Tumgik
#L'UNICO UOMO CON DEI DIRITTI SULLA FACCIA DI QUESTO MONDO
buscandoelparaiso · 2 years
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sto kit bianco mi ammazzerá a breve
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bricioleunte · 4 years
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Il Disallineato
38387. Questi sono il totale dei punti che Kareem Abdul-Jabbar ha raccolto in tutta la sua ventennale carriera NBA, ad oggi e probabilmente per ancora qualche anno il record rimarrà suo. 38387 è anche l'unico numero che userò, perché per Kareem Abdul-Jabbar il basket, i premi individuali vinti (tanti), i titoli di squadra vinti, prima al liceo, poi al college e poi in NBA (tanti anche quelli) sono sempre stati un contorno. Un importante contorno, sia chiaro stiamo comunque parlando di uno, che nella inutile ma spesso ricorrente questione di chi sia il più grande giocatore di sempre, è sempre nelle prime posizioni, quindi non un giocatore qualsiasi. Ma già da ragazzo aveva bene in mente che la sua vita da atleta sarebbe stata solo una parte, quindi c'era qualcosa di più. 
Devo già venire meno alla promessa fatta e usare ancora un numero. 57. 57 centimetri sono la lunghezza di Lew Alcindor quando nasce nella seconda metà degli anni 40. Quando ti ritrovi in un corpo così, il solco è già tracciato. Ad Harlem cresce e trova nel campo da basket un naturale sfogo di quel corpo tanto strano quanto calamita di scherni di bulletti del quartiere. Gli stessi che ovviamente sul campo da basket poi si dileguano. Di se stesso dirà sempre che se non avesse avuto un corpo del genere e non fosse stato naturalmente predisposto al gioco della pallacanestro gli sarebbe piaciuto diventare un professore di Storia. Da sempre un disallineato.  Dizionario. 
diṡallineare v. tr. [comp. di dis-1 e allineare] (io diṡallìneo, ecc.). – Disporre su linee diverse ciò che era allineato. In radiotecnica, agire su due o più circuiti oscillanti in modo che le frequenze di risonanza siano diverse. ◆
 Due frequenze diverse fra loro. Risultati sul campo e risultati fuori dal parquet. Questo processo inizia negli anni al liceo, sul suo libro "Sulle Spalle dei Giganti" ci racconta proprio questo.
"Ho scoperto l'idea che la conoscenza è potere quando ero al liceo. Ed è stato proprio prima del mio ultimo anno di liceo che ho scoperto di non sapere granché della mia comunità. Quando sono arrivato a capire quale fosse l'importanza della mia comunità a New York, e cosa ne rappresentasse ne sono uscito migliore. Da quel momento in poi ho iniziato a pensare che più cose avrei imparato, meglio sarei stato come uomo. Più cose impari, più è facile per te prendere buone decisioni a proposito di quello che vuoi fare di te e della tua vita."
Si deve sempre comprendere il passato per capire il presente. E Lew Alcindor fece proprio questo, l'importanza della comunità dove viveva era un elemento fondamentale della sua vita.
Harlem è un quartiere di Manhattan, New York, un luogo di Storia con la S maiuscola con radici profonde. Dalla guerra di secessione in poi la maggior parte degli afroamericani che erano schiavi  vivevano nel sud del paese, con l'abolizione della schiavitù comunque nei primi anni di ricostruzione del paese le cose non andarono bene e le prime voci degli ex schiavi che provavano a levarsi venivano duramente zittite, ad esempio con le leggi Jim Crow grazie alle quali, i bianchi con il motto farsa "separati ma uguali" prendevano le distanze dai "colored". Nel sud unite a queste leggi cominciarono anche molti linciaggi. In pratica per gli afroamericani non c'erano diritti da quelle parti e nemmeno lavoro e come da sempre succede nella storia dell'uomo, la naturale risposta fu la migrazione. Migrarono a nord e negli stati centrali, ma la stragrande maggioranza si stabilì proprio a New York e nello specifico ad Harlem. Negli anni venti esplose il Rinascimento di Harlem, in quel periodo il quartiere era un punto di riferimento della cultura afroamericana, esplose un movimento culturale che poneva le basi in un terreno libero senza pregiudizi e limitazioni. Oggi ad esempio ritroviamo tutto questo nei film di Spike Lee. Il Jazz e il Blues uscirono alla scoperta con enorme forza e seguito. Andando ad attingere in quegli anni anche Lew Alcindor costruì la propria personalità, era solo un ragazzo ma con le idee molto chiare.
Nel 1967 quando era al college si unì a Cleveland con Ali al famoso Ali Summit dove molte personalità di spicco come Martin Luther King e Bill Russell il giocatore più dominante dell'epoca in NBA, misero la faccia per difendere il pugile a cui era stato tolto il titolo e la licenza a seguito del suo rifiuto di arruolarsi per il Vietnam. Il nostro ragazzo non era una semplice mascotte, era al tavolo davanti a tutti in prima linea. questo a indicare due cose
Una certa risonanza mediatica per un ragazzo che ancora doveva giocare un solo minuto in NBA.
A vent'anni era già perfettamente centrato in un mondo dove tutto stava andando fuori binario.
"Ci siamo riuniti per trovare un modo per supportare Alì. Volevamo portare l'attenzione sulla guerra in Vietnam, così da spingere il paese a prenderne consapevolezza e a fare la cosa giusta grazie a noi. Ha affrontato le conseguenze economiche della sua decisione ma sapeva che se si fosse preoccupato solo dei suoi soldi avrebbe implicitamente supportato un sistema privo di fondamenta morali"
Fondamenti morali che lo stesso Lew si mise a cercare anni prima cominciando negli anni di università e convertendosi all'Islam, decidendo molto presto come schierarsi, in più nel 1971 cambia il proprio nome in Kareem Abdul-Jabbar mostrando ancora una volta con forza la sua attitudine. I pezzi grossi nel NBA avevano piani ben delineati per lui, era una perfetta storia americana. Un ragazzo di colore che si realizza nella famosa patria della libertà. Ecco Kareem aveva altri piani e annusata la fregatura decise di dare una spallata per liberarsi del marcatore come faceva perfettamente in campo. Nel 2015 in un'intervista disse "Io sapevo che erano i miei 218 cm di altezza e il mio fisico atletico che mi avevano portato lì dov’ero, non certo le pari opportunità. La presero sul personale, come se con la mia conversione avessi bombardato la loro chiesa o avessi strappato la bandiera americana". Già perché il cambio di nome, scelta non accettata nemmeno dai suoi genitori, fu un doppio schiaffo prima a quei coltivatori francesi che schiavizzando i suoi avi gli avevano imposto il loro cognome togliendoli la propria identità e contro la religione cattolica colpevole da parte di Kareem di non essersi battuta contro la schiavitù, anzì.
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