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ilmio-principebianco · 11 months
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sono stata male.
ho visto la mia vita e il mio corpo cambiare, le abitudini che avevo per me erano certezze, alleviavano l’ansia. ho sempre avuto paura del cambiamento e controvoglia lo accettavo, non lo facevo passare. poi, l’ho dovuto far entrare, pian piano, per paura di sconvolgere quell’equilibrio che mi stavo ricostruendo, quell’equilibrio che i pensieri mi avevano fatto quasi perdere. ma è proprio con quel ‘pian piano’ che poco alla volta sono stata meglio; sapevo e credevo che tutto sarebbe dipeso da me, come le altre cose in passato, avrei dovuto accettarlo prima a me stessa, ma è in questi momenti che ho visto, gesti, parole, sguardi con occhi pieni di affetto, che mi hanno ricordato che non per forza ci si deve rialzare da soli, che a volte basta che uno si sieda e aspetti con te. continuerò ad amarmi più spesso, consapevole che alla fine tutto passa e non per forza nuoce. le cicatrici mi ricorderanno soltanto che sono stata forte, anche se ho fatto le cose lentamente, perché quello è il mio di tempo, e mi ricorderanno dell’amore che ho ricevuto e che spero io possa un giorno ricambiare
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ho sempre pensato che chi vuole esserci c’è anche senza che tu glielo chieda.
il che in parte è vero, ma come si può far questo senza ascoltare: cosa pensano, cosa hanno da dire, da rimproverare, da amare;
ognuno ha la propria parte peggiore, ma se la migliore esiste allora penso valga la pena dare possibilità di farli esseri migliori.
ai cari, ma soprattutto per sé
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gesti istintivi con te
ma che anche se avessi un’ora per pensarli
li farei comunque
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E amo di te la tua pelle sempre calda e il tuo corpo così tanto mio. Amo baciarti e toccarti i capelli e stringerti la testa e poggiare il mio petto al tuo come per paura che tu possa scappare ma che poi non lo fai mai.
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“Monet ha dipinto oltre duecento ninfee. Guardando lo stesso stagno. A riprova di quanto può essere bella la stessa cosa ogni giorno. Quando la guardi con amore.”
— thecoffeepaper
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stand by me
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Euphoria 2x7
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Euphoria 2x5
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Dirti  A domani E trovarti il giorno dopo.
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MADDY & KAT 2.04 “You Who Cannot See, Think of Those Who Can”
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“Manzoni non l’aveva vista, la peste, ma aveva studiato documenti su documenti.
E allora descrive la follia, la psicosi, le teorie assurde sulla sua origine, sui rimedi.
Descrive la scena di uno straniero (un “turista”) a Milano che tocca un muro del duomo e viene linciato dalla folla perché accusato di spargere il morbo.
Ma c’è una cosa che Manzoni descrive bene, soprattutto, e che riprende da Boccaccio: il momento di prova, di discrimine, tra umanità e inumanità.
Boccaccio sì che l’aveva vista, la peste.
Aveva visto amici, persone amate, parenti, anche suo padre, morire.
E Boccaccio ci spiega che l’effetto più terribile della peste era la distruzione del vivere civile.
Perché il vicino iniziava a odiare il vicino, il fratello iniziava a odiare il fratello, e persino i figli abbandonavano i genitori.
La peste metteva gli uomini l’uno contro l’altro.
Lui rispondeva col Decameron, il più grande inno alla vita e alla buona civiltà.
Manzoni rispondeva con la fede e la cultura, che non evitano i guai ma, diceva, insegnavano come affrontarli.
In generale, entrambi rispondevano in modo simile: invitando a essere uomini, a restare umani, quando il mondo impazzisce.”
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non arrivo mai al dunque;
se sono io che ci metto troppo cuore o se sono gli altri a esser superficiali
non vedo umanità in questo lago d’indifferenza che è ormai diventato il mondo
capisco l’egoismo sano,
ma se ami, se tieni alle persone care il rischio lo ammetti,
è la possibilità di aiutare gli altri a renderci umani
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vorrei poterti non dire quello che penso
per farti stare meglio, per farci stare meglio
ma capiresti la verità dietro montagne di sicurezza che non so tenere
che non so nascondere l’insicurezza che c’è
che arriva, mi attraversa e non so farla sparire se non chiedendoti di farlo per me;
vorrei vedermi con gli stessi occhi con cui tu ti sei innamorato
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“Amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne avrò più bisogno.”
— Catullo (via frammentiidisperanza)
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«E ti dico ancora: qualunque cosa avvenga di te e di me, comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che, nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta d’aver bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello. Mai.»
Hermann Hesse - "Narciso e Boccadoro"
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“I poeti scrivevano che l’amore ti cambia la vita. Ho incontrato te, ed è successo.”
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