo a vivere
e imparare.
(Martha Medeiros)
3 notes · View notes
en-t-r-o-p-i-a · 1 year
Text
Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all’estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino ..
(Anaïs Nin)
Tumblr media
2 notes · View notes
en-t-r-o-p-i-a · 1 year
Text
Tumblr media
Li riconosci subito, quelli che hanno avuto un dolore. Un dolore vero, grande, qualcosa che segna un prima e un dopo. Qualcosa che ti ha portato a un centimetro dalla morte ma poi non sei morto.
Qualcosa che un secondo prima eri bambino e uno dopo ti sei svegliato già grande.
Qualcosa che, anche se passano gli anni, non se ne va e si mostra ogni tanto nei dettagli, in certi sguardi, nella grafia, piccolino ma c'è, è lì e parla con te.
Li riconosci subito quelli che hanno avuto un vero dolore e non perché sono più stronzi, non perché hanno la scorza più dura.
Io non li sopporto quelli che con la scusa del dolore diventano più cattivi.
No, il vero tratto distintivo di chi ha sofferto per davvero è che in fondo è gentile.
C'è come un velo di clemenza sopra tutti i gesti.
Chi ha sofferto davvero non infierisce mai, non calpesta, sta attento a tutto, osserva.
Se può evita di ferire e se non può, preferisce ferire sé stesso.
- Enrico Galiano
2 notes · View notes
en-t-r-o-p-i-a · 1 year
Text
11 febbraio 1946
Cercavo te nelle stelle
Quando le interrogavo bambino.
Ho chiesto te alle montagne,
Ma non mi diedero che poche volte
Solitudine e breve pace.
Perché mancavi, nelle lunghe sere
Meditai la bestemmia insensata
Che il mondo era uno sbaglio di Dio,
Io uno sbaglio nel mondo.
E quando, davanti alla morte,
Ho gridato di no da ogni fibra,
Che non avevo ancora finito,
Che troppo ancora dovevo fare,
Era perché mi stavi davanti,
Tu con me accanto, come oggi avviene,
Un uomo una donna sotto il sole.
Sono tornato perché c’eri tu.
Tumblr media
0 notes
en-t-r-o-p-i-a · 1 year
Text
da "The Black Unicorn" (1978)
Tumblr media
- Per quelle di noi che vivono sul margine
Ritte sull’orlo costante della decisione
Cruciali e sole
Per quelle di noi che non possono lasciarsi andare
Al sogno passeggero della scelta
Che amano sulle soglie mentre vanno e vengono
Nelle ore fra un’alba e l’altra
Guardando dentro e fuori
E prima o poi allo stesso tempo
Cercando un adesso che dia vita
A futuri
Come pane nelle bocche dei nostri figli
Perché i loro sogni non riflettano
La fine dei nostri
Per quelle di noi
Che sono state marchiate dalla paura
Come una ruga leggera al centro delle nostre fronti
Imparando ad aver paura con il latte di nostra madre
Perché con questa arma
Questa illusione di poter essere al sicuro
Quelli dai piedi pesanti speravano di zittirci
Per noi tutte
Questo istante e questo trionfo
Non era previsto che noi sopravvivessimo
E quando il sole sorge abbiamo paura
Che forse non resterà
Quando il sole tramonta abbiamo paura
Che forse non si alzerà domattina
Quando abbiamo la pancia piena abbiamo paura
Dell’indigestione
Quando abbiamo la pancia vuota abbiamo paura
Di non poter mai più mangiare
Quando siamo amate abbiamo paura
Che l’amore svanirà
Quando siamo sole abbiamo paura
Che l’amore non tornerà
E quando parliamo abbiamo paura
Che le nostre parole non verranno udite
O ben accolte
Ma quando stiamo zitte
Anche allora abbiamo paura
Perciò è meglio parlare
Ricordando
Che non era previsto che noi sopravvivessimo -
- Audre Lorde - (1934-1992) poeta e scrittrice statunitense
0 notes
en-t-r-o-p-i-a · 1 year
Text
“La Musica I” (Musik I)
è un’opera giovanile di Gustav Klimt del 1895.
Tumblr media
Si tratta di un soggetto caro all’artista, che userà più volte.
Klimt, userà la suonatrice di lira almeno in altre due occasioni: una tavola pubblicata nel 1901 su “Ver Sacrum”, la rivista della Secessione viennese, e una scena del Fregio di Beethoven, realizzato in occasione della XIV mostra dell’Associazione.
Metà donna e metà leone, la creatura della mitologia egiziana unisce in se stessa il mondo animale e quello spirituale, l’istinto e la ragione, le due polarità principali della filosofia dell’epoca.
Il quadro rappresenta una somma delle teorie formulate da Schopenhauer, Nietzsche e Richard Wagner, che reputavano la musica superiore alle altre arti, in quanto unica a non aver bisogno della mediazione di parole o immagini per trasmettere all’uomo la conoscenza.
Inoltre, sostenevano che la cultura fosse la fonte di salvezza dell’umanità e gli artisti della Secessione, guidati da Klimt, faranno proprie tali sollecitazioni, facendo dell’arte una nuova religione, utopia che si infrangerà in maniera definitiva allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Sul piano stilistico, l’opera mescola, in una fertile tensione, figurazione e ornamento, bidimensionalità e rilievo, indicando la strada che Klimt percorrerà in maniera feconda negli anni successivi.
1 note · View note
en-t-r-o-p-i-a · 2 years
Text
Sintomi
Non sopporto il mio stato mentale:
sono scontenta, garrula, asociale.
Odio i miei piedi, odio le mie mani,
non m’interessano lidi lontani.
Temo il mattino, la luce del giorno;
odio, la notte, al letto far ritorno.
Maldico chi agisce onestamente
non tollero lo scherzo più innocente.
Non mi appagano un quadro, una lettura:
per me il mondo è soltanto spazzatura.
Sono cinica, vuota, scombinata.
Non so come non mi abbiano arrestata
per quel che penso. I vecchi sogni andati,
l’anima a pezzi, i sensi torturati.
Non mi è chiaro nemmeno come sto
ma certo non mi piaccio neanche un po’.
E litigo, cavillo, gemendo di paura:
penso alla morte, alla mia sepoltura.
L’idea di un uomo mi lascia sconvolta…
Sto per innamorarmi un’altra volta.
(Dorothy Parker)
Tumblr media
0 notes
en-t-r-o-p-i-a · 2 years
Text
"Labirinto" 2002
Giorgio Dal Canto
Sorride, sorride sempre il tempio del potere, cui Dal Canto dà l'aspetto d'un labirinto, come in altri suoi quadri. A cavalcioni del tempio, al quale è estraneo, un curioso guarda dall'alto l'anonimo uomo che si accinge ad attraversarne la porta, profilata come il Duomo di Milano.
È l'ennesimo aspirante al Potere, del quale già porta i segni distintivi: l'abito scuro e la bombetta. Ma mostra il sedere scoperto, e la ragione è molto semplice: per entrare nel giro del Potere, bisogna mettere a disposizione cose personali importanti.
Tumblr media
0 notes
en-t-r-o-p-i-a · 2 years
Text
"Addio a una vista"
youtube
Non ce l'ho con la primavera
perché è tornata.
Non la incolpo
perché adempie come ogni anno
ai suoi doveri.
Capisco che la mia tristezza
non fermerà il verde.
Il filo d’erba, se oscilla,
è solo al vento.
Non mi fa soffrire
che gli isolotti di ontani sulle acque
abbiano di nuovo con che stormire.
Prendo atto
che la riva di un certo lago
è rimasta - come se tu vivessi ancora bella
come era.
Non ho rancore
contro la vista per la vista
sulla baia abbacinata dal sole.
Riesco perfino ad immaginare
che degli altri, non noi
siedano in questo momento
sul tronco rovesciato d’una betulla.
Rispetto il loro diritto
a sussurrare, ridere
e tacere felici.
Suppongo perfino
che li unisca l'amore
e che lui stringa lei
con il suo braccio vivo.
Qualche giovane ala
fruscia nei giuncheti.
Auguro loro sinceramente
di sentirla.
Non esigo alcun cambiamento
dalle onde vicine alla riva,
ora leste, ora pigre
e non a me obbedienti.
Non pretendo nulla
dalle acque fonde accanto al bosco,
ora color smeraldo,
ora color zaffiro
ora nere.
Una cosa non accetto.
Il mio ritorno là.
Il privilegio della presenza ci
rinuncio.
Ti sono sopravvissuta solo
e soltanto quanto basta
per pensare da lontano.
Wisława Szymborska (1993, in La fine e l’inizio)
3 notes · View notes
en-t-r-o-p-i-a · 2 years
Text
"Amare è essere - pronti - a lasciare andare"
[...] quando iniziamo una relazione siamo mossi da un entusiasmo che ci pervade e la speranza rilascia sensazioni tali da farci sentire forti, centrati. All’inizio sembra tutto perfetto inattaccabile ed eterno. 
Tumblr media
Questa però, non è la realtà, la parte senziente di noi deve, (a noi stessi) prendere atto di ciò che è mero realismo. 
Tutto quello che ha inizio, può anche finire, cambiare o trasformarsi.
L'esperienza, condurrà ad un cambiamento, rendendoci più consapevoli del fatto che ogni momento è unico ed irripetibile. 
Il tempo vissuto insegna come non trattenere più, lo impariamo nostro malgrado, perché ogni volta non fa altro che causarci sofferenza.
-Lasciare andare un amore, fa parte dell'amore
Le relazioni amorose vengono percepite, e di conseguenza vissute, come permanenti e per tanto ci comportiamo (e agiamo) come se lo fossero. 
Ciò facendo, involontariamente inganniamo la nostra mente. 
Non esistono situazioni che resteranno come noi desideriamo, le persone non cambieranno mai, e ciò che proviamo muterà. 
Chi tende ad avere un approccio di questa natura si racconta una storia e lo fa, perché non è in grado di affrontare la realtà. 
Mai come in questi giorni di restrizioni, ci siamo resi conto che tutto ciò che avevamo intorno sta cambiando.  
I nostri atteggiamenti, le circostanze in cui viviamo, le nostre esperienze come i nostri corpi...Noi stiamo vivendo in un cambiamento continuo.
Una delle esperienze più belle che possiamo vivere è l’amore e ne vorremmo tutti fare tesoro, proteggerlo come un dono raro e ciò induce a provare una sensazione di possesso, crediamo che trattenendolo lo preserveremo in eterno.
Però Amare non è possesso, è in antitesi con questo sentimento, è un ossimoro è in assoluto incompatibile con l’amore!
L’amore è come l’acqua di una fonte, si trasforma. 
Un detto recita: - L’amore è così, è eterno finché dura - "L'amore è libertà".
Riuscire, ad elaborare questo concetto ci proteggerà da uno stato di frustrazione, rancore, sofferenza come anche l'odio che si prova quando ci si aggrappa con forza a qualcosa che non esiste più. 
L’amore è un sentimento che va apprezzato e vissuto con entusiasmo, non deve - mai - fare male.
L’amore comporta una grande pace interiore, va vissuto con speranza e con la tranquillità che proviamo quando siamo in compagnia della persona amata. 
È la libertà di esprimere la nostra essenza, di aprire ogni anfratto del nostro essere, è la libera espressione del nostro io più profondo. 
In tutto questo; - La sofferenza non ha spazi d'azione -
Certo, capita anche di essere amati da chi non ricambia il nostro stesso sentimento, come risulta molto difficile accettare un amore finito, ci sentiamo feriti e ansiosi. È una situazione molto comune, e chi l'ha provato, sa che è sorgente di grande dolore. 
In questo caso la nostra frustrazione è parte della nostra idea dell'amore, non scaturisce dal nostro amare, ma perché abbiamo imparato ad amare in modo condizionato, con aspettative e pretese di possesso.
E così, ci ritroviamo dei pensieri, secondo cui giudichiamo noi stessi delle persone inutili, dei buoni a nulla. In taluni casi si innesta anche un processo di autodistruzione.
Questa elaborazione mentale è assolutamente reversibile. 
La frustrazione termina quando prenderemo consapevolezza che la nostra idea di amore è sbagliata e questo ci condurrà con la giusta rotta, ad uno stato di pace interiore. 
Lasciare andare è la migliore dimostrazione di amore. È la dimostrazione più onesta di amore che possiamo dare a noi stessi e agli altri.
L'amore quindi è libertà e comincia nel momento in cui ci allontaneremo da tutto ciò che non ci lascia liberi. 
Lasciare andare un amore non è contro di noi, è amare anche noi.. ci pone in modo ricettivo.. ci concediamo l’occasione di cominciare di nuovo e di conoscere nuove forme d’amore, senza timori o paura di sbagliare.
Erich Fromm diceva: “La maggior parte della gente ritiene che amore significhi essere amati, anziché amare; di conseguenza, per loro il problema è come farsi amare, come rendersi amabili, e per raggiungere questo scopo seguono parecchie strade".
(Patrizia R.) 
0 notes
en-t-r-o-p-i-a · 2 years
Text
"Il Cristo velato" di Giuseppe Sanmartino
- La Leggenda del velo -
Il Cristo velato, fu commissionato da Raimondo di Sangro, scienziato ed alchimista del 1700.
Tumblr media
La magistrale resa del velo.
«fatto con tanta arte da lasciare stupiti i più abili osservatori»
(per usare le stesse parole del principe di Sansevero) ha, nel corso dei secoli, dato adito a una leggenda secondo cui il committente, il famoso scienziato e alchimista, avrebbe insegnato allo scultore la CALCIFICAZIONE del tessuto in cristalli di marmo.
Da circa tre secoli, infatti, molti visitatori della Cappella colpiti dal mirabile velo scolpito, lo ritengono erroneamente esito di una "marmorizzazione" alchemica effettuata dal principe, il quale avrebbe adagiato sulla statua un vero e proprio velo, e che questo si sia nel tempo marmorizzato attraverso un processo chimico.
Il Cristo velato è una scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino, conservata nella cappella Sansevero di Napoli.
L'opera fu realizzata nel 1753, ed è considerata uno dei maggiori capolavori scultorei mondiali.
Ebbe tra i suoi estimatori Antonio Canova che, avendo tentato – senza successo – di acquistare l'opera, dichiarò che sarebbe stato disposto a dare dieci anni della propria vita pur di essere l'autore di un simile capolavoro.
Fu commissionata da Raimondo di Sangro che originariamente doveva collocarla nel mausoleo di famiglia sottostante la Cappella, (vano che oggi ospita le Macchine anatomiche).
Un piastrone di pietra indica oggi il punto preciso ove la statua avrebbe dovuto essere posta.
In un primo momento l'incarico di eseguire il Cristo velato, fu affidato allo scultore Antonio Corradini; tuttavia, deceduto da lì a breve, questi fece in tempo a realizzare solo un bozzetto in terracotta oggi al museo nazionale di San Martino.
L'incarico passò così a Giuseppe Sanmartino, a cui venne affidato l'incarico di produrre «una statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua».
Sanmartino realizzò quindi un'opera dove il Cristo morto, sdraiato su un materasso, viene ricoperto da un velo che aderisce perfettamente alle sue forme. La maestria dello scultore napoletano sta nell'essere riuscito a trasmettere la sofferenza che il Cristo ha provato, attraverso la composizione del velo, dal quale si intravedono i segni sul viso e sul corpo del martirio subito. Ai piedi della scultura, infine, l'artista scolpisce anche gli strumenti del suddetto supplizio: la corona di spine, una tenaglia e dei chiodi.
La firma dello scultore, infine, è apposta sul retro del piedistallo, sotto il materasso:
«Joseph Sammartino, Neap., fecit, 1753»
Tumblr media
2 notes · View notes
en-t-r-o-p-i-a · 2 years
Text
Se fossi...
Se fossi un albero,
sarei un salice piangente.
Flessibile ed etereo.
Il salice cresce
sempre più ondeggiante.
Alto e slanciato.
E così sottile
da apparire inconsistente...
Molto delicato.
Oscillante dolcemente
ad ogni alito di vento.
Eppure...
è resistente e tenace
perfino nella tempesta.
Non ho mai visto un salice abbattuto
Nemmeno dopo una temporale.
Al contrario,
ho visti pini possenti,
abbattuti, sradicati.
Divelti e atterrati
da forti venti.
Alti e maestosi,
si ergono fino al cielo.
I rami mai sfrondati
oltremisura si allungano
e mutano l'antica condizione.
Le piante ormai fragili appaiono.
Trasformata è l'apparente solidità.
Non io ho scelto
se sottilissimo salice apparire
o stabile quercia.
Forse altro avrei scelto.
Ada Ferrante
Tumblr media
2 notes · View notes
en-t-r-o-p-i-a · 2 years
Text
Håkon Anton Fagerås -
È uno scultore norvegese che con le proprie opere gioca con i nostri sensi, poiché con la sua abilità di plasmare e modellare materiali duri come il marmo è in grado di donargli un aspetto soffice e morbido.
Solitamente l’artista scolpisce figure di persone e volti, tuttavia, ultimamente, sta lavorando ad una serie chiamata “Down“, la quale risulta essere estremamente affascinante poiché le opere rappresentano dei - candidi cuscini - che, nonostante sembrino confortevoli e delicati, sono in realtà realizzati da lastre di marmo che vengono lavorate con diversi tipi di strumenti, tra cui scalpello e martello pneumatico.
Tumblr media
0 notes
en-t-r-o-p-i-a · 2 years
Text
Per il mio papà
Spero ancora di vederti varcare la soglia della porta di casa,
la memoria olfattiva, mi riporta ai cibi che preparavi per me,
il mare, mi ricorda quando mi insegnasti a pescare.
Ti cerco negli occhi di chi amo.
Ti ritrovo nel silenzio del mio Cuore ❤
(Patry)
Tumblr media
1 note · View note
en-t-r-o-p-i-a · 2 years
Text
"Il vero amore non lascia tracce”
Come la bruma non lascia sfregi
Sul verde cupo della collina
Così il mio corpo non lascia sfregi
Su di te e non lo farà mai
Oltre le finestre nel buio
I bambini vengono, i bambini vanno
Come frecce senza bersaglio
Come manette fatte di neve
Il vero amore non lascia tracce
Se tu e io siamo una cosa sola
Si perde nei nostri abbracci
Come stelle contro il sole
Come una foglia cadente può restare
Un momento nell’aria
Così come la tua testa sul mio petto
Così la mia mano sui tuoi capelli
E molte notti resistono
Senza una luna, senza una stella
Così resisteremo noi
Quando uno dei due sarà via, lontano.
(Léonard Cohen)
Tumblr media
0 notes
en-t-r-o-p-i-a · 2 years
Text
La storia della scultura chiamata “Expansion”, dell’artista Paige Bradley, è molto affascinante e significativa: dopo una rottura c’è sempre la rinascita.
Expansion è il nome della bellissima statua dell’artista Paige Bradley il cui sogno era, appunto, esporre i propri lavori e sfondare nel mondo dell’Arte.
La storia della nascita di quest’opera è avvincente e significativa, poichè legata ad un episodio cruciale della sua vita.
Tumblr media
Quando la donna si trasferì a Manhattan per cercare di affermarsi, molti suoi amici e colleghi le avevano confidato che il suo intento non sarebbe stato affatto facile, che non sempre le gallerie sarebbero state interessate ai suoi lavori ed era facile cadere nel dimenticatoio.
Così la Bradley cominciò ad essere assalita da paure ed ansie per il suo futuro, ad ergere muri insormontabili con il mondo perché non riusciva a comunicare. Sentiva che però dovevano essere abbattuti. Così diede inizio alla sua creazione, che richiese mesi di lavoro.
Quando fu terminata la gettò a terra, frantumandola in tanti pezzi. La sua prima reazione fu di sgomento, ma poi ebbe un’intuizione. Cominciò a rimettere insieme tutti i cocci e, dopo aver contattato un esperto di illuminazioni, riempì tutte le crepe che l’urto aveva lasciato con una luce.
Il risultato fu spettacolare: la statua immortala una donna completamente nuda, seduta in una posizione di meditazione, quasi di controllo della sua vita. Ecco svelato il significato: la rinascita. Dopo una rottura nella vita bisogna sapersi ricomporre, non cercando di nascondere le cicatrici, ma risaltandole.
0 notes